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sabato 20 aprile 2013

Le schegge degli ordigni bellici. Testimonianza attuale sulle facciate dei palazzi messinesi


di Sergio Cavacece


Il 10 giugno 1940 il Capo del Governo Benito Mussolini dal balcone di palazzo Venezia ed alla presenza di cittadini, militari ed appartenenti al partito, comunicava l’ingresso in guerra dell’Italia tramite dichiarazione inviata ai Governi di Francia ed Inghilterra. Sarà l’inizio della fine per il Duce ed il suo regime, non prima di aver condotto alla catastrofe un’intera Nazione. La RAF non resterà a guardare , iniziando blandi e timidi tentativi di incursione e ricognizione su Messina già dal luglio 1940, aumentando progressivamente gli attacchi in massima parte notturni, a partire dal 9-10 gennaio 1941 sino al 26 gennaio 1943, allorquando ad affiancare le operazioni di bombardamento subentrò l’USAAF. A causa della sconfitta delle truppe dell’Asse in A.S., gli alleati faranno decollare i loro aerei dalle vicine basi della Tunisia e successivamente anche dalle basi siciliane. Saranno questi primi otto mesi del 1943 i più duri e terrificanti per la città ed i suoi abitanti, i quali saranno costretti a bivaccare nei pressi dei ricoveri AA ed i più fortunati sfolleranno nei villaggi e paesi limitrofi. Solamente la mattina del 17 agosto del 1943 tutto questo finirà e con esso l’incubo dei messinesi, a porre fine a tanta sofferenza saranno i fanti della 3^ Divisione americana i quali faranno ingresso in una città distrutta ed abbandonata .
Ancora oggi ed a distanza di 70 anni dalla fine di quei tragici fatti, sono indelebilmente presenti su case, cancelli, inferriate e serrande i segni tangibili lasciati dalle schegge delle bombe “liberatrici”. Buchi di varie dimensioni, dai pochi centimetri ai più larghi fino a raggiungere in taluni casi i 20/30 centimetri, profondi a tal punto da piegare i ferri portanti dei pilastri che come sappiamo raggiungono anche i 20 millimetri di spessore. Attratto da tutto questo, ho pensato bene di fotografare e documentare tutto quanto è ancora oggi è visibile. Ben consapevole di svolgere una attività assolutamente inedita dal dopoguerra sino ad oggi, essendo il primo che con passione e studio si è dedicato a tale tema, ho ritenuto opportuno proseguire nella ricerca, nella speranza che i soliti furbi non facciano propri i meriti altrui come di solito accade in questa città.



                                                                    Foto Zancleweb



 Fonte:
http://zancleweb.wordpress.com/2013/04/17/le-schegge-degli-ordigni-bellici-testimonianza-attuale-sulle-facciate-dei-palazzi-messinesi/

venerdì 19 aprile 2013

Ordigno bellico a San Polo la scoperta in via del Lavoro


I tecnici del comune di San Polo di Torrile hanno rinvenuto in un’area a nuova lottizzazione via del Lavoro un proiettile da mortaio risalente all’ultimo conflitto mondiale. Si tratta di un pezzo da 35 cm di forma cilindrica. Immediato l’intervento dei carabinieri di Colorno che hanno recintato l’area, per fortuna non abitata. Nel pomeriggio gli artificieri provvederanno a far brillare il residuato in una zona di sicurezza. Le operazioni di recupero si svolgeranno senza la necessità di evacuare i residenti. 
Fonte:
 http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/04/19/news/ordigno_bellico_a_san_polo_la_scoperta_in_via_del_lavoro-57013481/

Rinvenute quattro bombe sulla spiaggia a sud di Fasano



TORRE CANNE – Quattro ordigni, molto probabilmente risalenti ai conflitti bellici del secolo scorso, sono stati rinvenuti questa mattina (19 aprile) intorno alle 11 lungo la spiaggia a sud di Torre Canne.

