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sabato 10 ottobre 2015

Pianoro, ecco cosa c’è da sapere sul disinnesco della bomba


di Paolo Brighenti
Pianoro (Bologna), 10 ottobre 2015 - Tutto pronto a Pianoro per il disinnesco della bomba di aereo difabbricazione americana di 500 libbre che contiene ancora attivi e caricati 125 kg di tritolo, rinvenuta nei pressi del Ponte della Civetta nella frazione di Pian di Macina. Definita la ‘Danger Zona 1’ che dalle 7,30 di domani dovrà essereevacuata, apposti i cartelli per le previste deviazioni del traffico, allestiti i tre punti assistenza, la comunità locale si appresta a vivere una mattinata (le operazioni dovrebbero terminare attorno al mezzogiorno) diversa dalle solite domeniche.
Sono gli specialisti dell’Esercito in forza alreggimento genio ferrovieri di Bologna, oltre 200 interventi dall’inizio dell’anno, a compiere la delicata operazione che, divisa in quattro fasi, si conclude con il brillamento del corpo della bomba, privo di inneschi in una vicina cava. Per informazioni operativi i numeri della polizia municipale 051.776613 e 051.6529146 mentre per urgenze anche domani è attivo il 335.7681033. Rfi e Trenitalia specificano che, dalle 8 alle 20, la circolazione ferroviaria viene sospesa fra Bologna Centrale e Pianoro fermo restando che, se la conclusione delle operazioni venisse anticipata entro le 14, vengono annullate le modifiche alla circolazione.
Mentre restano regolari i collegamenti sulla linea di Alta Velocità Bologna-Firenze, per i treni regionali Bologna-San Benedetto Val di Sambro-Prato e viceversa saranno cancellati fra Bologna e Pianoro. Da Pianoro a Prato il servizio sarà regolare rispettando gli orari che potranno però, dopo le 16, avere ritardi in partenza fino ad 30 minuti. Per i passeggeri in partenza da Bologna Centrale e diretti a Pianoro e viceversa sarà disponibile un servizio bus con interscambio treno/bus nella stazione di Monzuno-Vado senza fermate intermedie. Non sono a rischio le manifestazioni pianoresi previste per domenica. Si svolgerà regolarmente ‘C’era una volta’ nel il Centro sociale 1° Maggio. Tutto è pronto anche nella frazione di Livergnano dove si svolge la ‘Festa dei marroni’. Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/bomba-pianoro-informazioni-evacuazione-1.1379694

Porto Pino, residuato bellico vicino alle villette: gli artificieri lo fanno brillare


Una bomba della Seconda Guerra Mondiale ritrovata nella pineta di Porta Pineddu, a circa un centinaio di metri dalle case del borgo turistico di Porto Pino, nel territorio di Sant'Anna Arresi, è stata fatta brillare questa mattina dagli artificieri dell'esercito.
L'esplosione controllata è stata eseguita dai militari altamente specializzati del 5/o reggimento genio guastatori della brigata "Sassari" che prima hanno messo in sicurezza l'ordigno.
Le operazioni sono state effettuate in coordinamento con i carabinieri della stazione di Giba e della compagnia di Carbonia che hanno isolato e messo in sicurezza tutta l'area.
A trovare l'ordigno, una bomba del tipo SRCM modello 35 ancora attiva e potenzialmente letale, è stato un cercatore di funghi che ha subito dato l'allarme. Fonte: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/10/10/porto_pino_residuato_bellico_vicino_alle_ville_gli_artificieri_lo-68-439085.html
unionesarda.it

Ordigni inesplosi, l’informazione parte da Giulianova, che ospiterà il primo evento nazionale della campagna di sensibilizzazione sul tema.


