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sabato 15 agosto 2015

Jhansi, due bimbi uccisi da un residuato bellico, otto feriti


Jhansi: un gruppo di ragazzini trova una granata inesplosa, quest’ultima, a turno è maneggiata da ogni membro del giovane gruppo. La bomba esplode. Due bambini muoiono all’istante, altri otto restano gravemente feriti.
Campagna sensibilizzazione sul tema ordigni inesplosi promossa dall'ANVCG

I resti di un aereo delle forze alleate


ROCCA SAN GIOVANNI. Giace a cinque metri di profondità e a circa 200 metri di distanza dalla spiaggia della Foce, l’ala di un aereo militare risalente alla Seconda guerra mondiale, completamente ricoperta dalle alghe e dalla Posidonia, ma perfettamente visibile in immersione. A fare l’eccezionale ritrovamento sono stati i sommozzatori dell’associazione Orsa Minore Sub Lanciano, non nuovi a questo tipo di imprese e che erano stati allertati da alcuni bagnanti. L’ala appartiene molto probabilmente a un aereo canadese o inglese utilizzato dagli alleati nel corso della Seconda guerra mondiale. Gli anziani pescatori del posto ricordano che tanti velivoli erano caduti nel mare di Vallevò. All’epoca, infatti nella zona Piana delle Marche, nei pressi della pinetina di Vallevò, era stato costruito un piccolo aeroporto militare. I velivoli venivano tuttavia attaccati dalle forze armate tedesche, appostate a poca distanza. Nel tratto di mare ispezionato non è stata ancora individuata la carlinga, nè il resto dell’aereo. L’associazione Orsa Minore, dopo aver informato la capitaneria di porto di Ortona, offrendosi di collaborare per il recupero del residuato bellico e la sua identificazione, è stata anche contattata dall’Aeronautica militare che ha chiesto di interrompere le perlustrazioni che potranno proseguire solo con l’arrivo di tecnici ed esperti del corpo militare. I sub dell’Orsa Minore stanno quindi attendendo nuove disposizioni per procedere ad un eventuale recupero dal momento che l’associazione possiede tutte le strumentazioni e i mezzi adatti a un’operazione del genere. Nel 1997 i sub dell’Orsa Minore trovarono un siluro di oltre 7 metri che conteneva circa mezza tonnellata di tritolo a poche centinaia di metri dalla linea di costa; le operazioni di disinnesco e distruzione della bomba furono effettuate dal nucleo Sdai della Marina militare e seguite dalla troupe televisiva della Rai della trasmissione Linea Blu. Gli abitanti del posto ricordano un enorme muro d’acqua che si sollevò sul litorale di Vallevò. Ma sono tante le operazioni dell’associazione. È del 25 luglio scorso, ad esempio, il rilascio di due esemplari di tartaruga Caretta caretta nel mare della spiaggia della Foce a seguito del salvataggio e successivo periodo di recupero dei due rettili.(d.d.l.) Fonte: http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2015/08/14/news/ecco-i-resti-di-un-aereo-delle-forze-alleate-1.11937002
lanciano24.it

ilcentro.gelocal.it

Palombaia di Sassa, ritrovato da circa dieci giorni un ordigno bellico


Si tratta di un ordigno bellico non esploso che si trova proprio sul ciglio della strada come potete vedere dalle immagini.Una strada che è trafficata, di giorno per lo più da automobili, ma a partire dalle 19.00 si concretizza un traffico pedonale molto intenso, soprattutto in questo periodo in cui la sera ci si riunisce spesso e volentieri per la comune passeggiata.Dunque il segnale di pericolo è chiaro, il nastro delle forze dell’ordine è stato posto in maniera da segnalare l’oggetto in questione, ma i punti interrogativi sull’argomento sono diversi:sono già intervenuti gli artificieri?Se si perchè l’ordigno non è stato rimosso?E perchè è segnalato come pericolo?In caso contrario, cosa aspettano per intervenire?Perché l’ordigno non è costantemente sotto il controllo visivo delle forze dell’ordine?Chiunque nell’attuale situazione potrebbe avvicinarsi e rubare il cimelio storico (nella migliore delle ipotesi) oppure nella peggiore delle ipotesi restare coinvolto in una possibile esplosione.Il rischio qualora fosse concreto è notevole.Ma siamo sicuri che le autorità competenti sapranno dare risposta alle nostre domande. Fonte: http://www.aqbox.tv/notizie.php?view=6090
aqbox.tv



