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giovedì 3 ottobre 2013

BOMBE AL PORTO Mina scaricata in pialassa Chieste pene tra sei mesi e un anno e mezzo


RAVENNA. Sono attesi per il 16 ottobre i verdetti del giudice Piervittorio Farinella a carico delle persone accusate di avere contribuito a vario titolo allo spostamento senza autorizzazioni della mina tedesca da 700 chili finita nella draga in occasione dei lavori di approfondimento dei fondali del porto canale nell’estate del 2010; l’ordigno, risalente alla seconda guerra mondiale, fu “pescato” per caso dalla draga belga Artevelde durante i lavori di scavo per aumentare la profondità del Candiano tra la fine di giugno e l’inizio di luglio del 2010. Ma di quel ritrovamento le autorità non vennero avvisate e la bomba venne trasferita senza troppe cautele e fatta inabissare nelle acque della pialassa. Il caso emerse come costola di un altro filone d’indagine, da un colloquio captato dalla Guardia di finanza di Bari che, all’epoca, teneva sotto controllo l’utenza di un manager Cmc per conto della procura pugliese. Quel manager, intercettato mentre era al telefono con un alto dirigente dell’Autorità portuale di Ravenna, si lasciò andare a una frase che inquietò gli investigatori all’ascolto: «Il bambino trovato nel canale lo abbiamo spostato». Si trattava di un linguaggio in codice per indicare l’ordigno che venne poi rimosso e disinnescato nel novembre di quell’anno; un’operazione che costrinse all’evacuazione di migliaia di persone residenti o domiciliate tra Porto Corsini e Marina di Ravenna. Nove complessivamente gli indagati. Uno di loro, responsabile tecnico della Sidra (Società italiana dragaggi) ha concordato un patteggiamento a quattro mesi; per altri due - il direttore di cantiere per la Cmc dei lavori di dragaggio e l’allora capo pilota del porto - si profila un patteggiamento a sei mesi. Per gli altri - tra i quali figurano altri tre dipendenti della Cmc, un alto dirigente dell’Autorità portuale e due ufficiali di nazionalità belga della draga che ritrovò la mina -, che saranno giudicati in abbreviato, il pubblico ministero Isabella Cavallari ha richiesto pene comprese tra i sei mesi e un anno e mezzo.
Fonte:
 http://corriereromagna.it/ravenna/2013-10-03/bombe-al-porto-mina-scaricata-pialassa-chieste-pene-tra-sei-mesi-e-un-anno-e-mezz

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