di Marina Moretti
L’incontro per mettere in guardia contro il potenziale pericolo degli ordigni bellici inesplosi si svolgerà al Kursaal di Giulianova, nella mattina di sabato 17 ottobre. L’evento è ideato e organizzato dalla onlus ANVCG, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, e patrocinato dal Comune. La città è stata scelta proprio per ricordare i pesanti bombardamenti che ha subito nei due conflitti mondiali. Alla manifestazione sono state invitate tutte le scuole medie e superiori della provincia di Teramo, alle quali il progetto è dedicato. Le motivazioni che hanno spinto l’associazione a promuovere l’iniziativa si basano sulla triste consapevolezza che mine e ordigni bellici possono ancora uccidere e ferire tante persone in tutto il mondo, come sostiene l’ONU che alla lotta alle mine inesplose ha anche dedicato una Giornata Mondiale, il 4 Aprile di ogni anno. Tre su quattro sono vittime civili, adulti e soprattutto bambini che per sbaglio o per curiosità azionano i micidiali congegni, anche anni e anni dopo la fine di una guerra.
“Anche se in Italia l’ultimo conflitto bellico risale ormai a 70 anni fa, questo tema è purtroppo ancora attuale anche nel nostro Paese, visto l’elevatissimo numero di ritrovamenti e di incidenti che accadono ancora oggi su tutto il territorio nazionale. Ogni anno in Italia vengono rinvenuti oltre 60.000 ordigni (dati del Ministero della Difesa), principalmente della seconda guerra mondiale, che nel 2013 hanno causato 11 gravi ferimenti e altri 3 nei primi mesi del 2014”.
Il riferimento è al marzo dello scorso anno e al ferimento di tre giovani a Novalesa, nel torinese: due di loro hanno perso la vista (il primo anche la mano) a causa dell’esplosione di un ordigno trovato in un campo. Nel gennaio 2014 un agricoltore di Belluno si ferì gravemente al volto e alle mani a causa dell’esplosione di un ordigno colpito mentre stava zappando la terra. Anche il presidente dell’associazione, Giuseppe Castronovo, è stato vittima di uno di questi ordigni all’età di nove anni, nel 1944, a causa dell’esplosione di una penna bomba:
“E’ doloroso ed inaccettabile che a distanza di 70 anni dalla fine della guerra – afferma il Castronovo – altre persone, altri giovani, possano avere il mio identico destino. Chi si imbatte oggi in un ordigno bellico talvolta lo scambia per un oggetto di uso comune – un lumino, un giocattolo, una penna – oppure lo ritiene innocuo, magari un reperto da collezionare, pensando che a distanza di tanti anni abbia perso la capacità di detonare. Con una corretta informazione sulla pericolosità di questi ordigni, se manipolati da personale non specializzato, molti incidenti potrebbero essere evitati. E’ questo è l’obiettivo della campagna, che oggi si rivolge a tutti e che nella seconda fase interesserà anche le scuole”.
Fonte:  http://www.rete8.it/cronaca/123-104/
a Sinista il giornalista M.Cucuzza, al Centro il Presidente ANVCG Giuseppe
 Castronovo 


venerdì 9 ottobre 2015

Trovato ordigno bellico


SAN FELICE. Una bombarda di medie dimensioni che risale presumibilmente alla Prima Guerra Mondiale. L’ordigno, non pericoloso e consunto, è stato rinvenuto in un cortile interno di un negozio di via Mazzini, durante i lavori di preparazione di un cantiere post sisma, in un’area già interessata da altri interventi.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli specialisti dell’Esercito, da Cremona. L’ordigno, che non è pericoloso, verrà rimosso a giorni, poi potrà partire il cantiere. Ignoto come la bombarda possa essere arrivata fin lì, a 100 anni da una guerra che a San Felice non è neppure passata. Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2015/10/09/news/trovato-ordigno-bellico-1.12236528
gazzettadimodena.gelocal.it


BOMBA SUL LUNGOMARE DI LATINA VICINO AD UNA PIZZERIA: SI TRATTA DI UN ORDIGNO BELLICO DELL’EX JUGOSLAVIA


Una bomba a mano è stata trovata ieri sera vicino all’ingresso della pizzeria “Già sai” sul lungomare di Latina. A fare la scioccante scoperta un cameriere che ha parcheggiato l’auto proprio lì vicino.
Subito sul posto gli agenti di polizia e i vigili del fuoco di Latinache poi hanno allertato il nucleo di artificieri della Polizia di stato. Ad un primo esame la bomba sembrava di nuova generazione, ma in realtà si tratta di un ordigno bellico in forze all’esercito dell’ex Jugoslavia, rintracciabile sul mercato nero.
Gli artificieri hanno fatto brillare la bomba sulla spiaggia e hanno confermato che sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro perché manomessa.
La squadra mobile indaga adesso sulla motivazione per cui la bomba si trovasse proprio lì, considerando che la pizzeria già in passato aveva ricevuto atti intimidatori. Comunque secondo la testimonianza del personale del ristorante, l’ordigno si trovava lì già da tempo ma nessuno aveva mai dato l’allarme perché pensavano fosse un giocattolo. Fonte: http://www.latinaquotidiano.it/bomba-sul-lungomare-di-latina-vicino-al-una-pizzeria-si-tratta-di-un-ordigno-bellico-dellex-jugoslavia/

