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venerdì 18 ottobre 2013

Disinnesco ordigno bellico all'aeroporto "La Spreta"


Sabato 19 ottobre all’aeroporto “La Spreta” di Ravenna, un pericoloso residuato bellico della seconda guerra mondiale sarà neutralizzato dagli artificieri dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago (Vr). Si tratta di una bomba d’aereo di fabbricazione britannica ancora attiva di 250 libbre (circa 113,4 kg) rinvenuta occasionalmente nel corso dei lavori di scavo. L’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” è una delle 7 Unità dell’Arma del Genio incaricate di bonificare il territorio dell’Italia centro settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi (dall’inizio del 2013 sono stati effettuati oltre 1250 interventi di bonifica solo nel nord Italia). Si tratta di una attività particolarmente delicata coordinata dal Comando Forze di Difesa Interregionale Nord con sede a Padova e retto dal Generale di Corpo d’Armata Bruno Stano. Le operazioni di messa in sicurezza del territorio saranno coordinate dalla Prefettura di Ravenna ed inizieranno alle ore 8.30 (inizio evacuazione dei residenti). Alle 9 circa sarà effettuato il disinnesco dell’ordigno per poi essere rimosso e trasportato presso una cava del luogo dove sarà fatto brillare. Allo scopo di garantire la massima cornice di sicurezza, sarà necessario evacuare i cittadini residenti nell’area a rischio oltre alle abitazioni civili ricadenti all’interno del raggio di sgombero di 300 metri dal punto di rinvenimento dell’ordigno. La stessa misura precauzionale (per un raggio di sgombero di 300 metri) sarà adottata presso il sito di brillamento e per tutta la durata delle operazioni. E’ inoltre previsto il divieto di sorvolo di qualsiasi velivolo dalle 9 fino al termine dell’attività su tutta la zona delle operazioni. L’intervento avrà una durata di circa 5 ore, sarà diretto dal Capitano Giuseppe La Ianca e materialmente eseguito dal Maresciallo Capo Rocco Pezzano con il suo nucleo di specialisti E.O.D. (Esplosive Ordnance Disposal):Serg. Carmine Bianco, C.M.C.S. Giuseppe Spataro, CMCS Saverio Gallo e C.M.S. Angelo Buscemi che vantano, oramai, una preziosa esperienza maturata anche nel campo della neutralizzazione degli insidiosi ordigni improvvisati di matrice terroristica rinvenuti nel corso delle varie missioni di internazionali pace.
Fonte:
                                                                                       Foto: Ravenna24

Gruaro, trovati 27 residuati bellici nel cantiere in via Roma


di Rosario Padovano
GRUARO. Allarme ieri pomeriggio lungo il ciglio della strada in via Roma a Gruaro. dove è in costruzione la nuova casa di riposo. Durante gli scavi per la realizzazione di un marciapiede l’escavatore ha inavvertitamente toccato un proiettile di mortaio, nascosto nel terreno. Altri 3 sono stati trovati quasi subito, il resto delle ogive erano incastonate nel terreno, vicino a una conduttura. In totale sono stati recuperati 27 proiettili di mortaio, risalenti alla Seconda guerra mondiale. Le bombe, le cui spolette erano perfettamente funzionanti, sono state recuperate da artificieri dell’Esercito Italiano di stanza alla caserma Spaccamela di Udine e portate a farle brillare in una località segreta, scortate dai carabinieri della stazione di Portogruaro. Gruaro durante l’ultimo conflitto mondiale era considerata una cerniera di passaggio sul fronte che portava al Tagliamento. Quel marciapiede è un’opera complementare alla casa di riposo che sta sorgendo lungo il corso della roggia Versiola. Proprio il direttore dei lavori, il geometra Stefano Perin, ha scoperto le bombe nascoste nel terreno, assieme all’operaio che si trovava a bordo dell’escavatore e che sollevando la benna si è accorto delle scomode, pericolosissime presenze. La stessa benna ha toccato le ogive che fortunatamente, per puro caso, non sono esplose.
La zona del rinvenimento dei proiettili è stata subito recintata, mentre i lavori proseguivano da un’altra parte. Recuperate in pochi minuti le 4 ogive scoperte inizialmente, si è provveduto a scavare sul terreno per mettere in sicurezza anche quei proiettili accatastati. Alla fine saranno ben 27. I mezzi militari dopo aver caricato le bombe sono partite verso una località ignota per farle brillare, forse sul greto del fiume Tagliamento.
Fonte:
                                                             Foto: La Nuova Venezia

