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sabato 27 luglio 2013

Una bomba a mano spunta dal sottotetto


VENEZIA. Dal cantiere allestito per la ristrutturazione del tetto salta fuori una bomba: una piccola bomba a mano ritrovata dagli operai della ditta incaricata di eseguire i lavori al civico 3233 di Castello.
La bomba a mano, in un buono stato di conservazione, chiusa regolarmente con la sicura, era stata appoggiata, chissà quando, sull’asse di legno di un sottotetto. La scoperta risale a martedì mattina, e capire come possa essere finita lì resta un mistero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Venezia e, a seguire, la squadra degli artificieri della questura lagunare. Gli artificieri hanno provveduto a raccogliere l’ordigno, a metterlo in una scatola per il trasporto, e a farlo brillare, poche ore dopo, in un luogo sicuro della costa veneziana. La bomba a mano ritrovata appartiene alla famiglia delle bombe a mano Sipe (Società italiana prodotti esplodenti), bomba mano difensiva a frammentazione, a percussione e non a miccia. L’esercito cominciò a usarla intorno al 1915 e gli storici la considerano la bomba più famosa della Grande guerra, protagonista anche del libro “Un anno sull’Altopiano” di Emilio Lussu. Un ordigno che, se pur in misura minore, venne utilizzato anche nella Seconda guerra mondiale. Quel che resta misterioso è come possa essere finita nel sottotetto della palazzina di Castello, attualmente in ristrutturazione. Le ipotesi sono varie: può essere che qualcuno l’abbia trovata, raccolta e nascosta, fino a dimenticarsi della sua esistenza o ancora, ipotesi più suggestiva ma più remota, che possa trovarsi lì da decenni, dalla seconda guerra mondiale, nascosta forse da qualche partigiano. Scoprire la verità sarà molto difficile. (f.fur.)
Fonte:
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/una-bomba-a-mano-spunta-dal-sottotetto-1.7486321

Mina anticarro nelle acque di Triscina: "Quando le associazioni sportive si occupano anche di altro"


di Francesco Errante Parrino
Triscina di Selinunte  27.07.2013  Nelle acque, poco profonde, del litorale di Triscina di Selinunte è stata rinvenuta, da alcuni soci dell’A.S.D. Tiro Dinamico Black Lion di Castelvetrano, una Mina Anticarro probabilmente risalente alla II° Guerra Mondiale.  L’ordigno potrebbe essere una mina anticarro tipo “Teller” che l’esercito tedesco, durante la  II° Guerra Mondiale, usava collocare nelle spiagge con bassi fondali, (idonei agli sbarchi di mezzi nemici) per proteggere l’entroterra e dare la possibilità ed il tempo, alle unità di controllo e avvistamento, di comunicare ai quartier generali le attività nemiche. Dopo il rinvenimento sono state immediatamente avvisate le autorità marittime e militari per la messa in sicurezza della zona e per le successive attività di bonifica. I sommozzatori dei “Black Lion” non hanno perso l’occasione per fotografare l’ordigno  che rappresenta un pezzo della storia recente del nostro territorio. Un ringraziamento particolare all’Architetto Mario Corsentino per aver individuato e localizzato il punto esatto in cui giace l’ordigno e aver permesso alle FF.OO. di raggiungerlo agevolmente e al giovane Alex Errante Parrino per la realizzazione del un servizio fotografico.
Fonte:
http://castelvetranonews.it/notizie/?r=48M
                                                          Foto: Castelvetrano news

 

Trovate due bombe a mano in un vecchio rudere


MONTALTO. Ha rischiato non poco Sergio Bisone, l’uomo che sabato scorso ha rinvenuto due ordigni bellici inesplosi, risalenti alla Seconda guerra mondiale, nei pressi di un rudere in località Collina di Maggio a Montalto Dora. «Ho acquistato da pochi mesi l’edificio – ha spiegato Bisone – e durante le operazioni di pulizia del terreno circostante, infestato da erbacce e rovi, ho visto spuntare da sottoterra quelle che di primo acchito sembravano essere patate. A uno sguardo più attento mi sono reso conto che si trattava invece di due bombe a mano. Ho subito allertato le autorità cittadine e le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute».
Domenica mattina sono scattate le operazioni di messa in sicurezza dell’area e della successiva neutralizzazione dei residuati bellici, dirette dal generale Danilo Errico del 1° Comando Forze di Difesa in coordinamento con la Prefettura di Torino. I due ordigni, una bomba a mano Breda e una bomba a mano O.T.O. in dotazione del Regio esercito a partire dal 1935, sono state rinvenute complete di spoletta ma in pessimo stato di conservazione. Mercoledì mattina gli specialisti del 32° Reggimento della Brigata Alpina Taurinense dell’esercito sono intervenuti per farle brillare. In un primo momento si era pensato di eseguire la delicata operazione in Regione Ghiare, una zona in aperta campagna ben lontana dalle abitazioni, ma successivamente si è ritenuto possibile farle brillare in sicurezza sul luogo del ritrovamento, un’area collinare dove sorgono qualche rudere e vecchi rustici ristrutturati. Il lavoro dei due specialisti del 32° Reggimento Guastatori, che è una delle sette unità dall'Arma del Genio che hanno l’incarico esclusivo di bonificare il territorio dell'Italia centro settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e potenzialmente pericolosi, si è protratto per circa venti minuti e non ha incontrato problemi. (pa.pri.)
Fonte:
http://lasentinella.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/trovate-due-bombe-a-mano-in-un-vecchio-rudere-1.7484774
                                                             Foto: Lasentinella
 

