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venerdì 28 settembre 2012


28/09/2012 09:45

ZELLO - Un residuato bellico della Seconda guerra mondiale è emerso durante l’aratura di un terreno agricolo in località Zello. A individuare il proiettile di artiglieria, dal peso complessivo di 4-5 chilogrammi, è stato lo stesso agricoltore che dopo la pericolosa scoperta ha chiamato in Commissariato per affidare agli artificieri il recupero dell’ordigno. Gli esperti di esplosivi del “113” hanno quindi raggiunto ieri mattina il luogo del rinvenimento: un appezzamento di terra in via Rampe Lungara, a poche centinaia di metri dal corso del fiume Santerno. Lì, seppellito da una sessantina d’anni, giaceva quello che gli artificieri hanno definito essere un proiettile di artiglieria sparato da lontano, ma rimasto inesploso. Comunque pericoloso. La spoletta era ancora “funzionante” e quindi l’ordigno potenzialmente pronto ad esplodere. Sapientemente “impacchettato” per non costituire pericolo durante il trasporto, il proiettile è stato caricato a bordo del mezzo speciale degli artigliari e portato alle Cave di Castel San Pietro, luogo celebre per la deflagrazione dei residuati bellici rinvenuti nell’Imolese. Proprio lì venne fatta brillare la bomba d’aereo da 500 libbre, rinvenuta di recente nell’area delle Cantine Brusa.
Fonte:
 http://www.romagnanoi.it/news/imola/736746/Proiettile-di-artiglieria-spunta-da-terreno-agricolo-di-fianco-al-Santerno.html

giovedì 27 settembre 2012


27 settembre 2012
 Aveva visto che c'era qualcosa nella siepe del suo giardino, ma pensava che fosse un pezzo di legno e non s'è preoccupato più di tanto. Quando si è deciso e l'ha tolta, ha scoperto che era una bomba a mano. È accaduto a Bergamo in via Pietro Ruggeri da Stabello.

Così, mercoledì pomeriggio intorno alle 17, è scattato l'allarme: è stato il padrone di casa a chiamare la polizia. La bomba era una Mk1 Usa, un residuato bellico risalente probabilmente addirittura alla prima guerra mondiale.

La bomba, secondo quanto è stato poi appurato, era senza innesco, ma comunque ancora pericolosa. Gli agenti hanno così chiesto l'intervento degli artificieri che, giunti sul posto, hanno messo in sicurezza la bomba, poi l'hanno portata via per farla brillare.

Come abbia fatto una bomba a mano della prima guerra mondiale a finire in una siepe di via Ruggeri da Stabello per ora è un mistaro: probabilmente qualcuno la ha conservata in casa per tanti anni, fino a quando ha pensato bene di liberarsene. E per farlo non ha certo scelto il modo migliore.


Fonte:
 http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/316947_una_bomba_a_mano_in_giardino_ma_lui_la_scambia_per_un_legno/


Mercoledì 26 Settembre 2012
 Sono passati quasi 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, eppure a Marotta continuano ad affiorare residui del conflitto che fu. Sabato 22 settembre a Piano Marina è stato trovato un proiettile di cannone lungo circa 35cm e con un diametro di 105mm.
Il reperto bellico, completamente intatto e rivestito da un sottile strato di ruggine e terra, è fortunosamente emerso dopo l’annuale aratura dei campi. Rimasto mimetizzato con l’ambiente circostante per diversi giorni, le piogge abbondanti delle passate settimane lo hanno reso visibile ai braccianti della zona.

Prontamente avvertiti i carabinieri e la polizia municipale, i quali, in attesa degli artificieri, hanno delimitato la zona con picchetti e nastro, coprendo il proiettile con una lastra di pietra.

Non si tratta, comunque, dell’unico rinvenimento: com’è noto, infatti, durante la guerra fu costruito a Piano Marina un aeroporto militare in grado di ospitare più di duecento aerei caccia e tremila piloti
Fonte:
 http://www.malarupta.com/attualita-approfondimento/1001-trovato-residuato-bellico-a-piano-marina.html

martedì 25 settembre 2012

Lunedì 24 settembre i Carabinieri della Stazione di Recanati e del Radiomobile di Civitanova hanno effettuato un primo sopralluogo dopo il rinvenimento, in un sottotetto, di residuati bellici.

Il materiale è stato ritrovato, dopo oltre sessant'anni, da alcuni operai impegnati in lavori edili in un'abitazione di Recanati. Si tratta di uno zaino con munizioni, una bomba a mano e sei bombe "SRCM", presumibilmente risalenti al secondo conflitto mondiale. Un piccolo arsenale in pieno centro storico.

Sul posto sono intervenuti due artificieri dei Carabinieri, marescialli dell'Arma, in forza al Reparto Operativo del Comando Provinciale dorico. Hanno confermato la tipologia dell'ordigno e contribuito alla messa in sicurezza, mentre le pattuglie della compagnia di Civitanova sono state impegnate nei controlli notturni.

Martedì mattina, dopo il nulla osta dell'Ufficio Territoriale del Governo di Macerata che ha coordinato le operazioni, gli artificieri, con l'assistenza dei militari della locale stazione, hanno trasportato in una cava e fatto brillare gli ordigni. Sono stati ripristinati i lavori nello stabile che, per ragioni di sicurezza, era stato evacuato.

Fonte:

 http://www.maceratanotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3780
In riferimento al rinvenimento dell’ordigno bellico presso una abitazione sita in via Vecellio n. 4 di Porto San Giorgio, la Prefettura, competente per legge al coordinamento delle operazioni di rimozione e brillamento degli ordigni, ha provveduto all’immediata comunicazione di rito presso gli uffici del Comando Forze di Difesa dell’Esercito competente per tali operazioni evidenziandone l’urgenza per la presenza di numerose abitazioni ubicate sul posto.

La sollecitudine della Prefettura ha evitato lo stazionamento dell’ordigno per un periodo di tempo molto più prolungato a causa delle numerose richieste che pervengono al Genio Militare e che comportano inevitabilmente tempi di intervento più lunghi. Ottenuto il riscontro positivo relativo al giorno dell’intervento si è provveduto ad interessare anche il Servizio Sanitario attuando un raccordo tra Esercito, Forze dell’Ordine, Comune di Porto San Giorgio e Servizio 118.

La Prefettura si complimenta con tutte le componenti citate intervenute alle operazioni per la professionalità dimostrata che ha portato al positivo epilogo ottenuto nelle condizioni di massima sicurezza.
Fonte:
 http://www.informazione.tv/index.php?action=index&p=53&art=37708

lunedì 24 settembre 2012

24 settembre 2012
 Un ordigno bellico trovato nel Golfo di Cagliari è stato fatto brillare dai militari questa mattina nelle acque del capoluogo. Il Nucleo sminamento della Marina Militare con l'ausilio di una motovedetta della Capitaneria di Porto ha fatto provveduto ad innescare l'esplosione di un proiettile recuperato da pescatori a circa tre miglia a sud-est di Capo Sant'Elia.
Fonte:
 http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/289004


  23/09/2012

di CIRO FORMISANO ERCOLANO -
Un calcio più forte, il pallone che vola tra i cespugli, la lunga rincorsa tra macchine e marciapiedi finchè l’occhio non che cade su quell’oggetto dalla forma strana, immerso tra rifiuti ed erbacce. E’ così che ieri pomeriggio, un bambino di Via Mare ha scoperto, all’interno del piccolo piazzale che affaccia sugli scavi di Ercolano, un ordigno bellico inesploso risalente alla seconda guerra mondiale. La bomba, probabilmente un proiettile aereo di matrice inglese lungo all’incirca 50 cm, è stata rinvenuta nel pomeriggio di ieri, nei pressi dell’isola ecologica di Via Mare, tra una selva di palazzine pericolanti ed a due passi dalla rampa che affaccia su Corso Resina. Allertati dai residenti poco dopo l’incredibile scoperta, sul posto sono immediatamente giunti i vigili urbani del comando di Via IV Novembre, i carabinieri ed una autoambulanza del 118. Bloccato, in entrambi i sensi di marcia, l’accesso alla storica arteria che da Pugliano conduce sino alla zona marittima della città vesuviana, le forze dell’ordine hanno presidiato la zona in attesa che sul posto giungessero gli artificieri. Un’attesa durata pochi minuti, almeno fino a quando tra le palazzine e gli scavi, non è apparsa la sagoma del furgone blindato del 21esimo Reggimento Guastatori dell’Esercito. Gli artificieri, accompagnati anche da una volante della polizia di stato, hanno così dato il via, di nanzi allo sguardo curioso di un gruppo di ragazzi, alle operazioni di rimozione dell’ordigno. La bomba, caricata all’interno del vano posteriore del camion, è stata poi trasportata presso una cava abbandonata di Via Contrada Castelluccio, dove gli artificieri l’hanno fatta brillare, dopo averla immersa nel terriccio. Una tragedia sfiorata, visto che la bomba è stata rinvenuta in una delle zone più densamente popolate delle città, dietro la quale potrebbe celarsi un vero e proprio giallo. La bomba è, infatti,  stata scoperta in un piazzale aperto, sempre abbastanza popolato e sito ai margini di un’isola ecologica realizzata di recente. Indizi che avvalorano l’ipotesi, già al vaglio degli investigatori, secondo la quale l’ordigno sarebbe stato piazzato di recente. Una possibilità tanto verosimile quanto clamorosa, che potrebbe avere dei risvolti agghiaccianti. Via Mare, infatti, è una delle roccaforti del clan criminale Birra-Iacomino, nonché teatro dell’ultimo omicidio di camorra, l’agguato nel quale il 19 gennaio 2011 perse la vita Antonio Maiorano. Quella delle ritorsioni tra clan è però una pista che non pare trovare conferma, visto lo strano e insolito “sgarro”. Inquietante è, invece, la possibilità, che nel mirino dei “seminatori di bombe” possano essere finiti gli scavi, siti a due passi dal luogo del ritrovamento. Già nel 2006, infatti, a Villa dei Papiri, fu rinvenuto un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale. Ipotesi alle quali lavorano gli investigatori, senza tralasciare, nemmeno la possibilità che possa trattarsi di una bravata messa in atto da qualche riciclatore di metallo e rame. L’unica cosa certa è che ieri, Ercolano e i suoi scavi, hanno rischiato di rimanere nuovamente sepolti sotto un mare di fuoco e cenere.

Fonte:
http://www.metropolisweb.it/Notizie/Vesuviana/Cronaca/ordigno_bellico_scoperto_da_bambino_fondo_agricolo_tragedia_sfiorata_scavi_ercolano.aspx
 



PENNE. Sono state portate a termine con successo nella tarda mattinata di ieri le operazioni di neutralizzazione della bomba della seconda guerra mondiale ritrovata in un terreno agricolo in località San Pellegrino a Penne. L'ordigno di 113 chili, sganciato dall'aviazione inglese nel bombardamento del gennaio 1944, è stato fatto brillare in un sito non molto distante dal luogo del ritrovamento dopo aver proceduto alla sua inertizzazione attraverso quello che in gergo tecnico si chiama despolettamento, ossia il disinnesco dei detonatori (le spolette erano presenti sulla testa e sulla coda).
Successivamente la bomba è stata trasportata in una zona lontana dall'abitato, dove nei giorni precedenti era stata scavata una buca di 4 metri di profondità nella quale è stata sotterrata e fatta brillare. Secondo quanto affermato dai militari specializzati dell'11° reggimento del Genio guastatori di Foggia, agli ordini del colonnello Augusto Candido, ai quali era stato affidato il delicato compito, si trattava di un ordigno estremamente pericoloso poichè ancora dotato della piena capacità di esplodere. Le attività di bonifica hanno richiesto un ingente spiegamento di forze e resa necessaria l'evacuazione dell'intera contrada. Alle 8.30, 270 residenti hanno dovuto abbandonare temporaneamente le loro abitazioni fino alla conclusione delle operazioni intorno all'una. Le forze armate hanno disposto anche l'interdizione dello spazio aereo sovrastante l'area interessata.
«Le attività di disinnesco e neutralizzazione dell'ordigno», ha confermato il maggiore dell'Esercito Michele Manna che ha diretto l'azione, «grazie alla sinergia di tutte le forze dell'ordine locali, polizia municipale e stradale e dei carabinieri della compagnia di Penne coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, sono riuscite in maniera eccellente senza creare disagi».
Claudia Ficcaglia
Fonte:
 http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/09/22/news/penne-disinnescata-la-bomba-d-aereo-era-ancora-pericolosa-1.5739080

 21-9-2012
Armo - Teneva due grossi proiettili d’artiglieria come ornamento nel giardino della sua seconda casa in montagna. Le grosse bombe, innescate con esplosivo, lunghe circa mezzo metro, sistemate a margine di una piantagione di pomodori a pochi passi dalla strada provinciale, se fossero accidentalmente esplose avrebbero raso al suolo almeno tre o quattro case nel piccolo comune di Armo.
Il proprietario, che ha messo a repentaglio l’incolumità degli abitanti di quel tranquillo paese dell’Alta Valle Arroscia, ora è agli arresti domiciliari , in stato confusionale, frastornato. «E dire che mi avevano avvertito del pericolo... - si è sfogato davanti ai carabinieri al momento dell’arresto - Quelle bombe avrei fatto bene a denunciarle. Le ho trovate e le ho sistemate in giardino, non intendevo farci nulla di male, solo tenerle come un cimelio, un monito a testimonianza della guerra».
Così comunque è finito nei guai Antonino Pressamariti, artigiano edile di 61 anni, residente a San Bartolomeo al Mare, un lavoratore e uno sportivo, senza mai un precedente, piuttosto conosciuto a Imperia e nel Dianese. È stato arrestato dai carabinieri della stazione di Pieve di Teco, che coordinati dal luogotenente Giulio Tortorolo, ricevuta una segnalazione da un passante, sono riusciti a intervenire immediatamente, assicurando i due pericolosissimi ordigni. Nei riguardi di Pressamariti, che è assistito dall’avvocato Berta di Imperia, il pm Carmen Addesso ha mosso l’accusa di detenzione illecita di materiale esplodente. L’uomo ieri mattina è comparso in udienza di convalida dell’arresto in tribunale. Il giudice, anche in ragione del fatto che è incensurato, gli ha concesso i domiciliari da scontare in attesa del processo a San Bartolomeo al Mare.
Nel frattempo i militari pievesi hanno allertato la prefettura segnalando il rinvenimento. Sono stati immediatamente contattati gli artificieri del Genio militare di Torino, che questa mattina dovrebbero eseguire un primo sopralluogo e, individuata la soglia di sicurezza, far brillare gli ordigni. Si tratta di due grossi proiettili di artiglieria pesante, reperti della seconda guerra mondiale, probabilmente di origine inglese. In lunghezza misurano 48 e 33 centimetri. Potrebbero contenere dai 7 agli 8 chilogrammi di esplosivo complessivamente. L’area è stata recintata e piantonata dai carabinieri senza soluzione di continuità sino al momento in cui passerà agli artificieri la competenza. La scoperta dei due ordigni da parte degli uomini al comando di Tortorolo è giunta grazie, pare, ad alcuni passanti che, transitando lungo la strada provinciale hanno notato i proiettili, riconoscendo che si trattava di reperti bellici inesplosi. La zona dove erano stati sistemati, il giardino della residenza in montagna di Pressamartiti e famiglia, per quanto sia recintata, è di facile accesso, anche ai bambini. Dopo la segnalazione immediato il blitz degli uomini dell’Arma. Pressamariti, appassionato di podismo di fondo (ha partecipato a diverse edizioni della Maratona al Faudo) ha raccontato di aver trovato casualmente gli ordigni durante un’escursione in montagna.
Fonte:
 http://www.ilsecoloxix.it/p/imperia/2012/09/21/APEP7zUD-bombe_arrestato_trofeo.shtml


Trova una bomba in giardino
la porta in Questura

SONDRIO - Rastrellando erbacce e rami secchi in giardino si è imbattuta in una bomba, un residuato bellico della prima guerra mondiale, ma invece di spaventarsi o chiamare polizia o carabinieri, l'ha messa in una borsa di plastica e l'ha portata in Questura. E' successo oggi pomeriggio verso le 17 a Sondrio. La donna in questione, residente in via Bonfadini, evidentemente non ha pensato neanche per un attimo che la bomba potesse esplodere. Eventualità alla quale invece hanno subito pensato gli agenti della Questura, che hanno depositato in una zona isolata dello stabile l'ordigno, allertando poi gli artificieri di Milano, che provvederanno a farlo brillare nei prossimi giorni. Secondo la polizia qualcuno potrebbe aver gettato la bomba - magari trovata chissà quanto tempo prima - nel giardino della donna per sbarazzarsene. Certo è che in caso di ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi - sottolineano dalla Questura - è bene prendere tutte le precauzioni del caso, evitando di toccarli, ed allertare le forze dell'ordine.


