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sabato 3 gennaio 2015

Vietnam Delibera 504: bonifica bellica ed informazione


La guerra nel Vietnam è finita, ma il dolore è ancora lì, scrive Nguyễn Viết Tôn dalle pagine del giornale per cui collabora. Infatti i residuati bellici continuano a ferire, uccidere. Secondo i dati raccolti dal giornalista vietnamita, 800.000 tonnellate di mine e ordigni inesplosi (BM, VN) sono sparse in tutte le 63 provincie dello stato. 100.000 a far data dal dopo guerra i feriti civili e militari, questi ultimi caduti in fase di sminamento. Il Vice Ministro della Difesa, il Tenente Generale Nguyen Chi Vinh ha dichiarato alla stampa che il Governo è impegnato, attraverso la delibera 504 a mobilitare ogni risorsa pur di accelerare sia le operazioni bonifica bellica, sia la campagna di prevenzione al pericolo prodotto da mine e ordigni rivolto ai giovani, ma non solo ai giovani. Infatti l’argomento prevenzione da ordigni bellici, sostenuto ad ogni livello, è costantemente ripreso dai media nazionali. La 504 ha fattivamente promosso la diffusione nazionale, internazionale dei residuati in Vietnam. Tutto ciò è confermato dai dati delle aree bonificate nel 2013 (50.000 ettari) rispetto al passato (1999-2010 solo 20.000 ettari). Il Governo nel 2014 ha investito 30 miliardi solo per la mappatura dei siti più a rischio, per le campagne educative atte a prevenire incidenti da MB o BM, che tra l’altro in questi due ultimi anni sono davvero diminuiti. Ma non è finita, infatti organizzazioni europee, mondiali hanno già deciso di finanziare attraverso cifre stimabili in milioni di dollari, lo sforzo del Governo. Gli Stati Uniti attraverso le sue Ong dal 2010 ad oggi ha investito oltre 10 milioni di dollari. Il Governo giapponese ha investito altri 11 milioni (sempre in dollari). Uno sforzo economico che in parte ha già prodotto risultati concreti.
Giovanni Lafirenze
baotintuc.vn-Foto: Nguyễn Viết Tôn

baotintuc.vn-Foto: Nguyễn Viết Tôn

baotintuc.vn-Foto: Nguyễn Viết Tôn

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Osimo, proiettile da mortaio della II Guerra Mondiale riaffiora vicino all’ex Muzio Gallo di Villa


La Squadra artificieri della Questura di Ancona ha fatto brillare, nella tarda mattinata di oggi, un ordigno bellico della seconda Guerra Mondiale rinvenuto a Villa di Osimo. Si tratta di un proiettile da cannone lungo circa 30 centimetri, inesploso, scoperto venerdì mattina ai margini di un campo da un residente del posto che stava passeggiando sulla stradina sterrata a ridosso della recinzione del parco dell’ex ospedale Muzio Gallo. Le operazioni di brillamento del residuato bellico sono state coordinate da luogotenente Enzo D’Ignazio, comadante della stazione carabinieri di Osimo. Non hanno comportato nessun danno a cose o persone sebbene la bomba da mortaio sia riaffiorata in una zona abbastanza vicina al nucleo urbano della frazione osimana. Sul posto è intervenuta anche una squadra dei vigili del fuoco e un equipaggio sanitario del 118 di Osimo. Nel 1944, nella zona, si è combattuta la battaglia del Monte della Crescia tra partigiani, truppe italiane e polacche contro il fronte tedesco. Fonte: http://www.cronacheanconetane.it/2015/osimo-proiettile-da-mortaio-della-ii-guerra-mondiale-riaffiora-vicino-allex-muzio-gallo-di-villa/
cronacheanconetane.it

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Brema e dintorni, nel 2014 rinvenute e distrutte 28 bombe d’aereo. Stesso 2014 nello Stato di Berlino eliminati 54 tonnellate di ordigni bellici


