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sabato 26 ottobre 2013

L'ARSENALE SOMMERSO - BOMBE E ARMAMENTI ABBANDONATI


Il lago custodisce tanti segreti. Non tutti innocui. Più ci si avvicina a Villa Geno, Villa Pizzo o Villa Olmo, più si possono trovare ordigni inesplosi risalenti alle due guerre mondiali. I racconti tra leggenda e realtà di chi ha vissuto l’aprile 1945 vogliono che i tedeschi in fuga verso la Svizzera scaricassero nel primo bacino camion e comballi pieni di ordigni. E si parla di bombe d’aereo inesplose, anche di 200 e 300 chili, tra la punta del Pizzo e Villa d’Este, a Cernobbio. Pare inoltre che un aereo postale sia finito in acqua nel ramo lecchese. Un altro ordigno d’aereo è segnalato a Blevio, tra i 150 metri e i 200 metri di profondità. Materiale bellico pullula anche a Lierna e Varenna.
È leggenda un prototipo d’aereo inabissato a Sala Comacina. Un’altra fonte riferisce di un motoscafo di 8 metri con a bordo non meglio precisati «parenti di Benito Mussolini» inabissatosi a Torno durante la fuga del duce verso la Svizzera. Molti relitti sono invisibili, inghiottiti dal fango del fondale. Pare sia andata così per gli idrovolanti che, alla fine della Seconda guerra mondiale, furono fatti inabissare davanti all’Aero Club di Como. 
A documentare quanto il lago pulluli di depositi di armamenti, bastano tre episodi di cronaca recenti. Nel 2007, di fronte ad Argegno, su un fondale noto come “Polveriera”, i sommozzatori della Marina Militare e gli artificieri del Genio Guastatori dell’Esercito hanno rimosso a 10-15 metri di profondità ben 150 ordigni italiani e inglesi risalenti alla seconda guerra mondiale: bombe da mortaio, detonatori, proiettili, granate fino a 120 millimetri di calibro.
L’anno seguente è stato scoperto un arsenale immenso, mille bombe, sotto la diga foranea di Como intitolata al fisico Pietro Caldirola. Anche qui, un assortimento di bombe a mano, granate di artiglieria, spolette e bombe da mortaio per una estensione di circa 40 metri quadrati contenuti in casse militari. Infine un ordigno della seconda guerra mondiale è stato trovato nel 2012 nello specchio d’acqua di fronte a piazza Cavour a Como ed è stato fatto brillare in una cava a Faggeto Lario.
Fonte:
http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55301:quei-segreti-esplosivi-eredita-della-guerra&catid=14:prima-pagina

Teneva nove granate in casa 50enne di Oderzo a processo


ODERZO. In casa nascondeva un arsenale di ordigni bellici e di munizioni di armi da guerra. E se solo fosse esplosa una delle nove granate che deteneva illegalmente, sarebbe successa una tragedia. Ieri mattina il caso di Angelo Cester, 50 anni di Oderzo (difeso dall’avvocato Daniele Panico), è approdato davanti al giudice delle udienze preliminari Umberto Donà. Si è trattato di una mera udienza tecnica nel corso della quale il difensore dell’imputato, l’avvocato Panico, ha presentato la richiesta di rito abbreviato. Si tratta di un rito alternativo al processo pubblico che si basa esclusivamente sugli atti d’indagine e che permette all’imputato, in caso di condanna, di ottenere lo sconto di un terzo della pena. La vicenda risale al 21 maggio 2012 quando i carabinieri della tenenza di Oderzo si presentarono alla porta di casa dell’imputato con un decreto di perquisizione. In casa gli fu trovata una Santa Barbara: nove granate, alcune delle quali con spolette corrose,16 cartucce e 4 bossoli per moschetto. Da qui la denuncia per detenzione illecita di ordigni bellici e munizioni di armi da guerra per la quale sarà processato a gennaio.
Fonte:
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/10/25/news/teneva-nove-granate-in-casa-50enne-di-oderzo-a-processo-1.7992932