Due volontari di Protezione civile del gruppo “Cb Quadrifoglio” di Montalbano mentre effettuavano attività di monitoraggio all’interno del Parco regionale delle Dune Costiere hanno ritrovato sulla spiaggia, tra Posto di Tavernese (nel fasanese) e Lido Macchia Mediterranea (in territorio di Ostuni), quattro bombe, di cui tre adagiate sulla battigia e una in acqua.

Gli ordigni, ormai tutti arrugginiti, sono stati quasi certamente portati a riva da qualche mareggiata.
È immediatamente scattato il dispositivo di sicurezza.

Sul posto sono giunti i Carabinieri della compagnia di Fasano, i militari della Capitaneria di Porto di Brindisi, la Polizia del Commissariato di Ostuni, la Polizia municipale e altri volontari di Protezione civile dell’Associazione “SerOstuni”. La zona, ovviamente, è stata interdetta e si attende l’intervento degli artificieri per stabilire il da farsi. 
Fonte:
 http://www.gofasano.it/notizie/cronaca/19627-rinvenute-quattro-bombe-sulla-spiaggia-a-sud-di-fasano.html
                                                             Foto:  quotidianodipuglia.

Resta in prognosi riservata dopo lo scoppio nel magazzino


Bormio, 19 aprile 2013 - E’ ancora ricovertao in prognosi riservata al Morelli di Sondalo Lino Cantoni, l’elettricista 62enne in pensione, che l’altro pomeriggio, nella sua abitazione di via Sant’Antonio, a Bormio. Il botto violentissimo è stato udito in tutta la contrada Combo e dopo l’arrivo dei soccoritori, che hanno trasportato il ferito al presidio sondalino, le forze dell’ordine intervenute sul posto hanno lavorato tutto il pomeriggio per effettuare verifiche e rilievi del caso.
Sull’accaduto indagano i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Tirano e il caso è stato affidato al magistrato Elvira Antonelli. Nella contrada Combo sono arrivati anche i Vigili del fuoco di Valdisotto seguiti dal comandante provinciale Giuseppe Biffarella. Il pensionato stava maneggiando un ordigno risalente alla Prima Guerra mondiale tenuto nell’appartamento adibito a magazzino (ancora sotto sequestro), al primo piano della casa al civico 10.
Improvvisamente la deflagrazione, Cantoni è stato sbalzato a terra rimanendo ferito all’occhio sinistro e ad un piede. Lo scoppio dell’ordigno è stato contenuto all’appartamento facendo crollare in pezzi i vetri della finestra. Le forze dell’ordine dovranno ora stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto e come la bomba sia arrivata nell’abitazione di via Sant’Antonio.
«Nella zona del Bormiese e dello Stelvio si trovano ordigni bellici risalenti alla Grande guerra – spiega il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Biffarella – in molti sono attratti da questi materiali, così si commettono imprudenze, come quando un signore con il figlio piccolo caricò una bomba in macchina per portarla ai carabinieri. Comportamenti pericolosi e assolutamente da evitare. Mai avvicinarsi agli esplosivi, ma avvertire immediatamente le forse dell’ordine».
Visto l’accaduto nella contrada Combo di Bormio, arrivano dettami anche da Palazzo Muzio: «La Prefettura di Sondrio invita tutti i cittadini residenti nella provincia ad astenersi dal raccogliere e manipolare ordigni bellici inesplosi comunque ritrovati, in considerazione delle gravissime conseguenze che da tali condotte possano derivare alla incolumità propria ed altrui».
L’istituzione ricorda inoltre che nel caso di ritrovamento di ordigni «i cittadini sono invitati a segnalarne la presenza alla più vicina Forza di Polizia, lasciando sul luogo del ritrovamento gli ordigni», le forze dell’ordine potranno così adottare misure immediate per garantire l’incolumità pubblica, «fatto salvo il successivo intervento degli organi del Genio militare competente per territorio, istituzionalmente preposti alla rimozione e alla bonifica, attivati dalla Prefettura».
Fonte:
 http://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/2013/04/19/875878-sondrio-ordigno-bellico-prognosi-riservata-lino-cantoni.shtml

giovedì 18 aprile 2013

"EVITARE DI RACCOGLIERE E MANIPOLARE ORDIGNI BELLICI INESPLOSI"


