Di Lorenza Costantino
Verona. Lavori fermi, in questi giorni, nel piazzale di stazione Porta Nuova. Dopo i recenti ritrovamenti - i resti di tre soldati e una bomba della seconda guerra mondiale - si attivano le procedure per prelevare gli uni e gli altri dal cantiere, consentendo poi la ripresa dei lavori. Ieri mattina s'è tenuta in prefettura una riunione per decidere quando asportare l'ordigno bellico scoperto sul lato est del piazzale. Si tratta di una bomba da 250 libbre di fabbricazione statunitense scoppiata solo per metà, quindi ancora potenzialmente pericolosa a causa dei diversi chili d'esplosivo rimasti all'interno dell'involucro metallico. Le operazioni per la messa in sicurezza e il trasporto dell'ordigno sono state fissate per domenica 20 gennaio alle 7, con conclusione entro le 8, segnala una nota della prefettura. Non sono previste evacuazioni di persone, né blocco della circolazione ferroviaria. Verrà delimitata un'area di sicurezza del raggio di 50 metri, nella quale sarà interdetto - a cura della polizia locale - il transito dei pedoni e veicolare; la stazione ferroviaria rimane comunque raggiungibile in quanto l'attività di bonifica non avrà alcun effetto sulla circolazione ferroviaria. Le operazioni tecniche finalizzate all'eliminazione dell'ordigno saranno attuate dal personale militare del Comando 8° Reparto Genio Guastatori «Folgore» guidati dal capitano Giuseppe La Ianca. La bomba sarà trasferita in luogo sicuro, all'aeroporto di Boscomantico, dove arriverà alle 8.15 e sarà fatta brillare entro le 11 della stessa giornata. Sul lato ovest del piazzale, invece, sono state rinvenute le spoglie di tre soldati, probabilmente tedeschi, circondate da alcuni oggetti personali: stivali di cuoio nero, una borraccia, uno spazzolino da denti, una bottiglia di liquore Ferrochina. Il reperto più interessante è una piccola pistola semiautomatica, attualmente custodita dalla polizia scientifica e in attesa di essere ceduta a un ente storico-culturale. Da una prima analisi del perito balistico Alberto Riccadonna pare si tratti di un'arma tedesca, una Sauer 38H. Ipotesi ancora da confermare, perché al momento la pistola non può essere estratta dalla fondina senza rischiare che il reperto si danneggi o vada addirittura distrutto. Dunque, dopo che la bomba sarà tolta dal cantiere, riportando la sicurezza sul luogo, si potranno cominciare gli scavi archeologici attorno ai resti dei tre militari, nel tentativo di trovare qualche altro indizio che possa svelarne l'identità. Il massimo sarebbe rintracciare la piastrina identificativa con nome, cognome e matricola che ogni soldato doveva portare con sé. In questo caso, e se fosse confermata la nazionalità tedesca, i resti dei tre uomini troverebbero definitiva dimora nel Deutscher Soldatenfriedhof di Costermano, ovvero il cimitero per soldati tedeschi morti su suolo italiano. Mauro Agostinetto, amministratore della struttura, spiega di non aver ricevuto finora alcuna richiesta per l'accoglimento delle spoglie scoperte nel piazzale di stazione Porta Nuova. E aggiunge: «Col passare degli anni, i ritrovamenti si fanno sempre più rari. Si pensi che furono 120mila i soldati tedeschi caduti in Italia, e le spoglie di 116mila sono già state raccolte. Il nostro cimitero, cui compete tutto il nord del Paese, ne ospita 22.025. L'ultima sepoltura è avvenuta nel 2008. Si tratta del tenente Kurt Niederhagen, aviatore della Luftwaffe, abbattuto nel 1944 nei cieli di Venezia, e i cui resti furono rinvenuti a Concordia Sagittaria». Quali criteri devono essere rispettati perché le salme vengano sepolte nel Deutscher Soldatenfriedhof di Costermano? «Occorre accertare la loro nazionalità. Non necessariamente con nome e cognome: qui trovano sepoltura anche i militi ignoti».
Fonte:
http://www.larena.it/stories/Home/454863_stazione_il_cantiere_fermato_dalla_storia/
Verona. Lavori fermi, in questi giorni, nel piazzale di stazione Porta Nuova. Dopo i recenti ritrovamenti - i resti di tre soldati e una bomba della seconda guerra mondiale - si attivano le procedure per prelevare gli uni e gli altri dal cantiere, consentendo poi la ripresa dei lavori. Ieri mattina s'è tenuta in prefettura una riunione per decidere quando asportare l'ordigno bellico scoperto sul lato est del piazzale. Si tratta di una bomba da 250 libbre di fabbricazione statunitense scoppiata solo per metà, quindi ancora potenzialmente pericolosa a causa dei diversi chili d'esplosivo rimasti all'interno dell'involucro metallico. Le operazioni per la messa in sicurezza e il trasporto dell'ordigno sono state fissate per domenica 20 gennaio alle 7, con conclusione entro le 8, segnala una nota della prefettura. Non sono previste evacuazioni di persone, né blocco della circolazione ferroviaria. Verrà delimitata un'area di sicurezza del raggio di 50 metri, nella quale sarà interdetto - a cura della polizia locale - il transito dei pedoni e veicolare; la stazione ferroviaria rimane comunque raggiungibile in quanto l'attività di bonifica non avrà alcun effetto sulla circolazione ferroviaria. Le operazioni tecniche finalizzate all'eliminazione dell'ordigno saranno attuate dal personale militare del Comando 8° Reparto Genio Guastatori «Folgore» guidati dal capitano Giuseppe La Ianca. La bomba sarà trasferita in luogo sicuro, all'aeroporto di Boscomantico, dove arriverà alle 8.15 e sarà fatta brillare entro le 11 della stessa giornata. Sul lato ovest del piazzale, invece, sono state rinvenute le spoglie di tre soldati, probabilmente tedeschi, circondate da alcuni oggetti personali: stivali di cuoio nero, una borraccia, uno spazzolino da denti, una bottiglia di liquore Ferrochina. Il reperto più interessante è una piccola pistola semiautomatica, attualmente custodita dalla polizia scientifica e in attesa di essere ceduta a un ente storico-culturale. Da una prima analisi del perito balistico Alberto Riccadonna pare si tratti di un'arma tedesca, una Sauer 38H. Ipotesi ancora da confermare, perché al momento la pistola non può essere estratta dalla fondina senza rischiare che il reperto si danneggi o vada addirittura distrutto. Dunque, dopo che la bomba sarà tolta dal cantiere, riportando la sicurezza sul luogo, si potranno cominciare gli scavi archeologici attorno ai resti dei tre militari, nel tentativo di trovare qualche altro indizio che possa svelarne l'identità. Il massimo sarebbe rintracciare la piastrina identificativa con nome, cognome e matricola che ogni soldato doveva portare con sé. In questo caso, e se fosse confermata la nazionalità tedesca, i resti dei tre uomini troverebbero definitiva dimora nel Deutscher Soldatenfriedhof di Costermano, ovvero il cimitero per soldati tedeschi morti su suolo italiano. Mauro Agostinetto, amministratore della struttura, spiega di non aver ricevuto finora alcuna richiesta per l'accoglimento delle spoglie scoperte nel piazzale di stazione Porta Nuova. E aggiunge: «Col passare degli anni, i ritrovamenti si fanno sempre più rari. Si pensi che furono 120mila i soldati tedeschi caduti in Italia, e le spoglie di 116mila sono già state raccolte. Il nostro cimitero, cui compete tutto il nord del Paese, ne ospita 22.025. L'ultima sepoltura è avvenuta nel 2008. Si tratta del tenente Kurt Niederhagen, aviatore della Luftwaffe, abbattuto nel 1944 nei cieli di Venezia, e i cui resti furono rinvenuti a Concordia Sagittaria». Quali criteri devono essere rispettati perché le salme vengano sepolte nel Deutscher Soldatenfriedhof di Costermano? «Occorre accertare la loro nazionalità. Non necessariamente con nome e cognome: qui trovano sepoltura anche i militi ignoti».
Fonte:
http://www.larena.it/stories/Home/454863_stazione_il_cantiere_fermato_dalla_storia/
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