Ordigno bellico a Lentià di Travo, gli artificieri la fanno brillare. Video


É stata fatta brillare dagli artificieri, la bomba da mortaio rinvenuta nei giorni scorsi nella frazione travese di Lentià: nel corso di alcuni scavi per la ristrutturazione di un fabbricato, è emerso l’ordigno risalente alla Seconda Guerra Mondiale, risultato poi in piena efficienza. Sono intervenuti i carabinieri che hanno supportato, con alcuni volontari di Croce Rossa, gli artificieri che, giovedì, hanno fatto brillare la bomba in una zona isolata lungo il Trebbia, a Travo.Fonte: http://www.liberta.it/2015/08/15/ordigno-bellico-a-lentia-di-travo-gli-artificieri-la-fanno-brillare-video/
liberta.it

liberta.it

venerdì 14 agosto 2015

Trovato per caso ordigno a pochi metri dalla riva nelle acque del Cilento


Ieri mattina un ordigno bellico, probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale, è stato rinvenuto nelle acque di Capaccio-Paestum. Si tratterebbe, secondo una prima analisi effettuata da un team di esperti, di un Tellermine 42 di produzione tedesca. Alcuni bagnanti hanno trovato la mina, che avrebbe quasi cento anni, a pochi metri dalla riva. Gli agenti della polizia locale di Capaccio hanno recintato la zona in attesa dell’arrivo dei carabinieri artificieri del nucleo investigativo di Caserta. Gli artificieri hanno rimosso l’ordigno per farlo brillare altrove. Sul posto è giunto anche l’assessore Eustachio Voza e il sindaco, Italo Voza. Fonte: http://www.giornaledelcilento.it/it/14_08_2015_trovato_per_caso_ordigno_a_pochi_metri_dalla_riva_nelle_acque_del_cilento_31704.html#.Vc4wzPntmko

Vasto incendio tra Grottammare e Ripatransone, rinvenuto ordigno bellico


di Leonardo Delle Noci
RIPATRANSONE – Nottata di fuoco in Riviera. Intorno alle 2.30 del 14 agosto è divampato un vasto rogo nella zona di Montesecco tra i territori di Grottammare e Ripatransone. L’incendio, al momento, è ancora in corso. Non si conosce ancora la causa del focolaio ma non è esclusa la pista del dolo.
Sul posto sono giunte due autobotti e alcune campagnole dei Vigili del Fuoco. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
AGGIORNAMENTO ORE 10  L’intervento di spegnimento delle fiamme da parte dei pompieri è ancora in corso. Dalle 8 del 14 agosto un Canadair è giunto nella zona diMontesecco e ha dato un aiuto notevole nel far diminuire la consistenza del rogo. Lentamente la situazione sta migliorando. Per ora sono rimasti distrutti circa sei ettari di sterpaglie. Non ci sono state conseguenze a persone o abitazioni. Sul luogo operano ancora due autobotti e alcune campagnole dei pompieri.
AGGIORNAMENTO ORE 11.30  I Vigili del Fuoco sono ancora impegnati nell’intervento di spegnimento. L’incendio è stato circoscritto ma ogni tanto si riaccendono delle fiamme a causa anche della temperatura elevata odierna. Il Canadair e le autobotti dei pompieri sono ancora attivi sul posto. Nel frattempo si sta compiendo la bonifica dell’area interessata dal rogo. L’intervento immediato dei Vigili del Fuoco ha evitato conseguenze ancora più gravi derivanti dall’incendio.
AGGIORNAMENTO ORE 12.15  Durante le operazioni di spegnimento è stato rinvenuto un ordigno bellico, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, nei pressi dell’area interessata dall’incendio. E’ stata messa in sicurezza la zona e l’ordigno probabilmente verrà fatto brillare nei giorni seguenti. Scoperta compiuta dal Corpo Forestale.
AGGIORNAMENTO ORE 17.30  Continua senza sosta il lavoro dei Vigili del Fuoco. Al Canadair e alle due autobotti dei pompieri, si è aggiunto un elicottero per le operazioni di spegnimento. Il problema maggiore risulta dai piccoli focolai che divampano a causa delle brezze e della temperatura elevata. Roghi che s’innescano in zone impervie. Si spera anche nell’aiuto “naturale” della pioggia prevista nelle ore successive. Al calar del sole, inoltre, i mezzi aerei non potranno continuare il loro lavoro. La Protezione Civile sta bonificando alcune aree del vasto incendio. Fonte: http://www.rivieraoggi.it/2015/08/14/206845/vasto-incendio-tra-grottammare-e-ripatransone-foto/
rivieraoggi.it