Giulianova, al via la campagna sugli ordigni bellici inesplosi


Giulianova. Sabato 17 ottobre, dalle 09,00 alle 13,00, nel Centro Congressi Kursaal lido, si svolgerà il primo evento nazionale della campagna di sensibilizzazione sul tema degli ordigni bellici inesplosi ideato e organizzato dall’ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – onlus).
Grazie al patrocinio del Comune di Giulianova; dell’Assessore alla Cultura e Manifestazioni, Pierangelo Guidobaldi; dell’Assessore alla Pubblica Istruzione, Nausicaa Cameli e del curatore della manifestazione, il giornalista e ricercatore storico Walter De Berardinis e con la collaborazione di Maria Teresa Orsini della Casa editrice Artemia edizioni di Mosciano Sant’Angelo e della L&L comunicazioni di Luisa Ferretti, si terrà la prima nazionale proprio a Giulianova visto i pesanti bombardamenti che la colpirono nell’ultimo conflitto mondiale. Tutte le scuole medie e superiori della provincia di Teramo sono state invitate a prendere parte all’evento (gli organizzatori sperano almeno la presenza di una classe per Istituto per una capienza massima di 225 posti a sedere ) visto che il progetto è dedicato alle scuole medie e superiori-
Il 3 aprile 2014, presso la Sala “Nassirya” di Palazzo Madama in Senato, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra presentò la campagna di sensibilizzazione sul tema degli ordigni bellici inesplosi. Sempre nel 2014, in stretta collaborazione con il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio e attraverso il Trofeo calcistico “Karol Wojtyla”, l’ANVCG ha rilanciato il tema ordigni inesplosi con una competizione a cui hanno partecipato due squadre provenienti dalla Bosnia-Erzegovina, una di Sarajevo e l’altra di Mostar. Nel 2015, in occasione della Giornata Mondiale per l’Azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi tenutasi presso l’Auditorium della Casa Madre dei Mutilati d’Italia in Roma, l’ANVCG continua la sua lotta ad ordigni inesplosi presentando ufficialmente la Sua Campagna: “CONOSCERE PER RI-CONOSCERE”. Un viaggio nelle scuole che l’ANVCG ha intrapreso dal 2013 ed oggi, per il biennio scolastico 2015/2016, organizza proprio nella nostra Giulianova, visto che la stessa fu vittima tra 1943 e 1944 di pesanti bombardamenti aerei e navali da parte degli angloamericani. L’evento prevede la presentazione del progetto e degli omaggi librari alle scuole che decideranno di partecipare. Durante la manifestazione sarà proiettato un video realizzato dalla ANVGC e delle testimonianze in ricordo di quei tragici fatti.
Registrazione gratuita presso la Segretaria organizzativa: dott.ssa Luisa Ferretti: info@lelcomunicazione.it, luisa@lelcomunicazione.it , Via Bindi n° 2, 64021, Giulianova (Teramo) – ITALY, Tel / Fax: +39 085.90.400.90
Le motivazioni della giornata che dovrebbe svolgersi a Giulianova.
Mine e ordigni bellici continuano a uccidere e ferire migliaia di persone ogni anno in tutto il mondo, sostiene l’ONU in occasione della Giornata Mondiale per la Promozione e l’Assistenza all’Azione contro le Mine e gli ordigni bellici inesplosi che si celebra il 4 Aprile di ogni anno. Tre vittime su quattro sono civili, che azionano questi congegni, a volte anni dopo la fine di una guerra. Anche se in Italia l’ultimo conflitto bellico risale ormai a 70 anni fa, questo tema è purtroppo ancora attuale anche nel nostro Paese, visto l’elevatissimo numero di ritrovamenti e gli incidenti che accadono ancora oggi su tutto il territorio nazionale. Pochi sanno, infatti, che ogni anno in Italia vengono rinvenuti oltre 60.000 ordigni (dati del Ministero della Difesa), principalmente della seconda guerra mondiale, i quali nel 2013 hanno causato n. 11 gravi ferimenti e già altri n. 3 nei primi mesi del 2014. E’ di marzo dello scorso anno, ad esempio, il tragico ferimento di tre giovani a Novalesa, nel torinese, in cui due di loro, Nicolas e Lorenzo, hanno perso la vista (il primo anche la mano) a causa dell’esplosione di un ordigno trovato in un campo. Mentre è di gennaio 2014 il caso di un agricoltore di Belluno ferito gravemente al volto e alle mani a causa dell’esplosione di un ordigno colpito mentre stava zappando la terra. Anche il Presidente dell’Associazione, l’Avv. Giuseppe Castronovo, è stato vittima di uno di questi ordigni. Egli, infatti, ha perso la vista a nove anni, il 26 giugno del 1944, a causa dell’esplosione di una penna bomba: “E’ doloroso ed inaccettabile che a distanza di settant’anni dalla fine della guerra” afferma il Presidente Castronovo – “altre persone, altri giovani, possano avere il mio identico destino”. E’ la riflessione su questi dati ed il desiderio che la guerra finisca per sempre nel nostro Paese, che ha fortemente motivato questa campagna, finalizzata all’informazione sull’attualità di questo fenomeno e alla prevenzione sul rischio di incidenti connessi al ritrovamento di ordigni bellici. Chi si imbatte oggi in qualche parte del Paese in un ordigno bellico, infatti, talvolta lo scambia per qualche oggetto di uso comune (ad es. un lumino, un giocattolo, un rottame, una penna), altre volte lo ritiene innocuo, magari un reperto da collezionare, pensando erroneamente che a distanza di tanti anni abbia perso la capacità di detonare. Con una corretta informazione dell’entità del fenomeno – e dunque sulla concreta possibilità di imbattersi in uno di questi ordigni – e della pericolosità di questi se manipolati da personale non specializzato, molti tragici incidenti potrebbero essere evitati. Questo è l’obiettivo più immediato della campagna, che si rivolge a tutti ed in particolare ai giovani e che in una seconda fase interesserà anche le scuole, affinché chi si imbatte in questi ordigni sappia come comportarsi e contatti immediatamente le autorità (112 o 113) così da scongiurare un rischio per se stessi e per gli altri, dando avvio alle necessarie azioni di bonifica di quel pezzo di territorio, contribuendo a rendere più sicuro il nostro Paese. Il Volume “Schegge Assassine”, che ripercorre cronologicamente i ritrovamenti più eclatanti di ordigni in Italia e gli incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni, a cura di Giovanni Lafirenze, membro del Dipartimento Ordigni Inesplosi dell’ANVCG e impegnato da oltre 30 anni nella bonifica del territorio. Fonte: http://www.cityrumors.it/notizie-teramo/cultura-a-spettacolo-teramo/165795-giulianova-al-via-la-campagna-sugli-ordini-bellici-inesplosi.html

