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mercoledì 22 ottobre 2014

SÄNTIS 14: azione di sgombero in montagna


Thomas Färber
Metà agosto, ore 9.00, Schwägalp. Un volo di ricognizione con un Super Puma è pronto al decollo. I piloti e la direzione dell'impiego dell'azione SÄNTIS 14 vogliono farsi un’idea chiara del terreno sugli alpi del Säntis e rintracciare i residui di munizioni che gli specialisti di montagna e nell'eliminazione di munizioni inesplose impiegati hanno già raccolto. A bordo dell'elicottero si trovano anche tre consiglieri di Stato, quattro sindaci della regione, un rappresentante dell'Ufficio federale dell'ambiente e il divisionario Hans-Peter Kellerhals, comandante della regione territoriale 4. La composizione della delegazione parla da sé. Ciò che succede sulla piazza di tiro di montagna Säntisalpen nell'Alpstein, una zona palustre di importanza cantonale e in parte nazionale, interessa anche la politica. Qui non si tratta soltanto dell'esercito, bensì anche della protezione della natura e dell'ambiente. E questo non riguarda soltanto l'esercito.
Ripidi pendii
La visuale dal Super Puma è chiara: la zona della piazza di tiro Säntisalpen comprendente gli alpeggi Wideralp, Säntisalp e Lütisalp è un'area impervia e scoscesa. I 50 specialisti di montagna e nell'eliminazione di munizioni inesplose che durante l'azione di sgombero pernottano in questa zona, nel pomeriggio sono impiegati ai piedi del Silberplatten. La guida alpina e sergente Hampi Schoop si assicura che i tre distaccamenti in cui sono distribuiti gli specialisti possano lavorare in sicurezza durante l'intera azione SÄNTIS 14. Quando non indossa come oggi la tenuta grigio-verde il sergente Schoop lavora quale custode della capanna Tierwies situata al di sopra dello Schwägalp. Egli conosce la zona come le proprie tasche.
L'intera gamma di munizioni
L'obiettivo dell'aiutante maggiore Christian Wildermuth, capo impiego dell'azione SÄNTIS 14 è presto detto: si tratta di sgomberare i pendii degli obiettivi dei tre alpi da qualsiasi munizione dell'Esercito svizzero. Per circa 60 giorni all'anno i militari utilizzano la piazza di tiro Säntisalpen per svolgere l'allenamento di tiro. Da tre a cinque formazioni sparano ogni anno nei pendii dell'Alpstein. Proiettili dell'artiglieria, dagli obici ai lanciamine, fino ai tiri diretti della fanteria raggiungono le pareti rocciose. In linea di principio sulla piazza di tiro Säntisalpen è possibile sparare con tutti i tipi di munizioni, ad eccezione di proiettili delle Forze aeree.
Sei tonnellate in arrivo e dieci in partenza
Complessivamente sulla piazza di tiro Säntisalpen vengono sparate circa sei tonnellate di munizioni. Durante le grandi azioni di sgombero che vengono effettuate con ritmo biennale, come l'azione SÄNTIS 14, gli specialisti di montagna setacciano i pendii metro per metro suddivisi in gruppi, riuniscono i resti delle munizioni in circa 55 depositi, identificano e infine contrassegnano i proiettili inesplosi. Questi ultimi vengono fatti brillare dagli specialisti di esplosivi direttamente sul posto, mentre gli altri residui di munizioni vengono portati via a bordo di due Eurocopter delle Forze aeree per essere adeguatamente suddivisi e smaltiti. In totale la quantità di rifiuti raggiunge quasi il doppio delle munizioni che vengono annualmente sparate. Quest'anno sono state portate via circa 10 tonnellate di materiale. Gli specialisti raccolgono tutti i residui di munizioni, anche quelli degli anni precedenti. Vengono inoltre smaltiti anche i rifiuti abbandonati dai civili.
L’esercito sgombera ciò che utilizza
Il colonnello SMG Christian Obrist, competente per tutte le piazze d'armi nel settore della regione territoriale 4 e in quanto capo dell'organo di coordinamento 4 responsabile dell'azione di sgombero SÄNTIS 14, spiega: «Con lo sgombero dei residui di munizioni l'esercito assume la propria responsabilità». Chi lascia rifiuti alla fine deve smaltirli in maniera appropriata. «Quassù la natura è il bene più prezioso. Noi siamo ospiti e la zona non appartiene alla Confederazione. Da anni intratteniamo un partenariato e collaboriamo con le corporazioni alpestri, i proprietari dei terreni e i Comuni, ma anche con i sorveglianti delle piazze di tiro, i cacciatori, i forestali e con gli impianti di risalita», conclude Obrist. Fonte: http://www.he.admin.ch/internet/heer/it/home/aktuell/events/20141022a.html

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