Senato

Senato
biografiadiunabomba

giovedì 26 novembre 2015

Casa in collina piena di bombe ed esplosivo rischia di saltare in aria


di Paola Treppo

TARCENTO (Udine) - Uno dei team dell’EOD (Explosive Ordnance Disposal) del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine è intervenuto, questa mattina, giovedì 26 novembre, a Tarcento mettendo in sicurezza e poi trasportando in un luogo adatto al brillamento, numerosi ordigni residuati bellici segnalati dai carabinieri di Udine in una casa. Si conclude in questo modo l’attività che gli artificieri della caserma “Berghinz” che aveva preso avvio lo scorso 20 novembre quando, chiamati dalle forze dell’ordine, i militari avevano fatto il riconoscimento di questi manufatti esplosivi.

Durante l’attività di catalogazione degli ordigni, la maggior parte dei quali risale al primo conflitto mondiale, sono stati inventariati e messi in sicurezza numerosi residuati inottimo stato di conservazione: bombe da mortaio, bombe a mano di vario tipo e fabbricate in diversi Paesi, granatedi artiglieria di vario calibro e caricamento, cartucce per fucile e mitragliatrice, ed esplosivo ottenuto dallo svuotamento delle munizioni. Dalla casa, che sorge sulle colline, che avrebbe potuto saltare in aria a un momento all'altro, tutto è stato trasportato nel luogo di brillamento, lungo le rive del fiume Tagliamento, a Trasaghis. Con due distinte esplosioni radio controllate, le bombe sono state definitivamente distrutte a mezzogiorno.

Nel 2015 più di 400 interventi 
Sono circa quattrocento gli interventi di bonifica che dall’inizio dell’anno il team dell'Explosive ordnance disposal del reggimento hanno portato a termine; tra gli ultimi la neutralizzazione di una bomba d’aereo di 1000 libbre di fabbricazione britannica sita nel comune diCastelfranco Veneto in provincia di Treviso, che è stata neutralizzata lo scorso 15 novembre, quando, nel creare le condizioni di sicurezza per le attività di disinnesco dell’ordigno bellico del secondo conflitto mondiale, sono stati fatti evacuare circa 3.500 abitanti.

Il Triveneto resta terra da bonificare da molti ordigni
Il 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine è un’unità dell’Arma del Genio che, sotto il controllo del Comando Forze di Difesa Interregionale Nord di Padova, è incaricata di bonificare il territorio del Friuli Venezia Giulia e delle province di Treviso Venezia dai residuati bellici dei due conflitti mondiali ancora esistenti. Grazie alla connotazione “dual-use” dei reparti del Genio, oltre all'impiego operativo nelle missioni internazionali, la Forza Armata è in grado d'intervenire nei casi di pubbliche calamità e utilità, in ogni momento, su tutto il territorio italiano a supporto della comunità nazionale. Fonte: http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/UDINE/casa_tarcento_piena_bombe_bonificata_artificieri_genio_udine/notizie/1702617.shtml


ilgazzettino.it

La guerra che non finisce per i civili per quelle bombe “addormentate”


È bene ricordare quanto una guerra si trascini una coda lunga di sofferenza per la popolazione civile. Negli anni 50/60 alle pareti delle aule scolastiche c’erano terrificanti manifesti che raffiguravano bambini che saltavano in aria e restavano mutilati perché avevano toccato qualche ordigno inesploso della seconda guerra mondiale. Oggi per ricordare i 70 anni dalla Liberazione il MIUR sta organizzando un road show per le scuole d’Italia, durante il quale ancora dopo 70 anni si metteranno in guardia i ragazzi a non toccare mai oggetti sconosciuti. Ogni anno vengono ritrovati 60.000 oggetti esplosivi, molti causano vittime e danni. Sono passati 70 anni ma le bombe addormentate ci possono colpire ancora.
Di Gianluca Nicoletti
Fonte: http://www.lastampa.it/2015/11/26/multimedia/societa/un-minuto-obliqua-mente/la-guerra-che-non-finisce-per-i-civili-per-quelle-bombe-addormentate-SUZVZ657Gz1CtigUklBuRP/pagina.html?page=13