Fonte:
http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/315604_trova_una_bomba_in_giardino_la_porta_in_questura/
PENNE - Sono cominciate all'alba e si concluderanno nel primo pomeriggio a San Pellegrino frazione di Penne (Pescara) le operazioni per far brillare un ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale, trovato nei giorni scorsi in un terreno agricolo. La zona interessata dalle operazioni è stata evacuata nella prima parte della mattinata e sono state chiuse alcune strade a ridosso della frazione. Chiuso anche un tratto della statale 81.
A far brillare la bomba, sganciata dall'aviazione inglese, saranno i militari dell'11/o genio Guastatori di Foggia.
La gestione dell'ordine pubblico e di eventuali emergenze è affidata ai carabinieri della Compagnia di Penne (Pescara). Sul posto stanno operando anche gli uomini del Comando dei Vigili del fuoco di Pescara e alcune unità del 118


Fonte:


http://www.abruzzoweb.it/contenuti/penne-ordigno-bellico-operazioni-per-farlo-brillare/492574-4/

domenica 23 settembre 2012


Venerdì, 21 settembre, ore 10,00
Presentazione di "Schegge Assassine" di Giovanni Lafirenze.
Sala del Consiglio Comunale di Foggia, Palazzo di Città.

Relazioneranno:
Dott. Ing. Giovanni Battista Mongelli - Sindaco di Foggia
Avv. Raffaele Piemontese – Presidente del Consiglio Comune di Foggia
Coll. Augusto Candido – Comandante 11^ Reggimento Genio Guastatori Foggia
Coll. Vincenzo Cipullo – Comandante 21^ Reggimento Artiglieria Terreste Foggia
Prof.ssa Roberta Magarelli – Florestano Edizioni Bari
Sergente Maggiore Biagio Orillo – Presidente Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia

Sarà presente l’autore

Il Presidente A.N.S.I
Serg. Magg. Biagio Orillo
SICUREZZA LAVORO, PDM: BONIFICA ORDIGNI BELLICI E' LEGGE, GRAZIE A NOI FINALMENTE REGOLE E COMPETENZE CHIARE PER IMPRESE E P.A.
Roma 13 settembre 2012
"Ieri il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge (2892) Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici, già approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Moffa e Farina Coscioni.
La proposta proposta di legge approvata in via definitiva pone finalmente delle regole certe in un settore dove fino ad oggi è stato solo il "caso" che ha evitato gravi incidenti nei cantieri e durante le opere di scavo.
Questa legge è stata fortemente voluta dai parlamentari radicali e dal Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm) perchè fossero chiare le regole e le competenze delle imprese e delle amministrazioni chiamate a vigilare a salvaguardia della sicurezza e della salute pubblica tanto degli addetti ai lavori di scavo quanto di quelli degli operatori delle Forze armate e delle forze di polizia che sono chiamati a garantire i presidi necessari in caso di ritrovamento di ordigni bellici.
Vogliamo pubblicamente ringraziare, perché il loro contributo è stato determinante nell'esame dei testi congiunti svolto dalle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, l'Associazione delle imprese di Bonifica ASSOBON, gli artificieri dell'Esercito e delle Forze di polizia che con i loro contributi hanno permesso di far comprendere a tutti gli schieramenti politici la particolarità di un lavoro - quello degli artificieri - estremamente delicato e che meriterebbe maggiori tutele e una regolamentazione specifica."

Fonte:
http://www.partitodirittimilitari.org/index.php?option=com_content&view=article&id=641:sicurezza-lavoro-pdm-bonifica-ordigni-bellici-e-legge-grazie-a-noi-finalmente-regole-e-competenze-chiare-per-imprese-e-pa-&catid=1:latest-news&Itemid=113
Per la bonifica degli ordigni bisogna dare centralità alle Forze Armate
(AGENPARL) - Roma, 12 set - "Il ddl sulla bonifica degli ordigni bellici desta molte perplessità e, senza dare centralità alle Forze armate in un settore di intervento così complesso, rischia di rappresentare solamente una scatola vuota, inutile e controproducente".
Lo ha dichiarato, annunciando il voto di astensione in Aula, la senatrice dell'Italia dei Valori Giuliana Carlino, che ha proseguito: "Anzitutto, si rischia di creare un paradosso: mentre la legge, con il decreto 81/2008, stabilisce già l'obbligo di considerare tutti i pericoli per chi opera in un campo così pericoloso, il testo in esame impone all'imprenditore solo la verifica di alcuni rischi specifici. Si continuano ad aggiungere meccanismi di accertamento preventivo, quando invece servono controlli durante le attività e sanzioni certe per chi sbaglia. Abbiamo poi sempre sottolineato la necessità di andare verso la cessazione degli albi professionali, invece con questo provvedimento continuiamo a crearne di nuovi. L'Idv ritiene che le imprese specializzate debbano essere iscritte in un apposito registro e che, per definire i criteri di iscrizione, debba essere istituita una Commissione interministeriale composta da dieci membri, di cui almeno cinque appartenenti al personale militare delle Forze armate in possesso di adeguati titoli ed esperienze. Le forze militari sono le uniche ad avere una reale specializzazione nel campo della bonifica di ordigni bellici, che andrebbe valorizzata anche con il riconoscimento delle giuste indennità economiche".

Fonte:
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120912-difesa-carlino-idv-per-bonifica-ordigni-dare-centralita-a-forze-armate



LA BONIFICA BELLICA UNA SCATOLA VUOTA…?


In Italia è necessario considerare reale il rischio per chi opera movimentazioni terra di rinvenire accidentalmente residuati bellici risalenti le due guerre mondiali. Il nostro paese a partire dall’ 11 giugno 1943 ha subito i primi bombardamenti aerei. Velivoli francesi che decollavano dalle proprie basi in Corsica. Nel corso del conflitto la guerra aerea strategica inglese ha distrutto intere aree urbane: Milano, Torino, La Spezia, Porto Marghera eccetera, eccetera. Contemporaneamente altri aerei britannici con base a Malta sganciavano ordigni sui centri dell’ Italia meridionale: Messina, Marsala, Foggia, (completamente distrutta dai B17 nell’estate del 1943), Augusta, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Catanzaro, Cagliari, Napoli, (tristemente famoso il bombardamento del primo novembre 1941). L’incursione nipponica del 7 dicembre a Pearl Harbor convince gli Stati Uniti ad entrare in guerra. Sempre la città di Napoli subirebbe la prima incursione americana di un certo rilievo dalla Nona Forza Aerea. Queste incursioni aeree terminano nel 1945 colmando il sottosuolo italiano di bombe d’aereo inesplose. Le Armate anglo-americane sbarcano in Sicilia trasferendo lentamente la guerra di terra verso nord, lasciando inesplose granate d’ogni genere. Nasce la linea Gustav, la guerra continua verso il Nord. I tedeschi creano altro sbarramento difensivo denominato “Linea Gotica”, altro sangue, altre bombe inesplose. Nel contempo la guerra civile (…) semina altri ordigni inesplosi. Non dimentichiamo il materiale che a fine guerra è stato sotterrato, inabissato da partigiani compresi. Perciò in Italia è giusto valutare il rischio da residuati bellici con reale visione storica ed obbiettiva. I residuati bellici nel nostro Paese continuano ad esplodere ( esempi, bombe d’aereo esplose ad Ostiglia e Fermo) a ferire ad uccidere. Certo se il decreto 81/2008 fosse in vigore probabilmente nessuno abbandonerebbe granate nei fossati o addirittura per strada e diminuirebbero le numerose emergenze che bloccano città, cantieri anche di una certa importanza. Naturalmente una bonifica bellica sistematica non richiesta, seguita da un rinvenimento occasionale produce un disagio economico per l’economia del luogo. La bonifica bellica preventiva (imprese private) è gestita dai Reparti Militari competenti ed in ogni caso non è possibile parlare di scatole vuote, anzi al contrario le scatole citate indiscutibilmente sono colme di passione per la professione, certo molte volte possiamo sbagliare, ma sempre convinti d’aver operato nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda l’albo professionale dovremmo e con urgenza ripristinarlo. Ogni rastrellatore BCM: ispeziona, localizza, individua il probabile residuato bellico, con grande professionalità (esperienza, metodo competenza ed attenzione), mette in luce il residuato bellico da segnalare alle autorità competenti in zona. Il vero paradosso è che il nostro lavoro non è riconosciuto dal D.L. 11 agosto 1993, n. 374
“…i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno psico-fisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee”.
Gentile Senatrice Giuliana Carlino oltre a condividere il Suo pensiero, credo d’essere in grado di confermarle che la bonifica bellica potrebbe considerarla una scatola svuotata dall’ex Governo quando indebitamente decide d’abrogare le normative da sempre in vigore. Oggi la scatola lentamente si riempie del nostro inesauribile orgoglio professionale.
Se desidera chiarimenti tecnici o quant’altro può contattarmi in ogni momento. Spero Voglia gradire i migliori saluti

Giovanni Lafirenze
Ordigno bellico in Porto a Genova
(ANSA) - GENOVA, 11 SET - Un ordigno bellico risalente alla II guerra mondiale è stato rinvenuto nel pomeriggio in porto nel corso dei lavori per il nodo ferroviario a calata Massaua. Sul posto sono intervenuti Capitaneria di Porto e vigili del fuoco che hanno bloccato i lavori e avviato accertamenti. Non è ancora chiara la grandezza e la potenza dell'ordigno. A fine agosto il porto era stato chiuso per un'intera domenica per la rimozione di un grosso ordigno americano ritrovato durante i lavori a calata Bettolo.
Fonte: ANSA
Trovato altro ordigno bellico nel porto di Genova
Genova - Un nuovo ordigno bellico risalente con tutta probabilità alla Seconda Guerra mondiale è stato rinvenuto nel pomeriggio nel porto di Genova dove proseguono i lavori per il nodo ferroviario di calata Massaua. A fine agosto un altro era stato rimosso e messo in sicurezza a calata Bettolo ma ora nuove misure di sicurezza dovranno essere adottate anche per questo. Sul luogo sono subito intervenuti uomini della Capitaneria e vigili del fuoco mentre nelle prossime ore verranno fatti tutti i rilievi del caso.
Fonte: http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/Trovato-altro-ordigno-bellico-nel-porto-55286.aspx
Ordigno in porto, parla il "cacciatore di bombe"
Un'intervista a Giovanni Lafirenze
Fonte: http://www.primocanale.it/video/ordigno-in-porto-parla-il-cacciatore-di-bombe--48271.html
Trovato ordigno bellico inesploso vicino alla riva del lago di Caldonazzo
Ore di apprensione sul lago di Caldonazzo, al «Valcanover», dove fra l’altro si sta svolgendo una gara di nuoto di gran fondo (10 km.), perché i tecnici subacquei una ditta che si sta occupando della posa di catenarie sul fondo ha rimosso e recuperato un oggetto metallico giacente sulla sabbia vicino al pontile in quanto intralciava i lavori.
Deposto sul molo, i ragazzi che stavano lavorando hanno avuto l’impressione che anziché di un martinetto idraulico come sembrava a prima vista l’oggetto potesse essere un ordigno bellico.

I Carabinieri, chiamati dai responsabili dell’azienda, hanno fatto intervenire il comando di compagnia di Borgo, che ha stabilito che si trattava effettivamente di un proietto che misurava circa 35 cm di lunghezza per 10 di diametro.
Sulla punta del proietto spiccava una copiglia, che con ogni probabilità andava tolta prima di far partire il colpo.

