Senato

Senato
biografiadiunabomba

sabato 21 settembre 2013

ORDIGNO BELLICO RINVENUTO DAI SOMMOZZATORI DELLA FINANZA

AGI) - Brindisi, 21 set. - I sommozzatori della Guardia di Finanza di Bari hanno eseguito un'ispezione subacquea dei fondali nella zona di Savelletri, rinvenendo, a una profondita' di 15 metri, a circa 2 Km dalla costa, un ordigno bellico di piccolo calibro, verosimilmente utilizzato nei cannoni dell'artiglieria navale durante la seconda guerra mondiale.
  Sono state, quindi, avviate rapidamente le previste procedure, secondo i protocolli di sicurezza, interessando la Prefettura di Brindisi. La zona e' stata interdetta alla navigazione, con ordinanza della Capitaneria di Porto, per consentire l'intervento dello speciale reparto della Marina Militare abilitato alla bonifica di materiale esplodente o pericoloso.
  Gli specialisti della Marina hanno fatto brillare l'ordigno.
Fonte:

 
Fonte video: LUCATURINEWS

Munizioni sui fondali di Muggia Da La Spezia per farle brillare


di Piero Rauber
Erano più vecchie ancora del Tlt. Sono venute a galla, e quasi nel vero senso dell’espressione, pochi giorni fa. Alcune casse zeppe di proiettili di vario calibro e cartucce per pistole e fucili (160 e 700 pezzi, rispettivamente) appartenute alle forze armate britanniche, e seminate ancora al tempo del secondo conflitto mondiale, sono state scoperte per caso l’altra settimana da un bagnante mentre si stava dilettando in un’immersione nelle acque di Muggia. Ieri un nucleo speciale Sdai (il Servizio difesa antimezzi insidiosi) composto da artificieri arrivati dal Comsubin, il Comando subacquei ed incursori di La Spezia, ne ha fatto brillare il contenuto in Golfo, in mare aperto, a debita distanza di sicurezza, col supporto logistico della locale Capitaneria di Porto e con la reperibilità, se al caso fosse servita, di un’equipe del 118.
Non è servita. L’operazione, lontana da occhi civili, è filata liscia, come ha fatto sapere nel pomeriggio - a munizioni rese definitivamente innocue, e con gli artificieri del Comsubin già in viaggio per La Spezia - la stessa Capitaneria. Le casse, come detto, erano state trovate per una pura casualità nelle acque che stanno davanti al Lazzaretto. Si trovavano a una profondità di circa quattro metri, distanti in orizzontale non più di cinque dallo spigolo di uno scoglio che sta sopra il livello del mare. Ma come mai sono state notate soltanto adesso, che sono passati settant’anni o giù di lì?
L’ipotesi più plausibile, senza scomodare dietrologie facili di questi tempi né la memoria di Gladio o che altro ancora, è che le forti mareggiate che hanno insistito pure quest’anno in estate su Trieste e in particolare su quel tratto di costa a luglio - come fanno notare sempre dalla Capitaneria - abbiano movimentato i fondali e fatto rotolare le casse verso riva esponendole così all’occhio del sub amatore intento a cercare pesci più che armi.
Non appena giunta la segnalazione alla Capitaneria, questa - come da prassi, anzi da rigido protocollo - ha informato a fari spenti la Prefettura, che a sua volta ha attivato gli organi centrali dello Stato, dal quale infine è partito l’ordine d’intervenire ai reparti preposti. Fossero state trovate a terra, sarebbero arrivati gli artificieri di terra. E invece è toccato a quelli della Marina. Ieri, di primo mattino, è scattata l’operazione brillamento. Le barche coinvolte, inizialmente, erano ben visibili dal Lazzaretto. Poi, mano a mano, sono diventate un puntino all’orizzonte. Pure questo fa parte del protocollo: questioni di distanza per questioni di sicurezza. Verso mezzogiorno il problema era stato risolto, all’una l’operazione di fatto già chiusa nel silenzio. Lo stesso silenzio, quasi, nel quale le casse erano rimaste lì dai tempi in cui queste terre, e questi mari, a ridosso di un confine che non c’è più, erano stati teatro di guerra e dolore.
Fonte:
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/09/20/news/munizioni-sui-fondali-di-muggia-da-la-spezia-per-farle-brillare-1.7773240

