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sabato 29 agosto 2015

Srokowo,vorrebbe aprire la bomba per mezzo di un’ascia. L’ordigno esplode


Srokowo: in località Silec un 35-enne trova una bomba a mano risalente alla seconda guerra mondiale, vuole aprirla, non sa come fare. Tra le sue mani un’ascia, decide di utilizzarla per aprire la bomba, ma al contrario delle sue speranze è la bomba che esplodendo e attraverso numerose schegge aprono nell’uomo numerose ferite. Il genio oltre ad aver subito lesioni permanenti rischia fino a 8 anni di carcere. Tutto ciò accade nonostante la polizia, le autorità polacche ad ogni rinvenimento continuano a segnalare i pericoli che producono i residuati inesplosi: Non toccare, non spostare nulla. Attualmente la “vittima” ricoverata presso l’ospedale di Giżycko si giustifica, tenta giustificazioni spiegando ai cronisti la sua intenzione di svuotarla e successivamente venderla. Mi chiedo: l’uomo davvero non era al corrente che ordigni inesplosi non devono essere spostati in quanto pericolosi ? Avrà mica pensato che l’istantaneo il colpo d’ascia avrebbe anticipato i mitici sette secondi che la bomba attende prima d’esplodere? Sia come sia bombe, mancata informazione, testardaggine, ignoranza continuano a ferire ed uccidere. E se penso al 16-enne di Tan Tan (Marocco) quasi ucciso da una mina nascosta tra la sabbia del Sahara, la domanda (Lubrano docet) sorge spontanea: perché questi bombaroli fai da te non si trasferiscono in Marocco, Siria, Egitto, eccetera, eccetera ? G.L. 

Scaletta Zanclea. Rinvenuto un presunto ordigno bellico


Nella giornata di sabato 29 agosto è stata segnalata da un bagnante la presenza di un presunto ordigno bellico nel tratto di mare antistante Capo Scaletta, nel territorio di Scaletta Zanclea, ad una distanza di circa 10 metri dalla costa. La Capitaneria di Porto di Messina, informata dell’accaduto, ha emesso un’ordinanza di sicurezza con la quale vieta a qualsiasi titolo il transito di unità navali e  la balneazione nell'arco di 200 m della zona del ritrovamento. L’Autorità marittima dello Stretto ha immediatamente informato della questione la Prefettura di Messina, che provvederà a coordinare le necessarie attività di bonifica in programma nei prossimi giorni. Fonte: http://www.sikilynews.it/cronaca/scaletta-zanclea-rinvenuto-un-presunto-ordigno-bellico/2678
sikilynews.it

Capaccio: ritrovato ordigno della Seconda Guerra Mondiale


di Paola Desiderio
Una bomba a mano risalente al periodo della seconda guerra mondiale è stata rinvenuta da un agricoltore in un canale consortile a Gromola, nel pomeriggio di oggi. L’uomo ha subito allertato i carabinieri della stazione di Capaccio Scalo che hanno provveduto a delimitare l’area in attesa dell’arrivo degli artificieri che provvederanno a rimuovere e far brillare l’ordigno. Il rinvenimento di ordigni risalenti al secondo conflitto mondiale è frequente nella cittadina dei templi dove i soldati tedeschi furono mandati via dagli Alleati a seguito dello Sbarco del 1943. Un altro ordigno era stato rinvenuto lo scorso 13 agosto sulla spiaggia di Foce Sele. Fonte: http://www.infocilento.it/2015/08/29/capaccio-ritrovato-ordigno-della-seconda-guerra-mondiale/

