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domenica 23 settembre 2012







 
(ANSA) - LODI - 28 APR - E' scoppiata prima che gli artificieri la facessero brillare la bomba trovata nel Lodigiano in un campo a ridosso della'Autostrada del Sole. Nessun ferito. L'ordigno conteneva circa 80 chilogrammi di fosforo ed era di fabbricazione americana. E' esploso appena dopo che i militari l'avevano imbragato per trasportarlo in un altro luogo. Se la bomba fosse esplosa qualche secondo prima avrebbe potuto provocare una tragedia.
Il mio commento
Ho letto i vari articoli usciti, e sono molto confusi. Poso una personalissima, probabile deduzione tratta dai giornali stessi.
In un campo agricolo adiacente e nei pressi delle barriere autostradali Piacenza Nord e Piacenza Sud, un agricoltore rinviene una bomba d'aereo risalente l'ultima guerra mondiale a caricamento speciale e precisamente del tipo incendiario (Fosforo). Questo tipo di ordigno conserva la sostanza incendiaria, all'interno di un contenitore metallico ben distante dall'involucro esterno della bomba. Il contadino a bordo del trattore (munito di aratro), lesiona la parte esterna del residuato bellico. Intervengono i militari vedono analizzano la stabilità del contenitore ancora in buono stato (non lesionato) e probabilmente decidono uno smaltimento controllato della bomba a caricamento speciale.
In data 25 aprile 2010 su internet appare una notizia piuttosto curiosa e contraddittoria. Sembra che nel comune di Rovellasca (Como), una signora impegnata nella pulizia dell'abitazione di un anziano parente scomparso da qualche giorno, trova in soffitta una strana scatola. Il pacco custodisce due bombe a mano e una bomba da mortaio, la donna spaventata allerta le Forze dell'Ordine. L'articolista (forse confuso) spiega: “le granate erano in buone condizioni, ma inerti”.Il primo contrasto chiama in causa la logica: se la condizione delle granate è “buona” (buono stato), ovviamente non possono essere inerti. Infatti la granata inerte deve essere vuota, scarica, priva di detonatore e spoletta (la presenza di questi due congegni già costituisce una sorgente di grave pericolo). Il giornalista continua: “Bombe e granata non avrebbero comunque rappresentato un pericolo già da molto tempo”. Ma scherziamo o cosa...???? Pochi esplosivi perdono efficacia con il tempo, anzi molti di loro non la perdono affatto, perciò inserire via internet un articolo che possa in qualche modo giustificare maneggio e custodia dei residuati bellici è operazione piuttosto inconsueta e bizzarra, (eufemismi), in pratica un feroce duello tra buon senso logica e ragione.
Giovanni Lafirenze
Un arsenale sotto terra È l’eredità della guerra
In tutto il territorio italiano migliaia di bombe inesplose
Il bonificatore Lafirenze: «Centro Italia da codice rosso»
PERUGIA - Migliaia di bombe d’aereo, proiettili di artiglieria, granate e mine disseminate nel sottosuolo italiano e lungo migliaia di chilometri di coste. C’è un vero e proprio arsenale, nascosto sotto terra, che ogni tanto riaffiora. È uno degli aspetti, spesso sottovalutati, dell’eredità che ci ha lasciato la Seconda Guerra Mondiale con i bombardamenti e le azioni militari in terra e in mare che nel quinquennio 1940-1945 seminarono distruzione in tutta la Penisola. L’eco di un conflitto che si è propagato fino ad oggi, fatto di residuati bellici altamente pericolosi, come dimostrano gli incidenti, alcuni dei quali mortali, registrati in oltre sessanta anni di storia. A dare credito a questa tesi è Giovanni Lafirenze, assistente tecnico BCM (Bonifica Campi Minati), un passato da Geniere nell’esercito, che sull’argomento ha scritto un libro, “La mia bonifica”, e ha creato un sito internet ricco di dettagli (www.biografiadiunabomba.it).
La questione dei residuati bellici nel sottosuolo italiano che portata ha ?
«L’Italia subisce i primi bombardamenti aerei dal 1940, ma sono incursioni “leggere”, mentre nel 1941 e nel 1942 le missioni aeree iniziano a creare enormi danni alla popolazione e alle aree urbane. Nell’estate del 1943, con lo sbarco degli Alleati in Sicilia, l’Italia conosce la guerra di terra: granate, mine, e quant’altro. La guerra di terra non blocca i bombardamenti aerei, che termineranno nel 1945, e a questi si aggiungono quelli tattici, di ausilio alle truppe e per ostacolare movimenti militari tedeschi. In pratica una guerra aerea e terreste in grado di trasformare l’Italia in una discarica bellica».
È possibile una stima del numero di ordigni inesplosi che si trovano ancora oggi nel territorio italiano?
«È difficile un calcolo del genere. Si può ipotizzare una percentuale di ordigni interrati e inesplosi per le bombe d’aereo il 3% ma non possiamo stabilire ciò che è stato sepolto o affondato per rendere più agevole una ritirata o spostamenti militari in genere. Chiediamoci, ad esempio, che fine ha fatto tutto il materiale esplosivo, e non solo, inutilizzato al termine del conflitto».

Quali sono le zone del Paese più a rischio?
«Il Nord Est, in cui si sono combattute due Guerre Mondiali, ma ogni luogo della Penisola comporta un considerevole rischio d’imbattersi in residuati bellici».
Qual è il livello di pericolosità nel centro Italia?
«Sicuramente è da codice rosso. Le faccio qualche esempio per comprendere meglio: il 14 febbraio 2007 a Cisterna di Latina alcuni operai che stanno scaricando un camion di pozzolana vedono rotolare una bomba d’aereo. L’8 ottobre 2007 a Piombino, in località spiaggia Lunga viene fatto brillare, a circa 500 metri dalla costa un ordigno rinvenuto il 20 settembre. Dieci giorni dopo, a Subbiano, in provincia di Arezzo, per una strana coincidenza semplici escursionisti e agenti del Corpo Forestale ritrovano quasi contemporaneamente più di 40 ordigni. Il 9 novembre dello stesso anno, a Ceccano, nel corso di lavori edili, operai addetti al cantiere rinvengono un ordigno bellico. E la lista potrebbe essere lunghissima».
Qual è il livello di pericolosità di questi ordigni?
«Ogni residuato bellico è pericolosissimo e non deve essere toccato.
Un rinvenimento occasionale deve essere subito denunciato alle autorità competenti di zona. Questi manufatti bellici hanno ucciso a Reggio Calabria, San Donà di Piave, Crocetta del Montello, San Lazzaro di Savena ed Asiago. A conferma che i residuati bellici non sono semplici pezzi di ferro, ma congegni in grado di portare a termine la propria missione di morte».
Spesso il ritrovamento di questi ordigni inesplosi provoca disagi alla popolazione dell’area interessata. Cosa può essere fatto a livello di prevenzione per diminuire disagi e rischi?
«Naturalmente un rinvenimento occasionale crea disagi improvvisi mentre una bonifica sistematica pianifica già in anticipo ogni procedura».
C’è attenzione alla questione da parte delle istituzioni?
«C’è un grande lavoro da parte delle istituzioni militari per mezzo delle sezioni Bcm di Napoli e Padova, e dei vari Reparti Genio Eod, che sono costantemente in missione per lo smaltimento dei residuati bellici».
Cosa potrebbe essere fatto in più?
«Tanta informazione, far capire a tutti che la bonifica sistematica evita emergenze costosissime e che nessuna bomba è mai stata concepita biodegradabile».
Lei porta avanti da anni una “battaglia” per divulgare questo tipo di contenuti spesso in secondo piano. Perché?
«Perché il lettore o l’utente radiotelevisivo sono attratti da altre priorità e non ci si rende conto di quale sia il livello di pericolo derivante dai residuati bellici. Ma io non mollo».
Intervista a cura di David Barbetti
Articolo estratto da "Hermes: Corriere Nazionale del 23/04/2010"

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IN UMBRIA
«Qui gli Alleati bombardarono per nove mesi»
PERUGIA «Dall’agosto del 1943 al giugno del 1944, in Umbria, i bombardamenti degli Alleati colpirono soprattutto le vie di comunicazione, dunque strade, linee ferroviarie e ponti, che i tedeschi utilizzavano per rifornire la linea Gustav, che univa le coste tirreniche a quelle adriatiche, spezzando in due l’Italia. Non è strano, dunque, che i maggiori ritrovamenti di residuati bellici vengano effettuati nell’orvietano o nelle altre aree della regione dove c’erano obiettivi sensibili». Lo spiega Angelo Bitti, professore di Lettere e autore del libro “Distruzioni belliche e ricostruzione economica in Umbria 1943-1948”: «Ad essere interessate dal fuoco alleato prosegue Bitti furono in particolar modo la tratta ferroviaria RomaAncona e quella Roma-Firenze, con le stazioni di Fossato di Vico, Orte e Orvieto che subirono pesanti bombardamenti. Fu colpita anche la zona di Allerona, sempre nell’orvietano, dove in effetti negli ultimi anni sono venuti alla luce diversi ordigni inesplosi. Altri obiettivi sensibili che finirono nel mirino degli Alleati furono an che le acciaierie di Terni, le fornaci di Marsciano, alcune industrie della Valnerina e i ponti, come a Ponte San Giovanni, alle porte di Perugia, per evitare gli spostamenti delle truppe tedesche».
A cura di David Barbetti - Articolo estratto da "Hermes: Corriere Nazionale del 23/04/2010"
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I DATI DEL 2009
Centinaia gli interventi dell’esercito
Il tenente La Cognata, del Genio Pionieri: «L’anno scorso sono stati 400» A gennaio per un ordigno d’aereo fu chiuso un tratto dell’autostrada A1
ROMA A confermare il numero piuttosto elevato di ritrovamenti di residuati bellici nel Centro Italia c’è anche il dato che riguarda gli interventi effettuati ogni anno dal Genio Pionieri di Roma: «Nel 2009 sono stati circa 400 quelli che abbiamo effettuato nella nostra zona di competenza spiega Diego La Cognata, tenente del VI Reggimento del Genio Pionieri di Roma, chiamato ad intervenire nel caso di ritrovamenti in Umbria, nel Lazio ad esclusione della provincia di Latina, e nelle province abruzzesi di Teramo e de L’Aquila - ed è un dato che non si discosta di molto da quelli degli anni passati. Nella sola Umbria, nel 2009, ci sono stati circa 50 ritrovamenti». «Di questi prosegue la maggior parte riguardano proiettili di artiglieria, come le bombe da mortaio, che spesso vengono trovate a gruppi, mentre cinque o sei hanno riguardato bombe d’aereo, per le quali il procedimento di disinnesco e brillamento è più complesso. In questi casi è necessario un tavolo preliminare con le diverse autorità coinvolte, come Prefettura, forze dell’ordine, enti locali, Protezione Civile». L’Italia centrale è una delle zone del Paese in cui è più facile imbattersi in ritrovamenti di questo genere: «Ci sono aree in cui è più probabile rinvenire ordigni inesplosi, come quella della provincia di Frosinone, e in particolare Cassino, teatro durante la guerra di molti bombardamenti. Ma anche quella di Roma o quella dell’orvietano: in quest’ultima, per l’intervento che abbiamo effettuato a gennaio si è resa necessaria la chiusura temporanea di un tratto dell’autostrada A1 tra il casello di Orte e quello di Valdichiana per effettuare le nostre operazioni».
A cura di David Barbetti - Articolo estratto da "Hermes: Corriere Nazionale del 23/04/2010"
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A Cura di Italo Interesse
Quei campi minati sulla Murgia
In un libro di prossima pubblicazione a firma di Giovanni Lafirenze a proposito di bonifica bellica e di cui abbiamo avuto il privilegio di leggere le bozze, si impone tra le “memorie ignorate” la testimonianza di un soldato pugliese. Reduce  dal campo di prigionia, il giovane rimette piede a Gravina nel 1944. Ritrova indenne la sua “amata” città, non il territorio. “I soldati tedeschi avevano infestato le nostre campagne di quei congegni assassini che con calma attendono d’imbattersi in qualche sventurato pastore, agricoltore o di un semplice gruppo di ragazzini in festa…”. Campi minati sulla Murgia? Quando da noi si parla di seconda guerra mondiale la mente corre solo all’agguato della notte di Taranto, ai rovinosi bombardamenti di Bari e Foggia e all’eccidio di Barletta. Invece l’ultimo conflitto interessò, e pesantemente, anche le aree più periferiche della nostra regione, come la Murgia. Dopo l’8 settembre  il V Corpo d’armata britannico aveva conquistato l’aeroporto di Gioia. Per impedire che da quello scalo decollassero bombardieri verso il nord Italia, i Tedeschi dislocarono tra Gravina, Altamura e Spinazzola  la 14esima Divisione Paracadutisti. L’azione di contrasto provocò ripetuti bombardamenti aerei dall’una e dall’altra parte sui centri murgiani. Alla fine le forze germaniche  dovettero ripiegare. Nell’abbandonare - tra requisizioni e danneggiamenti - Altamura, Gravina, Santeramo e Spinazzola, i Tedeschi difesero l’opera di ripiegamento lasciandosi alle spalle ettari di campi minati. Su quegli ordigni sono saltati in tanti, alcuni morendo, i più restando mutilati a vita. Chi scrive ha memoria, verso la fine degli anni cinquanta, di un grande cartellone esposto nella migliore evidenza nell’atrio di una Scuola Elementare del capoluogo dove, a pastello, era rappresentato un bimbo dall’aria mogia, monco d’una gamba e sorretto da una stampella. Ai suoi piedi, cubitale, una scritta ammoniva : “Se vedi questi oggetti, non toccare! Avvisa subito i tuoi genitori”. L’immagine, già funesta, era poi contornata dalla riproduzione dei modelli di mine antiuomo in dotazione ai Tedeschi. Quante vite avranno salvato quei cartelloni? A quanti innocenti avranno risparmiato lo strazio d’un’amputazione? Molti, pensiamo. Perciò dietro i tanti successi – sulla Murgia e altrove – degli uomini del reparto BCM (Bonifica Campi Minati) c’è stata pure la prudenza, la tempestività di un bambino. Adesso sulla Murgia non ‘salta’ più nessuno, ma siamo sicuri che l’area sia stata ripulita al 100%? L’esperienza BCM dice che solo un’azione capillare ed affidata ad esperti garantisce la sicurezza. Ciò è avvenuto nell’area murgiana? Inquieta il pensiero di minuscoli strumenti di morte sprofondati nel terreno ma suscettibili d’essere dissotterrati da una ruspa, un trattore, una motozappa…
italointeresse@alice.it
fonte:
http://www.quotidianodibari.it/cultura-e-spettacoli/1020-quei-campi-minati-sulla-murgia.html



