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sabato 7 febbraio 2015

Trovato un proiettile al villaggio minatori. Attesi gli artificieri per farlo brillare


di Monica Campani
Trovato un proiettile di mortaio risalente alla seconda guerra mondiale nell'area verde del villaggio minatori del Porcellino, lungo la provinciale 14. A scoprirlo un residente mentre stava potando un alberello. L'ordigno era proprio lì vicino e fuoriusciva dal terreno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia municipale di San Giovanni che hanno transennato la zona. Per evitare rischi il proiettile è stato interrato per un metro. Fonte: http://valdarnopost.it/news/trovato-un-proiettile-di-mortaio-al-villaggio-minatori-attesi-gli-artificieri-per-farlo-brillare
valdarnopost.it

Il Vastese sotto la pioggia di bombe raccontato ai giovani dall'Anmi


di Paola Calvano (paolacalvano@vastoweb.com)
VASTO. Almeno dieci bombe inesplose e diverse casse piene di munizioni. Alcune chiuse, altre aperte e ricoperte di sabbia. È quanto ha scoperto l’estate scorsa un sub abruzzese,  nel corso di una immersione al largo della costa fra Punta Penna e Vasto. Il sommozzatore ha fotografato la piccola santabarbara e ha consegnato il materiale alle autorità preposte. Alcune bombe erano d’aereo e avevano una lunghezza di circa 60 centimetri. Probabilmente fanno parte della pioggia di ordigni sganciati sulla costa Adriatica il 2 dicembre 1943 da 105 bombardieri Junkers Ju 88 della Luftflotte tedesca durante gli attacchi alle navi statunitensi. Altri ordigni erano simili a bombe di mortaio. Non era  la prima volta che nel Vastese venivano trovati ordigni inesplosi in mare e lungo la dorsale collinare. Perché anche se i giovani lo ignorano anche il Vastese ha pagato il suo tributo di sangue e miseria durante il secondo conflitto mondiale. Decisa a trasferire nei giovani la memoria storica per far vivere meglio il futuro, l’Anmi, Associazione mutilati e invalidi di guerra ha organizzato per domani nell’aula magna dell’Istituto tecnico Palizzi il convegno “ La guerra in Abruzzo 43/44”. A raccontare la guerra alla platea di studenti  dell’Istituto comprensivo Rossetti e tecnico Palizzi saranno il generale Luigi Bacceli, il professore Costantino Felice e l’avvocato Giuseppe Tagliente. Saranno presenti il generale Carlo Palumbo , i dirigenti scolastici Maria Pia Di Carlo e Nino Fuiano e l’ingegnere Alessio Ciffolilli , organizzatore dell’evento .” Solo trasferendo il testimone nelle mani dei giovani sarà possibile mantenere vivo il passato per costruire meglio il futuro”, ha spiegato Ciffolilli. Il convegno avrà inizio alle 9,30  Fonte: http://www.vastoweb.com/mobile/notizie/il-vastese-sotto-la-pioggia-di-bombe-raccontato-ai-giovani-dallanmi-28536.html

Nuove scuole, verifica bombe


VOLANO. Finora, sono state trovate solo delle schegge. Ma sono in corso le verifiche dell'eventuale presenza di residuati bellici, a Volano, nell'area destinata alla scuola media, e in Comune e all'istituto comprensivo tutti fanno gli scongiuri del caso. Il progetto ha subito diversi ritardi nel procedimento, per vari motivi - lo scorporo iniziale del cantiere in due lotti a causa dei costi, la necessità di sopraelevare l'area perché considerata a rischio inondazione, e così via - e ora nessuno vuole altri stop causati dalla scoperta di una bomba della guerra rimasta sotto terra, inesplosa. L'area, quello invece è certo, fu bombardata, ed anche per questo una certa apprensione c'è. Per ora però nessuna "brutta sorpresa", ma le indagini devono proseguire. Sono per ora state rinvenute delle schegge, anche di una certa entità, e sono con ogni probabilità i resti dello scoppio di una bomba alleata durate la Seconda guerra mondiale. Quello scoppio è ben documentato da un'immagina scattata dall'aviazione alleata, presente in Comune; quel documento peraltro certificava che l'area, vicinissima alla ferrovia, venne effettivamente bombardata. Quell'ordignò scoppiò, e quindi non causa problemi, si sta verificando che non ce ne siano altri invece inesplosi. Nel mentre si sta procedendo alla scarificazione dei terreni, con il deposito degli scavi a fianco (verrà reimpiegato durante i cantieri). Si deve parlare di più cantieri, infatti a fianco della media sorgerà la nuova Rsa, a cura dell'Opera Romani. I due procedimenti hanno ormai tempistiche simili, quindi è probabile che i lavori, se tutto va bene, comincino in parallelo. Per quanto riguarda la scuola media, non dovrebbe mancare molto alla pubblicazione, da parte del servizio appalti della Provincia, del nome della ditta vincitrice dell'appalto. (m.s.) Fonte: http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2015/02/06/news/nuove-scuole-verifica-bombe-1.10816059?ref=search
trentinocorrierealpi.gelocal.it

