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sabato 25 ottobre 2014

Riapre al pubblico il bunker di Benito Mussolini


Doveva servire a proteggere Benito Mussolini e la sua famiglia nella residenza privata di Villa Torlonia a Roma. Un bunker, o meglio un rifugio antiaereo, costruitto nella sala centrale del piano seminterrato del Casino Nobile. Una struttura costruita tra il 1942 e il 1943, che riporta alla memoria il luogo dove Adolf Hitler trascorse i suoi ultimi giorni fino al gesto estremo del suicidio.
Oggi il bunker del Duce si apre ufficialmente al pubblico con visite guidate, insieme al rifugio cantina della villa che fu attrezzato, invece, intorno alla metà del 1940. "Apriamo nuovamente al pubblico, dopo la stagione legata al sindaco Veltroni, il bunker di Mussolini e i rifugi di Villa Torlonia - ha detto il sindaco Ignazio Marino nel corso dell'inaugurazione -. Lo facciamo una settimana dopo il viaggio che abbiamo organizzato ad Auschwitz con 145 ragazzi delle scuole romane. L'amministrazione capitolina crede fortemente che bisogna coltivare la memoria in un'Europa che ha superato, fortunatamente i nazionalismi che hanno portato alla guerra, alla distruzione".
Presente all'inaugurazione anche l'ex sindaco Walter Veltroni accompagnato dalla moglie: "Abbiamo avuto una dimostrazione, alcune settimane fa da parte di individui dalle teste più rasate che piene che hanno pensato che fosse opportuno celebrare la memoria di un uomo, in questa città, che si è reso responsabile del massacro di molti cittadini romani e romane". Fonte: http://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/10/25/riapre-al-pubblico-il-bunker-di-benito-mussolini-foto-1.1334416
iltempo.it

Un relitto Halifax tra i Fiordi


Studenti dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia di Trondheim rinvengono tra le acque dei fiordi a meno 180 metri un bombardiere britannico Halifax.  Il Professore Martin Ludvigsen del Centro tecnologia marina spiega ai cronisti: < nel 1942 molti Halifax sono stati abbattuti nel tentativo di bombardare la corazzata tedesca Tirpitz>. I sei studenti tutti appartenenti al ad un importante centro di ricerche subacqueo, hanno utilizzato un mini sommergibile per individuare il relitto.  Fonte: http://norwaytoday.info/home_view.php?id=13670
nrk.no-Foto: NTNU/MONTASJE

nrk.no-Foto: NTNU/MONTASJE

nrk.no-Foto: NTNU/MONTASJE

Quiliano, ordigno bellico fatto brillare in località Monte Baraccone


Quiliano. Un ordigno bellico è stato ritrovato e fatto brillare a Quiliano. Si tratta di un proiettile da mortaio risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Il pezzo di artiglieria del calibro di 90 millimetri, rinvenuto nella località Monte Baraccone, nei pressi del complesso eolico, in un’area lontana dal centro abitato. L’ordigno è stato fatto brillare ieri sul posto del ritrovamento dagli artificieri del Comando provinciale di Genova, con l’ausilio della locale Compagnia dei carabinieri. Fonte: http://www.ivg.it/2014/10/quiliano-ordigno-bellico-fatto-brillare-presso-il-monte-baraccone/

venerdì 24 ottobre 2014

Presentazione del libro "Il confine sminato" di Tamara Ferrari


Sulla linea spessa del dolore, là dove è passato il vento della follia umana, svanisce il confine che distingue razze, culture, religioni.

“La mina è paziente, dice un vecchio adagio degli sminatori italiani: sa aspettare. Migliaia di ordigni bellici inesplosi, milioni di mine antiuomo e anticarro giacciono tuttora sepolti sotto l’erba delle foreste angolane, del Congo e del Ruanda; sotto la sabbia dei deserti dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Somalia, sotto la terra dei campi agricoli del Kosovo, dell’ex Jugoslavia, del Libano. Restano lì, pazienti, pronti a svegliarsi non appena il piede di un bambino o di un contadino li calpesti. Per questo le guerre non finiscono quando sono finite, ma continuano silenti, per gli anni a venire. Il mostro dorme sottoterra.” Con queste parole l’introduzione a cura di Francesco Di Mare commenta il volume di Tamara Ferrari dal titolo “Il confine sminato. Cronache da Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Sud Sudan, Bosnia ed Erzegovina, Italia” (Edizioni Spartaco). Giornalista curiosa e intraprendente, l’autrice tratteggia storie che sono la diretta conseguenza della barbarie e dell’odio, affidandosi anche agli occhi di un militare italiano, specialista nel mettere in sicurezza i campi minati, convinto per esperienza personale che un genitore non dovrebbe mai seppellire un figlio. Sulla linea spessa del dolore, là dove è passato il vento della follia umana, svanisce il confine che distingue razze, culture, religioni. “Il confine sminato” sarà presentato martedì 28 ottobre 2014 alle ore 18:00, presso la Feltrinelli Point di Messina, con la partecipazione dell’autrice. La presentazione sarà curata dal giornalista Francesco Musolino. Fonte: http://www.tempostretto.it/news/incontri-autore-presentazione-libro-confine-sminato-tamara-ferrari.html
edizionispartaco.it