Una patata non esplosiva


Una bomba a mano, risalente alla Prima Guerra mondiale, è stata ritrovata in una fornitura di patate consegnata una settimana fa allo stabilimento Zweifel chips di Spreitenbach, nel canton Argovia. I tuberi provenivano dalla Francia. L’ordigno, oramai innocuo secondo quanto stabilito dall’Istituto forense di Zurigo, è stato scoperto da un dipendente.La raccolta di questi ortaggi è un processo automatizzato che viene eseguito con grandi macchine: è quindi abbastanza frequente che si possano trovare sassi o altri corpi estranei. Fonte: http://www.rsi.ch/news/svizzera/Una-patata-non-esplosiva-6486778.html

Ribera, al via la ricerca degli ordigni bellici


di 
Nuovo passo avanti nel finora lungo e complesso iter che dovrà portare alla realizzazione di un nuovo ponte sul fiume "Verdura", che prenda il posto di quello in parte crollato sulla Strada Statale 115, tra Agrigento e Sciacca, passando per Ribera, creando tutta una serie di disagi dato che in quell'occasione la Sicilia è stata spaccata in due tronconi e i conducenti di automezzi hanno dovuto sopportare per alcuni mesi un vero e proprio calvario attraversando strade interne tortuose e in alcuni tratti pericolose. Da ieri mattina nella zona interessata alla costruzione del nuovo ponte, che sorgerà a circa duecento metri dallo "storico" ponte Verdura, finora attraversabile dopo l'intervento di riparazione, grazie ad una passerella provvisoria realizzata con tubi Armco, sono arrivati finalmente, particolarmente attesi per una più veloce esecuzione dell'iter per la realizzazione dell'opera, i tecnici e gli operai di una ditta specializzata, la Sogem sas, che dovrà verificare se nel tratto interessato alla realizzazione della nuova arteria dovessero esseri ordigni bellici. Si prevede che l'intervento potrà durare per una diecina di giorni. Fonte: http://agrigento.gds.it/2015/11/26/ribera-al-via-la-ricerca-degli-ordigni-bellici_441722/

Cacciatore Alatrense trova un ordigno bellico dell’ultima guerra


di Bruno Sbaraglia
Un ordigno bellico è stato trovato in un bosco nei pressi della Cimetta di Guarcino da un cacciatore Alatrense. Durante una battuta di caccia nella zona si è imbattuto in un ordigno bellico sepolto dalle foglie dell’ultima guerra di cui non si conosce ancora la datazione. Immediatamente, tornato a casa ha avvertito il Comandante della Stazione carabinieri di Alatri Maresciallo Raffaele De Somma che a sua volta ha allertato i colleghi di competenza della stazione di Trevi nel Lazio. Tutta la zona è stata transennata in attesa che gli artificieri si occuperanno di farla brillare. Fonte: http://www.gentecomuneweb.it/?p=9011
gentecomuneweb.it



Giove, scoperto residuato bellico da circa 450 kg: è una bomba aerea, tavolo in prefettura


di Mar. Ros.
Lunedì 23 novembre, nel comune di Giove, è stato rinvenuto un ordigno residuato bellico in località I Renari. Si tratta di una bomba d’aereo di mille libbre, ossia circa 450 chilogrammi.
Bomba Giovedì mattina a palazzo Bazzani a Terni, in prefettura, dovrebbe tenersi la riunione di coordinamento delle forze di ordine e sicurezza pubblica per stabilire data e modalità di intervento degli artificieri, i quali saranno chiamati a procedere a messa in sicurezza, disinnesco e brillamento dell’ordigno, presumibilmente nei prossimi giorni. Al tavolo dovrebbero sedersi anche i rappresentanti delle società di distribuzione luce, gas e telefonia che in località ‘I Renari’ dovrebbero avere dei cavidotti. Fonte: http://www.umbria24.it/giove-bomba-daereo-di-1000-libbre-in-localita-i-renari-nei-prossimi-giorni-il-brillamento/379623.html
umbria24.it

Gasometro, rinvenuto presunto ordigno bellico


Quello essere un presunto ordigno bellico quello ritrovato questa mattina nell'ambito delle operazioni di bonifica dell'area ex Gasometro.

Si tratta di un oggetto di piccole dimensioni (lunghezza circa 15 centrimeri, diametro di circa 10).

Il nuovo appalto - aggiudicato alla l’associazione temporanea di imprese Treerre s.p.a.- Econet s.r.l nello scorso mese di agosto - ha previsto una procedura dettagliata per gestire eventualità di questo genere, approvata dal Genio militare di Napoli.

