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biografiadiunabomba

domenica 23 settembre 2012








ORDIGNI BELLICI IN MARE
La stagione estiva è già iniziata. Presto vedremo pubblicità e servizi televisivi rivolti a difesa della persona, contro le insolazioni, o a favore degli animali, contro l'abbandono. Ma non ascolteremo mai le regole da seguire nel caso dovessimo rinvenire, credere di riconoscere un residuato bellico o qualcosa del genere in mare. Ovviamente la categoria più esposta ad “incontri ravvicinati” di questo genere è quella dei sub, sia se munita di areatore, ( snorkeling ), sia per i professionisti dell’ara (muniti di brevetto e bombole). Provo a scrivere due righe:
IL SUB
Rinvenire in mare residuati bellici non è semplice per tante ragioni: l’ex Icram per esempio indica la posizione di questi involucri a profondità proibitive per l’uomo; altro motivo per non distinguere il residuato è l’incrostazione patita dal tempo, perciò una bomba a mano potremmo facilmente scambiarla per un piccolo sasso collocato tra gorgonie, alghe o quant’altro. Ma immaginiamo per assurdo una piccola granata, o una semplice bomba a mano posizionata a pochi metri di profondità e riconoscibile in quanto priva di stratificazioni dovute al tempo trascorso in acqua. Bene…il sub vede qualcosa di simile ad una bomba a mano, in tempo reale comprende il pericolo che l’oggetto rappresenta, decide di avvisare la Capitaneria di Porto. La prima regola da seguire è non toccare in alcun modo l’oggetto…!!!!!! Nessuno a parte lo SDAI (in mare) è in grado di valutare caricamento e stabilità del residuato….Seconda regola dettata dal buon senso è segnalare la posizione dell’involucro per mezzo di una cima legata ad un masso vicino, (ma non troppo) alla bomba, l’altra estremità della cima ad una boetta da segnalazione (anche una bottiglia vuota di plastica), che renderà dalla superficie ben visibile il punto esatto del rinvenimento. Fatto ciò il sub, potrà riemergere, tornare a riva e correre a segnalare il tutto sia alla Capitaneria, sia alle Forze dell’Ordine competenti per zona.
Giovanni Lafirenze
Fonte: http://www.giulianovanews.it/2011/06/italia-ordigni-bellici-in-mare/
Mare Sicuro: ordinanza della Capitaneria di Siracusa
Siracusa, 20 giugno –  Dal 20 giugno avrà inizio l’operazione “ mare sicuro 2011”, impegno che il Comando Generale delle Capitanerie di Porto ha voluto mantenere, anche quest’anno, lungo il litorale del Compartimento marittimo di Siracusa e che assicurerà, unitamente alle quattro motovedette assegnate, il costante presidio delle coste nel periodo di maggiore uso del mare , delle spiagge e delle fasce demaniali.
Alle motovedette saranno affiancati tre battelli veloci con a bordo personale abilitato al salvamento a nuoto e pattuglie via terra, nell’ottica innanzitutto di prevenire incidenti e di garantire allo stesso tempo la vigilanza continua lungo il litorale di giurisdizione, assicureranno una serena stagione estiva 2011.
Si informa inoltre, che il 27 giugno entrerà in vigore l’Ordinanza di Sicurezza Balneare N. 70/2011, emanata da questa Capitaneria di porto in data 15 giugno 2011, in ordine agli aspetti relativi alla tutela della sicurezza della navigazione, dei bagnanti in particolar modo e degli utenti in genere della zona di mare e della fascia demaniale marittima ricadenti nell’ambito della giurisdizione del Compartimento marittimo di Siracusa, che comprende il tratto di costa delimitato a nord dal faro della Penisola Magnisi ed a sud dalla foce del Pantano Longarini.
La predetta Ordinanza sostituisce l’Ordinanza di sicurezza balneare n. 94/2009 in data 15.06.2009 e successive modifiche ed integrazioni. Essa comprende una serie di norme tese a disciplinare tutte le attività che si svolgono durante la stagione estiva e che potrebbero comportare potenziali pericoli per l’incolumità dei bagnanti e degli utenti in genere quali ad esempio la navigazione sottocosta, l’esercizio dello sci nautico e delle attività similari, la pesca nelle zone di mare frequentate dai bagnanti, il sorvolo delle spiagge da parte dei velivoli, il rinvenimento di presunti ordigni bellici in mare, il prelievo di acqua di mare da parte dei velivoli della protezione civile, ecc…, nonché a regolare la predisposizione dei servizi resi all’utenza che hanno particolari riflessi sulla sicurezza in genere quali il servizio di salvamento, l’istituzione delle postazioni di pronto soccorso, il segnalamento a mare della zona riservata alla balneazione, la realizzazione dei corridoi di lancio, le indicazioni riguardanti eventuali tratti di costa interdetti alla balneazione per motivi sanitari o per rischi connessi all’instabilità geologica della costa, ecc…Per questi ultimi aspetti vengono posti degli obblighi sia a carico dei concessionari di strutture destinate alla balneazione che dei Comuni per le spiaggie destinate alla libera fruizione.
È auspicabile che al presente comunicato venga data la massima valorizzazione e diffusione allo scopo di sensibilizzare gli utenti del mare al rigoroso rispetto delle norme contenute nella nuova Ordinanza e poste a tutela principalmente della salvaguardia della vita umana in mare affinché venga assicurato il regolare svolgimento delle attività balneari durante la stagione estiva.
Numeri utili
1530 (Chiamata Gratuita – Emergenze In Mare);
0931/481004 (Sala Operativa Capitaneria Di Porto Siracusa);
0931/481011 (Centralino Capitaneria Di Porto Siracusa);
0931/759077 (Centralino Sezione Staccata Santa Panagia);
0931/842600 (Centralino Ufficio Locale M.Mo Di Portopalo Di Capo Passero) ;
0931/842600 (Centralino Delegazione Di Spiaggia Di Marzamemi).
Sala Operativa:Tel 0931/481004 - Fax 0931/69260
L’Ordinanza di Sicurezza Balneare N. 70/2011 è disponibile anche sul sito istituzionale all’indirizzo www.guardiacostiera.it/siracusa.

Nell'agrigentino 1.500 ordigni bellici, via a disinnesco
(ANSA) - LICATA (AGRIGENTO), 20 GIU - Sono cominciate questa mattina, e andranno avanti fino all'8 luglio, le operazioni di disinnesco degli ordigni bellici trovati a Licata durante i lavori per l'attraversamento dell'acquedotto Gela-Licata. Si tratta di 1.500 ordigni circa ed e' il piu' grosso quantitativo di esplosivo mai scoperto in Sicilia. A fare brillare le bombe, risalenti alla Seconda guerra mondiale, sono gli artificieri del quarto reggimento guastatori di Palermo. Data la complessita' delle operazioni, il Comune ha disposto l'evacuazione di quanti vivono in un raggio di circa 300 metri. (ANSA).

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2011/06/20/visualizza_new.html_815571595.html
Ariccia: ordigni bellici, domani la bonifica
19 giugno 2011

(Ariccia - Cronaca) - Previsto per domani domenica 19 giugno lo sgombero dell'area del cantiere dove sorgerà il Policlinico dei Castelli Romani ad Ariccia entro la quale sono stati rinvenuti diversi ordigni bellici che saranno fatti brillare. Il blocco del traffico comincerà alle 9:30 e interesserà il tratto di via Nettunense che va da via Giovanni XXIII a via Montegiove, più via Coriolano e via Corioli. La riapertura è prevista per il tardo pomeriggio.

Due equipe della assistenza domiciliare della Asl RmH interverranno sul luogo delle operazioni e saranno presenti presso il centro anziani di piazza Nenni, luogo di raccolta destinato alla popolazione evacuata. Presso lo stesso centro sarà operativa una equipe del Centro di salute mentale, composta da un medico psichiatra, uno psicologo e due infermieri. Un centro mobile di rianimazione, con equipaggio completo di medico anestesista, sarà a disposizione per le eventuali emergenze. Tutti i servizi collegati all'emergenza nell'ambito del presidio ospedaliero di Albano saranno attivabili immediatamente in caso di necessità. Saranno inoltre presenti mezzi di soccorso della Croce Rossa e del 118.
Sara Testa

Fonte: http://www.castellinews.it/index.asp?id=17855&act=v&20110618
Brillate mille bombe ritrovate alle foci del Timavo
Sono stati distrutti tramite brillamento oggi pomeriggio alle 14.45 a Monfalcone in località Cassa di Colmata circa un migliaio di residuati bellici, pari a circa 250 chili di esplosivo, recuperati in quest’ultima settimana alle foci del Timavo a San Giovanni di Duino, dove sono in corso le operazioni finali di recupero e risanamento dell’area dagli ordigni esplosi risalenti alla seconda guerra mondiale. I brillamenti di oggi rientrano nel calendario di attività disposte dal Prefetto di Trieste, Alessandro Giacchetti, che ha coordinato le operazioni di recupero e smaltimento degli ordigni e che fin dalle battute iniziali ha aperto presso la Prefettura di Trieste un tavolo per coordinare tutte le forze in campo per portare a termine le operazioni di bonifica dell’area del parco del Timavo, che ritornerà dopo trent’anni ad essere fruibile dai turisti e dai cittadini della provincia di Trieste.
Le operazioni, iniziate lunedì 6 giugno, proseguiranno ancora per una settimana. Protagonisti del recupero e dello smaltimento rispettivamente i subacquei del Nucleo SDAI della Marina Militare di Ancona e il Nucleo EOD del 3° Genio Guastatori dell’Esercito di Udine.
Per il brillamento, effettuato dal Genio Guastatori, sono stati coinvolti numerosi enti del territorio provinciale di Trieste e di Gorizia: dalla Protezione civile regionale che ha fornito le telecamere per la sorveglianza dell’area al Comune di Duino Aurisina, alle forze di polizia di Trieste, Duino e Monfalcone, alla capitaneria di porto di Monfalcone, alla polizia municipale di Duino e di Monfalcone, all’Enac e all’Enav per i divieti di sorvolo dell’area fino alle forze del volontariato come la Croce Rossa.

L'Associazione Culturale Storia Viva, ha il piacere di invitarLa alla proiezione del documentario/fiction
"IL CANTO DEGLI ITALIANI - la storia dell'Inno d'Italia di Mameli/Novaro di Mauro Vittorio Quattrina
presso il Circolo Ufficiali dell'esercito di Verona, a Castelvecchio,
Giovedì 16 giugno 2011 con inizio alle ore 21,00.
Sarà presente il regista.

Scoperta una bomba nella Conca di Stra
di Giusy Andreoli

NOVENTA PADOVANA. Una bomba è stata trovata ieri nell'alveo del Naviglio Brenta a monte della chiusa di via 4 Novembre. A rinvenirla sono stati gli operai incaricati dal Genio civile di effettuare lavori di sicurezza idraulica alla «Conca di Stra» dove alcune infiltrazioni ne stavano minando la stabilità. «La scoperta è stata fatta casualmente - spiega Paolo Santello del Genio civile -. Gli operai dovevano infiggere le palancole nella platea di cemento sottostante la Conca per rafforzarla quando la strumentazione usata per monitorare il fondo ha rilevato una massa ferrosa. La bomba, lunga una quarantina di centimetri, era sotto un metro di fango. Da una prima ricognizione sembra che risalga al primo conflitto mondiale».

I tecnici del Genio hanno fatto fermare il sistema di apertura e chiusura della Conca, compresi gli acquedotti che alimentano i canali a valle. Abbassato il livello dell'acqua, un sommozzatore si è calato per bloccare la bomba sul fondo e assicurarla alla bricola, i pali in legno per l'attracco. Un'operazione da farsi in brevissimo tempo, pena il rischio di secca a valle con la messa in difficoltà di eventuali natanti. «La bomba andava fissata per evitare che si spostasse alla riapertura degli acquedotti, che provocano una notevole turbolenza - ha spiegato Enzo Rossi dei Sistemi territoriali che hanno in gestione la navigazione interna -. Non è detto che sia stata sempre lì, può essere venuta giù con qualche piena del Brenta». E potrebbero essercene altre, per questo il Genio farà eseguire un'ulteriore bonifica prima di posizionare le palancole.

I lavori di messa in sicurezza, così come la navigazione in quel tratto, sono stati sospesi fino alla rimozione della bomba, che verrà presa in carico dal Genio militare tramite la Prefettura. Da lì passano i natanti delle compagnie che portano i turisti a Venezia. Sul posto i carabinieri della locale stazione, gli agenti della polizia locale e il sindaco Alessandro Bisato.

Fonte: http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2011/06/15/news/scoperta-una-bomba-nella-conca-di-stra-4439990
Ordigno bellico nel lago
15/06/2011

La bomba, ancora integra, è stata trovata nei pressi degli scogli

Paola Pucciatti VITERBO
Rinvenuto un ordigno bellico a Capodimonte durante la terza giornata ecologica volta alla salvaguardia dell'ambiente lacustre organizzata dalla locale Sezione della Lega Navale Italiana. Il presidente, Andrea Stefano Marini Balestra, ha sottolineato l'enorme valore dell'iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini e i giovani al pericolo in cui si incorre nel gettare nel lago materiali inutilizzati. «L'acqua dolce, contrariamente all'acqua del mare – afferma l'avvocato Marini - non è in grado disperdere sostanze nocive e la stessa struttura di trasparenza delle acque non riesce degradare nel tempo quanto vi si trovi, anche a pochi metri di profondità». Per dimostrare questo, 15 sub della Scuola Subacquea Orcasub di Corchiano e lo stesso presidente Marini Balestra si sono immersi nelle acque sottostanti il promontorio di Capodimonte estraendo dai fondali molti quintali di rifiuti di vario genere tra i quali: pneumatici, vasi, pentole, bottiglie di vetro e una gabbia per uccelli. Lo stupore è arrivato quando, a pochi metri dagli scogli del promontorio, è stato rinvenuto un ordigno bellico del tutto integro, identificato in una bomba lanciata da un aereo durante la seconda guerra mondiale. La particolare e inaspettata presenza è stata subito segnalata ai carabinieri. Tra quindici giorni l'ordigno verrà fatto brillare dagli artificieri provenienti da Roma. Mentre i subacquei operavano sui fondali, un gruppo di bambini della scuola primaria, armati di retino, hanno ripulito il sottoflutto della spiaggia e le banchine del porto.

Fonte: http://www.iltempo.it/lazio_nord/2011/06/15/1265061-ordigno_bellico_lago.shtml
Ariccia: ordigni bellici, conto alla rovescia per la bonifica
Ariccia - Cronaca) - Sarà sgomberata l'area del cantiere dove sorgerà il Policlinico dei Castelli Romani ad Ariccia. Nei quindici ettari di superficie sono state rinvenute due bombe d'aereo (contenente ognuna circa 125 chili di esplosivo) e altre decine di ordigni bellici. Stabilita ufficialmente per domenica 19 giugno l'operazione di disinnesco e brillamento che coinvolgerà un raggio d'azione di 250 metri. I Vigili Urbani di Ariccia, coordinati dal Comandante Luigi De Ciuceis, stanno procedendo a notificare alle famiglie interessate (135 per circa 385 persone) l'avviso di sgombero a partire dalle 7:30 del mattino. Chi non avesse un posto dove appoggiarsi può alloggiare presso il Centro anziani di piazza Nemi. La macchina della Protezione Civile sarà in moto tutto il giorno e inoltre, insieme alla Croce Rossa, sarà disponibile ad accompagnare al Centro anziani i residenti che non avessero possibilità di raggiungerlo con mezzi propri. Le operazioni di sminamento e brillamento, saranno eseguite dagli artificieri del Sesto Reggimento della Cecchignola, diretti dal primo maresciallo Roberto D'Alterio, il capitano Tuzi e il Colonnello Vetìca, sono in programma per le 15. Il blocco del traffico comincerà alle 9:30 e interesserà il tratto di via Nettunense che va da via Giovanni XXIII a via Montegiove, più via Coriolano e via Corioli. La riapertura è prevista per il tardo pomeriggio.
Fonte: http://www.castellinews.it/index.asp?id=17772&act=v&20110613
Riportato alla luce un ordigno bellico in via Orazio dello Sbirro
Gli operai della ditta incaricata dal Comune di effettuare alcuni sondaggi in via Orazio dello Sbirro, avevano iniziato a scavare già da un paio d’ore quando tra i pezzi di asfalto e la terra, la ruspa ha riportato alla luce un ordigno bellico.
Sono le 11 di ieri mattina: in strada, a due passi dal grande mercato coperto e dalla frequentatissima via delle Baleniere, ci sono centinaia di persone.
A chiamare la polizia prima e i carabinieri dopo, è lo stesso assessore municipale ai Lavori Pubblici Amerigo Olive, chiamato dagli operai.
Sul posto si precipitano vigili del fuoco e carabinieri.
Gli inquilini dei palazzi che affacciano sulla strada iniziano uno ad uno a sbirciare dalle finestre: le sirene dell’autobotte dei pompieri e della gazzella che la segue coprono il rumore delle macchine e il chiacchiericcio dei passanti mentre una folla ingestibile di curiosi già circonda l’ordigno vecchio di sessant’anni.
Gli artificieri dell’Arma non hanno dubbi: si tratta di una bomba a mano, modello “ Oto Balilla” in uso durante il secondo conflitto mondiale. Secondo i risultati della perizia tecnica effettuata sul posto, l’esplosivo di tipo ananas avrebbe un raggio d’azione di oltre otto metri.
Riportato alla luce inconsapevolmente dagli operai, al lavoro proprio per verificare la possibilità di allargare il mercato rionale, avrebbe potuto provocare una strage deflagrando in pieno centro cittadino.
La situazione è rimasta sospesa per tre ore, tra il panico dei passanti e il traffico deviato.
Solo alle 14, quando i militari dell’Esercito hanno rimosso l’ordigno, la situazione è potuta tornare alla normalità con la riapertura della strada.
“Il rischio è stato grande – conferma il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani intervenuto sul posto appena saputa la notizia – Fino a quando il Prefetto non ha dato l’autorizzazione a dislocare la bomba la preoccupazione è stata generale. La fortuna ha voluto che l’escavatrice raccogliesse l’ordigno senza schiacciarlo, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto accadere”.