Pescara sotto le bombe, 72 anni fa …


di Antonella Micolitti
Erano giornate molto calde, i Pescaresi stavano al mare e nulla lasciava presagire che quegli aerei che sorvolavano la città avrebbero seminato orrore e morte. Due date, indelebili per la città: 31 agosto e 14 settembre 1943, per non dimenticare la Presidenza del Consiglio Comunale e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia hanno organizzato per domani, una giornata evento per ricordare il 72° anniversario dei bombardamenti su Pescara. L’appuntamento è aperto a tutta la città, domani, dalle ore 21.00, davanti al muro della stazione vecchia sopravvissuto alle bombe e lasciato lì come monito e a memoria della tragedia che visse Pescara. Oltre 3.000 i morti, senza contare i dispersi, dei bombardamenti degli aerei anglo-americani che volevano distruggere gli obiettivi tedeschi e in particolare la stazione ferroviaria ma che seminarono morte soprattutto tra i civili. Il presidente del Consiglio Comunale di Pescara, Antonio Blasioni, invita tutti i cittadini a raccogliersi davanti al muro, lungo corso Vittorio Emanuele e ribadisce come il fatto che Pescara, dopo qualche anno dagli orrori e dalla distruzione della guerra, seppe rialzarsi debba essere di monito anche e soprattutto oggi. Fonte: http://www.rete8.it/cronaca/pescara-sotto-le-bombe-72-anni-fa/
http://www.rete8.it/


Tan-Tan: 16-enne prepara del fuoco, esplode ordigno interrato


Un giovane di 16 anni è stato ferito dall’esplosione di un una mina o altro residuato bellico. Il ragazzo, per ragioni che la fonte non chiarisce, si trovava nel Sahara a circa 70 chilometri dalla città per stava preparando lega da ardere, sua intenzione scaldare del tè. Dopo ave acceso gli arbusti. L’ordigno nascosta da qualche centimetro di sabbia esplode. Il sedicenne subisce gravissime lesioni. È subito trasportato all’ospedale militare di  Guelmim.

Ordigni nei fondali di Pianosa «Bisogna bonificarli»


di Francesco Trotta
TREMITI. «Ho già inoltrato agli organi competenti - Ministeri, Regione Puglia, Prefettura di Foggia - la pratica contenente la richiesta di bonifica dei fondali dell’isola di Pianosa, infestata da residuati bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Non possiamo più attendere. Ci hanno sottratto una parte del territorio. Una ordinanza risalente al 1972 vieta agli isolani di avvicinarsi e soprattutto di pescare in quella zona». Antonio Fentini, sindaco del Comune diomedeo e reduce dalla plateale protesta dei No Triv, cui ha partecipato come amministrazione comunale, accende i riflettori sulla delicata questione dell’isola di Pianosa, per superficie la quarta isola dell'arcipelago tremitese, ovvero la più piccola escludendo l'isolotto del Cretaccio. Completamente disabitata, Pianosa ha i fondali zeppi di ordigni bellici, i quali giacciono lì da oltre settant’anni. L'isola si sviluppa su una superficie di circa 13 ettari per una lunghezza di 700 metri, una larghezza di 250 metri, con uno sviluppo costiero di 1.300 metri e un'altezza massima di 15 metri sul livello del mare. La limitata altezza fa sì che durante le mareggiate l'isola venga sommersa dal mare nella quasi interezza. Flora quasi inesistente – a parte alcune piantine grasse e bulbi di cipolle selvatiche - ma viceversa è nei fondali che alberga una nutrita varietà di specie che hanno trovato il loro habitat naturale ai piedi di scogliere che precipitano nel mare fino a 30 metri di profondità fra una flora di gorgonie, spugne di diverse varietà e distese di alghe. Pianosa – come si ricorderà - rientra integralmente nella Zona A, ovvero è riserva marina integrale. Qui sono “di casa” pagelli, polpi, murene, saraghi, corvine, ricciole, dentici, orate, cernie e qualche aragosta di grossa taglia. A fare compagnia a distese praterie di posidonia e pesci guizzanti e coloratissimi, vi è però un imprecisato numero di bombe aeree inesplose risalenti al secondo conflitto bellico. Bombe che un sindaco determinatissimo oggi vuole a tutti i costi rimuovere. Gli ordigni sarebbero dislocati nello specchio di mare circostante l’isola per una fascia di cento metri dalla costa stessa. «Viviamo di turismo - aggiunge il sindaco - non possiamo avere le bombe inesplose sui fondali». Fentini rivela inoltre di guardare con più fiducia al futuro dell’arcipela go dopo le recenti assicurazioni ricevute da Michele Emiliano, neo governatore della Puglia. «Ha detto che ci aiuterà», rivela. Il Comune ha in ballo diversi importanti interventi in campo portuale e ambientale. «Ci ha promesso la sua attenzione per valorizzare una volta per tutte le Isole Tremiti: o diventano una bomboniera oppure abbiamo fallito tutti». Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/ordigni-nei-fondali-di-pianosa-bisogna-bonificarli-no844452

Vado Ligure, trovato in mare un proiettile da mortaio della seconda guerra mondiale



di Claudio Vimercati
Savona - Un proiettile da mortaio risalente alla seconda guerra mondiale è stato rinvenuto questa mattina a Vado Ligure nello specchio acqueo davanti alla futura piattaforma Maersk. Nel pomeriggio l’ordigno è stato recuperato dagli artificieri dello Sdai della Marina Militare e poi fatto brillare a due miglia dalla costa, davanti a Celle Ligure. L’operazione, coordinata dalla Capitaneria di porto di Savona, si è conclusa intorno alle 17,30. Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2015/08/28/ARrcJphF-proiettile_mondiale_trovato.shtml

venerdì 28 agosto 2015

A Lignano entra in acqua e urta una bomba a mano


di Viviana Zamarian
LIGNANO. Stava camminando in acqua a circa tre metri di distanza dalla spiaggia, in riva all’isola di Sant’Andrea, quando ha improvvisamente urtato un oggetto metallico. Raffaele Di Santo si è chinato per raccoglierlo e per spostarlo accorgendosi subito che in mano aveva una bomba a mano risalente alla Prima guerra mondiale. Con cautela l’ha appoggiata in un gazebo di legno presente sulla spiaggia e ha contattato la Capitaneria di porto, fornendo tutte le indicazioni necessarie per individuare il luogo e per il suo recupero. Subito è stato contattato il team degli artificieri (Eod Team) del terzo Reggimento genio guastatori di Udine, unità incaricata di bonificare il territorio del Friuli Venezia Giulia e le province di Treviso e di Venezia dai residuati bellici dei due conflitti mondiali per un sopralluogo e il successivo riconoscimento (mediamente vengono portati a termine ogni anno 500 interventi di bonifica in tutto il territorio). Come detto si tratta di una bomba a mano attiva della Prima guerra mondiale. L’ordigno è stato messo in sicurezza in un luogo idoneo per il successivo brillamento. Ancora da stabilire sono la data e il luogo in cui esso si svolgerà.Tutte le operazioni saranno infatti coordinate dalla Prefettura di Udine. Soltanto in un secondo momento Raffaele Di Santo, che al suo rientro alla darsena Marina Uno è stato identificato dalla Guardia costiera, si è reso conto del pericolo corso durante la gita in famiglia.
«Ho corso un rischio molto grande – ha affermato –, mai avrei pensato che l’oggetto che avevo urtato mentre stavo camminando in mare fosse una bomba a mano. Ovviamente me ne sono reso conto dopo. Mi hanno detto che c’era il 50 per cento di probabilità che esplodesse». Spetterà adesso alla Prefettura coordinare le operazioni di brillamento. Fonte:http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/08/27/news/al-mare-entra-in-acqua-e-urta-una-bomba-a-mano-1.11996084 
messaggeroveneto.gelocal.it

Ordigno bellico tra Triscina e Tre Fontane. Capitaneria vietata la balneazione in un tratto di spiaggia


Nella spiaggia di Triscina e Tre Fontane e precisamente sul punto di coordinate Lat.37"34.921'N Long. 012"48.783'E, è stato rinvenuto un presunto ordigno bellico di forma cilindrica di lunghezza di circa 200 cm e diametro di 50 cm circa. In conseguenza di tale ritrovamento la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo con l’ordinanza n. 29 del 27 Luglio 2015 ha ordinato, con decorrenza immediata e fìno alla rimozione del predetto presunto ordigno, al fine di prevenire potenziali pericoli e garantire la pubblica incolumità, nella zona in questione il divieto di accesso da parte di personale diverso da quello appartenente alle locali Forze dì Polizìa. Sono, altresì, vietati nello specchìo acqueo antistante il transito, la sosta, I'ancoraggio, la balneazione, la pesca (pesca subacquea compresa) e l'esercizio di qualsiasi altro tipo dì attività, per un raggio di 50 metri dal punto sopra meglio. Al fine di garantire la sicurezza e tutelare la pubblica incolumità è fatto obbligo al Comune di Castelvetrano di transennare adeguatamente il tratto di arenile/scogliera interessato; nonché di apporre idonei cadelli monìtori di divieto ben visibilì e di interdire il transìto in quell'area sino ad avvenuta rimozione/distruzione del citato presunto ordigno. Fonte: http://castelvetranonews.it/notizie/?r=9JV

giovedì 27 agosto 2015

Quei semi velenosi che aiutano a non dimenticare


di Lia Celi
Sulla vendemmia 2015, che si profila ottima, dobbiamo ancora toccare ferro.
In compenso si può già parlare di anno d'oro per un'altra eccellenza della terra italiana: gli ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra mondiale.
Da Massa a Cosenza, da Verona a Orte, da Orvieto a Brindisi, quest'estate il Genio Artificieri e Guastatori ha sgobbato più di una squadra di raccoglitori di olive per disinnescare bombe sù e giù per la penisola, con conseguenti evacuazioni (a volte per migliaia e migliaia di persone: 13.500 i veronesi costretti a lasciare le case nel giugno scorso), blocchi stradali e disagi assortiti.
7 MILA ORDIGNI DISTRUTTI IN UN ANNO. L'ultimo episodio il 26 agosto, quando, per far brillare una bomba di 220 kg riemersa fra Orte e Attigliano, è stato chiuso un tratto dell'Autostrada del Sole, tagliando in due l'Italia come ai tempi della linea gotica.
L'ordigno è stato fatto brillare in un luogo sicuro, come gli altri 7 mila recuperati e distrutti dall'esercito solo nell'ultimo anno; otto al giorno circa gli interventi di bonifica o verifica.
Perché non bastano le bombe vere, parecchie, visto che fra il '43 e il '45 gli alleati ce ne sganciarono addosso 1 milione circa, di cui un quarto non esplose del tutto o è tuttora inesploso.
A queste, secondo il Genio dell'Esercito, vanno aggiunti affini come le granate, le bombe da mortaio e quelle a mano, per un totale di 25 mila potenziali sorpresine col botto ancora nascoste su tutto il territorio nazionale.
A RISCHIO GLI EX «OBIETTIVI STRATEGICI». Statisticamente, può essercene una non lontano da casa vostra, soprattutto se abitate nelle vicinanze di quelli che durante la guerra erano considerati «obiettivi strategici»: zone industriali, aeroporti militari o stazioni di una certa importanza.
Io abito non lontano dalla stazione di Rimini, che durante l'ultimo conflitto veniva usata dai tedeschi per rifornire le truppe nella zona di Roma, e qualche anno fa ho dovuto sfollare per alcune ore, mentre disseppellivano una bomba a poche centinaia di metri da casa mia.
Forse era stata sganciata durante l'incursione aerea alleata del 21 gennaio 1944, che si concentrò sulla ferrovia, forse in quella del '29 che semidistrusse il vicino Tempio malatestiano.
IL RISPETTO PER LE TRACCE DELLA BATTAGLIA. Fatto sta che non fece il suo dovere, forse per un difetto di fabbricazione o perché era stata lanciata da una quota troppo bassa, e, come una brutta addormentata, rimase immota e silenziosa per decenni, in attesa del bacio disinnescante di un artificiere.
Noi del quartiere abbiamo lasciato le nostre le case in silenzio, con un senso di rispetto, più che di paura. Rispetto per le tracce di quella immane battaglia di giganti consumata 70 anni fa nelle stesse strade dove oggi viviamo, dormiamo, passeggiamo in sicurezza con i nostri cari, sotto lo stesso cielo dal quale oggi possono cadere solo bombe d'acqua - pericolose e a volte mortali, certo, ma non come due quintali di tritolo.
I semi velenosi della guerra
La Storia ha arato profondamente la nostra terra, lasciando nelle sue viscere dei semi velenosi.
Molti vengono neutralizzati, altri generano a distanza di decenni la loro fioritura di sangue, come la bomba a mano Breda 35 che due anni fa ha ferito un gruppo di giovani vicino a un casolare nelle campagna di Novalesa.
«Era una scatoletta grossa come una lattina di Coca Cola, l'avevamo già vista, sembrava nuova», ha raccontato uno dei ragazzi colpiti.
CAMPI COLMI DI MINE E GRANATE. Era il 2013, ma poteva essere anche il 1945, quando campi e prati pullulavano di mine e granate. In molti cimiteri di campagna si trovano vecchie tombe di bambini che oggi sarebbero arzilli settantenni se un giorno, quando sembrava che l'incubo fosse finito, non avessero inavvertitamente inciampato in una granata inesplosa.
Ho una foto di mio padre a sei anni, in piedi nel suo cortile fra due bombe da mortaio alte quasi come lui. Era appena rientrato nella sua casa che i tedeschi avevano requisito l'anno prima come comando, e poi avevano abbandonato in tutta fretta inseguiti dagli Alleati, lasciando armi e proiettili (le armi le requisì mio nonno, comunista, che le consegnò alle autorità solo dopo l'attentato a Togliatti, quando il Migliore fece capire che sulla rivoluzione bisognava metterci una pietra sopra).
ERA L'ITALIA, SEMBRA L'AFGHANISTAN. Quell'Italia era come l'Afghanistan, 487 bambini uccisi o feriti dalle mine antiuomo solo nel 2014; però da noi non c'era Emergency. Nei due dopoguerra, lavorare come «recuperante», addetto al recupero di ordigni e proiettili inesplosi, era l'unica possibilità di guadagno per chi aveva una famiglia ma non possedeva che una zappa o un badile; poi divenne un hobby per collezionisti di «militaria».
Mortale sia come mestiere che come passatempo: decine le vittime in 90 anni, fra cui i sette morti sull'altopiano di Asiago nel 1974, due recuperanti a caccia di bombe e cinque innocenti che passavano di lì. Se tutto fosse andato bene, le bombe sarebbero state disseppellite e finite in qualche collezione privata.
NON RESTA CHE INCROCIARE LE DITA. Pare che esistano veri e propri arsenali privati di vecchi ordigni della Seconda e perfino della Grande Guerra, scoperti e non denunciati da gente che non sempre è in grado di identificarli e valutarne la pericolosità.
Forse la bonifica di certi armadi raddoppierebbe il lavoro già intenso degli artificieri dell'Esercito. A noi non resta che incrociare le dita e non esitare a disturbarli quando vediamo spuntare dalla terra una ferraglia sospetta.

Perché sì, potrebbe essere un innocuo scaldabagno arrugginito, come quello rinvenuto in luglio a Lignano, ma ci sono altrettante possibilità che sia un vecchio megapetardo sganciato dalla Raf o un letale souvenir di zio Adolf. Per capirlo, ci vuole un Genio. Fonte: http://www.lettera43.it/firme/quei-semi-velenosi-che-aiutano-a-non-dimenticare_43675184472.htm

Rimossi sul Monviso quintali di filo spinato risalenti all'ultima Guerra


Quintali di filo spinato, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, sono stati rimossi lungo i sentieri del Cole delle Traversette e del Buco di Viso, sui versanti italiani e francesi della Valle Po e del Ristolas, sul massiccio del Monviso. L'iniziativa nata in Francia, dal Parco del Queyras, ha immediatamente trovato la collaborazione del Parco del Po Cuneese. In questi giorni è avvenuta la rimozione, ad oltre 2000 metri di quota, lungo gli impervi canaloni delle Traversette. Le matasse di filo spinato erano state portate a dorso di mulo dagli alpini. "Le montagne che un tempo dividevano, ora uniscono - commenta il commissario del Parco del Po Cuneese, Silvano Dovetta - La collaborazione transfrontaliera con il Queyras ci ha permesso di sviluppare molti progetti interessanti in questi ultimi anni. Dal percorso Unesco-Monviso, al recupero del Buco di Viso, fino al Monviso Tour Trial che si correrà domenica prossima. La pulizia dei sentieri dal filo spinato permette di mettere in sicurezza un'area molto frequentata dagli escursionisti". Non tutto il filo spinato verrà rimosso. Una parte sarà mantenuta quale "monumento" alla memoria. Fonte: http://www.cronacaqui.it/cronaca/32036_rimossi-sul-monviso-quintali-di-filo-spinato-risalenti-allultima-guerra.html?pag=1

Tarquinia, la bomba è stata fatta brillare


Dopo il rinvenimento di un ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale avvenuto nei giorni scorsi a largo del litorale di Tarquinia, è stata attivata la necessaria procedura per la gestione dell’evento, che si è concluso oggi con il recupero e il brillamento dell’ordigno a cura del nucleo specializzato proveniente da La Spezia e cui le unità della Guardia Costiera hanno assicurato l’indispensabile cornice di sicurezza nell’area interessata. L’ordigno era stato segnalato da due sub e cui ha fatto seguito un avviso ai naviganti e un’ordinanza di interdizione della zona interessata da parte della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, al fine di prevenire ogni potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione.Il tutto si è svolto senza alcuna problematica, e la capitaneria ha potuto revocare la propria ordinanza restituendo ai diportisti la piena fruizione degli specchi acquei interessati. Fonte: http://www.tusciaweb.eu/2015/08/bomba-stata-fatta-brillare/

E’ stato fatto brillare l’ordigno bellico ritrovato a Montesecco


DI LEONARDO DELLE NOCI
ROTTAMMARE – E’ stato fatto brillare intorno alle 11.42 del 27 agosto l’ordigno bellico ritrovato durante le fasi di spegnimento del vasto rogo in zona Montesecco divampato alle prime ore del 14 agosto. La bomba, residuo del secondo conflitto mondiale, è stata trasportata nella zona dell’ex cava di ghiaia situata nell’area di San Francesco. Presenti al momento dello scoppio gli artificieri, i Vigili del Fuoco, i carabinieri, la Polizia Municipale, Protezione Civile e un discreto capannello di curiosi. Fonte: http://www.rivieraoggi.it/2015/08/27/207284/e-stato-fatto-brillare-lordigno-bellico-ritrovato-a-montesecco/

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Ritrovato ordigno bellico a Capojale


A seguito della segnalazione del proprietario di un’imbarcazione da diporto all’Ufficio Locale Marittimo di Rodi Garganico circa il rinvenimento di un presunto ordigno bellico a circa a 400 metri a levante del porto canale di Capojale in agro del comune di Cagnano Varano, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Vieste per la salvaguardia della pubblica incolumità ha disposto con decorrenza immediata e sino a termine operazioni di bonifica il divieto di transito, sosta, navigazione, ancoraggio, pesca, balneazione e qualsiasi altra attività in genere nella zona di mare individuata in un cerchio avente raggio di 300 metri e nel punto centrale le coordinate Lat. 41° 55’.350 N Long  015° 40’ . 650 (Datum di riferimento WGS84 Fonte: http://blog.rodigarganico.info/2015/cronaca/ritrovato-ordigno-bellico-a-capojale/

Youxian, (Cina) la bomba alla finestra


Un uomo rinviene in montagna residuati bellici risalenti alla seconda guerra mondiale. Incautamente decide trasportali al paese. Anzi di più, li sistema nella propria abitazione. Una granata addirittura sul davanzale di una finestra. I residenti notato la bomba su in alto, tra le tende, allertano prima l’imprudente (…) signore infine la polizia che giunta sul posto in poche ore restituisce la tranquillità sia alla famiglia del protagonista di questa vicenda sia a tutta la comunità.  Fonte: http://news.czt.cc/zz/2015/0826/67407.html

mercoledì 26 agosto 2015

Granate della Seconda guerra mondiale disinnescate dal Genio


È stato richiesto l’intervento del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona, ieri mattina (25 agosto) a Fanano, nel Modenese, per disinnescare due granate risalenti alla Seconda guerra mondiale. Gli artificieri cremonesi, coordinati dalla Prefettura di Modena e dal Comando Forze di Difesa Interregionale Nord di Padova, hanno effettuato la bonifica di due granate di artiglieria da 75 mm di nazionalità statunitense, risalenti al Secondo conflitto mondiale. Durante il riconoscimento degli ordigni, il team di specialisti ha constatato in una delle due granate un caricamento incendiario al fosforo, per cui si è reso necessario richiedere il supporto dei Vigili del Fuoco per scongiurare eventuali focolai d’incendio durante il brillamento. Le operazioni si sono concluse con successo alle 16.30. DUAL USE – La Forza Armata cremonese, grazie alla capacità ‘dual-use’ (ossia la capacità di collaborare con le autorità civili) dei propri reparti, oltre all’impiego operativo nelle missioni internazionali, è in grado d’intervenire, in ogni momento, nei casi di pubbliche calamità e utilità a supporto della popolazione su tutto il territorio nazionale dimostrandosi una risorsa pronta e flessibile al servizio del Paese. L’Esercito Italiano negli ultimi 10 anni ha effettuato oltre 25.000 interventi per la bonifica di ordigni risalenti alle guerre mondiali. Il 10° Reggimento Genio Guastatori è uno dei 12 reggimenti dell’Esercito dislocati su tutto il territorio nazionale, in grado di intervenire per la bonifica degli ordigni esplosivi e dei residuati bellici. Fonte: http://artventuno.it/2015/08/granate-della-seconda-guerra-mondiale-disinnescate-dal-genio/
artventuno.it

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Grottammare - Bomba a Monte Secco, domattina il sopralluogo degli artificieri


Alle 10 sarà fatto brillare l’ordigno bellico rinvenuto dai vigili del fuoco in zona Monte Secco, a Grottammare, lo scorso 14 agosto
I pompieri, assieme alla Protezione civile, stavano spegnendo un rogo con l’ausilio di Canadair. Al loro fianco gli uomini della Forestale che scovarono la bomba. 
Gli artificieri del Reggimento Genio Ferrovieri di Castelmaggiore si recheranno nel punto in cui è stato rinvenuto l’ordigno. Al momento si sta decidendo se farla esplodere in loco oppure disinnescarla. Fonte: http://www.veratv.it/notizia/2015/08/26/0025151/Grottammare---Bomba-a-Monte-Secco,-domattina-il-sopralluogo-degli-artificieri.aspx

Strada chiusa a Camaiore per la rimozione di un ordigno bellico


Via Antichi chiusa al traffico per disattivazione e rimozione di un residuato bellico. Venerdì la strada di Camaiore resterà off limits per veicoli e pedoni un paio d'ore, dalle 10 alle 12, esclusivamente per il tempo necessario al personale artificiere del Genio di Piacenza per svolgere in tutta sicurezza le operazioni di rimozione. Fonte: http://www.luccaindiretta.it/versilia/item/53308-strada-chiusa-a-camaiore-per-la-rimozione-di-un-ordigno-bellico.html

Fiume Sarno, rimossa e fatta brillare la mina tedesca della Seconda Guerra Mondiale


E’ stata rimossa la mina di costruzione tedesca risalente alla Seconda Guerra Mondiale rinvenuta durante le operazioni di dragaggio nel punto di confluenza delle tre sorgenti del Fiume Sarno. Questa mattina, in via Porto a San Valentino Torio, è arrivata la squadra di artificieri del 21esimo Reggimento Genio Guastatori di Caserta specialisti della Brigata Bersaglieri Garibaldi. Il residuato bellico di circa 40 centimetri di diametro è stato portato in una cava in via Sarno Palma a Sarno e fatto brillare in tutta sicurezza. A spiegare l’operazione è stato il Caporal Maggiore Capo scelto, Grimaldi Luigi del 21esimo Reggimento Guastatori agli ordini del colonnello Ettore Motti inquadrato nella Brigata Bersaglieri Garibaldi.

«Si tratta di una mina anticarro di fabbricazione tedesca, una Teller 42 che è stata trasportata in tutta sicurezza in una cava idonea per il brillamento. L’attività si è conclusa con bonifica dei luoghi». Sul posto anche un mezzo di soccorso della Croce Rossa Italiana, ed i carabinieri della stazione di San Valentino Torio. La mina era venuta fuori dall’alveo del fiume venerdì scorso. Durante le operazioni di dragaggio era stata tirata su insieme ai fanghi dall’escavatore all’opera. Gli artificieri del 21esimo Reggimento Genio Guastatori specialisti della Brigata Bersaglieri Garibaldi, coordinati dal secondo Comando delle Forze di Difesa, dall’inizio dell’anno hanno effettuato già circa 140 interventi di bonifica nell’area di competenza comprendente la Campania e le province di Latina ed Isernia, distruggendo oltre 350 ordigni di vario calibro. Fonte: http://www.etalia.net/articles/a1f9c1365-8ec9-4e95-b4da-41acc82232fc
.ottopagine.it