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mercoledì 20 novembre 2013

Deteneva cimeli di guerra pericolosi: arrestato


I carabinieri di Valdobbiadene ieri pomeriggio hanno arrestato un 68enne di Farra di Soligo per detenzione illecita di armi, esplosivo e munizionamento da guerra(nella foto).

L’attività investigativa era partita ad inizio mese, quando alcune fonti confidenziali riferivano che tale G.T., pensionato e coniugato, deteneva in casa una collezione "pericolosa" costituita da armi, munizioni e materiale esplodente di vario genere. La passione era coltivata da una cinquantina d'anni, perfezionandola anche con l’acquisto di un metal detector, strumento utilizzato per sondare le grave del fiume Piave, luogo spesso meta di appassionati alla ricerca di "cimeli pericolosi" risalenti alla prima e seconda guerra mondiale. Le munizioni rinvenute, anche di grosso calibro, probabilmente le smontava da solo, ne estraeva la spoletta ed il detonatore per renderle inerti, attraverso lo svuotamento della polvere nera in esse contenute. 

Tuttavia, nella giornata di ieri, i carabinieri di Valdobbiadene dopo alcuni riscontri hanno deciso di procedere alla perquisizione dell’abitazione del soggetto, rinvenendo una pistola beretta calibro 7,65 del 1934 mai denunciata, un centinaio di munizioni calibro 9 risalenti al secondo conflitto mondiale, nonché 4 spolette e 6 detonatori di bombe d’artiglieria pesante ancora potenzialmente pericolosi, tanto da costringere gli investigatori a richiedere l’intervento degli artificieri del Nucleo Carabinieri di Padova per renderli inerti. 

L'anziano è stato dichiarato in stato di arresto per detenzione illecita di armi, materiale esplodente e munizionamento da guerra e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Treviso.

I carabinieri rinnovano l'invito a tutte le persone che a vario titolo rinvengono/detengono anche occasionalmente materiale bellico potenzialmente pericoloso a non toccarlo, non recuperarlo e/o trasportarlo altrove, ma a denunciarne subito la presenza alle forze dell'ordine. 

(Fonte: Compagnia Carabinieri di Vittorio Veneto).

Fonte:
http://www.qdpnews.it/news_desc.asp?id=5112

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