Man mano che procedono gli interventi di scavo necessari alla bonifica dell'area, infatti, vengono effettuate in via preliminare, con speciali sensori, le ricerche finalizzate ad individuare eventuali ordigni, affidate ad una ditta specializzata nella bonifica da ordigni bellici, la Coronella di Napoli.

«In base a quanto stabilito dalle norme - commenta il consigliere delegato alle Bonifiche, Maria Maugeri - abbiamo interessato i Carabinieri, i quali provvedono ad attivare la Prefettura, che a sua volta incarica il Genio Militare, con sede a Foggia, che provvederà con urgenza ad effettuare un sopralluogo e a comunicarci gli esiti. L'esperienza del ritrovamento del primo ordigno nel cantiere dell'ex Gasometro ci ha spinto ad adottare tutte le precauzioni necessarie. I lavori sul piazzale centrale proseguono, mentre sono ovviamente fermi quelli nell'area del ritrovamento. Siamo comunque fiduciosi che il cantiere non subirà interruzioni. Secondo le valutazioni degli esperti della ditta specializzata, piuttosto che di un ordigno vero e proprio dovrebbe trattarsi solo del suo involucro». Fonte: http://www.barilive.it/news/Cronaca/401893/news.aspx

mercoledì 25 novembre 2015

GIANNINI, CAMPAGNA NELLE SCUOLE SUI RISCHI DEI RESIDUATI ORDIGNI BELLICI INESPLOSI


Roma - Si è tenuto questa mattina, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, l'incontro per la firma del Protocollo d'intesa tra l'Associazione Nazionale Vittime Civili e di Guerra Onlus, nella persona del Presidente Nazionale Avv. Giuseppe Castronovo e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, nella persona del Ministro On. Stefania Giannini. Il MIUR e l’ANVCG si impegnano, da oggi, a promuovere e sviluppare iniziative in piena collaborazione al fine di realizzare attività programmatiche indirizzate alle scuole, volte a divulgare i valori espressi nella Costituzione - che nell’anno che verrà compirà 70 anni dalla sua approvazione – promuovendo gli ideali di democrazia, libertà e pluralismo culturale e l’educazione alla pace ed alla solidarietà.
In questa direzione uno dei progetti che stanno particolarmente a cuore all'ANVCG è denominato ”Testimoni”.
In occasione del 70° anniversario della Liberazione, ha preso il via la realizzazione di un’ambiziosa produzione video che ha voluto dare vita ad una sorta di archivio della memoria, ottenuto filmando oltre 20 testimonianze di chi ha vissuto la Guerra sulla propria pelle, testimonianze di una generazione che sta scomparendo.
Questa serie di testimonianze verrà portata nelle scuole medie e superiori attraverso un "road show" d’incontri con i Testimoni.
Ma il Protocollo d’intesa ha inoltre finalità purtroppo attuali, avendo anche per oggetto una capillare attività di sensibilizzazione nelle scuole sui rischi inerenti ai residuati bellici esplosivi e ai loro effetti, che l’Associazione porta avanti attraverso il suo Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi.
A distanza di oltre settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, infatti, sono purtroppo ancora all’ordine del giorno i ritrovamenti di ordigni bellici in tutte le Regioni del nostro Paese (in media 60.000 l’anno secondo dati ufficiali del Ministero della Difesa).
Il più delle volte questi ritrovamenti provocano disagi alla viabilità ed evacuazioni temporanee, ma purtroppo, no di rado sfociano in ferimenti, a volte con conseguenze estremamente gravi e mortali, che coinvolgono in particolare i ragazzi a causa della loro naturale curiosità, ma anche della scarsa conoscenza del fenomeno.
Uno degli esempi più toccanti ha riguardato Nicolas e Lorenzo, due giovanissimi di Novalesa, nel torinese, che a soli 16 anni, il 4 marzo del 2013, hanno perso la vista (il primo anche una mano), a causa dell’esplosione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale, che a detta dei ragazzi sembrava un lumino del camposanto, trovato in un terreno che si apprestavano a coltivare.
Infatti, chi si imbatte oggi in un ordigno bellico, talvolta lo scambia per qualche oggetto di uso comune (ad es. un lumino, un giocattolo, un rottame, una penna), atre volte lo ritiene innocuo, magari un reperto da collezionare, pensando erroneamente che a distanza di tanti anni abbia perso la capacità di detonare.
Con una corretta informazione sull’entità del fenomeno - e dunque sulla concreta possibilità di imbattersi in uno di questi ordigni - e della pericolosità di questi se manipolati da personale non specializzato, molti tragici incidenti potrebbero essere evitati.
Nicolas e Lorenzo, anch’essi loro malgrado “Testimoni” e soci dell’ANVG, impegnati con l’Associazione in questa campagna di sensibilizzazione presso i giovani, spesso loro coetanei, sono stati presenti alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa.
I risultati della campagna nelle scuole che sarà condotta dall’ANVCG nell’ambito del Protocollo, saranno illustrati il 4 aprile 2016 nel corso della Giornata Mondiale indetta dall’ONU per l'Azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, cui quest’anno parteciperà anche il MIUR.
Il Protocollo, da ultimo, ha come oggetto la promozione della cultura della pace e dei diritti umani, obiettivo che l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra persegue anche attraverso il proprio osservatorio internazionale sulle vittime civili di guerra. Un centro di ricerca di recente costituzione attraverso il quale vengono esaminate e approfondite le conseguenze dei conflitti sulle popolazioni civili, attualmente impegnato anche sull’attualissimo tema dei rifugiati e del diritto internazionale umanitario.
In questo senso verrà portata nelle scuole una campagna di informazione sul tema dei rifugiati “Io non volevo partire – chi fugge dalla guerra ha bisogno di una mano”, in collaborazione proprio con il MIUR ma anche con il patrocinio del Ministero dell’Interno.
Chi scappa dalle guerre e dai conflitti non lo fa certo per scelta, ma perché vede nella fuga dal proprio paese d'origine l'unico modo per salvare se stesso ed i propri cari dalle atrocità che gli eventi bellici portano con sé.
Quella tra MIUR e ANVCG è un intesa che ha un valore ancora maggiore visti gli accadimenti delle ultime settimane. La promozione della cultura della pace è alla base di una società civile. Fonte: http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/scuola_giannini_ordigni_bellici/notizie/1700603.shtml