I Carabinieri hanno messo in sicurezza la zona e l’hanno isolata, hanno imposto divieto di balneazione e di pesca, e impedito ai dipendenti della ditta in questione di proseguire nel lavoro di posa subacquea.
Sentiti da noi, i militari di Borgo hanno precisato che con ogni probabilità già domattina gli artificieri del genio potrebbero recuperare l’ordigno e smaltirlo secondo le prassi consolidate.
Domani verrà rimosso.
Fonte: http://www.ladigetto.it/permalink/20210.html
Una bomba nel campo ma nessuno la porta via
di Paolo Fizzarotti
ZAVATTARELLO. Vivere con la bomba: in senso reale, non metaforico. Da 12 giorni un agricoltore di Zavattarello non può lavorare il suo campo perchè in un angolo c’è una grossa bomba da mortaio, risalente alla seconda guerra mondiale. A trovare l’ordigno è stato lui stesso, durante il lavoro. Ora la bomba è lì, a cielo aperto, “protetta” solo da una sottile striscia di plastica segnaletica. In teoria, chiunque può andare lì e toccarla: anche dei bambini. Scenario della vicenda è stato un campo di grano in località Valle Superiore, una frazione di Zavattarello. Il terreno appartiene da sempre alla famiglia Giannini. Prima c’era il padre, Carlo Guglielmo: ora che il capostipite non c’è più, se ne occupa il figlio. «Avevo appena finito di arare il mio campo con il trattore - spiega Agostino Giannini - Alla fine, quando sono andato a controllare il lavoro, ho notato in uno dei solchi uno strano oggetto affusolato, abbastanza grosso. Mi sono avvicinato e ho visto che si trattava di una bomba d’aereo o di mortaio, che risaliva di certo alla seconda guerra mondiale. Tra me e mio padre abbiamo arato quel campo decine di volte, ma non è mai uscita fuori prima: vai a sapere perchè».
Giannini non ha toccato nulla e ha subito dato l’allarme alla forestale e ai carabinieri di Zavattarello, che poco dopo hanno raggiunto il posto, piuttosto isolato. E’ intervenuta anche la protezione civile di Romagnese. I militari hanno appurato che la bomba, benchè sporca e arrugginita, non presentava lesioni esterne tali da precluderne il funzionamento e c’era dentro ancora la spoletta: quindi poteva esplodere. La forestale e i carabinieri, quindi, non hanno potuto fare altro che segnalare la zona con un nastro di plastica bianco e rosso, richiedendo poi l’intervento degli artificieri che dovranno far brillare l’ordigno. “Dovranno”, al futuro. «Qui, infatti, non si è visto ancora nessuno - conferma il padrone del terreno - Dopo il primo momento, in cui sono venuti i forestali e i carabinieri, la bomba è rimasta lì. In teoria nessuno si può avvicinare, ma in realtà non c’è nessuno a controllare. Io non mi preoccupo più di tanto, anche perchè ho camminato su quel punto per anni. Però forse bisognerebbe risolvere il problema. Anche perchè, fino a quando non la portano via o non la fanno scoppiare, non posso lavorare lì vicino».
su twitter @paolofizzarotti
Fonte: http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/08/24/news/una-bomba-nel-campo-ma-nessuno-la-porta-via-1.5589675
Operazione bomba in porto
Telefonini muti, aerei a terra
L'ora "x" sono le 9, quando cominceranno le operazioni di disinnesco della bomba, risalente alla seconda guerra mondiale, rinvenuta qualche settimana fa in porto, a Calata Bettolo, nella zona di San Benigno. Per sicurezza, già dalle 7 sarà sgomberata e delineata una "danger zone" dentro il porto, con un raggio di almeno 300 metri da dove si trova l'ordigno.
Diversi i disagi per i cittadini: sparirà il campo dei telefonini dalle 9 alle 12.45. Gli operatori interromperanno infatti il servizio, nel raggio di un chilometro, per evitare interferenze con le attrezzature utilizzate per disinnescare l'ordigno. Per evitare interferenze spente anche le trasmissioni tv e radio nel raggio di otto chilometri.
Tra le 7 e le 13, poi, sarà fermo il traffico aereo. Nessun velivolo potrà atterrare o decollare: i voli previsti, spiegano in aeroporto, subiranno ritardi o cancellazioni.
Limitazioni anche in mare: la navigazione sarà vietata nelle acque antistanti calata Bettolo per un raggio di 0,5 miglia nautiche.
Nessun vincolo invece al traffico ferroviario, che sarà regolare.
Non sarà necessario neppure sfollare persone; solo i dipendenti di due uffici che lavorano di domenica.
Fermo il traffico dei tir dentro il porto: chiusi i varchi sul lungomare Canepa.
Fonte: http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/08/25/news/ordigno-41455819/
Bomba in porto, Esercito in campo
Genova - Nulla si può escludere e nulla, per questo, è lasciato al caso. Il conto alla rovescia per la bonifica di Calata Bettolo è partito e la macchina che ruoterà attorno al lavoro degli artificieri è pronta: alle 9 in punto di domenica si parte per disinnescare l’ordigno sbucato dalla terra durante le operazioni di riempimento del nuovo terminal. E a quell’ora tutte le precauzioni, per impedire interferenze alla strumentazione dell’esercito, saranno già state adottate. Tra queste, per citare le principali, una dozzina di ripetitori tv spenti, telefonini muti in un raggio (medio) di un chilometro. Senza contare lo stop al traffico aereo e marittimo, l’alt ai treni merci gestiti da Fuorimuro in porto, la sospensione dell’energia elettrica da parte di Enel, e lo sgombero, in un raggio di 300 metri dal residuato bellico - la cosiddetta danger zone - di tutti gli edifici.
Una macchina imponente, quella messa a punto e dosata, passo passo, nelle righe di un’ordinanza siglata dal vicario della prefettura di Genova, Paolo D’Attilio. A tracciarne i confini sono state le richieste dei militari del 32° reggimento guastatori di Torino, che, dopodomani mattina, guideranno le operazioni. Un’ora e mezza la durata prevista e non sarà una passeggiata. Anche perché l’ordigno, lanciato da un bombardiere americano nell’agosto del 1944, è armato con due spolette, una delle quali ha risentito dell’azione delle ruspe che l’hanno sollevata dal terreno smosso e, poco dopo, depositata su una banchina.
In altre parole, rendere la bomba inerte potrebbe riservare qualche difficoltà in più. Tanto che la prefettura ha ordinato all’Autorità portuale di predisporre un cerchio di terra, attorno al luogo del “despolettamento”, per consentire che l’onda d’urto di un’eventuale esplosione si propaghi verso l’alto, invece che in direzione delle vicine infrastrutture portuali, su tutte le sensibilissime cisterne di calata Olii minerali.
La tabella di marcia modellata dalla prefettura prevede l’istituzione di una centrale operativa, con i rappresentati di tutte le istituzioni, negli uffici della capitaneria di porto. Gli sgomberi nella zona rossa scatteranno alle 7. Si tratta, in pratica, delle sedi di una serie di aziende che lavorano anche alla domenica. La guardia costiera impedirà il transito in un raggio di mezzo miglio marino, l’equivalente di 1.852 metri. Chiuso al traffico dei mezzi pesanti la confluenza tra lungomare Canepa, via di Francia, e il casello autostradale di Genova-Ovest. Interrotta anche l’erogazione dell’energia elettrica a bassa e media tensione, nelle immediate vicinanze della bonifica (nessuna conseguenza è prevista, quindi, nemmeno per le zone residenziali, nemmeno i quartieri più vicini), così come sempre soltanto in zona portuale sarà sospesa la fornitura di gas e acqua. Lo stop a tutte le attività scatterà anche per il terminal Sech.
Poco dopo gli artificieri “aggrediranno” la bomba. Essenzialmente, si tratta di rimuovere le spolette. E preparare la bomba, 500 libbre di peso (227 chilogrammi), per il trasporto altrove. Se tutto andrà per il verso giusto, entro le 10.30 una gru avrà caricato l’ordigno, a quel punto inoffensivo, su un camion. La polizia stradale a quel punto scorterà la bomba alla cava di Pallare, nei dintorni di Savona, già utilizzata, anche nel recente passato, per il brillamento di residuati della seconda guerra mondiale. Anche per quella zona, d’intesa con il prefetto di Savona, sono previste misure di sicurezza analoghe a quelle che saranno prese a Genova. L’impatto, tuttavia, sarà assai minore. sia perchè l’area è poco urbanizzata, sia per le caratteristiche - una sorta di conca - che proteggeranno le operazioni da gran parte delle interferenze elettromagnetiche.
Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2012/08/24/APJPB4GD-bomba_esercito_porto.shtml
Scalata esplosiva. Alpinisti trovano ordigno della Grande Guerra
A distanza di quasi cento anni dal primo colpo di cannone sparato sugli altopiani nel maggio del 1915, la Grande Guerra sulle nostre montagne non smette di far parlare di sé.
I ghiacciai si ritirano e spuntano cannoni, baracche, proiettili e talvolta persino resti umani. Ma anche dove il ghiaccio non c'è mai stato l'azione degli agenti atmosferici può svelare tracce inquietanti come bombe inesplose. Tanto più inquietante diventa poi il ritrovamento se avviene in un luogo che non permette deviazioni. È quanto è accaduto alla cordata composta dal veronese Eugenio Cipriani e dal vicentino Claudio Tessarolo. Al penultimo tiro di corda di una via che stavano aprendo sulla parete ovest del Sass de Stria, a 2500 metri sulle Dolomiti ampezzane presso il passo Falzarego, i due scalatori sono stati costretti ad oltrepassare un ordigno inesploso, ma ancora in perfetto stato di conservazione. Dentro un diedro-canale ripidissimo e scivoloso, il proiettile avrebbe potuto rotolare da un momento all'altro con conseguenze che avrebbero potuto anche essere letali.
Gran parte dei detonatori delle granate, dei proiettili e delle bombe a mano inesplose che ancora oggi si trovano sui campi di battaglia della Prima Guerra mondiale non funzionano più. Ma alcuni possono ancora scoppiare manifestando tutta la loro potenza distruttiva. È impossibile, però, stabilire a priori quale sia l'ordigno ancora potenzialmente pericoloso e quale no. Bisogna trasportare il reperto in un luogo sicuro e bisogna poi che mani esperte di artificiere smontino l'ordigno o lo facciano brillare. Un lavoro lungo e difficile. Davanti alla bomba i due scalatori avevano due sole possibilità: rinunciare alla salita e ridiscendere in corda doppia alla base della montagna, oppure oltrepassarla e raggiungere la cima. La scelta è caduta sulla seconda ipotesi. I due, quindi, hanno dovuto agire con molta prudenza e grande delicatezza di movimenti per evitare non solo di smuovere l'ordigno ma anche, una volta oltrepassatolo e fotografato, di farvi incidentalmente cadere sopra qualche pietra.
Per questa volta tutto è andato nel verso giusto ma il proiettile, a giudizio di Tessarolo e Cipriani, meriterebbe di essere recuperato e bonificato. Un violento temporale potrebbe infatti smuoverlo e, dalla posizione in cui si trova, cadrebbe fino alla base della parete dove corre un sentiero un tempo poco noto, ma che recentemente è stato risistemato e segnalato allo scopo di promuoverne la frequentazione. Ed una bomba a due passi da un sentiero sarebbe veramente pericolosa. Sempre sulla ovest del Sass de Stria una decina di anni prima lo stesso Cipriani, assiduo frequentatore delle pareti attorno al passo Falzarego, all'ultimo tiro di corda di una via di scalata aveva rinvenuto una bomba a mano. Anche in questo caso l'ordigno era in ottimo stato di conservazione.
Roberto Luciani
Fonte: http://www.larena.it/stories/Home/395926_scalata_esplosiva_alpinistitrovano_bomba_della_grande_guerra/
Anzio: ritrovato ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale
9 agosto 2012
Una bomba sganciata da un aereo Usa nella seconda guerra mondiale è stata ritrovata ad Anzio, in località Santa Teresa, all’interno di un lotto incolto tra via Anteo e via delle Roselle, durante il corso di alcuni lavori. L’ordigno di 500 libbre è armato con una spoletta anteriore e una spoletta posteriore. Le operazioni di disinnesco della bomba, ovvero il suo dispolettamento, avverranno quanto prima sul luogo del ritrovamento cui seguirà il trasporto in un’area idonea al brillamento dell’ordigno. L’area è già stata perimetrata e transennata per motivi di sicurezza. Presto altri aggiornamenti.
Fonte: http://www.inliberuscita.it/cronoca/13813/anzio-ritrovato-ordigno-bellico-della-seconda-guerra-mondiale/
Ordigno bellico in poarto, la città si ferma
di Alberto Maria Vedova

Genova - Terminal portuali bloccati, stop al traffico aereo, semaforo rosso per le navi - traghetti e navi da crociera compresi - ed evacuazione per tutti entro un raggio che, attendendo i rilievi degli artificieri, non si può ancora indicare. C’è una bomba da 500 libbre, un residuato bellico che ha dormito per settant’anni e ora giace solitario nel cuore del porto di Genova, con cui bisogna fare i conti.
Uno dei tanti ordigni lanciati dagli aerei alleati su Genova e le riviere, sepolti nel cuore della terra, che ora gli scavi per la realizzazione di Calata Bettolo hanno riportato alla luce. Impossibile proseguire il cantiere, fermo ormai da qualche giorno, improponibile anche togliere di mezzo la bomba con procedure “leggere”. Bisognerà fermare tutto, portare i 227 chili di acciaio altrove e farla brillare.
Quando e come. Il nodo, ancora più delicato in piena estate, sta tutto qui. A condurre le danze è la prefettura di Genova, e in particolare a coordinare le operazioni è il vicario Paolo D’Attilio, titolare anche della Protezione civile. Lo stesso uomo che aveva gestito, nel corso del 2011, la rimozione di tre bombe inesplose a Recco. Per l’ultima, un ordigno da mille libbre, era stato necessario allontanare 5 mila persone.
È verosimile che, questa volta, non sia necessario arrivare a tanto, se non altro perché la zona in cui adesso riposa la bomba non è immediatamente a ridosso delle abitazioni. Ma la riserva sarà sciolta soltanto nei prossimi giorni, quando arriverà in prefettura una relazione tecnica da Piacenza, dove ha sede il 2° reggimento genio pontieri dell’esercito. Nella sostanza, gli esperti di esplosivi dovranno approfondire le caratteristiche della bomba e stabilire in questo modo quanto sarà la distanza di sicurezza da mantenere durante la bonifica.
Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/08/10/APj3ho9C-bomba_citta_porto.shtml
Otranto grosso ordigno bellico in mare, effetuato brillamento
(8 agosto 2012) OTRANTO – Nel corso della giornata di ieri sono state effettuate le operazioni di brillamento in mare di una grossa mina, residuo bellico presumibilmente della 2^ guerra mondiale, sotto il coordinamento della Sala Operativa della Guardia Costiera di Otranto.

L’ordigno, individuato qualche giorno fa durante le prospezioni obbligatorie per la posa di una condotta fognaria da parte del Comune di Otranto, è stato rinvenuto, imbracato e trasferito in zona di sicurezza dagli uomini del Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi di Taranto, chiamati a svolgere il delicato lavoro per mezzo di speciali palloni.
Al momento del ritrovamento, appena sotto la superficie sabbiosa a 28 metri di profondità, nella zona di mare a circa 1000 metri al largo del faro di Otranto, esso risultava ben conservato e del tipo “P 200”, all’epoca largamente utilizzato come mina di tipo navale (diametro 1,2 m e peso compreso tra i 50 e i 100 kg).
L’ordigno è stato quindi fatto esplodere a circa 2 miglia dalla costa, all’altezza del faro, ad una profondità di 58 metri mediante il posizionamento sullo stesso di una cosiddetta “contro carica” esplosiva.
Le operazioni si sono svolte con successo, grazie all’impiego di due mezzi (un battello pneumatico e la motovedetta CP518) ed una dozzina di militari, nonostante le cattive condizioni del mare.
Fonte: http://lecce.ilquotidianoitaliano.it/dalla-provincia/2012/08/news/otranto-grosso-ordigno-bellico-in-mare-effettuato-brillamento-32629.html/
Dozza, spunta ordigno bellico: al via disinnesco, evacuata intera area
07/08/201
Una bomba di 500 libbre è stata rinvenuta durante dei lavori di ristrutturazione all'interno dell'azienda "Cantine Brusa", lungo la via Emilia all'altezza del chilometro 82, nel Comune di Dozza. L'ordigno bellico è risultato inesploso, sarà dunque necessario avviare le operazioni di disinnesco, che avranno il via il prossimo 19 agosto. Coinvolti nell'operazione di dispolettamento, trasporto e brillamento, il Reggimento Genio Ferrovieri di stanza a Castel Maggiore (Bologna). Dozza, bomba a La "Cantina Brusa" : il 19 agosto disinnesco
„MODALITA' DISINNESCO, AVVERTENZE PER I RESIDENTI. Per le operazioni e' stata definita un'area di sgombero ("Danger Zone 1") che si estende per un raggio di 400 metri dalla bomba che copre un territorio in cui ricade parte del Comune di Dozza (lato Ovest) e parte del Comune di Imola (lato Est), ma tratti della via Emilia lato oltre che di altre strade. All'interno di questa area sara' fatta evacuare tutta la popolazione residente: 124 persone (non ci sono fra loro dei disabili), di cui 98 di Dozza e 26 Imola. Per chi non sa dove traslocare durante le fasi del disinnesco ci sara' un punto di accoglienza coperto nel Centro sociale Zona Orti di via Chiusure a Toscanella, aperto dalle 7.30 fino a cessate esigenze e sara' al servizio anche dei residenti nel Comune di Imola. Avra' anche un presidio sanitario per le persone non autosufficienti o ammalate. I Comuni di Dozza e Imola si faranno carico di accompagnare anziani, disabili e chi non puo' spostarsi da solo.
Le operazioni di bonifica dell'ordigno inizieranno alle 8.30: il despolettamento durera' un'ora, il brillamento richiedera' invece 120 minuti. In piu' ci sono i tempi necessari per il trasporto al luogo di brillamento. Questo significa che la popolazione sara' evacuata dalla "Danger Zone 1" a partire dalle 7.30, fino presumibilmente alle 10.15-10.30 circa, mentre dalle 8 sara' chiusa la viabilita' ordinaria nella zona interessata. Dalle 8, fino indicativamente alle 10-10.15 sara' quindi interrotto il collegamento fra Imola e Toscanella lungo la via Emilia, cosi' come la viabilita' lungo le strade all'interno dell'area di sgombero. L'area per il brillamento, la "Danger Zone 2", ha un raggio minimo di 300 metri dal punto di brillamento.
In via Calanco, all'incrocio con la via Emilia, a Toscanella, sara' posizionata sia un'ambulanza del 118 con personale medico sia una autobotte con relativa squadra per emergenza antincendio e primo soccorso dei Vigili del fuoco. Tper adeguera' il servizio di trasporto pubblico tenendo conto dell'interruzione del traffico dalle 8.15 sino. Tutti gli interventi sono coordinati da una Unita' di vrisi, che sara' attiva al Comune di Dozza dalle 7.30 fino a cessate esigenze.
Fonte: http://www.bolognatoday.it/cronaca/bomba-dozza-via-emilia-disinnesco-19-agosto.html
Monterchi, scopre nel proprio terreno un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale
Imprenditore agricolo scopre una bomba nel proprio terreno mentre è intento ad arare. Quello che è accaduto nei giorni scorsi a Monterchi - per la precisione nella località di Pantaneto - ha dell'incredibile e ha lasciato per alcuni secondi con il fiato sospeso anche l'agricoltore. L'uomo, un pensionato residente in zona, stava eseguendo i lavori di routine previsti nel terreno in questo periodo dell'anno, quando si è accorto di aver colpito – per sbaglio, ovviamente – un residuo bellico inesploso, esattamente un pezzo di mortaio risalente alla Seconda Guerra Mondiale. L'uomo, alla vista dello strano oggetto, per un attimo è rimasto basito, non sapendo cosa fare. Nel giro di breve tempo, l'agricoltore ha allertato immediatamente i carabinieri della Stazione di Monterchi che, una volta appurato di cosa si trattasse, hanno avvertito la sezione degli artificieri dell'Arma di Bologna, i quali sono intervenuti giovedì mattina per disinnescare l'ordigno. Non è la prima volta che nelle zona di Monterchi viene ritrovato un residuo bellico: nell'ottobre dello scorso anno, infatti, un agricoltore nel campo di tabacco da lui stesso gestito – ubicato nei pressi della frazione di Le Ville - aveva rinvenuto un oggetto simile a quest'ultimo, probabilmente di origine inglese. Ritornando all'ultimo caso, però, gli artificieri di Bologna sono giunti in Valcerfone attorno alle 11.00 dell'altro ieri con i propri mezzi, insieme ad alcune auto dei carabinieri e a un'ambulanza. Immediatamente sono iniziate le varie procedure: per prima cosa, è stata messa in sicurezza l'intera area, poiché nel raggio di qualche chilometro sono presenti anche degli stabilimenti produttivi e delle abitazioni. Quaranta minuti dopo circa, l'ordigno è stato fatto brillare: un forte boato ha messo fine per sempre a quello che, se non individuato per tempo, sarebbe potuto risultare un vero e proprio rischio per l'intera popolazione di Monterchi.
Fonte: http://www.saturnonotizie.it/news/leggi/50081/Monterchi-scopre-nel-proprio-terreno-un-ordigno-bellico-della-Seconda-Guerra-Mondiale.html
Capri, presunto ordigno in fondali Grotta bianca
Napoli, 4 ago. - (Adnkronos) - E' stato rinvenuto, nei fondali antistanti la localita' Grotta bianca di Capri, un presunto ordigno bellico inesploso, segnalato da un subacqueo locale mentre effettuava immersioni. Adagiato ad una profondita' di circa 15 metri e a 50 metri dalla costa, il presunto proiettile da contraerea ha una lunghezza di 40 cm e 15 cm di larghezza. Il comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Capri, Alessandro Sarro, ha attivato immediatamente le procedure previste interessando gli organi istituzionali competenti per pianificare le operazioni di bonifica.
Contestualmente, la Circomare di Capri ha emanato un'ordinanza di interdizione a tutte le attivita' di superficie e subacquee dello specchio d'acqua nel raggio di 200 metri dal punto in cui si trova l'ordigno, con l'obbligo per le associazioni, organizzazioni e societa' interessate di esporre l'ordinanza "in un luogo ben visibile all'utenza nonche' di darne conoscenza ai propri associati e clienti".
Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/Capri-presunto-ordigno-bellico-in-fondali-Grotta-bianca_313570307544.html
Ordigno trovato in un cantiere per inceneritore
di DIEGO LONGHIN