giovedì 13 agosto 2015

Misterioso oggetto dall’asfalto: turista scorge proiettile bellico lungo 40 centimetri“


Spunta misterioso oggetto dall'asfalto: turista scorge proiettile bellico lungo 40 centimetri

PORTO CESAREO – Un proiettile  bellico è stato rinvenuto in serata a Porto Cesareo. E’ stato un turista, che stava passeggiando in località “Palude Fede” a scorgere la misteriosa presenza e ad allertare i carabinieri. Si tratta di una munizione lunga circa 40 centimetri, semicoperta dal manto stradale e dalla terra.
Munito di un coltellino, ha rimosso pazientemente i residui di bitume e si è ritrovato davanti a un oggetto arrugginito. Non vi erano dubbi, sin dai primi istanti, che si trattasse di una munizione.
Sul posto, i carabinieri della stazione locale, coordinati dai colleghi della compagnia di Campi Salentina. I militari hanno anche richiesto l’intervento degli artificieri dell’Arma del comando provinciale. Il proiettile, inoffensivo, è finito nelle mani degli inquirenti. Fonte: http://www.lecceprima.it/cronaca/ritrovamento-proiettile-bellico.porto-cesareo-13-agosto-2015




Siracusa, Presunto ordigno bellico al largo della Costa del Sole, la Capitaneria di Porto invia gli artificieri


Un presunto ordigno bellico alla Costa del Sole. Lunedì scorso alla Capitaneria di Porto è giunta una segnalazione in merito alla presenza di un potenziale ordigno a 500 metri dalla battigia dell'Arenella, zona Costa del Sole. A seguito del sopralluogo delle Guardia costiera, l'oggetto è stato ritrovato adagiato su un fondale di circa 10 metri e si è reso necessario intervenire vietando navigazione e sosta delle imbarcazioni oltre che balneazione, immersioni subacquee e pesca nel raggio di 100 metri dal punto individuato fino a che  gli artificieri specializzati non  Provvederanno alla bonifica. Fonte: http://www.siracusanews.it/node/62712

Fano, ordigno bellico inesploso rinvenuto in un fosso ​a Caminate


FANO - Rinvenuto a Caminate un ordigno bellico inesploso che risale all'ultimo conflitto mondiale. 
Si tratterebbe di un proiettile da mortaio lungo 40 centimetri con un diametro di 10 ed è stato rinvenuto in una zona agricola in località Caminate nei pressi del civico 32/a nel corso di alcuni lavori di bonifica di fossi di scolo. Il sindaco, su segnalazione dei carabinieri di Marotta, ha emesso un'ordinanza con cui vieta l'approssimarsi e il permanere nella vicinanze della zona già delimitata con il nastro rosso e bianco e da paletti. L'ordigno si trova infatti in una posizione insidiosa visto che non è visibile dalla strada. Il divieto sarà valido fino alla bonifica del sito. Per questo si attende l'arrivo degli artificieri. Fonte: http://www.corriereadriatico.it/PESARO/fano_ordigno_bellico_inesploso_rinvenuto_fosso_caminate/notizie/1514369.shtml