Fonte: http://www.ilnuovogdo.it/index.php?option=com_ingdoarticoli&view=articolo&id=6529&Itemid=15

Agricoltore trova ordigno bellico in un campo: disinnescato da artificieri
di Nicola Rosselli del 13/06/2011
GRICIGNANO. Stava lavorando nel proprio campo, alla periferia di Gricignano, quando ha notato una zolla un po’ più grande che non si sbriciolava.
Si è avvicinato e si è accorto che non di terra compattata si trattava, ma di una bomba a mano risalente alla seconda guerra mondiale. Immediato l’allarme con la denunzia dell’accaduto ai carabinieri della locale stazione che, a loro volta, hanno allertato i colleghi del reparto territoriale di Aversa, agli ordini del colonnello Francesco Marra. Sul posto sono giunti gli artificieri dal comando provinciale di Caserta che sono riusciti a disinnescare l’ordigno bellico.

Fonte: http://www.pupia.tv/gricignano/notizie/0002299.html
Melito Porto Salvo (RC), rinvenuti ordigni nelle campagne melitesi
di Francesco Iriti
Rinvenute due bombe a mano di nazionalità italiana nelle campagne di Melito Porto Salvo. La scoperta è stata effettuata da un agricoltore che era intento ad arare la terra nel proprio giardino con il proprio aratro. Ad un certo punto ha percepito qualcosa di strano sotto il trattore e si è fermato.
Da qui il ritrovamento con l’involucro dei due ordigni che era stato andato distrutto parzialmente. Per fortuna gli ordigni non sono scoppiati altrimenti sarebbero state altre le conseguenze. L’uomo ha avuto il tempo anche di lanciare l’allarme permettendo l’intervento degli organi competenti. Sono, quindi, scattate le procedure di rito con la segnalazione alla Prefettura ed alle autorità competenti che hanno informato l’EOD che sono esperti nei residuati bellici.
Il primo sopralluogo è stato reso possibile grazie all’artificiere della Polizia di Stato, Giovanni Sergi, del dodicesimo reparto mobile che ha eseguito la prima parte del lavoro che si rende necessario in questi frangenti. I militari dell’EOD dell’undicesimo reggimento geni guastatori di Castrovillari, guidati dal capitano e comandante della compagnia Tommaso Russo, si sono recati sul posto effettuando le operazioni del caso.
Sul posto il capo nucleo, maresciallo capo Salvatore Giuri e l’operatore, il sergente maggiore Vincenzo Nanè. Si tratta di un reparto speciale dell’esercito italiano che si muove lungo tutto il territorio e che è impegnato anche in missioni particolari per reprimere il terrorismo.
I carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo, guidati dal comandante Onofrio Panebianco hanno portato a termine l’intervento transennando l’area per metterla a sicuro e per permettere la rimozione dei residuati. I materiali rinvenuti sono stati presi in custodia dai militari dell’EOD che, seguiti dall’ambulanza della Misericordia, hanno fatto ritorno al posto di comando.
Fonte: http://www.ntacalabria.it/47296/melito-porto-salvo-rc-rinvenuti-ordigni-nelle-campagne-melitesi/
Cattolica, da un muro spunta una bomba a mano
venerdì 10 giugno 2011 (red.)
Chissà da quanto tempo sonnecchiava in quella posizone, dimenticata per oltre 60 anni tra le pareti di quell'edifico diventato poi la sede dell'Università Cattolica di Brescia. E lì, avvolta nella carta di un giornale di fine anni Quaranta e legata con dello spago, è stata trovata da un muratore giovedì, durante alcuni lavori di ristrutturazione di un bagno in via Trieste.
Si tratta di una bomba a mano, residuato bellico della Seconda Guerra mondiale, murato in una tramezza. Allertato il Comando provinciale dei carabinieri l'area è stata messa in sicurezza e sul posto è giunta grazie l'unità della Seconda Sezione del Nucleo investigativo (Siss) che ha consegnato l'ordigno agli artificieri. La bomba era una vecchia Oto modello 35, dotata di 36 grammi di carica.L'ordigno è stato fatto successivamente brillare in una cava.
Fonte: http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/26398/218/
OSTIA, TROVATA BOMBA A MANO IN PIENO CENTRO
Alle 11.30 di questa mattina nei pressi del mercato rionale di via Orazio dello Sbirro, in pieno centro urbano a Ostia, e' stata rinvenuta una bomba a mano, residuato bellico. Sul posto sono intervenuti carabinieri, Polizia di Stato e Municipale che ha provveduto ha transennare l'area e interdire il passaggio pedonale. In questo momento gli artificieri dei Carabinieri stanno valutando le condizioni dell'ordigno, per capire se rimuoverlo o affidarlo ai tecnici dell'Esercito. Presumibilmente viste le modeste dimensioni dell'ordigno non verranno sgomberati i palazzi presenti nell'area. La bomba a mano e' stata trovata da alcuni operai municipali che stavano effettuando uno scavo nei pressi del mercato. (omniroma.it)
10 Giugno 2011
Fonte: http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-13:01/8091
Ariccia: presto saranno fatti brillare gli ordigni bellici
(Ariccia - Attualità) - Sarà sgomberata l'area del cantiere dove sorgerà il Policlinico dei Castelli Romani ad Ariccia. Quindici ettari di superficie dove sono state rinvenute due bombe d'aereo e circa altri 70 ordigni bellici. Prossima l'operazione di brillamento prevista, ancora ufficiosamente, per la prossima settimana. Ieri si è svolta una riunione convocata dal Prefetto a palazzo Valentini, dove sono stato discussi i dettagli dell'intervento. Domani una riunione tecnica degli addetti ai lavori. Probabilmente ci vorranno diverse ore prima che gli artificieri del VI reggimento Genio Pioneri di Roma possano far brillare le due bombe d'aereo che contengono ognuna 125 chili di esplosivo. Lo sgombero, che interesserà 386 residenti nell'area, potrebbe durare dalle 5 alle 10 ore. Sembra inoltre prevista la chiusura di alcune imprese e il blocco del traffico su una parte di via Nettunense e su vie adiacenti della zona di Corioli.

Fonte: http://www.castellinews.it/index.asp?id=17706&act=v&20110608
Ordigno bellico trovato in spiaggia ad Ancona
(ANSA) - ANCONA, 8 GIU - Un ordigno bellico risalente forse alla seconda guerra mondiale e' stato trovato sulla spiaggetta di Pietralacroce di Ancona, forse abbandonato nottetempo da una barca di pescatori. Si tratta di un proietto di artiglieria da terra, lungo 70 centimetri e largo 30. La Guardia costiera ha chiesto l'intervento degli artificieri per neutralizzarlo. La spiaggia e' quasi inaccessibile via terra. A dare l'allarme e' stato un escursionista. (ANSA).

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/marche/2011/06/08/visualizza_new.html_839636870.html
Ordigno bellico trovato in una fioriera
Napoli, 4 giu. (Adnkronos) - Un proiettile da mortaio di artiglieria modello 81 risalente al secondo conflitto mondiale e' stato rimosso nel pomeriggio di oggi dagli artificieri della Polizia di Stato. E' stato un cittadino a segnalare in forma anonima che all'interno di una fioriera si trovava l'ordigno.
Il ritrovamento e' avvenuto in vico Avvocata, una traversa della centralissima piazza Dante a Napoli. Poco dopo la zona e' stata evacuata dagli agenti delle numerose volanti dell'Ufficio di prevenzione generale giunte nella zona.

L'ordigno e' stato posto in sicurezza e poi rimosso. Secondo quanto si e' appreso nonostante siano trascorsi dei decenni l'ordigno era ancora in grado di esplodere. Sicuramente il proiettile e' stato collocato da qualcuno nella fioriera e successivamente ne e' stato dato l'allarme alla polizia. Gli investigatori stanno svolgendo indagini.

Fonte:
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/Napoli-ordigno-bellico-del-secondo-conflitto-trovato-in-una-fioriera_312095483963.html
Trova bomba a mano in soffitta e la porta alla polizia
(ANSA) - MILANO, 3 GIU - Facendo le polizie in soffitta, una vedova di 67 anni ha trovato nella sua casa di via Chiarelli a Milano una bomba a mano.

E cosi' con il figlio - invece di chiamare la polizia perche' gli artificieri intervenissimo - ha portato l'ordigno ancora attivo al commissariato San Siro, rischiando di farla esplodere.

La zona del commissariato e' stata isolata e sono intervenuti gli artificieri che hanno spostato la bomba a mano e l'hanno resa innocua.(ANSA)

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2011/06/03/visualizza_new.html_841400369.html
Il mio commento
Tutto come prima, tutto incredibilmente vero.
L'Ansa il 3 giugno informa: un'anziana signora residente a Milano, nel corso di alcune faccende domestiche, rinviene una bomba a mano forse risalente alla seconda guerra mondiale. Spaventata la donna allerta immediatamente il figlio, il quale decide di portare il residuato bellico direttamente al Comando di Polizia.
La cronaca, fonte sempre la stessa Ansa, allude ad un ordigno ben conservato ed in grado di esplodere, perciò (inconsapevolmente) l'uomo trascina nel rischio una marea di persone e tra queste anche il corpo di Polizia presente al Comando San Siro, infatti in tempo reale ogni attività lavorativa in corso è sospesa fino all'arrivo del gruppo eod preposto ad inertizzare l'oggetto del passato.
In pratica ancora una volta un caos dovuto ad un persistente vuoto informativo nei confronti di questo gravissimo tema.
Ma attenzione...!
Episodi simili non rappresentano alcuna eccezione, anzi, il 22 aprile scorso un uomo residente ad Ariccia (Roma) consegna al commissariato di zona addirittura una bomba da mortaio. In realtà potrei continuare ad elencare tanti episodi simili, ma comprendo che tutto ciò è già sufficiente.
Il vero problema è far comprendere a tutti quanto sia pericoloso maneggiare, spostare, rimuovere o caricare in automobile ordigni bellici risalenti alle guerre mondiali del secolo trascorso.
Certo è nostro dovere segnalare la presenza del residuato, ma è sufficiente una telefonata al 113/112.
Giovanni Lafirenze
Pisa, causa ordigno bellico aeroporto sospende tutte le attività di volo di traffico civile e militare
Pisa – Nell’ambito dei lavori preliminari previsti per l’ampliamento delle piste di volo è stato ritrovato oggi, giovedì 26 maggio, un ordigno bellico non esploso residuato da un bombardamento avvenuto durante la seconda guerra mondiale.
Effettuate le valutazioni da parte degli artificieri dell’Esercito del nucleo di Piacenza è stata valutata da questi la necessità di predisporre un’area di sicurezza con un raggio di circa 500 metri dal punto di ritrovamento.
In considerazione della posizione dell’ordigno, ritrovato in prossimità delle piste, il Direttore Aeroportuale ENAC contestualmente al Comandante della 46^ Brigata Aerea hanno deciso la chiusura dell’aeroporto, sospendendo tutte le attività di volo di traffico civile e militare dalle ore 20.30 di quest’oggi, in quanto la delimitazione dell’area di sicurezza comprende un ampio tratto di entrambe le piste di volo.
Sono iniziati immediatamente i lavori per la costruzione di un terrapieno di contenimento che consentirà la riapertura dell’Aeroporto presumibilmente alle ore 10.00 di domani mattina, venerdì 27 maggio 2011.
Per aggiornamenti sullo stato dei voli si consiglia di consultare la sezione “Voli in tempo reale” del sito dell’aeroporto (www.pisa-airport.com) o i siti delle compagnie aeree di riferimento.
L’Aerostazione rimarrà aperta per tutta la notte garantendo un servizio di assistenza per i passeggeri che decideranno di rimanere in aeroporto.

Fonte: http://www.italynews.it/notizie-regionali/toscana/2011/05/27/pisa-causa-ordigno-bellico-aeroporto-sospende-tutte-le-attivita-di-volo-di-traffico-civile-e-militare-25184.html
Ordigno bellico all'aeroporto Pisa, i voli rimangono fermi
Pisa, 26 maggio 2011 - Un ordigno bellico è stato ritrovato in serata in prossimità delle piste dell'aeroporto di Pisa e la Sat, la società di gestione dello scalo, ha immediatamente disposto la chiusura del traffico aereo per motivi di sicurezza. Al momento sono già 12 i voli cancellati in arrivo e partenza, ma la lista è detsinata ad allungarsi. Anche perchè ogni operazione resterà ferma almeno fino alle 10 di domani. restera' invece apertsa l'aerostazione per fornire assitenza ai passeggeri. Lo stop ai voli è stato imposto intorno alle 20.30 dopo che, nel corso di alcuni lavori di manutenzione, e' stata rinvenuta la bomba risalente alla seconda guerra mondiale. Nel raggio di 500 metri dal luogo del ritrovamento è stata creata una zona di sicurezza dove lavoreranno solo tecnici esperti per realizzare un terrapieno che possa in qualche modo garantire allo scalo pisano di riaprire il traffico in attesa della definitiva rimozione dell'ordigno.

Fonte: http://www.lanazione.it/toscana/cronaca/2011/05/26/513328-ordigno_bellico_aeroporto.shtml

Aeroporto Pisa: ordigno bellico vicino a piste, stop a voli
26 maggio 2011

(ANSA) - PISA, 26 MAG - Un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale e' stato ritrovato in serata in prossimita' delle piste dell'aeroporto di Pisa e la Sat, la societa' di gestione dello scalo, ha immediatamente disposto la chiusura del traffico aereo per motivi di sicurezza. Al momento sono gia' 12 i voli cancellati in arrivo e partenza, ma la lista e' destinata ad allungarsi. Anche perche' ogni operazione restera' ferma almeno fino alle 10 di domani. Restera' invece aperta l'aerostazione per fornire assistenza ai passeggeri.(ANSA).

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2011/05/26/visualizza_new.html_844344687.html


Si scava in giardino, spuntano due ordigni bellici
Anomalo "incidente" a Jesolo, in via Argine San Marco. Durante uno scavo in un giardino privato di un'abitazione sono spuntate due bombe, residuati bellici dell'ultima Guerra.

Poco prima dell 14, in seguito alla segnalazione, sono intervennuti sul posto gli agenti del locale Commissariato di P.S. .

Gli agenti hanno accertato che si trattava di due ogive della lunghezza di circa 30 centimetri ciascuna e dalla larghezza di circa 10 cm.
Gli ordigni sono apparsi integri, e sono stati lasciati cautelativamente sul posto, con transennamento del luogo ove sono stati rinvenuti.

Sono state attivate inoltre tutte le procedure del caso.

[20 maggio 2011]

Giorgia Pradolin


Fonte: http://www.lavocedivenezia.it/news.php?extend.3320

Rifanno il pavimento: trovano bombe e moschetti
20 maggio 2011 Ventotto bombe, 22 bombe stick e 10 moschetti con cartucce e caricatori. Reperti bellici risalenti all'ultimo conflitto mondiale. Li hanno ritrovati ieri pomeriggio dei muratori in uno stabile di via Solari 47 mentre stavano ristrutturando un appartamento al secondo piano. Gli operai hanno sollevato un vecchio pavimento per costruire il massetto (lo strato superficiale del supporto sul quale si esegue la posa pavimentazione) sul quale posizionarne uno nuovo. Le vecchie piastrelle, infatti, come accadeva un tempo, poggiavano direttamente sulla terra. E proprio sotto questo strato di terra sono stati ritrovati bombe, moschetti e munizioni, avvolti ordinatamente in carta da giornale dell'epoca. I muratori hanno subito avvertito i carabinieri. Che hanno portato tutto il materiale in caserma, ma prima hanno distrutto le bombe. L'ultimo residuato bellico fatto brillare a Milano è la bomba d'aereo americana della Seconda guerra mondiale trovata ad agosto dello scorso anno a Redecesio di Segrate, nei pressi dell'aeroporto di Linate. I militari neutralizzarono l'ordigno facendo esplodere in una buca nel terreno. Qualche mese prima, ad aprile, un altro ordigno simile era stato rinvenuto a Solbiate Olona, in provincia di Varese.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/milano/rifanno_pavimento_trovano_bombe_e_moschetti/20-05-2011/articolo-id=524318-page=0-comments=1
Strada Bertolla, dall'orto di casa spunta un residuato bellico
Un uomo, zappando l'orto di casa, ha trovato un residuato bellico, un proiettile d'artiglieria di grosso calibro. I militari del Genio Artificieri hanno recuperato e fatto brillare l'ordigno
L'allarme scatta alle cinque e mezza del pomeriggio di sabato. La Centrale Operativa della Polizia Municipale di Torino manda una pattuglia in strada Comunale Bertolla. Un uomo, zappando l’orto di casa, ha trovato un residuato bellico, nello specifico un proiettile d’artiglieria di grosso calibro.

