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venerdì 19 ottobre 2012

19/10/2012 - Sulla Gazzetta ufficiale n. 244 di ieri 18 ottobre 2012 è stata pubblicata la legge 1 ottobre 2012, n. 178 recante "Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici".
Con la legge in argomento, al fine di prevenire i rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili interessati da attività di scavo, vengono introdotte alcune modifiche agli articoli 28, 91, 100 e 104 ed agli allegati XI e XV del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

I numerosi ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi, negli ultimi anni, durante le attività di scavo connesse con la realizzazione di opere pubbliche (circa 10.000 solo sulle tratte riguardanti l'alta velocità ferroviaria), hanno confermato che l'attività di bonifica è indispensabile per garantire i lavoratori dei cantieri temporanei e mobili dal rischio di esplosione derivante dall’attivazione accidentale di residuati bellici.
Le mansioni che maggiormente comportano tale rischio sono quelle dei lavoratori addetti alle attività di scavo sia manuale che meccanico, comprese le trivellazioni finalizzate alle prospezioni archeologiche e ai rilievi ambientali.

Con le nuove modifiche nei cantieri temporanei o mobili è definita la necessità di eseguire la valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni residuati bellici inesplosi rinvenibili durante le attività di scavo nei cantieri. Tale funzione è attribuita al coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP).
Quando il CSP intenda esercitare la facoltà di procedere alla bonifica preventiva del sito nel quale si trova il cantiere, il committente provvede a incaricare un’impresa specializzata, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 104, comma 4-bis.
L'attività di bonifica preventiva e sistematica viene svolta sulla base di un parere vincolante dell’autorità militare competente per territorio in merito alle specifiche regole tecniche da osservare in considerazione della collocazione geografica e della tipologia dei terreni interessati, nonché mediante misure di sorveglianza dei competenti organismi del Ministero della difesa, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero della salute.
Le modificazioni del D.Lgs 81/2008 introdotte con la legge n. 178/2012 acquistano efficacia decorsi sei mesi dalla pubblicazione del decreto del Ministero della Difesa che andrà ad istituire l'apposito albo di idoneità per imprese specializzate in bonifica bellica preventiva e sistematica.

A cura di Gabriele Bivona
 
Fonte:
 http://www.lavoripubblici.it/news/2012/10/sicurezza/Cantieri-temporanei-e-mobili-Modifiche-al-D.Lgs.-n.-81-2008_10582.html

mercoledì 17 ottobre 2012


Un piccolo ordigno bellico è stato trovato da alcuni cittadini a Sciano, frazione del comune di Certaldo, in località Forni, (...). La scoperta è avvenuta oggi, mercoledì 17 ottobre, in mattinata, quando sul ciglio della strada, vicino a un ulivo, alcuni residenti della zona si sono accorti di questo ordigno.
 Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Certaldo: l'area è stata transennata e nella giornata del 18 ottobre gli artificieri faranno brillare quella che, a quanto sembra, assomiglia a una granata o a una bomba a mano di epoca bellica.
Giacomo Bertelli
Fonte:
 http://www.gonews.it/articolo_158210_Un-piccolo-ordigno-bellico-Sciano-Si-attendono-gli-artificieri-FOTO.html

