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sabato 2 novembre 2013

Caserme Aperte a Udine


A Udine in occasione della manifestazione nazionale “Caserme Aperte”, presso la Caserma  “G.B. Berghinz” di Via S. Rocco, il 3° Reggimento Genio Guastatori, nella giornata del 4 novembredalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, metterà a disposizione dei cittadini una mostra di mezzi e materiali del genio, nonché un sistema di simulatore di tiro laser (TTS).
Tra le attività del Reggimento si ricordano: il soccorso in occasione di pubbliche calamità, operazioni di pubblica sicurezza (attualmente parte dei militari del 3° Reggimento Genio sono impegnati nell’operazione “Strade Sicure” nella piazza di Milano) e la bonifica del territorio da ordigni pericolosi e da residuati bellici dei passati conflitti mondiali. 
Sarà inoltre possibile visitare la Sala Storica del Reggimento che, oltre a raccogliere preziosi cimeli dei fatti d’arme che hanno visto il Reparto protagonista, è custode delle tradizioni e della storia della specialità Guastatori.
La  manifestazione, svolta in concomitanza con le celebrazioni della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, costituisce un’occasione per l’Esercito di far conoscere alla cittadinanza, una delle fondamentali Istituzioni del nostro Paese.
Il 3° Reggimento Genio Guastatori, inserito nella Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, è una delle sette Unità dell’Arma del Genio incaricate di bonificare il territorio dell’Italia centro settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi (nel solo anno 2012 sono stati effettuati oltre 650 interventi da parte del 3° Guastatori).

Fonte:
http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/Caserme_Aperte_a_Udine/2/126061

Riccione, in spiaggia spunta una bomba inesplosa


di Nives Concolino
Riccione, 2 novembre 2013 - SULLA spiaggia di Riccione, al Bagno 96, ieri è stato rinvenuto unordigno inesploso della seconda Guerra mondiale. A fare l’insolita scoperta in mattinata è stato il concessionario Giorgio Bugli, che aveva scambiato quella bomba, grossa almeno quanto un bottiglione, per un pezzo di legno. Accortosi di cosa si trattava veramente, ha allertato il comandante della Capitaneria di porto, Ivan Pinzon. Poi, su ordinanza firmata dal sindaco Massimo Pironi, la Polizia municipale ha comunicato l’episodio alla Prefettura e nel frattempo ha fatto transennare l’area. A proposito il comandante Graziella Cianini lancia un accorato appello: «Nessuno si avvicini nel raggio di 15 metri, perché l’ordigno potrebbe essere offensivo. Ha ancora la spoletta. Si rispetti rigorosamente la delimitazione, finché non interverranno gli artificieri di Padova». Su come sia arrivato lì quell’ordigno è giallo. Le ipotesi, infatti, sono diverse. C’è chi sospetta che provenga da uno dei tre cantieri aperti sul lungomare della Costituzione, dove si stanno costruendo due parcheggi interrati, e che pertanto sia stato rimosso casualmente dalle ruspe. Ma c’è anche chi ritiene che sia stato trovato altrove e quindi abbandonato in spiaggia per caso. Cosa che però solo un incosciente avrebbe potuto fare nella notte di Halloween. Sta di fatto che la zona vicino al porto durante il passaggio del fronte è stat bersaglio di navi e aerei da guerra. Tutti ricorderanno ancora la una bomba americana da 450 chili, trovata nel 2000 sotto l’ex Savioli Dancing, a poche centinaia di metri dal Bagno 96. Diversi i ritrovamenti in spiaggia come quello del dicembre 2002, quando nella zona 89 fu rinvenuta una bomba a mano americana «m.k2». Tre i rinvenimenti nel 1997. Il 12 luglio nella zona 12 affiorò una granata da 75 perforante, il 21 giugno al Bagno 47 si scoprì un’altra granata da 90 perforante e il 10 febbraio alla 48 un proiettile esplosivo. Nel 2009 un ordigno da mortaio affiorò all’86 e un mese fa al camping Fontanelle. Non sa dare spiegazione di quanto è successo neppure il bagnino Bugli: «Per caso ieri mattina mi sono accorto che su quel cumulo c’era qualcosa, per metà conficcato nella sabbia _ racconta_, pensando si trattasse di un pezzo di legno l’ho tirato giù con il rastrello. Solo dopo mi son reso conto di cosa si trattava e ho chiamato la Capitaneria di porto. Nel mio bagno è la seconda volta che accade un episodio del genere». Non solo bombe. La notte di Halloween è stata insonne per diversi riccionesi. Tanti ragazzi hanno festeggiato, facendo esplodere petardi a raffica per le strade. E non solo nella zona centrale. A San Lorenzo non c’è stata tregua fino alle 2 di notte. Diverse le persone infastidite che, almeno per quest’occasione invocano un’ordinanza che vieti i botti, come ha fatto il Comune di Santarcangelo.
 Fonte:
                                                                       Foto Riccione
 