Sul posto sono subito arrivato agenti della Polizia di Stato e militari del Genio Artificieri. L’ordigno è stato recuperato e trasportato fuori Torino, in un sito protetto, dove è stato fatto brillare.

Fonte: http://www.torinotoday.it/cronaca/strada-bertolla-uomo-trova-ordigno-bellico-orto-casa.html
Rinvenuto ordigno bellico nei boschi di Varese Ligure
La munizione di mortaio, in pessimo stato, giaceva semisepolta dalla terra.
Val di Magra - Val di Vara. Stava passeggiando tranquillamente nei boschi intorno a Varese Ligure quando all'improvviso si è imbattuto in un ordigno bellico, semi sepolto nel terreno. E' accaduto stamani ad un pensionato di Varese ligure che durante la sua consueta passeggiata ha rinvenuto nel bosco un oggetto cilindrico, di circa 16 centimetri di diametro e 50 centimetri di lunghezza, probabilmente una munizione da mortaio, conservata in pessimo stato. L'uomo ha avvisato i Carabinieri, che si sono recati sul luogo delimitando l'area e interdendola al pubblico. Sono stati avvisati anche gli Artificieri di Torino che dovrebbero intervenire in serata per disinnescare l'ordigno.


Fonte: http://www.cittadellaspezia.com/Val-di-Magra-Val-di-Vara/Cronaca/Rinvenuto-ordigno-bellico-nei-boschi-di-84021.aspx
Saldano crocefisso a ordigno bellico che esplode, due feriti
Un 'proietto' 1/a guerra mondiale, saldatore lo credeva vuoto
(ANSA) - TREVISO, 4 MAG - Stavano saldando un piccolo crocefisso su una bomba della prima guerra mondiale, quando l'ordine e' esploso. Sono rimasti feriti cosi' due uomini di Castelfranco Veneto (Treviso). Il piu' grave e' Fortunato Tosato, 65 anni, saldatore: con una saldatrice elettrica stava fissando il crocefisso all'ordigno - un 'proietto', di forma allungata - credendo fosse vuoto, mentre invece conteneva ancora residui di tritolo. L'ordigno, surriscaldato, e' esploso. La deflagrazione ha investito anche Giuseppe Zilio, 68 anni.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/veneto/2011/05/04/visualizza_new.html_873872428.html
Il mio commento
ESPLODE RESIDUATO BELLICO
Il quattro Maggio 2010 (ANSA) a Castelfranco Veneto (Treviso) un residuato bellico risalente alla Prima Guerra Mondiale, forse una granata di piccolo o medio calibro a causa di un'inopportuna manipolazione esplode ferendo due pensionati del luogo.
I due amici volevano saldare un crocefisso (...) sulla pancia del proietto, trovato chissà dove. "Sicuramente lo pensavano vuoto, ma non lo era". Infatti credo d'immaginare una granata priva d'ogiva, in parte colma d'esplosivo celato da uno strato di terreno, perciò i due improvvisati tecnici, scivolano tra le braccia dell'inganno.
Difatti i due, decisi a portare a termine il proprio stravagante progetto, azionano una saldatrice che sviluppa calore sufficiente a far esplodere la piccola bomba. Quest'ultima proietta sui corpi dei protagonisti roventi schegge ed una forza d'urto ad alta temperatura. Il tecnico saldatore (…) è ricoverato in rianimazione, il curatore del progetto al contrario è dimesso lo stesso giorno. L'esplosione spaventa e allerta la comunità, il panico investe Borgo Vicenza, oltre le ambulanze del 118 intervengono Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine. I Militari dell'Arma accertano che il proprietario del garage è collezionista d'armi da guerra ( regolarmente registrate...? ).

Ancora una volta mi chiedo: questa granata parzialmente colma d'esplosivo come ha raggiunto la casa del collezionista...? I residuati bellici, non si toccano, non si spostano, non si portano a spasso per paesi o città. Veramente stanco di ripete ancora una volta questo concetto, non resta che rispondere al mio stesso quesito per mezzo di una notizia datata 5 maggio 2011 che giunge da Gorizia d'Isonzo: "scomparsa una granata da 305 millimetri, la Magistratura indaga..."
Le Guardie del WWF di Salerno rinvengono ad Eboli quattro bombe della II guerra mondiale
Gli agenti del WWF Nucleo di Salerno unitamente a personale di fuori regione, durante una più complessa attività di vigilanza coordinata dal responsabile del servizio, il Coordinatore Provinciale Albero Alfonso, hanno notato due contenitori in ferro affusolati che ad un piu' attento ed accurato controllo risultavano essere, due bombe di aereo, probabilmente della seconda guerra mondiale, ancora complete di spoletta e quindi perfettamente funzionanti. Gli agenti, dopo il primo rinvenimento, con molta cautela hanno provveduto a delimitare l'area ed hanno immediatamente avviato una più capillare attività ispettiva, che consentiva di accertare la presenza a pochi metri di distanza di altri due residuati bellici, anch'essi apparentemente funzionanti. Il rinvenimento delle quattro bombe, della lunghezza di circa 90 cm e del peso apparente di circa 60/80 kg, completamente dissotterrate e ripulite consentiva infatti di ipotizzare che ignoti di li a poco avrebbero tentato di asportarle probabilmente per utilizzarne il suo pericoloso contenuto in attività illecite. Si tratta di un rinvenimento che a causa della estrema vicinanza delle quattro bombe, consentiva anche di ipotizzare che nelle immediate vicinanze potessero essere presenti altre residuati bellici. Si tratta di ritrovamenti a seguito dei quali il personale specializzato, al fine di attuare gli interventi di disattivazione,dovrà necessariamente attivare una nuova ricognizione, al fine di valutare le caratteristiche e la pericolosità degli ordigni nonché l'eventuale presenza di altre bombe in relazione all'ambiente e contesto dove si trovano. Solo successivamente si procederà al loro disinnesco ed alla distruzione nel luogo di rinvenimento o in cave situate nelle vicinanze, mediante l'esplosione controllata di cariche apposite, garantendo la massima sicurezza per la popolazione e le opere circostanti attraverso lavori ed apprestamenti atti alla protezione.

Fonte: http://www.salernonotizie.it/notizia.asp?ID=15802
Ore 13.00 c/o il Padiglione OVAL, stand Regione Puglia n.Y46 - presentazione libro documentario
Florestano Edizioni - SCHEGGE ASSASSINE di Giovanni Lafirenze
Intervengono l’autore e Luciano Boccalatte,vice direttore dell'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea" Giorgio Agosti" di Torino
Albano: consegna alla polizia un ordigno bellico

Un quarantenne di Ariccia ieri ha consegnato al commissariato di Albano un ordigno bellico ritrovato sui sentieri del Lago Albano. Panico nel commissariato dove è scattato il piano di sicurezza per il disinnesco della bomba

Di Francesca Ragno - 22/04/2011


Consegna alla polizia un ordigno bellico trovato lungo il lago di Albano senza chiamare gli artificieri: è quanto accaduto nella giornata di ieri al commissariato di Albano.  Un quarantenne di Ariccia mentre si allenava lungo i sentieri del Lago ha trovato l'ordigno, un mortaio della seconda guerra mondiale, e ha pensato bene invece di chiamare le forze dell'ordine di portarlo al commissariato brevi mano.L'arrivo del residuo bellico, trasportato su un carro attrezzi di proprietà dell'uomo, nel commissariato ha fatto scattare il piano di sicurezza e il blocco delle attività del presidio di polizia per permettere l'arrivo degli artificieri e il disinnesco del mortaio.

Fonte: http://castelli.romatoday.it/albano/albano-consegna-alla-polizia-un-ordigno-bellico.html
Il mio commento
IL BUON SENSO IGNORATO

Il 22 aprile 2011 un quarantenne residente ad Ariccia (Roma) mentre è intento ad allenarsi all'interno dei sentieri del lago di Albano nota una bomba da mortaio, “ovviamente” risalente alla seconda guerra mondiale, la guarda, probabilmente comprende l'identità dell'oggetto, ma non percepisce il pericolo e decide di consegnarla ai Carabinieri di zona. Naturalmente in questa avventata manovra l'uomo non possiede alcuna colpa, lui è in buona fede, desidera eliminare l'oggetto esplodente da una zona frequentata anche da ragazzini. In realtà i residuati bellici non si toccano, non si spostano...!!!! Quando si rinviene, si nota, un oggetto del genere è sufficiente allertare le forze dell'ordine di zona, anche per mezzo di un telefonino (113), esporsi in prima persona ad un pericolo del genere è inutile, caricare in auto la granata è una manovra azzardata per via delle sollecitazioni che lungo il tragitto la bomba subisce, non solo, nel pericolo coinvolgiamo anche le persone (ignare) che incrociamo con l'auto. Ancora una volta ripeto: Se in Italia l'informazione orientata a questo “GRAVISSIMO” tema fosse leggermente più presente, le persone non cadrebbero in questi paradossali e pericolosi errori in grado di sconvolgere la sicurezza di una intera comunità e non solo.

Giovanni Lafirenze
Scava in giardino e colpisce una bomba al fosforo
Una gran vampata e un denso fumo invade la via. L'ordigno  era stato inglobato nel cemento e sotterrato alla fine della guerra
Bassano. Sembrava un innocuo blocco di cemento. Improvvisamente, però, quello strano conglomerato emerso durante lo scavo ha preso fuoco, con una vampata bianca e un fumo denso ed acre che ha invaso anche parte delle vie circostanti e che fatto sobbalzare sul sedile del miniescavatore l'operatore, Nicola Perin, titolare dell'omonima impresa di Mussolente.
In quel blocco di cemento era racchiuso nientemeno che il contenuto di uno bomba della Seconda guerra mondiale, caricata al fosforo.
È accaduto ieri verso le 11,45 di via Parini 6 a San Giuseppe di Cassola dove, in uno stabile di due unità, nella porzione di proprietà di Nicola Ceccato, 39 anni, erano in corso alcuni lavori di ristrutturazione della casa, che prevedono anche un nuovo ingresso, su uno dei muri laterali. E proprio a ridosso di quel muro erano in atto gli scavi.
Appena s'è sprigionato il fuoco, accompagnato dal fumo, da via Parini è scattato l'allarme ai vigili del fuoco. Sul posto si è recata una squadra del distaccamento di via Ca' Baroncello.
In un primo momento s'era pensato che ad innescare l'incidente fosse stato del carburo o dello zolfo. In realtà ai vigili del fuoco è apparso subito chiaro che il misterioso blocco di cemento conteneva fosforo, elemento che a contatto con l'ossigeno si era autonnescato.
In supporto sono giunti a San Giuseppe anche i tecnici dell'Arpav, una volante del Commissariato e una pattuglia della polizia locale.
I vigili del fuoco, rimasti a San Giuseppe sino alle 14,45, nel cemento hanno rinvenuto una parte dell'involucro della bomba e della spoletta. Per scongiurare altri autoinneschi i pompieri hanno gettato del cemento secco.
Delimitata e messa in sicurezza l'area dello scavo, infine, gli agenti del Commissariato hanno avvisato gli artificieri dell'esercito che interverranno nel volgere di alcuni giorni per la bonifica del cantiere.
I tecnici dell'Arpav hanno prelevato parte del componente della bomba che verrà analizzato. Stando ai primi riscontri dovrebbe trattarsi di una bomba caricata al fosforo che, subito dopo la fine del conflitto venne inglobata in un blocco di cemento e interrata.
Di quell'ordigno s'era persa la memoria, riaffiorata improvvisamente ieri mattina durante i lavori di ristrutturazione.
Nonostante il grande spavento non ci sono stati pericoli per le persone direttamente coinvolte, vale a dire l'escavatorista e il padrone di casa e per i residenti delle abitazioni vicine.
I problemi pratici però non sono risolti per Nicola Ceccato, il quale pensava di vedere conclusi i lavori paio di giorni.
Teme ora di dover attendere molto più del previsto, perché, prima di tutto, gli artificieri devono portare via il fosforo.
Il fatto è che ora, in attesa della nuova porta, è costretto ad entrare in casa attraverso una finestra salendo su una scala appoggiata al muro. L.Z.

Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/245678_scava_in_giardino_e_colpisceuna_bomba_al_fosforo/

Un ordigno bellico scambiato per tubatura
Il ritrovamento da parte di un residentee che stava lavorando su di una fogna intasata. Il residuo è lungo settanta centimetri e pesa venti kilogrammi, di cui sei di materiale esplosivo
Aveva scambiato l'ordigno per una tubatura delle fogne, l'uomo che oggi ha ritrovato per caso il residuato bellico ad Acerra, del peso di circa 20 chilogrammi per 70 centimetri di lunghezza.

Si tratta di un cittadino residente a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento. Stava cercando un tombino o le tubature della fognatura per tentare di liberarle da un ostacolo che intasava il flusso. L'ordigno, che pesa circa 20 chilogrammi, per una lunghezza di circa 70 centimetri, contiene circa sei chilogrammi di esplosivo di tipo a schegge.

Secondo quanto si è appreso, l'uomo ha scambiato, in un primo momento, la bomba per una tubatura, ed ha deciso di ripulirla dal terriccio per poi cercare il tombino. Si è poi reso conto del ritrovamento, allertando le forze dell'ordine e la protezione civile.

Sul posto sono attesi gli artificieri dell'Esercito, in quanto quelli della Polizia di Stato, intervenuti in un primo momento, non possono operare sulla bomba a causa del peso e della portata dell'esplosivo. Nella zona in cui è stato ritrovato l'ordigno, ci sono una serie di villette monopiano, ma al momento non è stata disposta l'evacuazione dei residenti.

Fonte: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/04/20/news/un_ordigno_bellico_scambiato_per_tubatura-15187846/
Ravenna - Nel dragare pescano una bomba
RAVENNA - Stavano dragando il fondale marino delle acque dell'avamporto di Ravenna quando è spuntato un ordigno bellico lungo circa 40 centimetri e con un diametro di 12. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 00.40 della notte tra venerdì e sabato da parte dell'equipaggio della draga "Marieke", nel corso delle operazioni di approfondimento del fondale marino.
Immediatamente informata, la capitaneria di porto ha dato disposizioni alla draga di uscire dalla zona portuale fino ad arrivare alla rada, dove ha potuto ancorare a circa 0.7 miglia marittime dall'imboccatura del porto. Sul posto è intervenuto il nucleo Sdai del dipartimento marittimo di Ancona che, con l'ausilio dei mezzi nautici ravennati - il battello Gc B88 e la motovedetta Cp 847 -, ha provveduto a mettere in sicurezza la bomba ed a posizionarla a circa 1,5 miglia marittime dalla costa.
La guardia costiera ha infine emesso un'ordinanza per impedire la navigazione, la sosta, la pesca ed ogni altra attività all'interno di un'area di sicurezza del raggio di 1 miglio nautico dal punto di posizionamento dell'ordigno.


Fonte: http://www.romagnanoi.it/News/Romagna/Ravenna/Cronaca/articoli/284172/Nel-dragare-pescano-una-bomba.asp
Montignoso Analizzano il terreno Trovano una bomba
Massa, 14 aprile 2011 - La seconda Guerra Mondiale ha visto le sue pagine più marcate lungo la Linea Gotica che dal Pasquilio va al mare. Tanto da far rinvenire, nel corso di alcuni lavoriin un cantiere lungo la Statale Aurelia, al confine fra Pietrasanta e Montignoso un ordigno bellico risalente al secolo precedente.

L'hanno scoperto alcuni operai di un'impresa che, per conto del Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli, stavano eseguendo le operazioni di scavo per l'allargamento del canale.


I lavori si erano gia' fermati per compiere l'analisi dei fanghi inquinanti dagli idrocarburi prodotti dal traffico. Poi una seconda volta per eseguire lo spostamento dei cavi dell'alta tensione dell'Enel. Adesso un nuovo stop per il ritrovamento di questa bomba di circa 80 centimetri. Adesso interverranno gli artificieri di Padova per valutare il da farsi. Il Consorzio di Bonifica ha informato la Prefettura di Massa Carrara, il sindaco di Federico Binaglia e i carabinieri di Montignoso.