leggo.it


Bari. Campagna nazionale ordigni bellici inesplosi: due incontri nelle scuole di Triggiano.


Promossi dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
Di Laura Migliaccio
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra continua, dopo l’apertura a Giulianova (Teramo) , la sua Campagna nazionale nelle scuole dal titolo “Conoscere per riconoscere” incentrata sul pericolo degli ordigni bellici inesplosi che anche in Italia continuano a mietere vittime, causare incidenti e, nelle migliori delle ipotesi, procurare panico.
Sono infatti in programma due incontri a Triggiano (Bari) con le scolaresche dell’istituto De Viti De Marco (via Don Vitangelo Dattoli), il 4 dicembre alle ore 11.00, e del Liceo Cartesio (via Don Vitangelo Dattoli), il 5 dicembre allo stesso orario, durante i quali sarà Giovanni Lafirenze, referente del dipartimento “ordigni bellici inesplosi” dell’Associazione, ad intervenire e a illustrare l’attuale scenario.
Il tema, che di primo impatto può sembrare lontano, non è in realtà mai stato così attuale per il territorio pugliese, sede della 15à Forza Aerea Statunitense e protagonista, tra gli altri avvenimenti storici, del tragico bombardamento tedesco del 2 dicembre del 1943 a seguito del quale il porto di Bari è stato totalmente distrutto, e del quale restano nell’area, ma non solo, una moltitudine residuati potenzialmente pericolosi anche al giorno d’oggi. Fonte: http://www.giulianovanews.it/2015/11/bari-campagna-nazionale-ordigni-bellici-inesplosi-due-incontri-nelle-scuole-di-triggiano/
giulianovanews.it

Menomato da una bomba quando era bambino, risarcito a 68 anni


Lo scoppio di un ordigno bellico, avvenuto il 5 gennaio del 1957 a Fondi, lo ha segnato fisicamente sin da quando aveva 10 anni. Ma la sua vicenda, per il riconoscimento della pensione militare a causa dell’aggravamento delle condizioni di salute, è dovuta finire davanti ai giudici della Corte dei Conti. Ai magistrati contabili, infatti, si è rivolto il 68enne assistito dagli avvocati Valeria Maria Russo e Crescenzo Macchia e nei giorni scorsi è arrivata la sentenza con la quale gli è stato riconosciuto il trattamento vitalizio a partire dal 2007. Fonte: http://www.latinaoggi.eu/news/fondi/6636/Menomato-da-una-bomba-quando-era-bambino--risarcito-a-68-anni.html