Ordigno a Mompiano trovato e fatto brillare


di Mario Pari
Non erano bei tempi, quelli. Di bombe ne cadevano tante. E qualcuna non esplodeva. I tempi erano quelli della seconda guerra mondiale, l'ordigno inesploso è stato ritrovato ieri. E quello che non ha potuto l'impatto con il terreno è stato opera degli artificieri dell'esercito, arrivati da Cremona. E' STATO UN CERCATORE di funghi a notare la bomba in una zona boschiva di via Dabbeni, poco lontano da Mompiano. Le case più vicine, dal punto del ritrovamento erano a circa 300 metri. Il cercatore di funghi e ritrovatore d'ordigni ha chiamato immediatamente i carabinieri di Brescia. Nella zona è arrivata anche un'ambulanza del 118, come sempre accade in questo genere di delicate operazioni. Il proiettile, ieri mattina, era lì, nell'alveo prosciugato di un canale irriguo, tra i boschi. Ben visibile. La zona è stata segnata da parecchi ritrovamenti d'ordigni. Fortunatamente non è molto abitata e, almeno nei casi come ieri, tutto può essere risolto in giornata senza particolari disagi per i residenti. Quando gli artificieri sono arrivati, accompagnati sul posto dai carabinieri, hanno iniziato subito gli accertamenti sul proiettile. Si è quindi capito subito che si trattava di un proiettile di artiglieria da 65 millimetri ad alto esplosivo. Conteneva cioè esplosivo ad alta capacità, prodotto in Italia. Ed è bastato poco anche per arrivare all'«età» del proiettile: seconda guerra mondiale. Gli artificieri del decimo Reggimento Guastatori di Cremona, caserma Col di Lana, hanno quindi proseguito il controllo visivo per conoscere gli elementi in grado di dare indicazione sulle condizioni della bomba. SI È VERIFICATA subito la presenza della spoletta, l'elemento che può attivare l'ordigno stesso. E in effetti la spoletta c'era, ma tranciata. Questo consente di affermare che il proiettile era stato sparato. Secondo la ricostruzione degli artificieri il proiettile è stato quindi sparato, ma l'impatto non è stato tale da farlo esplodere. Così dopo aver datato la bomba è stata necessario capire se poteva essere trasportata in un altro luogo o fatta esplodere dov'era stata trovata. Lo specialista ha ritenuto opportuno non muoverla e farla esplodere nel sito in cui era stata trovata. E' stato definito un raggio di sicurezza di 300 metri per evitare danni da possibili schegge o altro. L'ordigno è stato quindi ricoperto di terreno per evitare che le schegge venissero proiettate rischiando di ferire persone. Alle 11 in punto, è stato fatto brillare nel luogo del ritrovamento. Tutto si è svolto senza problemi. Gli artificieri sono tornati a Cremona, ma visti i precedenti non è difficile che presto possano tornare.
Fonte:

Bomba a mano trovata nelle vicinanze di Onna


di Antonio Giampaoli 
Una bomba a mano, forse un residuato bellico, è stata trovata ieri in una stradina denominata via L’Aquila che si trova tra la stazione ferroviaria di Paganica e la frazione di Onna. Un ritrovamento per certi aspetti inquietante in quanto l’ordigno non è spuntato fuori dalle viscere della terra come avviene per i residuati della seconda guerra mondiale ma era posizionato a terra come se qualcuno lo avesse lasciato lì. Insomma, una situazione simile a quella che si è verificata l’altra settimana nei pressi del convento di San Giuliano come se qualcuno, in questi giorni, si stesse disfacendo di questi pericolosissimi ordigni collocandoli in punti molto lontani tra di loro. Non bisogna nemmeno dimenticare che in entrambi i casi le bombe sono state trovate in punti nei quali c’è un considerevole transito di persone. Sul posto si sono portati i carabinieri e la polizia. L’area è stata subito transennata in attesa che nei prossimi giorni gli artificieri neutralizzino e rimuovano la bomba. Di certo si tratta di due episodi che, soprattutto se collegati, non potranno essere sottovalutati. 
Fonte:
http://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=5734

venerdì 1 novembre 2013

Afghanistan, giocavano con ordigno 4 bambini morti



di Antonella Mariani

Poteva essere un giocattolo, certamente era qualcosa di interessante. Ma quando l'hanno portato a casa si è rivelato per quello che era davvero: il peggior nemico dei più piccoli. Un proiettile di mortaio rimasto a lungo in un campo ieri è esploso uccidendo quattro bambini, tutti appartenenti alla stessa famiglia, nel distretto di Syedabad, provincia di Maidan Wardak, nell'Afghanistan centrale. Un altro bambino è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato in un ospedale gestito dalla cooperazione internazionale. Dell'incidente non si sa molto di più, se non che i quattro ragazzini avevano portato a casa quello che a loro era sembrato un prezioso bottino dei loro giochi. Gli esplosivi di vario tipo lasciati sul terreno in eredità da tutte le guerre che inseguinano l'Afghanistan da decenni non smettono di uccidere. Nel Paese la battaglia contro gli ordigni inesplosi è ingaggiata da un "esercito" composto da almeno 30 organizzazioni nazionali e internazionali che, grazie a donazioni, impiegano a vario titolo - dallo sminamento vero e proprio all'educazione, dall'assistenza alle vittime alla raccolta di dati - 14mila persone. Il coordinamento del Programma di azione sulle mine (Mapa) è affidato a due strutture: da una parte l'Onu con il Mine Action Coordination Centre of Afghanistan (Macca) e dall'altra il governo con il Department of Mine Clearance (Dmc). Ogni mese il Mapa celebra i suoi progressi con un rapporto: a settembre 2013, dopo un lavoro di due anni, 70 villaggi della provincia di Kandahar sono stati "ripuliti" dalle mine e da altri residuati bellici. A ottobre 7 distretti della provincia di Takhar sono stati dichiarati "mine free" e sono stati simbolicamente consegnati al governo locale e ai cittadini. Sminare in effetti significa ricominciare a vivere: i terreni possono essere adibiti a edilizia o ad agricoltura, si possono costruire strade e scuole. La Convenzione di Ottawa sulle mine antiuomo aveva stabilito il traguardo del 2007 per distruggere le scorte negli arsenali e del 2013 per "liberare" il territorio dell'Afghanistan. Se il primo obiettivo è stato raggiunto, per il secondo il governo ha invece ottenuto una proroga fino al 2023. Quello che fa più paura, in questo momento, non sono più le mine, sensibilmente ridotte, ma gli altri residuati bellici, come il proiettile di mortaio inesploso che ieri ha ucciso i 4 bambini a Syedabab, nonostante da anni siano attivi programmi di informazione nelle scuole e nei villaggi. In ogni caso la battaglia per rendere inoffensivi i residuati bellici esplosivi è ancora lunga: Mohammad Sediq Rashid, direttore del Macca, ha detto che dal 2008 ad oggi sono morti 53 civili afghani, per lo più bambini. Da luglio a tutto settembre 2013, i feriti sono stati 72, nel 90 per cento di casi maschi (sono loro che escono con più libertà nei campi a giocare), e per l'86 per cento di età inferiore ai 18 anni. Quanto alla tipologia degli ordigni, nell'83 per cento dei casi si tratta di Erw, residuati bellici esplosivi.

Fonte:
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/mine-uccidono-4-bambini-in-afghanistan.aspx

trovati due ordigni bellici a Mussomeli


MUSSOMELI - Sarebbero stati trovati, nelle scorse ore, due ordigni bellici a Mussomeli. Tutto sarebbe successo in c.da Castello durante i lavori di costruzione di una villetta privata. A quanto pare, gli operai, durante gli scavi, avrebbero rinvenuto un'occulta presenza metallica a pochi metri di profondità del terreno. Il rumore mettalico li avrà di certo impauriti, ma è stata la scoperta di due bombe della seconda guerra mondiale che certamente li avrà sorpresi. Non possiamo ancora sapere le dimensioni e la tipologia degli ordigni, ma alcune indiscrezioni suggeriscono che gli ordigni sarebbero veramente grandi. A quanto pare si aspettano gli artificieri che arriveranno da Messina per mettere in sicurezza le bombe e, conseguentemente, farle brillare. Non si esclude che, durante le operazioni, venga sgomberato il quartiere, ormai pieno di abitazioni. Tuttavia nessuna fonte ufficiale ha ancora confermato la notizia. Si attendono aggiornamenti. AGGIORNAMENTI (13:56) - La notizia è stata confermata dalla Compagnia Carabinieri di Mussomeli, capitanata da Filomento Montinari. I Carabinieri affermano altresì che le bombe aeree, risalenti alla seconda guerra mondiale, hanno una dimensione di 40cm. La zona è stata prontamente messa in sicurezza e verrà bonificata la settimana prossima, dal genio dell'Esercito italiano, tra Lunedì e Martedì. A breve la foto degli ordigni. - 
Fonte:
http://www.giornalesicano.it/2728

Al cimitero di Salò ritrovata una bomba a mano


Un giardiniere, durante lavori di sistemazione e pulizia, ha trovato all’interno di un'aiuola del cimitero comunale di Salò, un ordigno bellico inesploso, presumibilmente risalente alla seconda Guerra Mondiale, del tipo bomba a mano “ananas” in pessime condizioni di conservazione.L’ordigno era parzialmente interrato nell’aiuola, in un angolo lontano dal passaggio di persone. Intervento di bonifica da parte degli artificieri del genio guastatori.
Fonte:

giovedì 31 ottobre 2013

SEMINARIO “SICUREZZA NEI CANTIERI”




OBBLIGO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI SU AREE SOGGETTE A SCAVI AL FINE DI VERIFICARE LA PRESENZA DI ORDIGNI RESIDUATI BELLICI – LEGGE N. 177/2012”
VENERDI 08 NOVEMBRE 2013 – ORE 15.00 – 20.00 HOTEL GUGLIELMO – VIA A. TEDESCHI N. 1 – CATANZARO
Il Consiglio dell’Ordine comunica ai propri iscritti che venerdì 8 Novembre 2013, ore 15.00 – 20.00, si terrà a Catanzaro presso l’Hotel Guglielmo, il Seminario “sicurezza nei cantieri: obbligo di valutazione dei rischi su aree soggette a scavi al fine di verificare la presenza di ordigni residuati bellici – legge n. 177/2012”. Il seminario, ha lo scopo di approfondire gli obblighi introdotti dalla Legge 1 ottobre 2012, n. 177 – “Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici. In particolare sono stati modificati l’articolo 28 sull’oggetto della valutazione dei rischi e il titolo IV sulle misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili. In merito alla valutazione dei rischi è stato specificato che tra i rischi particolari vi sono anche quelli derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri. Di conseguenza è stato aggiornato l’Allegato XI del decreto 81 in cui sono definiti i lavori comportanti rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori comprendendo anche “i lavori che espongono i lavoratori al rischio di esplosione derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo”. Le modifiche al D.Lgs. 81/2008 hanno acquisito efficacia decorsi sei mesi dalla data di pubblicazione, quindi, si applicano a partire dal 19 aprile 2013.
Ai compiti del coordinatore per la progettazione è stato perciò aggiunto l’obbligo di eseguire questa valutazione nell’ambito del Piano di sicurezza e di coordinamento e del Piano operativo di sicurezza.
La formazione sarà tenuta da esperti già appartenenti al 10° Reparto Infrastrutture – ufficio BCM – Napoli. Per il seminario, che verrà svolto a titolo gratuito per gli Architetti partecipanti, è stata richiesta l’autorizzazione al CNA PPC per il rilascio dei crediti formativi a norma del D.P.R. 7 agosto 2012 n. 137 pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero di Grazia e Giustizia n.17 del 15/092013.
in allegato locandina
Locandina – Seminario – CZ 08-11-2013 ore 15.00 A4 Vericale def.
- See more at: http://www.archicz.it/web/seminario-sicurezza-nei-cantieri/#sthash.OQxhfkNf.dpuf

Fonte:

Germania: trovata bomba seconda guerra mondiale, evacuate 20mila persone


Dortmund, 30 ott. (Adnkronos/Dpa) - Almeno 20mila persone sono state evacuate da un sobborgo della citta' tedesca di Dortmund a seguito del ritrovamento di una bomba della seconda guerra mondiale contenente 1,5 tonnellate di esplosivo. A renderlo noto sono state fonti ufficiali. La bomba, di fabbricazione britannica, e' stata trovata a due metri di profondita'. Gli artificieri stanno lavorando per disinnescarla. A Dortmund sono gua' stati trovati altri ordigni dello stesso tipo, l'ultimo nel 1998. - See more at: http://www.guidasicilia.it/esteri-germania-trovata-bomba-seconda-guerra-mondiale-evacuate-20mila-persone/news/74191#sthash.2cowglvJ.dpuf

Ritrovata una bomba a mano sulle sponde del lago di Barrea


BARREA. Una bomba a mano risalente alla Seconda guerra mondiale. A ritrovarla, sulle sponde del lago di Barrea, è stato il sindaco del paese Andrea Scarnecchia. «Durante la giornata ecologica» ha detto il primo cittadino «ho rinvenuto l’ordigno avvisando le autorità per fare in modo che venga fatto brillare dagli artificieri. Il livello del lago in queste settimane si è abbassato facendo riemergere anche altri oggetti come un’imbarcazione probabilmente affondata negli anni Settanta». Intanto, per evitare rischi per la cittadinanza, l’area in cui è stato rinvenuto l’ordigno è stata isolata. Dalle acque sono anche emersi rifiuti che i volontari hanno raccolto.
Fonte:
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2013/10/30/news/ritrovata-una-bomba-a-mano-sulle-sponde-del-lago-di-barrea-1.8022732

mercoledì 30 ottobre 2013

Angola: vasta regione bonificata dalle mine antiuomo


24mila mine anticarro, 440mila mine antiuomo e oltre due milioni di ordigni esplosivi non detonati. E' questo il bilancio della bonifica avvenuta nella regione di Kuando Kubango, a sud dell'Angola, zona colpita pesantemente dalla guerra civile durata 27 anni che ha provocato oltre mezzo milione di morti e due milioni di mutilati. La bonifica è stata condotta su un territorio di circa 90mila chilometri quadrati. Secondo quanto reso noto dal governo, la bonifica ha permesso di riaprire decine di chilometri di strada oltre che alcuni porti fluviali della regione. Kuango Kubango è stata la regione più colpita dalla guerra civile. In quella regione aveva creato le sue basi l'Unita, il movimento oggi partito all'opposizione che allora si opponeva con le armi al Mpla, movimento che prese il potere nel 1975 anno dell'indipendenza del Paese.
Fonte:

http://it.radiovaticana.va/news/2013/10/27/angola:_vasta_regione_bonificata_dalle_mine_antiuomo/it1-741188

Le armi chimiche stanno contaminando le spiagge della Crimea


 I lavori di ricerca e di neutralizzazione dei residui delle armi chimiche in Ucraina sono in corso dalla metà degli anni 90 del secolo scorso. Inizialmente si prevedeva di portarli a termine entro il 2002, ma poi i tempi erano stati posticipati due volte - prima entro il 2006 e poi – entro il 2010. Al momento si è riusciti a realizzare meno della metà dei lavori programmati. Ma il Consiglio dei Ministri dell’Ucraina ha deciso di non prolungarne l’attuazione.
La situazione è veramente molto delicata, anzi implica una reale minaccia all’ambiente della regione,- dice il professore Tenghiz Borissov, Presidente del Comitato per lo svolgimento dei lavori subacquei di destinazione speciale.
Trascorsi tanti anni, a causa dell’ambiente assai aggressivo, questi contenitori, sicuramente, si sono rovinati e il loro contenuto è finito nell’acqua. Un paio di anni fa sono stati effettuati gli studi su ordine del Governo ucraino e, a quanto mi risulta, sono stati individuati più di 500 contenitori. Comunque, non è stato deciso cosa fare con essi.
In Crimea la notizia secondo cui la costa della Penisola e le acque del Mare Nero e del Mare d’Azov vengono contaminate dagli aggressivi chimici è stata smentita. L’informazione sulle botti di agenti chimici, a quanto pare, riemergerà prima dell’inizio della prossima stagione balneare in Crimea,- ritiene il deputato del Consiglio Supremo della Crimea Oleg Rodivilov, vice Direttore della filiale ucraina dell’Istituto di studi sui paesi della CIA.
Quest’anno sono comparse le notizie che sarebbero state rinvenute delle munizioni a bordo di una nave da guerra affondata negli anni della Seconda Guerra Mondiale - ad una profondità di oltre un chilometro. Nessuno l’ha recuperata e, naturalmente, nessuno l’ha esaminato ad una simile profondità. Tanto più che nel Mare Nero ad una profondità di oltre 200-300 metri c’è l’idrogeno-solforato. Come ufficiale di carriera posso dire che a distanza di 70 anni non è il caso di parlare di un problema di munizioni chimiche ad una simile profondità e in un simile ambiente aggressivo.
Intanto gli ambientalisti stanno suonando l’allarme. Nello Stretto di Kerch il contenuto dei prodotti di disintegrazione degli aggressivi chimici in un campione d’acqua supera la norma consentita di tre volte e mezza.
Fonte:

Gaeta, spettacolare esplosione al largo ordigno bellico fatto brillare dalla Marina