A causa del ritrovamento di un ordigno bellico il cantiere per la costruzione dell'inceneritore del Gerbido è stato bloccato e isolato. Tutti gli operai sono stati allontanati. Ora sono al lavoro gli artificieri per capire e stimare la pericolosità della bomba, inglese, che risale alla seconda guerra mondiale.
In serata vertice in prefettura a Torino per capire come intervenire: se disinnescare l'ordigno in loco o trasportarlo altrove per farlo brillare. Gli operai hanno trovato nella tarda serata di ieri la bomba scavando un cunicolo di due metri davanti al mega camino del futuro impianto, nell'area del cantiere tra lo scalo di Orbassano e la zona di Mirafiori.
Fonte: http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/08/03/news/ordigno_all_inceneritore_isolata_l_area_del_gerbido-40300749/
Rinvenuto un residuato bellico tra Donnalucata e Marina di Ragusa
31/07/2012
Nel corso dei servizi di prevenzione e controllo lungo la fascia costiera ragusana, personale della Squadra Nautica della Polizia di Stato ha segnalato, a circa duecento metri dalla costa, la probabile cospetto di un ordigno nello specchio di mare tra Donnalucata e Marina di Ragusa. Il personale, con le strumentazioni e con l’eco scandaglio in dotazione al proprio natante, ha calcolato le coordinate e l’esatta posizione, sul fondale marino, ove sarebbe adagiato il residuato bellico della seconda guerra mondiale, che si troverebbe ad una profondità di circa 5 metri.
Immediatamente la Questura di Ragusa ha attivato la procedure per le eventuali operazione di rimozione. La “Volante del mare” sta effettuando un costante pattugliamento lungo tutta la fascia costiera della provincia per il controllo e contrasto dell’immigrazione clandestina, realizzando, nel contempo, una attenta vigilanza in mare degli obiettivi sensibili, nonché di ordine e soccorso pubblico e garantendo, in tal modo, la sicurezza dei bagnanti, affinché possano godere in tutta tranquillità degli spazi nelle acque antistanti le spiagge.
Fonte: http://www.radiortm.it/2012/07/31/rinvenuto-un-residuato-bellico-dal-personale-della-squadra-nautica-della-polizia-di-stato-tra-donnalucata-e-marina-di-ragusa/
Un ordigno bellico sul portocanale
Di Annarita Bova

01 agosto 2012
PORTO GARIBALDI
. «Abbiamo trovato una bomba sul Portocanale». La telefonata è arrivata ieri mattina attorno alle 7 direttamente ai carabinieri di Comacchio. Un ordigno bellico, risalente alla Seconda guerra mondiale, si è “materializzato” sulla banchina del Porto, all’altezza delle vecchie scuole elementari e ad accorgersi dello stesso un turista che stava passeggiando. Ora, che in fondo al nostro mare così come nelle campagne o comunque sotto terra ci siano ancora diverse bombe inesplose non è certo una novità. Quello che in tutta questa vicenda colpisce è che qualcuno ha ben pensato di lasciare un’arma così pericolosa sotto al sole, in un luogo pubblico molto frequentato e soprattutto vicino alla colonnina del rifornimento per le imbarcazioni.
Una volta sul posto, i carabinieri di Comacchio hanno avvertito immediatamente gli uomini della Capitaneria di porto e quindi gli agenti della polizia municipale i quali hanno fatto arrivare transenne, nastro rosso e grossi sacchi di sabbia per delimitare una buona parte dell’area considerato che diversi curiosi, nonostante gli inviti a restare lontani, hanno continuato ad avvicinarsi e a scattare qualche foto. Su chi sia stato a ritrovare l’ordigno e ad abbandonarlo sul Porto, al momento nessuna traccia. Si pensa, comunque, a qualcuno che è andato a pescare durante la notte, incurante del fermo pesca, e che si sia ritrovata la bella “sorpresa” incastrata nelle reti e non potendo denunciare le cosa perché in quel momento irregolare, per paura di una bella contravvenzione ha ben pensato di depositare la bomba a due passi da bar, case e imbarcazioni.
Mentre le forze dell’ordine portano avanti tutte le indagini del caso, gli uomini della polizia municipale hanno presidiato l’area per tutta la mattina, per lasciare posto poi alla Guardia di finanza ed alla Capitaneria di porto. L’ordigno verrà fatto brillare nella giornata di oggi dagli artificieri di Bologna. Intanto se qualcuno dovesse mai ritrovarsi un una situazione simile, si raccomanda di abbandonare l’eventuale ordigno dalla parte opposta del Portocanale, all’altezza della Darsena dove non ci sono abitazioni e dove le persone non possono accedere. E quindi, anche con una telefonata anonima, avvertire immediatamente le forze dell’ordine.
Fonte: http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/08/01/news/un-ordigno-bellico-sul-portocanale-1.5486325
Il mio commento
LA BOMBA IN BANCHINA
Non ha torto la dott.ssa Annarita Bova giornalista de La Nuova Ferrara, infatti i nostri fondali (ma non solo) sono colmi di residuati bellici di ogni tipo, genere e caricamento. Qualcuno pensa che conclusa la seconda guerra mondiale in Italia, molte munizioni non utilizzate siano state scaricate tra Adriatico e Tirreno. Da sempre questo portale evidenzia lo stesso problema in terraferma. L’ultima guerra tra operazioni di bombardamento, avanzamenti, ritirate militari colma il paese di residuati bellici, comprese le già micidiali “mine”. Oggi la notizia per mezzo de “la Nuova Ferrara: un villeggiante, un turista di passaggio, quest’ultimo scorge il perverso manufatto a ridosso di una banchina di Porto Garibaldi nei pressi d’alcune scuole elementari e udite, udite, accanto ad una colonnina per rifornire le imbarcazioni. L’uomo intuisce il momento di grande pericolo, non perde tempo, telefona immediatamente ai Carabinieri di Comacchio. I militari tempestivamente sono sul luogo, increduli identificano il residuato bellico. E’ una bomba d’aereo risalente la seconda guerra mondiale. La recintano, creano aree di sicurezza, la piantonano, allontanano le folle di curiosi, contemporaneamente i Carabinieri tentano di spiegarsi in quale modo la bomba abbia raggiunto il piccolo molo. Non è possibile spostare una bomba d’aereo a mani nude. E’ troppo pesante, fosse pure da 100 libre. Questo particolare dovrebbe escludere la teoria del pescatore, dei pescatori. Non solo, un residuato bellico sommerso in mare da tanti anni muta aspetto, l’involucro si ricopre di piccole alghe, sassolini, sabbia e tanto altro. Altra sembianza assume la bomba se rinvenuta nel sottosuolo del luogo: un corpo sporco, unto di qualcosa di simile all’argilla. Anche in questo caso non sarebbe possibile spostare l’ordigno senza l’aiuto di un mezzo meccanico o idraulico.

Giovanni Lafirenze
Ordigno bellico rinvenuto ad Olbia
27/07/2012
OLBIA - Giovedì pomeriggio, in via Logudoro a Olbia, nei pressi dell’ex deposito di artiglieria, è stato rinvenuto un ordigno bellico. Si tratta di una bomba di aereo inesplosa, risalente alla 2^ guerra mondiale.
Il ritrovamento casuale è stato effettuato dall’operaio di un’impresa di movimento terra di Cabras, mentre manovrava una ruspa durante i lavori di sistemazione degli argini del Rio Gadduresu.
Sul posto sono giunti i carabinieri artificieri del Comando Provinciale di Nuoro che hanno messo in sicurezza la zona, in attesa dell’intervento degli esperti del Genio militare di Macomer. Per precauzione è stato chiuso al traffico il sovrastante cavalcavia tra via V. Veneto e via Roma.
Fonte: http://notizie.alguer.it/n?id=50642
Il mio commento
LA BOMBA AD OLBIA: STORIA E TEMPI DA RISPETTARE
Premesso che in questo preciso momento storico irto di numerose difficoltà economiche, puntualizzare quali dovrebbero essere le condotte da perseguire in fase di scavo edilizio (e non solo) per non incorrere nel rischio d’incocciare un residuato bellico potrebbe sembrare banale, ma così non è. Infatti nessuna recessione giustifica scavi, scatolari, trincee, senza una bonifica bellica preventiva, ancora peggio se codesti lavori si effettuano nei pressi di ex depositi o polveriere militari in uso alla prima o Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente queste righe sono orientate nei confronti della bomba d’aereo rinvenuta ad Olbia, in pieno centro urbano, nei pressi di un ex deposito militare, a qualche centinaio di metri sia dal fascio ferroviario sia da Via Redipuglia, una bellissima strada la quale oltre ad essere frequentatissima è la via di comunicazione (lungomare) che conduce al vicino porto della città. Il tutto documentato da un lancio Ansa del 27 luglio 2012 il quale spiega come un lavorante della ditta (…) comandato a riordinare, risistemare due argini del Rio Gadduresu, nel pomeriggio del 26 (a poche ore dal rientro a casa) per mezzo del mezzo meccanico incappa un tremendo ostacolo. L’uomo è stato risparmiato da una bomba d’aereo residuato dei bombardamenti dell’estate 1943. Olbia durante la seconda guerra mondiale è stata colpita in ogni luogo, sia militare, sia civile. La struttura portuale era strategicamente fondamentale, l’isola riceveva rifornimenti da Civitavecchia, Livorno e Genova. Ma torniamo al rinvenimento occasionale del 26 luglio, mi chiedo, ci dovremmo chiedere: questa crisi giustifica la non inclusione della bonifica sistematica prima di eseguire scavi edili ? Come può essere possibile per un progettista di Salerno, (…) Olbia non includere nel progetto competente il rischio bellico? In questo caso è stata commessa una grave leggerezza a scapito della sicurezza sul lavoro e non solo (una bomba in città). La proprietà o chi gestisce in questo caso il corso d’acqua, luogo del rinvenimento non ha minimamente pensato a tutto ciò che ha patito la città nel corso dell’ultima guerra? La presenza dell’ex deposito militare? Da non credere ma è così. Forse committente, DL, responsabili alla sicurezza inconsapevolmente hanno confuso storia della città con tempi da rispettare a tutti i costi. Attenzione e che nessuno possa credere che il pericolo sia impercettibile: “il 21 luglio a Treviso un uomo ha subito numerosi danni fisici per aver volutamene provocato l’esplosione di un piccolo (7.35) residuato bellico”. Non solo, l’esplosione del 19 luglio di una bomba a causa di un rogo tra i campi di Venafro.
Immaginate l’esplosione di una bomba d’aereo (Fermo, Ostiglia docet…)

Alla prossima bomba

Giovanni Lafirenze
Indagine 40814
Il booktrailer del romanzo thriller "Indagine 40814" di Luca Valente (Attilio Fraccaro Editore, 2011). Video: Francesco Sandonà. Musiche: Alessandro Casula. [versione standard (3 min. circa). In lavorazione la versione lunga (10 min. circa)].
Fonte: http://www.lucavalente.it/indagine40814/
Bomba nel parco Nicholas Green
25/07/2012
Ha portato il figlio a giocare nel parco, quando incredulo, a pochi metri da loro ha visto un oggetto metallico spuntare da un cespuglio. Insospettito ed allarmato ha allertato la polizia: si trattava di una bomba a mano 'Oto'. Ennesimo ordigno bellico, rinvenuto casualmente per le vie della città.
A fare la scoperta un papà bolognese, ieri pomeriggio ai giardini Nicholas Green, vicino via della Certosa. Sul luogo sono intervenuti gli artificieri del Genio ferrovieri dell'Esercito, che hanno prima delimitato la zona, poi hanno prelevato l'ordigno che è stato depositato in un'area demaniale in attesa di essere fatto brillare.
Fonte: http://www.bolognatoday.it/cronaca/bomba-parco-Nicholas-Green-certosa.html
I roghi fanno esplodere un ordigno bellico
19/07/2012 - VENAFRO

Vasto incendio, dalle 10 di stamani, tra Venafro e Conca Casale. Sul posto in azione 4 squadre della protezione civile regionale, una dei Vigili del Fuoco e una del Corpo Forestale dello Stato con due elicotteri della Protezione civile regionale. Alle 13,45, in quest’area, contrada Le Sode per la precisione, durante le fasi di spegnimento le fiamme hanno fatto scoppiare un ordigno bellico. L’esplosione, fortunatamente, non ha arrecato danni a cose o persone. L’area è stata perimetrata, verificata e bonificata. Tutto il territorio interessato dall’incendio è attualmente in fase di bonifica.
Una ventina fino a questo momento gli interventi, sparsi sull’intero territorio regionale. Il rogo più preoccupante ed esteso quello a San Martino in Pensilis, che non è stato ancora domato. Sull’area, coordinate dalla S.O.U.P (Sala Operativa Unificata Permanente) sono ancora al lavoro in maniera ininterrotta da stamani le squadre dei Vigili del Fuoco, della Forestale e della Protezione civile con un elicottero della Protezione civile regionale.