Fonte: http://www.lanazione.it/massa_carrara/cronaca/2011/04/14/490559-trovano_bomba.shtml


Ordigno bellico rinvenuto a Calendasco
Una granata da 120 millimetri della seconda guerra mondiale è stata rinvenuta ieri a Calendasco, in località Torre Rossi. A scoprire l’ordigno alcuni operai di una ditta che sta eseguendo lavori di scavo per conto del Comune. Immediatamente sono stati avvisati i carabinieri che hanno messo in sicurezza la zona. Sul posto sono poi intervenuti gli artificieri del Genio Pontieri e l’ordigno è stato fatto brillare.
Fonte: http://www.piacenzasera.it/provincia/ordigno-bellico-rinvenuto-a-calendasco.jspurl?IdC=1093&IdS=1093&tipo_padre=0&tipo_cliccato=0&id_prodotto=6404&css=homepage.css&com=c

Nissoria. Un uomo si presenta dai Carabinieri con in mano una bomba da mortaio inesplosa
8 aprile 2011

Nissoria. Nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, un cittadino nissorino si è presentato alla locale Stazione Carabinieri, cosa del tutto normale se non fosse che portava in mano una bomba da mortaio inesplosa, risalente all’ultimo conflitto mondiale. Il perché della presenza di quell’ordigno è del tutto diverso da quello che si potrebbe pensare, l’uomo infatti come accade spesso la domenica a molte famiglie ennesi, specie quando il tempo è bello e la mite aria primaverile prende il posto del freddo invernale, si era recato in campagna per trascorre con la famiglia una serena giornata all’aria aperta. Dopo il consueto pranzo domenicale i figli, entrambi in quella curiosa fase pre-adolescenziale, stavano giocando all’aperto quando uno di loro è tornato dal papà per mostrargli ciò che di strano aveva appena trovato. La curiosità del genitore si è trasformata subito in terrore quando l’uomo si è reso conto di cosa fosse, il figlio infatti teneva in mano una bomba da mortaio inglese da due pollici di diametro (circa 5 cm), contenete esplosivo ad alto potenziale in pessimo stato di conservazione. Il papà incurante del pericolo che stava correndo, ma con il nobile scopo di salvaguardare i suoi figli, ha deciso di portare l’ordigno alla vicina stazione dei Carabinieri, consapevole che lì come sempre avrebbe trovato, militari pronti ad aiutare la popolazione. I carabinieri di quella Stazione, ben conoscendo le procedure da applicare in una situazione così pericolosa, hanno subito avvisato la centrale operativa del Comando provinciale e la Compagnia Carabinieri di Enna, la quale come previsto ha subito dato disposizione di lasciare la bomba dov’era e di uscire tutti dalla Caserma in attesa dell’arrivo degli artificieri, e dell’accaduto ha informato la scala gerarchica, richiedendo alla Legione Carabinieri “Sicilia” di Palermo, di inviare sul posto un Carabiniere specializzato EOD (è questo l’acronimo militare usato dalla NATO per definire gli artificieri) dal vicino Comando provinciale Carabinieri di Caltanissetta, Comando che con encomiabile solerzia lo ha fatto arrivare a Nissoria in brevissimo tempo. Nel frattempo il Comando provinciale ha avvisato del fatto la Prefettura di Enna. Giunto sul posto l’artificiere attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche ha spostato quel pericoloso ordigno in una zona isolata all’interno del protetto perimetro della Stazione, più precisamente in angolo lontano dallo stabile della Caserma e dalle case vicine protetto da muri in cemento armato larghi 50 cm e da una serie di sacchetti di sabbia che per procedura erano già stati preparati dai militari nissorini. Da questo momento ritornata pienamente sicura la Stazione Carabinieri ed opportunamente vigilato l’ordigno la Prefettura di Enna ha avviato una procedura d’urgenza per la rimozione e la definitiva bonifica. Mercoledì 6 aprile infatti tutti gli attori, ossia gli artificieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo (Reparto specializzato preposto a rimuovere e bonificare i residuati bellici), il personale medico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna (con il compito di intervenire in caso di incidente durante le pericolose e delicate operazioni) e l’Arma dei Carabinieri (con il compito di garantire la vigilanza ed isolare la zona d’operazione), coordinati dal citato Ufficio territoriale Governativo di Enna, hanno dato avvio alle procedure di definitiva bonifica. Così la bomba è stata predisposta al trasporto presso una cava sita nel vicino comune di Agira, che nel frattempo era stata isolata da personale dell’Arma e lì è stata fatta esplodere in modo sicuro, grazie alla professionalità ed al coordinamento di tutte le forze scese in campo.
Seppur come si dice che “è tutto bene ciò che finisce bene” è doveroso ricordare a tutti che la cosa più sicura da fare nel caso si dovessero rinvenire ordigni bellici inesplosi è di allontanarsi subito lasciandoli dove sono (il trasporto senza le dovute accortezze che solo il personale specializzato è in grado di porre in essere, aumenta a dismisura il pericolo potendo essere causa di un’accidentale esplosione) ed avvisare immediatamente le forze dell’ordine, che provvederanno ad isolare la zona e ad avviare le procedure previste.
Fonte: http://www.vivienna.it/2011/04/08/nissoria-un-uomo-si-presenta-dai-carabinieri-con-in-mano-una-bomba-da-mortaio-inesplosa/
Trovato ordigno bellico sulla strada per Campiglia
08/04/2011

La Spezia. E' stato rinvenuto questa mattina in modo fortuito da alcuni operai dell'Acam un proiettile con spoletta di dimensione 30 centimetri, sulla strada di Porto Venere, ad un chilometro dal bivio per l'abitato di Campiglia. Un ritrovamento delicato, forse risalente alla Seconda Guerra Mondiale, che ha consigliato i tecnici di avvisare la polizia che ha transennato la zona per evitare che qualcuno potesse avvicinarsi. In questi minuti sul posto sono stati inviati gli artificieri.

Fonte:
http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Cronaca/Trovato-ordigno-bellico-sulla-strada-81966.aspx
Ordigno bellico lungo la strada Fucecchio, fatto brillare
07 Aprile 2011

Un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale è stato scoperto nel comune di Fucecchio, in località Mandriane, nei pressi di Galleno. La bomba da mortaio di fabbricazione tedesca, del diametro di 80 millimetri, è stata fatta brillare oggi dagli artificieri del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Firenze. A trovare l'ordigno un uomo che stava camminando lungo la strada Lucchese Romana per raccogliere asparagi selvatici. A distanza di circa un metro e mezzo dal ciglio della carreggiata asfaltata si trovava l'ordigno. Sono stati avvisati i carabinieri di Fucecchio che hanno subito transennato l' area presidiandola per tutta la notte e parte della mattina fino all'arrivo degli artificieri. Per farla esplodere sul posto sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri. Sul posto anche un'ambulanza del 118 e per motivi di sicurezza la strada è stata chiusa.

Fonte:
http://www.lunico.eu/2011040744024/italia/ordigno-bellico-lungo-la-strada-fucecchio-fatto-brillare.html




EXPOLIBRO (FIERA DEL LEVANTE) 7/10 MARZO 2011
Presentazione libri
Sala La Polla ore 17.30
SCHEGGE ASSASSINE di Giovanni Lafirenze
FIGARO STORIA DI UN PARTIGIANO DEL SUD di Luca Cifarelli
Certo ai tempi della seconda guerra mondiale tutta la Provincia di Parma è oggetto di bombardamenti aerei anche pesanti, causa importanti attraversamenti ferroviari, depositi munizioni e numerosi schieramenti di militari tedeschi. Il capoluogo patisce i primi attacchi aerei la domenica sera del 23 aprile 1944. Qualche velivolo sgancia bengala per illuminare “a giorno” lo scalo ferroviario, il resto delle fortezze volanti lascia precipitare ordigni da 250, 500 lb. Il 25 aprile l'incursione è diurna, le bombe colpiscono il centro della città, alcune centrano il greto torrente. Ma alle ore 12,30 del 2 maggio la città di Arturo Toscanini subisce una terribile azione aerea, in pratica centinaia di bombe sganciate simultaneamente. Otre al centro è colpito il quartiere Cornocchio e precisamente il triangolo urbano compreso tra via Piacenza, via Reggio e per intendersi l'odierna via Primo Savani. Nel 1945 la guerra termina, il mondo riconquista la pace, ma è ancora in fiamme. Il tempo passa, l'Europa lentamente e con grande sforzo ricrea se stessa. Inizia la ricostruzione anche in Italia, grazie al voluto “Piano Marshall”. Contemporaneamente iniziano i grandi (impegnativi) lavori di bonifica bellica in ogni luogo del Bel paese. Oggi molti di questi pionieri della professione non ci sono più, ma le nuove generazioni BCM, continuano a lavorare mantenendo lo stesso spirito, l'identico impegno, poso l'esempio di un gruppo di nuovi protagonisti BCM comandati ad eseguire un lavoro di bonifica bellica proprio nella città di Santa Margherita. Il destino è subdolo e stabilisce per questo gruppo una ricerca proprio nella zona colpita il 2 maggio del 1944, quando la 15a A.F. incursiona tra l'altro l'area compresa tra Viale Piacenza e Via Reggio: Il lavoro inizia nel gennaio del 2010, i protagonisti comprendono subito l'enorme difficoltà da superare a causa di una considerevole mutazione del piano originale. Ma l'assistente tecnico Nicola ha fiducia, sa come procedere, conosce ogni procedura, è aiutato da Ivan, Luca e tanti altri. Il gruppo elimina vegetazione, demolisce e porta via vecchie strutture in cemento armato, per strati successivi elimina terreno incompatibile con le strumentazioni in dotazione. Vincono contro condizioni climatiche avverse, infine l'otto marzo rinvengono una bomba d'aereo che riporta i ragazzi al tragico 2 maggio 1944. Nicola corre a segnalare il rinvenimento ai Carabinieri di zona, ma intervengono per la messa in sicurezza della bomba le Forze di Polizia, la prefettura allerta il 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, i quali intervengono quasi in tempo reale e decretano: bomba d'aereo americana da 250 lb.

Giovanni Lafirenze







Tenta di disinnescare ordigno bellico, commerciante muore nel Senese
18 marzo 2011

CASTELNUOVO BERARDAENGA (SIENA) – Un uomo di 55 anni è morto venerdì pomeriggio a Castelnuovo Berardenga per la deflagrazione di un ordigno bellico che stava tentando di disinnescare nel proprio garage. L’uomo, Andrea Sacchini, commerciante, era un appassionato di residuati bellici ed era solito collezionarli, dopo averli resi inerti. Nel provarci questa volta, intorno alle 18.30 di oggi, l’ordigno è esploso, trafiggendolo in varie parti del corpo.
Sentito il boato, la moglie lo ha raggiunto subito, ma l’uomo era già in fin di vita. I danni dell’esplosione sono limitati ad alcune schegge nella parete più vicina, mentre per il resto è stato il corpo dell’uomo a fare da scudo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Siena e gli artificieri di Firenze, anche se l’ordigno e’ andato in frantumi ed è rimasto solo l’anellino della sicura. Il medico legale ha già effettuato una ispezione esterna, in attesa dell’autopsia, anche se non ci sarebbero dubbi sulla causa del decesso.

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/tenta-di-disinnescare-ordigno-bellico-commerciante-789382/
 
QUANDO TUTTO CIO' AVRA' FINE...?
Il 14 marzo 2011 una strana notizia appare su internet :
un agricoltore residente a Guardia Sanframondi (BN) mentre brucia alcune sterpaglie nel proprio campo è investito dallo scoppio di un petardo nascosto nell'erba”, sembra incredibile, per quanto possibile, ma l'articolo continua e spiega : “l'esplosione del mortaretto trancia di netto la mano destra del contadino”. Quest'ultima affermazione non è plausibile in quanto un trauma simile può essere prodotto da una precisa scheggia in metallo che nessun petardo è in grado di produrre, perchè rivestiti da altri materiali come cartone, plastica ecc..In conclusione un petardo può ustionare, se esplode tra le mani può causare amputazioni, danni visivi, all'udito, ma tranciare di netto una mano assolutamente no ! Naturalmente ci chiediamo: Visto che il comune di Guardia Sanframondi ai tempi della seconda guerra mondiale è stato vittima sia della guerra aerea quanto campale, l'esplosione che ha tranciato di netto la mano dello sfortunato agricoltore non potrebbe essere causa di un residuato bellico sfortunatamente sepolto proprio dove inconsapevolmente l'uomo ha deciso di bruciare le sterpaglie ...? Spero che i periti possano valutare questo incidente considerando tutto ciò. Ma questo è un incidente del tutto imprevedibile, al contrario delle notizie del 18 marzo 2011 la prima allucinante la seconda luttuosa. Secondo Adnkronos un ragazzo di 31 anni residente ad Udine è stato denunciato dalla Polizia per illecita detenzione di 200 bombe a mano e svariati residuati bellici risalenti alle due guerre mondiali, violando ogni normativa che disciplina l'argomento. Ma non solo, a mio dire codesto individuo ha messo in serio pericolo sia famigliari, sia ogni persona che ha frequentato la propria abitazione. L'ultima in ordine di tempo giunge da Siena, precisamente dal comune di Castelnuovo Berardaenga è sempre datata 18 marzo 2011. La vittima è un uomo di 55 anni appassionato (…) collezionista di residuati bellici, l'uomo raccoglie chissà dove una granata, la trasporta in casa, (garage), tenta di pulirla o peggio di aprirla, l'incauto è investito da una sfera infuocata colma di roventi schegge, La moglie ode l'esplosione, raggiunge in garage il marito, ma lo trova in un pozza di sangue e privo di vita. Naturalmente possiamo comprendere l'enorme e indefinibile dolore famigliare e non solo. Ovviamente questa notizia sconvolge al punto che non voglio, non posso aggiungere o considerare nulla, ma una domanda la porgo a questi espertissimi ricercatori ed appassionati di materiale esplodente: Quando tutto ciò avrà fine...? Con la speranza di non ricevere più notizie di questo genere, spero, auspico in un serio e definitivo intervento che possa disciplinare definitivamente questa materia.
Giovanni Lafirenze

Intervento di Vincenzo Bellei, Presidente di Assobon
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Carcare: trovano ordigno bellico nel loro terreno e chiamano i carabinieri

10 Marzo - Savona. Erano impegnati a ripulire un terreno di loro proprietà quando hanno notato un oggetto strano che è stato poi identificato come un proiettile di mortaio inesploso, risalente alla seconda guerra mondiale.
E’ successo ad una coppia in una zona boschiva tra Carcare, Pallare e Plodio.
L’area è stata delimitata dai carabinieri, che hanno segnalato il ritrovamento alla Prefettura per dare il via alle procedure che porteranno al suo brillamento ad opera degli artificieri. Teatro della guerriglia tra le bande partigiane e le truppe nazifasciste, negli anni dell’occupazione, la Valbormida non è nuova a questo genere di ritrovamenti.

Fonte: http://www.ivg.it/2011/03/carcare-trovano-ordigno-bellico-nel-loro-terreno-e-chiamano-i-carabinieri/
Ordigno bellico ritrovato in un cantiere
Centrato in pieno da un escavatorista. Il quartiere San Nicola potrebbe essere evacuato
OLBIA. Un'altra bomba in città. Stavolta non è opera degli attentatori. Ma degli americani. E' un amaro resto dei bombardamenti sulla città del 1943. L'ha centrata in pieno un escavatorista ieri alle 17, nella lottizzazione della Pasana srl in via Petta, a San Nicola. «Abbiamo passato momenti brutti» dice Chicco Tedde, che sta realizzando i lavori per le urbanizzazioni. Altri brutti momenti rischiano di passarli i residenti attorno al cantiere, sigillato in attesa del responso degli artificieri. L'ordigno potrebbe essere fatto brillare lì, possibile l'evacuazione del quartiere.  «L'ho presa con la benna. Ho sentito un colpo forte. Poi l'ho messa sopra il camion e lì ho capito che era una bomba» ha detto l'escavatorista a Tedde.  Non è stata una piacevole scoperta, anche se il sollievo per il pericolo scampato, forse, è stato superiore. Neanche il tempo di pensarci troppo su e i carabinieri, allertati dall'impresa di Tedde, hanno sigillato il cantiere, di 8 ettari. E' in zona San Nicola, è attaccato alle case popolari e a via Petta.  «C'è una bomba?» chiedevano tutti. I militari del reparto operativo di Roma, da settimane in città per rinforzare gli organici dell'Arma, hanno spiegato che si trattava di un ordigno bellico. E in molti hanno cominciato a chiedersi: ci manderanno via dalle nostre case per farlo brillare?  La risposta la potranno dare solo gli artificieri, che sono arrivati a tarda sera nel cantiere. «Sorveglieremo l'area tutta la notte e domani (oggi per chi legge, ndr) sapremo come bisognerà muoversi» spiega il capitano Alessandro Dominici.  Due le opzioni: l'ordigno potrebbe essere spostato; oppure, se questa operazione fosse ritenuta pericolosa, potrebbe essere fatto brillare dentro la lottizzazione. In questo secondo caso, forse, potrebbe essere necessario evacuare i residenti delle case più vicine al cantiere.  L'ordigno è della Seconda guerra mondiale, secondo la prima valutazione. La bomba - da 227 a 545 chili - dovrebbe essere stata sganciata su Olbia nell'attacco aereo degli americani, il 14 maggio 1943. Quel giorno, gli Usa colpirono tutti i porti della Sardegna con l'obbiettivo di indebolire l'offensiva dell'asse italo-tedesco in Algeria e Tunisia. Oe la leada Tunisi, oggi sono guai per Tunisi, è un'espressione ancora viva tra gli olbiesi. I quali, quel giorno, sentendo arrivare i bombardieri americani, pensarono infatti che fossero diretti proprio verso il paese dell'Africa.  Invece, no: 54 bombardieri B25 della Mitchell e 87 caccia P38 della Lockheed, alle 14, colpirono ripetutamente la città; passarono alcuni minuti, è un'altra squadra di bombardieri scaricò a terra, da un'altezza di 3200 metri, il suo carico di morte (si calcola che furono lanciate 75 tonnellate di esplosivo). Ci furono 22 morti accertati, su una popolazione di 12 mila abitanti. Ma molti olbiesi erano sfollati da tempo: avevano trovato riparo a Padru, Loiri, Telti.  Non è un caso che l'ordigno sia stato trovato in zona San Nicola, a qualche centinaio di metri dal Fausto Noce, parco che prende il nome da un aviatore della Prima guerra mondiale morto in combattimento. Perché quell'area, dopo essere stata bonificata dalla malaria nel 1916, divenne di proprietà dell'aviazione militare. Che, proprio dove oggi è in costruzione la lottizzazione di Pasana srl, ville e complessi residenziale, vi realizzò un campo d'atterraggio.  I bombardieri alleati, con tutta probabilità, individuarono in sosta qualche aereo e cercarono di anniettarlo. Una di quelle bombe non esplose e ora ricorda il dolore di quel giorno di 68 anni fa.

