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biografiadiunabomba

venerdì 16 novembre 2012



Ringraziando Michele Pappacoda e Positano news, sono lieto di mettere a disposizione il mio know how nel settore armi ed esplosivi perché attraverso questa importante testata giornalistica on line i cittadini siano informati sulla pericolosità dei vecchi ordigni del periodo bellico che, frequentemente, rivedono la luce mettendo in pericolo la pubblica incolumità. Prima di illustrare, seppur in maniera sintetica, l'argomento dei residuati bellici e' doveroso presentarmi . Mi chiamo Manrico Cecchini, svolgo la professione di agente di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria nella polizia locale, e opero in qualità di oplologo forense, consulente e perito balistico, per l'Autorità Giudiziaria, sono iscritto all'albo periti ed esperti in armi e munizioni (n.173 cat.IX sub cat. 053 PT),ho redatto pubblicazioni in merito e nominato frequentemente aus.polizia giudiziaria (348cpp) per individuazione e classificazione armi, modificate e auto costruite, studio delle traiettorie dei tramiti negli incidenti venatori,CTP su reati in materia di armi. Terminata questa necessaria premessa entro nel merito della questione, successivamente al ritrovamento dell'ordigno inesploso a Sorrento. L'ordigno rappresentato nella foto apparsa su Positano news risulta essere una bomba a mano di fabbricazione inglese MILLS modello n.36 M, un'arma da lancio,vettore a mano,difensiva, con raggio d'azione o raggio mortale di 30/40 ml. Questa bomba a mano, largamente utilizzata nel secondo conflitto mondiale, anche dalle truppe alleate operanti nella penisola sorrentina ha un'altezza di 75,2 mm un diametro di 61 mm ed un peso di 765 grammi, con una testata di 71 grammi di esplosivo BARATOL, un derivato dall'AMATOL composto da una miscela di tritolo e nitrato di ammonio, resistente all'umidità ed altamente dirompente, dentro un involucro metallico a frattura prestabilita. A prescindere dalle caratteristiche tecnico-operative dell'ordigno rinvenuto e' basilare indicare che lo stesso apparso in fotografia ha la catena innescante completa, e le sicure con un elevato grado di corrosione, questo fa si che la bomba sia ESTREMAMENTE PERICOLOSA al maneggio, direi irremovibile, tale da creare un pericolo immediato per il cittadino . I consigli di base che mi sento di inoltrare alla cittadinanza, a mezzo di Positano News, sono quelli sotto riportati : - Al momento del rinvenimento di un ordigno di questa natura o di altra, o anche nell'ipotesi si tratti di un ordigno inesploso EVITARE IN MANIERA ASSOLUTA il maneggio dell'ordigno o del sospetto tale - ALLERTARE IMMEDIATAMENTE LE FORZE DELL'ORDINE, le quali provvederanno a loro volta ad allertare immediatamente i nuclei artificieri per la bonifica. - TRANSENNARE IMMEDIATAMENTE LA ZONA DEL RINVENIMENTO ED IMPEDIRE L'ACCESSO A CHIUNQUE in attesa dell' arrivo delle forze di pubblica sicurezza. Regole basilari, che pero' nella stragrande maggioranza dei casi di deflagrazione con esiti mortali o con gravi mutilazioni, non sono state rispettate, una bomba e' nata per uccidere, e svolge perfettamente il suo compito anche dopo tanti anni, non distinguendo un soldato da un bambino. Quindi, terminando queste brevi considerazioni, non maneggiare MAI quello che può sembrare una bomba, nemmeno per guardare meglio la natura dell'oggetto, il maneggio sarà di competenza degli artificieri nuclei EOD, che valuteranno la trasportabilità o meno dell'ordigno, e nel caso previa autorizzazione della Autorità Giudiziaria a distruggerlo previo brillamento in sito. Ringrazio Michele Pappacoda per la gentile ospitalità nel quotidiano on line, salutandolo come pure tutti i lettori del quotidiano.

Manrico Cecchini

Fonte:
 http://www.positanonews.it/articoli/86464/la_pericolosita_dei_vecchi_ordigni_bellici_inesplosi_i_consigli_dellesperto_manrico_cecchini.html

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