venerdì 26 luglio 2013

L’ESERCITO BONIFICA IL LAGO DI ALBANO


Gli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri hanno fatto brillare negli ultimi anni diversi ordigni rinvenuti sulle sponde del lago di Albano, su segnalazione della Prefettura di Roma debitamente informata dalle forze dell'ordine competenti.
Visti gli innumerevoli rinvenimenti, la Regione Lazio ha deciso di intervenire appaltando una ditta specializzata competente per la ricerca e l'individuazione degli ordigni bellici situati sulla battigia e sulla costa del lago di Albano.
L'attività è supervisionata dall'Esercito per il tramite degli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma, competenti per la rimozione e distruzione degli ordigni rinvenuti.
Al 14 luglio sono stati rinvenuti 2278 bombe a mano, 284 bombe da mortaio, 85 proietti di artiglieria, 260 chili di colpi per armi portatili e leggere di vario calibro, 1078 spolette, 1 bomba d'aereo da 100 chili, 2 bombe d'aereo da 15 kg ed una bomba d'aereo inglese da 250 lbs. Tranne l'ultimo ordigno inglese, tutti gli altri sono di fabbricazione italiana.
L'attività di bonifica degli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri è un’attività svolta quotidianamente che porta al brillamento di circa mille ordigni l'anno nelle otto prefetture competenti (Roma, Viterbo, Rieti, Frosinone, Perugia, Terni, l'Aquila e Teramo).
Negli ultimi 12 anni gli artificieri romani hanno distrutto oltre 50 mila ordigni visti anche i ritrovamenti di alcune ingenti depositi rinvenuti nel passato.
L'attività di bonifica effettuata dagli artificieri del Genio è uno dei compiti di pubblica utilità e salvaguardia della vita umana devoluti all'Esercito per quanto concerne gli ordigni bellici.
Fonte:
http://www.esercito.difesa.it/notizie/Pagine/LESERCITOBONIFICA_130726_70.aspx
 

Trova una bomba mentre lavora nell'oliveto


Lavora nel suo oliveto e all'improvviso trova una bomba. Accade a Gugliano, nei pressi di Mastiano, sulle colline sopra Ponte a Moriano. Un contadino della zona ha trovato oggi pomeriggio (25 luglio) una granata risalente alla seconda guerra mondiale mentre stava ripulendo un appezzamento di terreno fra gli olivi. L'uomo si è subito accordo di trovarsi di fronte ad un ordigno che poteva essere pericoloso così ha dato immediatamente l'allarme. Sul posto sono giunte le volanti della polizia che si sono occupate di interdire l'area e hanno avvisato gli artificieri, che hanno rimosso il residuato bellico. Il singolare ritrovamento è stato fatto in un appezzamento di terreno lungo la via di Mastiano e Gugliano. Stando ad i primi accertamenti si tratterebbe di un residuato inesploso risalente al conflitto mondiale. La “bomba” come si vede (nella foto di Maurizio Di Ciuccio) fa mostra di sé sul terreno dell'oliveto. L'ordigno, sembra ancora munito di spoletta, è stato ritrovato da un uomo della zona che stava tagliando l'erba con un trattore. Mentre lavorava ha notato qualcosa di strano nel terreno: è sceso ed è andato a vedere di cosa si trattava. Sbalordito, si è reso conto di avere di fronte a sé una granata. Nonostante questo ha dissotterrato la bomba con le sue stesse mani e l'ha adagiata sull'erba, correndo un rischio enorme stando agli artificieri giunti nel tardo pomeriggio a Gugliano. La bomba era ancora carica e sarebbe potuta esplodere con una manovra inconsulta. Gli esperti di esplosivi con tutte le precauzioni del caso hanno collocato la granata in un contenitore per poi far brillare la bomba in completa sicurezza.
Rob. Sal.
Fonte:
Il recupero della bomba da parte degli artificieri della polizia (di Maurizio Di Ciuccio)