Fonte:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/cronaca/2011/02/25/news/ordigno-bellico-ritrovato-in-un-cantiere-3543554
Il percorso editoriale atto ricostruire storia, tracce orme della bonifica bellica in Italia prosegue per mezzo del saggio: “SCHEGGE ASSASSINE”.
Certo la memoria richiama il secondo dopo guerra, quando piccole società BCM inviano propri uomini a deminare ogni luogo del Belpaese.
Erano uomini, tecnici dipendenti di società private, erano civili, ma le mine uccidevano ugualmente. Se rivolgo il pensiero verso codesto passato devo confessare ed ammettere quanto il mio presente professionale sia permeato da cultura e competenza, ereditata da questi autorevoli personaggi del nostro ieri professionale. Ovviamente ciò che scrivo è dettato da una giusta ( sempre insufficiente), conoscenza del settore BCM.
L'editoriale campagna a favore di questi uomini continua, perchè mentre scrivo queste “banali righe”, molti colleghi raggiungono remote località a caccia di residuati bellici, ammorbidendo le numerose emergenze che creano questi oggetti del passato.
Il lavoro continua giusto per ricordare che ancora oggi produciamo sicurezza; per far comprendere a chi afferma il contrario, quanto la bonifica bellica BCM non può e non deve diventare una vetrina per nessuno, ma sopratutto, prima di affrontare questo argomento conviene conoscerlo a fondo, viceversa diventa necessario un saggio silenzio...!
Giovanni Lafirenze
SCHEGGE ASSASSINE
Continuare, caparbiamente, a spiegare cos’è la bonifica bellica e a documentare episodi relativi a ritrovamenti di ordigni bellici, causa oggi di numerosi tragici incidenti, è la conseguenza di una campagna di sensibilizzazione che, da anni, l’autore di questo libro, Gianni Lafirenze, indirizza contro l’indifferenza di coloro che non conoscono o rimangono inermi verso un’incognita ancora lontana dall’essere risolta.
Da sempre, infatti, il rischio di una mancata bonifica è causa di numerose vittime tra la popolazione civile e il rischio, a detta degli esperti del settore, rimane altissimo e, purtroppo, sottovalutato da parte di chi dovrebbe investire, a più ampio raggio, sulla sicurezza di tutti noi ignari dei pericoli mortali che ancora si celano dappertutto nel sottosuolo, sia in città che in campagna.
La professionalità e l’abnegazione dei bonificatori, invisibili sentinelle di vita, rimangono elementi indispensabili per affrontare un problema che inspiegabilmente, rimanendo confinato ai margini di ogni importante notizia, è sminuito nella sua portata anche quando a rischiare sono uomini che lavorano accanto a bombe e ordigni pronti ad esplodere.
In questo libro l’Autore, oltre a definire, in sintesi, l’importanza di una bonifica, ripercorre, filtrando anche attraverso una documentazione acquisita da Internet e dal suo sito, www.biografiadiunabomba.it, le tappe episodiche passate e presenti di notizie inerenti i ritrovamenti di ordigni e relativi incidenti.
Luca Cifarelli
schegge assassine

FLORESTANO EDIZIONI - Casa Editrice
Florestano Edizioni Via Di Tullio 30 70124 Bari Italy, Tel +39 080 9727052 Fax +39 080 9727051
Trartto da "l'Altopiano" - Quindicinale di attualità, cultura
Schegge assassine
Nuovo libro dello sminatore Lafirenze, "per capire la bonifica bellica"
Continuare, caparbiamente, a spiegare cos' è la bonifica bellica e a documentare epi- sodi relativi a ritrovamenti di ordigni bellici, causa oggi di numerosi tragici incidenti, è la conseguenza di una cam- pagna di sensibilizzazione che, da anni, l' autore di que- sto libro, Giovanni La Firen- ze, indirizza contro l'indiffe- renza di coloro che non co- noscono o rimangono inermi verso un' incognita ancora lontana dall' essere risolta. Da sempre, infatti, il rischio di una mancata bonifica è causa di numerose vittime tra la popolazione civile e il ri- schio, a detta degli esperti del settore, rimane altissimo e, purtroppo, sottovalutato da parte di chi dovrebbe inve- stire, a più ampio raggio, sul-
la sicurezza di tutti noi ignari dei pericoli mortali che an- cora si celano dappertutto nel sottosuolo, sia in città che in campagna. La professio- nalità e l' abnegazione dei bonificatori, invisibili sentinel- le di vita, rimangono elementi indispensabili per affrontare un problema che inspiegabilmente, restando confinato ai margini di ogni importante notizia, è sminui- to nella sua portata anche quando a rischiare sono uo- mini che lavorano accanto a bombe e ordigni pronti ad esplodere. In questo libro l' autore, oltre a definire, in sintesi, l' importanza di una bonifica, ripercorre, filtrando anche attraverso una docu- mentazione acquisita da internet e dal suo sito,
www.biografiadiunabomba.it, le tappe episodiche passate e presenti di notizie inerenti i ritrovamenti di ordigni e re- lativi incidenti. All'interno della ricerca l'autore ha quin- di inserito alcuni articoli di giornale che trattano lo scop- pio di ordigni causati da no- velli recuperanti, tra questi la disgrazia occorsa sull' A ltopiano di A siago in località Pennar a Antonio Pertile ("Toni Bomba"), nel gennaio 2008. Il volume è edito da Florestano Edizioni, costo 10,00 euro.
G.D.F
Link alla copia in PDF
Trartto da "Il Quotidiano" - Giornale della città di Bari
Dopo ‘La mia bonifica’, Giovanni Lafirenze torna sul tema della bonifica bellica con una nuova pubblicazione edita da Florestano
Nel 2006 per i tipi dell’editore Florestano usciva ‘La mia bonifica’, un libro a firma di Giovanni Lafirenze, tecnico BMC (Bonifica Campi Minati). A distanza di cinque anni, con caparbietà, l’autore - un barese classe ’59 – torna sull’argomento. ‘Schegge assassine’ (Florestano, 2011) è prosieguo di una personale campagna ...
Nel 2006 per i tipi dell’editore Florestano usciva ‘La mia bonifica’, un libro a firma di Giovanni
Lafirenze, tecnico BMC (Bonifica Campi Minati).
A distanza di cinque anni, con caparbietà,
l’autore - un barese classe ’59 – torna sull’argomento. ‘Schegge assassine’ (Florestano, 2011) è
prosieguo di una personale campagna di sensibilizzazione contro l’indifferenza e il pressapochismo
dell’uomo della strada e del Pubblico Amministratore. E’ inquietante la quantità di residuati bellici
in cui ancora incappano agricoltori, operai, pescatori, sub, escursionisti. E’ il risultato –
limitatamente al territorio nazionale – di due guerre mondiali e di una mancata, sistematica azione
di bonifica delle moltissime aree che furono teatro di guerra. Il fatto che più ordigni dormano sotto
terra o sul fondo del mare anche da quasi un secolo non esclude che questi congegni non siano
ancora in grado di “portare a termine la propria missione di morte”. Con puntiglio, Lafirenze
raccoglie le testimonianze più recenti. Il piccolo dossier abbraccia l’intero territorio nazionale.

Vediamo i ‘casi’ pugliesi. Nelle acque di San Cataldo il 24/8/ ’06 viene individuato un siluro. Nel
mare di Palese (18/1/’07) sub rinvengono una bomba d’aereo da 1000 lb di fabbricazione USA.
Ancora in Adriatico, questa volta all’altezza di Capitolo, il 29/8/’07 uomini dello SDAI di Taranto
identificano una bomba torpediniera antisommergibile modello MK6 risalente al secondo conflitto
mondiale. Spostiamoci sulla terraferma. In contrada Rifezza (Gravina) il 3/5/’09 un agricoltore
disseppellisce un altro ordigno. Nel territorio di Lucera (1/8/09) un residuato esplode durante un
incendio di sterpaglie. Tra Francavilla Fontana e Villa Castelli un raccoglitore di rottami trova fra
gli sterpi una bomba anticarro. A Savelletri il caso più interessante, non tanto per la ‘qualità’ del
rinvenuto ma per le scorrettissime modalità di recupero dello stesso : ”Un sub nota una bomba a
amano... la recupera... la posa tra gli scogli... L’ordigno dimenticato incautamente sul posto, viene
trascinato in mare a causa di una mareggiata”. Il ragazzo, ammonisce Lafirenze, non avrebbe
dovuto recuperare nulla, ma usare una semplice boetta di segnalazione o, in alternativa, anche una
bottiglia di plastica, una cima e un sasso come corpo morto. Il tema della leggerezza con cui il non
professionista si accosta al reperto è ripreso più avanti.
Quando una ditta addetta al ‘movimento terra’ (lavori di sterro o di sbancamento) opera dove non si è provveduto ad alcuna opera di bonifica, può succedere che mescolati a sassi, fango, argilla, sabbia, si celino granate di piccolo e
medio calibro. Ebbene gli addetti ai bulldozer e ai tir non sanno quante volte rischiano la vita per via delle sollecitazioni che gli ordigni subiscono dal momento in cui la benna dell’escavatore le ‘riesuma’ a quello in cui cadono sul pianale dei camion. Superati indenni gli scossoni del viaggio, un’ultima sollecitazione attende i residuati, allora che il camion, giunto in discarica, si disfa del proprio carico. Per molta gente, quella che sembra ‘routine’ è invece una specie di roulette russa, sia pure a fronte di un numero di possibilità a favore piuttosto alto. Ma non è il caso di sfidare troppo a lungo la sorte. Le discariche non contengono solo veleni.
italointeresse@alice.it

Fonte: http://www.quotidianodibari.it/cultura-e-spettacoli/1998-camminare-nuotare-sugli-ordigni.html

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Olbia, bomba inesplosa nel cantiere: quartiere transennato dagli artificieri
Brutta sorpresa per alcuni manovali di un cantiere intenti nello scavo di una lottizzazione nel quartiere San Nicola di Olbia. Gli operai si sono trovati di fronte a un enorme bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale.
L'area adiacente al cantiere è stata subito transennata e isolata. Le forze dell'ordine, chiamate dagli operai che hanno trovato l'ordigno, sono in attesa dell'arrivo degli artificieri che dopo un sopralluogo decideranno il da farsi. Le ipotesi più probabili sono due: optare per il trasporto in un luogo sicuro o predisporre una zona di contenimento per consentire l'esplosione indotta della bomba. Le pessime condizioni del residuato potrebbero indurre gli esperti all'esplosione nel luogo stesso del rinvenimento
Fonte: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/214657
Link al video: http://www.videolina.it/view/servizi/10683.html


Evento: mostra personale di Pasquale Altieri
Titolo : War Games Inaugurazione: Venerdì 18 febbraio ore 18.00
Date: dal 18 febbraio al 02 marzo
Comunicato stampa
Luogo: Art-up – Via delle Piagge, 23 – 01100 - Viterbo
Info: Tel.0761.091142 – Cell. 328.9127921
Ufficio Stampa: Art-up - 328.9127921

A cura di: Art up

Pasquale Altieri in mostra con un doppio evento "War Games" e "Open Space" un cantiere di restauro, aperto al pubblico all'interno della galleria Art-up in collaborazione con la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università della Tuscia
Il 18 febbraio prossimo verrà inaugurata all'interno della manifestazione "Arte in loco 2011" presso la galleria Art up di Viterbo la mostra di Pasquale Altieri "War Games", opere ed installazioni ispirate agli eventi bellici nel mondo, alla guerra in diretta. Oggetti quotidiani che assumono ben altri contenuti per dei particolari che non si possono ignorare: la carta geografica, l'appendiabiti, la vecchia lettera 32, la comoda poltrona in peluche sono come icone incombenti che non rassicurano l'osservatore. Altieri ci ha abituati a riflettere, a considerare ciò che non è solo apparenza, a provocare con il tridimensionale e la contestuale paura di toccare. Paura che forte si esprime nella dura ironia delle bombe aeree in gara tra loro (La Gara). A proposito di questo ready-made, realizzato con veri reperti bellici della Seconda Guerra Mondiale, l'artista dichiara: "Salire sul podio come atto conclusivo di una gara sottende quella corsa agli armamenti che da sempre caratterizza la nostra ed ogni società 'civile' impegnata nell'allestimento di eserciti e mezzi di distruzione. L'opera narra la peggiore decadenza della ragione: nell'arte della guerra, chi provoca più morte sale sul podio ed è campione. In un gioco dove in realtà si perde sempre. "

Proprio questa opera sarà oggetto di una interessante novità per l'arte contemporanea, "Open Space": un cantiere di restauro, aperto al pubblico all'interno della galleria Art-up.

In collaborazione con la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università della Tuscia il restauro avverrà sui 3 ordigni bellici che compongono l'opera "La Gara", al fine di fermarne il degrado materico in atto, pur mantenendone tutte le caratteristiche estetiche. Al cantiere didattico lavoreranno alcuni studenti universitari (tirocinanti e tesisti) con lo scopo di individuare e applicare le metodologie d'intervento più idonee per garantire all'opera una buona conservazione nel tempo. Un'impresa difficile, visto che i materiali utilizzati dall'artista non rientrano tra quelli di tipo convenzionale.
Il progetto verrà realizzato grazie alla partecipazione di:
Associazione culturale Art-up,
Prof. Ulderico Santamaria, docente di Scienza e Tecnologie dei Materiali,
Prof.ssa Patrizia Mania, critica d'arte e docente di Storia dell'arte contemporanea,
il restauratore Emanuele Ioppolo,
l'artista Pasquale Altieri, la laureanda Giovanna Romano.
L'intero evento è stato ideato e realizzato da Marina Ioppolo e Fabio Vincenti
La mostra e il cantiere di restauro resteranno aperti dal lunedì al sabato con orario 17.00 – 20.00 fino al 02 marzo. Per appuntamento tel. 0761.091142
bombe in mostra

Padova 14/02/2011
Alla C.A
Comissario
Dott.
Flavio Tito Petrelli
Comune di Nimis
Oggetto: richiesta realizzazione museo
Come da telefonata intercorsa, sono a richiederLe la relizzazione di un Museo presso la struttura già esistente all'interno del Ristorante La Tana Dell'Orso.
Le confermiamo l'appuntamento fissato per Giovedi 17/02/2011 alle ore 10.00 presso il Suo ufficio; sarà presente il Sig. Paolo Garlant, proprietario della struttura sopra citata che avrà modo di illustrarLe il progetto Museale, che sara gratuito per tutti i visitatori, comprese le scolaresche. Riteniamo che nell'occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, per non dimenticare i sacrifici compiuti dagli eserciti, sia importante sostenere l’iniziativa dei seguenti siti:
www.lagrandeguerra.net
www.csigrandegurra.it
www.biografiadiunabomba.it
RingraziandoLa sin d’ora porgiamo distinti saluti
Il Vice Presidente
Giancarlo Albertin

Risponde Giovanni Lafirenze
Seguiranno i ringraziamenti per il Dott. Oscar Barcella
www.truppealpine.it
Legambiente: «Preoccupati per Quirra»
14 febbraio 2011
CAGLIARI - Duro monito di Legambiente, secondo la quale «notizie sempre più preoccupanti continuano a giungere dai territori di Quirra» (zona situata nella Sardegna centro-orientale, ndr). Quanto sta succedendo - prosegue l’associazione - non è un fatto locale ma riguarda tutta la politica dei Poligoni militari di Quirra, Capo Teulada e Capo Frasca per cui è necessario un intervento del Ministero dell’Ambiente e della Salute per mettere in sicurezza i territori e in particolare l’ambiente marino».
«A quelle già gravi sull’alta percentuale di leucemie riscontrate fra i pastori che operano nel raggio di tre km dal Poligono e al ritrovamento di una discarica di materiale e attrezzature utilizzate per esercitazioni belliche - ha sottolineato l’associazione ambientalista - si aggiunge quella altrettanto allarmante del missile inesploso rinvenuto nel mare di Capo S. Lorenzo». Zona dove si trovano resti di numerosi ordigni utilizzati negli anni scorsi nel poligono militare.
«Siamo in presenza di un territorio e di un mare malati, in cui il fondamentale diritto alla salute è da troppo tempo ignorato. Troviamo pertanto assolutamente poco credibili - ha aggiunto Legambiente - i dati sulla radioattività e presenza di nano particelle nell’area del Poligono, definiti nella norma». Carla Migoni, direttrice regionale di Legambiente Sardegna, intervenendo ieri alla manifestazione di Quirra ha espresso: «pieno sostegno al Procuratore della Repubblica di Lanusei Fiordalisi, per poter giungere presto alla verità dei fatti».