venerdì 20 settembre 2013

Parma: Trovati residui bellici nell'area ex scalo merci


Durante le operazioni di scavo per la costruzione del nuovo Polo pediatrico territoriale, iniziate lo scorso 6 agosto nell'area dell'ex-scalo merci di viale Fratti a Parma, sono stati ritrovati alcuni residuati bellici. Ne dà notizia l'Asl in una nota. "Si tratta probabilmente di proiettili risalenti all'ultimo conflitto mondiale, ma sono privi del meccanismo di innesco e quindi non pericolosi" spiega l'azienda sanitaria. Il servizio attività tecniche dell'Asl ha provveduto a denunciare il ritrovamento al comando provinciale dei carabinieri di Parma che ha attivato le procedure per lo smaltimento dei proietti. Le operazioni per la costruzione del Polo proseguono ora regolarmente, con l'assistenza costante di tecnici specializzati nel monitoraggio di eventuali presenze di residuati bellici.
Fonte:
 http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/09/20/news/trovati_residui_bellici_nell_area_ex_scalo_merci-66943533/

Ordigno bellico fatto esplodere a Monleale


di Stefano Brocchetti
MONLEALE - Un ordigno inesploso dalla seconda guerra mondiale è stato fatto brillare ieri mattina a Monleale dagli artificieri. Martedì un residente nella località della Val Curone aveva casualmente rinvenuto un ordigno nell'erba nei pressi del pozzo di una casa in ristrutturazione, a pochi metri dalla strada provinciale della val Curone che attraversa il paese. Nello specifico si trattava di un pignone, un tipo di mina anticarro, rimasta inesplosa dalla seconda guerra mondiale. Da qui la denuncia ai carabinieri, che dopo avere presidiato per un paio di giorni e notti la sicurezza dell'area, hanno fatto intervenire gli artificieri dell'esercito, giunti da Torino ieri mattina. Pochi i disagi: la strada provinciale è stata bloccata per circa tre quarti d'ora, dalle 9,30 alle 10,45, con traffico deviato in loco, nove case sono state fatte evacuare e anche una distilleria che opera proprio accanto al terreno in cui è stato rinvenuto l'ordigno. Notevole il botto, udito in tutto il paese e in parte dei paesi e delle valli confinanti.
 Fonte:

Rinvenuto ordigno bellico nel paese Rocchetta e Croce


ROCCHETTA E CROCE. In Rocchetta e Croce (CE), in un terreno sito in località Casarino, è stato rinvenuto un ordigno esplosivo dalla forma cilindrica, con elica nella parte terminale, della lunghezza di 15 cm., risalente, verosimilmente, ultimo conflitto mondiale.
L’intera zona è stata circoscritta e messa in sicurezza, in attesa dell’intervento degli artificieri per la sua rimozione.
Fonte:

giovedì 19 settembre 2013

Dal Naviglio riaffora un ordigno bellico


Vaprio d'Adda, 19 settembre 2013 - Proiettile da mortaio nel Naviglio Martesana: prelevato e fatto brillare in cava, l’allarme è durato poche ore. È stato un passante, l’altro pomeriggio, a segnalare la presenza del grosso proiettile, che si trovava nel letto semivuoto del Naviglio in via Alzaia Sud e che probabilmente è stato restituito dai lavori di asciutta e pulizie dei giorni scorsi. Del ritrovamento sono stati immediatamente avvertiti i carabinieri di Vaprio, ed è partito l’operato da protocollo: il proiettile, infatti, è considerato residuato bellico. L’area è stata temporaneamente isolata e messa in sicurezza, sul posto sono intervenuti gli artificieri del comando provinciale carabinieri di Milano e si è proceduto al prelievo in sicurezza. Il piccolo ordigno è stato poi fatto brillare entro sera nella cava di Groppello d’Adda, sito dove vengono solitamente portati, per operazioni analoghe, i residuati che il terreno spesso restituisce in zona.  L’area interessata è stata riaperta regolarmente al traffico. I disagi ridotti, praticamente, a zero.
Fonte:
http://www.ilgiorno.it/martesana/cronaca/2013/09/19/952763-ordigno-vaprio-naviglio.shtml