BORKUM / HANNOVER: NVZ-online raccoglie il resoconto della bonifica bellica portata a termine in Bassa Sassonia nel 2014 e non manca di ripetere quanto il Mare del Nord sia una vera discarica bellica e chimica inesplosa. Gran parte del lavoro è preceduto da una attenta analisi delle 150.000 foto aeree scattate durante e dopo le numerose incursioni aeree subite dalle grandi e piccole città dello Stato tedesco, tuttavia gli esperti di Hannover e Brema non possono (come potrebbero), fare una stima di quanto materiale inesploso possa celare un territorio massicciamente attaccato dai cieli durante la seconda guerra mondiale. Brema per esempio, aggiunge il cronista dell’NVZ è nella triste graduatoria delle città martiri la 7 ° città più colpita nell’ultima guerra mondiale: 100.000 bombe ad alto esplosivo e un milione di ordigni incendiari. E visto che una considerevole percentuale di tali ordigni per svariate ragioni, a quei tempi non sono esplosi, si potrebbe ipotizzare che il territorio della sola Brema possa nascondere più di 13.000 ordigni inesplosi.  Ma non solo Brema, altre città come Emden e Wilhelmshaven, Osnabrück, Hannover, Braunschweig, Peine, Salzgitter e Wolfsburg e tante, ma tante altre. Nel 2014, in Bassa Sassonia, mediante lavori di bonifica bellica sono state rinvenute 42 bombe d’aereo d’ogni tipo e peso, a Brema 28 e tutte ad alto potenziale. Sempre l’NVZ evidenzia l’emergenza subita dai cittadini di Seelze, nel settembre 2014 allorquando i tecnici rinvengono e disinnescano una bomba da 1340 chilogrammi.  Non è un lavoro complicato eliminare ordigni bellici, ma neppure semplice, infatti nel 2010 un grave incidente avvenuto a Göttingen uccide tre addetti ai lavori. Ma il pericolo residuati bellici in realtà si proietta su inconsapevoli cittadini, infatti l’NVZ, cita (un esempio per tutti ) il mortale incidente avvenuto a Hoyerhagen, quando un residente inserisce nel forno un tronchetto di legna contente al suo interno una granata sparata ai tempi della guerra mondiale. Ancora peggio a Berlino città e territorio, infatti nel 2014 sono state rinvenute, nel mezzo di operazioni di bonifica bellica 54 tonnellate di residuati inesplosi. Dal secondo dopo guerra sono stati individuati 1,8 milioni di ordigni ancora efficienti. Difatti in città non è possibile procedere a scavi non preceduti da bonifiche belliche suggerite e supportate (sempre a tutela di lavoratori e cittadini) dal Senato stesso.  Bombardamenti, tattici, battaglie campali, avanzate, ritirate, non esiste un luogo dove poter affermare con indiscussa certezza: qui non ci sono residuati bellici. Foto aeree, metal detector, ogni giorno i tecnici berlinesi prestano alla comunità la propria opera. Stesso discorso in Sassonia bombe d’aereo e munizione interrate. Nel 2014 sono state disinnescate e distrutte dodici bombe d’aereo nella sola località di Dippoldiswalder brughiera poco distante da Dresda e distrutte nell’intera Sassonia  complessivamente 4,9 tonnellate di residuati bellici inesplosi. Nel contempo il Distretto smaltimento ordigni bellici di Brandeburgo saluta dopo 42 anni di servizio un suo autorevole collaboratore, Horst Reinhardt, 63 anni si ritira in pensione. Tuttavia, le sue parole, i suoi insegnamenti  continueranno ad aleggiare tra i giovani colleghi in servizio:<mai adagiarsi tra le braccia della routine, mai distrarsi dai bib, bib, ogni errore piò essere l’ultimo>. Anche il servizio eliminazione ordigni competente nel territori della Sassonia-Anhalt quest’anno è stato maggiormente impegnato rispetto agli anni precedenti. Lo afferma il direttore dei nuclei Eod, il dott.  Torsten Kresse, tuttavia il funzionario denuncia una ridotto ed insufficiente numero di tecnici in servizio:    <Siamo al limite, ma dobbiamo farlo>.  I nuclei dello Stato nel 2013 hanno rinvenuto e distrutto 51 bombe d’aereo, nel 2014 il numero di tali residuati bellici rinvenuti è di gran lunga aumentato, ma le risorse umane no. 
(archivio)


