Il lago custodisce tanti segreti. Non tutti innocui. Più ci si avvicina a Villa Geno, Villa Pizzo o Villa Olmo, più si possono trovare ordigni inesplosi risalenti alle due guerre mondiali. I racconti tra leggenda e realtà di chi ha vissuto l’aprile 1945 vogliono che i tedeschi in fuga verso la Svizzera scaricassero nel primo bacino camion e comballi pieni di ordigni. E si parla di bombe d’aereo inesplose, anche di 200 e 300 chili, tra la punta del Pizzo e Villa d’Este, a Cernobbio. Pare inoltre che un aereo postale sia finito in acqua nel ramo lecchese. Un altro ordigno d’aereo è segnalato a Blevio, tra i 150 metri e i 200 metri di profondità. Materiale bellico pullula anche a Lierna e Varenna.
È leggenda un prototipo d’aereo inabissato a Sala Comacina. Un’altra fonte riferisce di un motoscafo di 8 metri con a bordo non meglio precisati «parenti di Benito Mussolini» inabissatosi a Torno durante la fuga del duce verso la Svizzera. Molti relitti sono invisibili, inghiottiti dal fango del fondale. Pare sia andata così per gli idrovolanti che, alla fine della Seconda guerra mondiale, furono fatti inabissare davanti all’Aero Club di Como.
A documentare quanto il lago pulluli di depositi di armamenti, bastano tre episodi di cronaca recenti. Nel 2007, di fronte ad Argegno, su un fondale noto come “Polveriera”, i sommozzatori della Marina Militare e gli artificieri del Genio Guastatori dell’Esercito hanno rimosso a 10-15 metri di profondità ben 150 ordigni italiani e inglesi risalenti alla seconda guerra mondiale: bombe da mortaio, detonatori, proiettili, granate fino a 120 millimetri di calibro.
L’anno seguente è stato scoperto un arsenale immenso, mille bombe, sotto la diga foranea di Como intitolata al fisico Pietro Caldirola. Anche qui, un assortimento di bombe a mano, granate di artiglieria, spolette e bombe da mortaio per una estensione di circa 40 metri quadrati contenuti in casse militari. Infine un ordigno della seconda guerra mondiale è stato trovato nel 2012 nello specchio d’acqua di fronte a piazza Cavour a Como ed è stato fatto brillare in una cava a Faggeto Lario.
Fonte:
http://www.corrierecomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55301:quei-segreti-esplosivi-eredita-della-guerra&catid=14:prima-pagina