18 aprile 2013 - A seguito dell'episodio e alle gravi lesioni riportate nella giornata di ieri da un cittadino di Bormio a seguito della manipolazione di un ordigno bellico inesploso, la Prefettura di Sondrio invita tutti i cittadini residenti nella provincia ad astenersi dal raccogliere e manipolare ordigni bellici inesplosi.
In relazione alla notizia delle gravi lesioni riportate nella giornata di ieri 17 aprile da un cittadino residente nel Comune di Bormio a seguito della manipolazione, all’internodella propria abitazione, di un ordigno bellico inesploso, la Prefettura di Sondrio invita tutti i cittadini residenti nella provincia ad astenersi dal raccogliere e manipolare ordigni bellici inesplosi comunque ritrovati, in considerazione delle gravissime conseguenze che da tali condotte possono derivare alla incolumità propria e altrui.
In caso di ritrovamento dei questi ordigni, i cittadini sono invitati a segnalare la loro presenza sul terreno, lasciandoli sul luogo di ritrovamento, alla piu’ vicina Forza di Polizia per l'adozione delle immediate misure di tutela della incolumità pubblica, "fatto salvo - spiega la Prefettura - il successivo intervento degli organi del Genio Militare competente per territorio, istituzionalmente preposti alla rimozione e alla bonifica, attivati dalla Prefettura".
Fonte:
http://www.intornotirano.it/notizie-tirano-e-provincia-di-sondrio/evitare-di-raccogliere-e-manipolare-ordigni-bellici-inesplosi

mercoledì 17 aprile 2013

Altri tre ordigni bellici riaffiorano dai terreni di Aprilia. L'ultimo ritrovamento in via Acquasolfa.


Altri tre ordigni bellici sono stati rinvenuti in via Acquasolfa, nella periferia di Aprilia, nel quartiere Fossignano. Sale così a 23 il numero dei reperti da recuperare e far brillare e che però al momento dovranno rimanere sul territorio apriliano a causa dello stop imposto dalla Prefettura di Latina alle operazioni degli artificieri. L'aggiornamento delle ultime ore riferisce che dal settore Protezione Civile della Prefettura non sarebbe ancora stato dato l'ok ufficiale affinché si possa riprendere con il servizio di recupero e brillamento come è sempre accaduto negli utlimi anni ad Aprilia. La situazione diventa sempre più delicata proprio perché il numero degli ordigni bellici, come detto, continua a salire. A quanto pare alla base di questa momentanea sospensione del servizio di assistenza dei sanitari del 118 (che deve accompagnare, per legge, gli artificieri negli interventi) ci sarebbero motivazioni di carattere economico. 
Fonte:
 http://www.studio93.it/news/read_news.php?news=60751&category=2

Argentario, disinnescato l’ordigno bellico


È stata fatta brillare senza nessun problema la bomba risalente alla seconda guerra mondiale scoperta la settimana scorsa a Monte Argentario. L’ordigno - affiorato in località San Pietro, nell’entroterra di Porto Santo Stefano - è stato inertizzato e allontanato dall’Argentario: è stato portato a Marsiliana e fatto brillare a una profondità di 10 metri, in totale sicurezza. Le operazioni di disinnesco sono iniziate alle ore 7,30. Alle 8,30 tutta la zona nel raggio di 500 metri dal punto in cui si trovava l’ordigno è stata sgomberata dalle persone e due blocchi stradali, uno all’altezza del distributore carburanti della ditta Rosi e un altro all’altezza del ristorante La Fontanina, hanno bloccato il transito autoveicolare sulla strada della Maddalena. Nella zona è stata tolta anche l’energia elettrica. Verso le ore 9,30 gli artficieri dell’esercito hanno iniziato a “trattare” la spoletta che dopo oltre un’ora di lavoro è stata svitata. A questo punto, l’ordigno, pressoché innocuo, è stato trascinato fino al ciglio della strada e caricato su un automezzo del Comune che scortato dalle forze dell’ordine ha percorso la strada provinciale 161, un tratto di “Aurelia”, inoltrandosi verso la Cava Marsiliana dove è stata fatta brillare intorno alle 12,30. Le operazioni sono terminate alle 13,30.

                                                                 Foto: Il Tirreno
 Fonte:
 http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2013/04/17/news/argentario-disinnescato-l-ordigno-bellico-1.6900150

Ordigno bellico esplode nel magazzino sotto casa Grave 62enne di Bormio


Secondo una prima ricostruzione, l'uomo avrebbe armeggiato con la bomba quando all'improvviso è avvenuta l'esplosione che l'ha ferito gravemente

Bormio, 17 aprile 2013 - E' rimasto gravemente ferito per lo scoppio di un ordigno bellico che si trovava nel magazzino situato sotto la sua abitazione. E' successo a Bormio dove, a seguito della violenta esplosione, un uomo di  62 anni è stato ricoverato all'ospedale "Morelli" di Sondalo in prognosi riservata. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo avrebbe armeggiato con la bomba quando all'improvviso è avvenuta l'esplosione che l'ha ferito gravemente. Fortunatamente non ci sono altre persone coinvolte nella deflagrazione. Sul luogo dell'incidente, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i pompieri e i carabinieri di Bormio, impegnati ora con i colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Tirano a ricostruire la dinamica dell'accaduto.
Fonte:
 http://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/2013/04/17/875277-sondrio-ordigno-bomba-ferito-bormio.shtml


 

 BORMIO – Sulle cause che ne hanno determinato lo scoppio sono in corso indagini da parte di Carabinieri, Vigili del Fuoco e Forestale. Probabilmente sono state le manovre e, a quanto pare, il tentativo di perforare l’ordigno bellico a causare la violenta deflagrazione che lo ha investito. La vittima è un 62enne residente nel reparto Combo a Bormio.

Il fatto è accaduto nel pomeriggio di oggi (mercoledì 17 aprile 2013). Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Valdisotto (precedentemente impegnati un intervento di soccorso a seguito di un incendio di sterpaglie) che sono stati allertati per un’esplosione verificatasi in una abitazione situata in via Sant’Antonio, a Bormio, dietro la piazza del Crocifisso di Combo. Arrivati sul posto i Vigili del Fuoco hanno individuato un uomo (C.L. le iniziali, di 62 anni) riverso a terra investito dall’esplosione.“Sono tuttora in corso – spiega il funzionario responsabile della comunicazione, Paolo Colicchio – gli accertamenti, congiuntamente ai Carabinieri di Bormio, per stabilire con esattezza l’accaduto e la natura di quello che inizialmente sembrava un ordigno bellico sul quale l’uomo, portato in ospedale in gravi condizioni, stava armeggiando”. L’uomo è stato trasportato all’Ospedale Morelli di Sondalo in condizioni critiche
Fonte:
 http://www.altarezianews.it/2013/04/17/bormio-ordigno-bellico-gli-esplode-in-mano-grave-un-uomo-di-62-anni/

martedì 16 aprile 2013

Ordigni nelle campagne di Aprilia: arriva lo "stop" della Prefettura alle operazioni degli artificieri.


