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sabato 9 agosto 2014

Casoli, ara il campo e trova un ordigno bellico


CASOLI – Un contadino di Casoli ha scoperto un residuo bellico mentre lavorava al suo terreno. Il ritrovamento è avvenuto questa mattina nelle campagne di contrada Guarenna. L’uomo stava lavorando con l’aratro e, smuovendo la terra, è venuto fuori il residuato bellico. Si tratterebbe di un proiettile da mortaio, inespoloso, della lunghezza di circa 50 centimetri. Dopo la scoperta l’agricoltore ha allertato i vigili del fuoco e i carabinieri di Casoli. Il ritrovamento è stato segnalato anche agli artificieri. L’area, in aperta campagna e lontano dalla zona abitata, è stata transennata e l’ordigno messo in sicurezza. Ci vorrà qualche giorno, infatti, prima che gli artificieri lo vengano a recuperare per farlo brillare in sicurezza. Fonte: http://www.abruzzonews.it/?p=16819

Ritrovato ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale



Scoperto nelle campagne di Pergine Valdarno (Arezzo) in zona Malafrasca, un ordigno bellico, probabilmente una bomba mortaio risalente alla seconda guerra mondiale. E’ stato trovato in un terreno agricolo. I carabinieri della stazione locale hanno transennato e messo in sicurezza la zona intorno, anche se non ci sono abitazioni. Intanto il sindaco Simona Neri con un’ordinanza ha vietato a chiunque di avvicinarsi all’area dell’ordigno. All’inizio della prossima settimana la bomba verrà fatta brillare dagli artificieri dell’Arma. Fonte: http://www.gonews.it/2014/08/09/ritrovato-ordigno-bellico-risalente-alla-seconda-guerra-mondiale/