Trovato un ordigno bellico: sarà fatto brillare


di Alessandra Segafreddo
CORTINA. Verrà fatto brillare questa mattina l'ordigno risalente alla prima guerra mondiale ritrovato a Campo di Sopra. Alcuni operai che stanno effettuando una ristrutturazione in una casa privata in quella zona della periferia di Cortina hanno rinvenuto un proiettile di artiglieria, risalente presumibilmente per l’appunto al primo conflitto mondiale. Il ritrovamento è avvenuto giovedì scorso. Gli operai, non appena hanno visto l’ordigno, hanno avvisato immediatamente i carabinieri ed è scatta la procedura di messa in sicurezza. La prefettura di Belluno ha coinvolto l'Esercito, che è deputato per legge ad effettuare le operazioni di disinnesco. L’Esercito, attraverso le capacità dei suoi 12 reggimenti del Genio dislocati sul territorio nazionale, e grazie anche alle esperienze maturate in Italia e all’estero, è in grado di intervenire prontamente, su richiesta delle competenti prefetture nei casi di pubbliche calamità a supporto della collettività. Negli ultimi dieci anni l’Esercito ha svolto oltre 30.000 interventi di bonifica su tutto il territorio nazionale. Oggi alle 10 gli artificieri del secondo reggimento Genio guastatori di Trento faranno brillare l'ordigno. Secondo una prima valutazione dell’oggetto venuto alla luce, dovrebbe trattarsi di un proiettile di artiglieria militare, probabilmente della prima guerra mondiale. L'operazione non doveva (e non deve) creare allarmismi, e dunque in origine doveva essere fatta in segreto; ma l'amministrazione comunale ha voluto avvisare la cittadinanza, tramite il suo portavoce, affinché i cittadini che dovessero sentire strani rumori questa mattina non prendessero paura. Ieri il portavoce ha diffuso la nota tramite la quale la prefettura avvisava il Comune dell'operazione, sottolineando che era inviata per opportuna conoscenza al Comune «al fine di evitare allarmismi derivanti dai possibili rumori provocati dalle operazioni di brillamento». L'ordigno – giova ripeterlo – è comunque di piccole dimensioni e nessun cittadino è stato evacuato dalla propria casa, né l'area è stata transennata. L'attivazione dell'Esercito è avvenuta in tempi rapidi proprio perché nella zona ci sono alcune abitazioni. Fonte: http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/11/24/news/trovato-un-ordigno-bellico-sara-fatto-brillare-stamani-1.12503239

martedì 24 novembre 2015

Disinnescate due bombe della Seconda Guerra mondiale in provincia di Frosinone


Rinvenute nei comuni di Sant’ Ambrogio sul Garigliano e San Vittore nel Lazio, in provincia di Frosinone, erano rimasti inesplosi i due esplosivi - una bomba e un proiettile di cannone - di fabbricazione tedesca risalenti alla Seconda Guerra mondiale. La prefettura di Frosinone ha chiesto l'intervento del 6° Reggimento Genio Pionieri per il disinnesco e la rimozione dei due ordigni, che sono stati affidati agli artificieri per il brillamento in un'altra area attrezzata. Le operazioni di disinnesco, coordinate dalla prefettura, si sono svolte in sicurezza, con la presenza di personale specializzato, anche sanitario. Fonte: http://www.interno.gov.it/it/notizie/disinnescate-due-bombe-seconda-guerra-mondiale-provincia-frosinone
interno.gov.it

Fatte brillare a Napoli otto bombe Usa


(ANSA) - NAPOLI, 24 NOV - Otto ordigni bellici di fabbricazione americana, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, sono stati individuati, prelevati e fatti "brillare" nel Porto di Napoli dal nucleo subacqueo artificieri della Marina Militare di Taranto e dalla Capitaneria di Porto - Guardia costiera.
    Durante le fasi dell'operazione, che ha impegnato due unità navali, sono state interdette l'entrata e l'uscita dal porto. Prima delle esplosioni è stato avvertito anche l'Osservatorio vesuviano. (ANSA). 


Lecce, trovato vecchio mitragliatore Risale alla prima Guerra mondiale


I poliziotti della Squadra mobile di Lecce, hanno rinvenuto, ieri pomeriggio, un vecchio mitragliatore, probabilmente risalente alla prima guerra mondiale, durante un controllo all’interno di un edificio di campagna alla periferia del capoluogo salentino, nei pressi del rione Castromediano. L’arma, sprovvista di munizionamento, è stata sequestrata e sarà affidata stamattina dalla polizia agli esperti dell’Esercito, presso la caserma di Lecce, per un esame più approfondito e perché si possa valutare se è ancora funzionante. Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/cronaca/15_novembre_24/lecce-trovato-vecchio-mitragliatore-risale-prima-guerra-mondiale-11170e08-9284-11e5-81d0-aaef2624b6cd.shtml
corrieredelmezzogiorno.corriere.it

lunedì 23 novembre 2015

ORDIGNO BELLICO RITROVATO LUNGO LA RESTERA


TREVISO - Un pezzo di artiglieria, risalente alla seconda guerra mondiale, è stato rinvenuto in mattinata lungo la Restera, sulle sponde del Sile, a pochi passi dal depuratore. L'ordigno, di una lunghezza di 30 centimetri e dal diametro di 10, è stato notato ad un addetto alla manutenzione e alla pulizia dell'area. Sul posto, oltre agli artificieri, è giunta la polizia e la polizia locale. La bomba è stata rimossa da personale dell'esercito e quindi trasportata in una cava della provincia dove sarà fatta brillare e distrutta. Attualmente ignota la provenienza del pezzo di artiglieria: non si esclude possa essere stato appositamente abbandonato sulle sponde del Sile. Fonte: http://www.venetouno.it/notizia/46300/ordigno-bellico-ritrovato-lungo-la-restera
venetouno.it

La bonifica in Adriatico di bombe e mine della II guerra mondiale



di Maria Laura Crescimanno
La storia delle mine subacquee corre senza interruzioni dai primi dell’Ottocento ai giorni nostri e percorre le coste del Mediterraneo, in particolar modo le regioni balcaniche, dove ci si liberava degli ordigni inesplosi gettandoli in mare. Una pratica folle per cui anche a guerra finita, le mine, pur incrostate da ruggine e organismi viventi e abbandonate sui fondali, continuano a costituire un pericolo: è molto difficile stabilire se gli ordigni e le cariche esplosive con il tempo abbiano perso il loro potenziale esplosivo. Salvo alcune eccezioni, è raro che i governi si facciano carico di eliminare il pericolo. Disinnescarle, soprattutto dai fondali marini, richiede infatti costi altissimi, tecnologie e professionalità altamente specializzate. 

Nel Mediterraneo chi da anni lavora per rendere sicuri coste e fondali. Come in Montenegro, a Bijela (all’epoca del dominio veneziano si chiamava La Bianca o San Pietro de Albis), dove si trova, nascosto in quello che da alcuni è ritenuto il fiordo più meridionale d’Europa, il Centro regionale per l’addestramento e lo sminamento subacqueo (Rcud). Qui, nelle acque delle Bocche di Cattaro, tra fiordi di spettacolare bellezza e montagne, un gruppo di esperti sommozzatori da dieci anni lavora per disinnescare gli ultimi ordigni della guerra: proiettili e granate lasciate dagli italiani nel 1943. La tecnica è quella di individuarli, allontanandoli dalle coste verso il largo e, nonostante i rischi altissimi, lasciarli esplodere. In 605 ore di immersioni, sono stati recuperati 1.423 ordigni per un totale di 65 tonnellate di materiale, di cui 10 tonnellate di tritolo.

Ed è qui che due documentaristi italiani, Pippo Castellano e la moglie Marina Cappacaccia, sono andati per la prima volta dieci anni fa a documentare e raccontare la storia della squadra di sminatori internazionale seguendo con la telecamera subacquea le operazioni ad alto rischio per la vita stessa degli operatori coordinati dal team di sommozzatori del Montenegro. L’Accademia internazionale di scienze e tecnologie subacquee ha assegnato al direttore del centro del Montenegro Jarrod Jablonsky il premio Tridente d’oro 2015 e l’Academy Awards, considerati il «Nobel del mare», per il valore del lavoro di sminamento e sicurezza del mare svolto in questi anni.

«Siamo stati ammessi a partecipare con le nostre attrezzature da ripresa ad alcune missioni ad alto rischio in Montenegro», spiega Castellano. «Per esempio la localizzazione di una mina sferica della seconda guerra mondiale e il suo delicato trasferimento in acque lontane da centri abitati per essere fatta brillare in sicurezza, oppure il recupero di oltre mille granate inesplose in una zona balneare. Ne è nato il documentario «Mine Huntes», Cacciatori di mine, che speriamo riporti all’attenzione un tema forte, quello della sicurezza dei nostri mari. Oggi, la necessità di rendere sicure le coste balcaniche, di forte richiamo turistico, ha riavvicinato le diverse comunità locali, coinvolgendo Stati Uniti, Unione europea e le Nazioni Unite nel sostegno di un intervento di bonifica urgente che ha già dato i suoi frutti».
Fonte: http://www.corriere.it/ambiente/15_novembre_20/bonifica-adriatico-bombe-mine-guerra-montenegro-f0770772-8f8e-11e5-bb0e-f8f4aecfe338.shtml
.corriere.it


Raccoglie i limoni ma trova una bomba a mano in giardino a Fondi


Raccoglieva i limoni in giardino dopo la pioggia, ma dal terreno è rispuntata una bomba a mano. E' successo domenica mattina in via Ginzburg, nel centro di Fondi. Non senza qualche apprensione, i residenti hanno richiesto l'intervento immediato di polizia e vigili urbani che hanno eseguito un sopralluogo e da un primo accertamento è risultato che l'ordigno era una bomba a mano modello ananas, peraltro priva di spoletta di sicurezza. La bomba risale alla seconda guerra mondiale ed è rimasta evidentemente sotto terra per più di mezzo secolo. Ora l'area è stata perimetrata e saranno gli artificieri a rimuovere la bomba.  Fonte: http://www.latinaoggi.eu/gallery/fondi/6513/Raccoglie-i-limoni-ma-trova-una-bomba-a-mano-in-giardino-a-Fondi.html
latinaoggi.eu


latinaoggi.eu



domenica 22 novembre 2015

Una mina nel canale di Grado: deviata la rotta delle barche


di Pietro Spirito
GRADO. C’è una mina nella “Fosa” di Grado, il canale di accesso al porto dell’Isola del Sole, la trafficatissima via d’acqua percorsa ogni giorno da pescherecci, barche da diporto e natanti di ogni tipo. Nei pressi di una delle briccole che delimitano il canale, a soli cinque metri di profondità, la squadra subacquea della Protezione civile di Grado, guidata da Giuliano Felluga, durante un addestramento ha individuato quella che ha tutta l’aria di essere una mina tedesca della seconda guerra mondiale, identica all’ordigno da 900 chili recuperato l’estate scorsa al largo della spiaggia di Grado e fatto brillare in golfo dagli artificieri del Servizio difesa anti mezzi insidiosi (Sdai) della Marina militare. Gli stessi artificieri che - dopo avere effettuato nei giorni scorsi una bonifica sul relitto del bombardiere B24 che giace in fondo al mare al largo della costa -, martedì torneranno una volta di più a Grado per appurare l’effettiva pericolosità dell’oggetto, per poi metterlo in sicurezza e trasportarlo al largo dove verrà fatto esplodere. Gli uomini dello Sdai, che hanno già visionato le foto scattate dai sub della Protezione civile pur in condizioni pessime di visibilità (sempre molto scarsa nel canale, per altro percorso da forti correnti) hanno pochi dubbi sul fatto che si tratti dello stesso tipo di ordigno con cui hanno avuto a che fare la scorsa estate. Un’altra segnalazione, sempre nel canale, ha dato esito negativo: si trattava di un vecchio fanale.
Intanto, in attesa di ulteriori verifiche la Capitaneria di Porto di Grado ha emesso un’ordinanza che vieta navigazione e sosta in un raggio di dieci metri dal punto in cui giace la presunta mina, e proprio ieri la Protezione civile ha provveduto a delimitare l’area con quattro boe luminose.
Non è la prima volta che negli specchi d’acqua prossimi all’Isola del Sole vengono scoperte mine della prima e seconda guerra mondiale. Spesso gli si tratta di ordigni scaricati dai pescatori, anche in anni lontani, che se li ritrovavano impigliati nelle reti e poi se ne liberavano in punti dove la pesca è vietata, in prossimità di briccole o fari. E, con ogni probabilità, non sarà l’ultima azione di bonifica: la Protezione civile, che sta effettuando ulteriori verifiche su altre segnalazioni, invita chiunque sappia dell’esistenza di veri o presunti residuati bellici e denunciarli subito all’autorità. Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/11/21/news/mina-nel-canale-di-grado-devia-la-rotta-delle-barche-1.12486406
ilpiccolo.gelocal.it