 
 


giovedì 25 luglio 2013

fatto brillare ordigno bellico in provincia udine


Si temeva contenesse gas tossico, mobilitati Nuclei vigili fuoco (ANSA) - TRIESTE, 25 LUG - Gli artificieri dell'Esercito hanno fatto brillare oggi un ordigno bellico a Premariacco (Udine). L'ordigno avrebbe potuto contenere fosgene, gas tossico e aggressivo che durante la prima guerra mondiale, era impiegato come arma chimica. I vigili del fuoco di Trieste pertanto, hanno inviato il Nucleo regionale nbcr con 7 vigili e 3 automezzi speciali, per posizionare il sistema di decontaminazione, mentre Udine ha inviato 1 funzionario e altri 9 vigili con il Nucleo provinciale nbcr, 1 autobotte e un mezzo movimento terra. Una prima microcarica ha escluso la presenza del gas, dunque l'ordigno e' stato fatto brillare in totale sicurezza. Sul posto sono intervenuti anche Cc, 118 e protezione civile. (ANSA). DO
Fonte:
http://www.regione.fvg.it/rafvg/ansa/dettaglio.act?ansa=20130725.010&dir=/rafvg/cms/RAFVG/ansa/

Lazise, domani il Genio fa brillare


di Sergio Bazerla
LAZISE. Un'ogiva di un proiettile di artiglieria da 12 centimetri sarà fatta brillare domani alle 9 dagli artificieri del Genio Militare di Legnago in strada San Fermo, in direzione Calmasino. Il residuato bellico è stato rinvenuto alcuni giorni fa nella campagna attigua a strada San Fermo, poco distante dalla storica chiesetta dei santi Fermo e Rustico.
Fonte:
http://www.larena.it/stories

 

Capaccio, scoperto relitto da sbarco americano: il mezzo risale alla seconda guerra mondiale



Importante ritrovamento al largo dell’oasi dunale di Legambiente in località Torre di Paestum. Un relitto da sbarco americano, infatti, risalente alla seconda guerra mondiale, è riaffiorato inaspettatamente sul fondale. Il relitto bellico pare di grosse dimensioni e probabilmente veniva utilizzato per il trasporto anfibio delle truppe. Il mezzo è adagiato sul fondale marino pestano a circa 20 metri dalla costa. La scoperta è stata effettuata dai sub delle guardie ecozoofile di Fareambiente che hanno esaminato e filmato l’intera area sottomarina di rinvenimento della struttura poi messa in sicurezza e interdetta alla balneabilità attraverso l'appolicazione di una bandiera rossa sulla spiaggia e due boe nere in mare. Le guardie ecozoofile, inoltre, hanno già provveduto a notificare l'intera vicenda al Comune di Capaccio, alla guardia costiera di Agropoli e alle altre autorità competenti allegando immagini subacquee a dir poco spettacolari. Sarà, infine, inoltrata una segnalazione anche al direttivo del locale Comitato per le celebrazioni dello sbarco alleato sulla costa di Paestum e al Moa, ovvero il Museum of Operation Avalanche di Eboli per valutare la possibilità di un recupero del mezzo da sbarco sommerso.
 
Foto: Giornale del Cilento

 
 

Gita sul Piave, bambino trova una bomba


NERVESA DELLA BATTAGLIA – Bambino in gita lungo il Piave trova una bomba a mano ancora inesplosa. È accaduto ieri a Nervesa della Battaglia, un gruppetto di bambini di un centro estivo era in visita ai bunker della prima guerra mondiale quando è avvenuto il ritrovamento. Il ragazzino, secondo quanto riporta oggi la Tribuna di Treviso, ha visto l’oggetto e l’ha indicato ad una delle animatrici, la quale si è resa immediatamente conto che si trattava di una bomba. A quel punto sono stati contattati i carabinieri, che giunti poco dopo sul posto hanno recintato l’area. La bomba sarà fatta brillare nelle prossime ore dagli artificieri.
Fonte:
http://www.news.oggitreviso.it/gita-sul-piave-bambino-trova-una-bomba-66043

Castel Gandolfo, continuano ad affiorare bombe e proiettili dal lago


di  Elena Panarella
Continuano ad affiorare cassette piene di bombe risalenti alla seconda guerra mondiale sul lago di Albano, a due passi da Castel Gandolfo. Visti i numeri non si tratta più di ritrovamenti occasionali. Da mesi l’Esercito sta portando avanti un grosso lavoro. Gli artificieri del sesto Reggimento Genio Pionieri, infatti, hanno fatto brillare centinaia e centinaia di ordigni rinvenuti sulle sponde del lago su segnalazione della Prefettura di Roma debitamente informata dalle forze dell’ordine competenti. Visti gli innumerevoli rinvenimenti la Regione ha poi deciso di intervenire appaltando una ditta specializzata competente per la ricerca e l’individuazione degli ordigni bellici situati sulla battigia e sulla costa del lago di Albano.