venerdì 8 agosto 2014

In giro per il mondo a disinnescare le mine


di Delia Lorenzi
BRUNICO. Mentre noi, cittadini di questa parte del mondo in teoria uniti ed europei, ci preoccupiamo di risolvere problemi quotidiani più o meno importanti (a volte davvero banali) ma che quasi mai hanno a che fare con la sopravvivenza, in tante parti del pianeta si muore, uccisi dalla guerra o dalla fame. Ma non solo: ogni 20 minuti qualcuno, troppo frequentemente bambino, salta in aria perché calpesta una mina antiuomo e, quando va per il meglio, resta mutilato. Ad aprirci gli occhi su questa realtà che convive con noi nel mondo globalizzato (ma solo per quel che ci fa comodo) è Tamara Ferrari nel suo secondo libro “Il confine sminato”, edizionispartaco-2014. Oggi alle 18 sarà a Brunico - Casa Ragen - ospite dell’associazione “Il Telaio” che da oltre vent’anni organizza una rassegna letteraria di grande evidenza. Tamara Ferrari è una giornalista, attualmente a “Vanity Fair” e cura la rubrica on line “Malanova” (quando non è inviata nei teatri di guerra di mezzo mondo”). Con lei a Brunico anche Davide Campisi, lo “sminatore” protagonista, non solo nel libro, di tante missioni di pace. «Ogni volta che tolgo una mina penso che un bambino non ci metterà più il piede sopra», è questo l’approccio al suo lavoro-passione. Quelle raccontate nel libro sono cronache da Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Sud Sudan, Bosnia ed Erzegovina, Italia, scene fuori dall’immaginazione per la maggior parte di noi. Perché la guerra fa superare il confine tra il bene e il male, tra la ragione e la follia e, come fa percepire Tamara nei primi capitoli del libro, nei conflitti il bene e il male spesso si confondono. Tamara ci invita, con questo piccolo ma grande libro, a guardare anche ai soldati con altri occhi e lo fa proprio attraverso il Maresciallo guastatore della Brigata Folgore Davide Campisi, lo “sminatore” che ha salvato e salva tante vite. Davide Campisi, persona di profonda sensibilità e umanità, nel 1996 rimane ferito a Sarajevo. Lo rimpatriano e scopre che la figlia Federica (18 mesi) ha un tumore al cervello. La piccola si salva ma morirà nel novembre del 2011, a soli 16 anni, in un incidente causato da un ubriaco. A trovarla morente sull’asfalto, per un tragico “gioco” del destino, è lui, papà Davide lo “sminatore” che ha salvato dalla morte tanti bambini. Un papà che avrebbe preferito che i suoi occhi feriti a Sarajevo non fossero guariti così da non vedere quella scena sull’asfalto. Il libro è talmente denso di storie di umanità e violenza insieme da restarne ammutoliti. Storie che, con colpevole e mancante consapevolezza, “convivono” con i nostri mondi e le nostre vite incapaci di liberarsi dal superfluo. Storie di fame e di stenti come quelle di Midia rifugiatasi, nell’aprile dello scorso anno, a Domiz nell’Iraq del Nord proveniente dal nord-est della Siria, da un villaggio in provincia di Al-Hasaka. O quella di Sliman Sheko che, col suo bambino poliomelitico e fortemente dolorante per la totale mancanza di medicine, “marcisce” in una “tenda” di buste di plastica allestita nel fango ai margini di un campo profughi realizzato per ospitare 30.000 rifugiati che ne conta più di 100.000 e non smette di essere raggiunto da persone disperate e affamate. E le mine antiuomo? La convenzione di Ottawa del 1997 ha radunato attorno ad un tavolo 138 Paesi tra cui l’Italia (uno dei maggiori produttori fino al 1994) per firmare un trattato che ne vieti la produzione e la vendita. L’Italia ha firmato ma Cina, Stati Uniti, Russia, Cuba e Israele non hanno siglato la convenzione e continuano a produrle e venderle.  Nei tantissimi luoghi di guerra ve ne sono a centinaia di migliaia e restano inesplose e funzionanti sul terreno per decine e decine di anni. Come le mine “farfalla” che, lanciate dagli elicotteri (la prima volta negli anni Ottanta in Afghanistan ad opera dei Sovietici) si posano leggere e delicate sul suolo. Con i loro colori vivaci attirano i piccoli che vi giocano e, appena ne muovo le ali, i loro occhi, volti e corpi vengono orribilmente mutilitati per sempre. Il danno, anche psicologico, verso i bambini e le loro famiglie è devastante e risponde alla perfezione all’obiettivo di chi le ha lanciate al suolo: colpire profondamente la popolazione. Fonte:http://altoadige.gelocal.it/tempo-libero/2014/08/07/news/in-giro-per-il-mondo-a-disinnescare-le-mine-1.9727274 

da:http://www.esserciweb.it (l'autrice) 

Bomba del quartiere Toscanini: situazione sotto controllo


di Sofia Boni
Ieri mattina è stato rinvenuto in seguito a scavi effettuati in un cantiere in Via Toscanini nei pressi del supermercato “Pam” un ordigno esplosivo di grosse dimensioni, alla profondità di circa 3 metri e mezzo.
Come ci informa il Presidente dell’Associazione “The Factory” di Aprilia, il Tenente Maurizio Patrignani: “La bomba inesplosa, contenente dai 40 ai 50 kg di esplosivo, pare sia stata sganciata da un aereo tedesco del 1944 durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Sono stati convocati tempestivamente nuclei di artificieri provenienti da Caserta che hanno dapprima constatato se si trattasse di una bomba incendiaria e in un secondo momento, escluso il pericolo per i cittadini, si è proceduto disattivando la spoletta.
Aggiunge inoltre il tenente: “Come da procedura, sono stati presi tutti gli opportuni accorgimenti per verificare l’entità dell’ordigno e si è convenuto che l’evacuazione dei residenti nell’area non fosse necessaria”.
Questa mattina si stanno concludendo i lavori per la rimozione definitiva dell’importante reperto storico che verrà trasferito in una specifica cava in Via Corta dove verrà lucidato ed esposto al pubblico.
Ricordiamo che l’Associazione culturale “The Factory 1944” di Aprilia si occupa della raccolta di testimonianze, della manutenzione e della gestione di alcuni interessanti reperti che ricostruiscono la storia della nostra città nei mesi che vanno dal Gennaio del 1944 -mese dello sbarco degli Alleati al porto di Anzio-, sino al Giugno dello stesso anno, con la liberazione di Roma. Fonte: http://www.sferamagazine.it/aprilia/cronaca/bomba-del-quartiere-toscanini-situazione-sotto-controllo/

