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sabato 30 maggio 2015

Bomba day, si cambia orario Le operazioni iniziano alle 9


Nel «bomba day» di domenica 14 giugno i 13.056 residenti nella «zona rossa» avranno un'ora di tempo in più per lasciare le loro case. Dopo le 9 nessuno dovrà trovarsi nel raggio di 700 metri dal luogo di ritrovamento - il cantiere di via Cappellini, all'ex Arsenale - della bomba risalente alla seconda guerra mondiale. Comune e prefettura hanno così raccolto l'appello degli albergatori ad autorizzare un'ora in più per consentire a turisti e residenti di sgomberare. Il termine delle 9 è tassativo, perché poi cominceranno le operazioni di disinnesco. Fonte: http://m.larena.it/stories/Home/1190797_bomba_day_si_cambia_orario_le_operazioni_iniziano_alle_9/
larena.it

Herne:ordigno al Fosforo colpito durante la posa di barriere antirumore


Herne: durante la posa di panelli anti rumore, sul tratto ferroviario “Wanne-Eickel- Herne-Rottbruch” l’escavatore predisposto ad interrare sul ciglio della scarpata le barriere colpiscono ad una profondità di meno sei metri una bomba incendiaria risalente alla seconda guerra mondiale. Il residuato bellico contenente Fosforo, ovviamente s’incendia immediatamente. Sembra a dire della fonte che non ci siano feriti. Fonte: https://www.halloherne.de/artikel/brandbombe-am-bahndamm-9022.htm
halloherne.de

venerdì 29 maggio 2015

Bombe Stampate in 3D per istruire gli sminatori addetti alla bonifiche


Tanti anni fa , la  principessa Diana aveva fatto una campagna internazionale per sensibilizzare sul problema dei campi minati delle ex zone di guerra , e aveva promesso di mettere tutte le risorse di cui era capace per programmi di rimozione delle mine senza danno, aprendo gli occhi a  molti sui problemi che continuano ad esistere anche dopo che la guerra è finita. Dopo questa campagna molte  organizzazioni non governative hanno dedicato risorse a questi sforzi. Tuttavia, c’è ancora molta  strada da percorrere. Secondo The Halo Trust, un’organizzazione dedicata alla rimozione delle  mine antiuomo , “gli sminatori sono la spina dorsale della maggior parte dei programmi di bonifica. Specialisti altamente qualificati, uniscono competenze tecniche e conoscenza del territorio per eliminare dal terreno mine e altri residuati bellici esplosivi. ” La bonifica di mine e altri esplosivi, è un lavoro complesso nel  quale la stampa 3D è sempre più coinvolta. Finanziato dall’Ufficio del Dipartimento di Stato americano di armi abbattimento e rimozione, l’Advanced Ordnance Teaching Materials  del Golden West design Lab (AOTM) è responsabile della formazione dei lavoratori con la missione della  bonifica dei territori. Una serie di insiemi di addestramento sono stati progettati attraverso la stampa 3D, e resi  disponibili attraverso il sito EOD Training Aids ; questi gruppi fanno parte del Massachusetts Institute of Technology, l’Università di Singapore di Tecnologia e Design e la Golden West Design Lab. Questi importanti sussidi didattici  si dividono in Spolette, mine-antiuomo, granate e munizioni a grappolo ed i dispositivi sono progettati in modo unico da poter essere facilemnte stampati e replicati in 3D. La necessità per la rimozione delle mine internazionale è grande; migliore sarà la  qualità dei materiali per la formazione e  più questo farà la differenza nell’ottenere un maggior numero di persone interessate a questo lavoro ad alto rischio, di cui c’e’ un gran bisogno a giro per il mondo. La miniera sopra  è un esempio di una replica di mina  stampata in 3D , che fa  parte di un set di training più ampio. I corpi dei modelli AOTM ‘sono realizzati in ABS, consentendo  prototipi per test e parti complesse.  Il Standard Set Ordnance Training  dispone di 144 parti di ingegneria; ogni parte viene stampata in 3D. AOTM spiega che la stampa 3D permette loro di mettere tutte le sue “risorse nel processo di progettazione invece di doversi preoccupare dei costi di costituzione per la produzione.” Loro devono utilizzare anche alcune parti che non sono stampate in 3d, come ad esempio le molle. Per tale esigenza, AOTM utilizza dei “componenti di alta qualità a livello industriale per assicurarsi che gli articoli possano continuare a lavorare per molto tempo.” Questi materiali devono essere durevole e di facile utilizzo, allo stesso tempo. Fonte: http://www.stampa3dstore.com/bombe-stampate-in-3d-per-istruire-gli-sminatori/
stampa3dstore.com