Rinvenuto un grosso proiettile di artiglieria pesante ad Avezzano, area transennata


Avezzano - Un grosso proiettile di arteglieria pesante risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stato rinvenuto nei pressi dell'ex zuccherificio di Avezzano. L'area è stata transennata in attesa dell'intervento dell'Esercito. Sul posto sono intervenuti gli agenti di Polizia del Commissariato di Avezzano. Fonte: http://www.terremarsicane.it/news/rinvenuto-un-grosso-proiettile-di-artiglieria-pesante-ad-avezzano-area-transennata
terremarsicane.it

Dopo mesi di blocco riprende sminamento nel porto di Molfetta


MOLFETTA (BARI) – Dopo circa sei mesi dal blocco degli interventi, riprenderanno il 27 ottobre prossimo i lavori di sminamento delle acque antistanti il porto di Molfetta (Bari) nella quali vi sono migliaia di ordigni inesplosi risalenti alla Seconda Guerra mondiale. Le operazioni erano state interrotte lo scorso aprile dopo che la Regione Puglia, per i limiti imposti dal patto di Stabilità, aveva bloccato il versamento dei fondi per gli interventi, circa 3,5 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato. L’area interessata era stata messa sotto sequestro dalla procura di Trani nell’inchiesta sulla costruzione del nuovo porto di Molfetta, nella quale sono indagate 62 persone, tra cui l'ex sindaco Antonio Azzollini (Ncd), ora presidente della commissione Bilancio del Senato, per una presunta frode da 150 milioni di euro legata alla mancata ricostruzione dello scalo. Personale del nucleo Sdai della Marina militare di Taranto, dal 27 al 31 ottobre prossimi – informa una nota della Capitaneria di Porto di Molfetta – recupererà le bombe d’aereo incendiarie sulla diga antemurale 'Achille Salvuccì del porto della città. Gli ordigni verranno poi fatti brillare in una cava dal personale dell’undicesimo reggimento Guastatori di Foggia. In quei giorni – è detto nella nota – sarà vietato effettuare immersioni subacquee per un raggio di 1000 metri dal porto e i mezzi navali e terrestri non potranno transitare, sostare o effettuare ancoraggi per un raggio di 300 metri. Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/dopo-mesi-di-blocco-riprende-sminamento-nel-porto-di-molfetta-no762736

Ieri l'Esercito ha fatto brillare una bomba della Grande guerra


Gianluca Renosto © Qdpnews.it
Erano circa le 12.30 di ieri quando un fortissimo boato si è propagato all'improvviso in tutto il territorio del Quartier del Piave occidentale. La compagnia degli artificieri dell'Esercito Italiano ha fatto esplodere sulle "grave" del Piave, in località Bosco di Vidor, una bomba risalente alla Prima Guerra mondiale (nella foto a sinistra). L'ordigno inesploso, rimosso dalle pendici del Col Marcon, a pochi metri dalla piazza del paese, era emerso dal terreno un paio di mesi fa in seguito ad un leggero smottamento della collina (nella foto sotto),  causato dalle numerose piogge estive. Secondo gli esperti intervenuti sul luogo, la bomba – un calibro 210 italiano, lungo circa 65 centimetri e pesante 70 chilogrammi – durante la Grande guerra potrebbe essere stata lanciata dal Montello verso le truppe austroungariche, al di là del Piave, ma sia rimasta inesplosa a causa della friabilità del terreno su cui è caduta.Gli artificieri, dopo circa due ore di lavoro, hanno rimosso l'ordigno dal terreno, caricandolo sul proprio mezzo blindato per poi farlo esplodere in sicurezza. Il ritrovamento di reperti bellici risalenti alla Grande Guerra, però, nel Vidorese non è di certo un fatto insolito, considerando che proprio a Vidor, il 10 novembre 1917, si svolse la prima battaglia di arresto dopo la ritirata di Caporetto. Sulle "grave del Piave", nello scontro con l'esercito austriaco, persero la vita più di trecento alpini, immolatisi per la Patria. Dalle statistiche, inoltre, emerge che durante la Prima Guerra mondiale il 40% delle bombe italiane non scoppiava, pertanto la presenza di ordigni inesplosi sul territorio è da considerarsi decisamente massiccia. Fonte: http://www.qdpnews.it/index.php/vidor/4390-ieri-l-esercito-ha-fatto-brillare-una-bomba-della-grande-guerra
qdpnews.it

