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domenica 30 dicembre 2012

Bimbo di 7 anni trova una bomba della Seconda Guerra con il metal detector ricevuto a Natale



 
Quando il piccolo Sonny, 7 anni, ha scartato il suo regalo di Natale e ha scoperto che si trattava di un vero metal detector, di quelli usati dagli esperti del National Geographic, non vedeva l’ora di mettersi alla ricerca di un possibile tesoro. E così nel Boxing Day l’intera famiglia Carter (papà Jem, mamma Tracey e il fratello maggiore di Sonny, Marley, 9 anni) è andata a fare una passeggiata nelle campagne attorno a King’s Lynn, storico paesino nella contea di Norfolk, con il dispositivo cerca-metallo saldamente nelle mani del ragazzino. Tempo un quarto d’ora e il metal-detector ha cominciato ad emettere il classico segnale acustico: a prima vista, il pesante oggetto metallico incrostato di fango sembrava solo un semplice pezzo di ferro e così il signor Carter l’ha liberato dal terreno, gli ha dato una sommaria ripulita e l’ha portato a casa come trofeo di caccia del figlio Sonny.
PRECAUZIONI - Dopo averlo sciacquato nel lavandino e averne scoperto la strana estremità appuntita, l’uomo ha però iniziato ad insospettirsi e si è perciò consultato con il suocero Steve Wood che, da ex armiere della RAF con oltre 20 anni di esperienza, ha immediatamente capito che quel pezzo di metallo tanto innocuo non lo era per niente, perché poteva trattarsi di una bomba inesplosa, probabilmente risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Da qui il consiglio di ficcarlo in un secchio di acqua fredda (una precauzione nel caso in cui fosse una bomba al fosforo tedesca, che può esplodere se asciutta) e di chiamare subito la polizia. A casa Carter è così arrivata una squadra di artificieri della base RAF di Wittering, nel Cambridgeshire, che hanno confermato i sospetti di nonno Steve: l’oggetto incappato nel metal-detector di Sonny era in realtà la testa di una bomba da esercitazione inglese da oltre 10 libbre (4,5 kg), usata durante la Seconda Guerra Mondiale e con ancora il cablaggio all’interno, anche se fortunatamente senza materiale esplosivo.
SBALORDITI - «Siamo assolutamente sbalorditi che il metal-detector abbia funzionato così bene al primo colpo – ha detto mamma Tracey al Daily Mail una volta passata la paura – . Quando quell’aggeggio si è messo a suonare, credevamo di aver trovato giusto un paio di monetine o roba del genere e così i ragazzi si sono messi a scavare tutti eccitati e lo stesso ha fatto anche il nostro cane e alla fine è spuntato quel pezzo di metallo pieno di fango, che stupidamente abbiamo pensato di portare a casa, non immaginando minimamente che potesse essere qualcosa di così pericoloso. Ora ci sentiamo un tantino sciocchi per il rischio che abbiamo corso e chissà cosa avranno pensato anche i nostri vicini nel vedere gli artificieri fuori dalla nostra porta il giorno dopo Natale». Per fortuna, l’avventura è finita bene, ma la leggerezza dei Carter nel portare a casa l’ordigno inesploso sarebbe potuta costare caro a tutti: ecco perché gli artificieri raccomandano a mezzo stampa di non spostare mai gli oggetti dal proprio sito e di allertare immediatamente le autorità in caso di ritrovamenti sospetti.



venerdì 28 dicembre 2012

Nel caso specifico




Le normative le regolano la bonifica bellica sono serie, molto serie. Ogni lavoro presenta le proprie difficoltà che per mezzo del buon senso riusciamo sempre a superare. Nel caso specifico, questo portale web ha calcolato che le ditte citate hanno tolto circa venti bombe d’aereo più altri residuati bellici. Certo per comprendere a fondo le ragioni di questo ulteriore e per certi versi inaspettato rinvenimento dovremmo considerare altri aspetti non imputabili alla professionalità delle ditte BCM impegnate sul campo. 
g.l.

giovedì 27 dicembre 2012

Ritrovato un ordigno bellico a Mezzana


 27 dic 2012
Paura nei giorni scorsi in un bosco di Mezzana Mortigliengo per la presenza di un ordigno bellico di grosso calibro che, per fortuna, dopo l’intervento degli artificieri dei carabinieri, si è rivelato inerte in quanto sprovvisto della carica esplosiva. Si trattava di un’ogiva di un obice di una decina di centimetri di diametro per una quarantina di lunghezza che è stata trovata in un bosco di frazione Mendalforno da un residente che si è recato nella zona per fare legna. L’uomo ha subito richiesto l’intervento dei carabinieri che a loro volta hanno chiesto che venissero inviati degli esperti in materia dall’apposito centro degli artificieri di Torino. Proprio loro, dopo aver rimosso con cautela l’ordigno, hanno scoperto che era sprovvisto di carica.
Fonte:
 http://www.ecodibiella.it/it/web/ritrovato-un-ordigno-bellico-a-mezzana-7583/sez/territorio