giovedì 8 ottobre 2015

Residuato bellico fatto esplodere in mare


Un ordigno bellico, risalente al secondo conflitto mondiale è stato fatto brillare stamattina a circa un miglio al largo dell’isola di Capraia (Livorno) dagli artificeri del nucleo Sdai della Marina militare. Sul posto è intervenuta una motovedetta della capitaneria di porto di Livorno che ha fornito il supporto per la sicurezza delle operazioni. L’ordigno, una mina navale da fondo, era stato rinvenuto il 27 settembre scorso a 17 metri di profondità in prossimità del porto di Capraia dai sommozzatori della guardia costiera di Genova durante una attività di tutela ambientale. Fonte: http://www.gonews.it/2015/10/08/residuato-bellico-fatto-esplodere-in-mare/

Gela, ritrovato su un terreno un ordigno bellico


di Rosa Battaglia 
Gela - Un ordigno bellico è stato rinvenuto ieri su un terreno della strada statale 115 a pochi metri da una nota discoteca. Esattamente nei pressi di un terreno demaniale il manufatto di natura bellica non è passato inosservato alla vista delle persone che hanno immediatamente allertato il Reparto territoriale dei Carabinieri di Gela. In seguito al lancio dell’allarme l’area con l'ordigno appartenente con grande probabilità alla Seconda Guerra Mondiale è stata messa in sicurezza da parte dei militari. Sul posto si attende l’arrivo degli artificieri. Fonte: http://www.visionedioggi.it/content/ritrovato-su-un-terreno-un-ordigno-bellico
Rinvenimento precedente

Castelnuovo di Conza: trovato un ordigno bellico della 2° guerra mondiale


Castelnuovo di Conza: trovato un ordigno bellico
Un ordigno bellico risalente probabilmente alla seconda guerra mondiale, è stato trovato a Castelnuovo di Conza. Lo hanno scoperto gli operai idraulico forestali della comunità montana Sele-Tanagro: sul posto i carabinieri, gli artificieri, vigili del fuoco. Castelnuovo di Conza: trovato un ordigno bellicoDopo aver provveduto a mettere in sicurezza l'area, dunque, agli artificieri il compito della rimozione dell'ordigno. Fonte: http://www.salernotoday.it/cronaca/ritrovato-ordigno-bellico-castelnuovo-di-conza.html

 