VALDUGGIA - Disinnescate due bombe a mano "dormienti" dalla Seconda Guerra Mondiale


Chissà chi le aveva nascoste lì, per poi dimenticarsele o non riuscire più a recuperarle.
Così è toccato agli Artificieri dell’Esercito – sono intervenuti gli specialisti della Brigata Alpina Taurinense appartenenti al 32° Reggimento Genio Guastatori - rimuovere le due bombe a mano, in perfette condizioni ed ancora in grado di esplodere, che erano  riposte in un piccola e sperduta baita  in comune di Valduggia.
Su richiesta del Ministero dell’Interno le due bombe a mano, una SRCM italiana ed una N36 inglese, sono state rimosse dagli artificieri dell’Esercito da quello che era probabilmente un nascondiglio risalente alla seconda guerra mondiale. Valutatane la pericolosità e rimossi in sicurezza, i due artifizi sono stati successivamente distrutti per brillamento in una vicina area idonea.
Per gli specialisti della Brigata Alpina Taurinense - che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all'estero - si tratta del 80° intervento dall’inizio dell’anno nell’ambito della bonifica del territorio da residuati bellici in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il 32° Reggimento genio guastatori costituisce la risorsa dedicata alla mobilità, contro mobilità, schieramento e supporto al combattimento della Taurinense; interviene quando richiesto in attività a supporto della popolazione in caso di calamità naturale ed è una delle 12 unità dall'Arma del Genio che hanno l’incarico esclusivo di bonificare il territorio nazionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi
La Forza Armata grazie alla capacità “dual-role” dei propri reparti genio, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, è in grado d'intervenire nei casi di pubbliche calamità ed utilità, in ogni momento, su tutto il territorio italiano a supporto della comunità  nazionale.

Ci si augura di ritrovare cimeli del genere solo in qualche museo per raccontare di un’epoca e di fatti che si spera non tornino mai più. Fonte: http://www.vercellioggi.it/dett_news.asp?titolo=VALDUGGIA_-_Disinnescate_due_bombe_a_mano_equot;dormientiequot;_dalla_Seconda_Guerra_Mondiale_-_Erano_rimaste_nascoste_dentro_una_baita_-_Intervenuti_gli_Artificieri_del_32.mo_Battaglione_Genio_Guastatori_della_Taurinense&id=58001&id_localita=20
http://www.vercellioggi.it/

Cerca funghi, trova bomba residuato bellico


di CRISTIAN PELLISSIER
Stava cercando funghi, ha trovato una bomba della Seconda guerra mondiale. Protagonista un uomo che qualche giorno fa era nei boschi di Saint-Christophe alla ricerca di porcini. In località Le Crou, poco sopra il Ru Pompillard, ha notato la presenza di un ordigno, una bomba fumogena da mortaio, dal calibro di 81 millimetri. L’uomo ha subito segnalato il ritrovamento alla Forestale e questa mattina gli artificieri del 32° Reggimento genio guastatori di Torino hanno spostato l’ordigno, portandolo al poligono di Saumont, dove l’hanno fatto brillare. Le operazioni si sono svolte senza problemi.  Fonte: http://www.lastampa.it/2014/08/08/edizioni/aosta/cerca-funghi-trova-bomba-residuato-bellico-JIhWrgW5TD78FInqLe0GmK/pagina.html
http://www.lastampa.it/


giovedì 7 agosto 2014

Ordigno bellico trovato in mare a Santa Caterina, fatto brillare dagli artificieri