Fonte: http://www.informamolise.com/ultime-notizie/92124-venafro-conca-casale-il-rogo-fa-esplodere-un-ordigno-bellico
Stelvio, Monte Scorluzzo: artificieri in azione per un ordigno della prima guerra mondiale
Ancora ritrovamenti bellici sulla linea del fronte della Grande Guerra nei dintorni dello Stelvio. Stavolta si tratta di un ordigno, evidentemente inesploso, rinvenuto nell’area dello Scorluzzo che è particolarmente ricca di reperti e tracce della prima guerra mondiale e per questo motivo sempre molto frequentata.
Proprio per questo motivo, per evitare ogni possibile rischio ai tanti visitatori, è stato deciso di intervenire per mettere l’area in completa sicurezza. Come ci ha comunicato il sindaco di Bormio, Giuseppe Occhi, l’operazione di bonifica verrà messa in atto nella giornata di mercoledì 25 luglio 2012 con esperti artificieri che provvederanno a far brillare l’ordigno bellico rinvenuto nella zona Filon del Mot – Monte Scorluzzo.
Un intervento per il quale è stata deciso per tutta la giornata il divieto di accesso a questa area (transitando sia dal Passo dello Stelvio sia dalla II o III Cantoniera) ed il sorvolo della zona stessa.
Analoga operazione è stata annunciata per il 26 luglio 2012, questa volta in territorio di Valfurva e più precisamente nell’area del ghiacciaio Dosegù. Al riguardo il sindaco di Valfurva Angelo Cacciotto ha disposto con una propria ordinanza il divieto di accesso nell’area interessata dalle operazioni per un raggio di 1.500 metri dal punto di intervento degli artificieri.

Fonte: http://www.altarezianews.it/2012/07/23/stelvio-monte-scorluzzo-artificieri-in-azione-per-un-ordigno-della-prima-guerra-mondiale/
Operai di Hera trovano 15 ordigni bellici
20/07/2012 - IMOLA

Allo spuntare di residuati bellici siamo abituati, un po’ meno se si tratta di ben quindici proiettili di artiglieria da circa cinquanta chili l’uno, lunghi 55 centimetri con un diametro di 15, più qualche candelotto e formella di tritolo. Questa invece è la singolare scoperta fatta da alcuni operai di Hera che nella mattinata di mercoledì 11 luglio stavano scavando per posizionare delle tubature sulle colline imolesi, in via Suore, non lontano dall’incrocio con via Montecatone. Tra un colpo di benna e l’altro sono emerse le bombe risalenti alla Seconda guerra mondiale. Immediata la telefonata al Commissariato. Sul posto si sono precipitati il dirigente Sergio Culiersi e gli artificieri. Mentre gli agenti transennavano la zona, gli artificieri hanno messo in sicurezza gli ordigni. Vista la vicinanza con la Linea Gotica, con tutta probabilità si tratta di materiale lasciato dai tedeschi durante la ritirata del 1944, magari in previsione di un attentato per rallentare l’avanzata alleata. Non è la prima volta che in un cantiere di Hera si scoprono ordigni bellici. Un mese fa, durante la posa di nuovi tubi del gas in via Busa, tra via Remondino e via Piratello, fu trovata una bomba inesplosa.

Fonte: http://www.sabatosera.it/index.php/operai-di-hera-trovano-quindici-ordigni-bellici-81284/
Esplode ordigno bellico: ferito un uomo
MARINA DI GROSSETO - Aveva una passione per le vecchie munizioni del tempo della guerra che cercava nei campi un tempo terreno di battaglia. Un uomo di 53 anni di Marina di Grosseto è rimasto seriamente ferito, nel primo pomeriggio di oggi, mentre, nella sua abitazione stava sistemando la sua collezione di munizioni.
L’uomo è stato trasferito all’Ospedale Misericordia di Grosseto. Sull’incidente sono in corso le indagini dei Carabinieri di Grosseto.

Fonte: http://www.ilgiunco.net/2012/07/14/esplode-ordigno-bellico-ferito-un-uomo/
FANNO IL BAGNO NEL PIAVE E TROVANO UNA BOMBA
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - Fanno il bagno nel Piave e scoprono un ordigno bellico della prima guerra mondiale.
E' successo qualche giorno fa a Falzè di Piave. Tre ragazze avevano deciso di fare il bagno nel fiume sacro alla patria e per raggiungere l'altra sponda hanno iniziato a camminare sul greto. Ed è qui, tra i sassi, che hanno notato l'enorme bomba di cannone. Le ragazze hanno dato subito l'allarme e chiamato la polizia locale di Sernaglia della Battaglia.
Sul posto gli agenti hanno transennato l'area e fatto rimuovere l'ordigno, che ora attende di esser fatto brillare dagli artificieri.

Fonte: http://www.oggitreviso.it/fanno-bagno-nel-piave-trovano-una-bomba-49473
La bomba al Crescent? Non è seria
Visita di 100 architetti nella «zona rossa»
SALERNO - La prima cosa che viene in mente nel mettere a confronto la bomba rinvenuta nell'area del Crescent con quella che tenne Salerno con il fiato sospeso, quattro anni fa, è un celebre aforisma di Carlo Marx: «la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa». Se nel 2008 infatti il ritrovamento dell'ordigno bellico ebbe una cadenza quasi da psicodramma collettivo, con la gente realmente impressionata dall'ipotesi esplosione, stavolta ci troviamo di fronte ad una situazione quasi da commedia all'italiana. Vediamo perchè. Anzitutto non è ancora ben chiaro perchè siano trascorse ventiquattr'ore e più dal momento in cui la bomba è stata ritrovata, giovedì alle 16.30, al momento in cui è scattata la vera e propria emergenza (comunicato della Prefettura delle ore 19.37 di venerdì).
L'ESCURSIONE - In questo lasso di tempo si colloca, venerdì mattina, l'escursione, assolutamente incosciente (nel senso che non sapevano) di cento architetti provenienti da tutt'Italia proprio nel cantiere di piazza della Libertà, in quella che a tutti gli effetti già doveva essere «zona rossa». Ma c'è un altro elemento che deve far riflettere: ieri mattina a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento, sulla spiaggia di Santa Teresa, la gente prendeva tranquillamente il sole. Ma allora è pericoloso o non è pericoloso stare nei paraggi della bomba? E se da una parte gli esperti, parlando di spoletta a rilascio ritardato, lasciano intendere che le operazioni di disinnesco saranno più complicate di quattro anni fa, dall'altra c'è il sindaco De Luca che invita ad evitare allarmismi. La gente ha altro a cui pensare: il trasporto pubblico ormai definitivamente morto, Minosse che non dà tregua, il ritorno della Salernitana. La bomba, con questi chiari di luna, rischia di far solo ridere. E' una bombetta.
Gabriele Bojano
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/9-luglio-2012/bomba-crescent-non-seriavisita-100-architetti-zona-rossa-201929214370.shtml
Seguirà commento...
Ordigno bellico nel cassonetto
Ecocentro chiuso d'urgenza
09/07/2012
Peschiera. Isola ecologica chiusa dopo il ritrovamento all'interno del container destinato alla raccolta del ferro di una bomba da mortaio di circa 15 centimetri risalente alla seconda guerra mondiale e inesplosa, cioè perfettamente integra. L'ecocentro rimarrà chiuso sino alla bonifica che dovrà essere fatta dagli artificieri, attesi per un sopralluogo già oggi. Ignoto l'autore o gli autori del gesto che poteva avere conseguenze anche gravi e che sono state evitate grazie al controllo regolarmente svolto dagli addetti in servizio alla struttura.
«Chiunque sia stato ha compiuto una leggerezza inaudita», dice l'assessore Valter Carletti, «perché questo tipo di container viene svuotato con il cosiddetto ragno, ovvero quella specie di grande pinza che preleva il ferro, lo solleva e lo fa cadere nel contenitore del mezzo di trasporto. Un'operazione nella quale questo ordigno, che si presenta esternamente intatto, per quanto vecchio di sessant'anni, poteva esplodere. Meno male che il personale addetto all'ecocentro verifica tutti i giorni lo stato dei vari container».
Dopo il ritrovamento è stato lo stesso personale a contattare la polizia locale e gli amministratori comunali. Fatto il primo sopralluogo, gli agenti hanno immediatamente chiuso con transenne l'isola ecologica. Completati gli accertamenti, il sindaco Umberto Chincarini ha firmato l'ordinanza «contingibile e urgente» di chiusura. Il provvedimento è stato trasmesso, oltre che al Comando della polizia locale, anche alla Prefettura di Verona, Compagnia e Stazione dei carabinieri di Peschiera del Garda e alle aziende interessate all'attività dell'ecocentro.
«Per garantire la piena sicurezza dell'area abbiamo chiuso anche la strada laterale che da Borgo Secolo va verso il campo sportivo perché sappiamo che in questa stagione viene spesso utilizzata dai ragazzi che partecipano ai grest estivi», precisa l'assessore. «Attendiamo l'arrivo degli artificieri che speriamo possano intervenire subito, perché in estate la presenza di turisti e dei proprietari delle seconde case aumenta inevitabilmente la mole di lavoro dell'ecocentro. Per questo contiamo di poterlo riaprire al più presto». Se tutto andrà bene, forse già oggi. G.B.
Fonte: http://www.larena.it/stories/dalla_home/384200_ordigno_bellico_nel_cassonetto_ecocentro_chiuso_durgenza/
Trovato ordigno della Seconda Guerra Mondiale
SALERNO - Un ordigno bellico, risalente alla seconda guerra mondiale, è stato trovato a una profondità di dieci metri nel cantiere del Crescent, il progetto di riqualificazione urbano di Salerno,oggetto di numerose contestazioni da parte degli ambientalisti.Sul posto i carabinieri, con gli speciali reparti degli artificieri e gli artificieri dell'Esercito, per effettuare una prima ricognizione. Da quanto si è appreso la bomba, sganciata da un aereo, peserebbe 500 libre e sarebbe munita di due spolette, proprio come quella disinnescata qualche anno fa nel centro di Salerno in via Rafastia, dove fu necessario evacuare la popolazione nel raggio di un chilometro. E' stata convocata una riunione del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura al quale partecipano, oltre al vice prefetto vicario Giovanni Cirillo e il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, anche i massimi esponenti delle forze dell'ordine provinciali e i rappresentanti del Genio di Caserta con gli esperti artificieri.
Fonte: http://www.campanianotizie.com/cronaca/salerno/28452-trovato-ordigno-bellico-della-ii-guerra-mondiale.html
26 ordigni bellici in bosco vicino alla A1
(ANSA) - FIRENZE, 06 LUG - Sono 26 le bombe di mortaio risalenti alla seconda guerra mondiale che sono state ritrovate oggi in un bosco a 50 metri dell'autostrada A1, nel tratto compreso tra Barberino del Mugello e Roncobilaccio. La scoperta e' stata fatta alle 15,30 da un cercatore di funghi. Sul posto polizia stradale e artificieri della polizia, che hanno disinnescato i residuati bellici e li hanno trasportati in una cava dove saranno fatti brillare in sicurezza nei prossimi giorni. Le operazioni non hanno causato disagi al traffico.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2012/07/06/26-ordigni-bellici-bosco-vicino-1-disagi-traffico_7154193.html
Costa, due mesi di stop alla rimozione
dell'ordigno bellico sul fondale
Sarà sospesa la procedura di rimozione e bonifica dell'ordigno bellico trovato il 16 giugno scorso sul fondale dell'Isola del Giglio, davanti a cala Arenella, poco distante dal relitto della Costa Concordia. Il provvedimento resterà in vigore «fino alla fine del prossimo mese di agosto, data orientativamente prevista per il completamento delle operazioni di stabilizzazione del relitto della Concordia».
È quanto stabilito oggi in una riunione tenuta presso la prefettura di Grosseto, presenti il prefetto Marco Valentini e, tra gli altri, rappresentanti della Regione Toscana, della Provincia di Grosseto, del Comune di Isola del Giglio, del nucleo Sdai del dipartimento militare marittimo di La Spezia, del commissario delegato per l'emergenza del naufragio nave Costa Concordia. «Per quanto concerne le necessarie attività di bonifica - si legge in una nota della prefettura -, è stata in particolare affrontata la questione della prossimità del relitto della nave Costa Concordia, nella condivisa necessità di escludere che un'eventuale esplosione accidentale dell'ordigno nel corso delle relative operazioni di rimozione, che non può essere a priori esclusa, possa comportare conseguenze sulla stabilità dello scafo».
Una volta che la situazione lo consentirà, sottolinea la prefettura, «su indicazione del consorzio incaricato del recupero del relitto, si procederà tempestivamente alla bonifica che potrà essere anticipata ove si possa disporre, nel frattempo, di elementi scientifici certi che escludano effetti sulla stabilità dello scafo della nave Costa Concordia derivanti da un'eventuale esplosione accidentale in fase di rimozione». «L'attività svolta nei giorni scorsi dal nucleo Sdai del dipartimento militare marittimo di La Spezia - si spiega - ha in primo luogo consentito di accertare che l'oggetto ritrovato è effettivamente una mina di fabbricazione italiana, posizionata a 188 metri dalla costa, adagiata sul fondale a 53 metri di profondità, distante circa 500 metri in linea di aria dallo scafo della nave Costa Concordia». Il tratto di mare interessato è interdetto alla navigazione.
03 luglio 2012
Fonte:
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/3-luglio-2012/costa-due-mesi-stop-rimozione-la-rimozione-un-ordigno-bellico--201863028995.shtml
Buongiorno Afghanistan - Puntata con Pierdavide De Cillis
3^ Puntata di Buongiorno Afghanistan di Fabio Caressa in cui c'è un servizio sugli Artificieri Italiani con un omaggio a DAVIDE, MAURO e gli altri caduti.
Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=Bqu8jp5pkRs&feature=share&noredirect=1
Nel mare di Formia rinvenuto un ordigno bellico a 7 metri di profondità
28 Giugno 2012
Nell'ambito delle attività di ispezione dei fondali marini di Molo Azzurra di Formia, la Guardia Costiera ha rinvenuto, a sette metri di profondità, un ordigno bellico - un proiettile da mortaio - risalente ai bombordamenti alleati della primavera 1944. Il residuato bellico verrà fatto brillare al largo dagli artificieri della Marina Militare di Taranto.
Fonte:
http://www.latinapress.it/cronaca-latina-provincia/notizie-cronaca/cronaca-provincia/5421-nel-mare-di-formia-rinvenuto-un-ordigno-bellico-a-7-metri-di-profondita

