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sabato 20 settembre 2014

Ritrovati otto ordigni bellici a Sant'Elia


Sono stati ritrovati otto ordigni bellici nella frazione di Valleluce. Alcuni cittadini di passaggio nella zona montuosa della località santeliana, ieri mattina, hanno ritrovato otto bombe risalenti alla seconda guerra mondiale. Immediatamente avvertita, la Polizia locale comandata dal capitano Danio Volante, ha provveduto a richiedere l'intervento dei Carabinieri, inoltrando opportuna segnalazioe alla Prefettura di Frosinone e agli Artificieri, affinchè gli otto ordigni siano spostati e fatti brillare in condizioni di sicurezza. Alcuni di essi risultano interrati, mentre altri sono sulla superficie. Fonte: http://www.ecodelgari.it/cronaca/item/265-ritrovati-otto-ordigni-bellici-a-sant-elia
ecodelgari.it

70 anni fa Erba veniva bombardata: la città ricorda le sue vittime


ERBA - 30 settembre/1° ottobre 1944: i giorni del tragico bombardamento su Erba che fece 80 vittime. Ricorre quest’anno il 70° anniversario della duplice incursione aerea che causò l’episodio più sanguinoso della Seconda Guerra Mondiale in provincia di Como. La città ha in programma un ricco calendario di eventi per non dimenticare.

Si susseguiranno appuntamenti di diversa natura da domenica 21 settembre a mercoledì 1° ottobre organizzati dall’assessorato alla Cultura del Comune con la collaborazione della Commissione Biblioteca, del Civico Museo, della Fondazione Giuseppina Prina e di alcuni privati cittadini.

Domenica 21 settembre, alle 15.30, sarà inaugurata, presso la sala caminetto di Casa Prina, la mostra, aperta fino al 1° ottobre, intitolata “I bombardamenti aerei su Incino nel ricordo dei testimoni 30/09/1944″ a cura di Francesco Andreoni e Luca Mancardi con il contributo del Civico Museo di Erba e di Casa Prina (vedi articolo).

Mercoledì 24 settembre, alle 21, presso la sala mostre della biblioteca di Erba in via Joriati, si terrà la conferenza “Cielo di guerra, autunno di sangue” a cura di Raffaele Serio ingegnere aeronautico e studioso di storia militare.

Martedì 30 settembre, alle 20, ci sarà la messa in memoria delle vittime dei bombardamenti presso la chiesa di Santa Eufemia e alle 21 seguiranno la proiezione e la lettura di testimonianze raccolte da Andreoni e Mancardi.

Mercoledì 1° ottobre, alle 20.30, sarà deposta la targa presso il lavatoio di piazza Vittorio Veneto. Seguirà un corteo con la partecipazione dei cittadini, delle autorità religiose, scolastiche, militari e civili che raggiungerà il Comune passando per via Diaz, via Battisti e via Majnoni. Seguirà, alle 21.15, nell’aula consiliare del municipio, un Consiglio comunale per la commemorazione ufficiale delle vittime dei bombardamenti nel 70° anniversario con la proiezione dei filmati realizzati dagli alunni dell’istituto comprensivo statale “Puecher” e dell’istituto paritario San Vincenzo.


La cittadinanza è invitata a partecipare a tutte queste occasioni utili a ricordare e conoscere quanto accaduto settant’anni fa nella nostra città. Fonte: http://www.erbanotizie.com/attualita/70-anni-fa-erba-veniva-bombardata-la-citta-ricorda-le-sue-vittime-40683/

Francia ricorda lotta mine antiuomo


(ANSA) - PARIGI, 20 SET - Singolare iniziativa in Francia contro l'uso delle mine antiuomo e delle bombe a grappolo che uccidono e mutilano migliaia di persone ogni anno. In 30 città francesi l'associazione Handicap international ha creato delle piramidi di scarpe per protestare contro l'uso di questi armamenti. "Ogni anno ci sono 3.600 vittime (tra morti e feriti), il 78% delle quali sono civili, la metà sono bambini", ha dichiarato Jean-Baptiste Richardier, cofondatore della ong, più di 70 Paesi sono colpiti. Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/09/20/francia-ricorda-lotta-mine-antiuomo_8781485c-e2c6-4416-92fa-9bb19e23629e.html