Fonte: http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=106084

Bomba Recco, Capurro: “Domenica 13 troppi eventi, data di bonifica incerta”
02 febbraio 2011
Tamara Turatti

Recco.
Come preannunciato ieri, a Recco oggi sono arrivati gli artificieri del 32/mo Reggimento Genio di Torino per l’ispezione dell’ordigno bellico ritrovato nel cantiere di Via XXV Aprile, a seguito dell’attività di ulteriore bonifica, dopo il ritrovamento della bomba del mese scorso. La terza bomba, che come voleva la leggenda di Recco è stata trovata a pochi metri dalla seconda attende di essere sminata.
“Oggi è stata identificata – spiega il sindaco Dario Capurro – ed è risultata simile alla bomba ritrovata a gennaio. I militari hanno quindi redatto una relazione tecnica per il tavolo operativo che si terrà in Provincia, probabilmente già domani”. Quanto alle operazioni di bonifica, la data non è ancora certa. Se gli artificieri sono orientati per domenica 13 febbraio, il sindaco, a riguardo, mostra qualche perplessità: “A ridosso del 13 ci sono una serie di eventi con grandi flussi di persone: a Camogli è prevista la festa di S.Valentino, a Pieve Ligure, invece, c’è la sagra della mimosa. L’evacuazione di Recco sarebbe nel mezzo, con conseguenti gravi disagi per il traffico previsto, sia a levante sia a ponente. Ho suggerito quindi date diverse – ha detto Capurro – si potrebbe fare durante la settimana tra il 14 e il 18, quando sono chiuse le scuole per la pausa, anche se comporterebbe non pochi disagi per i pendolari, oppure la domenica dopo, il 20. Al vaglio anche una data della prossima settimana, anche se sarà difficile: al Comune servono 4 o 5 giorni per disporre le operazioni logistiche, ma agli enti coinvolti, penso soprattutto a ferrovie e strade, serve più tempo per dare comunicazione e organizzare i servizi”.
Fonte: http://www.genova24.it/2011/02/bomba-recco-capurro-domenica-13-troppi-eventi-nei-dintorni-data-di-bonifica-incerta-7459
Recco: ritrovata la “bomba” mancante, prevista nuova maxi evacuazione
Recco. Sorpresa a Recco: ieri sono ricominciati i lavori all’interno del cantiere per la realizzazione del “grattacielo” in via XXV Aprile e oggi arriva la notizia del ritrovamento di un’altra bomba. Pare uno scherzo ma così non è.
L’avevano detto i vecchi del paese che doveva esserci nelle vicinanze un altro ordigno bellico. Nessuno ci credeva, fino a pochi minuti fa. Si dovrebbe trattare di una bomba di 500 chili di tritolo, il ritrovamento è  avvenuto a quattro metri di distanza dalla precedente, sulla stessa linea di sgancio. A fare la scoperta questa mattina intorno alle 11 la ditta incaricata a svolgere le verifiche sulla presenza di ordigni.
“La bomba è quasi tutta interrata, ma secondo i tecnici dovrebbe essere uguale alla precedente – riferisce l’assessore comunale Franco Senarega -. Quindi, le modalità di sminamento dovrebbero essere le stesse di due settimane fa. Domenica prossima o, molto più probabilmente, domenica 13 potrebbe avvenire lo sminamento. Attendiamo, comunque, la Prefettura”.

Fonte: http://www.genova24.it/2011/02/recco-ritrovata-la-bomba-mancante-prevista-nuova-maxi-evacuazione-7372
Recco seconda bomba d'aereo in meno di quindici giorni e sempre nello stesso cantiere.
(AGI) - Recco (Genova), 1 feb. - Una bomba della seconda guerra mondiale e' stata rinvenuta a Recco, nella stessa via dove quindici giorni fa era stato scoperto un altro ordigno inesploso (500 chili di tritolo) che aveva portato all'evacuazione di 4500 residenti della cittadini durante l'operazione di sminamento. Il ritrovamento e' avvenuto in un cantiere in via XXV Aprile nella cittadina ligure del Golfo Paradiso a pochi metri da quella rinvenuta nel gennaio scorso.
  Al momento sul posto ci sono i carabinieri della locale stazione mentre l'amministrazionale comunale si e' subito attivata ed e' in attesa delle indicazioni della Prefettura per lo sminamento che, probabilmente, causera' un' altra evacuazione dei residenti nella cittadina rivierasca con la chiusura della A12 e della viabilita' ferroviaria. (AGI) G3/Sep

Fonte: http://www.agi.it/genova/notizie/201102011312-cro-rt10118-ordigno_bellico_rinvenuto_a_recco_probabile_evacuazione
(ANSA) - PARMA, 31 GEN - Durante i lavori in corso a Parma per il nuovo piano urbanistico e per la nuova stazione, e' stato scoperto un ordigno della seconda guerra mondiale. Nel perimetro della cosiddetta 'zona rossa' sono finiti anche due binari ferroviari per cui, su quelli, dalle 17 e' stata interrotta la circolazione. Per questo motivo Rfi prevede lievi ritardi sulle linee Bologna-Milano (esclusa l'alta velocita'), Parma-La Spezia, Parma-Brescia, Parma-Suzzara. In attesa delle decisioni della prefettura, domani i disagi per i viaggiatori potrebbero aumentare vista la maggiore affluenza di treni. (ANSA).
Fonte:

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/emiliaromagna/2011/01/31/visualizza_new.html_1613521336.html

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
"Sono un appassionato di reperti del 1915-1945 e a parte fare il recuperante (naturalmente non sposto alcun ordigno bellico), mi piace che la gente ammiri e veda gratuitamente cio' che ha fatto parte della nostra storia ed e' x questo motivo cari amici che vi scrivo chiedendo a qualcuno di voi se vi e' un modo x far si che 3 carri armati tedeschi lasciati in stato di assoluto abbandono in acqua dolce vengano recuperati e restaurati x far si che vi sia la possibilità di ammirare queste cose belle che anno fatto parte di noi e poi abbandonate, se qualcuno sa darmi una risposta seria, concreta e fattibile di modo che queste cose vengano alla luce vi prego di illuminarmi. G.P.
Risposta di Giancarlo Albertin, vice-presidente del Centro Studi Informatico - "La Grande Guerra"
Ciao Giovanni rispondo cortesemente alla tua richiesta, per risolvere il problema che ti hanno posto allora lo sai quanto ci teniamo alla scoperta e riportare alla luce la storia dei nostri nonni che hanno contribuito grazie ai loro sforzi e sacrifici ha costruire questa nazione si può rivolgere per una risposta al seguente indirizzo.
Restando a disposizione Porgo Cordiali Saluti 
Csi Grande Guerra
Giancarlo Albertin 
Trova residuato bellico e lo porta alla... moglie
19 gennaio 2011
 POMARANCE. Trova un residuato bellico, forse della seconda guerra mondiale, lo raccoglie e lo porta a casa a far vedere alla moglie. È quest'ultima a capire che la situazione può essere rischiosa e chiamare i carabinieri. Sul anche gli artificieri. L'ordigno, che per fortuna non era più in grado di nuocere, è stato messo in sicurezza.

Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2011/01/19/news/trova-residuato-bellico-e-lo-porta-alla-moglie-3216563
Montemarcello: ordigni bellici nel vecchio forte
12 gennaio 2011

Gli abitanti di Montemarcello rischiano di essere evacuati a causa di una di una Santabarbara ritrovata all’interno della Batteria Chiodo. Il rinvenimento è avvenuto ieri mattina da alcuni operai che stavano lavorando all’interno del Forte che è in fase di ristrutturazione. Scavando all’interno dell’ex Batteria, in mezzo al fango sono spuntate una decina di proiettili utilizzati per i cannoni dell’antiaerea che durante la Seconda guerra mondiale si trovano nel forte che sovrasta il Golfo dei poeti. Il munizionamento, rimasto alle intemperie per oltre sessanta anni, è in pessime condizioni e pertanto anche la rimozione degli ordigni è subito apparsa difficoltosa. Inoltre è possibile che sotto alle bombe ritrovate ve ne siano altre ancora nascoste dal fango. Infatti la zona è abbandonata da anni e invasa da sterpaglia e sassi che potrebbero nascondere altre pericolose munizioni risalenti anch’esse alla Seconda guerra mondiale.
Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2011/01/12/ANXUNIcE-montemarcello_ordigni_bellici.shtml

Comune "chiude" bosco Bellia per bombe
Ordigni bellici a Piazza Armerina

Un'ordinanza prevede oltre un chilometro e mezzo di recinzioni

di Roberto Palermo   
Mercoledì 12 Gennaio

Piazza Armerina - Il Comune mette il lucchetti su una parte dei boschi per bombe. Recinzioni previste per oltre un chilometro e mezzo, cartelli e segnaletica di pericolo su una vasta area attorno ai boschi di Santa Caterina in via cautelare per via degli ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale, sparpagliati più di mezzo secolofa tra gli alberi della zona dopo lo scoppio di una polveriera. Il sindaco Carmelo Nigrelli ha firmato un'ordinanza con cui ha disposto il divieto di accesso e la temporanea inagibilità del bosco Bellia, nella riserva naturale orientata Rossomanno-Grottascura-Bellia, per il continuo rinvenimento di ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale e i conseguenti pericoli all’incolumità pubblica.
Di recente, nel corso di alcune operazioni di bonifica, il 28 e 29 ottobre del 2010, vennero trovate 47 bombe inesplose. L’ispettorato Infrastrutture dell’esercito ha scritto agli uffici comunali: "Esiste un grave rischio di presenza di ordigni bellici interrati che potrà essere eliminato solo con la bonifica a carico dell’ente proprietario". E ha consigliato la recinzione dell’area. Adesso l’ufficio Tecnico si occuperà di predisporre e installare la recinzione e la segnaletica di pericolo, mentre alla Protezione civile è stato assegnato il compito di concordare via corrispondenza con i militari le modalità di avvio di una fase di bonifica e messa in sicurezza delle aree.
Una prima fetta di bosco dovrà essere resa inaccessibile con la realizzazione di una vera e propria recinzione metallica di 1.600 metri. Mentre un’altra area, ricadente nella zona A della riserva, compresa tra la strada statale 288 per Aidone, la strada di asfalto che parte dalla statale, all’altezza del distaccamento dei vigili del fuoco e arriva fino al serbatoio idrico dell’Ingarronato, i confini territoriali dei comuni di Aidone ed Enna, sarà in via cautelare vietata all’accesso, ma non recintata, con l’installazione a cura dell’ufficio Tecnico di manifesti e segnaletica di pericolo.
Il 24 agosto del 2009, nei boschi di contrada Santa Caterina, durante le operazioni di spegnimento di un incendio, si verificarono ben 6 esplosioni. Nell’ottobre dello stesso anno altri 11 ordigni bellici inesplosi erano stati rinvenuti dal Corpo Forestale sempre nella zona di Santa Caterina e poi fatti brillare dall’esercito.
Fonte: http://www.ilgiornaledienna.it/notizie/cronaca/9312-comune-qchiudeq-bosco-bellia-per-bombe-ordigni-bellici-a-piazza-armerina.html
Adrano: rinvenuti altri due ordigni bellici

A distanza di circa 24 ore dal primo ritrovamento sono state ritrovate altre due bombe da mortaio da 81 millimetri e lunghe circa 25 centimetri nello stesso punto, ovvero nel cantiere di lavoro dove dovrà nascere la nuova chiesa di San Paolo a nord della città. Questa mattina si è registrato lo stesso copione: l’evacuazione della zona, strade bloccate e artificieri della Polizia a lavoro. Gli ordini sono stati portati in una cava dismessa sempre ad Adrano e poi fatti brillare. Alle operazioni, che si sono concluse alle 14:00, hanno partecipato oltre alla Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco del distaccamento adranita, la Polizia Municipale e la Misericordia. Secondo gli investigatori i residuati bellici potrebbero essere stati portati involontariamente sul posto da alcuni camion che trasportavano terra e pietre (che dovevano servire da riempimento)provenienti da materiale di scavo della metropolitana che si sta svolgendo nella vicina contrada Naviccia. Visto il numero degli ordigni trovati occorrerà quindi bonificare le due aree interessate. Infatti non si esclude la presenza di altre bombe. Sarà necessario interrompere i lavori per qualche giorno.
Fonte: http://www.videostartv.net/?p=2294
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04/01/2011

Biografiadiunabomba saluta il 2010 con la curiosa notizia del 16 dicembre:

“Uno sportivo residente ad Ostia, mentre è impegnato a confrontarsi con il proprio allenamento nella pineta di Castel Fusano per caso nota un residuato bellico presumibilmente risalente la seconda guerra mondiale, naturalmente l'uomo allerta immediatamente le Forze dell'Ordine che in tempo reale ripristinano la sicurezza del luogo”.
Poi la sosta, le festività trascorse tra famigliari, parenti, amici di ieri e non solo.
Ma il giovane anno per biografiadiunabomba si presenta già in piena forma, infatti l'esordio è incredibile:
“Un'anziana vedova residente nel comune di Padova per bloccare una particolare porta del proprio appartamento decide di utilizzare una vecchia bomba a mano da sempre custodita in una vetrina dal defunto marito. Questo bizzarro fermaporte del tipo esplodente e magari anche a frattura prestabilita, termina l'improprio compito quando il nipote dell'anziana le rende visita per gli auguri di fine anno. Naturalmente la nonnina, accoglie con notevole entusiasmo il giovane parente. A quest'ultimo non gli sfugge un particolare tanto incredibile, quanto pericoloso: Vede una bomba a mano posata al fianco di una porta. Il giovanotto superato l'empasse del momento, allerta immediatamente i Carabinieri di zona, i quali subito segnalano la presenza del residuato bellico ai propri artificieri che giunti sul posto decidono di portarsi via il tremendo manufatto bellico. In pratica una storia a lieto fine, anche perchè molto probabilmente la bomba a mano sarà donata a qualche Museo della zona”.


Giovanni Lafirenze
MONTECASSINO - Artificieri all'opera per disinnescare 3 ordigni bellici
21 dicembre 2010

MONTECASSINO - Una squadra di artificieri di Roma farà brillare oggi 3 ordigni bellici emersi nella zona che circonda l’Abbazia Benedettina, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale rinvenuti in una proprietà di privata. Sarà presente per il Parco regionale dei Monti Aurunci il Commissario straordinario Iris Volante. A individuare le tre bombe che sono state custodite dal terriccio per oltre sessant’anni, è stato Giovanni Pacitto proprietario di un terreno che ricade all’interno del Monumento naturale di Montecassino che, lo ricordiamo, è stato istituito dalla Regione Lazio nell’aprile scorso ed affidato in gestione all’Ente Parco degli Arunci. La zona dell’intervento sarà quella relativa alla località di Colle Maggio che dalle ore 10 di domani (martedì 21 dicembre) sarà evacuata ai fini della rimozione delle tre bombe dagli uomini del Sesto Reggimento Genio Artificieri di Roma. E’ il primo intervento di tutela che il Parco dei Monti Aurunci svolge nell’area protetta di Montecassino ed è anche la prima azione che effettuerà in collaborazione con i residenti della zona. “Siamo soddisfatti che i proprietari di questi terreni abbiano cominciato ad accettare l’istituzione del Monumento di Montecassino ad area protetta – dichiara il direttore Giuseppe Marzano – e superato le iniziali perplessità. Lo dimostra il fatto che per risolvere il problema hanno sollecitato il Parco affinché intervenisse per salvaguardare la loro incolumità. L’affidamento della gestione del Monumento di Montecassino al Parco dei Monti Aurunci potrà dare alle famiglie residenti ed al territorio soltanto benefici e vantaggi, in termini di protezione dell’ambiente e di sviluppo”.