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Parolise, ritrovato ordigno bellico inesploso


In località Macchioni, all'interno di un terreno agricolo, è stato rinvenuto un ordigno bellico inesploso. L'area è stata delimitata ed attuate le opportune misure di sicurezza da parte dei Carabinieri della Compagnia di Montella, in attesa dell'intervento degli artificieri. Fonte:http://www.corriereirpinia.it/default.php?id=999&art_id=52798

giovedì 28 maggio 2015

Trovata nuova bomba in Porto a Genova


Dopo le operazioni di disinnesco di Sabato scorso un altro ordigno bellico e’ stato rinvenuto nella zona del porto di Genova nel materiale di risulta di Calata Bettolo. L’ordigno e’ lungo un metro e venti ed e’ simile a quello disinnescato la scorsa settimana. Tutto la zona e’ in sicurezza e sono al momento sul posto tecnici della capitaneria del porto e dell’esercito per verificare se questo ordigno possa essere despolettato nella stessa struttura usata sabato scorso. Fonte: http://telenord.it/2015/05/28/trovata-nuova-bomba-in-porto-a-genova/



l'ultimo ordigno rinvenuto 

l'ultimo ordigno rinvenuto 

Ordigni bellici brillano in mare


di  Laura Rotoloni
Ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale brillano in mare ad Ancona. La scoperta durante i lavori alla banchina 26. A coordinare l'operazione la Capitaneria di Porto. Sono stati fatti brillare in mare, giovedì mattina, quattro ordigni bellici – riconducibili a granate da 105 mm del secondo conflitto mondiale – rinvenuti durante le operazioni di ricognizione e bonifica da parte della società romana Miar sub srl durante i lavori di realizzazione della banchina 26 del porto di Ancona. Le operazioni di rimozione e brillamento, disposte dalla Prefettura dorica, sono state effettuate grazie al Nucleo Sdai della Marina Militare di Ancona, sotto il coordinamento e l’assistenza di unità navali della Capitaneria di Porto. Fonte: http://www.vivereancona.it/index.php?page=articolo&articolo_id=538365
(archivio)

Quella bomba scoppiata sette anni dopo la guerra


di Mario Mannucci
Appena tre anni fa, nel 2013, una bomba ferì gravemente tre ragazzi, e soprattutto uno di loro, a Novalese di Torino. Era un residuato bellico, uno dei tanti venuti alla luce da settant'anni a questa parte soprattutto per scavi edilizi o agricoli, o per mille altri motivi. 
E si calcolano in centinaia le vittime dei residuati bellici a guerra finita. 
Fra loro ci sono Rodolfo Valentino, Enzo, Gianfranco e Roberto, quattro ragazzi di San Giovanni alla Vena dilaniati nel 1951 da una bomba che qualcuno aveva nascosto sotto il ponte sulla vecchia Serezza, all'inizio del paese. 
Rodolfo Valentino, Enzo e Gianfranco morirono, Roberto rimase sventrato, perse un occhio e fino a un'operazione disperata rischiò di perdere anche l'altro. Lui, Gianfranco, è morto recentemente. Avevano tutti fra i 6 e gli 8 anni. Il fatto successe la mattina di domenica 27 maggio 1951, una bella mattina. Molti ragazzi come loro erano alla messa delle 11, che però fu interrotta dal pievano quando arrivò la notizia della tragedia. Tutti corsero fuori dalla chiesa, molti corsero fino alla zona dei ponti ma ormai c'era poco da fare. Il gruppetto di amici era sceso dal ponte sul letto ormai asciutto della Serezza, uno dei storici canali e fossi che a San Giovanni alla Vena andavano a finire in Arno con un flusso regolato da cateratte, mentre a metà '800 fu poi realizzata la famosa botte che passando sotto l'Arno portava e porta ancora verso il mare il nuovo canale emissario costruito per prosciugare l'ex lago di Bientina.
Rodolfo Valentino Batoni, Enzo Corsi, Gianfranco di Lupo e Roberto Bernardini trovarono quella bomba in una buca, sotterrata, sembra, insieme ad altre. La presero e la portarono sul ponte. La guerra era finita da 6 anni, diciamo 7 per gli abitanti di San Giovanni alla Vena che sotto i bombardamenti del '44 avevano perso non pochi familiari, parenti e compaesani, e le paure erano un po' allentate. Il gioco dei quattro ragazzi fu tentar di aprire a pietrate quell'ordigno, ma il gioco diventò tragedia.
Secondo qualcuno del paese, quella bomba e altre armi erano state nascoste in quel luogo dai partigiani. Ed è scritto in tutti i libri di storia che i gruppi di partigiani più oltranzisti avevano nascosto le armi in attesa della rivoluzione. 
Il dolore fu grande per tutti ma le famiglie delle vittime decisero di non parlarne troppo, di tenere chiusa la tragedia dentro i loro cuori. E soltanto ora - mercoledì 27 maggio 2015 - è stata fatta una cerimonia, proprio sul ponte e sul punto esatto dello scoppio, con la presenza del parroco che ha benedetto quel luogo, e del sindaco. Che ha ammesso di non aver saputo niente, fino a quando lo hanno invitato alla cerimonia. di quell'evento così doloroso ma di volerlo ora inserire ufficialmente nelle celebrazioni per il XXV aprile. Fonte: http://www.quinewsvaldera.it/blog/la-storia-siamo-noi/quella-bomba-scoppiata-sette-anni-dopo-la-guerra.htm