Cinecittà: esplosione in un appartamento, muore un operaio
ROMA - Esplosione in un appartamento a Cinecittà: un operaio romeno di 26 anni è morto dilaniato da una bomba a mano che i proprietari della casa usavano come ferma carte. Sembra che uno dei familiari avesseavuto un passato nell'esercito. La tragedia è avvenuta al primo piano di un palazzo in via Tuscolana 791, all'altezza della fermata metro Lucio Sestio. Gli operai stavano facendo un lavoro di ristrutturazione. Gli altri due colleghi dell'operaio deceduto si sono salvati perché erano andati a pranzo.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/cinecitt_esplosione_in_un_appartamento_muore_un_operaio/notizie/205263.shtml

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
CAPITANERIA DI PORTO LA MADDALENA
SERVIZIO SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE E PORTUALE
- SEZIONE TECNICA E DIFESA PORTUALE -
ORDINANZA N. 59/12
Interdizione in località Isola Giardinelli – lato Nord, Comune di La Maddalena (OT)- Ritrovamento di presunto ordigno bellico.
Il sottoscritto Capitano di Fregata (CP), Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di La Maddalena,
VISTA
la denuncia in data 27.06.2012, assunta in pari data al prot. n. 10341, del Sig. PLASTINA Luigi, relativa al ritrovamento di un presunto ordigno bellico nello specchio acqueo antistante Isola di Giardinelli – lato Nord, Comune di La Maddalena (OT) più precisamente a circa 8 metri dalla costa, ad una profondità di 2 metri circa;
CONSIDERATA
la necessità di prevenire il verificarsi di possibili incidenti e salvaguardare l’incolumità delle persone e/o delle cose, nonché le esigenze relative alla sicurezza della navigazione;
VISTI
gli artt. 17 – 30 del Codice della Navigazione e l’art. 59 del relativo Regolamento di Esecuzione (Parte Marittima).
ORDINA
Articolo 1
A partire dalla data odierna e sino a termine esigenze, per un raggio di 100 metri dal punto “ALFA”, di coordinate Lat. 41° 14.229′N – Long. 009° 26.564′E (Sistema di riferimento WGS 84), meglio indicate nell’allegata cartina, parte integrante della presente Ordinanza, sono interdetti: il transito, la sosta, l’ancoraggio, la pesca, l’attività subacquea e qualsiasi attività diportistica e/o professionale in genere.
Articolo 2
I contravventori alla presente, salvo che il fatto non configuri un diverso e/o più grave illecito, saranno perseguiti ai sensi degli artt. 1164 e 1231 del Codice della Navigazione e dell’art. 53 del Codice sulla Nautica da Diporto. Gli stessi, saranno altresì ritenuti responsabili per eventuali danni a terzi in dipendenza di omissioni o violazioni alla presente Ordinanza.
Articolo 3
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare la presente Ordinanza, la cui diffusione verrà assicurata: mediante l’affissione all’albo di questa Capitaneria ex art. 59 del Regolamento di Esecuzione al Codice della Navigazione, comunicazione agli organi di informazione, l’invio ai soggetti interessati e la pubblicazione sul sito internet www.guardiacostiera.it/lamaddalena/ordinanze.
Falso allarme per residuo bellico
Finale Ligure. Mobilitazione della Capitaneria di Porto nello specchio acqueo della spiaggia della Finanza a Finale. Il bagnino di uno stabilimento balneare ha segnalato la presenza di un presunto ordigno bellico, un oggetto che appariva come un residuato di guerra, nel tratto di mare a circa 10 metri dalla spiaggia libera.
La pattuglia della Guardia Costiera ha identificato sul posto l’oggetto metallico, quindi in via precauzionale ha interdetto la zona di arenile interessata con alcune transenne ed ha posto un gavitello a segnalazione del potenziale pericolo. All’operazione hanno partecipato anche gli agenti della polizia municipale.
Un centro diving locale, poi, si è offerto di effettuare fotografie all’oggetto. Le immagini sono state inviate al nucleo Sdai di Maridipart della Spezia per ottenere un parere tecnico sulla situazione.
Dopo aver visionato le foto, la Marina Militare ha escluso che si potesse trattare in alcun modo di materiale esplosivo, ritenendo invece probabile che si tratti di residui di materiale edile. Domani gli operatori provvederanno alla rimozione dei residui metallici.

Fonte: http://www.ivg.it/2012/06/finale-falso-allarme-per-residuo-bellico-alla-spiaggia-della-finanza/
Il mio commento…

Un bagnino crede, pensa di riconoscere un residuato bellico sommerso nei pressi del lido della Guardia di Finanza a Pietra Ligure. Ovviamente il guardaspiaggia segnala i propri dubbi alla Guardia Costiera di zona, la quale per naturali ragioni di sicurezza invia propri uomini ad interdire l’area di mare interessata in attesa dei gruppi autorizzati a riconoscere e rimuovere l’eventuale bomba. In fatti in questi casi nessuno può varcare il limite indicato dall’autorità portuale. Ancora peggio avvicinarsi ad eventuali piccole boe posizionate per indicare la posizione del residuato, regole queste ultime infrante da un centro diving locale il quale in buona sostanza decide di scattare qualche foto alla probabile bomba da far pervenire ai tecnici della Marina Militare. Gli specialisti in divisa azzurra ricevute le foto comprendono subito che non si tratta d’alcun residuato bellico smorzando ogni emergenza e future polemiche sia per chi avrebbe concesso impossibili (per legge) autorizzazioni ad avvicinarsi a residuati bellici sommersi, sia per chi si sarebbe accostato per scattare foto a residuati segnalati, violando le disposizioni emesse della Capitaneria di Finale Ligure.

Giovanni Lafirenze

10° Reggimento Genio Guastatori - Granata disinnescata
Data: 21 giugno 2012
Ieri un pericoloso residuato bellico della prima guerra mondiale è stato rimosso e neutralizzato, nel comune di Valfurva (SO), a cura degli artificieri del 10° reggimento genio guastatori di Cremona.
L’ordigno, una granata di artiglieria italiana da 210 mm ad alto esplosivo della 1^ Guerra Mondiale, era stato rinvenuto a 1627 metri di quota, nella zona boschiva fra il comune di Valfurva e la frazione di Santa Caterina di Valfurva, incastrato sulla riva del fiume Frodolfo.
Coordinate dalla Prefettura di Sondrio, le operazioni di bonifica sono iniziate nella prima mattinata con l’identificazione dell’ordigno, la messa in sicurezza, la rimozione e il brillamento dell’ordigno in un’idonea località, a circa 25 km di distanza, scelta in seguito alla valutazione dell’area di ritrovamento, particolarmente scoscesa.
L’intervento, durato circa sei ore, è uno dei tanti che le 7 unità dell’Arma del genio, coordinate dal 1° Comando Forze di Difesa comandato dal Generale Danilo Errico, eseguono per bonificare l’Italia centro-settentrionale dai numerosi e ancora pericolosi residuati bellici presenti.
Il solo 10° reggimento ne ha effettuati 132 nel 2011, per un totale di 1.336 ordigni bellici bonificati, fra i quali 8 bombe d’aereo.
La preparazione tecnico-professionale e la preziosa esperienza degli specialisti EOD (Esplosive Ordinance Disposal), spesso maturata nei Teatri di Operazioni disinnescando insidiosi ordigni di circostanza (IED), risulta indispensabile per l’esecuzione degli interventi nella necessaria cornice di sicurezza.
Fonte: http://www.esercito.difesa.it/Notizie/Pagine/GRANATADISINNESCATA120621_33.aspx

Ritrovati ordigni bellici - artificieri in azione
23 giugno 2012
La terra restituisce ordigni inesplosi che risalgono all’ultimo conflitto mondiale: due proiettili da mortaio sono stati ritrovati vicino alla spiaggia lungo il corso dell’Oglio, nel tratto tra Castelvisconti e Borgo San Giacomo, mentre nella campagna di Cumignano sul Naviglio è venuta alla luce una bomba.
A scoprire i due proiettili è stato un pescatore che frequentemente si reca sulle rive dell’Oglio; l'ordigno di Cumignano, invece, è stato rinvenuto da un trattorista al lavoro nei campi. In entrambi i casi le aree a rischio sono state transennate: si attende, ora, l'intervento degli artificieri.

Fonte: http://www.laprovinciadicremona.it/territorio/ritrovati-ordigni-bellici-artificieri-in-azione-1.199164

San Lazzaro, rinvenuta bomba: 850 famiglie evacuate, chiuso tratto A14 e ferrovia
“San Lazzaro, trovata bomba: domanica 24 giugno traffico interdetto si A14 e treni Bologna-Taranto
Ritrovata a San Lazzaro una bomba risalente alla seconda guerra mondiale: una GenBomba da 500 libbre inglese d'aereo, inesplosa. Era sepolta all'angolo di via Caduti di Sabbiuno e via Poggi, in corrispondenza della rotonda Iqbal Masih (precedentemente indicata all'incrocio tra via Vittoria e via Spinelli). A portarla alla luce gli operai impegnati in un cantiere per la realizzazione di una condotta di gas metano.„
San Lazzaro, trovata bomba: domanica 24 giugno traffico interdetto si A14 e treni Bologna-Taranto
"L'ordigno sarà disinnescato - per ordinanza della prefettura di Bologna - domenica 24 giugno. La delicata operazione richiederà l'evacuazione di 850 famiglie circa, domiciliate nella zona circostante, e la chiusura di alcuen vie al traffico."
"Entro le 11.30 del 24 giugno - specifica il Comune di San Lazzaro - dovranno essere evacuati tutti gli edifici nel raggio di 800 metri dalla bomba.
Gli accessi all'area saranno transennati dalla Polizia Municipale, mentre le strade interessate saranno pattugliate dai Carabinieri. (consulta Planimetria strade chiuse al traffico). Le operazioni di disinnesco della bomba inizieranno alle 13.20 e saranno condotte dal Genio Ferrovieri di Castel Maggiore." "Raccomandiamo - conclude il Comune - di chiudere porte, imposte ed il rubinetto del contatore del gas utilizzando l'apposita valvola. Le finestre e le vetrate vanno lasciate aperte (nell'impossibilità di tenere aperte finestre o vetrine, provvedere ad idonea nastratura dei vetri).
viabilità e trasporti - Tutte le strade comprese nella Danger Zone, come visibili nella Planimetria strade chiuse al traffico saranno chiuse dalle ore 11.45 e sino alla conclusione del disinnesco. Verrà istituito il divieto di sosta sul lato sud di via Pasolini e sull'area del parcheggio adiacente alla sede della Polizia Municipale.
A partire dalle ore 13.20 sarà interrotto il traffico ferroviario sulla linea Bologna-Taranto. Il tratto dell'autostrada A14 compreso tra i caselli Bologna fiera e Castel San Pietro sarà temporaneamente chiuso.
Le corse della linea 19 C termineranno al capolinea di via Kennedy anzichè al capolinea di via Ca' Ricchi.