Trovate due bombe in un cantiere


Due ordigni bellici sono stati trovati lunedì mattina nel cantiere edile di via dei Pioppi, a Catene, dove è in fase di costruzione la nuova casa di riposo. I lavori sono sospesi, in attesa che arrivino gli artificieri a recuperare i due ordigni, che probabilmente sono della seconda guerra mondiale. La scoperta è stata fatta lunedì mattina, verso le 11, dagli operai della ditta “Biotto Mario Escavazioni” di Camponogara impegnati nei lavori di bonifica preliminari al cantiere vero e proprio. Quando gli strumenti magnetici hanno segnalato la presenza di qualcosa che non andava hanno cominciato a scavare più lentamente con la benna, fino a che hanno trovato i due ordini. Sono una bomba d’aereo lunga cinquanta centimetri e dal diametro di 20, e un proiettile di artiglieria lungo 40 centimetri e del diametro di 15, entrambi in un pessimo stato di conservazione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Marghera e di Mestre, che hanno provveduto a mettere in sicurezza in cantiere, in attesa che arrivino gli artificieri a prelevare gli ordigni, per farli poi brillare. In attesa di questa operazione il cantiere, va da sé, è fermo. «Lunedì e anche martedì il cantiere è stato fermo» spiega Biotto, titolare della ditta «perché non ci sono le condizioni di sicurezza per poter continuare. Dobbiamo aspettare che vangano a prendere i due ordigni». (f.fur.)
Fonte:
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/09/18/news/trovate-due-bombe-in-un-cantiere-1.7771378

La Grande Guerra: 100 anni dopo. La Rai celebra il centenario del primo conflitto mondiale


Quaranta detonatori e tritolo in buono stato trovati in una cantina a Loano


Loano. Gli artificieri della brigata alpina Taurinense hanno fatto brillare stamattina quaranta detonatori e diversi pezzi di tritolo in buono stato di conservazione, che erano stati rinvenuti in una cassetta di legno dal proprietario di una cantina ereditata dal padre, palombaro sminatore. Il team del 32mo reggimento genio è giunto da Torino su segnalazione della Prefettura di Savona e ha concluso l'intervento - in coordinamento con i Carabinieri di Loano - con il brillamento degli ordigni in una cava nei pressi di Borghetto Santo Spirito. Dall'inizio dell'anno, gli specialisti della brigata Taurinense dell'Esercito - di recente rientrata dalla missione in Afghanistan - hanno condotto oltre cento interventi in tutto il territorio del Nordovest, con la distruzione di oltre 200 residuati bellici e ordigni di vario tipo. Quello di oggi è stato il quarto intervento nel 2013 in provincia di Savona, dopo la neutralizzazione di una bomba a mano ritrovata ad Onzo, lo scorso mese di maggio, e - il mese precedente - di due proiettili d'artiglieria rispettivamente ad Albisola Superiore e a Bormida.
Fonte:
http://www.rsvn.it/quaranta-detonatori-e-tritolo-in-buono-stato-trovati-in-una-cantina-a-loano.lits4c33268.htm

Coppia di turisti trova bomba inesplosa nel Torinese


Cumiana (Torino) - Una coppia di turisti olandesi hanno trovato un residuato bellico durante una passeggiata.
Curioso ritrovamento per una coppia olandese in sosta al campeggio Verna di Cumiana, dove sono alloggiati con la loro tenda. Durante una passeggiata in campagna i due si sono imbattuti in uno strano oggetto metallico dalla forma ad ogiva.
I due coniugi hanno segnalato il curioso ritrovamento ai carabinieri di Cumiana, che sono prontamente
intervenuti con una pattuglia ed hanno individuato l'oggetto.
Gli accertamenti sono in corso, ma si ipotizza che si possa trattare di un residuato bellico della seconda guerra mondiale, probabilmente relativo ai cannoneggiamenti dei nazi-fascisti a Cumiana e Giaveno del '44. L'ordigno, in buone condizioni di conservazione sarebbe venuto alla luce a causa della erosione delle ultime piogge.
Fonte:
http://www.ogginotizie.it/272134-coppia-di-turisti-trova-bomba-inesplosa-nel-torinese/#.Ujr7eZBH7IU