GAETA (Latina) - Un giacimento di ordigni bellici: la provincia di Latina è costantemente interessata dal ritrovamento di materiale altamente pericoloso risalente in particolare alla seconda Guerra mondiale. A Gaeta un ordigno è stato rivenuto e fatto esplodere in mare durante una spettacolare operazione mercoledì 30 ottobre.
ESPLOSIONE A 90 METRI - Alle 7 i palombari del nucleo sminamento della Marina hanno sollevato dal fondale e trasferito una mina antinave del peso di 125 chilogrammi verso la zona individuata per il brillamento. L’ordigno rimorchiato da una motovedetta è stato portato a circa 4 miglia a largo di Punta dello Stendardo, ad profondità di 90 metri. Raggiunta l’area interdetta, i subacquei hanno preparato la mina per la successiva deflagrazione, che è avvenuta alle ore 9 e 27. Nonostante la profondità, l’onda d’urto ha sollevato un’altissima e spettacolare colonna d’acqua, visibile anche dalla costa.
SPIEGAMENTO DI FORZE - Ampio lo spiegamento di forte per garantire il rispetto dell’ordinanza a terra con la chiusura del lungomare e e la sicurezza della navigazione. In mare hanno operato tre unità navali della Guardia Costiera, una dei Carabinieri e una della Guardia Finanza. Il coordinamento dell’operazione è stato ad opera della Prefettura di Latina
                                                                                                                                                            Foto:Corriere Della Sera
Fonte:

martedì 29 ottobre 2013

Avellino e la seconda guerra mondiale", mostra cimeli e documenti



A seguito delle celebrazioni per il 70° anniversario del bombardamento di Avellino, dal 5 al 22 novembre, nei locali gentilmente messi a disposizione dall'Archivio di Stato di Avellino, in via Giuseppe Verdi 15-17, nell'ex Carcere Borbonico, l'associazione Salerno 1943 esporrà una selezione delle migliaia di cimeli pazientemente raccolti nel corso degli anni in Campania o donati dai suoi associati e simpatizzanti. L'Archivio di Stato di Avellino racconterà la storia di quei tragici giorni attraverso la documentazione di cui dispone. Alla conferenza d'inaugurazione parteciperanno Carlo Guardascione, direttore dell'Archivio di Stato, Matteo Pierro, autore del libro "Salerno 1943", Armando Montefusco, coautore del video "Avellino, 14 settembre 1943, e Angelo Martucciello, per l'associazione Salerno 1943. 
Si potranno osservare da vicino alcuni frammenti delle migliaia di ordigni esplosivi che caddero su Avellino e in altre province campane e constatare i devastanti effetti da essi prodotti attraverso oggetti che ancora recano le tracce prodotte dalle esplosioni. Si potranno vedere non solo gli equipaggiamenti in dotazione ai soldati che combatterono nella nostra regione ma anche i loro oggetti personali, onde comprendere cosa significava la vita per quei giovani che vennero qui a morire così lontano da casa loro. Oltre a ciò, verranno esposti i reperti relativi a 6 dei 25 abbattimenti aerei finora identificati dall'associazione. Si potrà quindi conoscere la storia del caccia e dell’aereo da trasporto caduti nei pressi di Montevergine oppure quella del pilota da caccia italiano che morì l'ultimo giorno di guerra cadendo sul monte Terminio. Si potrà apprendere la vicenda di un bombardiere precipitato nei pressi di Salerno e quella dell’equipaggio di un bimotore schiantatosi sui monti Alburni. Sarà anche possibile saperne di più sugli aviatori americani deceduti a causa di un incidente aereo nel 1944 nei pressi di Volturara Irpina. Infine, si potranno osservare alcuni degli oggetti in dotazione ai paracadutisti americani lanciati in Irpinia a sostegno dell'operazione Avalanche.
Il presidente di Salerno 1943, Luigi Fortunato, riferendosi ai risultati già ottenuti da questa esposizione che è stata presentata in diversi comuni della Campania, ha detto: "Siamo realmente soddisfatti del grande successo riscosso dalla nostra iniziativa. E' stato toccante fare da guida ai tanti giovani che hanno visitato la mostra e osservare in loro le emozioni suscitate dal materiale esposto e dalle storie personali che ci è stato possibile ricostruire. E' stato anche gratificante notare lo spazio dedicatoci dagli organi di informazione. Vorrei rammentare che l'ingresso, come pure la visita guidata, è totalmente gratuito e che tutto il materiale esposto nelle teche è originale e proviene esclusivamente dalla Campania in quanto è stato recuperato dai nostri associati sul campo di battaglia o donatoci da amici e simpatizzanti. L'esposizione ci ha permesso di stabilire molti contatti con altre istituzioni e scuole interessate ad esporre presso le loro sedi parte dei tantissimi cimeli che pazientemente abbiamo raccolto e classificato nel corso degli anni. Siamo sempre interessati alla condivisione delle nostre ricerche affinchè le nuove generazioni possano saperne di più su quel difficile periodo della nostra storia". Nel marzo del 2013 l’associazione ha ricevuto un importante riconoscimento dalla sezione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, il Defense Prisoner of War - Missing Personnel Office (DPMO), che si occupa di rintracciare i militari statunitensi dispersi in guerra. I volontari hanno fattivamente collaborato alla ricerca dei resti di due aviatori americani precipitati nel salernitano e sono diventati il referente del DPMO per le ricerche di altri dispersi nel sud Italia. L'associazione Salerno 1943 non ha finalità di lucro, è apolitica, apartitica e ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie tra i popoli. Gli scopi statutari sono la raccolta, catalogazione, conservazione, il restauro, ma soprattutto la condivisione di tutto il materiale bellico e civile, inerente al secondo conflitto mondiale, riguardante la regione Campania. Lungi dal desidero di esaltare il secondo conflitto mondiale, l'associazione intende far conoscere alle nuove generazioni che la guerra significa dolore e morte. Basti pensare alle famiglie di coloro che vi persero la vita, all'ansia che madri, mogli, figli, genitori, fratelli e sorelle provarono vedendo partire i loro cari e allo strazio che dovettero subire quando appresero che molti di loro non sarebbero più tornati. Si spera, ricostruendo le storie di tante giovani vite spezzate dalla guerra, di perpetuare la memoria delle vittime e ricordare alle nuove generazioni quegli infausti anni affinchè simili eventi non abbiano a ripetersi. 
L'ingresso alla mostra è libero. Sarà possibile visitarla fino al 22 novembre dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 18,00 e il sabato dalle 9,00 alle 13,00. A quanti vorranno prenotare una visita guidata per un gruppo o una scolaresca l'associazione farà dono di un piccolo gadget preparato per l'occasione. Per informazioni: tel 347 51 78 529, email redazione@1943salerno.it , sito www.1943salerno.it

