di Teresa Di Rocco
LANCIANO. «“Non avvicinatevi all’area. La bomba è pericolosa, inesplosa, quindi prestate massima attenzione. Arriveranno subito gli artificieri per disinnescarla». Questo mi hanno detto i vigili del fuoco 6 giorni fa, mentre transennavano l’area dove ho trovato una bomba risalente alla seconda guerra mondiale. Ma da allora, più nulla. E dal 29 agosto viviamo con una bomba di 60 centimetri per 15 vicino casa, che potrebbe esplodere e far saltare in aria noi e le altre famiglie che vivono qui vicino. Sono esterrefatto per questa non curanza». È il racconto sconcertante di Antonio Giuliante che una settimana fa, mentre faceva dei lavori davanti casa, un piccolo scavo per far passare i fili del contatore dell’elettricità in contrada Serroni, ha scoperto un ordigno bellico inesploso.
Ha avuto l’accortezza di fermarsi, di non toccare nulla e di avvisare subito vigili del fuoco e carabinieri. Che, arrivati immediatamente, hanno messo in sicurezza l’area, in attesa degli artificieri. «Ho subito capito che era una bomba, vista la forma e le dimensioni», dice Giuliante, «poi ho ricordato che mi avevano detto che qui vicino c’era un deposito di armi, di bombe dei tedeschi, e mi sono subito fermato con lo scavo. Credevo che gli artificieri arrivassero il giorno dopo il ritrovamento, invece ormai sono giorni che li attendiamo con apprensione, invano. E non è possibile vivere con un ordigno bellico inesploso, e scoperto, vicino casa».
L’uomo ha coperto la bomba mettendoci un po’ di terra e una lastra di ferro sopra, come consigliato dai vigili del fuoco. Ma è pur sempre un rimedio alla buona e per nulla sicuro visto che si tratta di un ordigno grosso e con tanto di spoletta ancora intatta. «Spoletta che ho lasciato coperta ancora dalla terra», precisa Giuliante, «e meno male, visto che l’intervento che doveva essere urgente non c’è stato. Non ci hanno detto di evacuare l’area, pensando a un intervento tempestivo. Viviamo qui con altre famiglie con la paura che la bomba possa esplodere. Non solo, siamo praticamente segregati in casa. Per uscire abbiamo chiesto la cortesia ad un vicino di passare sul suo terreno agricolo, e con la pioggia di questi giorni uscire con il fango non è bello. Poi siamo senza auto. Che facciamo, devo chiamare la Protezione civile per andare a fare la spesa?».
Una storia incredibile. La famiglia Giuliante continua a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e attende, assieme alle altre famiglie che vivono vicino alla bomba, l’arrivo degli artificieri. Solo dopo che la bomba sarà disinnescata potranno tornare a dormire tranquillamente e a riprendere i lavori e la vita di tutti i giorni. Fonte: http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2014/09/04/news/segregati-in-casa-da-giorni-per-la-bomba-nel-terreno-1.9874064