Rimossa una bomba vicino alla stazione di Spresiano


SPRESIANO – La bomba, risalente alla prima guerra mondiale, era spuntata durante il fine settimana e questa mattina è stata rimossa.
Per effettuare l’intervento di rimozione, sono intervenuti artificieri e polizia ferroviaria: tutto è filato liscio, l’ordigno, lungo circa 40 centimetri, è stato rimosso senza che ci fosse alcun intoppo e fatto brillare altrove. Si trovava ad una profondità di circa 30 centimetri. A rinvenirlo erano stati alcuni operai che stavano facendo uno scavo nel parcheggio vicino alla stazione.
Durante le operazioni di rimozione i treni sono stati bloccati.
Fonte:
http://www.oggitreviso.it/rimossa-una-bomba-vicino-alla-stazione-di-spresiano-70460

martedì 17 settembre 2013

TRANI : Ricordo del bombardamento tedesco in città, su casa salvati



Di Andrea Moselli

 
Le commemorazioni hanno il nobile e preciso scopo di perpetuare il ricordo, per non dimenticare come si suol dire ma soprattutto per accrescerci mediante la comprensione degli avvenimenti. In queste giornate di settembre sia a livello nazionale che locale si parla dei “fatti del 1943”.  Situazioni e storie distanti dalla mia generazione, figlia degli anni 90, forse per una sorta d’inconscia legittima difesa, dovuta alla paura del futuro che ci vuole vivere alla giornata tristemente distaccati e forse troppo virtuali. Forse a casua dello stile di vita odierno, nonostante l’allungamento dell’età media, siamo spesso privati dell’apporto dei naturali punti di riferimento, gli anziani, custodi della memoria. Fra mostre, celebrazioni, eroi e terzi divenuti tali, vorrei nel mio piccolo contribuire condividendo un passaggio di quei giorni avvenuto a Trani. All’angolo fra via P. Palagano e via S. Gervasio insiste una gradevole palazzina liberty, quella della famiglia Salvati. Un nucleo tipico di quegli anni formato da Filippo e Vera con i loro sei figli. Nominato notaio in Sardegna, rinuncia alla libera professione per stare accanto ai suoi cari, svolge l’attività di ragioniere nella ditta dei familiari, la distilleria De Feo, (che sarà poi assorbita dalla Stock).  Sono anni sicuramente non semplici, soprattutto per i ragazzi, Nico colonnello della Pai (polizia dell’africa italiana) nel frattempo è stato fatto prigioniero, Rino è contrammiraglio medico in un sottomarino e anche Nardo tenente di vascello è partito per la guerra. Le ragazze Lucia Nina e Pina completano gli studi. All’indomani del 12 settembre Trani è una città scossa dove molti preferiscono spostarsi su zone più sicure come bari che era stata già liberata dai nazisti. Il giorno seguente fu, infatti, bombardata la caserma Duca delle Puglie. La mattina del 14 settembre del 1943 un aereo tedesco decolla da Barletta bombardando nuovamente la città. Furono colpiti l’Ufficio Postale con l’attigua abitazione dei Palumbo e probabilmente per errore casa Salvati. Due bombe sono cadute sulla palazzina lo scenario che si presenta è tragico, il portone con la rampa delle scale è stato completamente spazzato via, le stanze da letto sono distrutte. Nel bombardamento perde la vita, un’affittuaria, Teresa Romanelli di sessantacinque anni.

 La piccola dei Salvati, Pina ha vent’anni, in quel momento si sta recando nello studio per prendere alcuni libri, la bomba cade su di lei, la stanza le precipita addosso sommergendola dalle macerie, Lucia e Nina erano con la madre nella parte rimasta parzialmente integra del fabbricato.

Tempestivamente il padre aiutato dal dirimpettaio Mimì Servodio, che nonostante la tensione di un bombardamento col pericolo altissimo di un secondo, esce subito dalla sua abitazione per dare una mano. Mimi Servodio è un imprenditore tessile famoso per il suo maglificio.

