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mercoledì 24 luglio 2013

Intervento per rinvenimento di residuati bellici, norme operative e di sicurezza


                                                           Foto: PoliziaLocale.com
 
     

di Manrico Cecchini
L’ordigno rappresentato nella foto molto comune nei ritrovamenti risulta essere una bomba a mano di fabbricazione inglese MILLS modello n.36 M, un’arma da lancio, vettore a mano, difensiva, con raggio d’azione o raggio mortale di 30/40 ml.
Questa bomba a mano, largamente utilizzata nel secondo conflitto mondiale, dalle truppe alleate operanti nella penisola italiana e dalle forze partigiane, ha un’altezza di 75,2 mm un diametro di 61 mm ed un peso di 765 grammi, con una testata di 71 grammi di esplosivo BARATOL, un derivato dall’AMATOL composto da una miscela di tritolo e nitrato di ammonio, resistente all’umidità ed altamente dirompente, dentro un involucro metallico a frattura prestabilita.
A prescindere dalle caratteristiche tecnico-operative dell’ordigno rinvenuto è basilare indicare che lo stesso apparso in fotografia ha la catena innescante completa, e le sicure con un elevato grado di corrosione, questo fa si che la bomba sia ESTREMAMENTE PERICOLOSA al maneggio. Talmente IRREMOVIBILE,  da creare un pericolo immediato per chiunque possa maneggiarla o entrarne in contatto .
Ho citato quanto sopra in quanto è’ il ritrovamento più comune, ma ovviamente ci sono diversi tipi di ordigno che possono tornare alla luce per i più disparati motivi, scavi, aratura della terra, lavori pubblici, etc, etc, come pure diverse dimensioni dell’ordigno stesso ( bomba d’aereo, mine antiuomo, mine anticarro, proiettile da mortaio, etc,etc)
Parlando invece di procedura operativa nel primo intervento della Polizia Locale sono da evidenziare le seguenti operazioni :
  • Verificare la dimensione dell’ordigno e se possibile la tipologia, informare la centrale operativa
  • Provvedere immediatamente a circoscrivere la zona con l’approntamento di opportuni ripari e segnaletica, impedire da subito l’accesso a chiunque.
  • Avvertire gli artificieri EOD per le necessarie operazioni
  • Identificare chi ha segnalato il rinvenimento
  • Identificare il proprietario del fondo in cui è stato rinvenuto l’ordigno inesploso oppure il responsabile dei lavori se trattasi di un cantiere
  • Redigere un verbale di “AVVISO E PRESCRIZIONI PER LA CUSTODIA DI ORDIGNO BELLICO” con il quale rendiamo edotto uno dei soggetti di cui sopra del suo dovere di custodire l’ordigno rispettando le prescrizioni di custodia
  • Inviare una segnalazione alla Procura della Repubblica competente per territorio dove indicheremo le generalità del chiamante, e di uno dei soggetti di cui ai punti precedenti, della redazione e notifica del formale atto di avviso e prescrizioni per la custodia, delle azioni messe in atto per la pubblica sicurezza  e all’attivazione delle procedure amministrative per il recupero ed eventuale brillamento dell’ordigno
  • Inviare la segnalazione alla Prefettura e Sindaco, quali autorità di protezione civile

All’arrivo degli artificieri forniremo la necessaria collaborazione di competenza per le prime operazioni di valutazione che essi riterranno opportune.
Ovviamente a seconda delle dimensioni e del raggio d’azione o raggio mortale dell’ordigno, le operazioni potranno variare, parliamo infatti dell’intervento abbastanza veloce e non invasivo come può essere quello di valutazione e rimozione o brillamento in sito della bomba a mano in fotografia, reperita in un appezzamento di terreno agricolo, la quale previa autorizzazione della Autorità Giudiziaria potrà essere resa innocua in tempi brevi.
Diversa procedura invece per  la bonifica di una bomba di aereo in area urbana, la quale necessiterà di una ordinanza contingibile ed urgente del Sindaco per la rimozione dell’ordigno bellico con ordine di sgombero, conseguentemente alla quale le procedure operative della Polizia Locale seguiranno il seguente ordine :
  • Predisporre  la visione del programma e tempi di neutralizzazione dell’ordigno, predisposto dalla Prefettura
  • Predisporre visione dell’ordinanza del Sindaco emessa in virtù del piano di neutralizzazione ordigno emesso dalla Prefettura.
  • Assicurarsi che l’avviso di quanto sopra sia stato diramato a tutti gli interessati dimoranti nella zona da evacuare
  • Coordinamento e predisposizione del “cordone di sicurezza” richiesto dagli artificieri EOD
  • Esecuzione delle prescrizioni tecniche della Prefettura
  • Rinnovare gli avvisi alla cittadinanza anche a mezzo altoparlante
  • Verifica presenza in loco ambulanze e personale vigili del fuoco
  • Procedere allo sgombero di chi non avesse ottemperato
  • Chiudere accessi sia al traffico veicolare che pedonale
  • Assistere alle operazioni di rimozione o brillamento in sito da parte degli artificieri EOD
  • Avvisare la Prefettura della conclusione operazioni
E per concludere vorrei marcare la principale delle prescrizioni di sicurezza per il personale di Polizia Locale :
NON TOCCARE MAI E  PER NESSUNA MOTIVAZIONE L’ORDIGNO, IL QUALE REAGISCE IMMEDIATAMENTE A QUALSIASI SOLLECITAZIONE ESTERNA, LE VALUTAZIONI DI CUI ABBIAMO PARLATO DOVRANNO LIMITARSI ESCLUSIVAMENTE AD UNA RICOGNIZIONE VISIVA IN ATTESA DEGLI ARTIFICIERI.
Fonte:
http://www.polizialocale.com/2013/07/24/intervento-per-rinvenimento-di-residuati-bellici-norme-operative-e-di-sicurezza/

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