mercoledì 12 agosto 2015

Auto va a fuoco, nel baule un carico di residuati bellici


PESCHIERA. I carabinieri hanno denunciato a piede libero un uomo per detenzione di munizionamento da guerra. Le conseguenze del possesso illegittimo di residuati bellici avrebbero potuto essere molto gravi. Ieri pomeriggio nel parcheggio di “Gardaland” gli addetti del servizio antincendio interno sono intervenuti per estinguere le fiamme che a causa del corto circuito di un fanale posteriore stavano distruggendo un’autovettura Volvo lì parcheggiata. Per pura casualità e grazie alla tempestività dell’intervento, si è evitato un vero e proprio dramma. Il proprietario dell’autovettura era giunto al parco di divertimento con la sua famiglia, lasciando nel bagagliaio della sua auto un carico, risultato delle vacanze trascorse sulle Alpi bellunesi andando a caccia di residuati bellici con il metal detector: oltre 100 proiettili, un dozzina di bombe a mano e altro materiale bellico, il tutto appoggiato sulla bombola del gpl con cui era alimentata l'auto, così trasformata in una bomba vera e propria disinnescata all’ultimo momento con grave esposizione al rischio per i soccorritori.
Il responsabile, un 45 cuneese con moglie e figli adolescenti a seguito, è stato denunciato dai carabinieri che sono intervenuti sul posto, mettendo gli ordigni adeguatamente in sicurezza. Fonte: http://www.larena.it/stories/2602_peschiera/1267312_auto_va_a_fuoco_nel_baule_un_carico_di_residuati_bellici/

larena.it

L'Adamello restituisce i ricordi della guerra


di Sergio Zanca
La ritirata dei ghiacciai riporta alla luce anno dopo anno un ingente quantitativo di reperti bellici, inoffensivi in molti casi, ma spesso anche ordigni di ogni genere e dimensione.COME QUELLO scoperto da cinque amici gardesani che nel corso di un'escursione sull'Adamello, a circa un chilometro di distanza dal rifugio Caduti dell'Adamello, hanno scoperto una bomba lunga una settantina di centimetri, probabilmente il proiettile di un obice. Dopo aver segnato il punto, una volta tornati a casa gli escursionisti hanno avvisato i carabinieri per segnalare la scoperta in modo che gli artificieri potranno provveder al recupero dell'ordigno.Non c'è dubbio che il progressivo e marcato arretramento dei ghiacciai determinato dall'innalzamento delle temperature sia destinato a portare alla luce sempre più materiale degli eserciti impegnati sul fronte della Grande guerra che quest'anno segna il centenario dell'ingresso in guerra dell'Italia.Lo scioglimento continua a far affiorare reperti di ogni tipo, da pezzi di uniforme alle armi, attrezzi e strumenti di uso quotidiano al fronte. Un po' di tutto, insomma. Come se nelle viscere della terra i ricordi segnati nel sangue fossero rimasti vivi, e chiedessero solo di riemergere, perché nessuno possa dimenticare.Racconta Marco Tonoli, 51 anni, di Salò, rappresentante, capo comitiva: «Mauro, Michele, Domenico, Mario e io siamo grandi appassionati di montagna, e nei giorni festivi, o comunque liberi da impegni di lavoro, ci troviamo spesso in compagnia per raggiungere alte quote. Stavolta abbiamo deciso di partire di primo mattino dalla val di Genova, a Madonna di Campiglio, fino al rifugio Colini Bedole. Da lì, lungo il ripido sentiero verso la conca del Matterot, siamo saliti fino a 3.045 metri del passo della Lobbia Alta. Con l'altare dove Giovanni Paolo II nell'88 celebrò la messa».«Il rifugio Ai caduti dell'Adamello è diverso dagli altri, perché sostare lì, dove migliaia di persone hanno combattuto in condizioni impossibili, suscita sentimenti di forte ripulsa nei confronti della guerra - continua Tonoli -. Appena iniziata la discesa sul ghiacciaio del Mandrone con i ramponi, ci siamo imbattuti nella bomba, a circa 2700/2800 metri di altitudine. Sembra strano che nessuno, in precedenza, l'avesse mai vista. Probabile che qualcuno l'abbia trovata nelle vicinanze, e spostata in un punto visibile, affinchè fosse rinvenuta più agevolmente da altri. Qualche foto, e via». Di certo loro non l'hanno giustamente nemmeno sfiorata, troppo pericoloso perchè può accadere che la spoletta sia ancora in grado di innescare l'esplosione. «Facendo lo slalom tra i crepacci, e dopo avere curiosato tra i resti di un accampamento dove si possono ancora vedere le assi delle baracche, scatolette, filo spinato - conclude il salodiano - abbiamo imboccato il sentiero 236, scendendo tra pietraie e laghetti fino al rifugio Mandrone Città di Trento. Una camminata robusta, da 12 ore. Con la sorpresa di quella bomba sul percorso, che ci ha incuriosito e fatto meditare». Lunedì Tonoli si è recato nella caserma dei carabinieri di Salò per denunciare il rinvenimento, e presentare la documentazione fotografica. Dal Garda è partito un messaggio ai militari dell'arma, della stazione di Spiazzo, in val Rendena, per i provvedimenti del caso. Fonte: http://m.bresciaoggi.it/stories/Home/1266943_ladamello_restituisce_i_ricordi_della_guerra/
bresciaoggi.it