Riescono a estrarre Pina dalle macerie: il suo corpo è interamente coperto di sangue per miracolo è ancora viva, anche se priva di sensi. Letteralmente a braccia il papà e Mimì Servodio senza indugi corrono a piedi verso l’ospedale, a quei tempi sito in piazza Gradenico nell’ex monastero degli agostiniani.

La disperata corsa è stoppata da alcuni militari tedeschi in piazza  Bisceglie, i quali vedendo le condizioni della ragazza fanno intendere che vogliono porre fine alle sue sofferenze, ritenendola ormai irrimediabilmente compromessa. Costringono a far posare Pina per terra e intanto passano minuti che potrebbero essere vitali. Decisivo l’intervento di Servodio che masticando qualcosa di tedesco riesce a convincere i militari a lasciarli proseguire per raggiungere l’ospedale poiché Pina respirava ancora.

Mauro Piracci, racconta nel volume del fratello Raffaele "Accadde a Trani nel 43” la sensazione che provò quella mattina abitando a ridosso di via S. Gervasio “ le bombe sembravano cadute in casa i vetri erano in frantumi una colonna di fumo denso si levava da casa Salvati” in seguito in compagnia di Padre Mignone, barnabita, cappellano militare del Presidio si recò all’ospedale civile per sincerarsi sulle condizioni di Pina.

Ricordo ancora quando si parlava dell’accaduto, molto di rado a dire il vero, forte era la voglia di non ricordare ma era impossibile penso per lei dimenticare.

 Viva per miracolo, con delle schegge conficcate in testa ma che fortunatamente non avevano arrecato danni vitali, sorridendo accennava allo squittio dei topi presenti in ospedale che divoravano l’ambita cioccolata che le avevano portato.       

 Pina dedicò la sua vita all’insegnamento e alla famiglia, vivendo sempre con quegli ospiti fortunatamente silenziosi e immobili, le schegge della bomba che non fu mai possibile asportare.

La mia stima va a Mimì Servodio, un uomo che non esita un attimo pur mettendo a rischio la sua stessa vita a prodigarsi per i valori della fratellanza della Vita. Grazie per il suo gesto spontaneo, un esempio che merita d’esser ricordato.

Riportando questa testimonianza non posso fare a meno di esprimere la mia gratitudine per i tuoi insegnamenti, spesso tante cose si comprendono a posteriori ma l’amore e la passione che hai trasmesso, caratteristiche serenamente delineate in te, rimarranno indelebili.

 Sono stato fortunato e sono orgoglioso di esser stato tuo nipote, grazie Nonna Pina.

 

Fonte:

http://batcomunica.blogspot.it/2013/09/trani-ricordo-del-bombardamento-tedesco.html

La città bombardata secondo 'Deleta Beneventum': ' Il Comune si attivi per dedicare una strada alle vittime civili'


Una "ferita" storica, qualcosa che resterà sempre nella memoria dei beneventani. Dopo la ricorrenza religiosa dei giorni scorsi nel luogo simbolo dei bombardamenti degli Alleati del 1943, la Cattedrale di Benevento, ritorna la quinta edizione di "Deleta Beneventum", organizzata dal Comune di Benevento, Provincia e Archeoclub d’Italia-sezione di Benevento e in programma dal 27 al 29 settembre: "Insieme a Cassino - ha puntualizzato l'assessore alla Cultura, Raffaele Del Vecchio - Benevento è stata la città più martoriata da quei tragici eventi del 1943. Bombardamenti che ci hanno tolto tanto anche in beni culturali, come è successo ad esempio al Duomo sventrato dalle bombe. Ora è giusto ricordare la ferita storica anche con un rievocazione che, se è arrivata alla quinta edizione, vuol dire che è gradita anche dai beneventani". Poi una puntualizzazione: "Il Comune di Benevento ha sostenuto l'iniziativa senza per dare un sostegno economico, visto il particolare momento di crisi". Il presidente dell’Archeoclub d’Italia-sezione di Benevento, Michele Benvenuto, a sua volta ha spiegato la scelta della campana come logo della manifestazione: “Rappresenta il simbolo di rinnovamento e della volontà di ripresa dopo le distruzioni causate dai bombardamenti. Per l’occasione la famosa ditta Marinelli ci affiderà la campana realizzata per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia". Poi un auspicio: "Ci auguriamo che questa giornata possa diventare, nel tempo, un appuntamento istituzionale. Auspichiamo inoltre ad avere a Benevento una strada dedicata alle vittime civili dei bombardamenti degli Alleati". Infine una piccola polemica: "Abbiamo invitato a partecipare anche i Boy Scout di Benevento e l'associazione delle Famiglie dei Caduti che però hanno rifiutato". Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento c'era anche il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Benevento, Vassalli: "Per i Caschi Rossi si tratta di una partecipazione doverosa - ha detto durante il suo intervento - per ricordare quei tragici momenti dove noi siamo stati parte attiva nei soccorsi subito dopo il bombardamento".