Intervista a Giovanni Lafirenze assistente tecnico BCM    (24 Marzo 2010)
di: Marco Managò


In cosa consiste il suo mestiere di “rastrellatore di mine”?
Il mio lavoro, alle dipendenze di ditte private specializzate nel settore, consiste nella ricerca, individuazione e localizzazione in Italia dei numerosi residuati bellici, risalenti alle due guerre mondiali del secolo scorso. Oggi la bonifica bellica può essere occasionale o sistematica. E’ considerata occasionale quando l’intervento non è voluto. Mi spiego: una ditta edile impegnata in operazioni di scavo rinviene un residuato bellico del tipo esplodente (bomba d’aereo, granata, o quant’altro). In questi casi il direttore dei lavori segnala l’episodio ai carabinieri di zona i quali allertano subito la prefettura che, a sua volta, rivolge l’allarme al comando EOD addetto. L’EOD è un nucleo dell’esercito, di ricerca e disattivazione ordigni d’ogni tipo, che si avvale di unità cinofile.
E’ considerata sistematica (o preventiva) quando il residuato bellico inesploso è rinvenuto da una ditta BCM, al servizio di committenti come provincie, comuni, enti vari, imprese di costruzioni. In questo caso è la stessa squadra BCM a intervenire in tempo reale sul residuato bellico: gli uomini recintano l’area e creano margini di sicurezza. Tutto ciò mentre l’assistente tecnico è già al comando dei carabinieri a segnalare la presenza della bomba.
Qual è la molla che fa scattare l’interesse e il coraggio per un mestiere così pericoloso?
Naturalmente la strada professionale, tracciata dai colleghi più anziani, è in grado di trasmettere ulteriore passione per questo strano universo sconosciuto. Il coraggio è sempre bilanciato da una sensazione di rispetto in tutte le fasi (ricerca, individuazione e messa in luce del residuato bellico) del nostro lavoro.
Quanti ordigni inesplosi stima di aver rinvenuto sinora? Quanti potrebbero essere ancora quelli sepolti?
Tanto per rendere l’idea cito solo due bonifiche: Sequals (provincia di Pordenone) 100300 pezzi e Udine 4000 (sempre ordigni di ogni tipo e genere). A partire dal secondo dopoguerra le operazioni di bonifica sistematica (ditte civili) non si sono fermate: i continui rinvenimenti occasionali rivelano, in modo inequivocabile, l’enorme presenza di residuati bellici sepolti o affondati.
Ci spieghi la sua opera di bonifica in relazione alle istituzioni locali e nazionali. In questi anni di attività ha riscontrato un vero e sentito impegno da parte dello Stato?
Sì, senz’altro. Lo Stato delega la pianificazione dei lavori di bonifica bellica ai comandi militari BCM: il V Reparto infrastrutture Padova gestisce la bonifica bellica sistematica per il centro e il nord Italia, il X Reparto infrastrutture Napoli è competente per il centro e il sud, isole comprese.
Esiste un particolare criterio secondo il quale sono assegnate le bonifiche tra soggetti privati e pubblici?

Un solo criterio: la gara pubblica.
E’ nota la sua opera di sensibilizzazione nei confronti delle popolazioni coinvolte, ha notato un atteggiamento più maturo e consapevole nel corso degli anni?
No, decisamente. La problematica, finché non riguarda da vicino le persone, rimane piuttosto marginale, resta in fondo nelle proprie classifiche e priorità intellettuali.
Reputa che ci fu un particolare accanimento bellico in Italia da parte degli Alleati?
Il bombardamento aereo su Roma, del 19 luglio 1943, secondo il mio parere anticipa la crisi del regime fascista; rallenta, inoltre, le pesanti incursioni aeree (già da tempo programmate) a danno delle città italiane. A partire dall’8 settembre 1943 l’Italia evita i bombardamenti strategici (che avevano distrutto La Spezia, Torino, Milano, Marghera, Napoli, Foggia, Messina, Reggio Calabria ecc.), le incursioni aeree diventano quasi tutte del tipo tattico (supporto ad azioni di terra) vedi Montecassino, linea Gustav, la sacca di Anzio e la linea Gotica. La fine del secondo conflitto mondiale, infatti, indica le città tedesche come Berlino, Essen, Amburgo e Colonia le più massacrate. Dresda, alla pari del bombardamento aereo su Treviso, continua a essere ancora oggi un tristissimo quesito.
Ci conferma l’intento degli Alleati di creare e gettare ordigni appositamente realizzati per un effetto di “esplosione ritardata”?
Certo, le bombe erano identiche, mutavano solo le spolette. Quest’ultime esplodevano con ritardi già calcolati.
Come giudica lo spazio che i media dedicano all’argomento?
Insufficiente! I media dedicano spazio all’argomento solo quando il rinvenimento del residuato bellico crea notevole e vasto disagio ferroviario o autostradale. Manca l’informazione indirizzata nei confronti della questione. L’11 marzo scorso, infatti, a Cividale del Friuli, in provincia di Udine, un residuato bellico è esploso tra le mani di un pensionato di sessant’anni ferendolo seriamente. Ciò che manca è l’informazione preventiva: i residuati bellici non si toccano!
Ci descriva in breve come avviene il disinnesco di una bomba.
Disinnescare una bomba non è un mio compito, intervengono i Reparti Genio EOD competenti per zona. Anzi, colgo l’occasione, di questa piacevole intervista, per ribadire (repetita iuvant) il comportamento da mantenere nel caso di un rinvenimento occasionale (ditte di scavo o movimento terra, escursionisti ecc.): non toccare o spostare il residuato bellico, non cedere a curiosità varie, ma avvisare prima possibile le forze dell’ordine competenti per zona.
Lei sull’argomento ha scritto un volume dal titolo inequivocabile “La mia bonifica” (Florestano Editore), quale messaggio ha voluto lanciare al Paese?
Ho voluto ricordare che le guerre non terminano mai con una stretta di mano televisiva, ma continuano sepolte, affondate e nascoste. Rappresentano, inoltre, pesanti sforzi economici a danno di vinti e vincitori.
Dal suo stato di “operatore”, munito di informazioni e macchinari moderni, cosa sente di rendere ai colleghi più anziani, alcuni dei quali davvero costretti all’improvvisazione e spesso saltati in aria insieme agli ordigni?
Naturalmente il mio pensiero è sempre rivolto nei confronti di questi “pionieri”, cerco di non deludere i loro insegnamenti e di conservarne la memoria.

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=1218


Montecassino
E' il 21 marzo 2010 i fuochi pirotecnici illuminano e colorano il cielo in onore di San Benedetto, (sembra), venti minuti di puro spettacolo pirotecnico. Ma resti incandescenti incendiano alcuni sterpeti. Il fuoco divampa e dilaga tra le pendici e sul costone del Monte. Solerti i Vigili del Fuoco intervengono per arginare l'infuocata emergenza. Purtroppo a causa della,(presunta...????),presenza di qualche residuato bellico i Vigili del Fuoco operano con grande rischio personale e con immensa difficoltà. Qualcuno (in Italia sempre a posteriori) si lamenta:
”...Venti minuti di pirotecnia sono stati troppi...”,
“ ...è sembrata più essere una rievocazione audio e video del criminale ed immotivato bombardamento dell’Abbazia della seconda guerra mondiale...”,
“ ...non era forse meglio destinare quei soldi ad altre cause..?”
Aggiungo: Caro Comune di Montecassino e non solo [...] la Vostra priorità (visto i precedenti dei mesi scorsi), è la messa in sicurezza dell'area, frequentata da “scolaresche, turisti, Boy Scout, ecc...”. Certo quest'ultima ha il suo costo, ma è indispensabile, necessaria e U-R-G-E-N-T-E-
Giovanni Lafirenze

Continua...
Disinnescato ordigno bellico a Marghera
A Marghera gli artificieri del 3° Reggimento genio guastatori di Udine, hanno provveduto a neutralizzare una bomba d’aereo da 500 libbre, residuato bellico del secondo conflitto mondiale, rinvenuta all’interno di capannoni industriali non più in uso.
L’operazione di disinnesco, consistente nella disattivazione e rimozione dell’ordigno, che è stato poi fatto brillare in un’area appositamente attrezzata, ha previsto lo sgombero per un’area di 500 metri dal punto di ritrovamento.
Fonte:
http://www.dedalonews.it/it/index.php/03/2010/disinnescato-ordigno-bellico-a-marghera
Auto e treni fermi strade deviate
E’ il bomba day

Artificieri all'opera dalle 8 del mattino: via Libertà vuota fino alla comunicazione di cessato allarme
VENEZIA — Due ore col fiato sospeso ma soprattutto di disagi per il «Bomba day». Gli artificieri saranno all’opera dalle 8 di domenica e fino ad una loro comunicazione via Libertà deve rimanere vuota. Niente pedoni, autobus, automobili, motorini, treni e biciclette. Tutta l’area attorno a via delle Industrie 32, dove è stata rinvenuta la bomba, dovrà essere evacuata. Gli esperti dicono che non c’è alcun pericolo reale, meglio però essere previdenti e dunque Prefettura e Comune hanno firmato due ordinanze che rendono l’area off-limits.