Faenza, ordigno inesploso abbandonato sull’A14


Faenza, 17 ottobre 2013 - L’HANNO lasciato come se fosse un rifiuto qualsiasi lungo la strada. Peccato che non fosse uno pneumatico o un vecchio elettrodomestico scassato come quelli abbandonati troppo spesso nei campi in discariche improvvisate, ma un proiettile d’artiglieria della Seconda Guerra mondiale. E che la strada in questione non fosse una qualunque, ma l’autostrada A14 . IL PROIETTILE è stato rinvenuto in una piazzola di sosta, sotto un vecchio mazzo di fiori in plastica, che indicava il luogo di un incidente dove qualcuno ha perso la vita, al chilometro 60,3, in territorio del comune di Solarolo, appena dopo l’area di servizio Santerno. La telefonata è arrivata attorno alle 12da parte degli addetti della manutenzione della società autostrade che avevano notato quel proiettile tutto arrugginito e incrostato di terra. SUBITO è scattato l’allarme sul posto si è precipitato il personale della società autostrade, che giunto sul posto ha allertato una pattuglia della polizia stradale di Ravenna. Appena constatata la situazione gli agenti hanno chiamato gli artificieri. Sul posto è arrivata una squadra dell’ottavo Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti ‘Folgore’ di Legnago, in provincia di Verona, intervenuti su richiesta della Prefettura di Ravenna per identificare e mettere in sicurezza il pericoloso residuato bellico risalente al secondo conflitto mondiale. E’ poi scattata la macchina approntata dalla sicurezza civile così sull’A14 sono arrivate anche un’ambulanza della Croce Rossa e pattuglie della Polstrada di Forlì e di Faenza, responsabili delle operazioni di brillamento. Intanto l’area della piazzolla è stata bloccata, ma si è deciso di non chiudere l’autostrada. SECONDO una primissima valutazione il proiettile d’artiglieria sarebbe di un calibro 75 millimetri verosimilmente appartenuto all’artiglieria alleata. Dopo l’intervento e messa in sicurezza l’ordigno bellico è stato trasportato nella cava gestita dalla Ctf, La Crocetta, lungo la provinciale Modiglianese a Faenza per farlo brillare rendendolo così innocuo. COME sia arrivato in quel punto, invece, è un mistero. L’ipotesi più plausibile è che qualcuno abbia rinvenuto l’ordigno in un campo e per non avere fastidi con la procedura di recupero e abbia scelto di abbandonarla sull’autostrada, esponendo però gli automobilisti a notevoli rischi.
Fonte:
                                                        Foto: Il Resto Del Carlino

Residuato bellico fatto brillare da artificieri a Botricello


AGI) - Botricello (Catanzaro), 17 ott. - E' stata fatta brillare questa mattina la bomba di mortaio, risalente alla seconda guerra mondiale, rinvenuta nei giorni scorsi a Botricello durante alcuni lavori in un campo non distante dalla abitazioni. Le operazioni di bonifica sono state effettuate da due militari dell'undicesimo Reggimento Genio guastatori di Castrovillari, alla presenza dei Carabinieri della locale stazione e del comando di polizia municipale. Sul posto, per assistere alle operazioni in totale sicurezza, anche il sindaco di Botricello, Giovanni Camastra, i volontari della Croce rossa e della Protezione civile, alcuni dipendenti del Comune che hanno collaborato alle operazioni. Il residuato bellico e' stato trasportato sulla spiaggia, in un luogo distante dalle zone abitate, quindi inserito in una buca molto profonda e fatto brillare. (AGI) Cz1/Adv
Fonte:
http://www.agi.it/catanzaro/notizie/201310171648-cro-rcz1051-residuato_bellico_fatto_brillare_da_artificieri_a_botricello

Ordigno bellico trovato in una piazzola di sosta in A14, tempestiva l'operazione di recupero


Un proiettile d'artiglieria della Seconda Guerra mondiale è stato ritrovato ieri in una piazzola di sosta dell'A14, al chilometro 60,3 in territorio del comune di Solarolo, appena dopo l'area di servizio Santerno. L'allarme lo hanno lanciato gli addetti alla manutenzione della società Autostrade. Sul posto è quindi arrivata subito una squadra dell'ottavo Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti 'Folgore' di Legnago (VR), intervenuti su richiesta della Prefettura di Ravenna, pattuglie della Polstrada di Forlì e di Faenza e un'ambulanza del corpo militare della Croce Rossa, presenza indispensabile durante le operazioni di recupero di ordigni inesplosi.
La sinergia tra tutte le Forze intervenute ha permesso di risolvere l'emergenza in tempi brevi e senza ricorrere alla chiusura dell'autostrada.
Il proiettile, infatti, è stato messo in sicurezza sul posto e poi trasportato nella cava La Crocetta, lungo la provinciale Modiglianese a Faenza, per farlo brillare.
Fonte:

mercoledì 16 ottobre 2013

Bagnara C. (RC): Residuato bellico rinvenuto durante lavori abitazione


Un cannone bellico, di un’epoca che resta al momento incerta, è stato ritrovato al centro di Bagnara durante i lavori nelle fondamenta di una casa.
Inizialmente scambiato per ordigno esplosivo, la zona è stata evacuata grazie all’intervento dei corpo dei vigili del fuoco di Bagnara Calabra (coordinato da Paolo Barbara), ed è stato sigillato il perimetro da parte dei Vigili urbani (comandante Raimondo Cacciola) e dai carabinieri (Comandante Aniello Camardella).
Una volta rimosso l’oggetto, dal Genio Artificieri, sezione di Reggio Calabria, si è rivelato un cannone, in cui sono stati ritrovati dei piccoli residui di zolfo.
Il cannone è stato ripulito con le manichette dei vigili del fuoco di Bagnara.
Al termine delle operazioni, a cui il sindaco Cesare Zappia ha partecipato in primissima persona, il cannone è stato trasportato via dal sito per eventuali esami.
Fonte:
 http://www.cmnews.it/notizie/calabria/reggio-calabria/85406-bagnara-c-rc-residuato-bellico-rinvenuto-lavori-abitazione/

martedì 15 ottobre 2013

Cuneo, tre ordigni bellici in una cantina in via Mameli: evacuati i palazzi e il tribunale


Attimi di paura questa mattina intorno alle 11 in via Mameli angolo piazza Galimberti a Cuneo.
Durante lo svuotamento di una vecchia cantina di un condominio sito proprio in via Mameli sono stati rinvenuti tre ordigni bellici. La cantina apparteneva ad un condomino mancato circa un mese fa: gli amici stavano procedendo allo svuotamento del locale, quando hanno notato gli ordigni.
Intervenuta immediatamente la polizia, oltre ai vigili del fuoco, per bloccare la strada e per evacuare tutte le zone circostanti compreso il vicinissimo tribunale.
"Si sta svolgendo ora l'intervento degli artificieri per rimuovere gli ordigni, che sono bombe ananas, e per riportare la zona in sicurezza", ha dichiarato il capo delle Volanti Luigi Chilla.
Fonte:
 http://www.targatocn.it/2013/10/14/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/ordigno-bellico-in-una-cantina-in-via-mameli-evacuati-i-palazzi-e-il-tribunale.html#.Ul1fzhDDuCk