Ordigno bellico trovato in mare a Santa Caterina, fatto brillare dagli artificieri

Ordigno bellico trovato in mare a Santa Caterina, fatto brillare dagli artificieri
LECCE – Giaceva sul fondo del mare da oltre mezzo secolo, da quando, in pieno conflitto bellico, il “mare di mezzo” era divenuto uno dei più importanti punti strategici nello scacchiere mondiale, conteso da forze alleate e naziste. A riportare alla luce e alle cronache un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è stata la segnalazione di un gruppo di subacquei ricevuta dalla guardia costiera di Gallipoli. L’ordigno, una vera e propria bomba d’aereo del tipo “Demo”, da 125 libre, con un potenziale esplosivo nell’ordine di 70 chilogrammi, è stato fatto brillare questa mattina intorno alle ore 12 dagli uomini del Servizio difesa antimezzi insidiosi di Taranto, coadiuvati dai militari della Guardia costiera di Gallipoli per svolgere il delicato lavoro. Nell’operazione sono state utilizzate alcune “contro cariche” e speciali palloni. La bomba si trovava nei pressi dell’imboccatura del porticciolo di Santa Caterina di Nardò, a 100 metri circa dalla costa e a 11 metri di profondità poco distante dunque dell’area del porticciolo. Fonte: http://www.lecceprima.it/cronaca/ordigno-bellico-trovato-in-mare-a-santa-caterina-fatto-brillare-dagli-artificieri.html



Ordigno bellico trovato in mare a Santa Caterina, fatto brillare dagli artificieri
„Gli specialisti hanno provveduto alla bonifica di un secondo ordigno, assimilabile ad un razzo per fucile, di dimensioni notevolmente inferiori rispetto al primo, e rinvenuto a circa 35 metri dalla battigia in località Padula Bianca del comune di Gallipoli e precisamente nelle acque antistanti il lido “Le canne” Fonte: http://www.lecceprima.it/cronaca/ordigno-bellico-trovato-in-mare-a-santa-caterina-fatto-brillare-dagli-artificieri.html


Moselle operaio ustionato da residuato bellico al Fosforo


Philipsburg in Moselle un operaio edile rinviene un residuato bellico. Quest’ultimo è al Fosforo e s’infiamma prima dell’arrivo dei nuclei specializzati. Pare ci sia stato solo un ferito.   

Finisce l'incubo bombe: disinnescate le granate della Grande Guerra


di Diego Berti
FARRA DI SOLIGO - Le sette granate risalenti alla prima guerra mondiale, ritrovate alcuni giorni fa durante i lavori di ristrutturazione della secolare Chiesetta della Madonna della Neve – meglio conosciuta dai cittadini di Farra anche come “Madonna dei Broi” - sono state prelevate da alcuni specialisti del III° Reggimento Guastatori di Udine e fatte brillare in una zona disabitata.Dopo il ritrovamento degli ordini bellici, il cantiere era stato chiuso su ordinanza del sindaco Giuseppe Nardi e messo in sicurezza. L’operazione di disinnesco, come era stata programmata da alcuni giorni, è avvenuta l'altra mattina verso le 10.30 ed è durata circa 40 minuti. Fonte: http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=836740&sez=NORDEST&ssez=TREVISO