IL BILANCIO

Fino a pochi giorni fa sono stati rinvenuti 2278 bombe a mano, 284 bombe da mortaio, 85 proiettili di artiglieria, 260 chili di colpi per armi portatili e leggere di vario calibro, 1078 spolette, 1 bomba d’aereo da 100 chili, 2 bombe d’aereo da 15 chili e una bomba d’aereo inglese da 250 lbs. «Tranne l’ultimo ordigno inglese tutti gli altri sono di fabbricazione italiana», spiega il capitano Matteo Tuzi, responsabile degli uomini del 6° Reggimento Genio. «L’acqua del lago continua restringersi - continua il capitano - e sono spuntati numerosi ingressi di depositi di bombe proprio a ridosso del parco della residenza estiva dei Papi». Una vera e propria emergenza tanto che il sindaco Milvia Monachesi, già a febbraio, ha dovuto emettere un’ordinanza di interdizione al transito dei pedoni per più di un chilometro di spiaggia.

GLI ARTIFICIERI

Nel 2012, i nuclei Eod (Explosive Ordinance Disposal) dei reparti del Genio hanno eseguito 2.400 interventi specialistici (50mila negli ultimi 12 anni) per la bonifica di ordigni esplosivi e sono stati distrutte 12mila bombe. «La nostra è un’attività quotidiana - conclude Tuzi - I nostri uomini tutti i giorni escono per interventi mirati». L’ufficiale lancia un appello: «Se ci si imbatte davanti a un ordigno, due sono le regole semplici e fondamentali: non toccare nulla e segnalare immediatamente alle autorità proposte il punto esatto del ritrovamento».
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/
                                               Foto: Il messaggero ( di Luciano Sciurba)

 

Arco Felice, ordigno della seconda guerra mondiale scoperto in spiaggia


di Francesco Esposito
Un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è stato scoperto da alcuni bagnanti alla spiaggia libera di Arco Felice, detta anche Lido Monachelle. Con tutta probabilità la bomba era stata lanciata con l’intenzione di colpire la fabbrica della Sofer, in attività durante il conflitto mondiale. L’ordigno bellico verrà trasferito a Castellammare di Stabia, dove verrà eseguita l’esplosione. Non è stata ancora esclusa la possibilità di evacuare alcuni stabilimenti dei dintorni fino alla rimozione della bomba.
Fonte:
http://dnapoli.it/arco-felice-ordigno-della-seconda-guerra-mondiale-scoperto-in-spiaggia/

mercoledì 24 luglio 2013

Rinvenuta bomba a mano sopra un cassonetto


Rovigo - Rinvenuto in mattinata verso le ore 10 e 15 una bomba a mano tipo ananas insolitamente appoggiata sopra un cassonetto dell'isola ecologica dell'Area Tosi alle porte della città da parte di un addetto alla manutenzione. Immediatamente allertati gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Rovigo che hanno tracciato un cordone di sicurezza attorno alla zona interessata, sul posto anche i Carabinieri del comando Provinciale probabilmente per verificare se l'ordigno è compatibile con la denuncia di furto di due bombe a mano raccolta in bassopolesine. 
Allertati prontamente anche gli agenti del reparto artificieri che sta arrivando sul posto per rimuovere in totale sicurezza l'ordigno.
Fonte:
                                                           Foto: Rovigo Oggi
 
 
 
 
Rovigo - Alle 16.15 la bomba a mano, ritrovata nella mattinata su un cassonetto in Area Tosi, è stata fatta brillare. In un posto sicuro, lungo il Po. Il recupero dell’ordigno è stato effettuato da due artificieri dell’8° reggimento Folgore di Legnago che in poco più di un quarto d’ora hanno rimosso la bomba da dove era stata posizionata, l’hanno collocata in una scatola apposita e portata nel luogo dell’esplosione.
Dopo l’intervento degli artificieri la zona del ritrovamento, transennata fin dal mattino, dopo la segnalazione di un addetto alle manutenzioni dell’Area Tosi al 113 e che ha visto l’arrivo immediato della volante della Polizia, è stata liberata.
Fonte:
 