Dal Molin, spunta un nuovo ordigno bellico


Un nuovo ordigno è spuntato dal terreno, nel cantiere della Ederle 2 al Dal Molin. Il ritrovamento è avvenuto il giorno di Natale, con i lavori che non hanno subìto stop nemmeno per le Festività. Si tratta di un proiettile di circa 45 centimetri di lunghezza e 15 di larghezza, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto a 150 metri dall'ingresso di Viale Ferrarin e ad un centinaio da una palazzina della nuova base statunitense.
Gli operai hanno subito lanciato l'allarme; sul posto sono accorsi gli agenti delle Volanti della Questura di Vicenza e i carabinieri della Setaf, cui spetta la competenza sul caso. L'ordigno, al momento, è stato messo in sicurezza ed è atteso l'arrivo degli artificieri dell'Esercito, i quali potrebbero decidere di prelevarlo per farlo brillare in un luogo sicuro.
Fonte:
 http://www.vicenzatoday.it/cronaca/dal-molin-bomba.html

venerdì 21 dicembre 2012

Civitanova: pescano ordigno bellico e rimangono intossicati




di Elisa Tomassini


Sono stati ricoverati per accertamenti Francesco Gasparroni, suo figlio e Dionisio Beruschi, che a bordo della barca Galileo Padre hanno pescato giovedí sera niente meno che un ordigno bellico.
L'ordigno sembra essere stato un razzo risalente alla II guerra mondiale ma non esplosivo. Eppure una volta a bordo dell'imbarcazione l'oggetto ha iniziato ad emettere fumo intossicando i tre malcapitati che una volta rientrati si sono recati al pronto soccorso. Non si sa ancora con certezza quale sostanza ha emesso l'ordigno ma il fumo é fuoriuscito per oltre mezzora. I tre sono al momento sotto accertamenti mentre parte della barca dove poggiava l'oggetto fumoso é rimasta danneggiata.
Fonte:
http://www.viverecivitanova.it/index.php?page=articolo&articolo_id=385894

mercoledì 19 dicembre 2012

Ordigno bellico Cassino,in 600 evacuati


(ANSA) CASSINO (FROSINONE), 19 DIC- Circa seicento persone sono state evacuate a Cassino (Frosinone) per consentire le operazioni di disinnesco di una bomba della seconda guerra mondiale ritrovata circa un mese fa dai vigili del fuoco dopo la segnalazione di una signora di 88 anni. Sgomberati i residenti della zona tra via Selvotta. L'ordigno, del peso di 230 chilogrammi sara' disinnescato e poi portato in una cava di Sant'Elia Fiumerapido, dove verra' fatto brillare.
Fonte:
 http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lazio/2012/12/19/Ordigno-bellico-Cassino-600-evacuati_7975696.html

martedì 11 dicembre 2012

BOMBA D’AEREO RINVENUTA A MAGIONE (PERUGIA)



Da qualche ora è iniziata l’Operazione Bufalo. I velivoli tattici americani incursionano le località difese dai soldati del Generale Kesserlring. La guerra ristagna tra Anzio e la Linea Gustav. I militari americani già  pensano a Roma (04-06-1944). Il 24 Maggio 1944 è colpito lo Scalo ferroviario del comune di Magione in provincia di Perugia. Notevoli i danni. Oltre alla sede ferroviaria è colpito lo stabilimento meccanico F.lli Rondini e tutta la produzione militare della zona, nonché il centro abitato con danneggiamenti anche alla Chiesa di San Giovanni Batista. I bombardieri angloamericani devastano i collegamenti stradali e ferroviari bloccando di fatto le linee di collegamento Ancona/Roma. I ponti sui torrenti Nestore e Naia. Numerosi incendi a Foligno tra le officine Macchi e tanto altro.
Oggi la notizia del rinvenimento di una bomba d’aereo americana da 1000 libbre, munita di spolette meccaniche. È stato possibile rintracciare il potente ordigno sepolto a meno cinque metri da quasi settant’anni grazie alla memoria di un vecchietto del paese, il quale ha subito segnalato la probabile presenza della bomba agli uffici comunali competenti. Questi ultimi hanno allertato il X Reparto Infrastrutture Napoli. Sul luogo sopraggiungono l’assistente Tecnico ed artificiere Amedeo Postiglione, il rastrellatore artificiere Salvatore Beneduce, entrambi coadiuvati dall’Assistente Tecnico Marco Ascenzi della ditta B.C.M. Boe di Roma. Il Gruppo è coordinato dal Colonnello Eugenio Cannarile. Il lavoro da subito si presenta gravoso. Tuttavia il gruppo B.c.m non si perde d’animo e da il via alle ricerche dell’ordigno. L’anziano testimone racconta dei bombardamenti subiti dall’importante città templare. Parla di crateri infuocati. Di puro terrore. L’uomo indica l’obbiettivo dei cacciabombardieri americani: una vecchia casa utilizzata come sede di un Comando tedesco. Amedeo, Salvatore e Marco ascoltano con grande interesse e con grande professionalità regolano la propria opera in base all’importante testimonianza. I giorni passano tra freddo, ghiaccio e pioggia. Ma non importa. Conosco il gruppo, a loro interessa esclusivamente rintracciare, rimuovere quella bomba, eliminare ogni pericolo che producono questi oggetti del passato. La bomba è stata avvicinata nella giornata di oggi verso mezzogiorno. Ovviamente l’area è stata subito transennata dalle Forze dell’Ordine. Amedeo e Salvatore il 20 novembre 2012 mettono in luce nei pressi di Ostia numerosissime granate sempre risalenti la seconda guerra mondiale. Al loro fianco c’è altra ditta B.C.M. (Straco), altri uomini, ma sempre permeati da identico spirito. Identiche nobili motivazioni per la bomba d’aereo rinvenuta sempre da Amedeo e Salvatore a Montecassino in compagnia della C.C.M. il 22 dello stesso mese. Cambiano i nomi delle ditte, mutano i cognomi dei professionisti all’opera. Ma non mutano le motivazioni che spingono i cercatori di bombe a confrontarsi tutti i giorni con questa strana e sconosciuta professione.     