Fonte: http://www.bolognatoday.it/cronaca/san-lazzaro-bomba-24-giugno-treni-a14.html
Trovata bomba nel cantiere
12/06/2012
IMOLA - Un ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale è stato rinvenuto ieri mattina dagli operai al lavoro in un cantiere stradale in via Busa, tra via Piratello e via Remondino.
Scava, scava, gli addetti hanno fatto la pericolosa scoperta mentre erano impegnati nella posa di nuove condutture della rete del gas per conto di Hera. Una giornata di martelli pneumatici e vanghe si è così trasformata in una custodia di svariati chili di esplosivo.
Del caso si stanno occupando gli agenti della polizia di Stato che per prima cosa hanno transennato l’area interessata, obbligando a distanza di sicurezza curiosi e passanti. Un cartello metteva così in guardia: “Pericolo esplosione ordigno bellico”.
Ora tutto passerà nelle mani del nucleo artificieri, che dopo la rimozione dell’ordigno, inesploso dopo essere stato lanciato da un bombardiere, provvederanno a farlo brillare in area sicura.
Fonte:
http://www.romagnanoi.it/news/Cronaca/732476/Trovata-una-bomba-nel-cantiere.html
Colico, al forte Fuentes
trovate tre bombe a mano
6 Giugno 2012
Isola del Giglio: Un altro problema per l'isola del Giglio. E' stato infatti ritrovato un ordigno bellico nel mare antistante il Giglio, in località Cala Arenella. La Capitaneria di Porto ha interdetto lo specchio acqueo in un raggio di 100 metri. E' fatto divieto di transito, ancoraggio, sosta e pesca fino a quando l'ordigno non sarà fatto brillare e la zona messa al sicuro. Si tratta, nello specifico, di una bomba di 2 metri tonda risalente alla seconda guerra mondiale, posizionata a 53 metri di profondità. Cala Arenella si trova a Giglio Porto, non distante dalla nave Concordia.
Fonte:
http://www.maremmanews.tv/it/index.php?option=com_content&view=article&id=20420:ordigni-bellici-ritrovati-allarenella&catid=42:cronoca&Itemid=54
Colico, al forte Fuentes
trovate tre bombe a mano
COLICO - I responsabili del Forte Montecchio Nord hanno trovato tre bombe a mano della Seconda guerra mondiale nelle cisterne di raccolta dell'acqua piovana. Si tratta di ordigni del tipo Srcm, società romana costruzioni meccaniche, modello 1935. Difficile datarle perché sono ancora in uso nell'esercito italiano. E' intervenuto il Nucleo regionale degli artificieri per far brillare gli ordigni.
Fonte: http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/294137_colico_al_forte_fuentes_trovate_tre_bombe_a_mano/
Amati: ritrovati altri ordigni bellici nel sottosuolo nuova sede Regione
04 Giugno 2012
È salito a 12 il numero degli ordigni ritrovati nell'area dove sorgerà la nuova sede del Consiglio regionale della Puglia. Lo comunica l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati. Durante i lavori in corso per bonificare l'area "Campo San Marco" infatti, sono stati ritrovati altri due ordigni bellici risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Si tratta di due bombe d'aereo al fosforo di nazionalità inglese. Sul posto sono tempestivamente intervenuti uomini del Comando di zona dei Carabinieri, che hanno rinterrato gli ordigni e messo in sicurezza l'intera area. Quanto prima si recheranno sul posto uomini dell'XI Reparto del Genio Militare di Foggia per eseguire le necessarie operazioni di ritiro o brillamento in loco. Le opere di bonifica hanno portato al ritrovamento di altri 10 ordigni e stanno riguardando la rimozione dei rifiuti speciali esistenti nell’area e quella da ordigni esplosivi residuati bellici. I lavori sono eseguiti da una ditta specializzata sotto il controllo dell’Ispettorato delle Infrastrutture dell’Esercito, 10° Reparto Infrastrutture Ufficio B.C.M., che procede anche al collaudo delle aree bonificate contestualmente all’avanzamento dei lavori. Il ritrovamento dell'ordine e la presenza di diffusi segnali ferromagnetici, rilevati da speciali apparecchiature, sta costringendo all'esecuzione delle opere di scavo per strati successivi.
Fonte: http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&id=13172&opz=display
Bomba della Vallugola giace ancora in fondo al mare
Pesaro, 30 maggio 2012 - SONO CONTINUATE per tutta la giornata di oggi le ricerche della bomba - un residuato bellico di circa 100 chili della seconda guerra mondiale, lunga quasi due metri, sganciata da un bombardiere - trovata da un sub nel marzo scorso, a circa 600 metri a sud del porto dal porto della Valugola e a circa 200 metri dalla costa. L'ordigno dovrebbe trovarsi in un tratto di mare profondo circa 2 metri e mezzo. Era stato localizzato, ma pare che negli ultimi giorni si sia insabbiato rendendo difficile il suo recupero. Per oggi era previsto infatti un brillamento al largo dell'ordigno che non c'è stato.
I sommozzatori dello Sdai di Ancona - il Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi della Marina Militare - stanno lavorando da due giorni per trascinare la bomba più al largo e farla brillare. Le operazioni di recupero erano state rimandate per diverse settimane a causa delle condizioni avverse del mare. La zona è stata interdetta per un ampio tratto, per ovvie ragioni di sicurezza, dalla Capitaneria di Porto e il luogo da ieri mattina è stato presidiata da polizia, uomini della Protezione Civile e Polizia municipale.
Sul posto anche qualche curioso. L'imminente inizio della stagione turistica fa sì che la vicenda sia seguita con ancora maggiore interesse.
ale. maz.
Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2012/05/30/721291-bomba_della_vallugola_giace_ancora_fondo_mare.shtml
Ordigno bellico nella sabbia davanti al villaggio Marzotto
JESOLO. Ordigno bellico nella sabbia, paura davanti al villaggio Marzotto dopo piazza Torino. Un operatore e un bagnante lo hanno visto affiorare dalla sabbia ieri mattina e hanno dato immediatamente l'allarme, mentre tutt'attorno si sono riuniti i bagnanti incuriositi dal ritrovamento.
Sul posto sono giunti gli agenti della capitaneria di porto che hanno transennato l'area in attesa dell'arrivo degli artificieri della polizia di Stato e del commissariato di Jesolo che si sono uniti ai vigili del fuoco di Jesolo, anch'essi sulla spiaggia e pronti ad intervenire in caso di emergenza. E' stato subito chiaro che l'ordigno in questione non era a rischio esplosione. Risaliva alla prima guerra mondiale, ed è stato subito messo in sicurezza totale dagli artificieri della polizia e poi trasportato in un luogo sicuro dove sarà fatto brillare come avviene secondo le normali procedure. Nel corso della stagione sarà potenziata questa collaborazione tra le forze dell'ordine per far fronte ad ogni emergenza sulla spiaggia. (g.ca.)
Fonte: http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2012/05/27/news/ordigno-bellico-nella-sabbia-davanti-al-villaggio-marzotto-1.5167882
Bambini ritrovano ordigno bellico a Fuorigrotta
26 Maggio 2012
NAPOLI - Un ordigno bellico, una granata di fabbricazione jugoslava, è stato rinvenuto nel pomeriggio a Napoli, nei pressi di un camion parcheggiato in via Giacomo Leopardi, quartiere Fuorigrotta. La granata era in grado di esplodere e fare danni ingenti. Ad accorgersi dell'oggetto sono stati alcuni bambini che giocavano all'interno di un parco.Informati gli adulti, questi a loro volta hanno chiamato la polizia. Sul posto sono intervenuti volanti del commissariato San Paolo, dell'Ufficio Prevenzione, artificieri e personale della polizia Scientifica. Tutta l'area è stata messa in sicurezza: l'ordigno era nascosto in un contenitore di plastica ed avvolto in un panno. L'ordigno è stato identificato in una granata a mano di forma ovale liscia, di fabbricazione dell'ex Iugoslavia, modello M52P3, efficiente e completa di spoletta. Su disposizione del pm di turno l'esplosivo è stato rimosso per essere distrutto. Sull'episodio sono in corso indagini da parte della polizia.
Fonte: http://www.campanianotizie.com/cronaca/napoli/24454-bambini-ritrovano-ordigno-bellico-a-fuorigrotta.html
Arriva l'Estate e gli ordigni bellici restano nel mare
Molfetta - È tornata l'estate, si riapre la stagione balneare, senza bandiere blu per Molfetta, e le istituzioni tacciono sulla bonifica bellica in atto. I divieti di balneazione per Torre Gavetone non sono stati rimossi ma i cartelli della Capitaneria sono stati distrutti dai vandali.
Il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche (CNBAC) dopo la giornata di studi intitolata “Armi chimiche, un’eredità ancora pericolosa” tenutasi a Roma presso il Senato della Repubblica Italiana il 21 febbraio scorso in collaborazione con la Legambiente Nazionale, torna a riunirsi a Molfetta. Sabato 19 maggio 2012 alle ore 11.30, nella sua sede in via F. Campanella 50, il CNBAC terrà una conferenza stampa per fare il punto della situazione dei siti nazionali interessati alla presenza di ordigni bellici a caricamento chimico, delle iniziative parlamentari promosse dopo il convegno di Roma e della situazione della bonifica a Molfetta.
Relazioneranno i rappresentanti dei vari coordinamenti territoriali (Lago di Vico, Colleferro, Pesaro, Ischia, Molfetta) introdotti dal presidente nazionale Alessandro Lelli di Pesaro.
Fonte: http://www.ilfatto.net/index.php?option=com_content&view=article&id=12412:molfetta-arriva-lestate-e-gli-ordigni-bellici-inesplosi-restano-nel-mare-sabato-una-conferenza&catid=42:Appuntamenti&Itemid=63
Genvoa - ordigno su ponte Etiopia
10/05/2012
Genova. Un proietto d’artiglieria di fabbricazione tedesca da 203 mm di calibro è stato ritrovato durante il dragaggio del fondale portuale in prossimità di ponte Etiopia. Oggi, con inizio delle operazioni alle ore 09:30, gli artificieri del 32° reggimento genio della brigata alpina Taurinense hanno proceduto alla neutralizzazione dell’ordigno.
L’operazione, resa urgente dalla vicinanza dell’ordigno ad un deposito di carburanti, si è conclusa alle 14:45 con il trasporto e la distruzione del proietto in una cava d’inerti a Campomorone (GE), consentendo così la ripresa dei lavori sospesi con il ritrovamento.
Gli specialisti dell’Esercito appartenenti al 32° genio sono organizzati in team di pronto intervento ‘EOD’, Explosive Ordnance Disposal, cioe’ bonifica ordigni esplosivi, compito che assolvono dal 1 aprile del 2006 per tutto il territorio del nordovest. Questo intervento è stato effettuato dal Caporal Maggiore Capo Alessandro Agus a capo del nucleo EOD che vanta ormai una preziosa esperienza maturata anche nella lotta agli insidiosi ordigni artigianali nel corso delle varie missioni operative svolte all’estero.
Il 32° reggimento guastatori fa parte della brigata alpina Taurinense ed è una delle 7 unità dall’Arma del Genio che hanno l’incarico esclusivo di bonificare il territorio dell’Italia centro settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi (già 38 gli interventi effettuati dall’inizio dell’anno solo nel nord-ovest). Si tratta di un’attività particolarmente delicata pianificata dal 1° Comando Forze di Difesa con sede a Vittorio
Veneto e diretto dal generale Danilo Errico.
Fonte: http://www.genova24.it/2012/05/genova-trovato-ordigno-a-ponte-etiopia-dopo-le-operazioni-di-bonifica-la-distruzione-in-cava-a-campomorone-32799/
Bari - 10 ordigni rallentano lavori
BARI - «Altri cinque ordigni bellici sono stati ritrovati nell'area dove sorgerà la nuova sede del Consiglio regionale pugliese». Lo rende noto l'Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, specificando che si tratta di una parte di una bomba già esplosa e di altro quattro ordigni presumibilmente al fosforo e di fabbricazione inglese. «Le operazioni di bonifica - ha detto Amati - stanno procedendo per strati successivi e i continui ritrovamenti, già 10 fino a questo momento, stanno rallentando ulteriormente le operazioni di bonifica dell'intera area. Presumibilmente, gli ordigni che stiamo ritrovando, sono in qualche modo riconducibili ad una delle giornate più tragiche che la città di Bari visse durante la seconda guerra mondiale: il 2 dicembre del 1943. In quella data, persero la vita oltre mille tra civili e militari e il porto di Bari subì un violentissimo bombardamento tedesco, che provocò la maggiore perdita navale delle forze alleate dopo Pearl Harbour». Una squadra di artificieri ha già eseguito un sopralluogo questa mattina ed a breve tornerà per rimuovere le bombe. Intanto, è stata fatta brillare la granata ritrovata pochi giorni fa e sono stati rimossi gli altri due ordigni precedentemente individuati. Le operazioni di bonifica e ricerca bellica stanno riguardando l'area «Campo San Marco», su cui sarà realizzata la nuova sede del Consiglio regionale. Allo stato è in corso, infatti, la prima fase dei lavori, relativa alle opere di bonifica dell’area, acquistata dall’Agenzia del Demanio, e già sede della polveriera militare intitolata al tenente d’artiglieria Carlo Cassinis. La bonifica riguarda la rimozione dei rifiuti speciali esistenti nell’area e quella da ordigni esplosivi residuati bellici e sono eseguiti da una ditta specializzata sotto il controllo dell’Ispettorato delle Infrastrutture dell’Esercito, 10° Reparto Infrastrutture Ufficio B.C.M., che procede anche al collaudo delle aree bonificate contestualmente all’avanzamento dei lavori. All’interno dell’area di cantiere sono state rinvenute, inoltre, alcune lastre di eternit in cemento – amianto, che una ditta specializzata provvederà a rimuovere secondo le procedure previste dalla vigente normativa. I materiali scavati inquinanti e non riutilizzabili saranno trasportati alle discariche autorizzate, mentre il restante materiale sarà interamente riutilizzato per il livellamento delle quote esterne e per la realizzazione del grande parco che circonderà sia la nuova sede del Consiglio Regionale che degli Assessorati.
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/17-maggio-2012/cantiere-regione-gia-10-bombegli-ordigni-bellici-rallentano-lavori-201226023884.shtml
Terzo ordigno a Bari
Bari
Durante i lavori di bonifica bellica eseguita dove sorgerà il nuovo palazzo del Consiglio Regionale pugliese è stata rinvenuta la terza granata risalente alla seconda guerra mondiale. Giovedì 10 maggio sono intervenuti i tecnici EOD dell’undicesimo Reggimento Guastatori Foggia, i quali hanno deciso di effettuare il brillamento all’interno dell’area Campo San Marco. Intanto i lavori di bonifica bellica proseguono. Il dirigente Tecnico BCM Luigi Natale (bonifica Campi Minati) responsabile dell’andamento dei lavori di bonifica, non esclude ulteriori rinvenimenti.
Il team impegnato nel lavoro di bonifica è guidato dall’Assistente Tecnico Bcm Andrea Dicaterino.


San Gregorio (RC),incendio fa esplodere ordigno bellico, danni a capannone
Un ordigno bellico e' esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio a Reggio Calabria.
L'esplosione ha distrutto il tetto di un capannone utilizzato per la vendita di mobili senza provocare danni a persone. La zona dove e' avvenuta l'esplosione si trova nei pressi dell'aeroporto di Reggio che fu bombardato durante la seconda guerra mondiale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia, gli artificieri ed i vigili del fuoco.
Fonte:

http://www.ntacalabria.it/78096/san-gregorio-rcincendio-fa-esplodere-ordigno-bellico-danni-a-capannone/
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 15 MAG - Un ordigno bellico e' esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio a Reggio Calabria.
L'esplosione ha distrutto il tetto di un capannone utilizzato per la vendita di mobili senza provocare danni a persone. La zona dove e' avvenuta l'esplosione si trova nei pressi dell'aeroporto di Reggio che fu bombardato durante la seconda guerra mondiale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia, gli artificieri ed i vigili del fuoco.(ANSA).
Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2012/05/15/Incendio-fa-esplodere-ordigno-bellico-danni-capannone_6874750.html

Reggio Calabria: ordigno bellico innescato da incendio sterpaglie finisce su tetto azienda
Reggio Calabria, 15 mag. (Adnkronos) - Un residuato bellico e' esploso questo pomeriggio a San Gregorio, nella zona sud della citta' di Reggio Calabria. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, l'esplosione e' stata innescata da un incendio si sterpaglie lungo il fiume. La granata e' finita sul tetto di un'azienda di mobili e ha provocato qualche danno, ma fortunatamente non sono state interessate persone.
Sul posto e' giunto l'artificiere del XII Reparto Mobile che ha analizzato l'ordigno stabilendo che era un residuato della Seconda guerra mondiale.

Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/1015309/Reggio-Calabria-ordigno-bellico-innescato-da-incendio-sterpaglie-finisce-su-tetto-azienda.html

ESPLODE RESIDUATO BELLICO A R. CALABRIA, DANNI A CAPANNONE DITTA
(AGI) - Reggio Calabria, 15 mag. - Un proiettile di granata, quasi certamente residuato bellico, e' esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio, a Reggio Calabria, raggiungendo, a oltre 50 metri di distanza, il tetto di un capannone di un negozio di mobili. Il fatto e' accaduto intorno a mezzogiorno in localita' San Gregorio. La zona e' adiacente all'aeroporto dello Stretto, bersaglio, durante l'ultimo conflitto mondiale, di intensi bombardamenti alleati. L'incendio di sterpaglie probabilmente ha innescato l'ordigno, che giaceva inesploso sotto al torrente, la cui onda d'urto ha sfondato il tetto del capannone della ditta "Costantino Cucine Arredamenti", fortunatamente senza provocare danni a persone. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti, i vigili del fuoco e l'artificiere antisabotaggio in forza al XII Reparto Mobile. (AGI) Red/Adv
Fonte: http://www.ilquotidianoweb.it/news//350528/Esplode-residuato-bellico--Danni-al-tetto-di-un-capannone.html
REGGIO CALABRIA
Esplode residuato bellico
Danni al tetto di un capannone
Un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è esploso a seguito di un incendio divampato nei pressi del torrente San Gregorio. Probabilmente le fiamme hanno innescato la bomba che esplodendo ha sfondato il tetto di un capannone di un negozio di mobili

Un proiettile di granata, quasi certamente residuato bellico, è esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio, a Reggio Calabria, raggiungendo, a oltre 50 metri di distanza, il tetto di un capannone di un negozio di mobili. Il fatto è accaduto intorno a mezzogiorno in località San Gregorio. La zona è adiacente all'aeroporto dello Stretto, bersaglio, durante l'ultimo conflitto mondiale, di intensi bombardamenti alleati. L'incendio di sterpaglie probabilmente ha innescato l'ordigno, che giaceva inesploso sotto al torrente, la cui onda d'urto ha sfondato il tetto del capannone della ditta «Costantino Cucine Arredamenti», fortunatamente senza provocare danni a persone. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti, i vigili del fuoco e l'artificiere antisabotaggio in forza al XII Reparto Mobile.
15 maggio 2012 16:36
Fonte:
http://www.ilquotidianoweb.it/news//350528/Esplode-residuato-bellico--Danni-al-tetto-di-un-capannone.html
Nell'appartamento Milani nascondeva arsenale
BRENTONICO. Avevano ragione da vendere i vicini di casa di Ettore Milani a temere per la loro incolumità. Dopo l'esplosione di sabato pomeriggio nello scantinato di Crosano mentre l'uomo tentava di aprire una granata, i carabineri hanno ispezionato l'abitazione di Milani trovando un vero e proprio arsenale: sei bombe a mano ed altri quattro ordigni a carburo. E fortuna, viene da dire, che Milani vittima di un'insana passione per i reperti della guerra, li tenesse in casa: fossero stati custoditi nel locale dove era solito armeggiare per disinnescarli, l'esplosione di sabato avrebbe avuto effetti davvero devastanti.
Sarebbe finita ben peggio per lui che ora si trova ricoverato al Santa Chiara di Trento in condizioni gravi ma non in pericolo di vita. Dovrà rinunciare alle tre dita (un quarto dito lesionato invece pare salvo) della mano destra maciullate dall'esplosione: nonostante il tempestivo intervento subito dopo l'arrivo a Trento in elicottero non c'è stato nulla da fare. Scongiurata, e questa è una notizia positiva, l'amputazione della gamba gravemente lesionata. Difficilmente Milani, grande sportivo oltre che appassionato di ordigni bellici, potrà tornare a fare il maestro di sci ed il bagnino, ma almeno potrà tornare a camminare. Non potrà invece esimersi dal fare i conti con la giustizia visto che si è beccato una denuncia per detenzione di armi da guerra (già in passato i carabinieri gli avevano trovato ordigni in casa) con il rischio di una condanna da 1 a 8 anni.
Tirano un sospiro di sollievo Danilo Frisetti, che abita nell'appartamento sotto Milani, e i vicini di casa che più di una volta lo avevano diffidato dal custodire reperti bellici pericolosi. Quei reperti che i carabinieri di Brentonico con i colleghi del nucleo anti sabotaggio di Bolzano hanno trovato e sequestrato nell'appartamento. Sei bombe a mano e quattro ordigni a carburo che sono saltati fuori nel corso dell'ispezione. Una semplice follia, quella di Milani, che ha messo in pericolo anche la vita di altri: e a cosa serve, come ha fatto mentre era a terra sanguinante, chiedere scusa ai vicini?