Torino scopre un altro rifugio antiaereo


di Erika Guerra

Torino è famosa per la sua dimensione sotterranea. Fin dal Settecento, gallerie e tunnel sono stati sia importanti alleati in battaglia sia teatro di intrighi e incontri clandestini. Durante la Seconda guerra mondiale, però, la città ha dovuto dotarsi di strutture sotterranee dedicate a ben altro scopo. Gli effetti devastanti dei bombardamenti sulle città, infatti,  avevano reso necessaria la messa in atto di un’ulteriore misura di protezione della popolazione civile: la costruzione dei rifugi antiaerei. Questi progetti, nonostante le difficoltà create dalla guerra,
vennero portati a termine a tempo di record: la loro costruzione iniziò nel 1942 e nel giro di un anno vennero ultimati ben 47 rifugi, capaci di contenere un terzo dei torinesi rimasti in città. Oggi sono un importante veicolo di trasmissione della storia cittadina e italiana legata al secondo conflitto mondiale e per esempio tra quelli visitabili si possono ricordare il rifugio di Mirafiori e il rifugio di Piazza Risorgimento, riaperto solo un anno fa e parte del Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà. Vista la quantità di persone che durante i bombardamenti andava a rifugiarsi in questi luoghi sparsi per tutta la città,  non stupisce che ancora oggi si ritrovino dei rifugi intatti risalenti a quel periodo. Uno è proprio stato scoperto a fine gennaio durante i lavori di Terna Rete Italia sulla rete elettrica di Torino. Il rifugio, tra via Paesana e corso Peschiera, si trova a 10 metri di profondità dove sorgeva la ditta Spa Automobilistica, probabilmente per dare riparo ai suoi dipendenti. Al tempo non era inusuale che i rifugi venissero costruiti vicino alle aziende: anche quello scoperto nel giugno dell’anno scorso in piazza Marmolada si trova dove un tempo c’era la sede della Materferro, una delle tante ditte che ruotava intorno alla Fiat. Durante la guerra era di fondamentale importanza distruggere la capacità produttiva del nemico, per questo le aziende erano dei possibili obbiettivi militari, cosa che sicuramente non faceva che aumentare il senso di insicurezza e pericolo che la popolazione viveva già in quegli anni e il rischio corso da chi era rimasto a Torino per il bisogno di continuare a lavorare. Il rifugio di corso Peschiera è stato presentato in una mostra all’interno della scuola elementare Santorre di Santarosa, e ci auguriamo che possa entrare tra i luoghi della memoria della storia di Torino. Fonte: http://www.mole24.it/2015/02/06/torino-scopre-un-altro-rifugio-antiaereo/
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giovedì 5 febbraio 2015

Ordigno bellico inesploso: il Comune di San Michele Mondovì ordina l'evacuazione


E' di poche ore fa la notizia che a partire da domani mattina alle 9, i residenti del comune di San Michele di Mondovì al confine con il centro di Torre Mondovì (per la precisione situati nei pressi di via Torre 23), saranno obbligati a lasciare le proprie case.
L'evacuazione sembra essere stata resa necessaria dalle operazioni di messa in sicurezza di un vecchio ordigno bellico inesploso ritrovato all'interno del comune di Torre Mondovì, e che le autorità locali hanno deciso di far brillare all'interno della cava "San Michele-Sama".
Ovviamente, l'area interessata dalle operazioni sarà anche resa irraggiungibile.
scritto da R.T. Fonte: http://www.targatocn.it/2015/02/05/leggi-notizia/argomenti/monregalese/articolo/ordigno-bellico-inesploso-il-comune-di-san-michele-mondovi-ordina-levacuazione.html