Ecuador-Perù, dopo la guerra la bonifica delle mine antiuomo


Un conflitto tenuto quasi nascosto, che ha occupato poche pagine nei giornali dell’epoca, ma che oggi torna a fare parlare di sè. Più di quindicimila mine antiuomo (15595 per l’esattezza) dovranno infatti essere individuate, estratte e distrutte per bonificare la regione amazzonica  di confine tra Ecuador e Perù. Una bomba ogni trenta metri quadrati, una graticola di morte che gli ecuadoriani avevano collocato per rintuzzare un’eventuale invasione dei vicini peruviani.
Lo scenario è quello della guerra lampo del Cenepa, scoppiata nel gennaio 1995. Il Perù di allora era quello fortemente autoritario di Alberto Fujimori, che solo tre anni prima aveva sottoscritto un patto con l’Ecuador per la risoluzione pacifica delle annose differenze che agitavano i due paesi sulla frontiera amazzonica. Invece delle trattative e senza una formale dichiarazione di guerra, Perù ed Ecuador iniziarono a muovere truppe su quella zona praticamente disabitata ma ricca di giacimenti minerari. Su quel triangolo di pochi chilometri quadrati, adagiato sulle pendici della Cordigliera del Condor, si ammassarono in pochi giorni cinquemila effettivi militari che dierono inizio a scaramucce, per poi passare a partire dal 29 gennaio ad una vera e propria offensiva operata dal lato peruviano. Il conflitto sarebbe durato un mese esatto con attacchi di artiglieria, bombardamenti, scontri tra pattuglie. Il bilancio delle vittime non è mai trapelato (si parla di un centinaio di morti), ma quello che è sicuro è che il conflitto, sorto per mero tornaconto di natura politica – Fujimori cercava la rielezione, Sixto Durán Ballén in Ecuador doveva affrontare forti proteste di piazza- risultò un palliativo su cui deviare l’attenzione della gente. Inoltre, la guerra rischiò di creare una crisi internazionale quando risultò evidente che Argentina e Cile, nel tentativo di isolare il Perù, avevano venduto armi all’Ecuador.  
Grazie alla pressione del Brasile e degli Stati Uniti, a marzo torna la calma e i successivi negoziati di pace, svoltisi a Itamaraty in Brasile, portano al riconoscimento della sovranità peruviana su gran parte del territorio reclamato dall’Ecuador, paese che a cambio, ottiene il chilometro quadrato della località di Tiwinza. La guerra finisce, ma poi nessuno si preoccupa più di risanare l’area amazzonica che è stata devastata dalle bombe e dal disboscamento selvaggio.
Solo nel 2000, l’Ecuador comincia ad individuare e a distruggere le mine antiuomo presenti sul suo territorio, rispondendo così alle indicazioni della Convenzione di Ottawa. Quasi seimila ordigni sono stati distrutti in dodici anni ed ora, in collaborazione con l’esercito peruviano, inizieranno i lavori di smantellamento nella regione della Cordigliera del Condor, teatro della guerra del Cenepa.
Patricio Hidalgo, il comandante ecuadoriano dell’operazione, ha presentato in Svizzera i risultati parziali della campagna, sottolineando l’importanza dello sforzo congiunto tra i due eserciti.
¨Grazie allo scambio di informazioni siamo riusciti a localizzare mine di cui ignoravamo l’esistenza¨ ha dichiarato alla stampa, ricordando come sia Perù che Ecuador sono impegnati in programmi di sensibilizzazione con le popolazioni locali. Una prevenzione che finora è servita: non sono stati lamentati incidenti o perdite di vite umane.  
Secondo il piano, la bonifica sarà terminata nel 2017.
Fonte:

Bomba della Seconda guerra mondiale sulla spiaggia: paura tra i bagnanti


di Nello Mazzone
 Una bomba della Seconda guerra mondiale è affiorata questa mattina dalla sabbia della spiaggia libera «Monachelle», sul lungomare Arco Felice di Pozzuoli.La scoperta è stata fatta da alcuni bagnanti, che hanno immediatamente allertato la polizia municipale e la capitaneria di porto diretta dal comandante Andrea Pellegrino. La zona del ritrovamento, che si trova a poche decine di metri dai cantieri industriali della multinazionale Prysmian e dalla ex Sofer, è stata immediatamente transennata e vigilata da una pattuglia di vigili urbani e dagli artificieri dell'Esercito inviati sul posto per avviare le operazioni di rimozione in sicurezza dell'ordigno bellico. Nonostante i divieti imposti, a poche centinaia di metri in molti continuano a giocare a calcio e a prendere la tintarella. La Capitaneria di porto ha allertato con un fonogramma urgente la prefettura di Napoli per coordinare le attività di messa in sicurezza della bomba che sarà fatta brillare a Castellammare di Stabia. A breve arriverà l'ordine di sgombero immediato della spiaggia per motivi di sicurezza, anche perchè i bagnanti continuano a rimanere sulla battigia incuranti del pericolo. solo dopo si procederà al disinnesco.
Fonte:
http://www.ilmattino.it/collaborazioni/napoli/bomba_ritrovata_sulla_spiaggia/notizie/308015.shtml