Ordigno bellico trovato alla Ghisona di Gazzola, chiesta la rimozione


E’ stato chiesto l’intervento degli artificieri per rimuovere un ordigno bellico rinvenuto da un 45enne piacentino sul greto del Trebbia in località Ghisona di Gazzola. Si tratta presumibilmente di un proiettile di artiglieria che risale alla seconda guerra mondiale. I carabinieri hanno già provveduto ad informare la Prefettura e il Reggimento Genio Pontieri. Fonte: http://www.liberta.it/2015/10/08/ordigno-bellico-trovato-alla-ghisona-di-agazzano-chiesta-la-rimozione/
Rinvenimento precedente

Marocco, 10 milioni di mine lungo il "muro della vergogna"


di MARIA CRISTINA FRADDOSIO
ROMA - 2.720 chilometri di muro. Poco è stato fatto dal cessate il fuoco del 1991. Pietre, sabbia e filo spinato dividono ancora il Sahara Occidentale. E, lungo il muro marocchino  -  noto come berm  - , 10 milioni di mine continuano ad attentare quotidianamente la vita del popolo Sahrawi. Rimasugli mortali di un conflitto irrisolto traggono in inganno soprattutto i minori, che attratti dal colore, dalla forma e dalle dimensioni li scambiano per giocattoli.

Il "muro della vergogna" eretto da oltre 30 anni. Costruita tra il 1980 e il 1987, in sei fasi distinte, la recinzione che divide il Marocco dal Frente popular para la liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro, meglio conosciuto come Fronte Polisario, è il simbolo vergognoso dell'incapacità della comunità internazionale di risolvere le controversie esistenti da oltre trent'anni. Da un lato il regno alawita, che dopo la ritirata spagnola ha avanzato pretese sul territorio illibato, e dall'altro il popolo Sahrawi. Il Sahara Occidentale è considerato uno dei territori con maggior numero di mine al mondo. Tra i 7 e i 10 milioni, secondo le stime delle Nazioni Unite.

Il nemico silenzioso nuoce 20 vittime all'anno. A pagarne il prezzo sono soprattutto i civili, che rappresentano l'80%. In molti casi, si tratta di minori. I dati pubblicati nel Rapporto di monitoraggio delle mine terrestri rivelano che, a partire dal 1975, sono più di 2.500 le persone rimaste ferite, mutilate o uccise in territorio sahrawi. 26 dall'inizio dell'anno. Gli ordigni esplosivi risultano di fabbricazione italiana, portoghese, russa e cinese. "Ogni anno causano tra le 20 e le 30 vittime, ma questa gente non va via. Anche se volesse, non saprebbe dove andare", fa sapere Aziz Haidar, presidente di ASAVIM,Associazione Sahrawi di Vittime di Mine.

Vivere sotto una minaccia costante. Difficile calcolare il numero esatto. L'organizzazione, le cui risorse non sono sufficienti, al momento si occupa di circa 1.600 persone, che corrispondono ad un 20% del totale delle vittime. Nei territori liberati del Sahara Occidentale, vivono tra i 30.000 e i 40.000. Si tratta per lo più di pastori che, per assicurare la sopravvivenza delle loro greggi, si spingono nelle vicinanze del muro. "Non hanno alternativa. La maggior parte degli incidenti accadono quando gli animali si avvicinano troppo e i pastori non esitano a seguirli", ha spiegato Samu Amidé, direttore di SMACO, l'Ufficio Sahrawi di Azione contro le Mine, a El País.

I ritardi nel processo di sminamento. Si è ancora lontani dal garantire sicurezza e dignità al popolo Sahrawi. Ed anche le operazioni di sminamento procedono con lentezza. Da un lato, nel territorio del Fronte Polisario, il compito spetta alla  UNMAS (http://www. mineaction. org/unmas), l'agenzia dell'Onu per l'azione contro le mine, dall'altro all'esercito marocchino, sebbene il regno alawita non abbia firmato il trattato di proibizione delle mine, meglio conosciuto come Convenzione di Ottawa. Il Marocco spende il 3% del PIL per mantenere il "muro della vergogna". Ciò si spiega con l'interesse per i giacimenti di fosfati presenti sul territorio, di cui il paese è il primo esportatore al mondo. Fonte: http://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2015/10/07/news/marocco_10_milioni_di_mine_lungo_il_muro_della_vergogna_-124571302/

Sminamento, alla Farnesina incontro con societa' civile


Si e' svolta alla Farnesina la riunione annuale del Comitato Nazionale per l'Azione Umanitaria contro le Mine Antipersona, importante momento di confronto con la societa' civile sulle attivita' di sminamento umanitario. All'iniziativa hanno preso parte, oltre alle istituzioni, le associazioni impegnate nel settore, tra cui la Campagna Italiana contro le Mine e l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra. 
 