Le operazioni di ricerca del velivolo appartenente all’ Air Asia sono ostacolate dai residuati bellici affondati ai tempi della seconda guerra mondiale


Giava: continuano in mare le ricerche rivolte alla tragedia dell’aereo di linea dell’ Air Asia, tuttavia le operazioni sono terribilmente rallentate dalla presenza di numerosi relitti e ordigni bellici risalenti alle battaglie della seconda guerra mondiale. Nell’estate del 2014 subacquei americani e filippini rinvengono i resti  del cruiser USS Houston affondato nel 1942. Nel novembre del 2013 gli indonesiani trovarono un sottomarino tedesco con i resti dei 17 marinai affondato probabilmente a causa di un siluro nel 1944.  
tvzvezda.ru-Foto: bigpicture.ru

venerdì 2 gennaio 2015

Pericolo ordigni inesplosi in mare, al via le operazioni di ricognizione


Lavori per l'avamporto, si cercano ordigni inesplosi prima di dare il via agli interventi. Le operazioni di ricerca ed eventuale bonifica si terranno davanti al Fanale rosso dall'8 al 12 gennaio. A dare la notizia è la Capitaneria di porto di Viareggio, che con un'ordinanza firmata dal comandante Davide Oddone, prescrive alcuni accorgimenti per le imbarcazioni che si trovano a solcare quello specchio d'acqua. I lavori si terranno in due tranche: dall'8 al 12 gennaio e dal 2 al 12 febbraio, dalle 8 alle 18, presso uno specchio acqueo di circa 15mila metri quadri situato davanti al Fanale rosso, nell'avamporto di Viareggio. I lavori saranno eseguiti dal Miar Sub.  Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2015/01/02/news/pericolo-ordigni-inesplosi-in-mare-al-via-le-operazioni-di-bonifica-1.10594641
(archivio)

giovedì 1 gennaio 2015

Longo: «Chiediamo i fondi per bonificare le grotte»


Nel Consiglio provinciale è stata approvata la mozione del consigliere del Gruppo misto Fabio Longo sull'inquinamento delle grotte del Carso, tra l’altro «interessate dalla presenza di residuati bellici...
Continua...http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/12/31/news/longo-chiediamo-i-fondi-per-bonificare-le-grotte-1.10589365

A Piazza del Galdo rinvenuto un ordigno del II conflitto


di Antonio De Pacale
MERCATO SAN SEVERINO. Emergono ancora tracce in città della II guerra mondiale. Infatti, Vito Mariano, un appassionato di montagna nonché esperto di cavalli e guida qualificata della Federazione italiana sport equestri (Fise), ha ritrovato una bomba, probabilmente un residuato del II conflitto mondiale, sulla collina Casciera, nella frazione Piazza Del Galdo. «L’altro ieri pomeriggio - spiega Vito Mariano - passeggiavo in montagna in località Casciera, come spesso faccio in quanto sono un amante della natura. Ad un certo punto, ho visto spuntare dal terreno un oggetto di metallo. Mi sono avvicinato ad esso e ho scoperto che si trattava di una bomba. L’ordigno fuoriusciva di circa 40 centimetri dal terreno, mentre un’altra parte affondava nel terreno. Ho telefonato subito ai carabinieri e li ho avvisati». È probabile che le piogge intense dell’ultimo periodo abbiano dilavato il terreno, facendola emergere. Nella giornata di ieri, era previsto un sopralluogo dai militari dell’Arma della locale compagnia, comandata dal capitano Rosario Basile. Ora, la prassi prevede che gli artificieri dell’esercito rimuovano la bomba per farla poi brillare in un luogo sicuro. Da verificare se nella zona si trovano altri ordigni simili. Con ogni probabilità, si tratta di una bomba sganciata dagli aerei degli Alleati sulle postazioni tedesche in ritirata verso il centro-nord dell'Italia. La II guerra mondiale causò vittime anche tra i civili in città. Ad esempio, il 13 settembre 1943, una bomba centrò la canonica adiacente alla chiesa detta comunemente “Parrocchiella” di corso Diaz, uccidendo il parroco, don Vito De Nicola. Fonte: http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2014/12/31/news/a-piazza-del-galdo-rinvenuto-un-ordigno-del-ii-conflitto-1.10590749