Poco prima delle 8 del mattino la polizia municipale devierà il traffico diretto a Venezia per corso del Popolo, via Torino e San Giuliano. Viceversa chi deve lasciare la città storica dovrà dirigersi al cavalcavia evitando via Righi e via Libertà. In mezz’ora, e dunque prima delle 10, dovrebbe già essere tutto finito, prova ne è che i treni tra le stazioni di Mestre e Venezia si bloccano solo tra le 8.40 e le 9. Gli artificieri del terzo Reggimento guastatori di Udine metteranno l’ordigno in sicurezza e poi lo trasporteranno alle Giare di Mira per farlo brillare. Non è la prima volta però che avviene una simile operazione, visto che Venezia durante la seconda guerra mondiale è stata oggetto di attacchi incrociati di Alleati e tedeschi e a distanza di quasi settant’anni continuano a riemergere i segni del conflitto dal sottosuolo: ogni anno nel vasto territorio provinciale emergono una settantina di reperti bellici di questo genere. Nell’aprile 2009, fu fatta esplodere in mare una bomba della stessa entità di quella che domenica sarà portata via dalla prima zona industriale. Si tratta di un ordigno americano da 500 libbre sganciato da un aereo e mai esploso.
Chiunque domenica avrà l’obbligo di tenersi almeno a mezzo chilometro di distanza da via Libertà. Gli uffici dovranno essere vuoti come anche le vie Paganello, Gioia, delle Industrie, Ferraresi, Pacinotti e dell’Elettronica. Non appena saranno staccate le spolette dell’ordigno—ancora attivo — gli artificieri lo caricheranno su un camion e sarà trasportato a Mira. Qui in via Giare il traffico sarà vietato indicativamente tra le 9.30 e le 14 e cioè fino all’esplosione della bomba. La delicata operazione avverrà anche in caso di maltempo, a differenza di quanto avvenuto un anno fa quando le condizioni meteo avverse hanno obbligato a rinviare l’intervento in alto mare.
Gloria Bertasi
20 marzo 2010
Fonte: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/20-marzo-2010/auto-treni-fermi-strade-deviate--bomba-day-1602689530818.shtml
Rifanno il soffitto dell'ex casa del podestà: spunta un arsenale
I carabinieri di Fabbrico intervengono a Rolo nell'abitazione di una 80enne
ROLO (15 marzo 2010) - Durante i lavori di ristrutturazione tornano alla luce munizioni e bossoli risalenti al secondo conflitto mondiale. L'arsenale è stato sequestrato dai carabinieri.
Nella tarda mattinata del 13 marzo i militari di Fabbrico sono intervenuti in Corso della Repubblica, a Rolo, verificando che in una vecchia casa, all’epoca del podestà del paese ed ora di proprietà di una
80enne del comune della Bassa, nel corso dei lavori di rifacimento del controsoffitto, è stato ritrovato un vero e proprio arsenale bellico: due caricatori per fucile mitragliatore M-38; 3 caricatori per pistola; 3 porta cartucce per mitragliatrice M-38; 2 aste porta cartucce per M-38; 4 scovolini; 6 cartucce L.N. di vario calibro; 20 cartucce S.B.; 10 cartucce F.N.; 44 cartucce G.F.L.; 2 cartucce E.N.; 73 cartucce G.F.L. per fucile mitragliatore M-38; alcuni bossoli; 26 cartucce calibro 37.
Il materiale, inservibile a causa dello stato di ossidazione avanzato, è stato sequestrato.
Il mio commento
...Sembra di rivivere storie del passato. In Corso della Repubblica nel comune di Rolo (Reggio Emilia), una signora decide di ristrutturare il vecchio controsoffitto della propria abitazione. I lavoranti impegnati nei lavori di rinnovo scoprono un piccolo arsenale, (inservibile), dell'ultima guerra. Infatti il datato controsoffitto riconsegna: due caricatori per fucile mitragliatore M-38; 3 caricatori per pistola; 3 porta cartucce per mitragliatrice M-38; 2 aste porta cartucce per M-38; 4 scovolini; 6 cartucce L.N. di vario calibro; 20 cartucce S.B.; 10 cartucce F.N.; 44 cartucce G.F.L.; 2 cartucce E.N.; 73 cartucce G.F.L. per fucile mitragliatore M-38; alcuni bossoli; 26 cartucce calibro 37. Ma a quei tempi era la casa del Podestà...!
G.L.
12 quintali di piccoli residuati bellici
E' domenica mattina, 15 Marzo 2010 un agricoltore residente a Gottolengo provincia di Brescia decide di recarsi nel proprio podere. L'uomo in pochi minuti accede nel campo di sua proprietà. L'agricoltore inizia una lenta e rigenerante passeggiata, improvvisamente l'incredibile sorpresa: Migliaia di proiettili da mitragliatrice tutti svuotati [...]. L'uomo corre a segnalare la curiosa scoperta ai Carabinieri di zona. Inizia una fastidiosa raccolta in grado di raggiungere un totale di 12 quintali di piccoli residuati bellici...Naturalmente operazione portata a termine a vista...!
G.L.
La bonifica bellica
Udine, 11 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 60 anni, Giuseppe Furlan, e' rimasto gravemente ferito al viso, a una mano e al braccio a seguito di una esplosione avvenuta nella sua abitazione a Cividale del Friuli (Udine). Sul posto, allertati da una telefonata, sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Cividale, i vigili del fuoco e gli artificieri del Comando dell'Arma di Udine. Dalla ricostruzione fornita dai militari, il pensionato era intento a manipolare un residuato bellico non meglio precisato, che e' esploso. Furlan e' stato elitrasportato dal servizio 118 all'ospedale di Pordenone. Sulla vicenda sono in corso accertamenti.
Il mio commento
Ricordo la bonifica effettuata nel torrente Natitose, la squadra bcm, il brillamento dei numerosi residuati bellici rinvenuti nei tra i sassi del greto nei pressi del ponte ferroviario. Calibri della Prima Guerra Mondiale di nazionalità italiana e austroungarica. La memoria risorge il mio stupore nel constatare la quantità di ordigni seminterrati, schegge adagiate in superficie, ecc...
“...Un anziano pescatore del luogo raccontava di convogli colpiti ed esplosi mentre transitavano sul ponte...”. Questa breve testimonianza evidenzia, come sia facile ancora oggi, individuare residuati bellici nel nostro caro e amato Bel Paese. Sicuramente esistono (a proposito della ricerca o detenzione privata di residuati bellici), legislazioni che regolamentano severamente il settore, ma in questo caso chiedo aiuto ad una invisibile, ma costantemente presente norma: “Il Buon Senso”.
La notizia
“...Un uomo di 60 anni, è rimasto gravemente ferito in seguito allo scoppio di un residuato bellico avvenuto nella sua casa a Cividale del Friuli...”
Il Buon senso
In questo caso il buon Senso si chiede: ma il residuato bellico in che modo ha raggiunto quelle stanze...????
Sempre il Buon Senso avverte: “Attenzione in questa materia nessuno può considerarsi l'esperto di turno”
Il buon senso ripete: “non è possibile pulire una granata o parte di essa, perché sfreghiamo e sollecitiamo, congegni ancora nascosti da fango o terreno”.
Ancora il Buon Senso: quando si rinviene un residuato bellico non si trasporta da nessuna parte, anzi è necessario allertare le Forze di Polizia competenti per zona...
Giovanni Lafirenze



Il mio commento di Elio Giannatempo
Quante volte si dice ai bambini di non raccogliere i petardi inesplosi dei "botti natalizi"? Perché ovviamente noi adulti sappiamo che se il petardo non è esploso, è perché è difettoso.
"Ma cosa c'entra, questi sono residuati di sessant'anni... se non sono esplosi, non esploderanno più"
Bene. E' stata la stessa risposta che ho avuto da un bambino quando fu ripreso per la sua mania di andare alla ricerca dei botti.
Comprendo il fascino delle deflagrazioni, ma ammettiamo. La differenza tra un uomo di 60 anni e un bambino di 6 evidentemente consiste tutta in uno zero riportato sulla carta di identità.
Vorrei che questo sito sia conosciuto da tutti gli italiani, per ricordare che gli ordigni NON SI TOCCANO.
Ne va della PROPRIA INTEGRITA' FISICA (letteralmente!!!!).
Ma come la storia dell'Italia insegna, soprattutto quella più recente, devo dedurre che l'italiano è masochista.
Evidenza che non si può negare, non credete?
Palese, chiude lo scalo dalle 11 alle 14: c'è da rimuovere bomba di 500 libbre
11 marzo 2010 - BARI - Per consentire la rimozione di un residuato bellico trovato l’8 febbraio scorso durante lavori per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Bari Palese lo scalo sarà chiuso stamani dalle 11 alle 14. La direzione aeroportuale non ha specificato il numero dei voli sospesi. Per rimuovere l’ordigno, che sarà fatto successivamente brillare in una cava di Barletta, sono sul luogo i militari dell’ 11/o Genio guastatori di Foggia, polizia, carabinieri e vigili del fuoco. L’ordigno è una bomba aerea del peso di 500 libbre, di fabbricazione americana e ad alto potenziale esplosivo; fu trovata all’inizio di febbraio quasi a bordo pista.
Fonte:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/11-marzo-2010/palese-chiude-scalo-11-14-c-rimuovere-bomba-500-libbre--1602635815389.shtml
Tiburtina: trovato un ordigno bellico, domenica la rimozione
L'ordigno è stato rinvenuto in via dello Scalo Tiburtino, dalle parti di Largo Camesena. La Prefettura fa sapere che verrà rimosso domenica. In tutta l'area sarà possibile accedere solo con un'autorizzazione

10/03/2010 - Un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale è stato rinvenuto in via dello scalo Tiburtino, nella zona adiacente Largo Camesena, nel corso dei lavori per la nuova vicina stazione Tiburtina. La prefettura fa sapere che domenica inizieranno le  operazioni di despolettamento e rimozione dell'ordigno.
Si prevedono disagi per la popolazione.  Tutta l'area infatti sarà presidiata dalle forze dell'Ordine e dalla polizia Municipale e sarà possibile accedervi solo su autorizzazione del Centro Operativo Misto che coordinerà le operazioni.
Fonte:
http://www.romatoday.it/municipio/5-tiburtino/tiburtino/bomba-stazione-tiburtina-domenica-14-marzo-blocco.html
NOVARA, 8 MAR – Momenti di tensione, nel pomeriggio di ieri, in pieno centro città, a Novara. All’angolo tra corso Mazzini e via Nebbia, a pochi passi dall’ospedale Maggiore e da baluardo Lamarmora. Qui, intorno alle 18,30, sono stati rinvenuti, in una cantina, due residuati bellici ancora attivi (una bomba da mortaio e una aerea), che hanno subito creato allarme tra i residenti e i passanti. Immediata la segnalazione alle forze dell’ordine. Sul posto, una Volante della Questura, ma anche una pattuglia dei vigili urbani e, quindi, gli artificieri. Il palazzo dove è avvenuto il rinvenimento è stato fatto evacuare per precauzione. Presente anche un’ambulanza del 118, con personale medico. L’area è stata, quindi, interamente circoscritta, mentre i due ordigni trovati e prelevati saranno fatti brillare nella mattinata di oggi, probabilmente, in una zona periferica di Bellinzago Novarese.
Monica Curino
Fonte: http://www.oknovara.it/news/?p=8024

Il mio commento
Ormai le storie sono ripetitive ed identiche, ciò che muta è solo il luogo, la città che ospita la notizia, il disagio e quant'altro. Il teatro è Novara, il palcoscenico l'area urbana tra Corso Mazzini , Via Nebbia e l'Ospedale Maggiore. La protagonista di questa commedia in cerca d'autore è la solita cantina. Il sipario si alza, le prime scene iniziano intorno le 18:30...!!!Qualcuno […] rinviene (in una cantina condominiale), due ordigni bellici probabilmente risalenti la Seconda Guerra Mondiale, vale a dire: “Una bomba da mortaio e una granata antivelivolo”. Ovviamente l'intervento delle Volanti, dei Vigili urbani, 118, ecc...restituiscono tranquillità a residenti e passanti. Il secondo atto dell'intrigante spettacolo si apre con l'arrivo dei militari artificieri, che sentenziano: “le granate sono attive”. I Genieri decidono di smaltirle (brillamento), in una località poco distante “Bellinzago Novarese”. Cala il sipario di questa assurda storia, ma resta l'amarezza nel constatare che in questo caso, la superficialità di ignoti ha generato rischio e pericolo per un intero condominio e non solo...!!!! Morale della storia: grande paura per i residenti, disagio pedonale, automobilistico, commerciale, ecc...Ma grande merito va distribuito tra chi ancora una volta ha saputo gestire la propria professionalità a favore dei cittadini...!!!!
Giovanni Lafirenze



Comune di Piazza Armerina (Enna)
Questo l'appello lanciato dagli agenti del Corpo Forestale ai tantissimi giovani che durante la settimana battono alcuni sentieri tra i boschi di contrada Santa Caterina per un'escursione su due ruote a contatto con la natura. E questo almeno fino a quando non partiranno nuove bonifiche per liberare le zone dagli ordigni. La bomba collocata a pelo di terreno, al centro di un sentiero battuto centinaia di volte dalle due ruote, con sopra i solchi delle gomme, ha destato molto stupore e preoccupazione. La scorsa estate, in seguito ad un incendio, furono numerose le esplosioni udite dagli agenti nel corso delle operazioni di spegnimento delle fiamme.
PIAZZA ARMERINA. Hanno rischiato di saltare in aria passando con le loro mountainbike sopra una bomba da mortaio della seconda guerra mondiale. Per i giovanissimi appassionati delle due ruote l'avventura tra i sentieri di contrada Santa Caterina, in mezzo ai boschi comunali, poteva trasformarsi in una tragedia. Gli agenti del Corpo Forestale hanno notato la parte metallica dell'ordigno bellico affiorare dal terreno, con i solchi lasciati dalle due ruote passate sopra. Uno dei tanti sentieri battuti dai mountainbiker tra i boschi della zona. Il residuato bellico è uno degli otto ritrovati nella zona dagli agenti del distaccamento piazzese, avvertiti della presenza delle bombe inesplose anche da alcuni raccoglitori di verdure, oltre che da alcuni giovani in bici. Uno dei raccoglitori stava con la propria zappetta tagliando le radici di alcune "cipolline" quando si è reso conto del rumore metallico. Appena il tempo di spostare un po' di terra e togliere qualche erbaccia per capire di essersi imbattuto in una bomba. Tutto il materiale bellico è stato prelevato dagli agenti nei giorni scorsi e messo in sicurezza. Ieri mattina, poi, è scattata l'operazione di brillamento, con l'ausilio dei militari del Genio Guastatori di Palermo. Una vasta area boscata di contrada Santa Caterina, a ridosso dell'ex polveriera e dell'ex sanatorio, è stata cinturata e isolata da quattro pattuglie del Corpo Forestale per circa due ore. Le otto bombe, tra cui un ordigno "tracciante", di quelli la cui funzione era illuminare il bersaglio nelle ore notturne, sono state fatte esplodere in mattinata. Presente alle operazioni anche un'ambulanza del 118. Una breve segnalazione della vicenda è stata girata dal Corpo Forestale, guidato dal comandante provinciale Francesco De Francesco, alla Prefettura di Enna e al Comune per le eventuali decisioni di competenza. Occorrerebbe una nuova campagna di bonifica dell'area per ragioni di sicurezza. Nella zona di Santa Caterina, come è ormai notorio da decenni, si trova un'ex polveriera risalente alla seconda guerra mondiale. Il deposito di bombe, soprattutto "a mano" e da mortaio, esplose sul finire del conflitto, sparpagliando in un raggio di diversi ettari migliaia di ordigni ancora carichi. Appena qualche mese fa altre nove bombe erano state fatte brillare dai militari. Prelevati da una zona di boschi nel territorio comunale gli ordigni, dal potenziale più distruttivo, erano stati trasferiti all'interno di una cava in contrada Montagna Gebbia e fatti esplodere. Di recente anche l'ufficio Tecnico comunale ha effettuato un sopralluogo con alcuni agenti del Corpo Forestale per capire se e in che modo ridurre al minimo i rischi per le persone.