Giovanni Lafirenze


In foto l'Assistente artificiere Amedeo Postiglione e la bomba di Cassino



La bomba d’aereo rinvenuta a Magione

Amedeo Postiglione e Salvatore Beneduce


In Basso la bomba di Cassino

Vite da sminatori Migliaia di bombe recuperate ogni anno


di  Caccia Fabrizio
ROMA — «Sui cieli italiani non volerà una rondine». Era il 10 giugno 1940, ma già all'indomani del famoso proclama di Mussolini la previsione fu disattesa e cominciarono i raid del «Bomber Command»: Torino, Vado Ligure, Porto Marghera, Genova, Savona, Livorno, Milano. Una pioggia di bombe con cui ancora adesso facciamo i conti. Paolo Orabona, del consiglio direttivo di Assobon, l'Associazione italiana delle società specializzate nella bonifica degli ordigni bellici, calcola che ogni anno sono centomila le granate inesplose che vengono rinvenute dalle ditte private (30 mila finora solo nelle tratte realizzate dell'Alta Velocità) e disinnescate, poi, dai militari dell'Artiglieria, chiamati sul posto per regolamento.
Ma non è un lavoro per tutti, quello di «sminatore». Bisogna avere dosi enormi di calma, perché un giorno può capitarti di urtare il filo di un ordigno trappolato — com'è accaduto a Giannantonio Massarotti, Caltagirone, Catania, che per fortuna adesso lo può raccontare — e allora hai davvero pochi secondi per rimediare. Mestiere antico, che una volta si faceva con «lo spillone» e ora col metal detector, battendo palmo a palmo il terreno con inesauribile pazienza. E tanta gente speciale: un piccolo «esercito di angeli guardiani, che vigilano sulla costruzione di strade, ospedali, porti e ferrovie». Adolfo Daddio, di San Cipriano d'Aversa, Caserta, dormiva addirittura con «lo strumento» sotto il letto. Lui e il metal detector erano inseparabili. La leggenda vuole che Daddio (scomparso nel '96) quasi «sentisse» le bombe sotto terra e si divertisse, come un rabdomante o un cercatore di tartufi, a spegnere l'apparecchio e a contare i passi fino a riaccenderlo in un punto esatto. Ed ecco il «beep», il segnale della bomba. Non restava che stanarla con le mani.
Anche gli sminatori, però, hanno un problema. Oggi non esiste più un albo ufficiale delle ditte e si vive in piena «deregulation» con tutti i rischi del caso: «La crisi è nera — racconta Paolo Orabona, presidente della Strago Spa — e la guerra dei prezzi finisce spesso per favorire aziende che non hanno neppure la necessaria copertura assicurativa. Così, vincono le gare al massimo ribasso e poi procedono a bonifiche a dir poco superficiali». Ditte che si aggiudicano l'appalto, incassano i soldi e spariscono nel nulla: «È capitato sulla tratta Bologna-Milano della Tav», confida Giannantonio Massarotti. Quella dei Massarotti è una vera dinastia: «La inaugurò mio padre Giulio nel 1951 con il recupero delle navi affondate — ricorda Giannantonio, 58 anni —. E la tradizione proseguirà con i miei figli, Giulio e Roberta, anche lei sminatrice ma con il brevetto superiore di dirigente Bcm, Bonifica campi minati. La ragazza è sveglia, va in giro per cantieri senza l'elmetto e il piccone, ma coordina il lavoro e studia le mappe del territorio davanti allo schermo del suo computer».
Il vecchio albo degli sminatori fu istituito nel 1946, poi arrivarono la legge Merloni e il ministro leghista Calderoli che nella sua furia semplificatrice cancellò pure quel vecchio decreto del dopoguerra. Risultato? Oggi chiunque abbia un brevetto rilasciato dal ministero della Difesa (il corso dura un mese e si tiene a Roma, alla Cecchignola) può esercitare la professione. I controlli nei cantieri, però, sono relativi e la malavita si può infiltrare. Laghi, fiumi, mari italiani sono serbatoi inesauribili d'esplosivo, la mafia se n'è già servita per Capaci.
«Il primo ottobre di quest'anno finalmente è stata approvata la nuova legge sulla bonifica bellica — dice Paolo Orabona —. Ora servirebbe un decreto interministeriale per nominare la commissione di 6 esperti incaricati di redigere il nuovo albo. Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, si è mostrato molto sensibile all'argomento, però se cade il governo Monti...».
La preoccupazione è forte. Oggi le ditte in campo sono una quarantina, circa 500 gli sminatori in attesa di normativa. Un rastrellatore di ordigni guadagna sotto i 2 mila euro, pochino se si pensa a cosa rischia. Uno di loro, Giovanni Lafirenze, ha dedicato un sito (www.biografiadiunabomba.it) e un libro alla sua storia: s'intitola «Schegge assassine», non a caso. Perché l'Italia è un Paese disseminato di bombe e, come scrive nella prefazione lo storico Giovanni Dalle Fusine, questo è il frutto di una guerra «che non termina con i trattati di pace, ma si protrae nel tempo e coinvolge le generazioni».