Ex polveriera di San Mauro domani sarà fatto brillare un ordigno bellico


Il comandante della polizia municipale di Premariacco, cap. Fabiano Gallizia, avvisa la popolazione che giovedì 25 luglio sarà fatto brillare un residuato bellico (una granata da 149 mm a presunto caricamento speciale) presso l’ex polveriera di San Mauro, ubicata nel territorio del Comune di Cividale del Friuli. Saranno interessati dall’evacuazione solo alcuni fabbricati di civile abitazione, oltre a tutte le persone e gli animali che eventualmente stazionano all’interno della “zona rossa”. L’ordinanza sindacale contingibile ed urgente – adottata dal Sindaco di Premariacco, Rocco Ieracitano, per la tutela della pubblica incolumità durante lo svolgimento di tutte le operazioni di neutralizzazione dell’ordigno bellico – è stata diramata con una preliminare attività d’informazione ai cittadini residenti nell’abitato della frazione di San Mauro e a coloro che dovranno temporaneamente essere sgomberati da edifici, fabbricati ed impianti ricadenti all’interno delle zone di sicurezza.
Fonte:
http://www.ilquotidianofvg.it/ex-polveriera-di-san-mauro-domani-sara-fatto-brillare-un-ordigno-bellico/

Bomba in spiaggia, chi l’ha vista?


di Alessandra Borella
Rovigo, 24 luglio 2013 - IL MISTERO della bomba scomparsa. Luglio è stato contrassegnato dal ritrovamento di tre bombe nei comuni di Porto Tolle e Corbola, ordigni dei due conflitti mondiali. La prima e la seconda sono state ritrovate sulla spiaggia di Boccasette. Si trattava di due bombe a mano, ancora cariche, tra la sabbia e le tamerici. L’altra, invece, una bomba a mano tipo ananas, è stata scoperta da un coltivatore di aglio di Corbola mentre vangava la terra. Il mistero riguarda uno degli ordigni trovati nella spiaggia di Boccasette. Era tutto pronto per farlo brillare quando è misteriosamente scomparso. Qualcuno è riuscito infatti ad avvicinarsi alla zona dove si trovava e se l’è portato via. Un appassionato di armi, un burlone? Il giallo tiene banco nella zona. Un giallo che preoccupa. La bomba infatti può esplodere. Due ordigni del resto erano fatti scoppiare proprio grazie al pronto intervento degli artificieri. Una serie di punti interrogativi costellano la vicenda della terza bomba. L’operazione di brillamento doveva avvenire la mattina dell’esplosione della bomba a mano di Corbola. Ma quando i carabinieri sono arrivati sul posto, ecco la sorpresa. L’intervento è saltato perché la bomba era svanita. L’ordigno era stato ritrovato dal proprietario di uno stabilimento balneare della spiaggia di Boccasette. Le operazioni per far brillare la prima bomba sono state gestite velocemente, in un paio di giorni, il tempo di procedere con l’iter burocratico tra questura e prefettura e il contatto con gli artificieri. Sono intervenuti i militari Roberto Giangreco e Massimo Faiola dell’8° reggimento Folgore di Legnano. I due vantano un’esperienza pluriennale in questo campo e oltre agli ordigni militari si sono occupati anche di ordigni di matrice terroristica. Nel giro di un’ora, il residuo bellico della seconda guerra mondiale, è stato neutralizzato. Avendo ancora la spoletta attiva, la bomba era ancora carica di tritolo e decisamente pericolosa.
L’OGGETTO era stato notato da un bambino che passeggiava sulla spiaggia. La bomba di Corbola è stata ritrovata in via Ponte in Ferro. Al suono metallico della zappa tra le zolle un contadino si è accorto di avere una bomba nella sua campagna. Dopo aver contattato i carabinieri e il comune, sono state disposte le operazioni di disinnesco. L’ordigno, risalente alla prima guerra mondiale, è stato fatto brillare nella cava di sabbia di Corbola dopo qualche giorno. Fin qui tutto bene, due bombe su tre sono state annientate e non c’è niente di particolare da segnalare. Della seconda bomba ritrovata sulla spiaggia di Boccasette, non si è più sentito nulla. Dell’ordigno non c’è traccia e si rimane in attesa che le indagini diano delle risposte.
Fonte:
http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/cronaca/2013/07/24/924440-bomba-spiaggia-scomparsa-bossasette.shtml
 
Gli artificieri Roberto Giangreco e Massimo Faiola dell’8° reggimento Folgore di Legnano