Nel Livenza un razzo anticarro dell’ex Jugoslavia: è giallo


di Rosario Padovano
BRUGNERA. Sconcerto ieri mattina a Villa Varda dov’è stato fatto brillare un ordigno bellico. Riguarda il periodo di fabbricazione della bomba. Il pescatore di Chions che ha risalito il Livenza scoprendo sul fondale l’ordigno non poteva sapere le caratteristiche di quello che si è scoperto essere un razzo anticarro di fabbricazione jugoslava, simile per intendersi a quelli adoperati durante la sanguinosa Guerra nei Balcani degli anni ’90 e che ha portato al disgregamento della vecchia Jugoslavia di Tito. Si pensava che l’ordigno potesse risalire alla Grande guerra, invece è di fabbricazione molto più recente. Non sarebbe stato trasportato dalle correnti. Qualcuno può aver avuto il bisogno di privarsene, di liberarsene. Di recente in provincia di Treviso un uomo era rimasto ferito mentre stava maneggiando un residuato bellico: era un appassionato del genere. Le indagini dei carabinieri di Sacile si annunciano complicate. «L'ordigno era perfettamente utilizzabile ed è stato fortunato quel pescatore a non spostarla – ha osservato il sindaco di Brugnera, Ivo Moras – La sua intuizione è stata fondamentale. Se l’avesse soltanto sfiorata avrebbe potuto morire a seguito di un’esplosione». L'area di brillamento della bomba è stata interdetta. «Non vogliamo credere che qualcuno abbia volontariamente trasportato l’ordigno gettandolo nel Livenza – ha commentato l’assessore alla sicurezza Renzo Dolfi – ma sembra questa l’ipotesi più probabile». La posizione del Comune è chiara: «Bisogna far in modo che questi episodi non abbiano più a verificarsi. Non esiste che qualcuno circoli indisturbato trasportando ordigni». Fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2015/08/12/news/nel-livenza-un-razzo-anticarro-dell-ex-jugoslavia-e-giallo-1.11920218