RINVENUTI DUE ORDIGNI BELLICI: ARTIFICIERI ALL’OPERA


Sulla base delle informazioni acquisite, si sono concluse le operazioni di bonifica di n. 2 ordigni bellici probabilmente risalenti al secondo conflitto mondiale, rinvenuti sul territorio del Comune Capoluogo, in località Cerreto – Casilina NORD e in una zona sita tra i Comuni di Torrice e Frosinone, presso la strada comunale in località Maladei. La Prefettura di Frosinone ha tempestivamente richiesto l’ intervento del 6° Reggimento Genio Pionieri Comando di Roma, specializzato nella rimozione e la distruzione dei residuati bellici. Nelle varie fasi di bonifica, coordinate dalla Prefettura UTG di Frosinone, sono stati impegnati tutti gli uomini, gli strumenti e i mezzi necessari tra cui il personale sanitario specializzato. Gli ordigni bellici inesplosi – n. 1 BOMBA per Obice rinvenuta in zona Maladei e n.1 Proiettile di artiglieria rinvenuto in località Cerreto – sono stati presi in consegna dagli artificieri per il trasferimento, attraverso mezzi speciali, in luogo attrezzato per il brillamento, dove sono stati definitivamente neutralizzati. Le delicate operazioni di bonifica, si possono dichiarare concluse con impeccabile precisione. Fonte:http://www.soraweb.it/rinvenuti-due-ordigni-bellici-artificieri-allopera/

Ordigno bellico nel greto del Torre


È stato rinvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, sul greto del Torre, tra i comuni di Reana e Povoletto, un residuato bellico, probabilmente risalente alla prima guerra mondiale. A individuarlo è stato un escursionista. Sul posto sono intervenuti i carabinieri delle stazioni di Remanzacco e Tricesimo, nonchè i volontari del gruppo di protezione civile di Povoletto, per delimitare l’area, garantendo la sicurezza del perimetro. Sono intervenuti anche gli artificieri del comando provinciale dei carabinieri di Udine che hanno provveduto a una prima valutazione e alla messa in sicurezza dell’oggetto. L’accesso alla zona resta interdetto ai mezzi e ai pedoni finchè l’ordigno non sarà rimosso o disinnescato, prevedibilmente entro i prossimi giorni. Si raccomanda di non avvicinarsi all’area perimetrata. Non ci sono comunque, data la zona isolata, strade interrotte o case evcuate. Lungo il Torre, negli anni, sono già stati effettuati diversi rinvenimenti di questo tipo. (b.c.) Fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/02/04/news/ordigno-bellico-nel-greto-del-torre-1.10802818

‘Ndrangheta: negli attentati, ordigni della seconda guerra mondiale


Una clamorosa operazione è stata messa a punto la scorsa notte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, i quali hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo calabrese su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di otto persone ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, detenzione, vendita e cessione di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dalle modalità mafiose, ma soprattutto detenzione, trasporto e cessione di esplosivo bellico del tipo “C-4” . Si tratta di una seconda tranche di indagine nei confronti di esponenti della cosca “Franco” di Reggio Calabria: l’esplosivo sequestrato dai Carabinieri per tipologia e confezionamento è stato attribuito a quello trasportato nella seconda guerra mondiale dalla “Laura C”, una nave militare inabissatasi nel Mar Jonio, davanti alle acque reggine, il cui relitto è stato nel corso di diversi anni oggetto di azioni di depredazione anche e soprattutto da parte della ‘ndrangheta e di soggetti criminali intenzionati a potenziare i loro arsenali. Sarebbero peraltro molti gli episodi di attentati nei quali è stato utilizzato per il confezionamento di ordigni rudimentali utilizzati dalla criminalità organizzata l’esplosivo trafugato dalla nave inabissata. Oltre all’esecuzione dei provvedimenti è stato posto in essere un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza, emesso dalla Dda di Reggio Calabria, che ha riguardato alcune imprese, ovvero quote sociali, annesso patrimonio aziendale e conti correnti, numerosi immobili, beni mobili, autoveicoli e mezzi d’opera, fino ad arrivare a Rapporti Bancari e Prodotti Finanziari, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. A mezzogiorno, presso il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, si è svolta una conferenza stampa nel corso della quale sono stati esposti, alla presenza del Dott. Federico Cafiero de Raho, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, i dettagli dell’operazione, naturale prosecuzione dell’operazione convenzionalmente denominata “TNT”, che ha avuto luogo lo scorso aprile. Fonte: http://www.direttanews.it/2015/02/05/ndrangheta-negli-attentati-ordigni-della-seconda-guerra-mondiale/