                                                     Foto: Il Resto del Carlino

Intervento per rinvenimento di residuati bellici, norme operative e di sicurezza


                                                           Foto: PoliziaLocale.com
 
     

di Manrico Cecchini
L’ordigno rappresentato nella foto molto comune nei ritrovamenti risulta essere una bomba a mano di fabbricazione inglese MILLS modello n.36 M, un’arma da lancio, vettore a mano, difensiva, con raggio d’azione o raggio mortale di 30/40 ml.
Questa bomba a mano, largamente utilizzata nel secondo conflitto mondiale, dalle truppe alleate operanti nella penisola italiana e dalle forze partigiane, ha un’altezza di 75,2 mm un diametro di 61 mm ed un peso di 765 grammi, con una testata di 71 grammi di esplosivo BARATOL, un derivato dall’AMATOL composto da una miscela di tritolo e nitrato di ammonio, resistente all’umidità ed altamente dirompente, dentro un involucro metallico a frattura prestabilita.
A prescindere dalle caratteristiche tecnico-operative dell’ordigno rinvenuto è basilare indicare che lo stesso apparso in fotografia ha la catena innescante completa, e le sicure con un elevato grado di corrosione, questo fa si che la bomba sia ESTREMAMENTE PERICOLOSA al maneggio. Talmente IRREMOVIBILE,  da creare un pericolo immediato per chiunque possa maneggiarla o entrarne in contatto .
Ho citato quanto sopra in quanto è’ il ritrovamento più comune, ma ovviamente ci sono diversi tipi di ordigno che possono tornare alla luce per i più disparati motivi, scavi, aratura della terra, lavori pubblici, etc, etc, come pure diverse dimensioni dell’ordigno stesso ( bomba d’aereo, mine antiuomo, mine anticarro, proiettile da mortaio, etc,etc)
Parlando invece di procedura operativa nel primo intervento della Polizia Locale sono da evidenziare le seguenti operazioni :
  • Verificare la dimensione dell’ordigno e se possibile la tipologia, informare la centrale operativa
  • Provvedere immediatamente a circoscrivere la zona con l’approntamento di opportuni ripari e segnaletica, impedire da subito l’accesso a chiunque.
  • Avvertire gli artificieri EOD per le necessarie operazioni
  • Identificare chi ha segnalato il rinvenimento
  • Identificare il proprietario del fondo in cui è stato rinvenuto l’ordigno inesploso oppure il responsabile dei lavori se trattasi di un cantiere
  • Redigere un verbale di “AVVISO E PRESCRIZIONI PER LA CUSTODIA DI ORDIGNO BELLICO” con il quale rendiamo edotto uno dei soggetti di cui sopra del suo dovere di custodire l’ordigno rispettando le prescrizioni di custodia
  • Inviare una segnalazione alla Procura della Repubblica competente per territorio dove indicheremo le generalità del chiamante, e di uno dei soggetti di cui ai punti precedenti, della redazione e notifica del formale atto di avviso e prescrizioni per la custodia, delle azioni messe in atto per la pubblica sicurezza  e all’attivazione delle procedure amministrative per il recupero ed eventuale brillamento dell’ordigno
  • Inviare la segnalazione alla Prefettura e Sindaco, quali autorità di protezione civile

All’arrivo degli artificieri forniremo la necessaria collaborazione di competenza per le prime operazioni di valutazione che essi riterranno opportune.
Ovviamente a seconda delle dimensioni e del raggio d’azione o raggio mortale dell’ordigno, le operazioni potranno variare, parliamo infatti dell’intervento abbastanza veloce e non invasivo come può essere quello di valutazione e rimozione o brillamento in sito della bomba a mano in fotografia, reperita in un appezzamento di terreno agricolo, la quale previa autorizzazione della Autorità Giudiziaria potrà essere resa innocua in tempi brevi.
Diversa procedura invece per  la bonifica di una bomba di aereo in area urbana, la quale necessiterà di una ordinanza contingibile ed urgente del Sindaco per la rimozione dell’ordigno bellico con ordine di sgombero, conseguentemente alla quale le procedure operative della Polizia Locale seguiranno il seguente ordine :
  • Predisporre  la visione del programma e tempi di neutralizzazione dell’ordigno, predisposto dalla Prefettura
  • Predisporre visione dell’ordinanza del Sindaco emessa in virtù del piano di neutralizzazione ordigno emesso dalla Prefettura.
  • Assicurarsi che l’avviso di quanto sopra sia stato diramato a tutti gli interessati dimoranti nella zona da evacuare
  • Coordinamento e predisposizione del “cordone di sicurezza” richiesto dagli artificieri EOD
  • Esecuzione delle prescrizioni tecniche della Prefettura
  • Rinnovare gli avvisi alla cittadinanza anche a mezzo altoparlante
  • Verifica presenza in loco ambulanze e personale vigili del fuoco
  • Procedere allo sgombero di chi non avesse ottemperato
  • Chiudere accessi sia al traffico veicolare che pedonale
  • Assistere alle operazioni di rimozione o brillamento in sito da parte degli artificieri EOD
  • Avvisare la Prefettura della conclusione operazioni
E per concludere vorrei marcare la principale delle prescrizioni di sicurezza per il personale di Polizia Locale :
NON TOCCARE MAI E  PER NESSUNA MOTIVAZIONE L’ORDIGNO, IL QUALE REAGISCE IMMEDIATAMENTE A QUALSIASI SOLLECITAZIONE ESTERNA, LE VALUTAZIONI DI CUI ABBIAMO PARLATO DOVRANNO LIMITARSI ESCLUSIVAMENTE AD UNA RICOGNIZIONE VISIVA IN ATTESA DEGLI ARTIFICIERI.
Fonte:
http://www.polizialocale.com/2013/07/24/intervento-per-rinvenimento-di-residuati-bellici-norme-operative-e-di-sicurezza/