mercoledì 31 dicembre 2014

Al via i lavori sul Fine, caccia alle mine


Andrea Rocchi
ROSIGNANO. Un intervento fondamentale quello della regimazione idraulica del Fine. Un'operazione che costa oltre 5 milioni e che è indispensabile per mettere in sicurezza il torrente che attraversa Rosignano e Vada. La notizia è che proprio in questi giorni stanno partendo i lavori finanziati in parte (circa 3 milioni) coi contributi dell'accordo di programma e con 2 milioni messi a disposizione da Gaz de France-Suez che all'interno dello stabilimento gestisce le due centrali  turbogas. Restano 800mila euro che sono in arrivo - assicura la giunta comunale - dalla Regione. Prima di poter intervenire sul Fine, tuttavia, sarà necessaria un'opera di sminamento che si annuncia piuttosto complessa. Anche perché la zona attraversata dal torrente è stata teatro di operazioni di guerra e dovrebbe accogliere ancora ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale. Per questo il Comune di Rosignano ha già preso contatti con il Genio Artificieri di Padova che dovrà occuparsi della bonifica dell'area. La stessa amministrazione comunale, una volta che sarà definita la mappa dello sminamento e le eventuali operazioni di rimozione, disinnesco degli ordigni, dovrà emanare apposite ordinanze per avvertire la popolazione. In un secondo momento cominceranno i lavori di arginatura e di messa in sicurezza del Fine. Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2014/12/31/news/al-via-i-lavori-sul-fine-caccia-alle-mine-1.10587422
iltirreno.gelocal.it

Trovati 17 ordigni bellici nei boschi di Farneta


Parti di ordigni bellici trovati nei boschi sopra la Certosa di Farneta. I carabinieri, insieme agli artificieri, hanno rinvenuto ben 17 spolette (alcune delle quali sarebbero provviste anche della carica esplosiva) per innescare bombe a mano, risalenti alla seconda guerra mondiale. La scoperta è stata fatta l'altro ieri e questa mattina (31 dicembre) una squadra di artificieri è tornata sul posto per farla brillare alla cava nei pressi di Stabbiano. Il ritrovamento, alquanto sospetto, è avvenuto per caso. Un cacciatore che stava attraversando il bosco ha notato uno strano oggetto metallico, si è avvicinato e ha capito di cosa si trattava, dando immediatamente l'allarme.
Sul posto sono accorsi i carabinieri di Nozzano, che hanno poi richiesto l'intervento del nucleo artificieri. Con il metal detector i militari hanno setacciato la zona del ritrovamento della prima spoletta, trovandone altre 17 alcune delle quali erano state seppellite. Secondo i carabinieri, gli inneschi potrebbero essere stati abbandonati nel bosco da qualcuno che li custodiva. Fonte: http://www.luccaindiretta.it/2011-08-07-02-51-49/item/38665-trovati-17-ordigni-bellici-nei-boschi-di-farneta.html
luccaindiretta.it

martedì 30 dicembre 2014

La leggenda del nonno


Kent il 30 abbiamo dato notizia del rinvenimento di una granata in un giardino privato, i giornali hanno subito scritto di lavori interni all’abitazione. In realtà di come sia stata rinvenuta la piccola bomba lo spiega oggi il Mail Online: si tratta di una vecchia storia di famiglia. Il nonno racconta di una granata rinvenuta nel giardino nel lontano 1973. Storia tramutatasi nel tempo in una vera leggenda famigliare. Giunge il Natale del 2014, l’autore del rinvenimento ai tempi dei racconti un fanciullo, oggi adulto, riceve in regalo un metal detector. Ricorda una ad una le parole del nonno. Avvia la strumentazione, ascolta i “bib, bib”, crescere d’intensità. Posa lo strumento, mentre continua a scavare pensa all’anziano parente. Rinviene la granata e la leggenda termina tra le braccia dei gruppi Eod del luogo.    
Giovanni Lafirenze
dailymail.co.uk-Foto Swns.com

dailymail.co.uk-Foto Swns.com

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Cassino, reperti bellici a Montecassino: neutralizzate 90 bombe


