Ringraziando Michele Pappacoda e Positano news, sono lieto di mettere a
disposizione il mio know how nel settore armi ed esplosivi perché
attraverso questa importante testata giornalistica on line i cittadini
siano informati sulla pericolosità dei vecchi ordigni del periodo
bellico che, frequentemente, rivedono la luce mettendo in pericolo la
pubblica incolumità. Prima di illustrare, seppur in maniera sintetica,
l'argomento dei residuati bellici e' doveroso presentarmi . Mi chiamo
Manrico Cecchini, svolgo la professione di agente di pubblica sicurezza e
polizia giudiziaria nella polizia locale, e opero in qualità di
oplologo forense, consulente e perito balistico, per l'Autorità
Giudiziaria, sono iscritto all'albo periti ed esperti in armi e
munizioni (n.173 cat.IX sub cat. 053 PT),ho redatto pubblicazioni in
merito e nominato frequentemente aus.polizia giudiziaria (348cpp) per
individuazione e classificazione armi, modificate e auto costruite,
studio delle traiettorie dei tramiti negli incidenti venatori,CTP su
reati in materia di armi. Terminata questa necessaria premessa entro nel
merito della questione, successivamente al ritrovamento dell'ordigno
inesploso a Sorrento. L'ordigno rappresentato nella foto apparsa su
Positano news risulta essere una bomba a mano di fabbricazione inglese
MILLS modello n.36 M, un'arma da lancio,vettore a mano,difensiva, con
raggio d'azione o raggio mortale di 30/40 ml. Questa bomba a mano,
largamente utilizzata nel secondo conflitto mondiale, anche dalle truppe
alleate operanti nella penisola sorrentina ha un'altezza di 75,2 mm un
diametro di 61 mm ed un peso di 765 grammi, con una testata di 71 grammi
di esplosivo BARATOL, un derivato dall'AMATOL composto da una miscela
di tritolo e nitrato di ammonio, resistente all'umidità ed altamente
dirompente, dentro un involucro metallico a frattura prestabilita. A
prescindere dalle caratteristiche tecnico-operative dell'ordigno
rinvenuto e' basilare indicare che lo stesso apparso in fotografia ha la
catena innescante completa, e le sicure con un elevato grado di
corrosione, questo fa si che la bomba sia ESTREMAMENTE PERICOLOSA al
maneggio, direi irremovibile, tale da creare un pericolo immediato per
il cittadino . I consigli di base che mi sento di inoltrare alla
cittadinanza, a mezzo di Positano News, sono quelli sotto riportati : -
Al momento del rinvenimento di un ordigno di questa natura o di altra, o
anche nell'ipotesi si tratti di un ordigno inesploso EVITARE IN MANIERA
ASSOLUTA il maneggio dell'ordigno o del sospetto tale - ALLERTARE
IMMEDIATAMENTE LE FORZE DELL'ORDINE, le quali provvederanno a loro volta
ad allertare immediatamente i nuclei artificieri per la bonifica. -
TRANSENNARE IMMEDIATAMENTE LA ZONA DEL RINVENIMENTO ED IMPEDIRE
L'ACCESSO A CHIUNQUE in attesa dell' arrivo delle forze di pubblica
sicurezza. Regole basilari, che pero' nella stragrande maggioranza dei
casi di deflagrazione con esiti mortali o con gravi mutilazioni, non
sono state rispettate, una bomba e' nata per uccidere, e svolge
perfettamente il suo compito anche dopo tanti anni, non distinguendo un
soldato da un bambino. Quindi, terminando queste brevi considerazioni,
non maneggiare MAI quello che può sembrare una bomba, nemmeno per
guardare meglio la natura dell'oggetto, il maneggio sarà di competenza
degli artificieri nuclei EOD, che valuteranno la trasportabilità o meno
dell'ordigno, e nel caso previa autorizzazione della Autorità
Giudiziaria a distruggerlo previo brillamento in sito. Ringrazio Michele
Pappacoda per la gentile ospitalità nel quotidiano on line, salutandolo
come pure tutti i lettori del quotidiano.
Manrico Cecchini
Fonte:
http://www.positanonews.it/articoli/86464/la_pericolosita_dei_vecchi_ordigni_bellici_inesplosi_i_consigli_dellesperto_manrico_cecchini.html