Arriva lo "stop" della Prefettura di Latina alle operazioni degli artificieri che si occupano di far brillare gli ordigni bellici rinvenuti sul territorio apriliano. Dopo due settimane di mancati interventi gli ordigni da recuperare, intanto, sono arrivati a 20, sparsi nelle campagne di Campo di Carne, Fossignano, in via dei Rutuli ed via Apriliana. Una situazione davvero delicata, anche perché una bomba risalente alla seconda guerra mondiale è stata ritrovata anche all'interno della Isagro, un'azienda di Campo di Carne, ad alto rischio ambientale. "E' stata già messa in sicurezza - assicurano dalla Polizia Locale - ma è chiaro che non potrà rimanere lì per troppo tempo". Lo stop della Prefettura è stato imposto a causa della sospensione del servizio di assistenza sanitari che deve accompagnare, per legge, gli artificieri per qualsiasi eventualità. I medici del 118, infatti, assistono i militari che si occupano del recupero e del brillamento degli ordigni per poter entrare in azione nel caso in cui dovesse accadere qualcosa. Lo prevede la legge e di conseguenza non è possibile intervenire senza tale figura. Non è stato possibile sapere ancora quando le operazioni di recupero potranno ripartire. Al momento si sa solo che ci sono 20 ordigni in attesa di essere recuperati che si trovano un po' sparse per tutto il territorio comunale, ma in particolare nelle zona di Campo di Carne, Fossignano, via dei Rutuli e via Apriliana. "In un solo giorno - spiega il tenente Maurio Patrignani che segue personalmente tale settore - ne abbiamo trovati addirittura 13. In molti casi si trovano sul suolo pubblico, considerato anche il fatto che in questi giorni con l'arrivo della primavera si sta procedendo alla pulizia delle scoline e di alcuni lotti incolti. In altri casi, come è accaduto per la Isagro, invece, alcuni proiettili e altre bombe da guerra sono state individuate in aree private. In tutti casi siamo intervenuti per mettere in sicurezza l'area e per evitare che si verifichino incidenti, ma ora è tutto fermo. Fino a che la Prefettura non ci farà sapere qualcosa non possiamo recuperare nessun reperto". Dall'inizio dell'anno sono stati segnalati una trentina di ordigni. A questi si devono aggiungere quelli che al momento non è stato possibile recuperare. Il territorio apriliano si sa porta ancora le ferite dell'ultimo conflitto Mondiale e i segni di allora compaiono ancora oggi. Il 19 marzo scorso un ragazzino di 17 anni rimase ferito gravemente dopo che in compagnia di amici tentò di aprire un ordigno bellico con un frullino. L'antico reperto ritrovato proprio in un campo nella zona di Campoverde esplose all'improvviso ferendolo ad una mano e ad una gamba.
Fonte:
 http://www.studio93.it/news/read_news.php?news=60725&category=2

lunedì 15 aprile 2013

Ordigni di guerra in quattro aree Ecco gli artificieri


Di Lorenzo Seccia

ORTONA. Resi inoffensivi, ieri mattina, alcuni ordigni bellici, pare di piccola portata, della Seconda guerra mondiale individuati e ritrovati nel territorio ortonese: Villa Deo, Villa Grande, contrada Tamarete e contrada Iubatti.
L'operazione è stata condotta dai Carabinieri di Ortona e della squadra di artificieri dell'Esercito di Foggia con il supporto dell'ambulanza del personale medico e infermieristico del 118 di Chieti. Gli artificieri hanno raccolto gli ordigni bellici ritrovati nelle campagne ortonesi, anche da alcuni mesi, ma messi in sicurezza. Pare che siano per la maggior parte piccoli proiettili. Questi materiali esplosivi, alcuni di essi probabilmente ancora pericolosi, sono stati disinnescati, e quindi, resi materiali ineriti e che non possono più creare problemi alla popolazione e alle cose, abitazioni.
La zona dove è avvenuta l'operazione è abbastanza isolata, ma ovviamente, è stata bloccato l'accesso della strada che porta in questa area. Questo tipo di intervento, oramai, è diventato piuttosto ordinario anche perché sul territorio ortonese sono ancora presenti una miriadi di ordini bellici inesplosi e “nascosti” nelle “viscere” della terra da tanti anni, specie nelle zone della città meno antropizzate.
A volte, le bombe, i proiettili vengono ritrovate a seguito di lavori agricoli, delle abbondanti piogge che scavano il terreno o a seguito dei lavori per le realizzare le fondamenta di nuove costruzioni. Non è la prima volta che vengono disinnescati o fatti brillare degli ordini bellici ritrovati nell'Ortonese che è stato nel secondo conflitto mondiale teatro di sanguinose battaglie, tant'è che la città Ortona è stata soprannominata la “Piccola Stalingrado d'Italia” ed è stata insignita della medaglia d'oro al valor civile.
Si potrebbe pensare a un progetto di bonifica definitivo del territorio, anche se oggettivamente la cosa non sembra sia praticabile, sia per la vastità del territorio e anche per gli esorbitanti costi degli interventi. E si ipotizza che ci siano ancora tante bombe sul territorio perché all'epoca ne sono state buttate tante, così come sono stati sparati tanti proiettili durante i combattimenti.
Allora, la cosa più apparentemente logica: ogni qualvolta c'è un ritrovamento, si cerca di mettere in sicurezza gli ordini e si aspettano gli artificieri.