Si è conclusa in questi giorni la seconda fase di bonifica dai reperti bellici, iniziata sabato 12 dicembre, nella zona di Montecassino dove sono stati individuati 90 residuati. 
La Prefettura di Frosinone ha richiesto l' intervento del Sesto Reggimento Genio Pionieri Comando Legione Carabinieri Lazio, specializzato nella rimozione e la distruzione dei residuati bellici. Nelle varie fasi dell'intervento di bonifica dell'area, sempre coordinate dalla Prefettura, sono stati impegnati tutti gli uomini, gli strumenti e i mezzi necessari tra cui il personale sanitario della Polizia di Stato. Sono state neutralizzate 29 bombe e tutti i proiettili da 81mm e 75mm dei complessivi 90 ordigni bellici inesplosi risalenti all'ultimo conflitto mondiale, scoperti sul versante sud di Montecassino, nella zona compresa tra il Parco della Pace, il Parco Archeologico e La Rocca.  Fonte: http://www.ilmessaggero.it/frosinone/cassino_reperti_bellici_a_montecassino_neutralizzate_90_bombe/notizie/1092724.shtml

ilmessaggero.it

Convivono con una bomba sotto casa: il rimpallo di responsabilità impedisce una soluzione


di Alberto Parodi
Savona - Bomba o non bomba ogni giorno si alzano, si vestono, mangiano, guardano la televisione e vanno a dormire con lei che “dorme” chiusa in un muronel cortile del palazzo. Un muro attorniato da un cubo di cemento, una sorta di “gabbia” che ha inglobato il presunto residuato bellico della seconda guerra mondiale. Un manufatto che a scopo precauzionale è stato cintato quattro anni fa dal proprietario dell’area (su sollecito di Comune e Prefettura) con reti e transenne. Bomba o non bomba da quattro anni - da quando la sua presenza oggetto di ricorsi al Tar e di carteggi e ordinanze tra Prefettura e Comune che si sono attivati con il genio artificieri e i carabinieri - la vita intorno al palazzo di via Torino al civico numero 16 non è più la stessa. Paura e ansia è una costante compagna di viaggio delle giornate di residenti, commercianti, inquilini, amministratori di condominio e avvocati. Da settant’anni ci dormono sopra, ma c’è davvero l’ordigno nell’intercapedine in cortile? Non è mai stata vista, ma soltanto “sentita” la bomba. C’è chi parla di leggende metropolitane, ma il cartello messo ad aprile del 2010 con scritto “pericolo” firmato dall’amministrazione comunale c’è ancora ed è ben visibile sulla porta che dall’ingresso del portone al civico numero 16 porta al cortile a rischio. Cartello inequivocabile e porta chiusa a chiave. La possiedono i proprietari di quella porzione di cortile e cantina, la famiglia Bossio. Il manufatto che ospita la bomba fa capo anche ai gestori della vicina “Boutique del Vino”: «Quando abbiamo comprato gli immobili la bomba c’era già, siamo noi che abbiamo le chiavi per aprire quella porta» si limita ad indicare la titolare dell’enoteca. A cercare di chiarire il “giallo”, senza riuscirci, è il noto avvocato savonese Mario Randacio che è il principale proprietario delle aree del cortile attorno alla “presunta” bomba. Aree che consistono in un piazzale-corte chiuso tra i palazzi compresi tra via Torino, via Dei Cambiaso e via Mondovì che ospitano park privati per auto e moto. La titolarità delle aree aveva spinto in passato il legale a presentare un ricorso contro l’ordinanza con cui il Comune imponeva di mettere tutto in sicurezza. Il fascicolo “bomba” è ben custodito negli uffici dello studio dell’avvocato Randacio. «Conservo i carteggi in cui enti e istituzioni, sintetizzando e semplificando il discorso, non escludevano la presenza di un ordigno bellico» spiega il legale che chiarisce anche come è andato a finire il ricorso che aveva presentato al Tar contro l’ordinanza comunale che imponeva anche la rimozione dell’ordigno. «Nella sua memoria depositata al Tar, il Comune aveva precisato che a carico dei proprietari c’era solo l’obbligo di evitare scavi nelle adiacenze di quel muro e di impedire accessi al manufatto. Non imponendo la rimozione, come precisato nella memoria del Comune, il ricorso non andò avanti». Poi più nulla. L’area è stata affittata dal legale per ospitare auto e moto di privati. «Quella parte di muro è su un’area su cui si trovava la villa della mia famiglia che è stata poi demolita. Ho sempre sentito parlare di bomba, ma nessuno l’ha mai vista. Il mistero per me continua». Un mistero alimentato anche dagli artificieri del Genio arrivati da Roma, dai sopralluoghi dei carabinieri, dei vigili del fuoco e della polizia municipale nel corso di questi ultimi anni. Lasso di tempo in cui i fogli firmati dagli artificieri, dal Comune e dalla Prefettura sul fatto che non vi fosse un pericolo imminente e quindi niente sgomberi di palazzi per prelevare l’ordigno e bonificare la zona, avevano riportato la calma nel popoloso quartiere di Villapiana. Sino a quando nelle settimane scorse in occasione di alcune assemblee condominiali c’è chi ha fatto presente il problema ponendo la questione della rimozione. Punto all’ordine del giorno sempre rinviato alla luce delle difficoltà di demolizione e bonifica: «Conviviamoci». E il “giallo” continua. Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2014/12/30/AREDOK2C-convivono_impedisce_responsabilita.shtml
ilsecoloxix.it