ansa.it

Dal bosco spunta un ordigno bellico: arrivano i carabinieri


(g.s.) - Un ordigno bellico spunta in bosco. Sul posto sono arrivati tempestivamente, sotto una pioggia battente, i carabinieri della Compagnia di Legnano e gli artificieri.
E' la singolare scoperta fatta da alcuni passanti in una zona boschiva di Vanzaghello, paese a poco distanza da Legnano.
Quando hanno notato lo strano oggetto a terra, precisamente il proiettile di un cannone della Seconda Guerra Mondiale, hanno subito allertato il 112.
Nella zona sono giunti immediatamente i carabinieri della Compagnia di Legnano, insieme a loro anche il gruppo di artificieri: l'ordigno è stato neutralizzato in una cava poca distanza. Fonte: http://www.legnanonews.com/news/63/41164/

venerdì 19 settembre 2014

Bibak: la startup che vuole sminare il mondo


di Dario d'Elia 
Sono bastate 10 settimane alla Singularity University, l'istituzione accademica ospitata dal centro ricerche NASA di Moffett Field (Mountain View), per dar vita al progetto di un sistema di identificazione delle mine antiuomo. Selene Biffi, la giovane monzese che è ha vinto il Global Impact Challenge e relativa borsa di studio, come abbiamo raccontato ques'estate ha seguito dei corsi con i guru della Silicon Valley e realizzato il "compito" di fine corso.

Ebbene, siamo al capitolo finale e lasciamo che ci racconti com'è andata.

Scrive Biffi.

Si è conclusa da qualche settimana la mia esperienza americana presso Singularity University che per me ha significato, soprattutto, concentrare tempo ed energie su un progetto da molto tempo nei mie pensieri, ma a cui non avevo avuto ancora occasione di dedicarmi.

Il Graduate Studies Program come avrete intuito è stato diviso in due fasi: nelle prime settimane abbiamo avuto incontri, conferenze ed esercizi su numerose tematiche, le ultime cinque sono state invece interamente dedicate allo sviluppo dei progetti che ogni gruppo avrebbe dovuto presentare a fine corso e che una giuria avrebbe votato, scegliendone un numero ristretto da presentare come emblematici.

Devo dire che la competizione si è fatta sentire, soprattutto tra i progetti a tema medicale, un'area di lavoro che ha generato più interesse rispetto ad altre, come ad esempio quella della sicurezza, dell'education o dei disastri naturali. Il ritmo serrato e il senso di corsa contro il tempo ha segnato le giornate (e le notti) di tutti, con team che rimanevano a lavorare fino alle 5 del mattino tra prototipi da costruire – fondamentali per non essere squalificati – esperti da intervistare, proiezioni finanziarie, sviluppo di metriche per la misurazione dell’impatto, marketing e altro ancora.

Da testarda come sono, fin dai primi giorni a Singularity ho deciso di lavorare all'idea di un sistema di identificazione delle mine antiuomo, a prescindere dalla poca popolarità che un tema come questo riscontrava. Non mi sono però fermata e, prima lavorando da sola e poi in collaborazione con due mie compagne di classe (Lorenn Ruster e Shirley Andrade), ho dato vita a Bibak (www.bibak.org) e ai nostri sensori, un progetto scelto tra i 5 migliori di quest'anno tra i 23 presentati da una giuria composta da tecnici, investitori, giornalisti e imprenditori. Abbiamo avuto così modo di presentare Bibak al Museo della Storia del Computer di Palo Alto, durante la cerimonia di chiusura.
tomshw.it- il team Bibak




Bibak è davvero solo agli inizi, ma l'obiettivo è ambizioso: aiutare le comunità che si ritrovano, dopo un conflitto, a dover far fronte alle mine sparse sul loro territorio, con i relativi rischi che ne derivano e l'impossibilità di portare avanti attività come agricoltura o la ricostruzione di infrastrutture quali scuole e strade. Non è un problema da poco questo, dato che statistiche delle Nazioni Unite parlano di 110 milioni di mine sparse in oltre 70 paesi, e che uccidono o mutilano 20,000 persone l’anno, il 47% dei quali bambini.