venerdì 25 ottobre 2013

ORDIGNO BELLICO NEL MARE DI GAETA, NON SI ESCLUDE L’EVACUAZIONE DELLA ZONA


E’ stato rinvenuto nella tarda mattinata di oggi sui fondali del porto pescherecci a Gaeta un ordigno bellico probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale. Il rinvenimento è stato effettuato nello specchio d’acqua antistante la Peschiera dall’operatore subacqueo Salvatore Gonzales durante un’immersione di controllo sui fondali ad una profondità di tre metri. Si tratta di un presunto ordigno bellico inesploso, in particolare di una mina antinave, presumibilmente modello P200, della Regia Marina in uso nella Seconda Guerra mondiale, che contiene dai 150 ai 200 chili di esplosivo.La mina navale è un ordigno contenuto in un involucro a tenuta stagna generalmente metallico, usato per creare sbarramenti alle navi nemiche, lungo le rotte commerciali, gli ingressi dei porti, come nel caso di Gaeta, o in particolari zone di mare d’importanza strategica anche perchè l’ordigno può mantenere la sua capacità distruttiva per anni o decenni, senza manutenzione, ed esplode quando una nave ne sollecita i sensori di detonazione. Del caso si sta occupando la Capitaneria di Porto di Gaeta che ha provveduto subito ad allertare la Prefettura di Gaeta e il comune. Sono mobilitate le forze dell’ordine per garantire la sicurezza e se, l’autorità marittima ha interdetto lo specchio acqueo antistante la banchina, l’Autorità portuale è incaricata di adottare tutti i necessari accorgimenti per l’interdizione della zona portuale limitrofa al luogo del ritrovamento. Per lunedì è previsto l’inizio delle operazioni di rimozione e distruzione dell’ordigno che richiederà una probabile evacuazione di residenti in prossimità della zona interdetta per tutelarne l’incolumità.
Fonte:
http://webmaildomini.aruba.it//cgi-bin/ajaxmail/ordigno-bellico-nel-mare-gaeta-si-esclude-levacuazione-della-zona.htm?

Cerano, esplode ordigno bellico Ragazzo ferito alle gambe


Cerano Intelvi 
Mezzi di soccorso del 118 con una squadra di vigili del fuoco e pattuglie dei carabinieri sono intervenuti questo pomeriggio alcuni minuti prima delle 16 all’interno di un cascinale a Veglio, sopra Cerano Intelvi. In base alle prime, sommarie informazioni, sembrerebbe che un ragazzo di 15 anni sia rimasto ferito alle gambe per l’esplosione di un ordigno bellico che si trovava nella legnaia della cascina. Si tratterebbe di un vecchissima bomba a mano. Il ragazzo è stato trasportato all’ospedale di Varese con ustioni gravi agli arti inferiori. Sotto choc il fratello che si trovava con lui
Fonte:
http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/esplosione-a-cerano-intelviragazzino-ferito-alle-gambe_1029509_11/

giovedì 24 ottobre 2013

Recuperante rischia una batosta per 21 proiettili


TRENTO. La passione di recuperare reperti bellici poteva costare molto cara a un uomo della valle del Chiese. Gli uomini della Forestale gli avevano trovato in casa 21 proiettili risalenti alla Prima guerra mondiale. Si trattava di proiettili recuperati sulle zone che avevano visto il passaggio del fronte. Erano proiettili ancora integri. Per questo l’uomo è stato denunciato per possesso di armi da guerra. La Procura aveva emesso un decreto penale di condanna che prevedeva il pagamento di una multa di 15.400 euro. Una bella batosta. Il recuperante, però, si è rivolto all’avvocato Andrea Antolini e ha presentato opposizione. Ieri si è discussa l’udienza preliminare davanti al giudice Carlo Ancona. L’uomo era accusato di aver violato l'articolo 2 della Legge 895/67. Il suo legale ha chiesto una consulenza tecnica all’ex giudice di Bolzano Edoardo Mori, grande esperto di armi. Il perito nella sua perizia ha evidenziato che i proiettili di calibro 6,5x52 non sono munizioni da guerra ma munizioni per arma comune da sparo rilevando comunque che i reperti trovati sono palesemente inefficienti ed irrecuperabili.
L’uomo aveva trovato i proiettili circa quindici anni fa vicino alla cima Carè Alto nel Gruppo dell'Adamello sul Ghiacciaio.
Il giudice Ancona ieri ha qualificato il fatto in modo diverso rispetto all’accusa ritenendo il corpo di reato come munizioni per arma comune da sparo e quindi rimettendo in termine l'imputato ai fini della concessione dell'oblazione e rinviando l’udienza al 3 dicembre.
In questo modo, il recuperante potrà cavarsela pagando una sanzione di 300 euro. Un bel guadagno rispetto agli iniziali 15 mila.
Fonte:

Gaeta, trovato ordigno bellico mare porto Salvo „Ordigno bellico nelle mare di Gaeta, interdetta la navigazione


Gaeta, trovato ordigno bellico mare porto Salvo

Ordigno bellico rinvenuto nella tarda mattinata di oggi nella acque di Gaeta. Immediato lo stato di allerta nella città del Golfo: non è ancora ben chiaro di che ordigno si tratti, ma si teme possa essere una temuta mina navale.
La Prefettura di Latina ha così optato, in via precauzionale, per l’interdizione alla navigazione in un raggio di 50 metri sullo specchio di acqua in prossimità dell'imbocco del porto Salvo a Gaeta.
Il rinvenimento questa mattina da parte dell'operatore subacqueo del porto che ha individuato su un fondale profondo circa sei metri, l’ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale.
Lunedì interverranno gli esperti della marina militare per lo sminamento.

Fonte:
http://www.latinatoday.it/cronaca/ordigno-bellico-mare-porto-salvo-gaeta.html

Ordigno bellico a San Michele, intervengono gli artificieri


ALESSANDRIA - Un ordigno bellico da artiglieria è stato rinvenuto nei giorni scorsi in un campo in zona San Michele, ad Alessandria. La scoperta è stata fatta  da un agricoltore che stava eseguendo lavori di preparazione della terra. Sul posto sono intervenuti  questa mattina gli artificieri dei carabinieri che hanno transennato la zona e reso  innocuo l'ordigno, risalente con tutta probabilità alla seconda guerra mondiale. Poiché la zona è periferica e non abitata non è stato necessario procedere con evacuazioni. L'operazione per rendere inoffensivo l'ordigno si è svolta senza difficoltà.
Fonte:
http://www.alessandrianews.it/alessandria/ordigno-bellico-san-michele-intervengono-artificieri-48747.html

mercoledì 23 ottobre 2013

Bombe da far brillare al Dal Molin il 27 ottobre, informazioni „Parco della Pace, brilleranno 5 bombe: nessuna evacuazione


Bombe da far brillare al Dal Molin il 27 ottobre, informazioni
Venerdì mattina intorno alle 10.30 saranno fatte brillare sul posto alcune delle bombe rinvenute all'ex aeroporto Dal Molin nel corso della bonifica bellica preliminare alla trasformazione dell'area nel grande Parco della Pace. Le operazioni, eseguite reparto guastatori e artificieri del genio militare, saranno limitate a 5 ordigni in cemento del peso di 10 chilogrammi ciascuno.

Si tratta delle bombe più piccole del gruppo di 50 rinvenute durante la bonifica superficiale e profonda della zona nord del parco. Tutte le altre, di varie dimensioni dai 500 a 100 chilogrammi, perlopiù di fabbricazione italiana, in questi giorni sono state trasportate e fatte brillare dagli artificieri nella cava di Orgiano.

Non sono previste evacuazioni per l'operazione di brillamento di venerdì, ma soltanto un'unica interruzione di circa 5 minuti della circolazione in strada Sant'Antonino, in concomitanza con il brillamento degli ordigni, al solo scopo precauzionale di non distrarre gli automobilisti durante lo scoppio. La Prefettura ha assicurato infatti che l'intervento non presenta alcun rischio per la popolazione, dal momento che l'unico effetto percepibile saranno i botti provocati dallo scoppio in successione degli ordigni.

