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sabato 9 febbraio 2013

Somalia: sempre alto il pericolo di mine sparse nell’intero Paese



Migliaia di mine antiuomo e di altri ordigni inesplosi (Uxo) sparsi in diverse zone della Somalia nel corso degli ultimi decenni di conflitto stanno costituendo una nuove fonte di minaccia per la relativa sicurezza raggiunta dal Paese. Secondo gli esperti, manca la strumentazione adeguata per il servizio di bonifica dagli ordigni bellici. La zona orientale di confine Somalia-Etiopia è tra quelle più invase dagli Uxo, seminati durante la guerra nel 1977. Ne sono ugualmente infestate anche le città coinvolte negli scontri più recenti tra le truppe governative e il gruppo di miliziani ribelli di Al-Shabab. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa delle azioni anti mine (Unmas), una ulteriore minaccia proviene dalle fabbriche che conservano accumuli di esplosivi, armi abbandonate, munizioni e ordigni esplosivi (Ied). L’Unmas sostiene che la maggior parte delle comunità della Somalia meridionale e centrale sono altamente infestate da residui bellici esplosivi (Erw) e in poche di queste aree ci sono la competenza e il supporto necessari per far fronte a tali minacce. La regione centrale del Galgadud, dove si è verificata una delle più grandi installazioni militari somale, è piena di Erw. La regione confina con l'Etiopia ed è servita come base per le Forze armate somale che hanno lasciato esplosivi e armi quando il governo è crollato. Anche le regioni centro-meridionali di Bakool, Bay e Hiraan sono invase dalle mine, oltre alla fascia di Afgooye e parti di Mogadiscio dove, oltre agli Erw, si trovano mine anti-uomo e anti-veicoli. Nel 2012, almeno 8 bambini sono morti in una esplosione nella città di Balad nella Middle Shabelle Region. Secondo l’Unmas, nel 2011, le mine anti uomo hanno causato il 4% di morti e feriti in Somalia, mentre gli Uxo il 55%, altri tipi di ordigni esplosivi non identificati il 32%. La Somalia ha siglato nel 2012 la Anti-Personnel Mine Ban Convention, Convenzione per il bando delle Mine Anti Uomo, che prevede la distruzione dei residui bellici entro quattro anni oltre che liberare completamente il Paese entro 10. Negli ultimi cinque anni sono state distrutte in Somalia oltre 21.461 Uxo e mine antiuomo. (R.P.)

Rinvenuto ordigno bellico inesploso nel centro di Praga


Nella tarda mattinata di ieri,  è stata ritrovata una granata inesplosa risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Il rinvenimento dell’ordigno è avvenuto proprio nel centro di Praga, in  un cantiere per la costruzione di un  centro commerciale e amministrativo, accanto alla fermata della metropolitana di Národni Třida, (temporaneamente chiusa per questi lavori ). La zona  è stata chiusa al traffico per circa un’ora ed è stata evacuata. Il portavoce della polizia, Tomaš Hulan, ha reso noto che la granata era lunga sessanta centimetri ed aveva un diametro di 8 , e che è stata trasferita in un luogo sicuro al di fuori della città per essere smaltita. Naturalmente l’evento ha creato un pò di scompiglio tra le persone presenti, ma il tutto si è risolto nel giro di poche ore.

venerdì 8 febbraio 2013

Ordigno bellico ritrovato in spiaggia tra Marina di Grosseto


LA SCOPERTA. E' quanto ritrovato nel grossetano, tra Marina di Grosseto e Principina a Mare. L'ordigno è stato trovato in un tratto di spiaggia libera: si tratterebbe di una bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale.
ACCESSO VIETATO. L'area, ora, è stata transennata e l'accesso vietato. "Il Comando della Polizia Municipale e il Settore Tecnico Manutentivo del Comune hanno completato le operazioni di transennamento e segnalazione con appositi cartelli, come previsto dall'ordinanza del Sindaco, l'area di spiaggia libera tra Marina di Grosseto e Principina a Mare dove è stato ritrovato un presunto ordigno bellico": si legge sul sito del Comune di Grosseto.
BONIFICA. L'area - viene spiegato - risulta adesso interdetta all'accesso fino all'ultimazione delle opere di bonifica con i tempi e le modalità che vedono coinvolte le altre autorità.
Fonte:
 http://www.ilreporter.it/index.php?option=com_content&view=article&id=25798:ordigno-bellico-ritrovato-in-spiaggia-tra-marina-di-grosseto-e-principina&catid=76:cronaca-e-attualita&Itemid=125