Porto di Genova: rinvenuta bomba della seconda guerra mondiale



Un nuovo allarme bomba a Genova, ma questa volta l’ordigno c’è veramente. Si tratta di un residuato bellico rinvenuto nelle scorse ore nel porto, a Calata Bettolo. La bomba, della lunghezza di oltre un metro e che fonti di Autorità Portuale definiscono “importante”, venne sganciata da un aereo alleato durante l’ultimo conflitto mondiale. La situazione è comunque sotto controllo:L’area è stata messa in sicurezza e, al momento, non sono previste interruzioni dei lavori.Nei prossimi giorni si procederà alle operazioni di rimozione. Fonte: http://www.genova24.it/2015/02/porto-genova-rinvenuta-bomba-seconda-guerra-mondiale-78454/
genova24.it

mercoledì 4 febbraio 2015

Un'altra bomba in una casa: stavolta a Piozzo


di Andrea Lobera
Risistemare casa e trovarci una bomba della II guerra mondiale. Era già accaduto a Rocca Cigliè l’altra settimana e il caso si è ripetuto pochi giorni fa a Piozzo. L’ordigno era stato lasciato nello storico palazzo Boffa, in pieno centro storico, di fianco al Municipio. Venerdì mattina sono intervenuti gli artificieri del 32º Reggimento Genio Guastatori di Torino: prelevato l’ordigno (risultato poi essere un pezzo di artiglieria campale), i militari, accompagnati dal sindaco di Piozzo, Adriano Bottero, dal vice Sandro Scotto, dai Carabinieri di Carrù, da un mezzo del "118" di Dogliani e dal volontario Mario Scotto, si sono recati in loc. Centa, sulle sponde del Tanaro, per farlo brillare. Operazione avvenuta in poco più di mezz’ora. Fonte:http://www.unionemonregalese.it/Territorio/Langhe-e-pianura/Un-altra-bomba-in-una-casa-stavolta-a-Piozzo
unionemonregalese.it

Due fucili rinvenuti nel bosco e recuperati dai carabinieri


CIMOLAIS. Due fucili sono stati rinvenuti dai carabinieri nel corso di un sopralluogo su un terreno adiacente a un’area boschiva, in comune di Cimolais. Si tratta di armi che, in base a una prima valutazione che ha tenuto conto anche del loro stato di conservazione, dovrebbero risalire alla seconda guerra mondiale. Dei fucili - un Carcano modello 91 (fuori d’Italia conosciuto come Mannlicher-Carcano-Parravicino) e un moschetto, sempre Carcano modello 38 - affioravano dal terreno alcune parti metalliche, che hanno attirato l’attenzione dei militari. Le armi sono state portate in caserma e destinate alla distruzione. Un ritrovamento, questo, che va ad aggiungersi ad altri effettuati in Valcellina. In ottobre, a Pezzei di Cimolais, un’anziana aveva scoperto un arsenale risalente all’epoca della Resistenza. I militari dell’Arma, partendo dall’indizio fornito dalla donna, avevano scavato nel terreno intorno al sasso, rinvenendo 600 munizioni calibro 6.5 da moschetto e altri proiettili. Per la tipologia e il modo in cui il materiale era occultato, nonché per il fatto che le munizioni si presentavano deteriorate, i carabinieri avevano ipotizzato che si trattasse di un munizionamento tipico dell’epoca partigiana. Tale ritrovamento era arrivato a una settimana di distanza da un’altra scoperta simile, fatta sempre in Valcellina: in un’abitazione di Claut era stato trovato un piccolo arsenale. Custoditi in un baule, circa 150 munizioni di diverso calibro, tutte da caccia, materiale per confezionare munizioni, 60 grammi di polvere nera, 49 detonatori tedeschi, circa 40 metri di miccia e 230 grammi di miscela esplosiva a basa di tritolo. Fonte:http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2015/02/04/news/due-fucili-rinvenuti-nel-bosco-e-recuperati-dai-carabinieri-1.10797944

TENTANO DI SPOSTARE UNA BOMBA: MORTI DUE BIMBI, ALTRI CINQUE SONO RIMASTI FERITI


KIEV - Tentano di spostare una bomba: morti due bimbi, altri cinque sono rimasti feriti. 
Il fatto è accaduto in Ucraina orientale in seguito all'esplosione di un ordigno. Lo hanno reso noto le autorità locali. I sette, studenti, hanno trovato un ordigno inesploso che è saltato in aria quando hanno cercato di spostarlo a Zougres, 30 km a est dalla roccaforte dei separatisti filorussi Donetsk. Fonte:http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/spostano_bomba_morti_bambini_ucraina/notizie/937805.shtml

leggo.it

lunedì 2 febbraio 2015

Ordigno bellico sulla Casilina


Una bomba della seconda guerra mondiale è stata rinvenuta oggi pomeriggio a due passi dalla Casilina all’altezza del centro commerciale panorama.Sul posto è intervenuta la protezione civile di Frosinone che ha provveduto a circoscrivere la zona per segnalare la presenza dell’ordigno ed impedire che qualcuno si avvicini prima che sia rimosso. Per la rimozione la prefettura di Frosinone ha allertato gli artificieri. Saranno loro a decidere se la bomba è ancora in grado di esplodere e se c’è possibilità di rimuoverla senza pericolo. In caso contrario potrebbe essere fatta brillare direttamente sul posto del rinvenimento. L’ordigno è in realtà una bomba da mortaio della seconda guerra mondiale; circa 35 centimetri di lunghezza. Fonte: http://www.frosinoneweb.net/2015/02/02/ordigno-bellico-sulla-casilina/
frosinoneweb.net

Il dibattito sulle armi chimiche arriva in università


di Silvia Morosi 
La recente vicenda delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro e l’attribuzione del Premio Nobel per la Pace 2013 all’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) hanno suscitato da parte dell’opinione pubblica un crescente dibattito. Lunedì 2 febbraio alle ore 14 presso l’aula V1 (via Venezian 15) è stato organizzato un incontro-dibattito per discutere la tematica e la posizione dell’Italia, dalla prima guerra mondiale alla Convenzione di Parigi del 1993, con la distruzione degli arsenali e il controllo della produzione e della diffusione di composti chimici. L’evento, organizzato dall’Università di Milano, dalla Società Chimica Italiana e con il sostegno dell’Autorità Nazionale per l’attuazione della Convenzione per il bando delle armi chimiche del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, vuole esplorare alcuni aspetti scientifici, tecnologici, giuridici, storici ed etici relativi all’utilizzo degli ordigni chimici. La situazione attuale, che ha visto il coinvolgimento attivo del nostro Paese nelpercorso di distruzione dell’arsenale chimico siriano, sarà esaminata e discussa, anche alla luce degli ultimi sviluppi in Medio Oriente, con l’aiuto di vari esperti nel settore provenienti dal mondo istituzionale, accademico e industriale. Fonte:http://universitime.corriere.it/2015/02/02/dibattito-armi-chimiche-universita/
universitime.corriere.it

Trovano una mina anti-uomo al bar


di Marco Filippi
Una mina antiuomo da esercitazione, all’esterno di un locale di Oderzo. È quanto hanno scoperto i gestori di un ristorante del centro, durante le recenti festività natalizie. L’ordigno è stato piazzato sopra una sedia, nel plateatico del locale. Secondo indiscrezioni, la mina era priva di qualsiasi innesco e comunque non era potenzialmente offensiva. Ma sul posto è stato comunque necessario l’intervento degli artificieri di Padova che hanno portato la mina da esercitazione in un luogo sicuro dove farla brillare e renderla definitivamente innocua. Il fatto che fosse una mina da esercitazione e potenzialmente inoffensiva perché priva di spoletta ha comunque reso necessario l’intervento dei carabinieri dei reparti operativi della compagnia di Conegliano che hanno provveduto a fotografare l’ordigno e ad effettuare i rilievi prima che gli artificieri lo rimuovessero e provvedessero a portarlo via per farlo brillare in una zona sicura. Il fatto, coperto da uno stretto riserbo, risale a qualche settimana fa, ma la notizia è trapelata soltanto nella giornata di ieri. La scoperta è stata fatta di mattina, all’apertura del locale, quando titolare e dipendenti stavano riordinando il plateatico. Su una sedia, in corrispondenza di un tavolino, è stata trovato l’ordigno, potenzialmente inoffensivo. Si trattava di una mina antiuomo da esercitazione. Il titolare dell’esercizio pubblico ha così chiamato i carabinieri che hanno repertato l’ordigno affidandolo agli artificieri di Padova, che in un luogo sicuro lo hanno fatto brillare. Un ristoratore del centro conferma: «Quel giorno ho visto un via vai di carabinieri che hanno preso un oggetto. Ma ciò non è avvenuto nel plateatico del mio locale. Chi dice questo sbaglia». Nel frattempo le indagini dei militari dell’Arma sul caso continuano. Uno scherzo di cattivo gusto o un avvertimento? Fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/02/02/news/trovano-una-mina-anti-uomo-al-bar-1.10785814

Latina, rinvenuti 4 ordigni bellici nel Parco del Circeo: evacuata l'area protetta


Panico nel Parco Nazionale del Circeo dove un vigile del fuoco fuori servizio ha trovato durante una passeggiata ben 4 ordigni bellici risalenti al secondo conflitto mondiale. Essendo un esperto in materia, il pompiere ha fatto allontanare una decina di persone che stavano pranzando nell’area pic-nic dell’area protetta e ha recintato la zona del ritrovamento. Messi al sicuro i civili e transennato il perimetro interessato, il vigile del fuoco si è accorto che si trattava di una scoperta incredibile dal punto di vista storico. Tra cespugli e arbusti protetti, lungo la Migliara 53, sono infatti tornate in superficie quattro granate: una americana del tipo Mk2, una inglese (la celeberrima Mills), una Stielhangranate 24 tedesca ed una sua connazionale del tipo Spenggranate. Il ritrovamento è dunque l'ennesima testimonianza viva di uno dei conflitti a fuoco più cruenti e prolungati che si registrarono nel centro Italia durante la seconda guerra mondiale tra le forze alleate e l’esercito di Hitler. Fonte: http://www.ilmessaggero.it/LATINA/latina_ordigni_bellici_parco_del_circeo_evacuata_area_protetta/notizie/1157501.shtml
ilmessaggero.it

domenica 1 febbraio 2015

Bellheim: detiene in garage armi delle due guerre mondiali. Arrestato un 51-enne del luogo


Rinvenute all’interno di un garage privato centinaia di munizioni risalenti alla prima e seconda guerra mondiale. responsabile di tutto ciò un 51-enne del luogo. Le indagini partono quando l’uomo si reca all’aeroporto di Francoforte per ritirare due granate acquistate fuori Germania.
tingroom.com

Italia in prima linea nello sminamento, ma si teme per i finanziamenti


C’è preoccupazione da parte di chi, in Italia, da anni si occupa della lotta contro le mine: la preoccupazione che non solo il Fondo per lo sminamento umanitario quest’anno registri ancora tagli e tentativi di azzeramenti, ma che soprattutto il finanziamento continui ad avvenire attraverso diversi canali e non uno unico, quello della Legge di Stabilità. Gli interventi resi possibili grazie al Fondo sono in molte aree del mondo più che necessari. Nel corso degli ultimi tre decenni le mine e i residuati bellici hanno causato migliaia di morti e feriti. Nel 2013 i bambini hanno costituito quasi la metà delle 2403 vittime civili delle mine in tutto il mondo, nel solo Afghanistan le vittime tra i minori sono salite a 487, a seguire la Colombia, con 57 casi.  Continua a leggere....http://it.radiovaticana.va/news/2015/02/01/litalia_in_prima_linea_nello_sminamento,timori_per_il_fondo/1120941
radiovaticana.va

Bomba in via Torino: la bonifica a spese dei privati


Di ALBERTO PARODI
Bonifica «sistematica». Da fare. Senza urgenza, ma da fare. A spese dei proprietari delle abitazioni (tramite imprese esterne) che insistono sul cortile tra i civici numero 16 e 18 di via Torino. Nel cuore di Villapiana. Dove c’è il muro-sarcofago che contiene la bomba «dormiente» e inesplosa risalente all’epoca della seconda guerra mondiale. Se non si scava attorno o non si fanno lavori strutturali particolari ci si può convivere. A stabilirlo è la Prefettura che nei giorni scorsi (il 25 gennaio) ha inviato un fitto carteggio a Roma, alla Presidenza del Consiglio (settore protezione civile) e alla Regione ponendo una serie di quesiti sulla vicenda della bomba che si trascina ormai da cinque anni (da quando è stata segnalato il “pericolo” ad enti e istituzioni) senza soluzione.  Fonte: http://www.lastampa.it/2015/01/31/edizioni/savona/bomba-in-via-torino-la-bonifica-a-spese-dei-privati-ZjsGsGfFuvRDRHGcHbgxeJ/pagina.html

Ps: come dire che se nel contempo, speriamo di no, ma se dovesse accadere qualcosa le responsabilità penali e civili ricadrebbero a tutto tondo sui residenti. Non solo è come delegare la responsabilità della sicurezza ai privati. G.L.