Fonte:
 http://www.dirittiglobali.it/home/categorie/31-guerre-armi-a-terrorismi/39686-vite-da-sminatori-migliaia-di-bombe-recuperate-ogni-anno.html

lunedì 10 dicembre 2012

Nel giardino spunta una bomba a mano


Sistemare il proprio giardino avrebbe potuto avere conseguenze gravissime. Venerdì pomeriggo a Nuvolera, in via Colombera, i giardinieri di una ditta di Bedizzole hanno scoperto un ordigno bellico americano risalente alla Seconda guerra mondiale nel terriccio che stavano stendendo: una bomba a mano di rara potenza in ottimo stato di conservazione, risalente alla seconda guerra mondiale.

Immediatamente è scattato l'allarme e sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Nuvolento. Il comandante Luciano Foscolo ha coordinato tutta l'operazione: dapprima ha fatto isolare con nastro biancorosso la zona in cui si trovava l'ordigno affinché non ci fosse la possibilità di avvicinarsi e, nella mattinata di ieri, ha fatto intervenire gli artificieri guidati dal capitano Daguanno. Sul posto anche la Croce Bianca e i Vigili del fuoco, pronti a intervenitre ad ogni evenienza.

L'operazione è avvenuta con il massimo riserbo per non destare la curiosità dei cittadini nuvoleresi. Gli artificieri hanno provveduto a trasportare l'ordigno nel campo antistante la villa dove è stato fatto brillare. Un violento scoppio che ha creato una buca profonda. Tutto si è svolto nella massima regolarità e prima dell'ora di pranzo tutto era già ritornato alla normalità. Ora si tratta di stabilire dove la ditta di giardinaggio abbia prelevato la terra: il rischio è infatti che possano essere sparsi altri ordigni di questo genere.
Giuliano Maggini
Fonte:
 http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/garda/nuvolera-nel-giardino-spunta-una-bomba-a-mano-1.1467774

giovedì 6 dicembre 2012

RINVENIMENTO DI ORDIGNI BELLICI


 6 dic.2012
In considerazione degli ultimi fatti di cronaca avvenuti in provincia, relativi ad infortuni occorsi per deflagrazione accidentale di ordigni bellici durante operazioni di maneggio, il Questore di Belluno Attilio Ingrassia fa appello alla popolazione di non rimuovere i residuati bellici rinvenuti e di comunicare alle forze di polizia eventuali rinvenimenti di esplosivi o armi di cui abbia conoscenza, al fine di prevenire ulteriori eventi dannosi. 
Fonte:
 http://questure.poliziadistato.it/Belluno/articolo-6-69-49873-1.htm

In classe con una bomba ma non lo sapeva




 di Ermanno Accardi
E' successo a Newcastle. Un ragazzino di 11 anni ha trovato un residuato bellico, per fortuna inattivo, e lo ha scambiato per un salvadanaio. Poi lo ha portato in classe, scatenando un ''fuggi fuggi'' generale.