Consiglio di Stato: scavi e spese rimozione ordigno bellico


AREA TECNICA - Nella sentenza n.2462 del 14 maggio 2015 il Consiglio di Stato ha giudicato illegittima l’ordinanza contingibile e urgente con cui un Comune, a seguito del ritrovamento di un ordigno bellico nell’ambito di uno scavo in un terreno privato, aveva ordinato al proprietario del terreno non solo la rimozione dell’ordigno, ma anche il pagamento delle spese di rimozione. Fonte: http://www.entionline.it/j17/10469-consiglio-di-stato-scavi-e-spese-rimozione-ordigno-bellico.html

Bomba inesplosa della seconda guerra mondiale rinvenuta a San Pietro Infine


Un ordigno bellico inesploso della seconda guerra mondiale è stato trovato a San Pietro Infine. La bomba, un proiettile di cannone lungo circa un metro, è stato notato in località Tre Torri da Attilio De Iulianis che ha prontamente informato le autorità competenti in attesa dell’intervento degli artificieri per la rimozione.
Ant.Nard. Fonte: http://wwwilp
.untoamezzogiorno.it/2015/05/bomba-inesplosa-della-seconda-guerra-mondiale-rinvenuta-a-san-pietro-infine/
.ilpuntoamezzogiorno.it


mercoledì 27 maggio 2015

Ancore e cannoni, raffiora dal mare il tesoro sommerso a Calata Bettolo


di Beatrice D'Oria
Genova - La storia del Porto di Genova riemerge in superficie: ancore, cannoni e un falconetto in bronzo sono stati ritrovati nell'aera di Calata Bettolo durante i lavori di dragaggio che vanno avanti dal luglio del 2009. Questa mattina il sopralluogo per mostrare i reperti, che testimoniano l'attività portuale tra il XVI e il XX secolo con numerosi riferimenti ai contatti con altre marinerie. «Le ancore rinvenute testimoniano l'attività portuale tra la fine del '600 e il '900 - spiega Fabrizio Ciacchella,esperto di ancore dell'età moderna e del tardo Medioevo - la più antica risale alla fine del '600 ed è di probabile produzione locale, mentre la più grande, che misura cinque metri per quattro tonnellate, è ottocentesca e di origine britannica, un raro esemplare di ammiragliato a ceppo fisso». E poi, cinque cannoni seicenteschi ad avancarica in ferro colato, lunghi quasi tre metri e del peso di una tonnellata circa, di probabile produzione inglese, due cannoni leggeri a retrocarica in ferro fucinato, lunghi un metro e mezzo e pesanti meno di un quintale, risalenti alla fine del Cinquecento, un falconetto in bronzo di due mtri per cinque quintali, con marchio veneziano. Saranno restituiti alla città, dopo un processo di desalinizzazione, gli inediti manufatti storici studiati dalle Soprintendenze e da esperti del NavLab, il laboratorio di Storia Marittima e Navale dell'ateneo genovese: «Oggetti da valorizzare che ci parlano della storia del nostro Porto e della nostra città», ricorda Alessandra Cabella, della Soprintendenza Beni Culturali. «Il valore dei reperti trovati e la loro perfetta conservazione dopo il dragaggio dimostrano la cura e la prudenza delle imprese coinvolte nel cantiere: l’area a mare e a terra sono state oggetto di attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti. La quantità di materiale trovato– ha commentato il presidente Merlo – certifica la portata storica dell’opera di dragaggio, che restituisce a Genova piccoli grandi pezzi della sua storia più antica e più recente. Lo sforzo che ora resta da fare è quello di restituire a nostra volta questo materiale ai cittadini tutti». Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/05/27/ARF5MiaE-sommerso_cannoni_raffiora.shtml

martedì 26 maggio 2015

Trovato arsenale alla Cassina Ferrara. Oltre 60 armi da guerra



SARONNO – Mitragliatori, cannoni da mortaio, pistole e tantissimi caricatori: è quanto hanno trovato, ben sepolto sotto terra, gli operai impegnati in un carotaggio alle porte della città di Saronno. Negli ultimi giorni, infatti, sono iniziati gli interventi preliminari per la realizzazione della bretella che dovrà collegare la tangenziale esterna di Saronno, creata con il nuovo tracciato della linea per Seregno, con Rovello Porro e Ceriano Laghetto fino ad arrivare alla Pedemontana. In questa fase dei lavoro gli operai sono impegnati a fare dei rilievi nel terreno così da valutare la situazione e da iniziare a predisporre il cantiere. Proprio nel corso di uno di questi carotaggi, ieri mattina intorno alle 10, in un’area verde tra via Donati e i sentieri conosciuti come “Stregassa” e “Anguria” è stata rilevata la presenza di qualcosa di metallico. Così è stato effettuato uno scavo che ha riportato alla luce un arsenale della Seconda Guerra mondiale. Immediato l’arrivo di una pattuglia della stazione cittadina dei carabinieri che hanno fatto un primo sopralluogo sul posto. I militari hanno ovviamente documentato lo stato di conservazione delle armi. Secondo una prima perizia si tratterebbe di pezzi di artiglieria di produzione italiana risalenti al secondo conflitto mondiale. Sono state recuperate oltre 60 armi tra cui mitragliatori e mezza dozzina di cannoni da mortaio. Tutte i dispositivi erano ormai arrugginite ed inutilizzabile e privi di cartucce. Il materiale bellico è stato posto sequestro dai militari che hanno avviato le indagini per chiarire cosa ci facessero in mezzo alla campagne saronnesi e chi possa averle abbandonate. Nei prossimi giorni sarà preparato un dettagliato rapporto che sarà inviato all’autorità competente che vagliata la situazione provvederà a disporre la distruzione delle armi. Risale al febbraio 2013 l’ultimo ritrovamento bellico a Saronno: una bomba a mano con la sicura, ma ancora potenzialmente esplosiva, era stata ritrovata in una cantina di via San Dalmazio. L’ordigno era stato recuperato dagli artificieri che l’avevano fatto subito brillare in una cava a Uboldo. Fonte:http://ilsaronno.it/2015/05/27/trovato-arsenale-alla-cassina-ferrara-oltre-60-armi-da-guerra/
ilsaronno.it



Commemorazione per le vittime di bombe inesplose


VICOPISANO — L'associazione culturale di San Giovanni alla Vena Non c'è futuro senza memoria, con il patrocinio del Comune di Vicopisano, ha organizzato mercoledì 27 maggio alle ore 17 una commemorazione dei bambini di via Dei Due Ponti e di tutti i bambini che sono rimasti uccisi giocando con bombe inesplose, una volta finita la guerra. La cerimonia si terrà al casello idraulico Ximenes in Via dei Due Ponti a San Giovanni alla Vena, con improvvisazioni musicali del Maestro Enrico Bernini. Dopo una serie di testimonianze e la deposizione di una lapide in terracotta sul segno lasciato dalla bomba sulla spalletta del ponte, il 27 maggio 1951, ci sarà una visita guidata del casello idraulico con l’architetto Marco Forti. Fonte: http://www.quinewspisa.it/commemorazione-per-le-vittime-di-bombe-inesplose.htm