martedì 16 ottobre 2012


 15 ottobre 2012
 È ancora una volta l’acqua a custodire il passato. Per oltre 60 anni il Bacchiglione ha conservato due ordigni bellici, una bomba da 450 kg e un’altra più piccola di appena 50 kg, ma dagli effetti maggiormente devastanti visto che si tratta con ogni probabilità di un ordigno chimico.
A scoprire la presenza dei due reperti della seconda guerra mondiale i lavori di sondaggio necessari in vista dell’apertura del cantiere per il rinforzo degli argini del fiume in località Tencarola.
Dai primi rilievi è emerso che le bombe sarebbero nel tratto di fiume che passa di fronte alla facciata della chiesa proprio sotto al ponte che unisce la località con la parte termale della provincia.
Per ben tre volte gli incursori della marina militare sono scesi sul fondo del fiume per effettuare sondaggi, la prima volta a primavera poi di nuovo a settembre e l’ultima nei giorni scorsi. Nonostante la certezza che gli ordigni siano due la limacciosità delle acque non ha permesso agli esperti di avere certezze maggiori sulle bombe, anche se le dimensioni contenute del più piccolo promuove l’ipotesi della bomba chimica.
Preoccupato per la situazione il sindaco della località. Enoch Soranzo ha sollecitato la prefettura e si interroga sui tempi e rischi delle operazioni di recupero e disinnesco delle bombe che potrebbero richiedere quasi sicuramente l’evacuazione di parte della cittadinanza.
Intanto anche il cantiere per il consolidamento dell’argine sinistro rimane fermo.
Fonte:
 http://www.telecitta.tv/4218/padova-ordigni-bellici-nel-bacchiglione
 

lunedì 15 ottobre 2012


13 ottobre 2012
 di Francesco Fain 



Stava passeggiando in riva all’Isonzo a Gorizia quando, all’improvviso, a catturare la sua attenzione è stata una “protuberanza” del terreno.
Lì per lì poteva sembrare un grosso sasso, probabilmente chissà quante altre persone l’hanno vista e se ne sono andate ma l’occhio esperto dell’appassionato di residuati bellici l’ha subito individuato come una bomba. Ed è così scattato l’allarme con l’intervento degli agenti della polizia municipale. Questi hanno subito appurato che si trattava realmente di un ordigno: un proiettile di artiglieria, risalente alla prima guerra mondiale, dalle misura di 8/10 centimetri di diametro. Per quasi cent’anni è rimasto lì, inesploso: probabilmente, fanno sapere i vigili urbani, era sepolto e “riposava” sotto terra. Ma le forti precipitazioni dei mesi scorsi devono aver portato via parecchia terra, facendolo riemergere. Ora la pratica è stata passata agli artificieri: saranno loro a decidere se procedere con il brillamento in loco o se è opportuno trasportare altrove l’ordigno per farlo scoppiare. Fondamentale è stato il colpo d’occhio del goriziano che stava effettuando la passeggiata: non era facile capire che si trattava di un residuato bellico.
La posizione precisa della bomba non viene (comprensibilmente) rivelata dai vigili urbani anche per evitare che qualche appassionato di ordigni bellici se ne impossessi: si tratta di materiale pericoloso e deve essere maneggiato solamente da personale esperto.
Proprio nei giorni scorsi, erano entrati in azione all’aeroporto Duca d’Aosta gli artificieri del 3° Reggimento genio guastatori di Udine, unità alle dipendenze della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”. Avevano neutralizzato e rimosso dieci ordigni, residuati bellici della prima guerra mondiale fra i quali un proietto d’artiglieria austriaco calibro 305 millimetri del peso di circa 400 chilogrammi. I residuati erano stati rinvenuti in varie località del territorio goriziano mentre la granata di artiglieria austriaca, ancora attiva, era riemersa durante le operazioni di bonifica sistematica preventiva da ordigni bellici dell’aeroporto goriziano. L’organizzazione delle attività volte a garantire la sicurezza dell’area interessata erano state coordinate dalla Prefettura di Gorizia.
«Le opere di scavo necessarie alle operazioni di interramento e messa in sicurezza degli ordigni - si poteva leggere in una nota - sono state eseguite con mezzi e operatori del Reggimento Genio. Le operazioni hanno avuto termine con il brillamento degli ordigni alle 12.30 circa».
«L’intervento era stato coordinato dal tenente colonnello Stefano Venuti e dal nucleo di specialisti Eod (Explosive ordinance disposal) che vantano ormai una consolidata esperienza maturata anche nel campo degli insidiosi ordigni di circostanza rinvenuti nel corso delle varie missioni operative svolte all’estero»

Fonte:
 http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/10/13/news/affiora-una-bomba-in-riva-all-isonzo-1.5849238