Ordigno bellico, artificieri al lavoro


E' stata riaperta poco prima delle 8 di mercoledì 12 agosto la circolazione sull'autosole tra i caselli di Orvieto e Orte. La chiusura era dovuta per effettuare le operazioni di disinnesco e brillamento della bomba d'aereo della seconda guerra mondiale trovata a Fori di Baschi. Il traffico è tornato regolare e le operazione si sarebbero chiuse in anticipo rispetto a quanto prefissato. Torna alla normalità anche il traffico ferroviario. E' stata infatti riattivata la circolazione sulla linea ferroviaria lenta Roma-Firenze. Quanto all'ordigno bellico, verrà trasferito dagli artificieri dell'esercito in una cava a pochi chilometri da dove è stato ritrovato e fatto brillare. Fonte: http://corrieredellumbria.corr.it/news/orvieto/192042/Ordigno-bellico--artificieri-al-lavoro.html
corrieredellumbria.corr.it

martedì 11 agosto 2015

Scoperto ordigno bellico, imposto il divieto di balneazione e di pesca per questioni di sicurezza


Scoperto un ordigno bellico nella zona di mare antistante il litorale gelese nel punto di coordinate geografiche (DATUM WGS84) Lat.37°01.179'N - Long. 014°18.871'E.
Un ritrovamento che ha fatto scattare l'ordinanza che impone l'interdizione alla balneazione, al transito, alla sosta e all'ancoraggio di qualsiasi unità navale, nonché alla pesca anche subacquea, alle immersioni in apnea o con bombole, al posizionamento di attrezzi da pesca e non e a ogni altra attività marittima che comporti la presenza di cose o persone non autorizzate per un raggio di centocinquanta metri dall'area individuata. Il provvedimento della Capitaneria di Porto mira a prevenire eventuali danni e a salvaguardare l'incolumità delle persone e delle cose, in attesa di interventi di rimozione e distruzione dell'ordigno da parte del Nucleo Specializzato in operazioni di bonifica allertato dalla Prefettura di Caltanissetta. Fonte: http://www.accentonews.it/attualita/item/3159-scoperto-ordigno-bellico-imposto-il-divieto-di-balneazione-e-di-pesca-per-questioni-di-sicurezza
accentonews.it


Terni 72 anni dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale: commemorate vittime civili


Settantadue anni dal bombardamento che distrusse il centro di Terni. La città martedì mattina ha ricordato la drammatica operazione bellica scattata l’11 agosto del 1943 quando aerei americani sganciarono sulla Conca un gran numero di bombe, radendo al suolo centinaia di abitazioni civili e causando la morte di circa mille persone.
Bombardamento di Terni del 1943 Nella relazione al ministero dell’Interno da parte dell’allora prefetto Antonio Antonucci si legge: «L’incursione aerea ha determinato l’esodo quasi generale degli abitanti. Si calcola che siano state distrutte e danneggiate circa 1.200 case su 2.500 circa del centro abitato e che la popolazione sfollata si aggiri intorno a più dei due terzi della popolazione residente nel centro, che ammonta a circa 45 mila abitanti. La città del lavoro, conosciuta ovunque per la operosità tenace ed insonne dei suoi operai, è ora divenuta una città morta. Le perdite fino ad ora accertate possono indicarsi in circa 500 morti, già estratti ed inumati e 493 feriti. Non può precisarsi il numero dei morti che trovansi sotto le macerie, ma dato il numero delle case distrutte si calcola approssimativamente che vi siano almeno altri 500 cadaveri. La maggior parte delle persone colpite si trovava o nelle strade o nelle loro case non fornite di rifugio, a causa della impossibilità tecnica di costruirli data la ristrettezza della viabilità e la modestia degli edifici. Altra gente è stata colpita agli ingressi dei rifugi, dato il breve intervallo tra l’allarme e l’inizio del bombardamento».Fonte: http://www.umbria24.it/terni-72-anni-dopo-i-bombardamenti-della-seconda-guerra-mondiale-commemorate-vittime-civili/367625.html

lunedì 10 agosto 2015

Avvistato ordigno in mare, vietata la balneazione: domani il sopralluogo degli artificieri