Fonte: http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/05/07/news/nell-appartamento-milani-nascondeva-un-vero-arsenale-1.4476066
Il mio commento:
LA FOLLIA
Certo si potrebbe pensare e scrivere che da anni l'Italia è pronta a sbalordire tramite comportamenti talvolta completamente privi di buon senso. Sabato 5 maggio 2012 più quotidiani lanciano la grave notizia:
Esplode un residuato bellico probabilmente risalente alla prima guerra mondiale, un colpo da cannone da 149 mm. Il protagonista di questa storia dell'assurdo è un quarantunenne residente a Crosano di Brentonico, provincia di Udine. Sembra a dire delle numerosi fonti che l'uomo fosse intento ad aprire la granata aiutato (sembra) da una lama elettrica (roba da pazzi). L'illegale passione di questa persona era già nota in paese. Infatti il tizio riceve più denunce dalle Forze dell'Ordine competenti nel territorio. Ma torniamo all'accaduto: L'uomo raccoglie il residuato chissà dove (nel momento che lo raccoglie è già denunciabile per detenzione), lo trasporta nel garage di casa (a discapito della sicurezza di chi incrocia per strada), dove pensa bene di aprire e svuotare la granata del proprio esplosivo ( quale esplosivo…? Cosa intende farne…?). Ma è illuminato dal suo Dio, infatti per compiere tale lavoro decide stringere la bomba tra le gambe…!!!!! (no non è possibile….!!!!). L'esplosione è devastante, l'uomo è proiettato fuori dal garage, ovviamente con numerose ferite sul corpo (…), è stato soccorso dalla Croce Rossa del paese ed è stato trasportato con un elicottero all'ospedale Santa Chiara di Trento.
Morale della storia:
Questo signore (per non scrivere altro), sicuramente non è mosso dall'amore per la storia, non condivide alcuna passione rivolta ai cimeli dei Caduti in guerra, perché i veri ricercatori storici del settore, al cospetto di un residuato bellico esplodente, allertano le Forze dell'Ordine, non si portano la granata a casa (un condominio…!!!!!). Vista la grave situazione economica italiana a questo tizio gli farei pagare, sia le spese del soccorso per mezzo dell'elicottero, sia le spese mediche. Non ricordo più da quanti anni biografiadiunabomba "sito web"ben conosciuto continua a spiegare che le granate non possono essere rimosse…mah….

Giovanni Lafirenze
Bomba sotto l'ospedale, arrivano gli artificieri
Silva Collecchia
9 maggio 2012
Sarzana - Un ordigno, residuato bellico sganciato dagli aerei alleati durante il secondo conflitto mondiale, è riaffiorato sotto il pavimento del vecchio ospedale di Sarzana. Il complesso fu gravemente danneggiato da un bombardamento che a fine dicembre del 1943 provocò la morte di ben otto persone. La scoperta dell'ordigno, che in città ha riaperto una ferita mai del tutto rimarginata, è stata fatta dagli operai del cantiere che sta ristrutturando l'antico edificio destinato ad ospitare la "Cittadella della salute".
La bomba si trova sotto una parte del pavimento della struttura che si affaccia su via Paci, aveva la spoletta danneggiata. L'ordigno sarà preso in consegna domani dagli artificieri della Taurinense che effettueranno quasi un tour in Val di Magra.
Prima di occuparsi della bomba spuntata al San Bartolomeo, infatti gli artificieri saranno impegnati sulle colline di Castelnuovo Magra. Anche in questo caso la storia ha fatto riaffiorare un ordigno bellico la cui spoletta risulta gravemente danneggiata e quindi in condizioni di "instabilità".
Gli uomini del 32° Reggimento del Genio guastatori dell'Esercito che fanno parte della Brigata Taurinense entreranno in azione domattina alle 10 in via Paradiso a Castelnuovo Magra. La bomba riposa nello scavo di una cantiere edile. Quando gli operai l'hanno vista hanno subito avvertito i carabinieri che hanno transennato la zona.
Gli artificieri prenderanno in consegna le due bombe che saranno trasportate in una cava della Val di Vara - nel territorio del comune di Riccò del Golfo - dove saranno fatte brillare.
Per consentire le operazioni di rimozione e bonifica dei siti, saranno impegnati gli uomini delle forze dell'ordine presenti in Val di Magra che saranno all'opera per vietare che la circolazione di messi e persone ostacoli l'operazione. Non è stata prevista però alcuna evacuazione dei residenti, ma un servizio d'ordine rafforzato nelle zone più critiche.

Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2012/05/08/APhZfUTC-bomba_sotto_ospedale.shtml#ixzz1uNGxgp75
Deposito di esplosivi sotto l'arcata di
un ponte: nascondeva ordigni nazisti
8 Maggio 2012
PORDENONE - A oltre 65 anni di distanza ritrovati detonatori tedeschi vicino a un ponte che l'esercito nazista voleva evidentemente far saltare per coprirsi la ritirata. Sono stati i carabinieri di Cimolais a sequestrare questa mattina a Claut 159 residuati bellici che risalgono alla Seconda guerra mondiale. I militari stavano compiendo perlustrazioni nella vallata sulla base di segnalazioni della popolazione su un deposito di esplosivo, occultato sul finire del conflitto mondiale.
Ricostruendo gli elementi, i militari sono giunti al ponte sul torrente Chialedina. Sotto l'arcata del manufatto, hanno rinvenuto i detonatori, di fabbricazione tedesca, efficienti e ottimamente conservati, e la canna parzialmente arrugginita di un fucile di tipo ancora non identificato. Le indagini mirano ora ad accertare se vi fosse qualcuno che conoscesse il deposito.

Fonte: http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=194787&sez=NORDEST
Ordigni bellici rinvenuti a Selinunte
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Egr. Sig. Lafirenze,
la presente per comunicarle che quanto ella ha scritto su tp://www.biografiadiunabomba.it ci riguarda, purtroppo non risponde al vero, e mi meraviglia che un uomo con la decantata esperienza che ne fa sul suo sito internet abbia abboccato a una notizia distorta data da qualche inesperiente giornalista.
Ho scritto e pubblicato la notizia sulla bonifica avvenuta a Selinunte, ma non ho mai detto che la bonifica l'abbia fatta l'ASSOCIAZIONE ANGELI PER LA VITA di Castelvetrano, della quale sono oltre che volontario l'addetto stampa.
La nostra Associazione è si intervenuta ufficialmente sul luogo teatro della bonifica, ma con una ambulanza di soccorso avanzato 2 soccoritori qualificati e un dottore in scienze infermieristiche, solo per assicurare il primo soccorso, in quanto attivati da Prefettura e Dipartimento di protezione civile, poichè abbiamo competenza nel settore sanitario.
A dimostrazione di quanto affermo e nell'attesa di una correzione delle notizie divulgate, Le invio il testo originale del comunicato con allegate le foto inviate ai media.
L'occasione mi torna gradita per porgere cordiali saluti.
Linkiamo l'articolo dell'Associazione Angeli per la Vita: CLICCA QUI
Riportiamo inoltre link di quotidiani on-lineche hanno riportato correttamente la notizia:
http://www.castelvetranoselinunte.it/ordigni-bellici-recuperati-a-selinunte/19425/#testoarticolo
http://www.mazaraonline.it/?p=36805
http://castelvetranonews.it/notizie/attualita/selinunte/3-bombe-nelle-acque-vicine-il-porticciolo-di-selinunte-effettuata-la-bonifica/

Associazione_Angeli_per_la_Vita
Associazione_Angeli_per_la_Vita
Associazione_Angeli_per_la_Vita
venerdì 4 maggio 2012
È stato bonificato il porticciolo di Selinunte dal dipartimento regionale di protezione civile e dall'associazione gli angeli per la vita di Castelvetrano.
Sono state recuperate 3 bombe che giacevano a circa 4 metri di profondità nello specchio d'acqua antistante il porticciolo, a circa 200 metri dal bagnasciuga.

Fonte: http://www.telesud3.com/cronaca/ordigni-bellici-rinvenuti-a-selinunte-10632.asp
Il mio commento:
Una notizia davvero curiosa. La fonte dichiara una bonifica bellica portata a termine da un dipartimento di protezione Civile coadiuvata da un'associazione dello stesso paese. La bonifica si è conclusa con il rinvenimento a pochi metri dal bagnasciuga di 3 bombe probabilmente a vista posate sul fondo dai tempi della guerra mondiale o per altri motivi. Naturalmente è necessario comprendere se queste persone sono abilitate alla ricerca di residuati bellici del tipo esplodente, probabilmente no.

Le bombe in acqua
Ogni residuato bellico posato sul fondo marino, con il passare del tempo diventa indistinguibile in quanto l'involucro dello stesso assume stessi colori, stesso aspetto dell'ambiente che lo circonda, perciò è inevitabilmente ricoperto di vegetazione, sassolini etc..Ma una volta riconosciti, individuati come deve comportarsi il sub impegnato nell'operazione subacquea…? Non deve toccare, spostare nulla, proprio perché non essendo un tecnico non può riconoscere stabilità, nazionalità e caricamento del residuato bellico. Anzi è obbligo avvisare carabinieri e Capitaneria di Porto. Quest'ultima Autorità avvierà ogni procedura per l'eliminazione dei probabili residuati bellici, per mezzo dei nuclei SDAI della Marina Militare (mia convinzione che le operazioni siano state affidate appunto allo Sdai).
G.L.
Bomba da 500 libbre scoperta in un campo
04/05/2012
Una memoria di ferro, non c'è che dire. È merito di un pensionato se s'è potuta scoprire una bomba della Seconda guerra mondiale in un campo di via Chioda alle Golosine. L'altro giorno la ditta che esegue periodicamente dei lavori di bonifica nel terreno del consorzio Zai ha rinvenuto una bomba da 500 libbre nel terreno. Ma a dare l'imbeccata è stato un nonnetto residente nella zona che si ricordava che all'epoca aveva fatto notizia quella bomba caduta e non esplosa, ed era stata meta di pellegrinaggi dei ragazzini. Ebbene l'ordigno di fabbricazione britannica è ancora lì, come hanno avuto modo di constatare ieri i due sott'ufficiali del VIII genio guastatori paracadutisti Folgore della Briscese che sono stati a fare il sopralluogo per verificare lo stato dell'ordigno. Il caponucleo caporal maggiore capo Saverio Gallo e il sergente maggiore Giuseppe Quattruomini, coordinati dal capitano Giuseppe La Ianca hanno esaminato la bomba che era stata coperta da un telo di nylon e hanno subito notato che la spoletta posteriore era ancora innescata e anche rotta. Quindi la bomba è potenzialmente pericolosa. Di spostarla non se ne parla proprio. Per ragioni di sicurezza non diamo l'esatta ubicazione di dove si trova. L'area attorno è stata transennata e il luogo verrà tenuto d'occhio dalle forze dell'ordine. Ieri pomeriggio sul posto c'era anche una pattuglia delle Volanti e pure l'automedica, perchè quando ci sono i sopralluoghi l'allerta è massima. Adesso il Genio farà una relazione dettagliata che fornirà alla prefettura. Verranno poi fatti i comitati per il disinnesco e il trasporto del reperto bellico. E verrà fissata la data per il brillamento.A.V.

Fonte: http://www.larena.it/stories/dalla_home/358618_bomba_da_500_libbre_scoperta_in_un_campo/
Bomba in via Chioda
Area già in sicurezza
E' stata messa in sicurezza l'area di via Chioda dove nei giorni scorsi è stato rinvenuto un grosso ordigno bellico della seconda guerra mondiale. Nel pomeriggio c'è stato il primo intervento degli uomini dell'ottavo reggimento genio guastatori "Folgore" di Legnago, che hanno bonificato l'area isolando i congegni di accensione. Nei prossimi giorni il vertice, in Prefettura, in cui verranno definite le operazioni per il disinnesco e il brillamento. Agli ordini del capitano Giuseppe La Ianca hanno operato il caporal maggiore Saverio Gallo e il sergente maggiore Giuseppe Quattromini. La bomba, di fabbricazione inglese, pesa cinquecento libbre e conterrebbe circa duecentocinquanta chili di esplosivo.
La Ianca ha rivolto un plauso alla proprietà dell'area, il Consorzio Zai, per avere attivato una bonifica preventiva a seguito della segnalazione di un anziano residente del posto. L'area è poco abitata ma è accanto alla linea ferroviaria Verona-Mantova e in un corridoio di volo del Catullo.

Fonte: http://www.tgverona.it/pages/121/325546/Bomba_in_via_ChiodaArea_gia_in_sicurezza.html
I sommozzatori faranno brillare una bomba sotto la condotta dell'Eni
di Giacomo Mascellani

Cesenatico (Forlì Cesena), 2 maggio 2012 - Slittano a questo fine settimana o all'inizio della prossima, le operazioni di recupero della bomba rinvenuta a circa 15 chilometri dalla costa di Cesenatico nord, che si trova sotto una condotta dell'Eni, che dalla piattaforma "Cervia A" dove si estrae gas, porta a terra sino al Rubicone.
Soltanto domani arriveranno gli operai dell'Eni per preparare il terreno alla squadra specializzata della Marina Militare, che poi si dovrà organizzare. Il residuato bellico ha una lunghezza di circa un metro ed un diametro di una ventina di centimetri. La bomba fu scoperta due settimane fa da alcuni operai dell'Eni, che stavano posizionando una condotta di piccole dimensioni a lato della condotta principale. I lavori sono stati interrotti, ma i primi tentativi di ricognizione e recupero, imposti dalla prefettura di Forlì, sono andati a vuoto a causa della scarsa visibilità.
Così l'autorità marittima ha deciso di far intervenire prima una squadra di subacquei dell'Eni per posizionare due gavitelli e segnalare l'area dove è presente l'ordigno. Questo dovrebbe appunto avvenire domani, e successivamente entreranno in azione i sommozzatori dello Sdai di Ancona, per capire precisamente di quale ordigno si tratta e quindi attivare le procedure per farlo brillare in un tratto di mare sicuro, ovviamente distante dalla piattaforma.

Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/2012/05/02/706183-sommozzatori_faranno_brillare.shtml
Residuati bellici trovati a Crotone, arriva il Genio Militare26 aprile 2012
Sono arrivati poco dopo le 11:30 in piazza Castello a Crotone gli uomini dei Genio Militare, con un apposito mezzo, per le ricerche di residuati bellici nell'area, rinvenuti durante le operazioni di risistemazione della zona. In particolare, le ricerche si concentrano nell'area delimitata che è quella della cosìddetta vasca, in cui si ritiene possibile la presenza di ordigni o altro materiale bellico. E gli uomini del genio militare, insieme ad una ditta specializzata, dovranno accertare la presenza di questo materiale, per poi, eventualmente, rimuoverlo e poter proseguire i lavori di riqualificazione della piazza.Fonte: http://www.cn24.tv/news/45979/residuati-bellici-trovati-a-crotone-arriva-il-genio-militare.html