Fonte:

http://www.ultimissime.net/Cronaca/MONTECASSINO-Artificieri-all-opera-per-disinnescare-3-ordigni-bellici.html
Scavi alla rete gas, emerge residuato bellico
16/12/2010 15:13
Dei lavori alla rete del gas, hanno dato alla luce un residuato bellico. In via Perosio nel quartiere di Albaro a Genova, gli operai stavano effettuando uno scavo ma con sorpresa, e un po di spavento, è stato scoperto qualcosa di veramente antico. Al momento sono in corso gli accertamenti con i vigili del fuoco e la polizia municipale.
Fonte: http://www.primocanale.it/news.php?id=81345
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CASTEL FUSANO, FA JOGGING IN PINETA E TROVA ORDIGNO BELLICO

16 dicembre 2010
Un ordigno bellico, presumibilmente della seconda guerra mondiale, è stato trovato nel pomeriggio a Ostia da un uomo che faceva jogging nella pineta di Castel Fusano. L'uomo ha dato l'allarme a una pattuglia della polizia municipale del Gruppo XIII che si trovava in zona. Dalle prime informazioni sembra si tratti di una bomba a mano americana della seconda guerra mondiale. Sul posto polizia municipale e carabinieri
Fonte: http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-17:02/5079

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RINVENUTA BOMBA D'AEREO RISALENTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Massa, 13 dicembre 2010 - Alcuni operai che stavano effettuando lavori agricoli hanno trovato, vicino alla caserma dei carabinieri, una bomba della Seconda Guerra mondiale. L'ordigno era in un terreno di Villafranca in Lunigiana. I carabinieri hanno subito allertato gli artificieri dell'Esercito che hanno recuperato l'ordigno sganciato da un aereo durante il conflitto mondiale.

La bomba è stata trasportata nella cava Monteporro a Calamazza, nel comune di Aulla dove domattina sarà fatta brillare. Per consentire le operazioni degli artificieri, il sindaco di Aulla Roberto Simoncini ha emesso una ordinanza di sgombero da domattina alle 8 fino alle 14 per una distanza di cento metri dal luogo della cava Monteporro.
Fonte: http://www.lanazione.it/massa_carrara/cronaca/2010/12/13/428635-trovato_ordigno_bellico_della_seconda_guerra_mondiale.shtml

Bari, il bombardamento del porto diventa documentario

“Voll besetz” – “completamente pieno”: è la mattina del 2 dicembre 1943 quando Werner Hahn, pilota di un ricognitore tedesco, comunica alla sua base che il porto di Bari è gremito di navi. Allo Stato Maggiore della Luftwaffe in Italia non aspettano altro. La stessa sera 105 bombardieri tedeschi JU 88 colgono completamente di sorpresa le difese alleate: alla fine dell’incursione 17 navi saranno distrutte, il porto di Bari sarà reso inutilizzabile per molte settimane.
Ma non è finita: centinaia di marinai e di cittadini si recano negli ospedali: non hanno preso fuoco, non hanno ferite, ma cominciano ad averi eritemi sulla pelle, bruciature agli occhi, problemi respiratori: molti iniziano inspiegabilmente a morire.
Perché? Che cosa sta succedendo? Quale segreto militare si celava dietro questi strani decessi?
E’ Eisenhower stesso ad inviare un suo ufficiale medico per fare luce sugli avvenimenti: un mercantile americano, la John Harvey, trasportava un segretissimo carico: bombe all’iprite - un velenosissimo gas letale - vietato dalle Convenzioni di Guerra del 1925. E’ esploso nel porto, ha disperso nell’aria le sue 550 tonnellate di gas mortale.
Una rigidissima censura militare verrà imposta sugli avvenimenti di Bari. Tutta la documentazione viene classificata e diventa Top Secret; ad imporre la segretezza è Churchill stesso, che nei documenti britannici fa eliminare qualsiasi riferimento all’iprite, in profondo contrasto con gli americani.
Perché il bombardamento aereo del Porto di Bari è stato uno dei maggiori segreti della 2. Guerra Mondiale? Perché gli Alleati trasportavano una nave carica di armi chimiche in Italia? A cosa serviva? Perché Churchill, ostinatamente, negherà sempre, di fronte all’evidenza, che a Bari vi fosse dell’iprite? Davvero i tedeschi vennero a sapere che a Bari era scoppiata una nave carica di iprite? Chi era a conoscenza del carico di iprite a Bari quando la nave scoppiò? Fu fatto tutto il possibile per salvare le vite umane o furono sacrificate in nome della segretezza militare?
Il documentario sarà strutturato come un'investigazione. Gli eccezionali documenti d’inchiesta originali ritrovati nei vari archivi sparsi nel mondo costituiranno la base per la realizzazione del documentario, insieme alle interviste di alcuni testimoni ancora in vita.
Fonte: http://www.sdcinematografica.com/index.php?code=progetti_pagina_4_543
http://www.youtube.com/watch?v=stkcRwCDW1M&feature=player_embedded
(La notizia di Antenna Sud)
http://www.youtube.com/watch?v=LwTKnpYtUbg
(Il trailer del documentario)

Ordigno bellico rinvenuto a Sala Cresce l'attesa per il disinnesco

ISTRANA. La frazione di Sala attende di sapere quando verrà disinnescata la bomba rinvenuta la scorsa settimana in via Donatori del Sangue, in un campo nei pressi dell'area artigianale. L'ordigno - sganciato da un aereo durante la prima guerra mondiale - è stato subito messo in sicurezza dai carabinieri dal momento che rappresenta un potenziale pericolo. La Prefettura ha già avviato la macchina organizzativa per procedere al disinnesco della bomba. A Sala arriverà una squadra specializzata di artificieri che valuterà se rendere inoffensivo l'ordigno in loco o se trasportarlo in uno spazio aperto e lì farlo brillare. Generalmente gli ordigni bellici vengono fatti esplodere nelle cave di Bidasio. Il sindaco Enzo Fiorin ed il comandante dei carabinieri attendono la comunicazione, da parte della Prefettura, dell'arrivo degli artificieri.
Fonte:
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2010/12/11/news/ordigno-bellico-rinvenuto-a-sala-cresce-l-attesa-per-il-disinnesco-2950172




Bomba nel Milanese
Domenica stop treni Mi-Ve

Il traffico ferroviario lungo la linea Milano-Venezia subirà  un’interruzione del servizio dalle 8.30 alle 12, per la rimozione e neutralizzazione di un residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto a Cassano d’Adda
Milano, 9 dicembre 2010 - Un residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto a Cassano d’Adda, nel Milanese bloccherà il traffico ferroviario lungo la linea Milano-Venezia dalle 8.30 alle 12 domenica prossima. E' stata scelta, infatti, la data di domenica 12 dicembre per neutralizzazione la bomba della Seconda Guerra Mondiale. "Puntiamo però a ridurre i disagi e concludere questa fase entro le 11", assicurano dall’Esercito.

Le operazioni di bonifica, condotte dal 10/o Reggimento Genio Guastatori di Cremona, dureranno circa sette ore. L’intervento di messa in sicurezza, coordinato dalla Prefettura di Milano, inizierà alle 8.30 con il disinnesco della bomba da 500 libbre che verrà poi spostato alla cava di Cassano dove verrà fatto brillare entro le 17.

I residenti della zona non verranno evacuati grazie ad alcuni lavori di barricamento e trinceramento progettati dai genieri, mentre squadre di pronto intervento sono state attivate per l’eventuale disattivazione temporanea dei sottoservizi.

Fonte:
http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2010/12/09/426779-bomba_milanese.shtml




Rinvenimenti a cura del 10° Reparto BCM Napoli
a Pignataro Maggiore (Caserta)



Santa Barbara è protettrice di artificieri, genieri, marinai, Vigili del Fuoco e non solo. Infatti la Santa è festeggiata anche da minatori, sminatori e tante altre figure professionali. Naturalmente anche il Mondo BCM (rastrellatori, assistenti, dirigenti ecc...), oggi 4 dicembre festeggia la propria Santa Protettrice.
PETACCIATO
Il comune di Petacciato provincia di Campobasso è posizionato su un colle a 250 m sul livello del mare, perciò tatticamente importate ai tempi dello sbarco alleato del 3 ottobre 1943 a Termoli. Ancora oggi è possibile vedere i resti di alcune batterie impegnate a contrastare l'avanzata dell'ottava Armata britannica. In realtà i soldati tedeschi, malgrado avessero minato e danneggiato ogni stabile della modesta struttura portuale, subiscono una furiosa e cruenta battaglia di terra che produce centinaia di vittime militari (su entrambi gli schieramenti) e una cinquantina di vittime civili. Ma non dimentichiamo i bombardamenti aerei tattici a sostegno dell'avanzata alleata della 12 Air Force patiti dalla popolazione del comune di San Rocco (15 e 18 ottobre 1943).
GIUGNO 2010
L'estate travolge i petacciatesi, tra numerosi eventi culturali e musicali, sagre gastronomiche e non solo, in sostanza si preparano ad accogliere e soddisfare le esigenze dei già numerosi villeggianti. Tuttavia l'amministrazione comunale non perde di vista le quotidiane problematiche territoriali: “ambientali, agricole, edili, ecc...”, nonché lavori di semplice manutenzione atti a prevenire pericolose emergenze. In questo contesto, un gruppo di manutentori comunali intenti a ripulire un canale di scolo intasato ed adiacente un tratto di strada interrotta, rinviene alcuni residuati bellici risalenti la seconda guerra mondiale. Una sensazione di sbigottimento investe i lavoranti, si fermano, comprendono il pericolo del momento e celermente allertano il responsabile dei lavori, il quale segnala l'accaduto ai Carabinieri di zona che, rapidamente si recano sul posto. I militari dell'Arma recintano l'area infestata dalle bombe, impedendo l'accesso ad eventuali curiosi e comunicano l'imprevisto alla Prefettura di Campobasso. L'occasionale circostanza chiama in causa l'Undicesimo Reggimento Genio Guastatori con base a Foggia. Infatti dopo qualche ora il Capitano Michele Manna e i suoi uomini giungono sul luogo, esaminano le granate, scrutano ogni particolare dell'area a ridosso della strada e non escludono la presenza di altre bombe interrate. Il Capitano Manna pianifica con il Capo Sezione del Decimo Reparto Genio Infrastrutture Napoli il Dott. Mario Attardi, un lavoro di ricerca strumentale BCM all'interno del canale di scolo. Napoli per questo delicato lavoro invia l'assistente tecnico e artificiere Amedeo Postiglione e il rastrellatore artificiere Salvatore Beneduce. Le operazioni di ricerca si presentano difficoltose e lente a causa dei numerosi rinvenimenti di granate, bombe da mortaio e quant'altro. Ma per la squadra di Michele, Amedeo, Salvatore e tanti altri loro colleghi tutto ciò rappresenta il quotidiano, infatti giornalmente rinvengono o distruggono questi mortali testimoni delle guerre trascorse in Italia. Uomini che hanno dedicato la propria vita al mondo della bonifica bellica EOD o BCM, magari stornando parte del proprio privato a favore di questa strana, amata, odiata, snobbata, nascosta, adorata professione.
Giovanni Lafirenze
Canale di scolo adiacente la strada interrotta
Bombe da mortaio
Capitano Michele Manna, Amedeo e Marco Postiglione

Il Comune di Piazza Armerina ( Enna) e precisamente i sentieri che tracciano i boschi in località Santa Caterina, ospitano numerosi appassionati della mountainbike. Naturalmente l'area è curata, seguita e gestita dal Corpo Forestale. Uomini in grado di confrontarsi con quotidiani problemi di ogni statura:

2009
“...Infatti già nell'agosto 2009, mentre erano intenti a soffocare atroci fiamme che distruggevano il sottobosco, udivano strane esplosioni. Ovviamente il Corpo Forestale intuiva il problema perciò richiedeva urgenti operazioni di bonifica bellica sistematica, in grado di rinvenire numerosi residuati bellici. Sempre in quei giorni il Corpo Forestale lanciava un nuovo allarme: “il bosco necessita di successive bonifiche”. I guardiani del bosco notavano in altra area del parco una bomba da mortaio tra i solchi lasciati dai giovani ciclisti. Stessi allarmi partivano da alcuni raccoglitori di verdure che muniti di zappette involontariamente stuzzicavano residuati bellici celati da qualche centimetro di terreno. Naturalmente i militari del Genio Guastatori di Palermo raccoglievano le bombe rinvenute e le smaltivano all'interno di una cava nel territorio di Montagna Gebbia. Tuttavia la vicina ex polveriera creava enorme preoccupazione (esplosa ai tempi della seconda guerra mondiale). Infatti mentre i tecnici comunali cercavano di studiare una definitiva soluzione al grave problema, il Corpo Forestale lanciava numerosi appelli ai frequentatori del bosco...”
2010
Le operazioni di bonifica bellica sistematica proseguono per mezzo del team BCM Massarotti e coadiuvate dal Decimo Reparto Infrastrutture Napoli.
Giovanni Lafirenze

A Sinistra L'assistente tecnico BCM e artificiere Amedeo Postiglione - X Reparto Infrastrutture Napoli
Due rastrellatori BCM del Team Massarotti
Aumentano gli incidenti dovuti alle bombe inesplose

Di Marco Managò

Quest’intervista fa seguito a quella pubblicata lo scorso 25 marzo 2010, in cui Giovanni Lafirenze, addetto alla bonifica degli ordigni inesplosi sul territorio italiano, esperto del settore, forniva un quadro della situazione. L’intervistato ricordava quanto “le guerre non terminano mai con una stretta di mano televisiva, ma continuano sepolte, affondate e nascoste”. Lamentava, inoltre, l’insufficiente spazio che i media dedicano all’argomento, salvo “quando il rinvenimento del residuato bellico crea notevole e vasto disagio ferroviario o autostradale”. Una scarsa informazione che non apporta un contributo serio a una prevenzione divenuta indispensabile, visto l’altissimo (e sottaciuto) numero di ordigni scaricati dagli Alleati sul nostro territorio.
A fronte di una nuova problematica affiorata negli ultimi mesi, relativa a un notevole crescendo di ferimenti da parte di distratti “collezionisti” o a causa di singoli rinvenimenti di ordigni, si è reso necessario effettuare una disamina e un monito.

In questi ultimi mesi in cui, purtroppo, gli eventi di ferimento si sono moltiplicati, ha riscontrato un parallelo e proficuo interesse da parte dei media e delle altre testate giornalistiche?

Il fenomeno dei ferimenti, a causa dei residuati bellici, impercettibilmente ha destato una maggiore attenzione della stampa locale; al contrario, le grandi testate nazionali hanno continuato a ignorare le gravi e incalzanti notizie.

La sensazione è che la cronaca locale sia propensa a considerare la questione come “fenomeno di costume”. E’ proprio così o c’è qualche ragione più profonda che ha fatto precipitare la situazione?

Forse qualcuno pensa al recupero bellico come fenomeno di costume, ma in realtà non è così. In Italia, e non solo, la bonifica bellica deve seguire ordinamenti ben precisi principalmente rivolti nei confronti della sicurezza dei cittadini, eventuale committente e non per ultima quella di chi opera. Tuttavia il consistente aumento di incidenti e fermi di questi ultimi mesi chiama in causa il recupero bellico non autorizzato.

Dietro la detenzione di ordigni inesplosi c’è soltanto una pura incoscienza da “collezionista” o c’è anche l’intenzione di riciclare l’esplosivo per altri usi?


Non comprendo a fondo le motivazioni in grado di spingere una persona a detenere, o custodire all’interno della propria abitazione, materiale esplodente (residuati bellici o quant’altro), La cronaca di questi ultimi mesi ha evidenziato una perfetta assenza di buon senso. Un esempio per tutti consiste proprio con l’arsenale rinvenuto in Via Giovanni Giorgi, nel quartiere Portuense a Roma. In alcuni casi, a seguito di perquisizioni nei locali, si riscontra la volontà di detenere esplosivo per riutilizzarlo.

Ci può elencare alcuni dei fatti più incresciosi degli ultimi mesi?

In questi ultimi mesi i residuati bellici hanno colpito e ferito a Roseto degli Abruzzi (TE), a Riesi (CL), Darfo Boario Terme (BS), Lecco, Ponte Lambro (CO) e Modena. Ma non sono mancati episodi davvero particolari, come la bomba da mortaio posata al centro strada di Via Alberone a Nettuno (RM) e centrata di netto da un automobilista in transito; per fortuna la granata non è esplosa, in quanto (parere personale) priva di spoletta e semivuota.

Quali sono, secondo lei, le iniziative da intraprendere per sensibilizzare maggiormente la collettività e coinvolgere anche l’informazione nazionale?

Un’ipotesi sarebbe costituire un affidabile gruppo di studio che possa interagire con i canali informativi.

Come è considerata la detenzione di materiale bellico nel nostro ordinamento? A cosa può andare incontro, oltre agli incidenti domestici, l’incauto “collezionista”?

Il collezionista, quello vero, segue sempre sia l’attuale legislazione sia le regole del buon senso, infatti recupera gavette, mostrine, elmetti e tutto ciò che appaga il proprio desiderio di conoscenza storica ed evita ogni contatto con granate o altro materiale esplodente. Al contrario non è possibile considerare “collezionista” colui che cerca, detiene, smonta manufatti bellici inesplosi. Questa figura è consapevole di commettere una serie di reati, è cosciente dei rischi che procura a se stesso e a terze persone. Naturalmente, se individuato, rischia una denuncia o, nei casi più eclatanti, l’arresto.

E’ azzardato affermare che detenere in casa vecchie bombe sia un pericolo anche per i restanti condomini, ignari del tutto?

Certamente, la detenzione inizia nel momento in cui l’incauto recupera un residuato bellico, violando ogni normativa legale e di sicurezza. L’uomo scava, individua la granata e già si espone ai primi rischi, perché elimina il terreno che copre corpo e ogiva di un manufatto che non riconosce. Successivamente la carica in automobile e si avvia verso la propria abitazione, lungo il tragitto il residuato, oltre a subire pericolosissime sollecitazioni, crea pericolo a ogni ignaro automobilista o pedone che incrocia. Giunto a casa, l’incauto trasporta la granata all’interno del box, luogo a suo dire idoneo a lavorare il pezzo esplosivo, evitando di considerare che in questo momento la condizione di assoluto pericolo si estenda a tutto il condominio o villette adiacenti.

In quale modo si deve comportare il singolo nel caso di rinvenimento occasionale?

I lavoranti che rinvengono un residuato bellico allertano il responsabile del cantiere, il quale blocca ogni operazione all’interno dell’area e segnala la presenza della bomba presso le forze dell’ordine competenti per zona; questa procedura è identica per ogni ritrovamento in terraferma o acque interne. Al contrario, per segnalare un probabile ordigno in mare occorre recarsi presso la Capitaneria di Porto o Guardia Costiera competente.

Quali sono le zone italiane in cui è necessario prestare maggiore accortezza in quanto soggette in passato a bombardamenti massicci?

A partire dall’11 giugno del 1940 alcune città italiane patiscono i primi bombardamenti. Il 10 luglio del 43, per mezzo dello sbarco in Sicilia, l’Italia patisce la guerra di terra: bombardamenti aerei di sostegno ai movimenti delle truppe militari, granate, mine, e tutto questo mentre la guerra di terra si sposta sempre verso nord, sulla linea Gustav (dal Garigliano al Sangro), Montecassino (FR), Ortona (CH), San Pietro Infine (CE), gli sbarchi di Salerno e Anzio (RM). Compresi gli eventi romani: i bombardamenti sulla capitale, Frascati, la battaglia di Porta San Paolo. Molte munizioni sono state sepolte o affondate, perciò non credo ci siano nel Belpaese località dove non sia necessaria un’accurata attenzione: ho sempre affermato che l’Italia è una vera discarica bellica.

In un Paese come il nostro, non ancora completamente sminato, è possibile l’incidente per urto accidentale, soprattutto nelle campagne o nelle zone periferiche non ancora seppellite dal cemento?


Sì, nel passato ci sono stati diversi casi anche mortali: ad Asiago (VI), San Lazzaro di Savena (BO), ecc. Non è possibile abbassare la guardia o mostrare superficialità al problema.

Le nostre metropoli poggiano davvero su tappeti di bombe che forse rimarranno lì per secoli?

Non è possibile rispondere a questa domanda, certo l’Italia nel corso delle due guerre mondiali è stata permeata di residuati bellici inesplosi di ogni genere. La sequela di rinvenimenti che rintraccio via internet è spaventosa, ma non può rendere alcuna idea.

Ci può fornire una stima di quante siano le istituzioni, pubbliche e private, nonché gli addetti coinvolti nell’opera di bonifica? Sono in misura sufficiente o sarebbe necessario un maggior numero?

In Italia il compito di gestire, seguire e collaudare ogni lavoro di bonifica bellica preventiva è affidato a due uffici BCM (bonifica campi minati): il 10° Napoli, competente per il centro sud, il 5° Padova, responsabile per il centro nord; questi uomini, inoltre, impegnano la propria professionalità a difesa di agricoltori, popolazioni urbane, ecc. Li vedrete viaggiare nei loro piccoli pullman verde oliva e raggiungere le località più remote. Ancora: sono d’ausilio e prodighi di consigli nei confronti di tutti noi addetti BCM.
Il mondo BCM include, a oggi, un buon numero di imprese collocate su tutto il territorio nazionale, ognuna di queste (grande o piccola) è dotata di notevole competenza e professionalità. La bonifica occasionale, viceversa, è portata a buon fine dai Reparti Genio EOD (explosive ordinance disposal): questi tecnici intervengono nel momento in cui una ditta edile o un contadino rinvengano, occasionalmente, un residuato bellico; diffondere sicurezza è un loro “status mentis”.
Tocca a loro organizzare le operazioni del residuato bellico da distruggere nonché restituire la tranquillità persa a causa dell’ordigno. Nonostante tutto ciò, l’Italia è, parere personale, un’infinita discarica bellica impossibile da bonificare del tutto.
Fonte: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=5096



Ordigno a due passi dal duomo
24/11/2010
Malo. L'alluvione fa riaffiorare gli ordigni bellici nell' Altovicentino. Uno di questi è saltato fuori nel cuore di Malo, proprio di fianco al duomo e a poche decine di metri dalla casa di riposo e dall'ex ospedale, ora Rsa.
Il ritrovamento è avvenuto all'interno del cantiere edile per il restauro delle ex scuole elementari del paese, al civico 2 di via Roma, acquistate dall'agenzia assicurativa Assiteam. Una ventina di giorni fa gli operai stavano scavando nell'area esterna, quando all'improvviso sono incappati in un proiettile di cannone, di almeno 20 cm di larghezza.
Immediato lo stop dei lavori per consentire l'intervento di messa in sicurezza da parte dei carabinieri che in via temporanea hanno sigillato il pezzo d'artiglieria all'interno di un pozzetto di cemento con coperchio, in attesa degli artificieri per il completamento della bonifica.
Da allora però sono passati molti giorni e il proiettile continua a giacere all'aperto, appoggiato sul terreno, proprio sul bordo di uno scavo profondo qualche metro. Il rischio è che in caso di piogge abbondanti, che certo non mancano in questi giorni, possa esserci un piccolo smottamento conseguenze potenzialmente pericolose.
Dall'analisi effettuata dai militari dell'Arma infatti l'ordigno risulta tutt'ora funzionante, anche se non si è riuscita a stabilire con precisione la tipologia: tra le ipotesi ci sono quelle di un contenuto a base di un miscuglio polveri da sparo oppure di gas.
«Abbiamo seguito le procedure indicateci dai carabinieri – ha spiegato Michelangelo Scarpinato, uno dei titolari della proprietà – quindi da oltre due settimane i lavori esterni non vanno avanti. Anche se all'interno si può proseguire, siamo comunque in una situazione di disagio. Le chiamate in Prefettura sono ormai quotidiane, l'attesa sta diventando davvero troppo lunga. Inoltre c'è preoccupazione anche sul fronte sicurezza: alla fine il proiettile è all'aperto, se qualche malintenzionato saltasse dentro di notte e tentasse di prenderlo, cosa potrebbe succedere?».
Sembrerebbe che la proroga dell'intervento sia stata causata dal sovrapporsi di emergenze verificatesi nelle ultime settimane per il maltempo in tutta la provincia.Ma questa mattina dovrebbe essere la volta buona.
In questi giorni ci sono stati altri due rinvenimenti di ordigni bellici, in via Offiche a Valli del Pasubio nell'ambito di lavori di ristrutturazione di una casa, e in via Gecchelina a Monte di Malo.in ambedue i casi i carabinieri sono già intervenuti per mettere in sicurezza la situazione, in vista dell' intervento di oggi da parte degli artificieri.
Silvia Dal Ceredo

Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/203844_ordigno_a_due_passi_dal_duomo/
Queste immagini in grado di rappresentare pochi istanti del mio percorso professionale (BONIFICA BELLICA SISTEMATICA) è rivolto come esempio nei confronti di chi ancora oggi ignora l'importanza di questa professione esclusivamente orientata nei confronti della sicurezza altrui....
Caro Giovanni ho letto con interesse l'articolo di “biografia di una bomba” inerente l'abolizione D.L.Lgt. 320/46. Trovo decisamente discutibile abolire un articolo senza produrne uno nuovo. Per quanto, riguarda la bonifica bellica in Italia, non afferro le giuste parole per commentare una lacuna del genere. Tuttavia spero che questa delicata situazione venuta a crearsi si risolva al più presto.
Porgo Cordiali Saluti
Giancarlo Albertin.

(Vice Presidente Centro Studi Informatico “La Grande Guerra” e collaboratore del Museo Grande Guerra in Canove - Vicenza)

Ordigno bellico a vista
rinvenuto un ordigno bellico (probabile bomba da mortaio) nel territorio di Altamura (Bari)...Un gruppo di volontari del Wwf nel corso del proprio servizio di vigilanza all'ambiente notano il piccolo residuato bellico. Immediatamente allertano le autorità competenti.
Fonte: http://www.laltramolfetta.it/pages/news_zoom.asp?id_news=7932
Intervento del Brigadier Generale Antonio Torregrossa Già Capo Sezione B.C.M. della ex
6a Direzione Genio Militare (Bologna)
Caro Lafirenze, ho trovato su internet il D.L. 15.03.2010, n. 66 (G.U. 08.05.2010, n. 106) avente per oggetto "Codice dell'ordinamento militare". Ho scorso tutti i 2272 articoli, ma nell'elenco delle Leggi soppresse non ho trovato il nostro D.L.Lgt. 320/46. Ho trovato importante l'articolo 1906 "Provvidenze a favore delle vittime di ordigni bellici in tempo di pace" che indica tra i "beneficiari" le vittime...."per scoppio di armi e ordigni esplosivi lasciati incustoditi o abbandonati dalle F.A. in tempo di pace in occasione di esercitazioni combinate o isolate". Possibile che a nessuno (e dico a nessuno) dei collaboratori (?) che hanno ispirato l'articolo, non sia venuto in mente che dovevano e devono essere inclusi anche i danni provocati dallo scoppio di armi e ordigni esplosivi lasciati incustoditi o abbandonati (o lanciati e non esplosi), dalle opposte fazioni belligeranti in tempo di guerra?! Ciò fa parte del progressivo programmato disinteresse per quello che era uno dei prioritari compiti istituzionali delle FF.AA.. Sarebbe ora che qualcuno a chiare lettere emanasse precise indicazioni su quale è ora l'Istituzione responsabile delle bonifiche e di chi sono tutte le eventuali responsbilità derivanti dall'incarico. Con affetto e simpatia la saluto caramente.


Riceviamo e volentieri pubblichiamo
1. La valutazione preliminare del rischio bellico residuo di un’area progettuale è attività di analisi rischi residui prevista e con un profilo di responsabilità riconducibile direttamente a legislazione attualmente vigente in territorio nazionale (Determinazione Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici n 9 del 09/04/2003 - Deliberazione Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici n 249 del 17/09/2003 - Testo Unico Sicurezza [D. lgs 81/2008] e s. m .i. in corso d’opera [Disegno di Legge nr 3222/10].
 2. La suddetta normativa prevede, in caso di rischio bellico residuale documentato per una determinata area progettuale, la necessità di porre in atto tutti gli interventi di antropizzazioni previsti da normativa vigente per la messa in sicurezza del sito (bonifica precauzionale da ordigni esplosivi residuati bellici).
 3. La bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici era disciplinata in dettaglio dal D. L. L. 320/1946, descrivente procedure di qualificazione, specializzazione e competenze in materia.
 4. Il complessivo riordino del’ordinamento militare avvenuto con D. Lgs nr 66 del 15 marzo 2010 ha prodotto tra gli altri risultati l’abrogazione del suddetto D. L. L. 320/1946, con carenza effettiva di normativa tecnica riferibile a tale attività, rendendo di fatto e di diritto nulli atti, direttive tecniche, prescrizioni e procedure operative in dettaglio disciplinanti la materia “bonifica ordigni residuati bellici”, emanate a mezzo Nulla Osta e Capitolato Speciale Bcm dai competenti organi esecutivi Ministero Difesa (5° Reparto Infrastrutture Ufficio Bcm Padova – 10° Reparto Infrastrutture Ufficio Bcm Napoli).
 5. E' in fase di produzione una Circolare Ministero Difesa in cui si sospendo le attività descritte dei R.I. di cui al punto 4.), presumo a decorrere dalla data di pubblicazione del D.Lgs n 66/2010.

 Ciò premesso, poniamo i seguenti quesiti di merito:
 1. Eseguita la preliminare valutazione del rischio bellico residuale che tipo di attività dobbiamo prevedere a titolo di procedura operativa di messa in sicurezza per eliminare il rischio bellico residuale nelle aree in fase di progettazione, visto l’eliminazione della precedente procedura?

 2. A chi spetta la responsabilità in caso di mancata messa in sicurezza in sito in attesa di definizione di normativa prescrivente procedura operativa sostitutiva, visto che l’abrogazione della normativa di riferimento associata all’eliminazione dell’ex albo A. F. A. (2003) rende di fatto e di diritto “non responsabili” i dirigente tecnici delle imprese b. c.m.?
 3. A chi spetta la responsabilità in caso di rinvenimento residuati bellici inesplosi od esplosione di ordigno provocante danni materiali o personali in un’area in cui era ampiamente noto e documentato il rischio bellico residuale?
Firmato:
Biografia di una bomba

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI.
Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:

l'attività di bonifica degli ordigni bellici residuati della 1a e 2a Guerra Mondiale, intesa come attività di bonifica sistematica preventiva all'esecuzioni di opere comportanti operazioni di scavo era regolata, fino al giorno 8 ottobre 2010, dal decreto legislativo luogotenenziale 12 aprile 1946, n. 320;
il decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, (entrato in vigore il 9 ottobre 2010, all'articolo 2268, n. 258, ha abrogato il citato decreto legislativo luogotenenziale 12 aprile 1946, n. 320. Il pericoloso vuoto normativo che, di fatto, si è venuto a creare con la soppressione della norma in parola ha cancellato anche la successiva regolamentazione emanata dal Ministero della difesa inerente la bonifica sistematica preventiva alla quale, fin dal 1946, le ditte private hanno sempre fatto riferimento nello svolgimento delle loro attività con il proprio personale, addestrato e brevettato dal Ministero della difesa;
l'Associazione di categoria delle imprese bonifiche belliche (ASSOBON) ha fatto rilevare agli interroganti che in particolare si è determinata una assenza assoluta di norme atte a regolamentare un'attività tanto delicata per quanto attiene la sicurezza sui cantieri edili ma anche per la manipolazione degli stessi residuati bellici. Infatti, allo stato attuale, sembrerebbe che chiunque possa eseguire dette operazioni secondo le proprie necessità anche avvalendosi di personale non adeguatamente addestrato ed inoltre si è determinata una preoccupante incertezza sull'esito e sulla prosecuzione delle attività lavorative delle aziende che operano nel settore con un organico complessivo di oltre 1.000 unità;
l'attuale situazione indubbiamente riversa i suoi effetti negativi oltre che sulle economie delle ditte interessate dalle attività di bonifica degli ordigni bellici, anche sulla sicurezza dei cantieri di lavoro, nonché e a maggior ragione sull'incolumità dei lavoratori e dei cittadini residenti nelle aree limitrofe ai medesimi cantieri -:
quali immediati interventi intenderà attuare per porre rimedio all'evidente e grave errore contenuto nel decreto legislativo n. 66 del 2010 e quali immediate iniziative per ristorare gli eventuali danni che l'impropria abrogazione del decreto legislativo luogotenenziale in premessa ha causato e continuerà a causare alle ditte del settore;
se non ritenga opportuno assumere iniziative normative per sospendere l'applicazione del decreto legislativo n. 66 del 2010 ed istituire un'apposita commissione interministeriale con lo scopo di rivedere e correggere i molteplici errori contenuti nella predetta norma al fine di evitare nuovi e maggiori danni dovuti alla grave approssimazione con cui secondo gli interroganti ha lavorato la commissione di esperti e tecnici che hanno operato per redigere l'attuale testo vigente.
(4-09475)

Fonte: http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/53371

TROVATE E FATTE BRILLARE 6 BOMBE A MANO

21/11/10 - Sirone -
   Gli artificieri hanno dovuto lavorare non poco, nella mattinata di oggi, domenica 21 novembre, per mettere in sicurezza gli ordigni esplosivi che sono stati ritrovati sabato in Brianza. Le sei bombe a mano, risalenti alla seconda guerra mondiale erano sotterrate in un orto di Sirone. Gli ordigni sono stati fatti brillare dopo che le forze dell'ordine avevano fatto allontanare da casa i residenti della frazione San Benedetto. Tutti i particolari e le fotografie, sul Giornale di Lecco in edicola lunedì 22 novembre.
Fonte: http://www.giornaledilecco.it/leggi.php?artID=1694665

Aveva arsenale e bomba d'aereo in casa

Scoperto dai Carabinieri

(ANSA) - TORINO, 19 NOV - Pistole, fucili, munizioni, una mitragliatrice, polvere nera, armi del XIX secolo e persino una bomba d'aereo: custodiva un arsenale, nella propria villetta di San Mauro Torinese, un uomo di 48 anni che e' stato arrestato per violazione della legge sulle armi.

C'erano anche 23 bombe a mano, un lanciarazzi, della polvere nera, una pistola in dotazione alla Regia Arma dei Carabinieri nel 1814, un fucile risalente al 1856 utilizzato dai bersaglieri e una pistola francese del 1770. (ANSA).
fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/piemonte/2010/11/19/visualizza_new.html_1698598913.html

Segue commento....
 

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