di Agnese Poci
CAROVIGNO –Avvistato ordigno in mare, vietata la balneazione: domani il sopralluogo degli artificieri. Potrebbe trattarsi di un reperto bellico, l’ordigno che sarebbe stato avvistato in una conca di Pantanagianni, marina di Carovigno. Durante la tarda mattinata di domenica, infatti, alcuni bagnanti avrebbero notato uno strano oggetto sul fondale della spiaggia, frequentatissima anche dai turisti per le sue acque cristalline e gli specchi d’acqua incorniciati dagli scogli. Proprio insinuato tra scogli e sabbia, ci sarebbe un reperto storico. È così che è scattato l’allarme alla locale forza di Polizia Municipale, che una volta giunta sul posto altro non ha potuto fare che porre i sigilli e un cartello con su scritto “Non immergersi. Probabile presenza di ordigno bellico”, attivando un’ordinanza di divieto di balneazione. Dalla foto a nostra disposizione, alcuni cittadini, nonostante un pericolo paventato, hanno voluto sfidare la sorte e fare comunque il bagno in mare. Il probabile ordigno sarebbe stato avvistato da un bagnante a un metro e mezzo di profondità, a circa 100 metri dalla spiaggia. Del caso si occupa la Capitaneria di Porto di Brindisi, che ha dato comunicazione della segnalazione alla Prefettura brindisina. Per domani pomeriggio è previsto il sopralluogo degli artificieri del Nucleo SDAI di Taranto, che si occuperanno di verificare innanzitutto la veridicità della segnalazione. Nel caso quello avvistato fosse realmente un ordigno, si procederà alla bonifica del luogo, con trasferimento del reperto in una zona sicura, dove verrà fatto brillare. Fonte: http://www.brindisioggi.it/avvistato-ordigno-in-mare-vietata-la-balneazione-domani-il-sopralluogo-degli-artificieri/
brindisioggi.it

domenica 9 agosto 2015

Dannigkow,residuato incendiario ferisce quattro persone


Gommern: un uomo rinviene in località Dannigkow in un campo agricolo Una bomba incendiaria risalente alla seconda guerra mondiale. È un attimo, non comprendendo il rischio a cui espone se stesso e i suoi famigliari la carica sul resto del suo pick-up. L’ordigno s’infiamma l’uomo con l’aiuto dei parenti, inutilmente tenta di spegnere il residuato che ferisce gravemente le quattro persone.
Fonte:  http://www.mz-web.de/mitteldeutschland/jerichower-land-verletzte-nach-fund-einer-brandbombe,20641266,31425574.html
mz-web.de

Torviscosa e la bonifica ignorata


Torviscosa il 29 luglio operai appartenenti ad un’associazione temporanea d’imprese trova due bombe risalenti alla prima guerra mondiale. Il cantiere è a pochi metri dal fiume Corno, perciò immaginiamo quanti residuati bellici inesplosi può nascondere quel terreno. Ora per logica qualcuno avrebbe dovuto, per tutelare i lavoratori, i residenti, chiedere all’azienda o chi per lei di procedere ad una bonifica preventiva. Oggi (9-8),la notizia che gli stessi operai hanno trovato altre tre granate. Cosa vuol dire ? che il direttore dei lavori, della sicurezza etc, etc, coscienziosissimi nel loro lavoro, risultano terribilmente distratti quando si tratta di bonifica bellica. Ma ciò che continua a stupire è che la distrazione nei confronti della bonifica bellica sistematica coinvolge anche chi ai primi rinvenimenti, avrebbe dovuto dire: << qui non si muove una virgola se prima non si procede alla bonifica>>. Sicuramente biografiadiunabomba in questi giorni si occuperà della vicenda. Ma davvero se ne dovrebbe occupare un semplice portale web ? O dovrebbero essere altre più “autorevoli” persone? Prefetto in primis ?  A seguire tutta la filiera "politica" di chi gestisce la bonifica bellica occasionale  

Giovanni Lafirenze