Parco Lambro, ordigno bellico trovato sotto un albero


Un ordigno bellico è stato trovato venerdì pomeriggio in via Padre Lodovico Morell, nella zona del Parco Lambro, a Milano. Secondo quanto appreso, l’oggetto si troverebbe sotto il ponte della tangenziale e sembrerebbe di epoca abbastanza recente: non sarebbe quindi un reperto delle guerre mondiali ma una sorta di piccolo missile di costruzione attuale, lungo circa 70 centimetri. Era appoggiato a un albero, e a notarlo è stato un ciclista di passaggio. Sul posto è stata inviata la squadra degli artificieri. Fonte: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_24/parco-lambro-ordigno-bellico-trovato-sotto-albero-093e0956-5b8b-11e4-b4f3-89f9b4fdb64e.shtml
milano.corriere.it (Newpress)


giovedì 23 ottobre 2014

Una bomba da 500 libbre nel cantiere del Mose


di Alberto Vitucci
Una bomba inesplosa da 500 libbre, lanciata da un’aereo durante la seconda guerra mondiale. È stata trovata ieri pomeriggio in un cantiere del Consorzio Venezia Nuova davanti all’isola di Sant’Andrea, in bocca di porto di Lido. Gli operai delle ditte del Consorzio Venezia Nuova erano al lavoro con una benna per caricare in barca della sabbia da trasportare sui fondali vicino all’area dei cassoni del Mose. Si sono accorti del grande oggetto scuro e hanno dato subito l’allarme. Le operazioni sono state sospese e sul posto sono arrivati gli artificieri dell’Esercito, polizia e carabinieri. L’ordigno è stato messo in sicurezza e adesso si deciderà come farlo brillare per eliminare ogni rischio. Intanto i lavori in quell’area sono stati sospesi. Come è finita la bomba in mezzo alla sabbia nel deposito davanti a Sant’Andrea? L’ipotesi è che sia stata prelevata qualche mese fa dalle stesse draghe del Consorzio che scavavano i fondali e poi trasportata nel «deposito» costituito davanti all’isola di Sant’Andrea. In quella prima fase nessuno si è accorto del pericoloso «corpo estraneo» e la bomba è stata scaricata insieme alla sabbia, per fortuna senza conseguenze. Ieri il ritrovamento. Non è la prima volta che durante i lavori del Mose vengono rinvenuti residuati bellici, relitti e pezzi di archeologìa subacquea. Il più prezioso fu la galea della Repubblica di Venezia trovata a San marco in Boccalama, in laguna centrale. Era stata portata alla luce, visitata da esperti, studiosi e studenti delle Università. Poi ricoperta in attesa di un finanziamento per poterla portare all’asciutto – con particolari trattamenti per salvare il legno che al contatto con l’aria si sarebbe dissolto – magari nella nuova sede del museo archeologico lagunare al Lazzaretto vecchio. In bocca di Lido ora sono stati portati alla luce relitti e resti di pavimentazione romana. Numerosi gli ordigni, l’ultimo ieri. Fonte: http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2014/10/23/news/una-bomba-da-500-libbre-nel-cantiere-del-mose-1.10174143