lunedì 25 maggio 2015

Ordigni bellici della seconda guerra mondiale trovati a scuola, ma sono innocui


Di Stefania Sorge
CASOLI. Una singolare scoperta è stata fatta questa mattina nella scuola media dell’istituto comprensivo De Petra, a Casoli. Durante alcuni lavori di ristrutturazione, in un vecchio magazzino dell’edificio, è stata ritrovata una cassetta di legno. Il suo contenuto ha destato non poco stupore e preoccupazione. Al suo interno, infatti, c’erano ordigni bellici risalenti con molta probabilità al secondo conflitto mondiale: bombe, mortai e granate da maneggiare con grande cura, specie in un ambiente come quello scolastico. Del ritrovamento sono stati avvisati i carabinieri di Casoli, che una volta sul posto hanno fatto allontanare tutti dalla cassetta dal contenuto potenzialmente esplosivo in attesa dell’arrivo degli artificieri dell’Arma e della polizia. All’esame, però, gli ordigni sono risultati inerti e quindi non pericolosi. Secondo le forze dell’ordine, un tempo venivano usati a scopo dimostrativo, per mostrare agli studenti come si presentavano gli ordigni bellici di cui era disseminato il territorio e nei quali si sarebbero potuti imbattere. Rientrato l’allarme, granate e mortai ormai privi della loro potenzialità offensiva sono stati lasciati a scuola. Fonte: http://www.lanciano24.it/?p=13736

domenica 24 maggio 2015

Padova: Fiera Campionaria, mostra per il centenario della Grande Guerra allestita su autobus storico Bredabus ex Acap Padova


Mostra per il centenario della Grande Guerra allestita su autobus storico Bredabus ex Acap Padova del 1989, Padiglione 3 Fiera Campionaria (ingresso gratuito). Oltre alla mostra di reperti bellici sono esposti una serie di pannelli sulla motorizzazione militare del Primo Conflitto Mondiale.
inBUSclub Veneto è una associazione culturale senza fini di lucro impegnata nel recupero, nella salvaguardia e nella valorizzazione degli autobus storici e nella divulgazione della storia e cultura del trasporto pubblico da ogni punto di vista.
L’Associazione inBUSclub Veneto nasce nel 2014 come sezione regionale dell’Associazione inBUSclub, fondata a Trieste nel 2004: l’incremento della attività in Veneto ha reso necessaria l’istituzione di una realtà associativa locale per una migliore gestione delle attività sul territorio.
Nell’ultimo decennio inBUSclub, grazie all’impegno dei suoi soci e simpatizzanti ed a collaborazioni con aziende di trasporto pubblico, autorità locali e club mezzi storici sia in Italia che all’estero, ha recuperato oltre 20 autobus storici: alcuni sono già stati restaurati e rimessi in strada, altri lo saranno negli anni a venire grazie al sempre crescente interesse per la storia del trasporto pubblico.
inBUSclub Veneto nell’ultimo anno ha organizzato raduni ed eventi culturali nel settore veicoli storici e della storia del trasporto pubblico in diverse località:
luglio 2014 partecipazione a raduno mezzi industriali commemorativo alla Diga del Vajont
luglio 2014 raduno veicoli storici con visita al Museo dell’Aria di San Pelagio, Padova
novembre 2014 allestimento mostra sulla storia delle tranvie giapponesi di Hiroshima e Nagasaki a bordo di un vaporetto dell’Actv di Venezia ormeggiato in Canal Grande
febbraio 2015 partecipazione alla fiera Model Expo di Verona con autobus storico ufficio mobile Fiat 470 del 1979
maggio 2015 mostra per il centenario della Grande Guerra allestita su autobus storico nell’ambito della manifestazione Fiera Campionaria presso la Fiera di Padova dal 16 al 24 maggio 2015.
Il parco mezzi di inBUSclub Veneto, conta due autobus storici convertiti in ufficio mobili utilizzati per eventi associativi e fieristici, oltre ad altri autobus storici, sia urbani che extraurbani.
Associazione inBUSclub Veneto  www.inbusclubveneto.it
Sede legale: Via Angelo Pizzamano 11, 35127 Padova
Responsabile Capo e Legale Rappresentante: Patrizio Castelli
Vice-responsabile e referente per Verona: Francesco Dose
Referente provinciale per Venezia: Manuel Pinto
http://www.inbusclubveneto.it/