Fonte:
 http://video.repubblica.it/mondo/in-classe-con-una-bomba-ma-non-lo-sapeva/112798/111197

martedì 4 dicembre 2012

Dal Rabbi spuntano quattro proiettili della II Guerra Mondiale


4/12/2012
Emergono dal Rabbi ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. A chiedere l'intervento dei Carabinieri di Galeata è stato un residente della zona dopo aver notato nei pressi del ponte di Strada di San Zeno degli oggetti in acqua. Avvicinatosi ha appurato che si trattava di quattro proiettili di carro armato. Sul posto è giunto il personale del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Ravenna, che ha provveduto alla messa in sicurezza degli ordigni.
Secondo le prime ipotesi, l'innalzamento del livello dell'acqua degli ultimi giorni, a causa delle abbondanti precipitazioni, hanno fatto sì che gli ordigni si muovessero dal sottofondo del fiume e che la corrente le trasportasse a valle. I quattro proiettili sono stati isolati in un'area con delle bandelle in attesa della definitiva rimozione e delle successive operazioni di brillamento.
Fonte:
 http://www.forlitoday.it/cronaca/ordigni-bellici-seconda-guerra-mondiale-fiume-rabbi-san-zeno.html

LA PATENTE D’ESPERTO




La notizia è incredibile: domenica 2 dicembre 2012 una potente detonazione coglie di sorpresa gli abitanti del comune di Fonzaso Provincia di Belluno. Sono le 10.30 (circa). La fonte è il Corriere delle Alpi. L’articolo è curato dal dott. Roberto Curo. Il servizio del giornalista spiega che un uomo residente proprio nella piccola cittadina veneta è investito dall’esplosione di un residuato bellico. L’uomo, un cinquantaduenne, forse è intento a maneggiare una piccola granata risalente la “Grande guerra”, trovata durante le sue escursioni con il metaldetector. La probabile ricostruzione dell’incidente: l’incauto chiuso nel garage della propria abitazione tenterebbe in qualche modo, di sollecitare i meccanismi dell’ordigno bellico. La piccola bomba esplode. L’uomo è travolto dalle schegge. Un vicino di casa allertato dal boato soccorre l’imprudente protagonista di questa storia lo scopre accasciato, con la mano devastata, il viso deturpato dai detriti del residuato. Lui è cosciente e suggerisce di avvisare la propria moglie. L’amico chiama sia la compagna, sia i soccorsi. Subito interviene l’ambulanza che trasporta il grave ferito all’ospedale di Feltre. I medici tentano i primi interventi, ma non è sufficiente, occorre ben altro. Infatti, grazie ad un elicottero l’infortunato è urgentemente trasferito in una clinica specializzata di Pordenone. L’uomo è grave ma non rischia la vita. Nel frattempo proseguono le indagini per capire sia le ragioni della disgrazia, quanto la provenienza di questi strani cimeli di guerra. La dott.ssa Lorena Ulpiani scrive e specifica sul Gazzettino del NordEst: “L’uomo è stato tradito dalla sua passione per i residuati bellici”. Non ha torto, anzi vorrei aggiungere che l’uomo in questione è stato soprattutto tradito da una legge regionale del tutto sbagliata che non riesce a distinguere mostrine, gavette e quant’altro da oggetti esplodenti e carichi di materiale detonante. I residuati bellici non permettono di sbagliare più di una volta. In questo campo, ripeto, la patente d’esperto non la possiede nessuno.   

Giovanni Lafirenze

lunedì 3 dicembre 2012

Mano e volto dilaniati da una bomba


di Roberto Curto 


FONZASO. Un botto violento squarcia il silenzio della domenica mattina nella campagna fonzasina. È l'esplosione di uno degli ordigni bellici posseduti da Fiorenzo Pasa nella sua casa di via Arsiè. Il cinquantunenne ci sta armeggiando all'interno di una sorta di cabbiotto usato come deposito. Pasa sta analizzando l'ordigno, residuato probabilmente della Grande Guerra, quando qualcosa va storto. La bomba deflagra investendolo in pieno volto. Sono passati da pochi minuti le 10,30 e Pasa perde parte di una mano, solo le prossime ore diranno se anche la vista ha riportato danni permanenti e in più ci sono gravi traumi al volto tra cui la frattura della mandibola.
Il rumore dell'esplosione si propaga nella campagna circostante (la zona è quella a metà tra i centro del Pese la zona commerciale della Fenadora) e viene udito da un vicino abitante a poche centinaia di metri di distanza. Esce di casa e va a vedere cosa è successo e si trova di fronte all'uomo che perde sangue, è praticamente senza una mano e ha il volto sfigurato. Eppure Pasa è cosciente e trova la lucidità per dettare al vicino il numero di telefono della compagna che abita a Rasai i Seren del Grappa. Partono i soccorsi e sul posto si precipitano i sanitari dell'ospedale di Feltre ai quali spetta il compito non semplice di stabilizzare il paziente e trasferirlo in ambulanza al pronto soccorso dove vengono medicate le bruttissime ferite riportate.
Nel frattempo la zona dell'esplosione viene esplorata dai vigili del fuoco e dai carabinieri della stazione di Arsiè. Fiorenzo Pasa, persona schiva e riservata, ha la passione dei residuati bellici abbandonati e inesplosi nella zona soprattutto risalenti alla Grande guerra. La casa è le sue pertinenze sono state messe sotto sequestro in vista del sopralluogo in programma nella tarda mattinata di oggi a cura dei carabinieri e di personale della questura per verificare la presenza di altri ordigni potenzialmente pericolosi presenti in quella sorta di deposito. Dall'esito del sopralluogo verrà deciso s fare intervenire una squadra di artificieri dell'esercito.
Ieri alle 14 l'elicottero del Suem è decollato dal Santa Maria del Prato in direzione ospedale di Pordenone dove c'è un reparto specializzato nel quale Fiorenzo Pasa è stato preso in carico. Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. A preoccupare, oltre alla mano che ha perduto il pollice, ci sono le possibili conseguenze per la vista, in particolare alla funzionalità di uno dei due occhi investito dallo scoppio. Poi ci sono le lesioni a volto. La compagna di Pasa ha fornito ai carabinieri di Arsiè alcune indicazioni. Informate dell'accaduto anche le due figlie ce la coppia ha avuto insieme. Resta da chiarire dove, a causare l'esplosione, sia arrivata l'imperizia del “recuperante” fonzasino e dove una sfortunata casualità.
Fiorenzo Pasa è stato sottoposto già nel pomeriggio a una lunga operazione chirurgica per cercare di salvare almeno una parte della funzionalità della mano dilaniata. I carabinieri hanno ribadito la pericolosità del recupero e della detenzione di questi reperti bellici che tra l'altro configurano in caso di mancata denuncia, un reato penale. Chiunque trovi reperti bellici non deve toccarli e avvertire subito le forze dell’ordine. Avrebbe dovuto farlo anche Pasa.
Fonte:
 http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/12/03/news/mano-e-volto-dilaniati-da-una-bomba-1.6129826