Questo il programma completo della tre giorni:

Venerdì 27 settembre

Palazzo Paolo V
ore 18.30 -Inaugurazione della manifestazione - Tavola rotonda “Guerra e pace”, proiezione di filmati inediti

Sabato 28 settembre

Corso Garibaldi
ore 10 - Estemporanea di pittura sul tema a cura degli allievi del Liceo Arti­stico Statale di Benevento

Convitto Nazionale Giannone in P.zza Roma
Ore 11 - Inaugurazione della mostra foto-documentaria e multimediatica

Corso Garibaldi
Ore 18 - Sfilata di auto civili e militari di interesse storico inserita in un per­corso cittadino


Domenica 29 settembre

Piazza Roma
ore 10 - Esposizione di mezzi civili e militari della seconda guerra mondia­le

Convitto Nazionale Giannone in P.zza Roma
ore 10.30 - Mostra foto-documentaria e multimediatica

Piazza Roma
ore 18 -Ricostruzioni sceniche dei bombardamenti del settembre/ottobre 1943
ore 19.30 - Premiazione dei partecipanti all’estemporanea di pittura
ore 20 - Schieramento dei gonfaloni delle associazioni civili e combatten­tistiche partecipanti e commemorazione autentica delle 2000 vitti­me civili

G.V.
Fonte:
http://www.ilquaderno.it/la-citta-bombardata-secondo-deleta-beneventum--il-comune-attivi-dedicare-una-strada-vittime-civili-88587.html

Ordigno bellico avvistato davanti al Lido


Un ordigno bellico è stato avvistato in mare , ieri mattina, a poche centinaia di metri dalla spiaggia dello stabilimento balneare “Il Lido”.
A trovare l’ordigno sul fondale è stato un bagnante che nuotava con la maschera a poca distanza dalla riva. I vigili del fuoco, intervenuti per verificare la natura dell’ordigno, hanno segnalato con una boa il punto di ritrovamento e impedito ai bagnanti di immergersi in acqua nello spazio circostante. Oggi, la squadra sommozzatori dei Vigili del fuoco provvederà alla bonifica del tratto di mare.
Fonte:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/09/16/news/ordigno-bellico-avvistato-davanti-al-lido-1.7756893

lunedì 16 settembre 2013

Casaluce. Ordigno bellico inesploso trovato in un fondo agricolo


Casaluce: Nella tarda mattinata, a Casaluce, in via Dante, i militari della stazione di Teverola a seguito di una segnalazione di un cittadino hanno rinvenivano, all’interno di un fondo agricolo, di proprietà di un 58enne del luogo, un ordigno bellico inesploso verosimilmente proiettile da obice, risalente ultimo conflitto mondiale. La zona è stata delimitata ed attualmente sorvegliata.
Fonte:
http://interno18.it/cronaca/36467/casaluce-ordigno-bellico-inesploso-trovato-un-fondo-agricolo