Fonte:
http://www.irpiniaoggi.it/index.php/cultura-ed-eventi-irpinia/17-appuntamenti/114322-qavellino-e-la-seconda-guerra-mondialeq-mostra-cimeli-e-documenti.html

Mostra su guerra e bombardamento del rifugio delle carceri. Il Comune di Ancona chiede ai cittadini foto, filmati e lettere dagli album di famiglia


Dopo settanta anni il 2 e 3 novembre il Comune e la Soprintendenza ai beni archeologici apriranno al pubblico il cosiddetto ex rifugio delle carceri di santa Palazia dove, nel corso di un bombardamento il 1° novembre del 1943, morirono centinaia di persone, in massima parte nostri concittadini. All’interno del tunnel saranno sistemate per la prima volta alcune immagini relative a quei terribili anni di guerra.Nell’ambito delle iniziative che si stanno organizzando per rievocare degnamente il settantesimo anniversario dell’avvio della campagna di bombardamenti su Ancona, il Comune organizzerà una mostra – anche su web – e per questo lancia un appello a tutti gli anconetani affinchè collaborino a raccogliere immagini, filmati e documenti (comprese lettere), tratti da album di famiglia e archivi personali relativi al periodo 1940-1944, ossia dall’ingresso in guerra alla liberazione.
La mostra sarà contemporaneamente una testimonianza della storia pubblica e privata di quei terribili anni, tanto da mettere in un posto d’onore le foto di parenti e congiunti che sono rimasti vittima dei bombardamenti (queste immagini potranno essere collocate all’interno dello stesso ex rifugio di via Birarelli). Non solo immagini: si chiede anche di mettere a disposizione materiale cartaceo relativo allo stesso conflitto: documenti, corrispondenza, carteggi, cartoline (se significative dal punto di vista storico), con particolare riferimento alla fase dei bombardamenti (16 ottobre 1943-18 luglio 1944). Il materiale sarà fotocopiato e prontamente restituito. Si pregano quindi i cittadini di cedere copia di alcune delle foto più significative da un punto di vista storico in loro possesso.
Nel dettaglio, ogni autore conserverà la proprietà delle foto e dei documenti inviati, pur cedendo gratuitamente i diritti d’uso illimitato al Comune di Ancona. Se disponibili in formato digitale le immagini possono essere inviate alla casella di posta elettronica turismo@comune.ancona.it (formato jpg 10 x 15 cm @300 dpi). Altrimenti i filmati (su cd/dvd) e immagini (cartacee o su cd/dvd) possono essere portate a mano nella sede comunale di via Fanti 9 (Palazzo Camerata, il lunedì mattina, 8.30-14 e il giovedì pomeriggio, 15-18, presso gli uffici di Lucia Galati, Chiara Russo e Ferruccio Fortunati (per informazioni: 071.2223125-5001-5067-5068). Se possibile sarà opportuno indicare a margine delle immagini anche elementi cronologici e di luogo.
Quali sono i soggetti richiesti per il materiale iconografico? Foto e documenti relativi agli anni della guerra, specialmente alle vittime del conflitto e dei bombardamenti oppure di interesse storico per la comunità, non escludendo comunque ritratti familiari. Più nel dettaglio: 1) Foto e filmati d’epoca di monumenti specialmente se scomparsi; 2) Foto e filmati di manifestazioni e spettacoli; 3) Foto e filmati relative a eventi di portata storica (esempio: i bombardamenti, la liberazione, l’occupazione tedesca; 4) Immagini relativi a storia minuta e sociale (es.: l’inaugurazione di un esercizio commerciale, la coda dal fornaio ecc.). 5) Immagini familiari se significative da un punto di vista storico (foto in divisa, di gruppo o scolastiche).
dal Comune di Ancona
www.comune.ancona.it
Fonte:
http://www.vivereancona.it/index.php?page=articolo&articolo_id=430227

lunedì 28 ottobre 2013

La bomba fatta brillare dai militari del X Reggimento Genio guastatori


PERSICO DOSIMO — Nelle campagne tra Bettenesco e Castelverde spunta una bomba inesplosa risalente alla Seconda guerra mondiale. E’ stata scoperta domenica da un uomo in cerca di funghi, sul fondo di una roggia priva d’acqua, e oggi pomeriggio è stata fatta brillare dagli artificieri della caserma Col di Lana di Cremona. Un intervento puntuale e efficace, che si è concluso con il conto alla rovescia dei militari, seguito dal boato dell’esplosione e dalla nube di terra salita alta in cielo. Si tratta di un ordigno statunitense, una bomba da mortaio ‘illuminante’ calibro 60 millimetri, lunga circa trenta centimetri. Prima di far brillare l’ordigno, ovviamente, i carabinieri hanno provveduto a bloccare il traffico lungo la strada per Castelverde, per garantire la massima sicurezza degli automobilisti.
Fonte:
http://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/64073/Ordigno-inesploso--artificieri-in-azione.html

Ritrovato ordigno bellico "grazie" al maltempo


Gallicano - E' stato rinvenuto questa mattina, durante le operazioni di pulizia dei danni dovuti al maltempo di questi giorni, un ordigno bellico della seconda guerra.
Fonte:
http://www.dilucca.it/archivio-notizie/cronaca-a-attualita/cronaca/9498-ritrovato-ordigno-bellico-grazie-al-maltempo

domenica 27 ottobre 2013

Nel podere trova una bomba risalente alla seconda guerra mondiale


Reggio Emilia, 27 ottobre 2013 - L'altra mattina poco dopo le 10,30 i carabinieri della Stazione di Collagna, su richiesta dei dipendenti di un'azienda che stavano eseguendo lavori di drenaggio  di un terreno di un privato, intervenivano in via Pratiolo della località Cervarezza in quanto durante i lavori riaffiorava dal terreno di proprietà di un 57enne del luogo un ordigno bellico. Giunti sul posto i carabinieri della stazione di Collagna accertavano la presenza di un ordigno inesploso risultato trattarsi di una bomba da mortaio risalente alla seconda guerra mondiale risultata essere in pessimo stato di conservazione. L’area veniva messa in sicurezza dai Carabinieri onde precluderne l’accesso in attesa dell’intervento dei competenti artificieri per la neutralizzazione e successiva rimozione del manufatto.
Fonte:

Trovato ordigno bellico nella pineta di San Giuliano


di Antonio Giampaoli 

Un ordigno bellico, risalente alla Seconda guerra mondiale, è stato trovato da un passante nei pressi del convento di San Giuliano. Subito è stata allertata la polizia che ha provveduto a far recintare tutta l’area interessata. Ne consegue che gli escursionisti che stamattina si avventureranno alla Madonna Fore, come tutte le domeniche, saranno obbligati a fare un percorso alternativo. L’area, comunque, non sarà del tutto interdetta come pure era stato ipotizzato. Comunque la zona interessata è stata presidiata dalla polizia per tutta la notte scorsa e lo sarà anche nella giornata di oggi. Si spera, ma non è scontato, che gli artificieri già domani mattina possano essere all’Aquila allo scopo di disinnescare l’ordigno o addirittura farlo brillare. Non può nemmeno escludersi che prima di ripristinare il regolare passaggio ci sia una estesa bonifica nella zona per accertarsi che non vi siano altri ordigni bellici lì disseminati. Del resto, simili ritrovamenti si sono più volte verificati di recente in città
Fonte:
http://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=5704