di PASQUALE RAICALDO
Due proiettili di artiglieria di 500 chili l'uno adagiati tra gli scogli del fondale del litorale di Napoli, a pochi metri da "Giuseppone a mare". La scoperta durante una crociera di sorveglianza del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli: ad individuare i residui bellici un guardacoste e una vedetta in forza alla Stazione navale, con l'aiuto di un veicolo subacqueo filoguidato e di alcuni ricercatori della seconda università degli studi di Napoli e dal Nucleo sommozzatori del secondo reparto tecnico di supporto di Napoli/Nisida. I proiettili sono stati individuati a pochi metri dalla scogliera frangiflutti, a un profondità di circa un metro. Costituivano un serio pericolo per la pubblica incolumità, peraltro in un'area molto frequentata dai bagnanti. Ed è particolare anche il modo con il quale i due ordigni sono stati scoperti: durante la sperimentazione di un sistema di rilievo acustico del fondale, sono spuntate le due anomalie, poi fotografate con apparecchiatura fotografica. La Guardia costiera ha provveduto, con un'ordinanza ad hoc, all'interdizione alla navigazione dell'area, in attesa dell'intervento di personale specializzato per la rimozione dei proiettili e la bonifica del fondale, previsto nelle prossime ore. L'insolito ritrovamento
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