Trova un ordigno bellico lungo la linea ferroviaria


SPRESIANO. Un ordigno bellico della Seconda guerra mondiale è stato trovato lungo la linea ferroviaria, nei pressi della stazione ferroviaria di Spresiano. Il fatto è avvenuto venerdì pomeriggio, in un cantiere non lontano dalla stazione, sulla linea ferroviaria verso Montebelluna. Un operaio, mentre stava lavorando con la ruspa, ha intravisto l’ordigno tra il materiale che aveva appena raccolto con la pala. Per questo motivo, ha sospeso il lavoro ed ha chiamato la polizia ferroviaria. Sul posto sono intervenuti gli agenti gli agenti della Polfer di Treviso che hanno immediatamente delimitato la zona con il nastro, in modo da rendere il posto inaccessibile anche ai curiosi. Del fatto è stato avvertito anche il Genio militare che si occuperà del disinnesco dell’ordigno nei prossimi giorni. Non sono comunque previsti evacuazioni o disagi particolari per il traffico ferroviario. La potenza dell’ordigno, inesploso, non pregiudicherà infatti il traffico lungo la linea ferroviaria.
Fonte:
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/09/15/news/trova-un-ordigno-bellico-lungo-la-linea-ferroviaria-1.7752432

Ritrovato ordigno della Seconda Guerra Mondiale in Val Belluna


di
SEDICO, Belluno — Una bomba di circa 250 chilogrammi è stata ritrovata pochi giorni fa in Val Belluna. L’ordigno inesploso risale alla Seconda Guerra Mondiale ed è stato rinvenuto durante dei lavori nei pressi di Bribano, frazione di Sedico a pochi chilometri da Belluno.
Secondo quanto riporta il Corriere delle Alpi, l’ordigno è stato trovato venerdì attorno a mezzogiorno dagli operai che stanno effettuando degli scavi per realizzare una nuova strada nei pressi del ponte di Bribano, nel comune di Sedico in provincia di Belluno. L’impresa ha immediatamente sospeso i lavori contattando il sindaco della cittadina che a sua volta ha informato la Prefettura, i Carabinieri e l’Anas.
Sabato sono giunti sul posto del ritrovamento, preventivamente transennato, gli artificieri del Genio guastatori di Trento. Secondo le prime informazioni pubblicate dal quotidiano si tratta di una bomba inesplosa risalente alla Seconda Guerra Mondiale. L’ordigno bellico è lungo un metro e contiene 120 chilogrammi di esplosivo per un peso complessivo di circa 250 chilogrammi.
Gli artificieri hanno messo in sicurezza l’ordigno e l’area, che rimarrà transennata fino a che non sarà effettuata la rimozione. Domani ci sarà una riunione operativa in Prefettura per decidere quando avverrà e quante persone dovranno essere evacuate. La popolazione di Sedico non è nuova a questi fatti: già nel 2002 fu evacuata per far brillare una bomba simile a questa, trovata nel letto del torrente Cordevole, a poca distanza dal luogo del recente ritrovamento.
Fonte:
http://www.montagna.tv/cms/?p=51321

Tre interventi a settimana per disinnescare gli ordigni inesplosi


di Massimiliano Peggio
 
È l’eredità distruttiva della guerra che riaffiora dopo quasi settant’anni. Piccoli ordigni nascosti in soffitta dai nonni partigiani, granate di cannone imprigionate tra le nevi o bombe farcite di tritolo sepolte sotto le città. Per i genieri alpini della Taurinense, che operano in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, quello di Grugliasco è stato l’intervento di bonifica numero 103 dall’inizio dell’anno, con oltre 200 ordigni di vario calibro distrutti. «In media - dicono gli esperti - calcoliamo tre ritrovamenti la settimana».

Armi micidiali
In genere sono le vecchie case di periferia o le località di montagna a restituire il maggior numero di ordigni. Per lo più bombe a mano, impiegate nella guerra partigiana. Piccole ma insidiose. Sono più sensibili agli urti, vanno maneggiate con cura. Lo scorso marzo, a Novalesa, tre ragazzi avevano trovato una bomba a mano «Breda 35» della seconda Guerra Mondiale nascosta tra le pietre di un muretto a secco, in un campo alla periferia del paese. Nel tentativo di ispezionarla, la granata era esplosa ferendoli.
Le grandi bombe di aereo, invece, capaci di distruggere interi isolati, sono più potenti ma prevedibili. «L’esplosivo - dicono gli artificieri della Taurinense - non invecchia, anche a distanza di anni mantiene inalterata la sua capacità distruttiva». Sono ordigni inesplosi, sganciati sugli obiettivi strategici: fabbriche, ponti, stazioni e reti ferroviarie. Bombe difettose all’origine oppure cadute di «pancia» senza che la spoletta si attivasse, o gettate lontano dagli obiettivi per alleggerire il rientro dei velivoli danneggiati dalla contraerea. Oggi è piuttosto raro trovare grandi bombe di aereo come quella recuperata nei pressi delle Gru. Nel dopoguerra molti siti bombardati a tappeto, ad esempio gli ex stabilimenti Fiat del Lingotto, erano stati bonificati.
Ma l’eredità della guerra può sempre riservare sorprese. Nel 2009, ai piedi della Sacra di San Michele, era stata trovata un’altra bomba da 500 libbre.