Ritrovato un ordigno bellico a Borgomanero


di Carlo Panizza
BORGOMANERO – Un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale è stato rinvenuto in via Arona. Il ritrovamento, è avvenuto casualmente in un terreno di proprietà di un’azienda locale confinante con l’ex “Rubinetteria Giustina”, area acquistata dal Comune per essere destinata alla realizzazione di un sottopasso che, se ne parla ormai da oltre un decennio, dovrebbe collegare via Fratelli Maioni al cavalcavia di via Arona. Il rinvenimento della bomba ( nella foto) è avvenuto mentre erano in corso i lavori di scavo disposti dal proprietario del terreno finalizzati  all’ampliamento dell’area della sua azienda.  Immediatamente è scattato l’allarme e sul posto dopo qualche minuto sono arrivati i Carabinieri con gli artificieri e altro personale specializzato dell’Esercito. Tutta la zona è stata transennata e l’ordigno è stato riportato alla luce con tutte le cautele del caso prima di consentire agli artificieri di rimuoverlo e disinnescarlo. Fonte: http://www.corrieredinovara.it/it/web/ritrovato-un-ordigno-bellico-a-borgomanero-26287/sez/borgomanero-cusio-e-bassa-sesia
corrieredinovara.it

mercoledì 22 ottobre 2014

SÄNTIS 14: azione di sgombero in montagna


Thomas Färber
Metà agosto, ore 9.00, Schwägalp. Un volo di ricognizione con un Super Puma è pronto al decollo. I piloti e la direzione dell'impiego dell'azione SÄNTIS 14 vogliono farsi un’idea chiara del terreno sugli alpi del Säntis e rintracciare i residui di munizioni che gli specialisti di montagna e nell'eliminazione di munizioni inesplose impiegati hanno già raccolto. A bordo dell'elicottero si trovano anche tre consiglieri di Stato, quattro sindaci della regione, un rappresentante dell'Ufficio federale dell'ambiente e il divisionario Hans-Peter Kellerhals, comandante della regione territoriale 4. La composizione della delegazione parla da sé. Ciò che succede sulla piazza di tiro di montagna Säntisalpen nell'Alpstein, una zona palustre di importanza cantonale e in parte nazionale, interessa anche la politica. Qui non si tratta soltanto dell'esercito, bensì anche della protezione della natura e dell'ambiente. E questo non riguarda soltanto l'esercito.
Ripidi pendii
La visuale dal Super Puma è chiara: la zona della piazza di tiro Säntisalpen comprendente gli alpeggi Wideralp, Säntisalp e Lütisalp è un'area impervia e scoscesa. I 50 specialisti di montagna e nell'eliminazione di munizioni inesplose che durante l'azione di sgombero pernottano in questa zona, nel pomeriggio sono impiegati ai piedi del Silberplatten. La guida alpina e sergente Hampi Schoop si assicura che i tre distaccamenti in cui sono distribuiti gli specialisti possano lavorare in sicurezza durante l'intera azione SÄNTIS 14. Quando non indossa come oggi la tenuta grigio-verde il sergente Schoop lavora quale custode della capanna Tierwies situata al di sopra dello Schwägalp. Egli conosce la zona come le proprie tasche.
L'intera gamma di munizioni
L'obiettivo dell'aiutante maggiore Christian Wildermuth, capo impiego dell'azione SÄNTIS 14 è presto detto: si tratta di sgomberare i pendii degli obiettivi dei tre alpi da qualsiasi munizione dell'Esercito svizzero. Per circa 60 giorni all'anno i militari utilizzano la piazza di tiro Säntisalpen per svolgere l'allenamento di tiro. Da tre a cinque formazioni sparano ogni anno nei pendii dell'Alpstein. Proiettili dell'artiglieria, dagli obici ai lanciamine, fino ai tiri diretti della fanteria raggiungono le pareti rocciose. In linea di principio sulla piazza di tiro Säntisalpen è possibile sparare con tutti i tipi di munizioni, ad eccezione di proiettili delle Forze aeree.
Sei tonnellate in arrivo e dieci in partenza
Complessivamente sulla piazza di tiro Säntisalpen vengono sparate circa sei tonnellate di munizioni. Durante le grandi azioni di sgombero che vengono effettuate con ritmo biennale, come l'azione SÄNTIS 14, gli specialisti di montagna setacciano i pendii metro per metro suddivisi in gruppi, riuniscono i resti delle munizioni in circa 55 depositi, identificano e infine contrassegnano i proiettili inesplosi. Questi ultimi vengono fatti brillare dagli specialisti di esplosivi direttamente sul posto, mentre gli altri residui di munizioni vengono portati via a bordo di due Eurocopter delle Forze aeree per essere adeguatamente suddivisi e smaltiti. In totale la quantità di rifiuti raggiunge quasi il doppio delle munizioni che vengono annualmente sparate. Quest'anno sono state portate via circa 10 tonnellate di materiale. Gli specialisti raccolgono tutti i residui di munizioni, anche quelli degli anni precedenti. Vengono inoltre smaltiti anche i rifiuti abbandonati dai civili.
L’esercito sgombera ciò che utilizza
Il colonnello SMG Christian Obrist, competente per tutte le piazze d'armi nel settore della regione territoriale 4 e in quanto capo dell'organo di coordinamento 4 responsabile dell'azione di sgombero SÄNTIS 14, spiega: «Con lo sgombero dei residui di munizioni l'esercito assume la propria responsabilità». Chi lascia rifiuti alla fine deve smaltirli in maniera appropriata. «Quassù la natura è il bene più prezioso. Noi siamo ospiti e la zona non appartiene alla Confederazione. Da anni intratteniamo un partenariato e collaboriamo con le corporazioni alpestri, i proprietari dei terreni e i Comuni, ma anche con i sorveglianti delle piazze di tiro, i cacciatori, i forestali e con gli impianti di risalita», conclude Obrist. Fonte: http://www.he.admin.ch/internet/heer/it/home/aktuell/events/20141022a.html