Bibak sta dunque lavorando su una serie di sensori in grado di identificare mine antiuomo, che possano essere facilmente assemblati in loco e, una volta che lo sminamento è stato effettuato, possano essere riconvertiti ad altro uso utile alla comunità (per esempio trasformandoli in parte di un generatore per l’energia o per regolare il flusso di acqua utilizzato in agricoltura). I sensori sono modulari e possono essere attaccati a qualsiasi cosa, da bastoni a rastrelli fino ai droni.

Oltre a Bibak sono stati selezionati altri 4 progetti, di cui due con finalità mediche: un marcatore della saliva e un marcatore del sangue, a cui sta già guardando una importante multinazionale come Procter and Gamble, per l'individuazione entrambi di malattie, valori, carenze etc.. Di tipo più ingegneristico invece l'apparecchio acustico per anziani in grado di svolgere più funzioni: riconoscere le persone dal timbro della voce, chiamare i soccorsi in caso di emergenza e fare da promemoria. In ultimo, una stampante 3D studiata ad hoc per la costruzione di edifici, applicabile direttamente sulle gru e in grado di "stampare" vere e proprie case.

Cosa succederà a queste startup, dato che Singularity per noi è finita, dipende molto da ogni team e, nonostante il ritorno a casa, la voglia di continuare a sperimentare, provare e migliorare i nostri prototipi è davvero tanta. Nel mio caso, continuo ad assemblare il team – che al momento conta su imprenditori sociali, ingegneri, makers e sminatori – e a migliorare i sensori con l'intento di testarli direttamente sul campo a breve, quando sarò di ritorno a Kabul dove prosegue anche The Qessa Academy, la scuola per il recupero del patrimonio culturale che ho fondato l’anno scorso, e che insegna a dà lavoro a ragazzi disoccupati.

In Italia comincia invece un nuovo progetto a Nola e continua anche il lavoro dei videogiochi sulla scienza con Spillover; da novembre avvieremo inoltre il progetto EduCHANGE Spillover in cooperazione con AIESEC Italia, un programma educativo rivolto alle scuole pubbliche secondarie di primo grado che prevede uno speciale tutoring di universitari provenienti dall'estero attraverso laboratori di animazione scientifica.

Insomma, i prossimi mesi saranno tutto fuorchè noiosi, grazie anche a Singularity.

Spero di avervi incuriosito raccontandovi un po' della mia esperienza in California e chissà, magari tra voi lettori c'è il prossimo vincitore della Global Impact Competition 2015.

Aggiornamento. Pubblichiamo di seguito alcune precisazioni da parte dell'ufficio stampa di Bibak:

- Selene Biffi ha 12 anni sul campo e un'esperienza legata alla creazione di tecnologie per lo sviluppo e per l'istruzione, attualmente sta formando un team che ad oggi è composto, oltre che da lei e dalle altre 2 co-fondatrici del progetto, da vari professionisti tra cui: ingegneri, chimici, makers, sminatori con trent'anni di esperienza sul campo e personale sia di ONG che militare dedito allo sminamento. Questi professionisti hanno collaborato allo sviluppo del prototipo, ognuno con il suo know-how, e continuano ad assistere Bibak nel suo percorso con disponibilità, serietà e professionalità.

- il processo di sminamento è difficile, lungo e costoso, e impiega sminatori in grado di coprire tra i 50 e i 150 m2 al giorno con l'utilizzo, di prassi, di un metal detector e, ove possibile, di cani o ratti. La pratica di utilizzo del metal detector - poco e' cambiato dalla metodologia utilizzata a partire dalla Seconda Guerra Mondiale - è oggi coadiuvata da GPR. Nella maggior parte dei casi gli sminatori ricevono in media tra le 2 e le 4 settimane di training (parliamo di humanitarian demining, lavoro di cui si occupano circa 340 NGO al mondo e a cui si dedica anche Bibak, che non riguarda lo sminamento di tipo militare); in genere si tratta di persone della popolazione dei Paesi affetti e che, in posti come Sri Lanka o Angola, guadagna $250 al mese rischiando la vita tutti i giorni (i dati utilizzati qui e nell'articolo sono ripresi da fonti quali Nazioni Unite, Mine Advisory Group e dal Geneva International Humanitarian Demining Centre).