mercoledì 6 febbraio 2013

La Capitaneria fa brillare alcuni ordigni, nessuno stop alle attività portuali


La Capitaneria fa brillare alcuni ordigni, nessuno stop alle attività portuali

Effettuate oggi dalla Capitaneria di Porto di Ancona le operazioni di bonifica e brillamento di alcuni ordigni bellici. La Capitaneria ha specificato che non si tratta delle bombe al fosforo di cui si è parlato lo scorso novembre. Le operazioni hanno richiesto lo sgombero della zona di mare interessata per un raggio di 1 miglio dal punto di brillamento, ma non hanno causato nessuno stop alle attività portuali. Un'attività "di tipo ordinario", secondo la Capitaneria, che non ha interessato l'intervento di altri Enti o forze dell'ordine.
Fonte:
 http://www.anconatoday.it/cronaca/capitaneria-ancona-brillamento-ordigni-6-febbraio-2013.html



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Giornata di esplosioni a Caposile


Esplosioni e boati a San Donà Caposile Jesolo 6 febbraio 2013
Giornata di esplosioni quella di oggi a Caposile. Niente paura, però. Le bombe ci sono, ma sono di diversi decenni fa. Alcune della prima guerra mondiale, altre della seconda. In un'area disabitata dal perimetro di circa 800 metri, infatti, già utilizzata per far brillare altri ordigni in passato, sono stati trasportati cinque residuati bellici trovati in zona nelle ultime settimane. Soprattutto nelle campagne di Passarella, vicino al Piave. Esplosioni e boati a San Donà Caposile Jesolo 6 febbraio 2013
Per una di queste bombe, però, c'è un'apprensione particolare. Al tempo non fu caricata a tritolo, infatti, ma a gas. Per questo motivo sono dovuti intervenire da Civitavecchia gli esperti del Cetli Nbc, Centro tecnico logistico interforze, di Civitavecchia. Per ogni precauzione sul posto, che si trova a qualche centinaio di metri dall'aviosuperficie "Papere vagabonde", anche i sanitari del Suem, gli uomini della polizia locale e i carabinieri, tutti coordinati dalla prefettura. Le operazioni sono partite la mattina presto, verso le 8.30, e si sono protrarranno per gran parte della giornata. Gli altri ordigni sono a carica convenzionale.
Fonte:
 http://www.veneziatoday.it/cronaca/esplosioni-boati-caposile-6-febbraio-2013.html






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martedì 5 febbraio 2013

Contadino ritrova ordigno bellico


Gli artificieri del 21° reggimento genio di Caserta hanno disinnescato ieri mattina un ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale. La bomba è stata fatta brillare all’interno della cava di Monteroduni. La granata, ancora potenzialmente pericolosa, è stata rinvenuta casualmente da un contadino in agro di Colli a Volturno, nei pressi di un boschetto. Gli agenti del Corpo Forestale dello stato hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e a tenere i curiosi a debita distanza. Sul posto, a scopo meramente precauzionale, anche due ambulanze del 118. Dalle 9 di ieri mattina le operazioni si sono concluse, senza particolari criticità, nel volgere di un paio d’ore. Da Isernia a Venafro il territorio è disseminato di ordigni bellici inesplosi perché tutta la zona fu teatro, nel corso del Secondo Conflitto Mondiale, di aspre battaglie tra gli alleati che risalivano dal Meridione per liberare il Paese dall’occupazione nazista, ed i tedeschi che contestualmente battevano in ritirata risalendo verso il settentrione d’Italia.
Fonte:
 http://www.primopianomolise.it/news.aspx?news=7364

lunedì 4 febbraio 2013

Ciampino, ordigno bellico 500 libre da disinniscare


L'aeroporto di Ciampino sarà chiuso per due ore, dalle 10 alle 12, domenica prossima 10 febbraio, per consentire ad una task force dell'Esercito di neutralizzare una bomba d'aereo da 500 libre, contente circa 250 chili di esplosivo, residuato della Seconda Guerra Mondiale. Durante le operazioni di bonifica, sottolinea l'Esercito, saranno anche evacuate circa 3.400 persone dei comuni di Roma e Ciampino. L'intervento sarà eseguito dagli specialisti del 6/o reggimento genio pontieri, di stanza a Roma Cecchignola. L'esercito fornisce quotidianamente il proprio contributo nei campi della pubblica utilità e della tutela ambientale. Nel 2012, in particolare, gli artificieri dei nuclei 'Eod' (Explosive Ordnance Disposal) del genio hanno eseguito 2.400 interventi (oltre 30.000 negli ultimi 10 anni) per la bonifica di ordigni esplosivi; 12.000 quelli distrutti.
 Fonte:
 http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/02/04/news/ciampino_ordigno_bellico_da_disinniscare_domenica_aeroporto_chiuso_evacuati_in_3_400-51943799/