Tra i partecipanti anche un rappresentante dell'Unrwa che ha presentato il progetto nella Striscia di Gaza dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Il Fondo per lo sminamento umanitario, gestito dalla Cooperazione allo Sviluppo, ha potuto contare quest'anno su una disponibilita' di circa 3,5 milioni di euro, oltre un milione in piu' rispetto alla media degli anni precedenti. Sono stati finanziati progetti di sminamento umanitario in alcune aree particolarmente afflitte dalla piaga degli ordigni inesplosi, tra cui Afghanistan, Bosnia Erzegovina, Colombia, Somalia, Striscia di Gaza e Sudan.
 
Gli ordigni inesplosi continuano a mietere vittime a distanza di anni dalla fine delle ostilita', come testimoniato dalla recente Conferenza di Riesame della Convenzione di Oslo, svoltasi a Dubrovnik, in Croazia, dove tali ordigni continuano a essere rinvenuti anche a vent'anni dalla conclusione del conflitto nella ex-Jugoslavia.  Fonte: http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/2015/10/sminamento-alla-farnesina-incontro.html









mercoledì 7 ottobre 2015

Una targa ricorda a Ozieri i bimbi uccisi nel 1949 da un residuato bellico


di Pier Giacomo Pala
"Piccole vittime di guerra che qui passaste dal gioco innocente al sonno perenne", è una delle frasi riportate sulla targa che ricorda i bimbi ozieresi deceduti nel 1949 in seguito allo scoppio di un ordigno bellico.
La città di Ozieri ha ricordato questa tragedia, sabato scorso, con una serie di concerti.
L'evento voluto e diretto da Piera Farina-Sechi si è tenuto nella Chiesa San Francesco e ha avuto protagonisti artisti locali, Tetta Becciu, Cristina Serra, MartinoMastrovito/Fabrizio Masia, Cuncordu de Santu Nigola e l'artista internazionale, forse uno fra i più versatili chitarristi classici contemporanei, Walter Abt che, con il suo repertorio concertistico di composizioni sue e opere barocche e rinascimentali per liuto e vihuela, ha estasiato, commosso ma anche divertito il numeroso pubblico presente. Fonte: http://www.unionesarda.it/articolo/cultura/2015/10/07/una_targa_ricorda_a_ozieri_i_bimbi_uccisi_nel_1949_da_un_residuat-8-438410.html

Sub trova ordigno bellico sul fondale di Otranto, rimosso e fatto brillare dagli artificieri


LECCE – Giaceva sul fondo del mare da oltre mezzo secolo, da quando, in pieno conflitto bellico, il “mare di mezzo” era divenuto uno dei più importanti punti strategici nello scacchiere mondiale. A riportare alle cronache un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è stata la segnalazione di un palombaro, Franco Muoio (detto il Brindisino, un subacqueo professionista che già nel novembre del 2013 aveva trovato un altro ordigno), ricevuta dalla Guardia costiera di Otranto. L’indicazione ha fatto scattare una serie di verifiche, che hanno condotto nel primo pomeriggio alla rimozione e messa in sicurezza di un ordigno risalente all’ultimo conflitto bellico, da parte degli specialisti della Marina militare, in coordinamento con gli uomini della sala operativa della guardia costiera di Otranto. L’ordigno, con un potenziale esplosivo nell’ordine di alcune decine di chili di tritolo, è stato fatto brillare dagli uomini del Servizio difesa antimezzi insidiosi di Taranto, allertati dal comando della città idruntina per svolgere il delicato lavoro. Nell’operazione sono state utilizzate alcune “contro cariche” e speciali palloni.
 L’ordigno, ritrovato a circa 1miglio nautico dalla costa, a largo del porto di Otranto su un fondale di circa 15 metri, è stato trainato e portato al largo da due motovedette in forza all’ufficio circondariale marittimo di Otranto e fatta brillare a circa 3 miglia nautiche di distanza dalla costa, in un’area circoscritta, lontano da diportisti e pescatori. Non è raro che tali ordigni siano rinvenuti nelle acque idruntine, e poi fatti brillare con procedura d’urgenza. Fonte: http://www.lecceprima.it/cronaca/sub-trova-ordigno-bellico-sul-fondale-di-otranto-rimosso-e-fatto-brillare-dagli-artificieri.html

Magione, Sant’Arcangelo tra bomba e fiction: trovato ordigno bellico in riva al lago