                                                                       Foto: Il Centro
 Fonte:
 http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2013/04/15/news/ordigni-di-guerra-in-quattro-aree-ecco-gli-artificieri-1.6890194

Ritrovato ordigno bellico al centro di Taranto. Era rimasto nei sotteranei di un palazzo disabitato per quasi settant'anni


Un palazzo in ristrutturazione, in pieno centro cittadino, nascondeva un segreto esplosivo. Un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale nascosto in un sotterraneo  al civico 61 di via De Cesare. A scoprirlo sono stati alcuni operai di un'impresa edile, preposta alla ristrutturazione proprio di quel palazzo, durante i lavori di  rifacimento dello stabile. Sarebbe bastato un piccolo picconamento sull'ordigno per farlo esplodere. Immediata l'allerta anche perchè la bomba presentava ancora la spoletta inserita. Sul posto sono giunti Carabinieri e Polizia e gli artificeri dell'Arma che hanno dapprima verificato la struttura dell'ordigno  e la fabbricazione (forse inglese). Tutta la a zona è stata presidiata  a lungo dalle forze dell'ordine  fino a quando gli artificieri hanno  provveduto a disinnescare l'esplosivo.
Fonte:
 http://www.tarantojournal.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2045%3Aritrovato-ordigno-bellico-al-centro-di-taranto&Itemid=748

Operazioni disinnesco ordigno bellico in loc.San Pietro Porto S.Stefano


Comune di Monte Argentario in esecuzione dell’ordinanza prefettizia del 12 aprile scorso ha disposto le misure di sicurezza a tutela della pubblica incolumità da adottare durante le operazioni di bonifica di un ordigno bellico inesploso, risalente all’ultimo conflitto mondiale, rinvenuto in località San Pietro. AVVISO ALLA CITTADINANZA Con ordinanza n. 78/2013 è stato disposto : Nella giornata del 17 aprile 2013 LO SGOMBERO DI TUTTE LE PERSONE da tutti gli edifici e le strade circostanti il luogo di rinvenimento dell’ordigno, loc. San Pietro a Porto S.Stefano, per un raggio di mt. 500. L’evacuazione dovrà partire dalle ore 07,30 della suddetta giornata e sarà segnalata mediante il suono di una sirena. L’evacuazione dovrà essere terminata entro le ore 08,30. Dopo l’ulteriore suono di una sirena, a partire dalle ore 08,30, nessuna persona potrà accedere o circolare nella zona fino a conclusione delle operazioni di messa in sicurezza ad eccezione delle forze di polizia, dei militari e degli addetti al soccorso ed alla protezione civile. Il rientro nella zona non potrà avvenire prima del termine delle operazioni di cui sopra e sarà opportunamente comunicato alla cittadinanza a mezzo avviso, presumibilmente entro le ore 13,00 dello stesso giorno. LA CHIUSURA DI TUTTE LE ATTIVITA’ commerciali, artigianali e professionali, nonché dei pubblici esercizi siti nella zona sopra indicata, fino alla conclusione delle operazioni. IL DIVIETO DI TRANSITO A TUTTI I VEICOLI ED AI PEDONI in Via del Campone, nel tratto compreso fra il Rimessaggio del Tirreno e l’intersezione in Loc. Fondoni, nella Strada Vicinale dei Cannatelli, nella Strada Vicinale della Vacca, a partire dalle ore 08,30 e fino al termine delle operazioni di dispolettamento dell’ordigno eccetto i veicoli ed il personale delle forze dell’ordine, dei mezzi di soccorso, dei mezzi militari e della protezione civile. LA DISATTIVAZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA dalle ore 08,00 alle ore 12,00, nell’area artigianale di Via del Campone, a partire dal Rimessaggio Mileo e fino alla Loc. Fondoni, nonché nei luoghi limitrofi a tale zona. L’ISTITUZIONE DI UN CENTRO RACCOLTA ed assistenza delle persone evacuate presso il Palazzetto dello Sport comunale sito in Loc. Pispino. 
Fonte:
 http://www.vivigrosseto.it/comunicati/monte-argentario/operazioni-disinnesco-ordigno-bellico-locsan-pietro-porto-sstefano

domenica 14 aprile 2013

Avvistato nelle acque del Garda un aereo "Mustang" della seconda guerra mondiale


Lazise: identificati sul fondo del Garda i resti di un aereo

Continuano i ritrovamenti sul fondale del lago di Garda: dopo l'avvistamento del mezzo anfibo inabissatosi durante la seconda guerra mondiale, infatti, nei giorni scorsi un altro relitto bellico è stato avvistato dalla squadra di sommozzatori volontari del Garda. Questa volta si tratterebbe di un aereo.
RILEVAMENTO IMPREVISTO – La squadra di Salò non è nuova a simili recuperi, ma anche per loro quella dei giorni scorsi è stata una bella sorpresa. Il gruppo stava compiendo una normale esercitazione di ricerche via sonar, utilizzando un robot subacqueo Rov, quando dalle immagini video due operatori hanno identificato una coccarda dal triplo cerchio tricolore che identifica i velivoli dell'Aeronautica. E poi, continuando a cercare, ecco emergere tra le ombre del fondale l'elica, le ali, il timone di coda, i carrelli e le mitragliatrici, pezzi sparpagliati per tutto il lago, ma in buone condizioni e facilmente identificabili. E così emerge chiaramente la figura di un Mustang P51 risalente alla seconda guerra mondiale. Lazise: identificati sul fondo del Garda i resti di un aereo
 

NESSUN RECUPERO – Per il momento non è previsto un ripescaggio del relitto, operazione d'altronde impossibile per i volontari di Salò. L'aereo avvistato a circa 80 metri di profondità al largo di Lazise resterà dove si trova, almeno fino a che al caso non si interesserà qualcuno con i mezzi necessari per riportarlo in superficie. Il ritrovamento è stato ovviamente segnalato all'Aeronautica italiana e ai vari musei storici del paese, nella speranza che qualcuno decida di intervenire. L'unica cosa certa, al momento, è che non sono stati avvistati resti umani e quindi, presumibilmente, il pilota dell'aereo dovrebbe essere sopravvissuto allo schianto.




                                                                    Foto: VeronaSera


 Fonte:
 http://www.veronasera.it/cronaca/ritrovamento-aereo-mustang-seconda-guerra-mondiale-lazise-lago-garda.html



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Bologna: rimossa e fatta brillare una bomba della Seconda Guerra Mondiale


Bologna, 14 aprile 2013 - E' stata rimossa dal cantiere di via Siepelunga, dove era stata trovata qualche giorno fa, la bomba della Seconda Guerra mondiale, dal peso di 250 libbre, ancora armato delle due spolette. L'ordigno bellico è poi stato trasportato a Pianoro e fatto brillare dagli artificieri in una cava. La zona era stata interdetta dalle 9 e il Comune aveva emesso un’ordinanza che prevedeva la sospensione di ogni attivita’ produttiva e l’allontanamento delle persone residenti nel raggio di 300 metri dal luogo. Le operazioni sono state seguite da Vigili del Fuoco, Questura e polizia municipale.

                                                    Foto a cura de Il Resto Del Carlino






Fonte:
 http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/provincia/2013/04/14/873587-scoppia_pianoro.shtml