AFRICA/SOMALIA - Continua ad essere alto il pericolo di ordigni esplosivi sparsi nell’intero paese


Mogadiscio (Agenzia Fides) - Migliaia di mine antiuomo e di altri ordigni inesplosi (UXO) sparsi in diverse zone della Somalia nel corso degli ultimi decenni di conflitto stanno costituendo una nuove fonte di minaccia per la relativa sicurezza raggiunta dal paese. Secondo gli esperti, manca la strumentazione adeguata per il servizio di bonifica dagli ordigni bellici. La zona orientale di confine Somalia-Etiopia è tra quelle più invase dagli UXO, seminati durante la guerra nel 1977. Ne sono ugualmente infestate anche le città coinvolte negli scontri più recenti tra le truppe governative e il gruppo di miliziani ribelli di Al-Shabab. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa delle azioni anti mine (UNMAS), una ulteriore minaccia proviene dalle fabbriche che conservano accumuli di esplosivi, armi abbandonate, munizioni e ordigni esplosivi (IED). L’UNMAS sostiene che la maggior parte delle comunità della Somalia meridionale e centrale sono altamente infestate da residui bellici esplosivi (ERW) e in poche di queste aree ci sono la competenza e il supporto necessari per far fronte a tali minacce. La regione centrale del Galgadud, dove si è verificata una delle più grandi installazioni militari somale, è piena di ERW. La regione confina con l'Etiopia ed è servita come base per le forze armate somale che hanno lasciato esplosivi e armi quando il governo è crollato. Anche le regioni centro meridionali di Bakool, Bay e Hiraan sono invase dalle mine, oltre alla fascia di Afgooye e parti di Mogadiscio dove, oltre agli ERW, si trovano mine anti-uomo e anti-veicoli. Nel 2012, almeno 8 bambini sono morti in una esplosione nella città di Balad nella Middle Shabelle Region. Secondo l’UNMAS, nel 2011, le mine anti uomo hanno causato il 4% di morti e feriti in Somalia, mentre gli UXO il 55%, altri tipi di ordigni esplosivi non identificati il 32%. La Somalia ha siglato nel 2012 la Anti-Personnel Mine Ban Convention, Convenzione per il bando delle Mine Anti Uomo, che prevede la distruzione dei residui bellici entro quattro anni oltre che liberare completamente il paese entro 10. Negli ultimi cinque anni sono state distrutte in Somalia oltre 21.461 UXO e mine antiuomo. (AP) (4/2/2013 Agenzia Fides)
Fonte:
 http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=40932&lan=ita

domenica 3 febbraio 2013

Progetto della ong Halo Trust: da vittime a sminatori


Esplorano le campagne della regione di Antioquia, nel nord ovest della Colombia, alla ricerca di un’arma di cui il territorio è disseminato dopo quasi 50 anni di guerriglia: le mine antiuomo. È composto da una quindicina di persone il team organizzato dalla Ong britannica Halo Trust per mettere in sicurezza la località El Retiro, una delle più colpite. “Sono uomini e donne che conoscono il territorio e sono vittime del conflitto armato, quindi sono disponibili e coscienti di cosa rappresenti per le loro famiglie e comunità” spiega Natali Ocha, responsabile delle operazioni.
Dotati dell’attrezzatura adatta e guidati da un esperto, ricevono 325 dollari al mese, l’equivalente di un salario minimo, trasporti, vitto, assistenza sanitaria e assicurazione sulla vita. Gloria Nancy è saltata su una mina quando aveva 15 anni, è scampata alla morte ma è rimasta quasi cieca a un occhio e non sente da un orecchio. “All’inizio pensavo fosse pericoloso, ma ha attratto subito la mia attenzione: mi piace e spero che a nessuno capiti la stessa esperienza, non la augurerei a nessuno” dice.
“Ci sentiamo più sicuri, e così le nostre famiglie e i contadini che sono i più colpiti” aggiunge Jhoan Andrés. Camminare per i campi senza la paura di morire per un passo sbagliato: un sogno che si realizza per la gente di un Paese massacrato, il più colpito al mondo dopo l’Afghanistan dalle mine antiuomo. Tra il 1990 e il 2012 hanno causato 2.119 morti e più di 8mila feriti.
Fonte:
 http://www.formiche.net/2013/01/31/in-colombia-un-team-di-contadini-per-eliminare-le-mine-antiuomo/

 Il video...
http://www.tmnews.it/web/sezioni/inchiesta/20130130_video_17474296.shtml