mercoledì 6 agosto 2014

Aziona una bomba a mano e si fa esplodere


SEBENICO. Ancora un suicidio, l’ennesimo, tra i reduci croati della Guerra patria, come viene definito in Croazia il conflitto di vent’anni fa contro gli indipendentisti dell’ ex Krajina di Knin (Tenin). Un uomo di quarantanove anni, padre di due bambini, Željko Kneževic, ha deciso di farla finita ieri mattina all’entrata della località di villeggiatura di Vodizze, nella regione di Sebenico. Ha voluto compiere l’ estremo gesto proprio il 5 agosto, Giornata nazionale dei reduci (definiti i difensori croati) e Giornata della Vittoria e del Ringraziamento patriottico, con manifestazioni rievocative svoltesi in tutto il Paese. Kneževic si è ucciso con una bomba a mano, attivata nella rotatoria da cui si entra nel centro della cittadina dalmata. Ha voluto suicidarsi con addosso l’uniforme mimetica delle Forze armate croate, quella che indossava con orgoglio negli anni Novanta del secolo scorso, convinto come tanti che la Croazia - liberatasi dei ribelli serbi -, sarebbe potuta essere un Paese benestante e senza disoccupazione. Non é andata così, come ha scoperto a proprie spese l’ex combattente. L’uomo, infatti, era rimasto senza la pensione militare benchè fosse stato ferito in servizio durante la guerra in località Velika Glava, teatro di sanguinosi scontri tra croati e serbi nell’entroterra di Scardona. Alla cocente delusione si era aggiunta anni fa la malattia che aveva visto l’uomo rinunciare giocoforza al lavoro di benzinaio nel marina dell’ Aci a Vodizze, per poi essere posto in pensione. Una disperazione la sua, che probabilmente gli ha fatto maturare l’idea di compiere l’insano gesto. A scoprire il corpo straziato dall’esplosione innescata dall’ordigno è stato un ciclista che ha voluto mantenere l’anonimato. «Sono entrato nella rotatoria e ho pensato che quella uniforme a brandelli fosse stata gettata da qualcuno nell’intento di liberarsi da stracci inutili. Mi sono avvicinato - ha raccontato ai giornalisti - e ho visto un corpo irriconoscibile che giaceva in una pozza di sangue. Ho subito chiamato la polizia». Dalla fine della guerra, in Croazia si sono tolti la vita circa 2mila reduci (cifra ufficiosa, quella reale potrebbe essere maggiore) e molti l’hanno fatto per essere rimasti senza lavoro, costretti a vivere in condizioni di povertà. (a.m.) Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/08/06/news/aziona-una-bomba-a-mano-e-si-fa-esplodere-1.9721990
http://ilpiccolo.gelocal.it/

Ritrovati proiettili di artiglieria nei boschi di Montemurlo


Ritrovamento di ordigni bellici nel territorio di Montemurlo. I proiettili, probabilmente munizioni di mortaio risalenti alla Seconda guerra mondiale, sono stati ritrovati nel bosco in località Crocetta, in una zona nella quale non sono presenti abitazioni. La segnalazione è stata fatta da un escursionista. La zona è stata comunque transennata per precauzione. Sul posto sono giunti anche gli artificieri dei carabinieri per mettere in sicurezza gli ordigni. Fonte: http://www.tvprato.it/2014/08/ritrovati-proiettili-di-artiglieria-nei-boschi-di-montemurlo/

martedì 5 agosto 2014

Bombe di guerra a Terracina, artificieri in azione


di Mirko Macaro
Sono iniziate nella mattinata di martedì, intorno alle 10, le operazioni di recupero dei quattro ordigni bellici inesplosi rinvenuti agli inizi di maggio dalle guardie Vigiles-Fipsas a Terracina. Le bombe, probabili residuati del secondo conflitto mondiale, due delle quali sprovviste di innesco ma comunque cariche, erano all’interno di una cavità di Pisco Montano, nei pressi di Porta Napoletana. Le delicate operazioni di bonifica condotte dagli artificieri si sono risolte per il meglio, per poi concludersi alle 14 all’interno di una cava situata nel Comune di Sonnino, dove gli ordigni sono stati fatti brillare.Per spostarle dall’antro del lungo ‘sonno’, sono giunti gli specialisti del 21esimo Reggimento Genio Guastatori di Caserta, supportati dagli agenti del Commissariato locale, che hanno interdetto l’intera area, e da un mezzo della Croce Rossa di Fondi. Fonte: http://www.h24notizie.com/news/2014/08/05/bombe-di-guerra-terracina-artificieri-azione/
.h24notizie.com

Allarme bomba a Urgnano, trovato un ordigno della Seconda guerra mondiale


Urgnano, 5 agosto 2014 - Una bomba da mortaio inesplosa trovata nelle campagne di Urgnano, in provincia di Bergamo. E' stato un agricoltore a ritrovare, in mattinata, l'ordigno, risalente alla Seconda guerra mondiale. La bomba era incastrata tra le radici di una pianta in via della Maffiola, vicino a un fossato. Forse qualcuno l'aveva gettata qualche anno fa e soltanto oggi è stata notata dall'agricoltore impegnato a disboscare la zona. L'area è stata transennata dai carabinieri in attesa dell'intervento degli artificieri. Fonte: http://www.ilgiorno.it/bergamo/bomba-inesplosa-1.102713

Sassuolo, dietro i cassonetti della spazzatura un ordigno bellico


Sassuolo, dietro i cassonetti della spazzatura un ordigno bellico

E' terminata nella tarda mattinata di oggi l’allarme scattato nel pomeriggio di ieri in via Montanara a Sassuolo, a causa di un ordigno, presumibilmente risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto dietro un cassonetto dell’immondizia. Un ritrovamento alquanto inusuale che ha subito reso necessario l'intervento delle Forze dell'ordine. Da ieri sera, dopo aver delimitato l’area, un Carabiniere ha presidiato il posto per tutta la notte affinchè nessuno si avvicinasse. Da questa mattina invece la Polizia Municipale di Sassuolo assieme alla squadra operai dei Comune, su richiesta del Comando dei Carabinieri ha provveduto a portare una decina di transenne necessarie a non permettere l’avvicinamento alla zona pericolosa dei passanti o dei curiosi. Fonte: http://www.modenatoday.it/cronaca/ordigno-via-montanara-sassuolo.html



lunedì 4 agosto 2014

Rimosse in sicurezza a Taranto 4 bombe inesplose


Sono terminate ieri a Taranto le operazioni della Marina militare per rendere innocue quattro bombe della II Guerra Mondiale, scoperte inesplose nel Mar Piccolo della città, l'ampia zona portuale che è in collegamento, attraverso un Canale navigabile sormontato da un ponte girevole, con il Mar Grande. La pianificazione degli interventi e il coordinamento delle operazioni sono stati effettuati dalla prefettura di Taranto che ha posto la Città vecchia off-limits sabato e domenica, con una serie di misure finalizzate alla sicurezza degli operatori e dei cittadini. Per consentire il transito dei residuati lungo il Canale Navigabile, è stata disposta la chiusura della viabilità sul ponte girevole, blocco del traffico nell’area adiacente il Canale e divieto di circolazione alle persone lungo i tratti stradali interessati, per il tempo necessario al transito delle imbarcazioni.I residuati bellici (3 bombe d’aereo di tipo 'demo' da 250 libbre e un cartucciere di mina) erano stati trovati in Mar Piccolo dai sommozzatori della Marina nel corso del progetto Port and Coastal Survey, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale 'Sicurezza per lo sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007-2013'. Le operazioni di trasporto degli ordigni dal Mar Piccolo al Mar Grande per il successivo brillamento si sono svolte nelle giornate del 2 e 3 agosto, coordinate dalla Sala operativa della prefettura, in costante contatto con il Posto di Comando Avanzato, costituito nei luoghi degli interventi. Il comune di Taranto, quale autorità locale di Protezione Civile, ha curato il censimento delle situazioni a rischio e ha informato la popolazione. Fonte: http://www.mnews.it/2014/08/rimosse-in-sicurezza-taranto-4-bombe.html