Anche nel Po
Nel 2006, dalla acque del Po, nei pressi del Valentino era riaffiorato un ordigno del peso di 250 libbre, circa 125 chili. Nel 2011 gli alpini della Taurinense avevano recuperato a Recco, due bombe da 1.000 libbre. L’anno scorso al porto di Genova, da uno scavo era riemersa una bomba d’aereo del peso di 500 libbre. Interventi di competenza dei genieri della Taurinense. E fare l’artificiere non è lavoro comune. È una passione. «Anche oggi abbiamo reso il mondo più sicuro» diceva dopo ogni missione un eroe della Taurinense, il maresciallo Mauro Gigli. Un vero eroe, morto nel 2010 in Afghanistan nel tentativo di neutralizzare una bomba sepolta dai talebani sotto una strada polverosa. 

Fonte:
 

domenica 15 settembre 2013

AL FESTIVAL DELLA COMICITA’



Il festival della comicità d’autore, non termina di sbalordire il proprio selezionatissimo e raffinato pubblico. Anche quest’anno l’autorevole giuria premia le migliori performance dedicate all’irrazionalità pura. Tantissimi i partecipanti, numerose le nomination. La categoria del concorso, più acclamata dai presenti, è stata quella del “grottesco autolesionismo”, più storie alla Sanlio ed Ollio, vicende che miscelano umorismo nazional/fantozziano al sarcasmo delle Sturmtruppen. Ospite d’onore, all’importante rassegna, il famosissimo soldato che per contare da uno a sette sistemava la bomba a mano tra le gambe. Tuttavia non è stata, per il collegio giudicante, una scelta semplice, stabilire fra i tanti e tutti meritevoli finalisti il nome del vincitore dell’edizione 2013. L’ambito premio all’autolesionismo è stato consegnato a tale G.M. ragazzo, residente ad Arta Terme provincia di Udine, per aver tentato, (notizia del 13 settembre), di perforare una piccola granata per mezzo di un trapano. Un po’ come voler asciugarsi i capelli dopo aver accuratamente lavato per bene e con dell’acqua il proprio fon o pretendere di pelare patate o zucchine ad una affettatrice da salumeria, mentre siamo intenti a leggere un giallo Hitchcok. Trapanare un residuato bellico esplodente è come sciacquarsi le mani in una friggitrice colma d’olio bollente e stupirsi per le conseguenti ustioni di terzo grado o guidare come suggeriva Lucio Battisti di notte in superstrada ad occhi chiusi, magari anche contromano e pretendere il risarcimento assicurativo dei danni. In ogni caso l’incauta, assurda, stolta trapanata è costata al G.M. una denuncia all’autorità giudiziaria, la perdita di tre dita, trauma cranico e toracico, lussazioni varie, eccetera, eccetera.  Più volte mi sono chiesto la ragione che spinge queste persone a sfidare la propria integrità fisica, il proprio futuro lavorativo, sociale, ma il quesito resta perennemente privo di risposta. Le stesse associazioni di recuperanti continuano a suggerire di non toccare ordigni bellici, anzi i più esperti ripetono sempre d’allertare, ad ogni dubbio Polizia o Carabinieri. Allora questi comportamenti come nascono…? Trapanare una bomba o voler saldare un Crocefisso sul corpo di una granata, ripeto, domanda che non avrà mai una risposta. D’altronde la cronaca di ieri e di oggi è colma delle autolesionistiche stranezze dell’essere umano. Intanto, purtroppo, la rassegna dedicata alle assurdità dell' ex Bel Paese tra pillole di grande stupidità continua senza alcuna sosta. 

Giovanni Lafirenze