La granata gli esplode in mano: operaio di Seren del Grappa resta sfigurato


 
 03 Dicembre 2012
di Lorena Ulpiani
BELLUNO - Tradito dalla passione per i residuati bellici. Una granata è esplosa in mano. Fiorenzo Pasa, 52 anni, di Rasai, frazione di Seren del Grappa ha riportato gravi lesioni al volto e un intervento d’urgenza alla mano destra, all’ospedale a Pordenone.

L’incidente è avvenuto ieri mattina. L’uomo, che da ragazzo ha vestito la divisa da carabiniere ausiliario, si trovava da solo nell’abitazione del padre, a Canderal di Fonzaso, una casa isolata, nella quale pare custodisse un piccolo "arsenale". Il boato, poco dopo le 10.30 è stato udito fin nel centro del paese, in piazza. «Abbiamo capito subito che non si trattata della solita frana sul monte Avena», hanno spiegato i residenti. Il fragore è stato ancora maggiore per gli abitanti della frazione. È stato uno dei vicini, che si trovava a passare davanti alla casa, a dare l’allarme al Suem 118. Sul posto sono arrivati da Feltre un’ambulanza, vigili del fuoco e carabinieri.

Fiorenzo, che lavora alla cartiera di Santa Giustina, era sotto choc e in un lago di sangue, ma cosciente. Trasportato al Santa Maria del Prato, a Feltre, per un primo soccorso, le sue condizioni sono apparse gravi: dalla mano sinistra avrebbe perso due dita, oltre ad aver compromesso la funzionalità, mentre al volto avrebbe riportato lesioni serie ad un occhio e alla mandibola. È poi stato trasferito in elicottero all’ospedale di Pordenone, nel centro specializzato nella ricostruzione degli arti, per un delicato intervento.

Nella casa paterna sono rimasti evidenti i segni dell’esplosione. Oltre a ciò che resta della granata sono stati sequestrati dai carabinieri gli altri residuati bellici raccolti dal 52enne. Una passione pericolosa anche per chi conosce le armi. Lo ha ribadito il sindaco Gianfranco Furlin che era in piazza al momento deflagrazione e ha poi rivolto un appello a quelli che un tempo venivano chiamati "recuperanti". «È ora di finirla. - dice, spiegando come in zona ci siano ancora molte persone con la passione dei cimeli di guerra - A maneggiare ordigni si rischiano tragedie. Una granata, anche per l’alterazione nel tempo, può esplodere in qualsiasi momento. A poco serve conoscere le armi. Gli ordigni vanno lasciati agli artificieri».

Fonte:
 http://www.gazzettino.it/province/nordest/la_granata_gli_esplode_in_mano_operaio_di_seren_del_grappa_resta_sfigurato/notizie/235595.shtml