he.admin.ch

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Ufficiali britannici domani a Casoli per studiare sul campo la Linea Gustav


CASOLI – Trentacinque ufficiali paracadutisti dell’Esercito Britannico saranno domani a Casoli per il primo studio sul campo di battaglia della Linea Gustav. L’Esercito Britannico ha, infatti, organizzato per la prima volta in Italia, il primo “Battlefield Study” sul dispiegamento dei “diavoli rossi” del Reggimento Paracadutisti nel versante adriatico della Linea Gustav durante la Seconda Guerra Mondiale. Il sindaco di Casoli, Sergio De Luca, e i membri dell’Associazione di Ricerche Storico Militari “Linea Gustav”, accoglieranno domani, alle 9 presso il Comune, gli ufficiali guidati dal tenente colonnello Giles Matthew Timms, ufficiale comandante del 4° Battaglione Paracadutisti, e due veterani, il maggiore Richard Hargreaves e il paracadustista Jim Knox, appartenenti alla 2ª Brigata Indipendente Paracadutisti, che furono impiegati settant’anni fa sul suolo abruzzese come soldati e liberatori delle nostre terre. Il giorno dopo si sposteranno a Civitella Messer Raimondo, Gessopalena e al cimitero militare di Torino di Sangro. Un’occasione unica non solo per gli appassionati di storia, ma anche per scolaresche, studiosi, famiglie, testimoni degli eventi e soprattutto giovani curiosi che vogliano, almeno per due giorni, camminare sul sentiero della storia abruzzese con i protagonisti che l’hanno tracciato. L’incontro è coordinato da Francesco Di Cintio, studioso e ricercatore presso il “Parachute Regiment Britisch Army”. Il Reggimento Paracadutisti dell’Esercito Britannico fu fondato per ordine del primo ministro del Regno Unito, sir Winston Churchill, il 22 giugno 1940. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu dispiegato in Africa nell’ambito dell’operazione Torch, dove i paracadutisti inglesi vennero ribattezzati “Diavoli Rossi” dai soldati tedeschi. Presero parte all’invasione della Sicilia e il 9 Settembre 1943 sbarcarono a Taranto. La 2ª Brigata Indipendente Paracadutisti fu impiegata come unità scout e di fanteria leggera sul versante adriatico della Linea Gustav e durante l’ultima Battaglia di Cassino. Il 6 giugno del 1944 il Reggimento Paracadutisti, lanciato nel settore di Ranville, si rese protagonista dei primi assalti nell’ambito dell’Operazione Overlord. Il 15 di Agosto 1944 la 2ª Brigata Indipendente Paracadutisti fu lanciata nel sud della Francia nell’ambito dell’operazione Dragoon, mentre il 12 Ottobre 1944 effettuò un lancio operativo in Grecia nell’ambito dell’Operazione Manna. Il 17 Settembre 1944 le unità aviotrasportate britanniche si lanciarono nei pressi del ponte di Arnhem in Olanda, dove il soverchiante contrattacco tedesco fece fallire l’Operazione Market Garden. L’ultimo lancio operativo si ebbe il 24 Marzo 1945 nell’ambito dell’Operazione Varsity. Unità d’élite dell’Esercito Britannico vanta come Colonnel in Chief, Sua Altezza Reale Carlo, Principe di Galles. Fonte: http://www.abruzzonews.it/?p=18738

Ordigno bellico inesploso riaffora in centro a Cassino


Un ordigno bellico inesploso è riemerso dal terreno qualche giorno fa nel cortile di una palazzina in centro a Cassino non lontano da un istituto scolastico. La bomba probabilmente risalente al secondo conflitto mondiale è riaffiorata nel corso dello svolgimento di alcuni lavori. L’ordigno lungo circa mezzo metro è stato adagiato vicino una pianta di ulivo e l’area è stata transennata e messa in sicurezza in attesa dell’intervento degli artificieri. Fonte: http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2014/10/ordigno-bellico-inesploso-riaffora-in-centro-a-cassino/
ilpuntoamezzogiorno.it-Foto: Antonio Nardelli

Torre Mileto, brillamento ordigno bellico di 900 kg


Foggia – STAMANI il Nucleo Sdai di Ancona, coadiuvato da personale del dipendente Ufficio Locale Marittimo di Rodi Garganico nonchè da personale della Guardia Costiera Ausiliaria, ha effettuato e concluso le operazioni di brillamento di un ordigno bellico avente le seguenti caratteristiche: peso kg. 900 circa, dimensioni lunghezza 1,5 metri circa e diametro 1 metro circa, rinvenuto in acque antistanti la località Torre Mileto in agro del Comune di Sannicandro Garganico. Fonte: http://www.statoquotidiano.it/22/10/2014/torre-mileto-brillamento-ordigno-bellico-900-kg/261511/

Piazza Municipio, mina antiuomo nei cantiere della linea 1 della Metropolitana


Piazza Municipio, mina antiuomo nei cantiere della linea 1 della Metropolitana

Una mina antiuomo è stata trovata durante i lavori nel cantiere della linea 1 della Metropolitana di Napoli, in piazza Municipio. Sono intervenuti i carabinieri della Compagnia Napoli centro e gli artificieri del Comando provinciale. La mina, un residuato bellico della seconda Guerra mondiale, e' stata trovata dal personale di una ditta incaricata dei lavori. Sul luogo del ritrovamento sono state attivate le misure di messa in sicurezza dell'area. La mina verrà fatta esplodere giovedì. Fonte: http://www.napolitoday.it/cronaca/piazza-municipio-mina-antiuomo-metro.html



Sasso Marconi: bomba d'aereo inesplosa rinvenuta nel centro cittadino.


di Francesco Fabbriani
Una bomba d’aereo, pericoloso e voluminoso residuo bellico dell’ultima guerra mondiale, è stata ritrovata in pieno centro a Sasso Marconi. A fare il ‘brutto incontro ’ sono state le ruspe impegnate a preparare il terreno per la costruzione di una nuova casa in Viale Nuovo.
Gli operatori stavano affossando le ‘benne’ nel terreno per fare posto alla base dell’edificio, quando hanno avvistato la grossa massa metallica. Hanno immediatamente sospeso l’attività e avvertito gli organi competenti.
Sul posto sono intervenuti questa mattina gli artificieri che, dopo aver verificato che si trattava di un ordigno inesploso, hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e a ricoprire l’ordigno in modo tale da non essere raggiungibile . Ora, come da prassi, in Prefettura si dovrà decidere quando e come intervenire. La bomba infatti si trova all’interno dell’abitato in zona densamente residenziata. L’intervento per disarmare l’ordigno, trasferirlo in un luogo sicuro per farlo brillare, sarà certamente impegnativo. Fonte: http://notiziefabbriani.blogspot.it/2014/10/sasso-marconi-bomba-daereo-inesplosa.html
notiziefabbriani.blogspot.it

martedì 21 ottobre 2014

Ypres: Trattore investe una granata non convenzionale, la cabina si riempie di gas.


Un contadino alla guida del suo trattore, mentre è intento ad arare il terreno di proprietà all’improvviso è investito da una cortina di fumo, sembra gas, la stessa cabina del mezzo meccanico si riempie di quella strana sostanza. Immediatamente abbandona il mezzo, il gas fuoriesce da un involucro di ferro. Avvisa la polizia, questi giungono sul posto, riconoscono l’oggetto, è una granata risalente alla prima guerra mondiale. L’agricoltore è istantaneamente portato all’ospedale dove riceve cure mediche, infatti i sanitari temono che l’uomo possa essere stato investito da qualche aggressivo chimico, tuttavia indagini mediche successive avrebbero escluso ipotesi di gas mostarda.  
Fonte: http://www.nieuwsblad.be/article/detail.aspx?articleid=dmf20141020_01331653
nieuwsblad.be