lunedì 29 dicembre 2014

«Prima di fare Tencarola beach bonificare il fiume dalle bombe»


di Gianni Biasetto
SELVAZZANO. «Sull’iniziativa dell’amministrazione comunale di riqualificare la golena Sabbionari sul fiume Bacchiglione non si può che essere d’accordo, ma attenzione: prima va fatta la bonifica degli ordigni bellici inesplosi che si trovano in prossimità del ponte di Tencarola». È il perentorio invito che il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Fabio Biasio, fa alla giunta Soranzo all’indomani dell’annuncio che intende realizzare sull’ansa del canale un porticciolo con attracco per le imbarcazioni, dotato di solarium, servizi igienici e area per il picnic. «L’auspicio è che le attrezzature vengano realizzate prima possibile per far si che già dalla prossima primavera i cittadini di Selvazzano le possano utilizzare», aggiunge Biasio. «Tuttavia rimane ancora un dubbio: la presenza di due bombe in prossimità del ponte di Tencarola. È dalla primavera del 2012 che se ne sa dell’esistenza. All’epoca del rinvenimento si è anche parlato molto senza però dare seguito ai fatti. Cioè attivare prima possibile la bonifica degli ordigni». Il progetto di riqualificazione della golena (costo circa 165.000 euro) presentato nei giorni scorsi dall’assessore al Turismo e alle Piste ciclabili Daniela Faggion, secondo l’esponente del Partito Democratico richiama indirettamente la necessità di provvedere alla messa in sicurezza dell’area dalla presenza delle due bombe. «Qualora questo interevento richiedesse la necessità di evacuare la popolazione residente in prossimità del ponte, il Partito Democratico anticipa fin d’ora la disponibilità a mettere a servizio della cittadinanza e dell’amministrazione comunale la propria sede di via Padova», conclude Biasio. Il consigliere del Pd in passato ha chiesto in più riprese di accedere ai documenti della Prefettura relativi al piano di evacuazione che gli sono stati forniti solo relativamente alla parte non secretata. Fonte: http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2014/12/28/news/prima-di-fare-tencarola-beach-bonificare-il-fiume-dalle-bombe-1.10572242
mattinopadova

domenica 28 dicembre 2014

Trovati obici da mortaio, zona subito transennata


Vallefoglia (Pesaro e Urbino). Due bombe da mortaio, quasi sicuramente risalenti alla seconda guerra mondiale, uno più grande, di 9 centimentri di diametro, l’altro più piccolo, di circa 3, sono stati ritrovati ieri all’ora di pranzo in un campo, a Talacchio, in località Pontevecchio. Il ritrovamento è stato fatto da un residente del posto, che ha avvertito i carabinieri. Verranno inviati nei prossimi giorni sia un artificiere dell’Arma che uno dell’esercito per le operazioni di brillamento. La zona è stata subito transennata. Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/trovati-ordigni-seconda-guerra-mondiale-vallefoglia-1.529068