Di Mauro Sartori
In casa aveva di tutto, compreso due ordigni della Grande Guerra a gas nervino, perfettamente funzionanti, in grado di far saltare per aria l'intera contrada. E finito in manette Stefano Penzo, 36 anni, disoccupato, residente con la mamma in località Casarotti, chiamato ogni tanto per qualche lavoro socialmente utile, appassionato di eventi bellici e collezionista con la scarsa, se non nulla, propensione a denunciare il materiale che deteneva perciò illegalmente. Stiamo parlando di un vero e proprio arsenale fra cui tre pistole, di cui due dell'800 ma tutte funzionanti, un fucile modificato artigianalmente con percussore a molla, una dozzina fra coltelli e baionette, una mazza ferrata, vecchie scatole piene di polvere da sparo, munizioni anche della Nato, una bomba a mano risalente alla seconda guerra mondiale e undici granate, fra cui due del '15-'18 a gas nervino, potenzialmente letali per l'intero abitato. I carabinieri della stazione di Valli, guidati dal luogotenente Nazzareno Passeri, erano da un mese sulle piste del Penzo, allertati da voci sulla sua detenzione di ordigni pericolosi, forse la spiata di qualche conoscente. Durante la perquisizione hanno trovato armi e munizioni in solaio e in cantina. La sorpresa è saltata fuori da un bidone in ferro, vicino alla legnaia: le granate. Le segnalazioni erano state efficaci ma mai i militari si sarebbero aspettati di scovare un arsenale simile. «Le colleziono per passione e non mi sono mai sognato di usarle», si sarebbe scusato l'incensurato che ha ammesso di aver comprato parte del materiale nei mercatini. Non si tratterebbe di un recuperante, anche se dalle sue parti non è raro ritrovare reperti bellici risalenti a poco meno di un secolo fa e ci sono diverse persone, munite anche di patentino, che hanno l'hobby della caccia ai ricordi legati alle guerre. Penzo in casa aveva anche elmetti, gavette ma non sono stati quelli a fare scattare l'arresto per detenzione illecita di armi comuni e da guerra, munizioni e polvere da sparo. Sembra che detenesse tutto a scopo collezionistico. Secondo gli inquirenti si limitava a comprare ma non vendeva gli articoli. Sono tuttavia diverse le leggi che avrebbe violato. Intanto si trova in carcere a Vicenza a disposizione del pm Paolo Pecori. Stamattina, difeso dall'avv. Laura Piva, sarà interrogato per la convalida dal giudice Stefano Furlani.
Fonte:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/507051_nasconde_in_casa_arsenale_bellico_con_12_granate/
Il Giornale di Vicenza
Le granate trovate nel bidone. Foto di Donovan Ciscato
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