- i sensori sviluppati in Singularity University erano comprensivi di un metal detector, di un sensore per il nitrogeno (uno dei componenti che si degrada per primo nelle mine, e che i cani e i ratti sono addestrati a fiutare come componente del TNT, uno dei due tipi di esplosivi principali usati nelle mine, siano esse di metallo, plastica o legno) e di un GPR basico. Il prototipo iniziale e' stato montato e testato, siamo ora in fase di miglioramento, per arrivare alla prova sul campo, tra qualche settimana, per i primi test effettivi.

- I sensori usati uniscono varie tecnologie già testate individualmente e accettate come prassi dalla comunità internazionale; la possibilità di aggiungere nuovi sensori più avanzati tecnologicamente è al momento in fase di analisi. È infatti purtroppo una prassi, quella che vede ricerche promettenti in questo ambito non arrivare mai sul campo, un po' per mancanza di fondi e un po' per mancanza di volontà. Con Bibak intendiamo rendere metodi comprovati e ricerca ad alto potenziale disponibile a chi ne ha più bisogno - le comunità che si ritrovano a fronteggiare la piaga delle mine quotidianamente - creando così occupazione, skills tecniche e la possibilità di contribuire direttamente allo sviluppo locale.

- i sensori, oltre che riciclabili (possono essere trasformati in parte di un generatore per l'energia o per regolare il flusso dell'acqua in agricoltura), sono pensati per essere sviluppati ad un costo contenuto e con parti facilmente assemblabili e reperibili, una cambio radicale rispetto agli attuali costi di accesso di metal detector (dai $2,600 ai $16,000), e macchinari vari come trattori e thrashers (dai $50,000 ai $300,000).


Considerata la delicatezza dell'argomento abbiamo ritenuto opportuno fornire maggiori informazioni e approfondire alcuni dettagli. Vi terremo aggiornati sullo sviluppo del progetto. Fonte: http://www.tomshw.it/cont/news/bibak-la-startup-che-vuole-sminare-il-mondo/59209/1.html

Trovate tre granate a Mussomeli


di Emanuele Quarta
Mussomeli. Ieri pomeriggio sono state ritrovate 3 granate inesplose presso i locali della scuola media di Via Concetto Marchesi. La scoperta è stata fatta da alcuni operai che si occupano della ristrutturazione a cui sono sottoposti i locali da alcuni mesi. Le tre granate erano state abbandonate in una stanza che fungeva da magazzino insieme a televisioni,sedie e banchi. Allarmati dalla scoperta, gli operai hanno subito avvertito i Carabinieri della locale Stazione. I militari giunti sul posto hanno subito chiesto l'intervento del Nucleo Artificieri di Palermo. La zona è stata prontamente isolata e i lavori interrotti. Gli artificieri nella giornata di oggi, provvederanno a far brillare i tre ordigni,della grandezza di un pugno, e successivamente bonificheranno l'area riportandola ai normali livelli di sicurezza. Ancora è incerto come ordigni del genere siano potuti finire in una scuola. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio e si è potuta evitare una possibile strage. Fontehttp://www.valloneweb.tv/index.php/notizie/2523-trovate-tre-granate-a-mussomeli
valloneweb.tv


Consiglio federale svizzero: Modificata l’ordinanza sul materiale bellico


BERNA, 19.09.2014 - IL 19 SETTEMBRE 2014 IL CONSIGLIO FEDERALE HA DECISO DI ADEGUARE I CRITERI DI AUTORIZZAZIONE PER LE ESPORTAZIONI DI MATERIALE BELLICO ALLO SCOPO DI RIDURRE LE NORME CHE DISCRIMINANO L'INDUSTRIA SVIZZERA DEGLI ARMAMENTI IN CONFRONTO AGLI STATI EUROPEI. LE DISPOSIZIONI, RIVEDUTE IN SEGUITO A UNA MOZIONE DELLA COMMISSIONE DELLA POLITICA DI SICUREZZA DEL CONSIGLIO DEGLI STATI, ENTRERANNO IN VIGORE IL 1° NOVEMBRE 2014.
La mozione della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati del 25 giugno 2014 «Porre fine alla discriminazione dell'industria svizzera degli armamenti» (13.3662), trasmessa al Consiglio federale il 6 marzo 2014, si prefigge di conferire al Consiglio federale un maggior margine di manovra per autorizzare le esportazioni di materiale bellico. Il governo procederà a una valutazione globale che deve riguardare sia i principi della politica estera e gli obblighi internazionali della Svizzera (art. 1 della legge sul materiale bellico) sia gli aspetti economici e le considerazioni in materia di politica della sicurezza. A tale scopo la mozione riformula l'enunciato dell'articolo 5 capoverso 2 lettere da a) a d) dell'ordinanza sul materiale bellico (OMB).
Nel proprio parere il Consiglio federale aveva espresso il suo sostegno alla Commissione, facendo peraltro notare che la mozione era attuabile con pochi interventi nell'ordinanza. Infine, aveva ribadito di non voler rinunciare minimamente alla tutela dei diritti umani né alla tradizione umanitaria della Svizzera.
La modifica varata dal Consiglio federale riguarda da un lato l'articolo 5 capoverso 2 lettera b) OMB, la quale vieta le esportazioni destinate a Paesi che violano in modo grave e sistematico i diritti umani. Dall'altro, ciò comporta una modifica dell'articolo 5 capoverso 2 lettera c) OMB, la quale vieta le esportazioni di materiale bellico verso gli Stati che figurano tra i Paesi meno sviluppati nell'elenco OCSE dei Paesi beneficiari dell'aiuto pubblico allo sviluppo.
In virtù di questi cambiamenti, l'autorizzazione potrà essere rilasciata dopo un esame dettagliato di ciascun caso e solo se c'è un rischio esiguo che il materiale serva a commettere gravi reati contro i diritti umani. Contrariamente al passato, dunque, la valutazione verterà sulla violabilità dei diritti umani.
È quanto prevede ad esempio anche la Posizione comune del Consiglio dell'UE sul controllo delle esportazioni di attrezzature militari[1]. Per quanto riguarda le richieste di esportare materiale bellico nei Paesi beneficiari dell'aiuto pubblico allo sviluppo, si dovrà verificare in particolare se figurano nell'elenco OCSE dei Paesi meno sviluppati. In determinate circostanze, le esigenze di sicurezza degli Stati destinatari oppure altri interessi importanti possono legittimare un'esportazione.
Infine, la definizione legale di «armi» di cui all'articolo 5 capoverso 2 lettere d) e e) OMB è stata sostituita dal termine «materiale bellico» secondo l'articolo 5 della legge sul materiale bellico. Si tratta di una semplice modifica redazionale che non ha alcuna incidenza sulla prasi delle autorizzazioni.
La modifica dell'ordinanza approvata dal Consiglio federale migliora il quadro giuridico per l'esportazione di materiale bellico e dunque consente di attuare il principale obiettivo della mozione 13.3662, continuando ad assicurare la coerenza tra la politica estera e la politica di tutela dei diritti umani. L'ordinanza modificata entrerà in vigore il 1° novembre 2014.
[1] Posizione comune 2008/944/PESC del Consiglio, dell'8 dicembre 2008, che definisce norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari.
Link: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32008E0944&qid=1409040753066
Isabel Herkommer, portavoce SECO,

tel. +41 58 465 03 49Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca Fonte: http://www.noodls.com/view/049DCCF49F0839C1A4A9E594E34FFF6462FB895E?552xxx1411138341

Granata inesplosa dalla II^ guerra mondiale rinvenuta a Prato d’Era.


La seconda guerra mondiale è ancora presente nel nostro territorio, sotto forma di ordigni inesplosi. È il caso della granata di artiglieria 75 mm HE italiana rinvenuta a Prato d’Era, frazione di Volterra, in via dei Tre Mulini, quest’oggi, 19 settembre. Lo riporta il quotidiano ‘Il Tirreno’. L’intervento di disarmo è avvenuto in un campo poco distante dal luogo del rinvenimento, all’interno di una buca profonda due metri. Nonostante l’ordigno fosse nella vicinanza di abitazioni e strade private, non c’è stato alcun pericolo. All’intervento hanno partecipato gli artificieri del secondo reggimento Genio Pontieri di Piacenza e dell’8° Reparto Cerimant di Roma di stanza a Cecina e con la Croce Rossa di Volterra, in collaborazione con la polizia. Fonte: http://www.gonews.it/2014/09/19/volterra-granata-inesplosa-dalla-ii-guerra-mondiale-rinvenuta-a-prato-dera-intervengono-gli-artificieri/
L'ordigno rinvenuto a Prato d'Era (foto: gonews.it)



Gli artificieri di Castrovillari al servizio della ricerca


di Vincenzo Alvaro
CASTROVILLARI – Questa volta non sono partiti per sminare terreni e liberare territori dal rischio esplosioni. Hanno dato una mano alla ricerca scientifica, impeganata a Roccabernarda, in provincia di Crotone, in un esperimento - prima volta a livello internazionale - che intendeva verificare le resistenze di alcuni archi di una vecchia costruzione. Gli artificieri della 2ª Compagnia Guastatori affiliati all'11° Reggimento Genio di Castrovillari hanno così preso parte alla sperimentazione internazionale che la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Regione Calabria ha svolto a Roccabernarda (Kr) in stretta sinergia con il Gruppo Universitario d’ingegneria sismica e le facoltà di ingegneria delle università di Genova e Perugia. Sotto il coordinamento del Pau dell’Università di Reggio Calabria si è provato a simulare il carico di onde sismiche sulla struttura del Convento di San Francesco di Paola della cittadina crotonese. L'ingegnere del profetto, Michele Candela, ha seguito e coordinato il gruppo di artificieri castrovillaresi che si sono messi a servizio della scienza e del territorio. Hanno posizionato e successivamente fatto brillare, diverse cariche esplosive, permettendo agli scienziati di ricavare i necessari parametri di sollecitazione delle strutture sottoposte alle sollecitazioni sismiche. Gli obiettivi della ricerca scientifica sono quelli di ottenere informazioni sulle riserve e sui limiti di resistenza strutturale, dei solai a volta “storici” e  non ha precedenti nella bibliografia tecnica, sia nel settore del restauro monumentale che dell’ingegneria antisismica. Il Maresciallo Francesco Cipriano, il sergente maggiore Francesco Aversa hanno ricevuto vivi apprezzamenti per il loro contributo alla ricerca dal professore Michele Candela e tutto il team universitario presente in Calabria. Fonte: http://www.abmreport.it/news/13646-gli-artificieri-di-castrovillari-al-servizio-della-ricerca.html
.abmreport.it

giovedì 18 settembre 2014

La Bombarda è sicuramente della Prima Guerra Mondiale


Dopo alcuni commenti al nostro articolo, Una bomba della prima Guerra mondiale Nel Fiume Lambro, postati nel gruppo su facebook La San Donato Milanese che vorrei..., dove alcuni cittadini sostengono che, non si tratta di una bomba della Prima Guerra Mondiale, abbiamo contattato nuovamente il Sergente Maggiore e il Maresciallo  della Brigata Ariete - Decimo Reggimento Genio Guastatori di Cremona. Noi di RecSando ringraziamo tantissimo per la disponibilità che ci hanno dato, fornendoci ulteriori informazioni alle nostre domande:
L'ordigno veniva impiegato nella guerra delle trincee che erano difesi da reticolati e fili spinati lungo le trincee per tutto il fronte,  quindi tale ordigno veniva impiegato per rompere la trincea avversaria senza colpire la trincea amica e veniva lanciata ad una gittata di 800 mt massimo.
La bombarda, perché così si chiama,  è proprio risalente alla prima guerra mondiale. Anche per il tipo che era, non poteva essere di fabbricazione post prima Guerra Mondiale. Nella Seconda Guerra  le tecnologie erano già molto avanzate.

Ce lo assicurano gli artificieri Decimo Reggimento  Genio Guastatori di stanza a Cremona, e che sono responsabili per tutta la Lombardia fin anche a Modena,  che ieri mattina hanno disinnescato l’ordigno rinvenuto sulle rive del Lambro nel territorio di San Giuliano Milanese. Non siamo abituati a ritrovi di questo genere sul nostro territorio, ma invece non è proprio così difficile rinvenirne in questa Regione. Soprattutto nella zona di Varese ne sono state ritrovate a centinaia, probabilmente dovuto al fatto che la vicino c’era un piccolo aeroporto dove venivano stipate le bombarde. E addirittura nel Mantovano si possono ritrovare ancora ordigni di epoca risorgimentale!
Molto presumibilmente questa è arrivata con qualche piena tumultuosa del fiume, anche se sarebbe pensabile che qualcuno volesse tenerla come cimelio di guerra, ma poi ha realizzato che poteva essere pericolosa e volendosene disfare, l’ha abbandonata. E’ una fortuna che nessuno si sia avvicinato a curiosare o smanettarci “troppo” da vicino, perché sarebbe stato un serio pericolo, in quanto aveva ancora l’innesco (la spoletta) originario.  E’ stato un piacere personalmente ascoltare seppur per telefono, esperienze di vita di questo Corpo che agisce si sul nostro territorio, ma ritroviamo in tutte le spedizioni nelle zone interessate da conflitti. Basti pensare che il più giovane del gruppo avrà magari già sulle spalle una decina di missioni all’estero.. E’ questo un reparto altamente operativo. Fa parte della Brigata Ariete, e proprio in questo periodo sono presenti in Libano, ma sono stati in Afghanistan, in Irak, nei Balcani, Bosnia e Kossovo. Del Reggimento fanno parte 19 artificieri su un numero totale di circa 700 persone. Anche donne, un centinaio, ma non artificieri. Nessuna donna ancora in Italia ha deciso di essere Artificiere. Sono conduttori, fucilieri, lavorano nello sminamento delle mine e altro, ma Artificieri ancora no. Chissà un domani. Personalmente non lo farei mai….Alla domanda di un ricordo che gli ha lasciato amarezza, il pensiero è andato ai soldati che hanno lasciato la loro vita sul campo d’azione…Non può essere diversamente.
Grazie Maresciallo, grazie Sergente Maggiore.

Redazione RecSando - Staff

Fonte: http://www.recsando.it/rassegna-stampa/rassegna-stampa-home/17-san-donato-milanese/1199-intervista-di-recsando-la-bombarda-e-sicuramente-della-prima-guerra-mondiale
recsando.it

Tre giorni di commemorazioni per il 70esimo della Liberazione


di Alessandra Agrati
Tre giorni, dal 19 al 21 settembre, dedicati ai festeggiamenti per il 70esimo della liberazione del comune di Vernio che fu pesantemente colpito dal fronte della guerra,  promossi dal Comune di Vernio, dall’Associazione Linea Gotica Alta Val di Bisenzio, dalla Fondazione CDSE e dall’Unuci sez. di Prato.
Sono passati 70 anni da quei terribili giorni di cui ancora la comunità  porta  i segni: chi perché gli ha vissuti in prima persona, chi gli immagina dai racconti, dalle testimonianze, dalle foto di palazzi dilaniati e da quelle di quei giovani soldati che guardano pieni di sogni spesso spezzati dalle atrocità della guerra. Anche la comunità di Vernio non venne risparmiata dal fronte: i ripetuti bombardamenti aerei sull’imbocco della Direttissima e le battaglie di trincea, colpirono l’intera popolazione e il territorio nel profondo.
In questa tre giorni dedicata al ricordo dei tanti morti per la Liberazione e alla fine della guerra, viene organizzata il 19 settembre alle ore 21,00 la proiezione del film “Tutti a casa” (1960 – regia di L. Comencini con Alberto Sordi e Eduardo De Filippo): un lungometraggio d’autore che documenta il periodo dell’armistizio, considerato tra le migliori opere di Comencini, è stato infatti inserito nella lista dei “100 film italiani da salvare”. Il film verrà proiettato nella Saletta delle Capriate dell’Ex Meucci a Mercatale.
Sabato 20 settembre è previsto, alle ore 11.30, l’arrivo di una colonna di mezzi militari d’epoca che sosteranno per circa un’ora in Piazza del Comune a San Quirico. Per ricordare ciò che spesso facevano i soldati americani dopo aver liberato i territori, saranno distribuite caramelle a tutti i partecipanti. I mezzi ripartiranno poi passando dalle frazioni di Mercatale e Sant’Ippolito. Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 sarà inoltre aperta la mostra permanente di reperti bellici risalenti alla II Guerra Mondiale con sede nei locali sopra l’ex farmacia, sempre a San Quirico. Nel pomeriggio, alle 15.30, sarà invece presentato, nella Galleria di Palazzo Bardi la guida dal titolo “Itinerari di Guerra e Resistenza in Val di Bisenzio”, a cura di Alessia Cecconi e della Fondazione Cdse: volume con una serie di percorsi trekking alla scoperta dei luoghi dove si combatté aspramente in Val di Bisenzio. Il progetto e la pubblicazione sono sostenuti dalla Regione Toscana, Settore Musei ed Ecomusei, Progetti per la cultura della Memoria.
Domenica 21 settembre si terrà, alle ore 11, la cerimonia militare al Parco Memoriale della Torricella. Ci sarà la possibilità, per chi vuole andare a piedi di partire da loc. I Corboli\La Bandiera alle 8.30 e raggiungere il Parco attraverso un percorso in cui sarà possibile scorgere le tante trincee presenti ancora oggi su questi crinali. Alla cerimonia parteciperanno il sindaco di Vernio Giovanni Morganti, il col. Antonino Zarcone (capo ufficio storico dello Stato maggiore dell’esercito), l’on. Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico e Daniele Amicarella. A seguire pranzo presso la Baita degli Alpini a Risubbiani. Fonte: http://faccionotizia.gelocal.it/iltirreno/edizione-di-prato/vernio/2014/09/18/tre-giorni-di-commemorazione-per-il-70esimo-della-liberazione/
faccionotizia.gelocal.it

Corigliano, armi della seconda guerra mondiale in casa: arrestato


Deteneva in casa un fucile retrocarica, con annessa baionetta, risalente addirittura alla seconda guerra mondiale. Per questo motivo, i carabinieri della compagnia di Corigliano, hanno tratto in arresto, nel pomeriggio di giovedì 17 settembre, un 65enne del luogo, per il reato di detenzione illecita di arma da guerra. Il fucile, tra l’altro, era anche in un ottimo stato di conservazione. L’arrestato, che è stato poi rimesso in libertà, non è il solo in giro per l’Italia a fare “collezione” di armi belliche. Nell’autunno del 2012, nel triestino, una donna segnalò alla polizia che il marito, da poco deceduto, aveva in casa un vero e proprio arsenale risalente alla seconda guerra mondiale. Ancora prima, nel 2010 precisamente, all’interno di un appartamento di un operaio di Ancona furono ritrovati reperti archeologici e munizioni risalenti, anche in questo caso, alla seconda guerra mondiale. Solo dieci giorni fa, inoltre, a Bellona, nel casertano, un uomo è finito ai domiciliari perché in casa deteneva armi belliche del primo conflitto mondiale. Fonte: http://www.paese24.it/18827/basso-jonio/corigliano-armi-della-seconda-guerra-mondiale-in-casa-arrestato.html

Distrutte le munizioni del collezionista arrestato ad Hertfordshir


La passione travolge Alan Tissington a tal punto, a dire delle fonti giornalistiche, d’aver rubato materiale esplodente e no da alcuni campi di prigionia del Regno Unito. Accusa grave, gravissima sotto ogni punto di vista, attenuanti zero assoluto. Tuttavia se le munizioni rinvenute durante la perquisizione sono inerti, per quale ragione è intervenuto il robot artificiere ? ma non solo, se l’uomo era in possesso di tutti i requisiti per detenere materiale disattivato, per quale motivo non è stava salvata la parte di materiale non interessata dai furti ? in ogni caso, sia come sia, i gruppi Eod prima di trasportare la Santabarbara rinvenuta nel garage-museo in una cava adatta al brillamento previsto, evacuano qualche residente.  Fonte: http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/law-and-order/11101639/WW1-machine-gun-found-in-mans-garage.html
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mercoledì 17 settembre 2014

Distrutte le sei granate rinvenute a Pegli


Le sei granate rinvenute dei tecnici Bcm della Drafinsub in via Scarpanto a Pegli non costituiscono più un pericolo. Infatti nella giornata di Lunedì 15 il gruppo Eod del 32° Regimento Genio, attraverso un’esplosione controllata distruggono i residuati. Si trattava di sei granate da 75 mm del tipo contraereo a frammentazione, tra queste granate, due erano munite di spolette meccaniche  M41 le restanti 4 con spoletta a tempo M900.