martedì 23 luglio 2013

REGGIO CALABRIA. Domani saranno fatti brillare due ordigni bellici ritrovati nei fondali di Bocale Secondo



Pino d'Amico 
Saranno fatti brillare domani i due ordigni bellici ritrovati nel fondale antistante la spiaggia di Bocale Secondo. Lo ha comunicato il capo della sezione operativa della Direzione marittima, tenente di vascello Francesco Foti, il quale ha evidenziato che le operazioni di brillamento avverranno a circa 1,5 dalla costa precisamente nel punto avente le coordinate LAT. 38°3’17.29’’ N - LONG. 015°37’2.88’’E. L’ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto, ordina: dalle ore 7 alle ore 10 di domani, nell’area ricadente entro un raggio di 500 metri dal punto di coordinate è vietata la balneazione, la navigazione e la sosta di unità navali, nonchè la pesca e ogni attività subacquea e diportistica in genere. I mezzi navali in transito in prossimità dei limiti esterni all’area d’interdizione, devono procedere prestando la massima cautela. Il testo integrale dell’ordinanza è consultabile sul sito web www.reggiocalabria.guardiacostiera.it
Fonte: Pino D'Amico
http://reggiopress.blogspot.it/2013/07/reggio-calabria-domani-saranno-fatti.html

Paesana, fatto esplodere un centinaio di detonatori rivenuti in frazione Erasca


di W.A.
Un centinaio di detonatori - rivenuti alcuni giorni in un magazzino presente nel cuore della frazione - è stato fatto brillare poco fa in riva al Po, in frazione Erasca di Paesana.
Non è chiaro perchè si trovassero in quel luogo e tantomento chi, in quel luogo li abbia portati.
L’operazione è stata condotta dagli artificieri dell’esercito, presente i carabinieri della stazione di Paesana, la Polizia Municipale ed un’ambulanza della Croce Rossa di Paesana e non ha comportato alcun disagio né per la popolazione della borgata né per la circolazione della zona, rimasta sempre regolare.
Fonte:
http://www.targatocn.it/2013/07/22/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/paesana-fatto-esplodere-un-vecchio-residuato-bellico-in-frazione-erasca.html#.Ue6iAZBH7IU

lunedì 22 luglio 2013

Bari, si cercano ordigni bellici in mare


Sette giorni per cercare e rimuovere dai fondami marini di Bari di ordigni bellici.
L'attività di Bonifica è stata disposta oggi dal Comando Subacquei Incursori - Nucleo SDAI della Marina Militare Italiana che durerà fino alla prossima settimana. Nei giorni scorsi a seguito di segnalazione da parte di un cittadino, è stata rinvenuta la presenza di diversi ordigni bellici ad una profondità di oltre 10 metri nelle acque antistanti la Fiera del Levante. Dopo aver interessato la Prefettura di Bari, si è provveduto contestualmente ad emanare apposita ordinanza di interdizione dell’area al transito di unità navali, pesca e qualsiasi attività subacquea. A seguito di specifica richiesta da parte dell’Ufficio Territoriale del Governo Prefettura di Bari, è intervenuto, già al lavoro da alcuni giorni, il Nucleo SDAI della Marina Militare Italiana, composto da uomini e mezzi specializzati, appunto, nella localizzazione, identificazione e neutralizzazione di ordigni bellici in mare. Con l’invio, nel tratto di mare interessato, delle motovedette della Capitaneria di porto Guardia Costiera di Bari viene garantita la necessaria cornice di sicurezza per tali operazioni.
Fonte: