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giovedì 6 dicembre 2012

RINVENIMENTO DI ORDIGNI BELLICI


 6 dic.2012
In considerazione degli ultimi fatti di cronaca avvenuti in provincia, relativi ad infortuni occorsi per deflagrazione accidentale di ordigni bellici durante operazioni di maneggio, il Questore di Belluno Attilio Ingrassia fa appello alla popolazione di non rimuovere i residuati bellici rinvenuti e di comunicare alle forze di polizia eventuali rinvenimenti di esplosivi o armi di cui abbia conoscenza, al fine di prevenire ulteriori eventi dannosi. 
Fonte:
 http://questure.poliziadistato.it/Belluno/articolo-6-69-49873-1.htm

In classe con una bomba ma non lo sapeva




 di Ermanno Accardi
E' successo a Newcastle. Un ragazzino di 11 anni ha trovato un residuato bellico, per fortuna inattivo, e lo ha scambiato per un salvadanaio. Poi lo ha portato in classe, scatenando un ''fuggi fuggi'' generale.

Fonte:
 http://video.repubblica.it/mondo/in-classe-con-una-bomba-ma-non-lo-sapeva/112798/111197

martedì 4 dicembre 2012

Dal Rabbi spuntano quattro proiettili della II Guerra Mondiale


4/12/2012
Emergono dal Rabbi ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. A chiedere l'intervento dei Carabinieri di Galeata è stato un residente della zona dopo aver notato nei pressi del ponte di Strada di San Zeno degli oggetti in acqua. Avvicinatosi ha appurato che si trattava di quattro proiettili di carro armato. Sul posto è giunto il personale del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Ravenna, che ha provveduto alla messa in sicurezza degli ordigni.
Secondo le prime ipotesi, l'innalzamento del livello dell'acqua degli ultimi giorni, a causa delle abbondanti precipitazioni, hanno fatto sì che gli ordigni si muovessero dal sottofondo del fiume e che la corrente le trasportasse a valle. I quattro proiettili sono stati isolati in un'area con delle bandelle in attesa della definitiva rimozione e delle successive operazioni di brillamento.
Fonte:
 http://www.forlitoday.it/cronaca/ordigni-bellici-seconda-guerra-mondiale-fiume-rabbi-san-zeno.html

LA PATENTE D’ESPERTO




La notizia è incredibile: domenica 2 dicembre 2012 una potente detonazione coglie di sorpresa gli abitanti del comune di Fonzaso Provincia di Belluno. Sono le 10.30 (circa). La fonte è il Corriere delle Alpi. L’articolo è curato dal dott. Roberto Curo. Il servizio del giornalista spiega che un uomo residente proprio nella piccola cittadina veneta è investito dall’esplosione di un residuato bellico. L’uomo, un cinquantaduenne, forse è intento a maneggiare una piccola granata risalente la “Grande guerra”, trovata durante le sue escursioni con il metaldetector. La probabile ricostruzione dell’incidente: l’incauto chiuso nel garage della propria abitazione tenterebbe in qualche modo, di sollecitare i meccanismi dell’ordigno bellico. La piccola bomba esplode. L’uomo è travolto dalle schegge. Un vicino di casa allertato dal boato soccorre l’imprudente protagonista di questa storia lo scopre accasciato, con la mano devastata, il viso deturpato dai detriti del residuato. Lui è cosciente e suggerisce di avvisare la propria moglie. L’amico chiama sia la compagna, sia i soccorsi. Subito interviene l’ambulanza che trasporta il grave ferito all’ospedale di Feltre. I medici tentano i primi interventi, ma non è sufficiente, occorre ben altro. Infatti, grazie ad un elicottero l’infortunato è urgentemente trasferito in una clinica specializzata di Pordenone. L’uomo è grave ma non rischia la vita. Nel frattempo proseguono le indagini per capire sia le ragioni della disgrazia, quanto la provenienza di questi strani cimeli di guerra. La dott.ssa Lorena Ulpiani scrive e specifica sul Gazzettino del NordEst: “L’uomo è stato tradito dalla sua passione per i residuati bellici”. Non ha torto, anzi vorrei aggiungere che l’uomo in questione è stato soprattutto tradito da una legge regionale del tutto sbagliata che non riesce a distinguere mostrine, gavette e quant’altro da oggetti esplodenti e carichi di materiale detonante. I residuati bellici non permettono di sbagliare più di una volta. In questo campo, ripeto, la patente d’esperto non la possiede nessuno.   

Giovanni Lafirenze

lunedì 3 dicembre 2012

Mano e volto dilaniati da una bomba


di Roberto Curto 


FONZASO. Un botto violento squarcia il silenzio della domenica mattina nella campagna fonzasina. È l'esplosione di uno degli ordigni bellici posseduti da Fiorenzo Pasa nella sua casa di via Arsiè. Il cinquantunenne ci sta armeggiando all'interno di una sorta di cabbiotto usato come deposito. Pasa sta analizzando l'ordigno, residuato probabilmente della Grande Guerra, quando qualcosa va storto. La bomba deflagra investendolo in pieno volto. Sono passati da pochi minuti le 10,30 e Pasa perde parte di una mano, solo le prossime ore diranno se anche la vista ha riportato danni permanenti e in più ci sono gravi traumi al volto tra cui la frattura della mandibola.
Il rumore dell'esplosione si propaga nella campagna circostante (la zona è quella a metà tra i centro del Pese la zona commerciale della Fenadora) e viene udito da un vicino abitante a poche centinaia di metri di distanza. Esce di casa e va a vedere cosa è successo e si trova di fronte all'uomo che perde sangue, è praticamente senza una mano e ha il volto sfigurato. Eppure Pasa è cosciente e trova la lucidità per dettare al vicino il numero di telefono della compagna che abita a Rasai i Seren del Grappa. Partono i soccorsi e sul posto si precipitano i sanitari dell'ospedale di Feltre ai quali spetta il compito non semplice di stabilizzare il paziente e trasferirlo in ambulanza al pronto soccorso dove vengono medicate le bruttissime ferite riportate.
Nel frattempo la zona dell'esplosione viene esplorata dai vigili del fuoco e dai carabinieri della stazione di Arsiè. Fiorenzo Pasa, persona schiva e riservata, ha la passione dei residuati bellici abbandonati e inesplosi nella zona soprattutto risalenti alla Grande guerra. La casa è le sue pertinenze sono state messe sotto sequestro in vista del sopralluogo in programma nella tarda mattinata di oggi a cura dei carabinieri e di personale della questura per verificare la presenza di altri ordigni potenzialmente pericolosi presenti in quella sorta di deposito. Dall'esito del sopralluogo verrà deciso s fare intervenire una squadra di artificieri dell'esercito.
Ieri alle 14 l'elicottero del Suem è decollato dal Santa Maria del Prato in direzione ospedale di Pordenone dove c'è un reparto specializzato nel quale Fiorenzo Pasa è stato preso in carico. Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. A preoccupare, oltre alla mano che ha perduto il pollice, ci sono le possibili conseguenze per la vista, in particolare alla funzionalità di uno dei due occhi investito dallo scoppio. Poi ci sono le lesioni a volto. La compagna di Pasa ha fornito ai carabinieri di Arsiè alcune indicazioni. Informate dell'accaduto anche le due figlie ce la coppia ha avuto insieme. Resta da chiarire dove, a causare l'esplosione, sia arrivata l'imperizia del “recuperante” fonzasino e dove una sfortunata casualità.
Fiorenzo Pasa è stato sottoposto già nel pomeriggio a una lunga operazione chirurgica per cercare di salvare almeno una parte della funzionalità della mano dilaniata. I carabinieri hanno ribadito la pericolosità del recupero e della detenzione di questi reperti bellici che tra l'altro configurano in caso di mancata denuncia, un reato penale. Chiunque trovi reperti bellici non deve toccarli e avvertire subito le forze dell’ordine. Avrebbe dovuto farlo anche Pasa.
Fonte:
 http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/12/03/news/mano-e-volto-dilaniati-da-una-bomba-1.6129826

La granata gli esplode in mano: operaio di Seren del Grappa resta sfigurato


 
 03 Dicembre 2012
di Lorena Ulpiani
BELLUNO - Tradito dalla passione per i residuati bellici. Una granata è esplosa in mano. Fiorenzo Pasa, 52 anni, di Rasai, frazione di Seren del Grappa ha riportato gravi lesioni al volto e un intervento d’urgenza alla mano destra, all’ospedale a Pordenone.

L’incidente è avvenuto ieri mattina. L’uomo, che da ragazzo ha vestito la divisa da carabiniere ausiliario, si trovava da solo nell’abitazione del padre, a Canderal di Fonzaso, una casa isolata, nella quale pare custodisse un piccolo "arsenale". Il boato, poco dopo le 10.30 è stato udito fin nel centro del paese, in piazza. «Abbiamo capito subito che non si trattata della solita frana sul monte Avena», hanno spiegato i residenti. Il fragore è stato ancora maggiore per gli abitanti della frazione. È stato uno dei vicini, che si trovava a passare davanti alla casa, a dare l’allarme al Suem 118. Sul posto sono arrivati da Feltre un’ambulanza, vigili del fuoco e carabinieri.

Fiorenzo, che lavora alla cartiera di Santa Giustina, era sotto choc e in un lago di sangue, ma cosciente. Trasportato al Santa Maria del Prato, a Feltre, per un primo soccorso, le sue condizioni sono apparse gravi: dalla mano sinistra avrebbe perso due dita, oltre ad aver compromesso la funzionalità, mentre al volto avrebbe riportato lesioni serie ad un occhio e alla mandibola. È poi stato trasferito in elicottero all’ospedale di Pordenone, nel centro specializzato nella ricostruzione degli arti, per un delicato intervento.

Nella casa paterna sono rimasti evidenti i segni dell’esplosione. Oltre a ciò che resta della granata sono stati sequestrati dai carabinieri gli altri residuati bellici raccolti dal 52enne. Una passione pericolosa anche per chi conosce le armi. Lo ha ribadito il sindaco Gianfranco Furlin che era in piazza al momento deflagrazione e ha poi rivolto un appello a quelli che un tempo venivano chiamati "recuperanti". «È ora di finirla. - dice, spiegando come in zona ci siano ancora molte persone con la passione dei cimeli di guerra - A maneggiare ordigni si rischiano tragedie. Una granata, anche per l’alterazione nel tempo, può esplodere in qualsiasi momento. A poco serve conoscere le armi. Gli ordigni vanno lasciati agli artificieri».

Fonte:
 http://www.gazzettino.it/province/nordest/la_granata_gli_esplode_in_mano_operaio_di_seren_del_grappa_resta_sfigurato/notizie/235595.shtml