Le operazioni di disinnesco cominceranno verso le 9 del mattino quando gli artificieri costruiranno una fossa e un terrapieno di un metro e mezzo di altezza a circa 200 metri sia da strada Sant'Antonino sia dalla nuova base americana e a circa 500 metri dal confine nord. Nello scavo saranno quindi posizionate le 5 piccole bombe che saranno fatte brillare in successione. Nei soli 5 minuti coincidenti con lo scoppio degli ordigni, presumibilmente tra le 10.30 e le 11, saranno chiuse alla circolazione e presidiate strada Sant'Antonino, da viale Dal Verme alla rotatoria di via degli Aeroporti, e strada Ponte del Marchese, fino all'incrocio con strada comunale di Polegge.

Giovedì 24 la protezione civile del Comune di Vicenza distribuirà alle circa 350 famiglie che risiedono nella zona un volantino informativo sull'evento che dovrebbe concludersi entro le 12.15 di venerdì. Con questa operazione termina la prima parte della bonifica bellica del parco, relativa alla zona nord dell'ex aeroporto dove peraltro era prevista la maggior concentrazione di ordigni. Nelle prossime settimane la ditta GAP Service di Padova, incaricata dal Comune dell'intervento, proseguirà con le verifiche superficiali e profonde del resto dell'area, dall'altezza dell'ex aerostazione fino al limite sud.
Fonte:
http://www.vicenzatoday.it/cronaca/bombe-brillate-dal-molin-27-ottobre-informazioni.html

martedì 22 ottobre 2013

RECUPERATI RESTI UMANI E ORDIGNI BELLICI NEL BELLUNESE


Belluno, 22 ottobre 2013 - I controlli sono scattati in questi giorni a seguito della segnalazione di un'Associazione storico culturale di San Donà di Piave, per verificare alcuni scavi in località Valderoa del Comune di Alano di Piave (BL), ed hanno portato al sequestro di una baionetta per fucile mod. 91 ed al rinvenimento di una scatola contenente resti umani risalenti presumibilmente alla Prima guerra mondiale.
L'accertamento è stato effettuato dal personale dei Comandi stazione di Feltre e Pian d'Avena (BL) e dalle ricerche è emerso che gli esecutori degli scavi non erano in possesso della relativa autorizzazione regionale. Uno di loro risulterebbe affidato in prova ai servizi sociali con disposizioni impartite dal Tribunale di sorveglianza di Venezia e non autorizzato a lasciare il Comune di residenza.
La raccolta di cimeli e reperti bellici in Veneto è regolata dalla Legge regionale del 2011 che prevede sanzioni amministrative in caso di violazioni.
I resti sono stati trasportati presso il cimitero di Alano di Piave in attesa delle disposizioni dell'Autorità Giudiziaria.
L'attività di indagine e accertamento da parte del personale del Comando Stazione di Feltre del Corpo forestale dello Stato è ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi relativamente all'attività di ricerca dei reperti e cimeli della Grande Guerra.
Fonte:
 http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8196

domenica 20 ottobre 2013

Scopre una bomba inesplosa mentre cercava funghi al Valico di Chiunzi


Era in cerca di funghi l'uomo che ieri, sulle alture nei pressi del Valico di Chiunzi, ha scoperto un ordigno bellico inesploso. A catturare la curiosità dell'uomo la spoletta (l'elica posteriore al congegno) che fuoriusciva dal terreno. Allontanatosi, l'uomo è giunto sulla strada provinciale dove ha informato i Carabinieri del Nucleo Radiomobile impegnati in un posto di blocco. Immediatamente isolata la zona del ritrovamento, i Carabinieri della stazione di Tramonti hanno avvertito gli artificieri dell'Esercito che già nei prossimi giorni effettueranno un sopralluogo per valutare le dimensioni e la posizione dell'ordigno e la possibilità di farlo brillare sul posto. Quasi sicuramente si tratta di una bomba d'aereo americana sganciata esattamente 70 anni fa in seguito allo sbarco del 9 settembre 1943. Il Valico di Chiunzi era un avamposto strategico (c'era un'importante installazione radio) e dopo i continui bombardamenti gli alleati in pochi giorni riuscirono a conquistare quelle alture ancora in mano tedesca. Fonte:http://www.ilvescovado.it/it/sezioni-25/cronaca-1/scopre-una-bomba-inesplosa-mentre-cercava-funghi-a-18701.aspx