domenica 13 ottobre 2013

BIOGRAFIADIUNABOMBA SCENDE IN CAMPO




La settimana che volge al termine si apre con la polemica della bonifica bellica nel porto di Molfetta. Controversie sociali tanto intense da coinvolgere contraddizioni di natura politica locali, ma anche nazionali. La bonifica eseguita, ma anche no. Infatti la bonifica bellica nelle acque del porto è stata portata a termine dei nuclei SDAI della marina Militare. Le bombe rinvenute dai sommozzatori sono state consegnate ai genieri guastatori EOD dell’undicesimo Foggia, i quali, stando ai numeri forniti dalle fonti ufficiali, smaltiscono 48.000 residuati bellici sia a caricamento ordinario, sia ordigni al Fosforo. A prima vista sembrerebbe una curiosa notizia da ultima pagina. Così non è. Infatti ad un cronista attento non sfuggirebbe il vero significato di questa colossale operazione certamente rivolta alla costruzione dell’opera in corso, ma innanzitutto orientata alla sicurezza di pescatori, diportisti, della cittadinanza. In pratica ad oggi, porto si, porto no, unica constatabile certezza  consiste nel possedere 48.000 ragioni per essere più sicuri. Ma non basta, le stesse fonti annunciano in quei stessi fondali,  la presenza di altri 50.000 ordigni, tutti a vista, da eliminare. Un gravoso impegno per tecnici SDAI e del Genio. Attenzione cari amministratori della Regione Puglia, eliminare le restanti bombe (50.000) a vista non conclude le operazioni di bonifica bellica del porto. Anzi, proprio da quel momento si potrà (dovrà)  estendere un vero progetto di bonifica bellica in mare. Vale a dire la ricerca dei restanti e numerosissimi residuati bellici insabbiati, non visibili, coperti da strati di fango e detriti. Senza questa ricerca bellica nessuno potrà annunciare il termine delle operazioni di bonifica bellica nel costruendo porto più discusso del secolo.   
E mentre gli amministratori della pubblica amministrazione italiana si chiedono cos’è e cosa serva la bonifica bellica preventiva, il giorno successivo alla querelle di Molfetta, ad Alessandria un cercatore di funghi s’imbatte nei boschi di Voltaggio in un residuato bellico risalente alla seconda guerra mondiale. Per sua fortuna non si verificano incidenti. I Carabinieri di zona mettono in sicurezza l’area, i Genieri della Taurinense eliminano la pericolosa granata. Al Sindaco di Alessandria il gravoso impegno di ordinare una bonifica sistematica dell’area per la sicurezza dei suoi concittadini.
Mercoledì la notizia di una vicenda assurda da ogni punto di vista accaduta nel comune di Rivalta del Mincio: un bambino di otto anni intento a giocare a pallone nota nell’improvvisato campetto, un oggetto per lui strano. È una mitraglietta tedesca dell’ultima guerra mondiale. prontamente il bimbo consegna l’oggetto ai propri genitori, i quali a loro volta segnalano la vicenda ai Carabinieri. Tutto bene è ciò che finisce bene. Anche in questo caso l’invito al Sindaco di Rodico di procedere per la sicurezza dei cittadini alla bonifica bellica sistematica dell’area.
Giovedì il risultato delle mancate bonifiche delle aree a codice rosso. In quel di Povo nei pressi di Trento:  l’incauto della settimana rinviene chissà dove, chissà come, un residuato bellico. Logica, minimo sindacale d’intelligenza, buon senso e quant’altro suggerirebbero  al furbo della settimana di non rimuovere la piccola bomba e segnalarne la presenza ai Carabinieri di zona. Ma lui che fa …?  Decide di trasportare l’oggetto esplodente nel garage di casa. A questo punto, fosse un film d’azione, uno spettatore “derambizzato”, attenderebbe un ripensamento, un richiamo della coscienza del tipo: “ma che idiozia ho compiuto”. Lui no, nessun pentimento di sorta, anzi è travolto da una geniale curiosità: “ chissà cosa potrà contenere una bomba”. Difatti decide di smontare quel pezzo di ferro. Il boato è immediato, l’uomo, un sessantasettenne è urgentemente ricoverato all’ospedale di Santa Chiara, ma i traumi da esplosione sono come sempre irreversibili. Colpa di una bonifica mai eseguita …? Certamente si, ma in questo caso la responsabilità del protagonista è evidentissima. Raccoglie il residuato, (pericolo personale), lo trasporta in giro fino a giungere nel garage  (pericolo per ogni persona che incrocia). Infine provoca la detonazione della bomba (pericolo e lesioni allo stabile).
Giovedì in via Sacco a Pescara in agricoltore nota due oggetti in ferro. Sono due colpi da cannone, uno scarico, l’altro carico e con spoletta meccanica. Venerdì le cinque bombe da mortaio rinvenute a Chiomonte nelle vicinanze di un cantiere TAV. Sabato l’ennesimo rinvenimento a Cassino, anche quest’ultimo sul ciglio di una strada molto importante. L’enigma del cassinate continua chi sarebbe il posatore seriale di queste bombe sui cigli delle strade …? Semplici stolti …? O piuttosto granate apparse durante lavori di scavo che non avrebbero incluso la bonifica bellica obbligatoria …? Altra domanda perché il comune continua a tacere e non pretende il rispetto delle normative BCM…? Ma una domanda la rivolgo a me stesso, perché alla luce di tutto questo gli addetti BCM continuano a tacere …? Perché i titolari d’imprese BCM, certamente più autorevoli di chi scrive, non prendono contatti con le amministrazioni per spiegare le importanti ragioni della bonifica bellica preventiva, tra l’atro regolamentata da precisa normativa …? Vedo un mondo BCM che non riconosco più, lo noto abulico, addirittura insofferente con se stesso. Malvolentieri osservo l’ectoplasma di una bonifica bellica che chiede di risorgere non ottenendo le giuste risposte. Percepisco una bonifica bellica (preventiva/sistematica) ignorata, anche da chi dovrebbe sostenerla, rivitalizzarla. Ma non accade nulla di nulla, anzi scorgo un vergognoso finale colmo di fosche sfumature. Pochi giorni fa un ingegnere della provincia di (…) invitato in cantiere per il rinvenimento di vari ordigni bellici, rivolgendosi a chi scrive pone la strana domanda: “ è la prima volta che vedo bombe”. Lo guardo, gli sorrido, è un giovane dirigente, ma se durante le operazioni di bonifica non ha mai visto bombe, la colpa non è ovviamente sua (……….). Biografiadiunabomba nasce per essere vetrina, ragione, motivazione per ogni addetto, sia del settore, sia per committenti varie. Per certo sono al corrente che il portale web è molto seguito, forse non basta. Non è abbastanza, forse è il momento per biografiadiunabomba di “scendere in campo”, di rivolgersi lei stessa a committenti e amministratori.
Giovanni Lafirenze