Roberto Palermo Giornale di Sicilia del 04/03/2010
Fonte:
http://www.teamenergika.it/joomla/component/content/article/1-ultime/98-ordigno-bellico.html
 
FATTO BRILLARE L’ORDIGNO RINVENUTO ALL’ ISOLOTTO DI PORTO ERCOLE (GR.)
Questa mattina, alle ore 10.30, a circa tre miglia a Sud di Porto Ercole (GR), gli artificieri del Nucleo S.D.A.I. (Sminamento e Difesa Antimezzi Insidiosi) del Dipartimento Militare Marittimo di La Spezia hanno provveduto al brillamento dell’ordigno bellico rinvenuto nelle acque dell’Argentario il 1 febbraio scorso .
L’ordigno era stata recuperato accidentalmente da un peschereccio locale durante una battuta di pesca e successivamente posizionato ed opportunamente segnalato, su indicazione dell’Autorità Marittima, nei pressi dell’Isolotto di Porto Ercole ad una profondità di 18 metri circa.
L’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano aveva emesso apposita ordinanza di interdizione dello specchio acqueo interessato per un raggio di 100 metri dal punto del ritrovamento, in attesa, appunto, dell’intervento degli Artificieri.
Dopo un primo sopralluogo subacqueo nel pomeriggio di ieri, questa mattina, come disposto dalla Prefettura di Grosseto, gli Artificieri hanno provveduto a mettere in sicurezza l’ordigno bellico, ad imbracarlo opportunamente e a trasportarlo in mare aperto a distanza e profondità idonee a non arrecare danni alla fauna marina.
Si è proceduto quindi al brillamento, operazione alla quale hanno partecipato, garantendo la cornice di sicurezza e la necessaria assistenza, due Motovedette della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, la CP 2087 di Porto Santo Stefano e la CP 567 di Porto Ercole.
Si trattava di una mina di forma cilindrica della Marina Militare Italiana, tipo “P5”, risalente alla 2^ Guerra Mondiale, armata con 200 kg di tritolo e quindi potenzialmente pericolosa anche se ormai interamente ricoperta dalla vegetazione marina: mine come questa, “ormeggiate” sul fondale, venivano usate soprattutto per creare sbarramenti difensivi contro navi e sommergibili.
Fonte: http://www.0564news.it/notizia.asp?idn=6382
FIRENZE: RESIDUATO BELLICO IN GIARDINO, RIMOSSO DA ARTIFICIERI POLIZIA
Firenze, 4 mar. - (Adnkronos) - La Squadra Arificieri della Polizia di Stato ha rimosso ieri pomeriggio un proiettile di artiglieria, residuato bellico, emerso a seguito delle abbondanti piogge, nel giardino di un'abitazione in via Gozzoli, a Firenze.
E' stata la proprietaria a scoprire il proiettile, chiamando subito il 113. Dopo un primo intervento, gli uomini delle Volanti hanno chiamato gli artificieri che hanno messo in sicurezza l'abitazione, e rimosso l'ordigno.
Fonte: http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=363011
Il mio commento
LA PIOGGIA, IL GIARDINO E LA GRANATA
Dopo un abbondante pioggia in alcune aree possiamo vedere persone intente alla raccolta di funghi, (prataioli, porcinelli, ecc...), notare altre figure inserire nei propri contenitori decine di lumache commestibili, (lumache bianche, chiocciole ecc..). Certo la pioggia può mettere in luce residuati bellici involontariamente già rimossi, (capita spesso nel mezzo di operazioni adibite a movimento terra), ma apprendere che a causa dell'abbondante pioggia una signora trova nel proprio giardino un proiettile d'artiglieria è notizia davvero incredibile...!!!!
BOMBA DI AEREO SCOPERTA IN AZIENDA AGRICOLA NEL FOGGIANO
(AGI) - Foggia, 4 mar. - Un ordigno bellico, risalente alla seconda guerra mondiale, e' stato recuperato nelle campagne di Rocchetta Sant'Antonio (Fg). Si tratta di una bomba di aereo di un metro di lunghezza, trovato in un'azienda agricola in localita' "Serre delle Volpe". La zona dove e' stata recuperata la bomba e' stata delimitata in attesa dell'arrivo degli artificieri dell'Esercito Italiano.(AGI) cli/Tib
Fonte: http://www.agi.it/bari/notizie/201003041112-cro-rt10054-bomba_di_aereo_scoperta_in_azienda_agricola_nel_foggiano
Ordigno bellico in mare: vietata la navigazione all'Argentario
Per consentire le operazioni di recupero è stata vietata la navigazione a "tutte le navi, motopesca e unità da diporto in genere"
Monte Argentario (Grosseto), 2 marzo 2010 - Ordigno bellico sul fondale di Porto Ercole, in località Isolotto, e per consentire le operazioni di recupero, l'ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano ha emesso un'ordinanza di divieto di navigazione ''per tutte le navi, motopesca e unità da diporto in genere'' a partire dalle 8 di domani fino al termine delle operazioni. L'area interdetta alla navigazione ha un raggio di 2500 metri.
Fonte: http://lanazione.ilsole24ore.com/grosseto/cronaca/2010/03/02/299223-ordigno_bellico.shtml
DOMENICA SARA’ RIMOSSA LA BOMBA DENTRO LA LUCCHINI
Sarà rimosso domenica 7 marzo l’ordigno bellico rinvenuto lo scorso nell’area industriale della Lucchini. La bomba, del peso di 500 libbre circa, verrà disinnescata a partire dalle ore 10 di domenica mattina, e poi trasportata dagli artificieri del Genio Pontieri in una sede deputata al brillamento.
La riunione che si è svolta questa mattina nella sala consiliare del palazzo comunale, e che ha visto la partecipazione della Prefettura, delle forze dell’ordine, protezione civile, vigili del Fuoco,  Arcelor Mittal e Lucchini, Asl, Asa, Ferrovie delllo Stato, Terna, ha messo a punto un piano di intervento che prevede, tra le altre misure, anche l’allontamento temporaneo per almeno un paio d’ore di 190 cittadini, di cui 33 stranieri, residenti in una parte del quartiere Cotone.
Le operazioni di evacuazione inizieranno alle 8 di domenica mattina e prevedono l’allontamento della popolazione che risiede entro un perimetro di 500 metri dalla zona delle operazioni militari. In particolare i residenti dei “blocchi” ai numeri civici 19, 20, 21, 22, 29, 30, 31, 32.
Per agevolare le operazioni e diminuire i disagi, è stato allestito un centro di accoglienza, presso il Ciasa di San Rocco, che potrà essere raggiunto dai cittadini con mezzi pubblici messi a disposizione gratuitamente da Atm a partire dalle 8,30.  L’inizio e la fine delle operazioni verranno comunque annunciati da sirene (suono alternato per l’inizio e suono prolungato per la conclusione).
Dal punto di vista viabilistico, invece, dalle 9 e fino al termine delle operazioni saranno chiuse al traffico via Jonta e l’ultima parte di via provinciale, per evitare l’accesso delle auto al Cotone. Il traffico verso il porto sarà dirottata da via Portovecchio verso via Pisa, mentre le auto in uscita dal porto dovranno transitare obbligatoriamente per viale Regina Margherita. La rotonda di viale Unità d’Italia sarà presidiata comunque dai Vigili urbani e dalla guardia di Finanza.
Il tempo stimato per il disinnesco e la rimozione della bomba è di circa 90 minuti complessivi. Entro la fine della mattinata la viabilità dovrebbe essere quindi tornare alla normalità. Tutti i cittadini interessati all’intervento verranno debitamente informati anche attraverso un avviso plurilingue che verrà affisso all’interno degli edifici.
La Protezione civile raccomanda, come misure generali di sicurezza, di chiudere i rubinetti dell’acqua e del gas, portare con sè denari e preziosi, lasciare aperte le finestre e le porte a vetri assicurando la chiusura di scuri, tapparelle, avvolgibili, purchè non di vetro, di effettuare un salvataggio dei dati contenuti nei propri computer per prevenire eventuali perdite in caso di ipotetica interruzione dell’energia elettrica. Assicurarsi che le porte d’ingresso delle abitazioni siano chiuse.
Prima di uscire assicurarsi inoltre di spegnere tutte le luci dell’abitazione senza staccare l’interruttore generale, non modificare i tempi e le temperature di pressostati e termostati. L’energia elettrica e il gas non verranno comunque interrotti durante le operazioni.
Fonte: http://www.corriereetrusco.it/?p=6131
Ordigno bellico alla Croce Bianca
Domenica tutti fuori casa all'alba
01/03/2010 Verona. Si terranno nella mattinata di domenica 7 marzo, dalle 6.30 alle 12.30, le operazioni di rimozione dell’ordigno bellico rinvenuto in via Gardesane, alla Croce Bianca. L’intervento coinvolgerà l’area compresa tra via Bartolomeo Bacilieri, stradella Bionde, strada Bresciana e via Gardesane. Tutti i residenti nella zona interessata dovranno allontanarsi dalle abitazioni entro le ore 6.30. Per i cittadini in difficoltà a trovare una sistemazione provvisoria sarà predisposto un punto di accoglienza al Centro Usato Vicentini, in via Bresciana 37. Per attivare il servizio di trasporto delle persone bisognose di assistenza sanitaria è possibile contattare la centrale operativa di Verona Emergenza al “118” entro le ore 12 di giovedì 4 marzo. Chi ha difficoltà a raggiungere il punto di raccolta con mezzi propri, ma non necessita di assistenza, deve contattare la Protezione civile del Comune di Verona al numero 045 8052125 entro le ore 12 di venerdì 5 marzo. Fino al termine delle operazioni di disinnesco saranno chiuse al traffico la Strada regionale 11 e via Gardesane.
Fonte: http://www.larena.it/stories/Home/132070_ordigno_bellico_alla_croce_bianca_domenica_tutti_fuori_casa_allalba/
CON L'ARSENALE IN SOFFITTA: 72ENNE IN MANETTE
Bombe a mano e polvere da sparo nella soffitta a rischio esplosione
Cornuda – Ancora un collezionista di materiale bellico nei guai. Un pensionato 72enne è stato scoperto con un arsenale in soffitta e arrestato. Materiale talmente pericoloso da rendere la casa una polveriera.
Continua da parte dei Carabinieri la lotta al traffico di armi e munizioni belliche risalenti alla prima e alla seconda guerra mondiale. Un mercato sempre più fiorente ed attivo, almeno a giudicare dagli arresti e dalle denunce che negli ultimi tempi sono aumentati in modo consistente.
Questa volta a finire nei guai per questa pericolosa passione, è un pensionato 72enne residente a Cornuda, attivo collezionista di armi. I Carabinieri della stazione di Valdobbiadene, guidati dal Capitano Giancarlo Carraro, sono arrivati a lui grazie ad alcune soffiate di personaggi che gravitano nel mondo del traffico di munizionamento bellico. Alla vista dei militari l’uomo non sì è scomposto ed ha negato qualsiasi responsabilità assicurando di non avere nulla di illegale in casa. La perquisizione dei Carabinieri, che ha interessato tutta la villetta in cui l’uomo vive, ha però dato esito positivo. Una volta arrivati in soffitta i militari hanno notato uno strano rigonfiamento su un lato della parete rivestita da perline di legno. Smontata l’intercapedine si sono trovati di fronte un vano nel quale era custodito un vero e proprio arsenale di armi: 5 fucili di marca Mauser, Stayer e Remington, 4 bombe a mano, una settantina di cartucce, un sacchetto con 226 grammi di polvere esplosiva comunemente usata per il caricamento di proiettili di artiglieria. Una polveriera che, con un banale cortocircuito o una qualsiasi altra causa accidentale, avrebbe potuto esplodere coinvolgendo anche le abitazioni vicine. Tutto il materiale è stato opportunamente messo in sicurezza e sequestrato. A quel punto il 72enne è stato arrestato per detenzione di armamento e munizionamento bellico e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Fonte: http://www.oggitreviso.it/con-larsenale-soffitta-72enne-manette-22775

Il mio commento:
Certo apprendere la notizia dell'arresto di un settantaduenne a causa di una collezione di armi risalenti le guerre del secolo scorso, suscita pareri contrastanti. Primo: Un uomo di quell'età non deve subire tali umiliazioni. Ma è pur vero che l'anziano signore al cospetto dei Carabinieri di Valdobbiadene ha negato con “energico distacco” di possedere in casa alcun residuato bellico. Viceversa l'attenta perquisizione della villetta di residenza riscontra il contrario: 5 fucili, 4 bombe a mano, cartucce varie, infine un sacchetto contenente 226 grammi di polvere esplosiva. Morale della storia: le bugie hanno le gambe corte...!!!!!
Una bomba di aereo dissotterrata alla Foce del Torrente Impero: affiorava tra le pietre
Una bomba di aereo, presumibilmente della seconda guerra mondiale, e' stata scoperta, oggi, alla foce del torrente Impero, a Imperia, da un passante che ha allertato il 113. Sul posto sono cosi' intervenuti gli agenti della locale Questura che hanno recintato l'area, organizzando un servizio di sorveglianza al quale partecipano anche i carabinieri. L'ordigno, di 50 centimetri circa di lunghezza e 20 di larghezza, e' stato individuato tra le rocce ed era semicoperto dall'acqua. La Polizia ha avvisato la Prefettura e prossimamente dovrebbero intervenire gli artificieri del Genio Guastatori di Torino per le operazioni di disinnesco. bomba
di Fabrizio Tenerelli
Fonte:
http://www.riviera24.it/articoli/2010/02/24/79928/una-bomba-di-aereo-dissotterrata-alla-foce-del-torrente-impero

Commento:
UNA BOMBA FRA GLI SCOGLI
Forse è un residuato bellico a caduta libera il residuato bellico rinvenuto tra gli scogli (foce), del torrente Impero (Imperia). La città di San Leonardo, nel corso della Seconda guerra mondiale è prevalentemente vittima della Dodicesima Forza Aerea, ma i primi giorni del conflitto patisce attacchi da parte dell' Armèe de l’Air (con base in Corsica). Oggi l'ordigno è stato notato da un passante ( pescatore...????), che ha immediatamente segnalato la strana presenza al 113 di zona. Ovviamente in attesa del personale EOD l'area è stata messa in sicurezza...!!
Veneto - Il 7 marzo disinnesco ordigno bellico a Verona
Peso di 500 libbre, della seconda guerra mondiale
Verrà disinnescata il 7 marzo la bomba d'aereo inesplosa, del peso di 500 libbre risalente al secondo conflitto mondiale, trovata a Verona in via Gardesane 49. Lo ha deciso oggi il prefetto al termine di una riunione con i rappresentanti dell'amministrazione comunale di Verona, della Provincia, dell'esercito, delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco. Le operazioni tecniche di disinnesco, a cura del personale militare del comando VIII reparto genio guastatori "Folgore", inizieranno alle 7, mentre tutta la popolazione residente nell'area interessata, circa 120 persone, avrà già lasciato le proprie abitazioni entro le 6.30 e sarà stata accompagnata nel punto di raccolta messo a disposizione dall' Atv. Dalle 7 alle 8 avverrà la fase più delicata dell'operazione, il despolettamento. Tanto in questa fase come nella successiva, quella del brillamento, prevista tra le 12.30 e le 14 in località Boscomantico, verrà vietato il sorvolo degli aerei sulle aree interessate. L'aeroporto turistico di Boscomantico sarà aperto alle manifestazioni a partire dalle 14 circa.
Fonte:
http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/02_febbraio/23/veneto_il_7_marzo_disinnesco_ordigno_bellico_a_verona,23124437.html
Ordigno bellico rimosso dalla cantina
(AGI) - Milano, 20 feb. - "Un ordigno bellico, lungo circa 45 centimetri e risalente alla seconda guerra mondiale e' stato rimosso oggi dagli artificieri di Milano da una cantina di un palazzo di via Picardi a Sesto San Giovanni". Lo hanno comunicato gli uomini del Commissariato del comune alle porte del capoluogo lombardo, a 'sestonotizie.it', quotidiano on line della citta'. Secondo quanto riferito dagli agenti della Polizia, coordinati dalla dirigente Paola Morsiani, il nuovo affittuario di un appartamento dello stabile, sito in una zona fortemente urbanizzata, nell'accedere alla cantina ha notato la presenza di qualcosa di strano. Quel qualcosa in breve tempo si e' rivelato essere una bomba. "L'uomo - dice l'ispettore Carlo Moro - si e' subito rivolto al proprietario di casa che, giunto sul posto, ha affermato di non essersi mai accorto di nulla. Il pronto intervento degli artificieri ha permesso di procedere alla rimozione dell'ordigno con la massima sicurezza e senza creare tensioni nell'area interessata". (AGI) Red/Car
Fonte
http://www.agi.it/milano/notizie/201002201854-cro-rmi0032-ordigno_bellico_rimosso_da_cantina_a_sesto_san_giovanni_mi

Il mio commento:
AFFITASI APPARTAMENTO MULTIVANI; ZONA CENTRALE E CON ORDIGNO BELLICO
La sorpresa per il novo affittuario è stata notevole quando all'interno della cantina ha visto un oggetto “stravagante”. In pochi attimi l'uomo intuisce che il pezzo di ferro è un residuato bellico risalente la Seconda Guerra Mondiale. La forte sensazione di stupore si trasforma in timore, perciò l'inquilino solerte si rivolge al proprietario dell'appartamento per chiarire l'inopportuna presenza della bomba, ma anche quest'ultimo è all'oscuro di tutto. Entrambi allertano le Forze dell'ordine, in pochi attimi artificieri P.S. giungono sul posto, analizzano lo stato del residuato e decidono di rimuovere in sicurezza la piccola granata.
Come vivere 65 anni sopra una bomba
Domodossola, l'ordigno è della Seconda guerra mondiale
17/02/2010 - DOMODOSSOLA – Saranno gli artificieri a rimuovere l'ordigno bellico ritrovato stamattina al piano terra della stazione internazionale di Domodossola, da un gruppo di operai impegnati nella ristrutturazione in un locale. L’ordigno risale al secondo conflitto mondiale, e per oltre 65 anni nessuno s'era accorto della sua presenza, sebbene i due appartamenti soprastanti siano sempre stati occupati, fino alla recente evacuazione per lavori. Una volta arrivati, gli artificieri faranno evacuare temporaneamente la stazione, rimuoveranno l'ordigno e lo faranno brillare in una delle tante cave della zona.
Seguirà commento...
Treviso. Artigiano nei guai:
in casa arsenale di bombe della Grande Guerra
Centinaia di ordigni, detonatori e migliaia di proiettili sequestrati ad un 41enne di Guaia di Valdobbiadene
TREVISO (10 febbraio) - Nascosto in casa aveva un vero e proprio arsenale bellico, tutti pezzi d'epoca, risalenti alla Grande Guerra. Il materiale, più di cento oggetti fra bombe e altro, è stato trovato e sequestrato dai carabinieri nella casa di A.F., un artigiano di 41 anni di Guaia di Valdobbiadene. I carabinieri sono andati a colpo sicuro nell'abitazione del collezionista trovando nel garage 47 bombe a mano a frammentazione modello "sipe", di fabbricazione italiana; 20 bombe a mano a frammentazione modello "carbone", di fabbricazione italiana; una bomba a mano a frammentazione per fucile mod "benaglia"; 2 bombe a mano "lenticolari", di fabbricazione italiana, vari tipi di inneschi per proietti di artiglieria, 41 detonatori per innesco e migliaia di proiettili. In soffitta invece sono stati trovati un metal detector e 50 inneschi da impatto per proiettili d'artiglieria di vario tipo. Il materiale bellico, trovato dall'uomo molto spesso sul Greto del piave, è stato portato via dagli artificieri di Padova.
Fonte: http://online.gazzettino.it/articolo.php?id=90906&sez=NORDEST
Il mio commento
Sembra la sceneggiatura di un film, ma al contrario è tutto vero...!!!!
I Carabinieri di Treviso fermano un artigiano residente a Guaia di Valdobbiadene colpevole di aver nascosto e creato all'interno della propria abitazione, un vero deposito di residuati bellici esplodenti della Prima Guerra Mondiale. Vale a dire: 47 bombe a mano modello “SIPE”; 20 del tipo “CARBONE”; una bomba “BENAGLIA”; due “LENTICOLARI”; “INNESCHI”; “DETONATORI” e migliaia di “PROIETTILI”. Naturalmente tutto ciò a discapito dell'incolumità famigliare, condominiale, ecc...! Il protagonista di questa incosciente vicenda prima recupera il materiale bellico (forse dal greto del fiume Piave), per mezzo di un semplice metal detector, in seguito carica (sicuramente), il risultato della pericolosa caccia, nel cofano della propria automobile. Ovviamente il rientro verso casa espone le “granate” (posate in auto), a subire consistenti e pericolose sollecitazioni che mettono a repentaglio la sicurezza di ogni persona che incrocia durante il tragitto. Infine la strana “figura”, apre il cofano e con calma porta in soffitta le pericolose bombe a mano. Sembra la sceneggiatura di un film, ma al contrario è tutto vero...!!!!
Continua...
Giovanni Lafirenze
CASSINO - Ordigni bellici inesplosi rinvenuti nella zona industriale
CASSINO - Ancora un ritrovamento di due potenti ordigni bellici inesplosi dell’ ultima guerra mondiale, ad opera della Guardia di Finanza di Cassino. Dopo quelli trovati la scorsa settimana a Villa Santa Lucia, questa volta le Fiamme Gialle, a seguito di una segnalazione, hanno rinvenuto il materiale esplosivo nei pressi di via Cerro Antico, nell’area del conglomerato industriale. Anche in questo caso chi li ha rinvenuti ha omesso di denunciarli all’Autorità di Pubblica Sicurezza abbandonandoli su un terreno adiacente alla strada sterrata ed accessibile a tutti, dove di notte si notano spesso autovetture appartate. “Gli ordigni, in uso alle Forze Armate Tedesche nel corso delle terribili vicende belliche che hanno visto la distruzione dell’Abbazia – asseriscono dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza - erano in buono stato di conservazione, sebbene ossidati, e sarebbero potuti esplodere in qualsiasi momento. Probabilmente derivano da lavori di sbancamento effettuati sul terreno ove sono stati rinvenuti. Si tratta, nello specifico, di due 2 proietti da artiglieria contraerea da 88 m ( presumibilmente German 88mm Flak )”. Gli ordigni sono stati rinvenuti da una pattuglia delle Fiamme Gialle, impegnata nei quotidiani servizi di perlustrazione del territorio, su segnalazione di cittadini locali, allarmati dalla presenza delle bombe così vicino alla strada pubblica tutto ciò a dimostrazione del fatto che l’ informazione effettuata tramite gli organi di stampa da parte del corpo militare ha avuto effetto creando una sinergia tra popolazione ed autorità statale. L’area è stata delimitata salvaguardando la popolazione da possibili esplosioni, facendo scattare tutte le necessarie procedure di protezione e difesa civile in attesa del brillamento e della bonifica e mettendo in sicurezza la zona adiacente. Sono stati effettuati rilievi fotografici e si è proceduto a documentare formalmente le bombe, in quanto le modalità di ritrovamento fanno pensare che siano state depositate recentemente in quel luogo, a seguito di lavori di movimento terra: la segnalazione è stata inviata all’Autorità Giudiziaria, e i militari continuano le indagini per scoprire i responsabili dell’omessa denuncia. “La Guardia di Finanza – concludono dal Comando Provinciale - invita la cittadinanza a segnalare tempestivamente all’Autorità statale il ritrovamento di ordigni di ogni tipo, allo scopo di evitare rischi per la pubblica e privata incolumità”. So. Cos.
Il mio commento
CASSINO – La giostra dei rinvenimenti di ordigni bellici spostati senza segnalarli alle Forze di Polizia non è terminata. Infatti a pochi giorni dell'operazione messa in sicurezza del 4 febbraio, ( Villa Santa Lucia), di numerosi ordigni esplodenti ( ovviamente residuati della Seconda Guerra Mondiale), agenti della Guardia di Finanza a seguito di una giusta e solerte segnalazione in queste ore rintracciano altri ordigni bellici posati nei pressi della zona industriale della città di San Benedetto. In questo caso le bombe sono state posate da mani ignote, ai margini di una strada pubblica. Le Fiamme Gialle in attesa dei militati addetti hanno messo in sicurezza l'area involontariamente inquinata dai residuati bellici. Ancora una volta le indagini sono proiettate nei confronti di qualche impresa specializzata nel movimento terra.
Giovanni Lafirenze

PS: (copiato ed incollato dalle ultime righe della notizia)

“...La Guardia di Finanza – concludono dal Comando Provinciale - invita la cittadinanza a segnalare tempestivamente all’Autorità statale il ritrovamento di ordigni di ogni tipo, allo scopo di evitare rischi per la pubblica e privata incolumità...”


(ANSA)- BARI, 8 FEB - Una bomba aerea di 500 libbre, di fabbricazione Usa e ad alto potenziale esplosivo, e' stata trovata a bordo pista all'aeroporto di Bari.Il ritrovamento e' stato fatto da alcuni operai durante i lavori per l'allungamento di una pista. La bomba e' stata messa in sicurezza dagli artificieri. 

Gitanti finiscono su campo minato, cinque feriti
Sabato 06 febbraio 2010 14.56 - A causa delle abbondanti nevicate che hanno coperto negli ultimi giorni le alture del Golan, alcuni gitanti israeliani sono entrati oggi inavvertitamente in un campo minato, dove hanno fatto esplodere un ordigno. Nella deflagrazione, riferisce la radio militare, si sono avuti cinque feriti, fra cui un ragazzino e la sorella di 11 anni che sono in condizioni gravi. Secondo le autorità militari, il campo minato era regolarmente segnalato ed era ben visibile malgrado la coltre di neve. Decine di migliaia di israeliani sono arrivati oggi sulle alture del Golan in occasione dell'inaugurazione della stagione sciistica.

Fonte: http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/News/167160




Inquinamento bellico, Giovanni Lafirenze: «La mia bonifica»
Sabato a Bari la presentazione del libro dell'esperto nel recupero degli residuati bellici
di Rosanna Buzzerio




Sarà presentato sabato 6 febbraio alle ore 18.30 nell’Associazione Federico II Eventi di Bari (via Latilla n. 13) per il ciclo “incontri con l’autore” a cura di Elisa Robino, il libro “La mia bonifica” di Giovanni Lafirenze - ed. Florestano, Bari, (recupero ordigni bellici in Italia).
Interverranno: Angela Milella, giornalista e i molfettesi Michele Spadavecchia, presidente dell’associazione Eredi della storia, e Matteo d’Ingeo, coordinatore del Liberatorio Politico.
Giovanni Lafirenze è un esperto nel recupero degli ordigni bellici sia in terra sia in mare, il suo libro “La mia bonifica” era già presentato a Molfetta presso il Centro culturale auditorium, in quella occasione l’autore raccontava con queste parole la sua bonifica: «la mia mente torna sempre agli inizi, ai miei primi lavori di bonifica, e il mio pensiero si isola e mi riporta ad una piacevole sensazione che provavo spesso, lì, sui campi da bonificare, in mezzo ai miei colleghi: la sensazione di sentirmi, io, l’attore protagonista di tutto quell’affaccendarsi per salvare, dai pericoli nascosti, la vita di tanti uomini, donne e bambini inconsapevoli e innocenti».
Con l’autore abbiamo cercato di fare il punto della situazione molfettese.
Il costruendo porto ha richiamato in auge gli ordigni bellici presenti nei nostri fondali, da esperto reputa che si riuscirà mai a bonificare completamente la zona costiera molfettese?
«Non conosco i particolari, ma tento una risposta: l'area destinata ai lavori di bonifica preventiva indicata nel progetto della nuova struttura portuale sicuramente sarà completamente bonificata, naturalmente queste operazioni devono confrontarsi e superare quotidiane difficoltà del tipo tecnico, atmosferico, ambientale, e non solo. La bonifica della costiera molfettese sarà (nel tempo) operazione molto complessa, ma dalle notizie già pubblicate, si evince che molto in questi anni è stato fatto».
E’ più difficile bonificare in mare o sulla terra ferma?
«La bonifica bellica deve seguire comportamenti obbligatori, vale a dire: “ricerca di superficie”, “indagine profonda” e “scavi per mettere in luce il residuato bellico”, queste fasi compiute sulla terra ferma, comportano determinati impegni professionali, tecnici e quantoaltro. In mare le procedure anche se identiche, subiscono rallentamenti tecnici, notevolmente amplificati».
Dopo tanti anni di permanenza nei nostri mari gli involucri potrebbero rompersi quali sarebbero le conseguenze per l’ecosistema e per i bagnanti, tenuto presente che torre Gavetone è una delle spiagge più frequentate dai molfettesi…
«In verità non è un segreto per nessuno la titanica presenza di residuati bellici presenti nell’area di Torre Gavetone e non serve chiamare in causa sempre l’iprite (aggressivo chimico vescicante e persistente), qualsiasi tipo di caricamento rappresenta una poderosa spada di Damocle per l’ambiente marino e non solo, ogni miscela esplosiva è in grado di rilasciare le proprie sostanze velenose. Ma comprendo che il problema Yprite assume una priorità assoluta. Questo gas nasce nel corso della Prima Guerra Mondiale è un vescicante soffocante, produce vesciche interne ed esterne, forti e complesse congiuntiviti, difficoltà respiratorie e calo della pressione sanguigna».
Il ritrovamento di un bossolo, piuttosto che di un proiettile, comportano pericolo per i bagnanti? Cosa occorre fare?
«Il sub che ritiene di individuare un bossolo o una granata non deve assolutamente incuriosirsi, ma segnalare la presenza dell’oggetto alla Capitaneria di Molfetta».
Quale è la “biografia di una bomba”, ma più in generale degli ordigni bellici presenti sulle coste molfettesi?
«Forse c’è di tutto: spezzoni incendiari e dirompenti, casse di munizioni, mine, cariche di lancio, spolette in genere, granate grosso, medio e piccolo calibro, ecc. Per approfondimenti consiglio la visione del dvd “Red Cod” curato dall'ex Icram».
Fonte: http://www.molfettalive.it/news/news.aspx?idnews=11407
MONTECASSINO, TROVATI ORDIGNI INESPLOSI BOMBARDAMENTO II GUERRA
Una Santa Barbara costituita da alcuni pezzi di munizionamento di grosso calibro sono stati rinvenuti da una pattuglia della guardia di Finanza impegnati nel controllo del territorio. Si tratta, nello specifico, di due proiettili di mortaio, due proietti d'artiglieria contraerea e di una bomba d'artiglieria pesante campale o costiera della lunghezza di oltre 80 centimetri. Munizionamento, quello rinvenuto nella zona di Santa Scolastica a Villa Santa Lucia (Fr), sulle pendici di Montecassino, riconducibile al bombardamento del secondo conflitto mondiale. Si ipotizza che proiettili e bombe, ossidate ma comunque integre nel potenziale esplosivo, siano riemerse nel corso di lavori di sbancamento effettuati per costruire una villa, senza che venissero denunciate alle forze dell'ordine, sono state abbandonate nel posto in cui, poi, i finanzieri le hanno trovate. Non si esclude che altri pezzi possano essere stati trafugati da appassionati del genere. I finanzieri, quindi, al comando del capitano Vincenzo Ciccarelli, hanno delimitato l'area in attesa che esperti di esplosivo possano rimuovere gli ordigni per il successivo brillamento. (omniroma.it)

http://www.frnotizie.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4345:montecassiono-ritrovati-pericolosi-ordigni-bellici&catid=34:notizia-in-evidenza&Itemid=83
Il mio commento:
Come è possibile nel Comune di Montecassino procedere a scavi di sbancamento senza una “indispensabile” operazione di bonifica preventiva. Ovviamente reputo scontato che l'area in oggetto sia in possesso della licenza imposta dal piano regolatore; libera da vincoli ambientali, fisici e legali. Non solo prima di procedere in operazioni di scavo è indispensabile valutare per mezzo di una dettagliata analisi geologica: “ eventuali corsi d'acqua, pendenze del terreno, eventuali pericoli di smottamento ecc...” Ma forse l'ufficio tecnico del comune di Montecassino ahimè ignora sia le proprie vicende belliche quanto il concetto di bonifica preventiva. Morale della pericolosa e triste vicenda: I residuati bellici sono stati spostati e lasciati per più giorni esposti alla curiosità di tutti!
Giovanni Lafirenze
Bomba a mano della seconda guerra mondiale trovata ai lati di una strada a Vaiano
E’ stato un battesimo del fuoco nel vero senso della parola per il nuovo comandante della Stazione carabinieri di Vaiano, il maresciallo Quintino Preite, che si è subito trovato alle prese con l’emergenza provocata dal rinvenimento di una bomba. L’allarme è scattato stamattina quando un signore che abita nei pressi di via Pratellame ha segnalato alla caserma dell’Arma che aveva scorto un ordigno bellico al margine della via dove abita, in un punto dove la strada è sterrata). Il maresciallo si è subito recato sul posto ed ha potuto appurare che la segnalazione era fondata: ai lati della strada c’era infatti una bomba a mano di fabbricazione inglese risalente alla seconda guerra mondiale. La zona è stata subito interdetta al traffico ed è stato avviato un servizio di vigilanza. Fortunatamente non ci sono stati particolari problemi nè per la circolazione stradale nè per la sicurezza in generale visto che la distanza dalle prime abitazioni consentiva ampi margini di manovra. La bomba, il cui potenziale offensivo era modesto, è stata poi rimossa in sicurezza e fatta brillare alle cave di Serilli dagli artificieri dei carabinieri giunti da Firenze. Resta da accertare come mai l’ordigno sia stato abbandonato e da chi.
Fonte: http://www.notiziediprato.it/2010/02/bomba-a-mano-della-seconda-guerra-mondiale-trovata-ai-lati-di-una-strada-a-vaiano/

Il mio commento:
Trovare un residuato bellico per strada, ovviamente suscita meraviglia; genera
sbigottimento. La cronaca spiega che l’ordigno è stato casualmente notato da un signore residente nei paraggi di via Pratellame nel Comune di Vaiano. L’uomo naturalmente ha diligentemente segnalato la presenza dell’oggetto ai Carabinieri di zona. Logicamente per ragioni di sicurezza l’area è stata interdetta sia al traffico automobilistico, sia ai pedoni. Il disagio è terminato quando il team di artificieri (giunti da Firenze), decidono di rimuovere l’ordigno e smaltirlo presso la cava di Serilli. Il giornalista termina il proprio articolo con queste parole: “Resta da accertare come mai l’ordigno sia stato abbandonato e da chi”. Ma sarebbe stato opportuno concludere l’articolo con una domanda diversa: “ … Se la bomba a mano fosse capitata tra le mani di qualche gruppo di ragazzini…?????

Giovanni Lafirenze

Ordigno bellico fatto brillare a Orvieto
24/01/2010 - Scoperto alcuni giorni fa sul greto del fiume Paglia, è la quarta bomba della II Guerra ritrovata in zona
ROMA - È stata fatta brillare dai genieri dell'Esercito alle 13:45 di domenica in una cava nei pressi di Orvieto, la bomba d'aereo americana della seconda guerra mondiale trovata il 16 gennaio sul greto del fiume Paglia. Dal 1995 ad oggi è il quarto ordigno bellico della seconda guerra mondiale trovato e fatto esplodere nei pressi di Orvieto. Il disinnesco dell'ordigno di 500 kg e del contenuto di 250 chili di tritolo è durato circa 6 ore. Per farla brillare la bomba è stata messa in un cava, coperta di sabbia e poi fatta esplodere. All'alba di domenica 50 persone erano state fatte evacuare dalle case nel raggio di mezzo chilometro dall'ordigno e ospitate nella scuola media di Allerona Scalo.
AUTOSTRADA CHIUSA - E' stata riaperta dopo la chiusura a partire dalle 8 di domenica mattina, la circolazione sull'autostrada A1 tra le uscite di Orte (direzione Nord) e Val di Chiana (direzione Sud), e lungo la ferrovia della direttrice lenta Roma-Chiusi tra le stazioni di Allerona e Orvieto. Conclusa la fase di despolettamento dell'ordigno, portata a termine nei tempi previsti dai genieri del sesto reggimento dei granatieri di Roma, la bomba è stata trasportata in una cava nei pressi di Allerona, a due chilometri circa dal luogo del ritrovamento, dove tra le 12 e le 14 è stata fatta brillare.
Fano, sarà rimosso domenica 24 l'ordigno bellico rinvenuto a Roncosambaccio
Domenica 24 gennaio 2010, a partire dalle ore 8,00, avranno luogo le operazioni, a cura di artificieri militari, di bonifica del territorio da un residuato bellico (bomba d’aereo) rinvenuto in località Roncosambaccio del Comune di Fano in prossimità dell’Autostrada A14 nell’area di ampliamento destinata alla realizzazione della terza corsia.

Le operazioni, coordinate dalla Prefettura, si articoleranno nel despolettamento, nel trasporto in altra località e nel brillamento dell’ordigno  e comporteranno l’evacuazione di un’area di 500 metri di raggio dal luogo di ritrovamento dell’ordigno stesso e di 300 metri dal luogo del suo brillamento.
Durante l’intero svolgimento dell’attività di bonifica sarà interrotta la circolazione nelle aree suindicate e l’accesso nella stessa zona; sarà, altresì, chiuso il tratto autostradale tra Pesaro e Fano dell’A 14, in entrambi i sensi di marcia, indicativamente nella fascia oraria 8,00 – 11,00.
A Roncosambaccio sarà istituito un Centro Operativo Misto, presieduto da funzionari della Prefettura di Pesaro e Urbino, con la partecipazione dei rappresentanti di tutti gli Enti, Uffici e Comandi coinvolti, che  coordinerà tutte le complesse operazioni di bonifica.


  
Somalia, esplode una mina: uccisi sei fratellini, tre in salvo
Sei bimbi tra i tre e gli 11 anni, quattro maschi e due femmine, sono morti in seguito all'esplosione accidentale di una mina, un vecchio residuato bellico. E' avvenuto ieri pomeriggio a Balambane, un piccolo villaggio del centro ovest della Somalia, poco distante dalla frontiera etiopica.
Martedì 15 dicembre 2009 - I ragazzi stavano preparando il cibo con i genitori ed un altro fratellino, molto piccolo: i tre si sono miracolosamente salvati. Ma la tragedia dei sei fratellini non è un incidente casuale, è uno spettro che incombe sull'intera Somalia, al di là della guerra civile infinita. Balambane era infatti una base militare dell'esercito somalo nel corso del conflitto con l'Etiopia alla fine degli anni Settanta. Tutta l'area, quindi, pullula di ordigni bellici inesplosi. Così come, più in generale, gran parte della fascia confinaria tra Somalia ed Etiopia. Secondo un rapporto del Mine Action Center, organismo Onu, in Somalia ci sono almeno 357 comunità intorno alle quali ci sono mine inesplose: un fenomeno iniziato addirittura con la guerra del '64. Moltissime poi le mine anche intorno a tutte le località strategiche e sensibili. Una vecchia spada di Damocle -nessuno neanche immagina una bonifica nell'attuale situazione somala- che incombe su una guerra civile che dura da altre 20 anni. E che ha accelerato dal maggio del 2007, quando gli Shabaab (ritenuti il braccio armato somalo di al Qaida) hanno lanciato una grande offensiva contro il Governo Federale di Transizione, internazionalmente riconosciuto, ma molto debole sul territorio. Da allora solo a Mogadiscio si sono contati circa 20.000 morti, quasi tutti civili ed 1,5 milioni di profughi. Shabaab, con altri alleati, controlla circa l'80 per cento della Somalia, e quasi tutta Mogadiscio. Ora sta cercando di infiltrarsi nel Puntland, regione semiautonoma del nord est della Somalia, le cui coste sono la Tortuga dei pirati somali.
Fonte: Unione Sarda





Scoperta bomba in cartiera

Intervengono gli artificieri
SANTA GIUSTINA. Quando l’hanno visto dentro il contenitore che separa la carta dagli altri materiali, gli operai della cartiera Reno de Medici hanno strabuzzato gli occhi. Un ordigno bellico di 62 millimetri è stato individuato dal separatore che “lavora” il pulper, ovvero il materiale che ogni giorno viene portato allo stabilimento per la lavorazione. Gli addetti al macchinario hanno dato l’allarme e subito sono stati chiamati i carabinieri della vicina stazione di Santa Giustina. I militari hanno potuto appurare che si trattava di una bomba risalente alla seconda guerra mondiale, di fabbricazione italiana.
Quasi impossibile invece risalire alla provenienza del carico incriminato visto che il materiale viene acquistato per il 60 per cento in Italia e il restante 40 all’estero. La direzione dello stabilimento ha offerto la massima collaborazione alle forze dell’o rdine per la messa in sicurezza dell’ordigno. Per eseguire le operazioni in modo corretto sono stati mobilitati gli artificieri del 2º Reggimento Genio di Trento che si trovavano già in zona per altre operazioni. Sono stati loro a recuperare la bomba e dopo averla messa in sicurezza si sono trasferiti in una zona appartata dove hanno proceduto a farla brillare.

Il ritrovamento è avvenuto verso le 10, le operazioni di recupero e successiva messa in sicurezza sono durate un paio d’ore.
Il primo ad accertarsi sulla potenziale pericolosità della bomba è stato il maresciallo della stazione di Santa Giustina, artificiere pure lui. Poi si è messa in moto la macchina del recupero con la chiamata delle squadre di specialisti dell’esercito. Grande sorpresa naturalmente tra gli addetti all’impianto separatore che sono abituati a vedere scarti di tutti i generi aflluire allo stabilimento. Mai avevano avuto a che fare con una bomba, fortunatamente dimostratasi innocua.
Di Roberto Curto
Fonte:

http://corrierealpi.gelocal.it/dettaglio/scoperta-bomba-in-cartiera-intervengono-gli-artificieri/1800529


Ritrovamento a Marghera
02 dicembre 2009
Rinvenuta a Marghera (VE) una bomba d'aereo di nazionalità americana (500 lb), nei pressi del Parco Scientifico Tecnologico (Vega). L' Immobiliare Complessi Srl Centro Parisi con sede a Venezia è l'impresa incaricata per la costruzione di nuove strutture, ma prima di procedere nei lavori, delega la ditta Mario Biotto di Camponogara (VE) specializzata in bonifiche belliche, a procedere per le verifiche appropriate. Vale a dire bonifica di superficie e profonda. Il team BCM è guidato dall'assistente tecnico Roberto Zinni che nel mezzo di uno scavo a sezione ristretta rinviene il residuato bellico già individuato dal rastrellatore Antonio Galletta. Il rinvenimento è stato segnalato ai Carabinieri di zona. Oggi 3 dicembre si attende l'intervento del terzo reggimento Guastatori di Udine.










SILLA VULPIANI
Silla grazie per tutto ciò che hai saputo donare... Grazie per ogni insegnamento...Grazie per il tuo silenzioso saluto, scolpito nel cuore di tutti...






"Dal greto del fiume emerge una bomba residuato di guerra"
19 ottobre 2009 - Noventa
Un pomeriggio di apprensione e curiosità quello vissuto a Noventa, in località Caselle a ridosso del ponte sul Frassine. Sul greto è stato rinvenuto un ordign...o bellico risalente alla seconda guerra mondiale.
Erano circa le 14 quando alcuni ragazzini appassionati di pesca, scesi su un tratto in secca del fondo del fiume, hanno scorto tra i sassi lo strano oggetto sollevandolo e poi lasciandolo cadere a terra prima di lanciare l'allarme ai carabinieri di Noventa, intervenuti sul posto assieme ai vigili del fuoco di Lonigo che hanno messo in sicurezza la zona, alla polizia municipale e al nucleo di protezione civile del Basso Vicentino.
Continua a leggere...
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/96464__dal_greto_del_fiume_emerge_una_bomba_residuato_di_guerra/
Albergo evacuato a Messina per ordigno
A Mazzarò (Messina), la polizia ha evacuato un intero albergo, il "Baia Palace", perchè tra il fango e i detriti che hanno invaso la reception è stato ritrovato anche un proiettile bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
Continua ...a leggere...
http://www.tele90.it/news/2009/10/16/acquazzone-stanotte-sui-paesi-ionici-smottamenti-e-allagamenti-a-giardini-s-teresa-e-taormina-chiusa-una-corsia-dell-autostrada-a-mazzar-242-evacuato-un-albergo/7408/
Un piccolo fortunato ritrovatore
... Luca un bambino di sette anni, il pomeriggio del 5 settembre probabilmente
esausto dei pur attraenti svaghi del computer, stanco delle proprie abituali e quotidiane letture decide di recarsi in compagnia della propria bicicletta al parco della Galleana (Piacenza). Lui sfreccia tra i prati del grande giardino...Pedala lentamente fra le strutture esistenti (ai tempi della seconda guerra mondiale il parco è stato sede militare) improvvisamente la propria attenzione si rivolge nei confronti di uno strano oggetto... Posa la bici e lentamente si indirizza verso la strana presenza...Luca nota immediatamente che il suo giocattolo è parzialmente interrato...
...Ovviamente il bimbo aggredito dalla curiosità inizia una manuale operazione di scavo...
...Il bimbo si diverte, forse non ci sono adulti, e continua il proprio “lavoro”, tra piccoli sassi e semplice terreno...Sordo ad ogni precedente “avvertimento” conclude la piccola faccenda e ciò che trova è un ordigno bellico, residuato della seconda guerra mondiale...Naturalmente la notizia richiama adulti che solerti segnalano il pericolo ai Carabinieri di zona. Le Forze dell'Ordine recintano l'area, in attesa del Reparto Genio competente...Interviene un giornalista del luogo, quest'ultimo scopre la verità ed intervista il piccolo Luca il quale dichiara: “Ho cominciato a scavare poi ho visto che la bomba era più grande di quella trovata l'anno scorso”...
...Il piccino è felice della prodezza compiuta, ma ignora ciò che è avvenuto 24 ore prima a Pisa:

Un ragazzo di 22 anni residente ad Asciano recupera un residuato bellico sui monti circostanti la zona, l'ordigno esplode tra le mani del giovane che subisce gravi lesioni traumatiche (amputate tre dita mano sinistra, gravi danni al globo oculare sinistro). Naturalmente contro il ragazzo scatta una denuncia per omessa segnalazione di materiale esplodente...
...Questa doppia incredibile cronaca contiene più morali...

La prima: Luca un bimbo di soli sette anni lasciato solo mentre scava un residuato bellico (lo stesso parco nel tempo ha restituito numerosi ordigni bellici, nessuno ha notato il piccolo mentre scava???
la seconda: perchè il bimbo è solo nel parco????
La terza: Signor Sindaco una bonifica dell'area (150.000 m2) non la ritiene utile????
Giovanni Lafirenze 





Il luogo dove giacciono le due belle addormentate
L'Aquila, Giovedì 23 luglio 2009
I Vigili del Fuoco non scavano più tra le macerie, sono terminati i sopralluoghi atti a verificare agibilità o stabilità degli edifici colpiti dal sisma, l'Aquila è una città da ricostruire...
...Mercoledì sera Luigi mi indica città e località dell'intervento di bonifica bellica per conto del 10° Reparto Infrastrutture Napoli...
...Puntuale giovedì mattina 23 luglio alle ore 07:30 giungo all'Aquila, dopo qualche minuto incontro i colleghi...
...Ho tempo di notare le prime tende della Protezione Civile, i propri volontari. Uomini e donne d'ogni età, permeati da spirito d'abnegazione e d'amore per ciò che svolgono... ...Angeli gialli, azzurri, arancioni, custodi di chi in città ha perso parte del proprio passato... ...Penso all'ultimo sorriso del Vigile del Fuoco Marco, morto nel corso di una operazione di soccorso...
...Riconosco un gruppo di Alpini, con le proprie penne nere, colme di fatica, cuore e muscoli...
...Improvvisamente distinguo la voce di Leonardo Natale, dirigente tecnico BCM, fratello del mio titolare, non sorride, qualcuno mi cede un posto sul pulmino e lentamente ci avviamo, verso il luogo dell'intervento di bonifica bellica...
...Nicola, Andrea, Antonio, non proferiscono parola, sono intenti a guardare ciò che resta di una città collassata: macerie, edifici crollati, pareti segnate e distruzioni ...
...Sul posto, ci attendono Amedeo e Salvatore del Decimo Napoli. L'area della bonifica è adiacente l'uscita dell'autostrada Aquila Ovest, dobbiamo scandagliare una superficie di 5000 metri quadri, destinata alla costruzione di nuove palazzine antisismiche. Ma il terreno nasconde due bombe d'aereo della seconda guerra mondiale, notizia e segnalazione dell'ex proprietario dell'area...
...Iniziano le operazioni di bonifica di superficie, vale a dire indagare e garantire per mezzo di addette strumentazioni tutta l'area fino a un metro di profondità. Per questa delicata operazione Amedeo decide di utilizzare due squadre BCM, simultaneamente, altro personale CCM procede all'estensione in terra della maglia da 2 metri, necessaria alla bonifica profonda, cioè l'operazione che permetterà di individuare i due ordigni bellici anche se interrati tra i 2 e 5 metri di profondità. Si lavora in sicurezza e senza sosta, sappiamo che dobbiamo trovare prima possibile le due bombe d'aereo...
... Siamo tutti a conoscenza che il primo bombardamento aereo colpisce la città di San Massimo d'Aveia, il 24 ottobre 1943, l'ultima incursione la patisce il 5 maggio 1944, queste missioni sono opera della 12a e 15a Forza Aerea perciò l'Aquila subisce sia bombardamenti tattici, sia strategici. Quindi dobbiamo individuare le due bombe...
...Filippo Loiacono, del 6° Rgt Roma, presente all'Aquila dai tempi del G8, attende i due rinvenimenti per stabilire il modello dei due ordigni bellici..
...Nonostante il caldo, le operazioni proseguono spedite fino a sera, ma non troviamo nulla, maledizione proprio nulla...
La sera a cena non si parla d'altro: “Il luogo dove giacciono le due belle addormentate”.

Venerdì 24 luglio 2009
...Le nostre attrezzature devono accelerare ogni operazione, per l'indagine profonda utilizziamo una trivella munita di un'asta cava in grado di contenere nel proprio interno la giusta strumentazione. Un secondo escavatore è già impegnato in qualche scavo a sezione ristretta, per le verifiche del caso, ma delle due bombe non c'è traccia...
...A turno ognuno di noi, guarda i confini dell'area, e immagina oltre, Amedeo come tutti vuole eliminare le due bombe ed allarga l'area da bonificare, perciò si ricomincia ogni operazione. Ma verso le 17, il nostro lavoro è compiuto, l'area è scevra, pulita, In quei 5000 metri quadrati non ci sono residuati bellici interrati. Leonardo vuole proseguire, ma deve chinarsi al cospetto delle rigide e ciniche regole di sicurezza, oltre quei 5000 metri quadrati non possiamo operare...
...Siamo convinti che le due bombe sono interrate fuori area, ma siamo impotenti...
...Mentre Leonardo ed Amedeo provvedono a contattare i geometri dell'impresa, per la compilazione dei verbali, Filippo, mi accompagna al campo della protezione Civile in Via delle Forze Armate, dove opera una mia amica...
...Quest'ultima ci accoglie subito, il campo è immenso ed “ospitale”, Filomena spiega le molteplici emergenze: “Giovanni vedi queste tende, hanno superato maltempo, freddo, pioggia e forti venti, oggi il grande pericolo per anziani e bambini è il terribile caldo, ma il campo in fondo altro non è che umile rifugio per gli sfollati dell'Aquila e del suo circondario".
...Io e Filippo ringraziamo e salutiamo Filomena, i suoi colleghi della Protezione Civile... Lasciamo il campo per tornare al nostro posto di lavoro. La squadra è già pronta per rientrare a Caserta, chiedo loro di accompagnarmi a Pescara...
....Durante il breve tragitto ognuno giura la presenza delle bombe in un luogo particolare, chi indica il vecchio albero, chi cita una casa isolata, chi la scheggia di bomba d'aereo rinvenuta, il viaggio diventa un tormentone. Spiego che nel corso della II Guerra Mondiale, l'Aquila subisce pesanti bombardamenti tutti concentrati nella nella zona della stazione, su centri e caserme occupate dai militari tedeschi, ecc... Qualcuno mi chiede del movimento partigiano locale, ma siamo già in stazione, devo rientrare a casa, saluto tutti i colleghi e m'avvio verso il secondo binario...
Giovanni Lafirenze 











Alessandro Di Lisio, guastatore E.O.D.
…Alessandro sei in missione di “Pace”, questa volta la tua professione ti ha condotto a Kabul, una città priva di tregua… …Sei con la tua squadra nei pressi di Farah, improvvisamente hai l’impressione d’udire un boato, un turbine infuocato lacera il tuo cuore… …E’ un istante: rivedi ogni figura che ha incrociato il percorso della tua vita. …La tua mente vola verso il tuo ieri tra sogni mai esauditi… …Le voci dei commilitoni sono già assenti, sei travolto dal silenzio della morte… …Venerdì 15 luglio la Cattedrale di Campobasso sarà stracolma, in migliaia vorranno porgerti l’ultimo saluto... …Lacrime su lacrime scivoleranno sul tuo feretro… …Alessandro la tua violenta scomparsa, accentuerà le numerose polemiche già in atto... …Le guerre, le missioni di pace, le vittime di Nassirya, i volontari sequestrati… …In tanti strumentalizzeranno politicamente il tuo assassinio… …La destra, la sinistra, per qualche settimana sarai l’argomento base del Bel Paese, ma nessuno, ripeto nessuno, sarà in grado di maledire, il sorridente traffico d'armi clandestino…
Addio Alessandro…
Biografia di una Bomba
Scoppia proiettile nel muro
Operaio ferito ad Appiano
(ANSA) - BOLZANO, 2 LUG - Stava lavorando alla ristrutturazione di un edificio scolastico. Con il martello pneumatico ha forato un muro che e' scoppiato. La causa dello scoppio era un proiettile 'affogato' nel cemento. L'operaio, di 27 anni, ha riportato lesioni non gravi al volto ed al torace. Con il metal detector sono stati trovati altri oggetti metallici. I carabinieri sono impegnati a stabilire chi li abbia incorporati nella massa del cemento usata per costruire la scuola, realizzata nel 1968. (ANSA).
Recuperante' ferito aveva arsenale, denunciato
Si era ferito armeggiando con una granata
(ANSA) - BOLZANO, 2 LUG - Si era ferito in maniera fortunatamente non grave armeggiando con un residuato bellico. Ora e' stato denunciato per possesso delle munizioni da guerra. L'uomo, ferito ieri alle mani ed alle gambe ieri mentre tentava di aprire nel cortile di casa sua a Tubre la bomba con una sega circolare, e' stato trovato in possesso di varie munizioni, frutto della sua passione di recuperare residuati sull'Ortles-Cevedale, uno dei teatri della Grande Guerra.
La ruspa incappa in un ordigno bellico
Quando dal terreno, sei metri sotto il livello del suolo, è emersa la rotondità del corpo metallico la ruspa ha smesso subito di scavare. Non c'è voluto molto per stabilire che si trattava di un ordigno bellico. Immediata l'allerta, anche per la posizione del ritrovamento, in pieno centro abitato. Così, ancora una volta, i lavori in piazzale Mondadori si sono fermati.
Ma non per molto: ieri pomeriggio, a distanza di ventiquattro ore dal suo ritrovamento, gli artificieri hanno messo in sicurezza e recuperato l'ordigno, una palla da bombarda del diametro di una trentina di centimetri che potrebbe risalire addirittura al 16esimo secolo. Un reperto archeologico a tutti gli effetti, dunque. Tanto che sul cantiere, assieme agli artificieri e al personale della questura, sarebbe intervenuto anche un incaricato della Soprintendenza per esaminare il grosso proiettile, una volta stabilito che non era più pericoloso.

Il ritrovamento dell'ordigno risale a martedì mentre erano in corso i lavori di scavo di fronte alla biglietteria dell'ex stazione dei pullman. Ed è proprio lì, ad una quindicina di metri dalla palazzina, che gli operai hanno ritrovato il reperto bellico, sepolto sotto tonnellate di terra.
Dieci minuti dopo sul posto c'erano gli uomini della squadra volante e meno di un'ora dopo anche gli artificieri per compiere un sopralluogo. «Ordigno risalente alla prima guerra mondiale» dice la prima relazione inviata dalla Prefettura a tutti gli uffici interessati, Comune e Provincia compresi. Ma si trattava solo di un'approssimazione, in attesa di visionare con più attenzione il reperto. La zona dello scavo è stata transennata, in attesa dei lavori di bonifica.
Ieri nel primo pomeriggio l'intervento definitivo con l'arrivo di due militari del Decimo reggimento genio artificieri di Cremona. L'ordigno è stato prima liberato dal terreno attorno e quindi esaminato. Del peso di circa quindici chili, si presentava in discrete condizioni di conservazione. Tra le sue caratteristiche un foro (tappato) sulla superficie, utilizzato per inserire la polvere nera, un innesco a miccia e infine due ganci. E sono proprio i due ganci a far pensare non alla classica palla da cannone, magari di epoca napoleonica, che ha invece una superficia liscia e uniforme. Ma invece una palla da bombarda molto più antica, di quelle che venivano accese tramite miccia e quindi catapultate nel campo nemico.
All'interno, comunque, gli artificieri non hanno trovato polvere esplodente ma soltanto fango. L'ordigno è stato quindi sollevato e portato via. E a questo punto i lavori in piazzale Mondadori possono continuare. 



Gioca e trova 13 mine, potevano esplodere
Figline, il ragazzino le ha portate a casa, erano residuati dell´ultimo conflitto. Stavano sul greto dell´Arno, gli artificieri le hanno fatte brillare in un posto sicuro
di Michele Bocci
Ha visto i cilindri di ferro sul greto dell´Arno vicino a casa sua, a Figline Valdarno, ne è stato attratto in modo irresistibile e ha deciso di prenderli e portarli nel suo giardino. Il ragazzino di 14 anni giovedì ha rischiato grosso: trattava di mine di fabbricazione tedesca, ancora potenzialmente attive. Sono tredici, incrostate e arrugginite ma comunque pericolose. Potevano ancora esplodere, hanno detto gli artificieri. Sono stati i suoi genitori, quando le hanno viste accanto a casa, a telefonare ai carabinieri per invitarli a dare un´occhiata a quei cilindri di ferro.
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Fonte: http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Trova-13-mine-l-eporta-a-casa-Potevano-esplodere/1630649
 
Ostiglia. - Il 17 Marzo è iniziato il processo per l’esplosione, nel maggio di sei anni fa, di una bomba da 500 libbre nel centro di Ostiglia.
Davanti al giudice, con l’accusa di crollo colposo, sono comparsi l’ex Sindaco e l’ex Prefetto. Secondo l’accusa, non si sarebbero adoperati per ottenere l’emanazione di un’apposita ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri o del ministero dell’Interno per una bonifica profonda del terreno dove l’ordigno era sepolto.
Sempre secondo l’accusa, la presenza della bomba sarebbe stata segnalata in una lettera del 1955 rinvenuta dalla proprietaria di una delle abitazione danneggiate dall’esplosione. Una bonifica superficiale commissionata nel 2001 aveva tuttavia dato esito negativo.

Fonte: http://www.mantova.com/ita/MPN004094.asp

Donata al Museo una bomba lanciata su Milano dagli alleati durante il secondo conflitto mondiale.
Lunedì 2 marzo alle ore 10.15 i rappresentanti del X Reggimento del Genio Guastatori di Cremona hanno consegnato al Museo del Risorgimento, alla presenza del Vicesindaco Riccardo De Corato e dell'Assessore Massimiliano Finazzer Flory, un esemplare di bomba d'aereo di fabbricazione statunitense risalente al secondo conflitto mondiale.
L’ordigno, denominato AN-M-43 e dal peso di 500 libbre (circa 226 Kg),rappresenta una significativa testimonianza di un drammatico momento della storia della nostra città quando Milano nell’agosto del 1943 subì uno dei bombardamenti più distruttivi di tutta la Seconda Guerra mondiale.
Vennero colpite abitazioni private, edifici pubblici, industrie e i simboli della Milano storica, la Pinacoteca di Brera, la Galleria Vittorio Emanuele, la Scala, Palazzo reale, il Castello sforzesco.
Colpite e gravemente danneggiate anche l'Alfa Romeo, la Brawn Boveri, l'Innocenti e l'Isotta Fraschini. Al termine dei bombardamenti, la mattina del 16 agosto, il 50% delle abitazioni milanesi risultò distrutto o gravemente danneggiato. I senzatetto si calcolarono in 250.000 e gli sfollati in 300.000. L'energia elettrica, il gas e l'acqua tornarono dopo due giorni.
Come in tutti i momenti difficili, anche allora Milano ha saputo trovare dentro di sé la forza per reagire, prendendosi cura della ricostruzione civile e urbanistica.
Questa bomba rappresenta un ricordo di quelle sconvolgenti esperienze: la città ferita nel suo vivere quotidiano, scossa da boati, avvolta dal bagliore rosso degli incendi e dai proiettili traccianti della contraerea è un monito perchè simili tragedie non si ripetano.
Fonte: http://www.museodelrisorgimento.mi.it/evento.php?idEvento=42
Si ringrazia Giovanni Dalle Fusine per la segnalazione

Modica: la rimozione domenica scorsa da parte degli artificieri

MODICA - 21/02/2009
Gli artificieri del gruppo regionale di Palermo hanno rimosso i due ordigni bellici, che si sono rivelati essere proiettili di mortaio, ritrovati sabato scorso nell´abitazione dove ha perso la vita Hamza Ben Bouguerra, 51 anni,tunisino, venditore ambulante. In precedenza era stato ipotizzato che si potesse trattare di due bombe aeree.
L’operazione di rimozione dei due residuati bellici, cominciate alle 11 di domenica, si sono protratte per un paio d’ore. Tutta la zona limitrofa a via S. Andrea al quartiere Vignazza a Modica è stata transennata ed una ambulanza della Asl 7 con un medico a bordo ha sostato nel corso dell’operazione di rimozione. I due ordigni sono stati poi trasferiti a cura degli artificieri presso una cava a monte di Marina di Modica, di proprietà della ditta Profetto, dove gli ordigni sono stati fatti brillare.

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http://corrierediragusa.it/public/articoli/4969-tunisino-morto-carbonizzato.asp






Ritrovata ad Ala (Trento) bomba d’aereo di nazionalità americana da 500 lb.

Le operazioni di bonifica bellica proseguono...



Contributo a cura del 2° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI TRENTO
1°M.LLO GIOSUE' PROCIDA
C.LE MAGG. ANTONIO SAMAIS
C.LR MAGG. ORLANDO NAPOLITANO





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