Due notizie portano alla ribalta Sant’Arcangelo di Magione. La prima è il nuovo ritrovamento di un ordigno bellico in riva al lago. Il secondo è più lieto: a giorni verrà allestito il set per le riprese della fiction su Luisa Spagnoli.
Bomba al lago Un nuovo ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale è stato rinvenuto nella giornata di ieri a Sant’Arcangelo di Magione in località la Frusta. La segnalazione è stata data da una signora residente nelle vicinanze del luogo di rinvenimento che ha notato sulla riva del lago il reperto, identificato poi in una munizione di artiglieria, durante una passeggiata. Il riaffioramento in superficie è probabilmente dovuto all’abbassamento e innalzamento di livello delle acque che il lago ha avuto in questo periodo ma assume un significato particolare per il luogo della scoperta. Un luogo legato a uno degli avvenimenti più importanti storici più importanti del secondo conflitto mondiale al Trasimeno. Proprio qui, infatti, sbarcarono nella notte tra il 19 e il 20 giugno del 1944 i trenta ebrei internati nel Palazzo Guglielmi sull’Isola Maggiore che rischiavano gravi ritorsioni da parte dei tedeschi. A rischio della propria vita don Antonio Posta e quindici pescatori portarono i prigionieri in salvo sulla rive di Sant’Arcangelo e affidati agli alleati già presenti in questa parte di lago. Infatti, nella tarda primavera e all’inizio dell’estate del 1944, il comando alleato durante il passaggio del fronte era di stazza in questa località a Villa Valeri.
Zona cinturata Tutta la zona di ritrovamento è stata messa in sicurezza dalla Polizia municipale e l’ordigno verrà fatto brillare dagli artificieri nei prossimi giorni. Il lago non è nuovo a questi ritrovamenti. È di quest’estate di una bomba a mano della seconda guerra mondiale in località San Savino di Magione. Il sopralluogo effettuato dalla polizia municipale, su segnalazione della locale stazione dei carabinieri, constatò che si trattava di una bomba a mano, probabilmente risalente alla seconda Guerra Mondiale. Anche questo ordigno verrà fatto esplodere in concomitanza con il nuovo ritrovamento.
Fiction Luisa Spagnoli Luogo amato da tutto il mondo politico e mondano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molti i signori perugini che si fecero costruire qui il loro buen retiro, il lago Trasimeno ritornerà scenograficamente indietro di cento anni per fare da set alla fiction Luisa Spagnoli prodotta da Raiuno e in onda sull’emittente da febbraio 2016. L’occasione sarà una “festa campagnola” che l’imprenditrice Luisa Spagnoli organizzerà per i suoi dipendenti. Il luogo scelto dalla produzione Sant’Arcangelo di Magione. La scena corale offrirà certamente l’occasione per mostrare al grande pubblico i piccoli divertimenti di signore e signori dell’epoca. Più di cinquanta le comparse impegnate oltre, ovviamente, lei, la donna simbolo dell’industria dolciaria perugina e della moda ma, anche, donna capace di rompere tutte le convenzioni dell’epoca amando, riamata, un uomo più giovane di lei di 14 anni, Giovanni Buitoni, che le resterà al fianco con discrezione, essendo lei già sposata, sentimentalmente e professionalmente per tutta la vita. Secondo indiscrezioni non mancherà la banda a rendere più festosa questa gita al lago dei primi del Novecento.
A Montivalle L’area verde utilizzata per le riprese è quella in località Montivalle da cui si gode una splendida vista del Trasimeno. Aspettando che il tempo consenta di girare con tranquillità le scene in esterno, la locale pro loco e l’amministrazione comunale stanno lavorando per rendere idonea l’area dal punto di vista storico e di accessibilità. «Stiamo provvedendo alla sistemazione della zona – spiega il presidente della pro loco di Sant’Arcangelo Fausto Cerquaglia – in particolare, stiamo risistemando la strada di accesso al punto panoramico». Non è sufficiente che l’area sia ripulita e accessibile, fondamentale è anche che non vi siano elementi che entrino in contrasto con la ricostruzione storica particolarmente curata dalla produzione come dimostrano le scene che in questi giorni si stanno girando a Perugia. «Come amministrazione – spiega la consigliera comunale Giancarla Sordi – ci è stato chiesto di eliminare soprattutto gli elementi di illuminazione pubblica che, ovviamente, non erano presenti all’epoca. Riteniamo che queste riprese siano per il lago una grande opportunità e ci auguriamo che la scelta di una produzione di utilizzarlo come set non sia l’ultima». Fonte: http://www.umbria24.it/magione-santarcangelo-tra-bomba-e-fiction-trovato-ordigno-bellico-in-riva-al-lago/374034.html
umbria24.it

lunedì 5 ottobre 2015

Ordigni bellici in mare, al via domani la ricognizione a Ponente


È stata la Capitaneria di Porto di Molfetta a trasmettere un'ordinanza in cui si rende noto che inizieranno domani i lavori di ricognizione del fondale marino per la bonifica di eventuali ordigni bellici. Tali lavori riguarderanno lo specchio acqueo immediatamente a nord del porto di Giovinazzo, prospiciente il Lungomare Marina Italiana, come indicato nella foto a corredo dell'articolo.
Lavori di ricognizione e di eventuale bonifica che si sono resi necessari per la realizzazione delle barriere artificiali a protezione della costa, cosiddetti frangiflutti previsti dal più ampio progetto di consolidamento della fascia costiera appaltato dal Comune di Giovinazzo all'lmpresa Edile Geom. Salvatore Turco s.r.l. di Bari. La ditta che effettuerà le prospezioni, invece, è la "STES S.R.L." di Mola di Bari.. Fonte: http://www.giovinazzolive.it/news/Cronaca/394417/news.aspx

La Storia riaffiora dalla terra. Residuato bellico scoperto in un fondo presso via Palo


Di Michele Cotugno
È stato scoperto, in un fondo adiacente alla strada che collega Bitonto a Palo del Colle un colpo di mortaio probabilmente risalente al secondo conflitto mondiale. A scoprire il residuato bellico, nella tarda mattinata di sabato è stato il proprietario del terreno che ha prontamente allertato le forze dell’ordine. Sono, dunque, intervenuti i Carabinieri che, a loro volta, hanno chiesto l’intervento degli artificieri da Bari.
La penisola italiana, ricordiamo, è piena di ordigni rimasti inesplosi per 70 anni ed oltre. Ordigni che ogni tanto vengono rinvenuti durante operazioni di scavo e che devono essere fatti brillare perché potenzialmente pericolosi, nonostante siano stati corrosi dagli agenti atmosferici e dal tempo.
Basti pensare che, non lontano da qui, a Molfetta il mare è pieno di vecchie bombe risalenti alla seconda guerra mondiale. Fonte: http://www.dabitonto.com/cronaca/r/la-storia-riaffiora-dalla-terra-residuato-bellico-scoperto-in-un-fondo-presso-via-palo/7318.htm

domenica 4 ottobre 2015

Brindisi,presunto ordigno bellico affiora nel porto


Presunto ordigno bellico affiora nel porto interno, a pochi passi dai paninari

BRINDISI – Un presunto ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale è stato individuato nel primo pomeriggio di oggi (4 ottobre) a ridosso della banchina di via Amerigo Vespucci, a pochi passi dalla così detta zona dei paninari. Si tratta di un grosso tubo di ferro lungo quasi un metro adagiatosi sul fondale, a circa mezzo metro di profondità, nello spazio compreso fra due barche ormeggiate. E’ stato un pescatore ad accorgersi di quell’insolito oggetto. L'uomo ha chiesto subito l’intervento delle forze dell’ordine attraverso il 113. “Fino a qualche giorno fa – ha assicurato l’uomo – lì non c’era nulla”. Si presume quindi che la bomba, una delle tante sganciate sul porto di Brindisi in occasione del secondo conflitto mondiale, sia stata trascinata nel Seno di Ponente dalle correnti marine.
Sul posto si è recata una pattuglia di poliziotti della Sezione volanti, i quali hanno messo  al corrente dell’accaduto la Capitaneria di porto. Anche un equipaggio di carabinieri della compagnia di Brindisi ha raggiunto l’area del ritrovamento
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„ Sul posto si è recata una pattuglia di poliziotti della Sezione volanti, i quali hanno messo  al corrente dell’accaduto la Capitaneria di porto. Anche un equipaggio di carabinieri della compagnia di Brindisi ha raggiunto l’area del ritrovamento.
Non è stato possibile appurare se il presunto residuato contenga ancora la carica esplosiva e se sia ancora dotato di spoletta (anche se si presume di sì). Spetterà ai sub della Capitaneria di porto di Taranto, che nelle prossime ore effettueranno un sopralluogo, chiarire questo aspetto,  prima di procedere con le operazioni di bonifica del fondale. 
Al momento non ci sono restrizioni riguardanti il transito e l'ormeggio. Pochi giorni fa, un altro residuato bellico era stato rinvenuto da un contadino in contrada Pigna Flores. Si trattava di un proiettile di artiglieria contenente un chilogrammo di tritolo. L'ordigno fu fatto brillare da una squadra di artificieri dell'Esercito giunta da Foggia. 
Fonte: http://www.brindisireport.it/cronaca/presunto-ordigno-bellico-affiora-nel-porto-interno-a-pochi-passi-dai-paninari.html
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