sabato 1 dicembre 2012

Ordigno bellico in un sottotetto: operaio rimane ferito, forse perderà una mano



01 Dicembre 2012
EGGIANO (SA)- Due operai che stavano lavorando in un sottotetto di un casolare abbandonato situato in via San Giovanni a Teggiano, nel salernitano hanno inavvertitamente 'picconato' una bomba a mano risalente probabilmente alla seconda guerra mondiale. L'ordigno e' finito sul pavimento da un'altezza di tre piani ed e' esploso. I due operai sono rimasti feriti e successivamente portati in ospedale.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sala Consilina e gli artificieri del comando provinciale di Salerno. 
I due operai che stavano lavorando nella mansarda del casolare di proprieta' della stessa ditta che sta eseguendo i lavori i cui lavoratori sono regolarmente assunti. La bomba probabilmente si trovava tra le tegole che compongono il tetto. Si tratta di una SRCM modello 35 (foto) in uso durante la seconda guerra mondiale. L'ordigno non e' esploso subito quando e' stato colpito dalla piccozza impugnata da uno degli operai ma e' precipitata dal terzo piano del casolare ed e' finita sul pavimento dove e' esplosa.
Adesso i carabinieri stanno compiendo una bonifica in tutta la zona per verificare se altri ordigni risalenti all'ultimo conflitto mondiale siano nascosti nella zona. Una vasta area e' stata chiusa dai carabinieri di Sala Consilina mentre gli artificieri dell'Arma sono al lavoro alla ricerca di altri eventuali ordigni.
Fonte:
 http://www.eolopress.it/eolo/index.php?option=com_content&view=article&id=5681:ordigno-bellico-in-un-sottotetto-operaio-piccona-e-rimane-ferito-forse-perdera-una-mano&catid=108:locale&Itemid=173

venerdì 30 novembre 2012

“Santa Barbara” di residuati bellici


Centinaio di ordigni bellici di fabbricazione italiana, tedesca e americana, risalenti al secondo conflitto bellico, sono stati fatti esplodere ieri in una cava a Coreno Ausonio dai militari EOD del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma. Si tratta di residuati rinvenuti sulle pendici di Montecassino da volontari e dagli stessi artificieri dell’esercito. Le dimensioni spaziavano dai 35 agli 80 centimetri ed erano bombe a mano, da mortaio o da artiglieria, tutti funzionanti. Gli esperti hanno spiegato che in un conflitto almeno il 7 per cento del munizionamento utilizzato resta inesploso. In un anno sono decine di migliaia i residuati rinvenuti e moltissimi nella zona del cassinate, in particolare nel Parco di Montecassino il cui presidente Iris Volante ha annunciato la sistemazione di appositi cartelli per segnalarne il pericolo.
Fonte:
 http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2012/11/30/esplosione-controllata-in-una-cava-della-santa-barbara-di-residuati-bellici-le-foto/

martedì 27 novembre 2012

La pioggia fa scoprire un ordigno bellico a Pitigliano


26 Novembre 2012
 Pitigliano: Il maltempo che ha provocato tanti danni nei giorni 11 e 12 novembre ha portato alla luce anche una bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale all’altezza del Km 41+900 della SR 74 Maremmana. La zona è stata messa in sicurezza e sono state previste per il 27 novembre tutte le operazioni di bonifica costituite dal dispolettamento e dal brillamento. Tutte le manovre gestite da personale in forza al Comando del 2° Reggimento Genio Pontieri – Plotone E.O.D. – Nucleo Bonifica Ordigni Esplosivi dovranno essere eseguite in condizioni di assoluta sicurezza ed è stata, pertanto, disposta l’evacuazione degli immobili, all’allontanamento di persone e alla chiusura della circolazione stradale in un’area avente raggio 1000 metri circostanti il punto di ritrovamento dell’ordigno.
Il 27 novembre 2012, dalle ore 8,00 fino alle cessate esigenze il sindaco ha disposto:
- L’evacuazione di tutti gli immobili ricadenti all’interno dell’area “Danger Zone 1” come sopra individuata;
- L’allontanamento temporaneo e l’interdizione della circolazione veicolare e pedonale nella suddetta Zona e nei seguenti tratti stradali:
SR 74 Maremmana dal (km 41+400) al (km 42+100);
Strada vicinale Terra Rossa;
Strada vicinale di Poggio Rota;
Strada vicinale Selva del Caggio;
Strada vicinale delle Sparne.
Le strade saranno riaperte al transito al termine delle operazioni.

Fonte:
  http://www.maremmanews.tv/it/index.php/notizie-locali/cronaca/24526-la-pioggia-fa-scoprire-un-ordigno-bellico-a-pitigliano-domani-sara-fatto-brillare

sabato 24 novembre 2012

Scoperto deposito di granate inesplose


ROMA Dormono lì da almeno 70 anni, le decine di granate da cannone rinvenute casualmente in un terreno ai bordi di via del Fosso di Dragoncello, a Ostia.A fare la sgradita scoperta sono stati stamattina gli operai di un’impresa incaricata della posa di cavi di fibra ottica che, alla vista degli ordigni bellici, hanno subito avvertito le autorità. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani per limitare la circolazione automobilistica e gli artificieri del 10° Reparto infrastrutture di stanza a Napoli. Stando ad una prima ipotesi, si tratterebbe di un deposito di munizionamento pesante allestito alla fine del Secondo conflitto mondiale dai tedeschi che controllavano la vicina linea ferroviaria Roma-Lido. Fino a pochi anni fa a pochi passi dal luogo del ritrovamento si poteva riconoscere un bunker militare in cemento armato. Un particolare curioso è nel fatto che proprio sopra il giacimento esplosivo un paio di anni fa dei muratori hanno elevato un muro di cinta destinato a circoscrivere un complesso immobiliare posto sotto sequestro dalla magistratura. Le operazioni di sminamento proseguiranno anche nella giornata di giovedì 22.
 Foto artificiere Amedeo Postiglione
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/dragona_granate_cannone_artificieri/notizie/233225.shtml

Cassino, riaffiora una bomba



 Novembre 2012
CASSINO - La cercavano da mesi, artificieri e vigili del fuoco. Erano sulle tracce di una grossa bomba di aereo di produzione americana sganciata su Cassino nel corso della seconda guerra mondiale.
A segnalarne la presenza in un terreno in via Selvotta, a Cassino, fra i quartieri di San Michele e San Bartolomeo, era stata una italo-americana di 85 anni, da ragazzina testimone oculare della battaglia di Cassino. Dopo mesi di ricerche, questa mattina vigili del fuoco e artificieri l'hanno individuata e, con estrema cautela, l'hanno riportata alla luce. Si tratta di un ordigno, una bomba, da 500 libre. Ora si dovrà valutare come intervenire e quali precauzioni prendere per rimuoverla nonché concordare il piano di evacuazione da adottare per mettere al sicuro la zona dove ci sono migliaia di residenti. Dopo un summit interforze, sarà emanata l'ordinanza sindacale che predisporrà l'evacuazione dell'area.

In Foto l'artificiere Amedeo Postiglione



Fonte:
 http://www.ilmessaggero.it/frosinone/cassino_bomba_guerra_mondiale/notizie/233718.shtml

Ancona: gli artificieri fanno brillare un'ordigno della 2a guerra mondiale



 di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni
  24/11/2012
Gli artificieri fanno brillare proiettile della 2a guerra mondiale. Il materiale bellico é stato rinvenuto da un'agricoltore nella Frazione di Gallignano ad Ancona.
Nella mattinata di venerdì gli Artificieri della Questura di Ancona hanno fatto brillare, dopo aver messo in sicurezza la zona, un proiettile risalente alla seconda guerra mondiale.  L'ordigno bellico é stato rinvenuto nel pomeriggio di giovedì da un agricoltore in un campo neri pressi della frazione Gallignano ad Ancona. E' così che é scattata la segnalazione. Il proiettile, infatti, avrebbe potuto offendere. Ma fortunatamente oggi é stato fatto brillare dal reparto specializzato della polizia.
Fonte:
http://www.viverecivitanova.it/index.php?page=articolo&articolo_id=381318

venerdì 23 novembre 2012

Due bombe a mano


In mezzo al vecchio muretto a secco spuntano due bombe a mano

22 novembre 2012

GALATINA - Un curioso ritrovamento, quello fatto da alcuni operai. Curioso e non privo di rischi. Perché si tratta di due residuati bellici, forse risalenti al secondo conflitto mondiale, che qualcuno, all'epoca, nascose. Bombe a mano custodite in una rudimentale polveriera in mezzo ai campi, mai più riprese e che sono passate lungo la linea del tempo, fino ad arrivare ai giorni odierni.
La segnalazione alla sala operativa del commissariato di polizia di Galatina è giunta questa mattina. Le due bombe a mano si trovavano, per l'esattezza, in contrada Angeli. Si stratta ordigni di fabbricazione italiana, modello Srcm. Sono state scovate per caso durante i lavori edili di rifacimento di un muretto a secco, in stato di abbandono. In mezzo al vecchio muretto a secco spuntano due bombe a mano
Gli agenti di polizia hanno recintato l'area e convocato l'artificiere della questura. Il quale ha appurato la potenziale pericolosità di un eventuale trasporto. D'intesa con l'autorità giudiziaria, si è quindi proceduto al brillamento in loco, evitando danni a persone o cose. Al termine dell'operazione, l'ambiente è stato bonificato. 
Fonte:
 http://galatina.lecceprima.it/in-mezzo-al-vecchio-muretto-a-secco-spuntano-due-bombe-a-mano.html
Fonte:

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Ordigno bellico a Barcellona P.G.


22/11/2012

In Via Gala Migliardo, esattamente a metà strada tra le frazioni di Gala e Migliardo, è stato rinvenuto un ordigno bellico inesploso. I Carabinieri della Stazione di Barcellona P.G. hanno transennato la zona, avvertendo i passanti di fare attenzione.
Il residuo bellico risale molto probabilmente alla Seconda Guerra Mondiale e sembra assomigliare ad una bomba da aereo. E’ assolutamente vietato avvicinarsi, infatti si susseguono i servizi di ronda della Polizia e dei Carabinieri, i quali sorvegliano la zona in attesa dell’arrivo degli artificieri.
Fonte:
http://www.24live.it/19630-ritrovato-ordigno-bellico-a-barcellona-p-g