Venerdì, 21 settembre, ore 10,00
Presentazione di "Schegge Assassine" di Giovanni Lafirenze.
Sala del Consiglio Comunale di Foggia, Palazzo di Città.
Relazioneranno:
Dott. Ing. Giovanni Battista Mongelli - Sindaco di Foggia
Avv. Raffaele Piemontese – Presidente del Consiglio Comune di Foggia
Coll. Augusto Candido – Comandante 11^ Reggimento Genio Guastatori Foggia
Coll. Vincenzo Cipullo – Comandante 21^ Reggimento Artiglieria Terreste Foggia
Prof.ssa Roberta Magarelli – Florestano Edizioni Bari
Sergente Maggiore Biagio Orillo – Presidente Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia
Sarà presente l’autore
Il Presidente A.N.S.I
Serg. Magg. Biagio Orillo
SICUREZZA LAVORO, PDM: BONIFICA ORDIGNI BELLICI E' LEGGE, GRAZIE A NOI FINALMENTE REGOLE E COMPETENZE CHIARE PER IMPRESE E P.A.
Roma 13 settembre 2012
"Ieri il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge
(2892) Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia
di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici, già
approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante
dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Moffa e
Farina Coscioni.
La proposta proposta di legge approvata in via definitiva pone
finalmente delle regole certe in un settore dove fino ad oggi è stato
solo il "caso" che ha evitato gravi incidenti nei cantieri e durante le
opere di scavo.
Questa legge è stata fortemente voluta dai parlamentari radicali e
dal Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia
(Pdm) perchè fossero chiare le regole e le competenze delle imprese e
delle amministrazioni chiamate a vigilare a salvaguardia della sicurezza
e della salute pubblica tanto degli addetti ai lavori di scavo quanto
di quelli degli operatori delle Forze armate e delle forze di polizia
che sono chiamati a garantire i presidi necessari in caso di
ritrovamento di ordigni bellici.
Vogliamo pubblicamente ringraziare, perché il loro contributo è
stato determinante nell'esame dei testi congiunti svolto dalle
Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, l'Associazione delle
imprese di Bonifica ASSOBON, gli artificieri dell'Esercito e delle Forze
di polizia che con i loro contributi hanno permesso di far comprendere a
tutti gli schieramenti politici la particolarità di un lavoro - quello
degli artificieri - estremamente delicato e che meriterebbe maggiori
tutele e una regolamentazione specifica."
Fonte:
http://www.partitodirittimilitari.org/index.php?option=com_content&view=article&id=641:sicurezza-lavoro-pdm-bonifica-ordigni-bellici-e-legge-grazie-a-noi-finalmente-regole-e-competenze-chiare-per-imprese-e-pa-&catid=1:latest-news&Itemid=113
Per la bonifica degli ordigni bisogna dare centralità alle Forze Armate
(AGENPARL) - Roma, 12 set - "Il ddl sulla bonifica degli ordigni
bellici desta molte perplessità e, senza dare centralità alle Forze
armate in un settore di intervento così complesso, rischia di
rappresentare solamente una scatola vuota, inutile e controproducente".
Lo ha dichiarato, annunciando il voto di astensione in Aula, la
senatrice dell'Italia dei Valori Giuliana Carlino, che ha proseguito:
"Anzitutto, si rischia di creare un paradosso: mentre la legge, con il
decreto 81/2008, stabilisce già l'obbligo di considerare tutti i
pericoli per chi opera in un campo così pericoloso, il testo in esame
impone all'imprenditore solo la verifica di alcuni rischi specifici. Si
continuano ad aggiungere meccanismi di accertamento preventivo, quando
invece servono controlli durante le attività e sanzioni certe per chi
sbaglia. Abbiamo poi sempre sottolineato la necessità di andare verso la
cessazione degli albi professionali, invece con questo provvedimento
continuiamo a crearne di nuovi. L'Idv ritiene che le imprese
specializzate debbano essere iscritte in un apposito registro e che, per
definire i criteri di iscrizione, debba essere istituita una
Commissione interministeriale composta da dieci membri, di cui almeno
cinque appartenenti al personale militare delle Forze armate in possesso
di adeguati titoli ed esperienze. Le forze militari sono le uniche ad
avere una reale specializzazione nel campo della bonifica di ordigni
bellici, che andrebbe valorizzata anche con il riconoscimento delle
giuste indennità economiche".
Fonte:
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120912-difesa-carlino-idv-per-bonifica-ordigni-dare-centralita-a-forze-armate
LA BONIFICA BELLICA UNA SCATOLA VUOTA…?
In Italia è necessario considerare reale il rischio per chi opera
movimentazioni terra di rinvenire accidentalmente residuati bellici
risalenti le due guerre mondiali. Il nostro paese a partire dall’ 11
giugno 1943 ha subito i primi bombardamenti aerei. Velivoli francesi che
decollavano dalle proprie basi in Corsica. Nel corso del conflitto la
guerra aerea strategica inglese ha distrutto intere aree urbane: Milano,
Torino, La Spezia, Porto Marghera eccetera, eccetera.
Contemporaneamente altri aerei britannici con base a Malta sganciavano
ordigni sui centri dell’ Italia meridionale: Messina, Marsala, Foggia,
(completamente distrutta dai B17 nell’estate del 1943), Augusta,
Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Catanzaro, Cagliari, Napoli,
(tristemente famoso il bombardamento del primo novembre 1941).
L’incursione nipponica del 7 dicembre a Pearl Harbor convince gli Stati
Uniti ad entrare in guerra. Sempre la città di Napoli subirebbe la prima
incursione americana di un certo rilievo dalla Nona Forza Aerea. Queste
incursioni aeree terminano nel 1945 colmando il sottosuolo italiano di
bombe d’aereo inesplose. Le Armate anglo-americane sbarcano in Sicilia
trasferendo lentamente la guerra di terra verso nord, lasciando
inesplose granate d’ogni genere. Nasce la linea Gustav, la guerra
continua verso il Nord. I tedeschi creano altro sbarramento difensivo
denominato “Linea Gotica”, altro sangue, altre bombe inesplose. Nel
contempo la guerra civile (…) semina altri ordigni inesplosi. Non
dimentichiamo il materiale che a fine guerra è stato sotterrato,
inabissato da partigiani compresi. Perciò in Italia è giusto valutare il
rischio da residuati bellici con reale visione storica ed obbiettiva. I
residuati bellici nel nostro Paese continuano ad esplodere ( esempi,
bombe d’aereo esplose ad Ostiglia e Fermo) a ferire ad uccidere. Certo
se il decreto 81/2008 fosse in vigore probabilmente nessuno
abbandonerebbe granate nei fossati o addirittura per strada e
diminuirebbero le numerose emergenze che bloccano città, cantieri anche
di una certa importanza. Naturalmente una bonifica bellica sistematica
non richiesta, seguita da un rinvenimento occasionale produce un disagio
economico per l’economia del luogo. La bonifica bellica preventiva
(imprese private) è gestita dai Reparti Militari competenti ed in ogni
caso non è possibile parlare di scatole vuote, anzi al contrario le
scatole citate indiscutibilmente sono colme di passione per la
professione, certo molte volte possiamo sbagliare, ma sempre convinti
d’aver operato nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda l’albo
professionale dovremmo e con urgenza ripristinarlo. Ogni rastrellatore
BCM: ispeziona, localizza, individua il probabile residuato bellico,
con grande professionalità (esperienza, metodo competenza ed
attenzione), mette in luce il residuato bellico da segnalare alle
autorità competenti in zona. Il vero paradosso è che il nostro lavoro
non è riconosciuto dal D.L. 11 agosto 1993, n. 374
“…i lavori usuranti sono quelli per cui è richiesto un impegno
psico-fisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da
fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee”.
Gentile Senatrice Giuliana Carlino oltre a condividere il Suo
pensiero, credo d’essere in grado di confermarle che la bonifica bellica
potrebbe considerarla una scatola svuotata dall’ex Governo quando
indebitamente decide d’abrogare le normative da sempre in vigore. Oggi
la scatola lentamente si riempie del nostro inesauribile orgoglio
professionale.
Se desidera chiarimenti tecnici o quant’altro può contattarmi in ogni momento. Spero Voglia gradire i migliori saluti
Giovanni Lafirenze
Ordigno bellico in Porto a Genova
(ANSA) - GENOVA, 11 SET - Un ordigno bellico risalente alla II
guerra mondiale è stato rinvenuto nel pomeriggio in porto nel corso dei
lavori per il nodo ferroviario a calata Massaua. Sul posto sono
intervenuti Capitaneria di Porto e vigili del fuoco che hanno bloccato i
lavori e avviato accertamenti. Non è ancora chiara la grandezza e la
potenza dell'ordigno. A fine agosto il porto era stato chiuso per
un'intera domenica per la rimozione di un grosso ordigno americano
ritrovato durante i lavori a calata Bettolo.
Fonte: ANSA
Trovato altro ordigno bellico nel porto di Genova
Genova - Un nuovo ordigno bellico risalente con tutta probabilità
alla Seconda Guerra mondiale è stato rinvenuto nel pomeriggio nel porto
di Genova dove proseguono i lavori per il nodo ferroviario di calata
Massaua. A fine agosto un altro era stato rimosso e messo in sicurezza a
calata Bettolo ma ora nuove misure di sicurezza dovranno essere
adottate anche per questo. Sul luogo sono subito intervenuti uomini
della Capitaneria e vigili del fuoco mentre nelle prossime ore verranno
fatti tutti i rilievi del caso.
Fonte:
http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/Trovato-altro-ordigno-bellico-nel-porto-55286.aspx
Ordigno in porto, parla il "cacciatore di bombe"
Un'intervista a Giovanni Lafirenze
Fonte:
http://www.primocanale.it/video/ordigno-in-porto-parla-il-cacciatore-di-bombe--48271.html
Trovato ordigno bellico inesploso vicino alla riva del lago di Caldonazzo
Ore di apprensione sul lago di Caldonazzo, al «Valcanover», dove
fra l’altro si sta svolgendo una gara di nuoto di gran fondo (10 km.),
perché i tecnici subacquei una ditta che si sta occupando della posa di
catenarie sul fondo ha rimosso e recuperato un oggetto metallico
giacente sulla sabbia vicino al pontile in quanto intralciava i lavori.
Deposto sul molo, i ragazzi che stavano lavorando hanno avuto
l’impressione che anziché di un martinetto idraulico come sembrava a
prima vista l’oggetto potesse essere un ordigno bellico.
I Carabinieri, chiamati dai responsabili dell’azienda, hanno fatto
intervenire il comando di compagnia di Borgo, che ha stabilito che si
trattava effettivamente di un proietto che misurava circa 35 cm di
lunghezza per 10 di diametro.
Sulla punta del proietto spiccava una copiglia, che con ogni probabilità andava tolta prima di far partire il colpo.
I Carabinieri hanno messo in sicurezza la zona e l’hanno isolata,
hanno imposto divieto di balneazione e di pesca, e impedito ai
dipendenti della ditta in questione di proseguire nel lavoro di posa
subacquea.
Sentiti da noi, i militari di Borgo hanno precisato che con ogni
probabilità già domattina gli artificieri del genio potrebbero
recuperare l’ordigno e smaltirlo secondo le prassi consolidate.
Domani verrà rimosso.
Fonte:
http://www.ladigetto.it/permalink/20210.html
Una bomba nel campo ma nessuno la porta via
di Paolo Fizzarotti
ZAVATTARELLO. Vivere con la bomba: in senso reale, non metaforico.
Da 12 giorni un agricoltore di Zavattarello non può lavorare il suo
campo perchè in un angolo c’è una grossa bomba da mortaio, risalente
alla seconda guerra mondiale. A trovare l’ordigno è stato lui stesso,
durante il lavoro. Ora la bomba è lì, a cielo aperto, “protetta” solo da
una sottile striscia di plastica segnaletica. In teoria, chiunque può
andare lì e toccarla: anche dei bambini. Scenario della vicenda è stato
un campo di grano in località Valle Superiore, una frazione di
Zavattarello. Il terreno appartiene da sempre alla famiglia Giannini.
Prima c’era il padre, Carlo Guglielmo: ora che il capostipite non c’è
più, se ne occupa il figlio. «Avevo appena finito di arare il mio campo
con il trattore - spiega Agostino Giannini - Alla fine, quando sono
andato a controllare il lavoro, ho notato in uno dei solchi uno strano
oggetto affusolato, abbastanza grosso. Mi sono avvicinato e ho visto che
si trattava di una bomba d’aereo o di mortaio, che risaliva di certo
alla seconda guerra mondiale. Tra me e mio padre abbiamo arato quel
campo decine di volte, ma non è mai uscita fuori prima: vai a sapere
perchè».
Giannini non ha toccato nulla e ha subito dato l’allarme alla
forestale e ai carabinieri di Zavattarello, che poco dopo hanno
raggiunto il posto, piuttosto isolato. E’ intervenuta anche la
protezione civile di Romagnese. I militari hanno appurato che la bomba,
benchè sporca e arrugginita, non presentava lesioni esterne tali da
precluderne il funzionamento e c’era dentro ancora la spoletta: quindi
poteva esplodere. La forestale e i carabinieri, quindi, non hanno potuto
fare altro che segnalare la zona con un nastro di plastica bianco e
rosso, richiedendo poi l’intervento degli artificieri che dovranno far
brillare l’ordigno. “Dovranno”, al futuro. «Qui, infatti, non si è visto
ancora nessuno - conferma il padrone del terreno - Dopo il primo
momento, in cui sono venuti i forestali e i carabinieri, la bomba è
rimasta lì. In teoria nessuno si può avvicinare, ma in realtà non c’è
nessuno a controllare. Io non mi preoccupo più di tanto, anche perchè ho
camminato su quel punto per anni. Però forse bisognerebbe risolvere il
problema. Anche perchè, fino a quando non la portano via o non la fanno
scoppiare, non posso lavorare lì vicino».
su twitter @paolofizzarotti
Fonte:
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/08/24/news/una-bomba-nel-campo-ma-nessuno-la-porta-via-1.5589675
Operazione bomba in porto
Telefonini muti, aerei a terra
L'ora "x" sono le 9, quando cominceranno le operazioni di
disinnesco della bomba, risalente alla seconda guerra mondiale,
rinvenuta qualche settimana fa in porto, a Calata Bettolo, nella zona di
San Benigno. Per sicurezza, già dalle 7 sarà sgomberata e delineata una
"danger zone" dentro il porto, con un raggio di almeno 300 metri da
dove si trova l'ordigno.
Diversi i disagi per i cittadini: sparirà il campo dei telefonini
dalle 9 alle 12.45. Gli operatori interromperanno infatti il servizio,
nel raggio di un chilometro, per evitare interferenze con le
attrezzature utilizzate per disinnescare l'ordigno. Per evitare
interferenze spente anche le trasmissioni tv e radio nel raggio di otto
chilometri.
Tra le 7 e le 13, poi, sarà fermo il traffico aereo. Nessun
velivolo potrà atterrare o decollare: i voli previsti, spiegano in
aeroporto, subiranno ritardi o cancellazioni.
Limitazioni anche in mare: la navigazione sarà vietata nelle acque
antistanti calata Bettolo per un raggio di 0,5 miglia nautiche.
Nessun vincolo invece al traffico ferroviario, che sarà regolare.
Non sarà necessario neppure sfollare persone; solo i dipendenti di due uffici che lavorano di domenica.
Fermo il traffico dei tir dentro il porto: chiusi i varchi sul lungomare Canepa.
Fonte:
http://genova.repubblica.it/cronaca/2012/08/25/news/ordigno-41455819/
Bomba in porto, Esercito in campo
Genova - Nulla si può escludere e nulla, per questo, è lasciato al
caso. Il conto alla rovescia per la bonifica di Calata Bettolo è partito
e la macchina che ruoterà attorno al lavoro degli artificieri è pronta:
alle 9 in punto di domenica si parte per disinnescare l’ordigno sbucato
dalla terra durante le operazioni di riempimento del nuovo terminal. E a
quell’ora tutte le precauzioni, per impedire interferenze alla
strumentazione dell’esercito, saranno già state adottate. Tra queste,
per citare le principali, una dozzina di ripetitori tv spenti,
telefonini muti in un raggio (medio) di un chilometro. Senza contare lo
stop al traffico aereo e marittimo, l’alt ai treni merci gestiti da
Fuorimuro in porto, la sospensione dell’energia elettrica da parte di
Enel, e lo sgombero, in un raggio di 300 metri dal residuato bellico -
la cosiddetta danger zone - di tutti gli edifici.
Una macchina imponente, quella messa a punto e dosata, passo passo,
nelle righe di un’ordinanza siglata dal vicario della prefettura di
Genova, Paolo D’Attilio. A tracciarne i confini sono state le richieste
dei militari del 32° reggimento guastatori di Torino, che, dopodomani
mattina, guideranno le operazioni. Un’ora e mezza la durata prevista e
non sarà una passeggiata. Anche perché l’ordigno, lanciato da un
bombardiere americano nell’agosto del 1944, è armato con due spolette,
una delle quali ha risentito dell’azione delle ruspe che l’hanno
sollevata dal terreno smosso e, poco dopo, depositata su una banchina.
In altre parole, rendere la bomba inerte potrebbe riservare qualche
difficoltà in più. Tanto che la prefettura ha ordinato all’Autorità
portuale di predisporre un cerchio di terra, attorno al luogo del
“despolettamento”, per consentire che l’onda d’urto di un’eventuale
esplosione si propaghi verso l’alto, invece che in direzione delle
vicine infrastrutture portuali, su tutte le sensibilissime cisterne di
calata Olii minerali.
La tabella di marcia modellata dalla prefettura prevede
l’istituzione di una centrale operativa, con i rappresentati di tutte le
istituzioni, negli uffici della capitaneria di porto. Gli sgomberi
nella zona rossa scatteranno alle 7. Si tratta, in pratica, delle sedi
di una serie di aziende che lavorano anche alla domenica. La guardia
costiera impedirà il transito in un raggio di mezzo miglio marino,
l’equivalente di 1.852 metri. Chiuso al traffico dei mezzi pesanti la
confluenza tra lungomare Canepa, via di Francia, e il casello
autostradale di Genova-Ovest. Interrotta anche l’erogazione dell’energia
elettrica a bassa e media tensione, nelle immediate vicinanze della
bonifica (nessuna conseguenza è prevista, quindi, nemmeno per le zone
residenziali, nemmeno i quartieri più vicini), così come sempre soltanto
in zona portuale sarà sospesa la fornitura di gas e acqua. Lo stop a
tutte le attività scatterà anche per il terminal Sech.
Poco dopo gli artificieri “aggrediranno” la bomba. Essenzialmente, si
tratta di rimuovere le spolette. E preparare la bomba, 500 libbre di
peso (227 chilogrammi), per il trasporto altrove. Se tutto andrà per il
verso giusto, entro le 10.30 una gru avrà caricato l’ordigno, a quel
punto inoffensivo, su un camion. La polizia stradale a quel punto
scorterà la bomba alla cava di Pallare, nei dintorni di Savona, già
utilizzata, anche nel recente passato, per il brillamento di residuati
della seconda guerra mondiale. Anche per quella zona, d’intesa con il
prefetto di Savona, sono previste misure di sicurezza analoghe a quelle
che saranno prese a Genova. L’impatto, tuttavia, sarà assai minore. sia
perchè l’area è poco urbanizzata, sia per le caratteristiche - una sorta
di conca - che proteggeranno le operazioni da gran parte delle
interferenze elettromagnetiche.
Fonte:
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2012/08/24/APJPB4GD-bomba_esercito_porto.shtml
Scalata esplosiva. Alpinisti trovano ordigno della Grande Guerra
A distanza di quasi cento anni dal primo colpo di cannone sparato
sugli altopiani nel maggio del 1915, la Grande Guerra sulle nostre
montagne non smette di far parlare di sé.
I ghiacciai si ritirano e spuntano cannoni, baracche, proiettili e
talvolta persino resti umani. Ma anche dove il ghiaccio non c'è mai
stato l'azione degli agenti atmosferici può svelare tracce inquietanti
come bombe inesplose. Tanto più inquietante diventa poi il ritrovamento
se avviene in un luogo che non permette deviazioni. È quanto è accaduto
alla cordata composta dal veronese Eugenio Cipriani e dal vicentino
Claudio Tessarolo. Al penultimo tiro di corda di una via che stavano
aprendo sulla parete ovest del Sass de Stria, a 2500 metri sulle
Dolomiti ampezzane presso il passo Falzarego, i due scalatori sono stati
costretti ad oltrepassare un ordigno inesploso, ma ancora in perfetto
stato di conservazione. Dentro un diedro-canale ripidissimo e scivoloso,
il proiettile avrebbe potuto rotolare da un momento all'altro con
conseguenze che avrebbero potuto anche essere letali.
Gran parte dei detonatori delle granate, dei proiettili e delle
bombe a mano inesplose che ancora oggi si trovano sui campi di battaglia
della Prima Guerra mondiale non funzionano più. Ma alcuni possono
ancora scoppiare manifestando tutta la loro potenza distruttiva. È
impossibile, però, stabilire a priori quale sia l'ordigno ancora
potenzialmente pericoloso e quale no. Bisogna trasportare il reperto in
un luogo sicuro e bisogna poi che mani esperte di artificiere smontino
l'ordigno o lo facciano brillare. Un lavoro lungo e difficile. Davanti
alla bomba i due scalatori avevano due sole possibilità: rinunciare alla
salita e ridiscendere in corda doppia alla base della montagna, oppure
oltrepassarla e raggiungere la cima. La scelta è caduta sulla seconda
ipotesi. I due, quindi, hanno dovuto agire con molta prudenza e grande
delicatezza di movimenti per evitare non solo di smuovere l'ordigno ma
anche, una volta oltrepassatolo e fotografato, di farvi incidentalmente
cadere sopra qualche pietra.
Per questa volta tutto è andato nel verso giusto ma il proiettile, a
giudizio di Tessarolo e Cipriani, meriterebbe di essere recuperato e
bonificato. Un violento temporale potrebbe infatti smuoverlo e, dalla
posizione in cui si trova, cadrebbe fino alla base della parete dove
corre un sentiero un tempo poco noto, ma che recentemente è stato
risistemato e segnalato allo scopo di promuoverne la frequentazione. Ed
una bomba a due passi da un sentiero sarebbe veramente pericolosa.
Sempre sulla ovest del Sass de Stria una decina di anni prima lo stesso
Cipriani, assiduo frequentatore delle pareti attorno al passo Falzarego,
all'ultimo tiro di corda di una via di scalata aveva rinvenuto una
bomba a mano. Anche in questo caso l'ordigno era in ottimo stato di
conservazione.
Roberto Luciani
Fonte:
http://www.larena.it/stories/Home/395926_scalata_esplosiva_alpinistitrovano_bomba_della_grande_guerra/
Anzio: ritrovato ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale
9 agosto 2012
Una bomba sganciata da un aereo Usa nella seconda guerra mondiale è
stata ritrovata ad Anzio, in località Santa Teresa, all’interno di un
lotto incolto tra via Anteo e via delle Roselle, durante il corso di
alcuni lavori. L’ordigno di 500 libbre è armato con una spoletta
anteriore e una spoletta posteriore. Le operazioni di disinnesco della
bomba, ovvero il suo dispolettamento, avverranno quanto prima sul luogo
del ritrovamento cui seguirà il trasporto in un’area idonea al
brillamento dell’ordigno. L’area è già stata perimetrata e transennata
per motivi di sicurezza. Presto altri aggiornamenti.
Fonte:
http://www.inliberuscita.it/cronoca/13813/anzio-ritrovato-ordigno-bellico-della-seconda-guerra-mondiale/
Ordigno bellico in poarto, la città si ferma
di Alberto Maria Vedova
Genova - Terminal portuali bloccati, stop al traffico aereo,
semaforo rosso per le navi - traghetti e navi da crociera compresi - ed
evacuazione per tutti entro un raggio che, attendendo i rilievi degli
artificieri, non si può ancora indicare. C’è una bomba da 500 libbre, un
residuato bellico che ha dormito per settant’anni e ora giace solitario
nel cuore del porto di Genova, con cui bisogna fare i conti.
Uno dei tanti ordigni lanciati dagli aerei alleati su Genova e le
riviere, sepolti nel cuore della terra, che ora gli scavi per la
realizzazione di Calata Bettolo hanno riportato alla luce. Impossibile
proseguire il cantiere, fermo ormai da qualche giorno, improponibile
anche togliere di mezzo la bomba con procedure “leggere”. Bisognerà
fermare tutto, portare i 227 chili di acciaio altrove e farla brillare.
Quando e come. Il nodo, ancora più delicato in piena estate, sta
tutto qui. A condurre le danze è la prefettura di Genova, e in
particolare a coordinare le operazioni è il vicario Paolo D’Attilio,
titolare anche della Protezione civile. Lo stesso uomo che aveva
gestito, nel corso del 2011, la rimozione di tre bombe inesplose a
Recco. Per l’ultima, un ordigno da mille libbre, era stato necessario
allontanare 5 mila persone.
È verosimile che, questa volta, non sia necessario arrivare a tanto,
se non altro perché la zona in cui adesso riposa la bomba non è
immediatamente a ridosso delle abitazioni. Ma la riserva sarà sciolta
soltanto nei prossimi giorni, quando arriverà in prefettura una
relazione tecnica da Piacenza, dove ha sede il 2° reggimento genio
pontieri dell’esercito. Nella sostanza, gli esperti di esplosivi
dovranno approfondire le caratteristiche della bomba e stabilire in
questo modo quanto sarà la distanza di sicurezza da mantenere durante la
bonifica.
Fonte:
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/08/10/APj3ho9C-bomba_citta_porto.shtml
Otranto grosso ordigno bellico in mare, effetuato brillamento
(8 agosto 2012) OTRANTO – Nel corso della giornata di ieri sono
state effettuate le operazioni di brillamento in mare di una grossa
mina, residuo bellico presumibilmente della 2^ guerra mondiale, sotto il
coordinamento della Sala Operativa della Guardia Costiera di Otranto.
L’ordigno, individuato qualche giorno fa durante le prospezioni
obbligatorie per la posa di una condotta fognaria da parte del Comune di
Otranto, è stato rinvenuto, imbracato e trasferito in zona di sicurezza
dagli uomini del Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi di Taranto,
chiamati a svolgere il delicato lavoro per mezzo di speciali palloni.
Al momento del ritrovamento, appena sotto la superficie sabbiosa a
28 metri di profondità, nella zona di mare a circa 1000 metri al largo
del faro di Otranto, esso risultava ben conservato e del tipo “P 200”,
all’epoca largamente utilizzato come mina di tipo navale (diametro 1,2 m
e peso compreso tra i 50 e i 100 kg).
L’ordigno è stato quindi fatto esplodere a circa 2 miglia dalla
costa, all’altezza del faro, ad una profondità di 58 metri mediante il
posizionamento sullo stesso di una cosiddetta “contro carica” esplosiva.
Le operazioni si sono svolte con successo, grazie all’impiego di due
mezzi (un battello pneumatico e la motovedetta CP518) ed una dozzina di
militari, nonostante le cattive condizioni del mare.
Fonte:
http://lecce.ilquotidianoitaliano.it/dalla-provincia/2012/08/news/otranto-grosso-ordigno-bellico-in-mare-effettuato-brillamento-32629.html/
Dozza, spunta ordigno bellico: al via disinnesco, evacuata intera area
07/08/201
Una bomba di 500 libbre è stata rinvenuta durante dei lavori di
ristrutturazione all'interno dell'azienda "Cantine Brusa", lungo la via
Emilia all'altezza del chilometro 82, nel Comune di Dozza. L'ordigno
bellico è risultato inesploso, sarà dunque necessario avviare le
operazioni di disinnesco, che avranno il via il prossimo 19 agosto.
Coinvolti nell'operazione di dispolettamento, trasporto e brillamento,
il Reggimento Genio Ferrovieri di stanza a Castel Maggiore (Bologna).
Dozza, bomba a La "Cantina Brusa" : il 19 agosto disinnesco
„MODALITA' DISINNESCO, AVVERTENZE PER I RESIDENTI. Per le operazioni
e' stata definita un'area di sgombero ("Danger Zone 1") che si estende
per un raggio di 400 metri dalla bomba che copre un territorio in cui
ricade parte del Comune di Dozza (lato Ovest) e parte del Comune di
Imola (lato Est), ma tratti della via Emilia lato oltre che di altre
strade. All'interno di questa area sara' fatta evacuare tutta la
popolazione residente: 124 persone (non ci sono fra loro dei disabili),
di cui 98 di Dozza e 26 Imola. Per chi non sa dove traslocare durante le
fasi del disinnesco ci sara' un punto di accoglienza coperto nel Centro
sociale Zona Orti di via Chiusure a Toscanella, aperto dalle 7.30 fino a
cessate esigenze e sara' al servizio anche dei residenti nel Comune di
Imola. Avra' anche un presidio sanitario per le persone non
autosufficienti o ammalate. I Comuni di Dozza e Imola si faranno carico
di accompagnare anziani, disabili e chi non puo' spostarsi da solo.
Le operazioni di bonifica dell'ordigno inizieranno alle 8.30: il
despolettamento durera' un'ora, il brillamento richiedera' invece 120
minuti. In piu' ci sono i tempi necessari per il trasporto al luogo di
brillamento. Questo significa che la popolazione sara' evacuata dalla
"Danger Zone 1" a partire dalle 7.30, fino presumibilmente alle
10.15-10.30 circa, mentre dalle 8 sara' chiusa la viabilita' ordinaria
nella zona interessata. Dalle 8, fino indicativamente alle 10-10.15
sara' quindi interrotto il collegamento fra Imola e Toscanella lungo la
via Emilia, cosi' come la viabilita' lungo le strade all'interno
dell'area di sgombero. L'area per il brillamento, la "Danger Zone 2", ha
un raggio minimo di 300 metri dal punto di brillamento.
In via Calanco, all'incrocio con la via Emilia, a Toscanella, sara'
posizionata sia un'ambulanza del 118 con personale medico sia una
autobotte con relativa squadra per emergenza antincendio e primo
soccorso dei Vigili del fuoco. Tper adeguera' il servizio di trasporto
pubblico tenendo conto dell'interruzione del traffico dalle 8.15 sino.
Tutti gli interventi sono coordinati da una Unita' di vrisi, che sara'
attiva al Comune di Dozza dalle 7.30 fino a cessate esigenze.
Fonte:
http://www.bolognatoday.it/cronaca/bomba-dozza-via-emilia-disinnesco-19-agosto.html
Monterchi, scopre nel proprio terreno un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale
Imprenditore agricolo scopre una bomba nel proprio terreno mentre è
intento ad arare. Quello che è accaduto nei giorni scorsi a Monterchi -
per la precisione nella località di Pantaneto - ha dell'incredibile e
ha lasciato per alcuni secondi con il fiato sospeso anche l'agricoltore.
L'uomo, un pensionato residente in zona, stava eseguendo i lavori di
routine previsti nel terreno in questo periodo dell'anno, quando si è
accorto di aver colpito – per sbaglio, ovviamente – un residuo bellico
inesploso, esattamente un pezzo di mortaio risalente alla Seconda Guerra
Mondiale. L'uomo, alla vista dello strano oggetto, per un attimo è
rimasto basito, non sapendo cosa fare. Nel giro di breve tempo,
l'agricoltore ha allertato immediatamente i carabinieri della Stazione
di Monterchi che, una volta appurato di cosa si trattasse, hanno
avvertito la sezione degli artificieri dell'Arma di Bologna, i quali
sono intervenuti giovedì mattina per disinnescare l'ordigno. Non è la
prima volta che nelle zona di Monterchi viene ritrovato un residuo
bellico: nell'ottobre dello scorso anno, infatti, un agricoltore nel
campo di tabacco da lui stesso gestito – ubicato nei pressi della
frazione di Le Ville - aveva rinvenuto un oggetto simile a quest'ultimo,
probabilmente di origine inglese. Ritornando all'ultimo caso, però,
gli artificieri di Bologna sono giunti in Valcerfone attorno alle 11.00
dell'altro ieri con i propri mezzi, insieme ad alcune auto dei
carabinieri e a un'ambulanza. Immediatamente sono iniziate le varie
procedure: per prima cosa, è stata messa in sicurezza l'intera area,
poiché nel raggio di qualche chilometro sono presenti anche degli
stabilimenti produttivi e delle abitazioni. Quaranta minuti dopo circa,
l'ordigno è stato fatto brillare: un forte boato ha messo fine per
sempre a quello che, se non individuato per tempo, sarebbe potuto
risultare un vero e proprio rischio per l'intera popolazione di
Monterchi.
Fonte:
http://www.saturnonotizie.it/news/leggi/50081/Monterchi-scopre-nel-proprio-terreno-un-ordigno-bellico-della-Seconda-Guerra-Mondiale.html
Capri, presunto ordigno in fondali Grotta bianca
Napoli, 4 ago. - (Adnkronos) - E' stato rinvenuto, nei fondali
antistanti la localita' Grotta bianca di Capri, un presunto ordigno
bellico inesploso, segnalato da un subacqueo locale mentre effettuava
immersioni. Adagiato ad una profondita' di circa 15 metri e a 50 metri
dalla costa, il presunto proiettile da contraerea ha una lunghezza di 40
cm e 15 cm di larghezza. Il comandante dell'Ufficio circondariale
marittimo di Capri, Alessandro Sarro, ha attivato immediatamente le
procedure previste interessando gli organi istituzionali competenti per
pianificare le operazioni di bonifica.
Contestualmente, la Circomare di Capri ha emanato un'ordinanza di
interdizione a tutte le attivita' di superficie e subacquee dello
specchio d'acqua nel raggio di 200 metri dal punto in cui si trova
l'ordigno, con l'obbligo per le associazioni, organizzazioni e societa'
interessate di esporre l'ordinanza "in un luogo ben visibile all'utenza
nonche' di darne conoscenza ai propri associati e clienti".
Fonte:
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/Capri-presunto-ordigno-bellico-in-fondali-Grotta-bianca_313570307544.html
Ordigno trovato in un cantiere per inceneritore
di DIEGO LONGHIN
A causa del ritrovamento di un ordigno bellico il cantiere per la
costruzione dell'inceneritore del Gerbido è stato bloccato e isolato.
Tutti gli operai sono stati allontanati. Ora sono al lavoro gli
artificieri per capire e stimare la pericolosità della bomba, inglese,
che risale alla seconda guerra mondiale.
In serata vertice in prefettura a Torino per capire come
intervenire: se disinnescare l'ordigno in loco o trasportarlo altrove
per farlo brillare. Gli operai hanno trovato nella tarda serata di ieri
la bomba scavando un cunicolo di due metri davanti al mega camino del
futuro impianto, nell'area del cantiere tra lo scalo di Orbassano e la
zona di Mirafiori.
Fonte:
http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/08/03/news/ordigno_all_inceneritore_isolata_l_area_del_gerbido-40300749/
Rinvenuto un residuato bellico tra Donnalucata e Marina di Ragusa
31/07/2012
Nel corso dei servizi di prevenzione e controllo lungo la fascia
costiera ragusana, personale della Squadra Nautica della Polizia di
Stato ha segnalato, a circa duecento metri dalla costa, la probabile
cospetto di un ordigno nello specchio di mare tra Donnalucata e Marina
di Ragusa. Il personale, con le strumentazioni e con l’eco scandaglio in
dotazione al proprio natante, ha calcolato le coordinate e l’esatta
posizione, sul fondale marino, ove sarebbe adagiato il residuato bellico
della seconda guerra mondiale, che si troverebbe ad una profondità di
circa 5 metri.
Immediatamente la Questura di Ragusa ha attivato la procedure per le
eventuali operazione di rimozione. La “Volante del mare” sta effettuando
un costante pattugliamento lungo tutta la fascia costiera della
provincia per il controllo e contrasto dell’immigrazione clandestina,
realizzando, nel contempo, una attenta vigilanza in mare degli obiettivi
sensibili, nonché di ordine e soccorso pubblico e garantendo, in tal
modo, la sicurezza dei bagnanti, affinché possano godere in tutta
tranquillità degli spazi nelle acque antistanti le spiagge.
Fonte:
http://www.radiortm.it/2012/07/31/rinvenuto-un-residuato-bellico-dal-personale-della-squadra-nautica-della-polizia-di-stato-tra-donnalucata-e-marina-di-ragusa/
Un ordigno bellico sul portocanale
Di Annarita Bova
01 agosto 2012
PORTO GARIBALDI. «Abbiamo trovato una bomba sul
Portocanale». La telefonata è arrivata ieri mattina attorno alle 7
direttamente ai carabinieri di Comacchio. Un ordigno bellico, risalente
alla Seconda guerra mondiale, si è “materializzato” sulla banchina del
Porto, all’altezza delle vecchie scuole elementari e ad accorgersi dello
stesso un turista che stava passeggiando. Ora, che in fondo al nostro
mare così come nelle campagne o comunque sotto terra ci siano ancora
diverse bombe inesplose non è certo una novità. Quello che in tutta
questa vicenda colpisce è che qualcuno ha ben pensato di lasciare
un’arma così pericolosa sotto al sole, in un luogo pubblico molto
frequentato e soprattutto vicino alla colonnina del rifornimento per le
imbarcazioni.
Una volta sul posto, i carabinieri di Comacchio hanno avvertito
immediatamente gli uomini della Capitaneria di porto e quindi gli agenti
della polizia municipale i quali hanno fatto arrivare transenne, nastro
rosso e grossi sacchi di sabbia per delimitare una buona parte
dell’area considerato che diversi curiosi, nonostante gli inviti a
restare lontani, hanno continuato ad avvicinarsi e a scattare qualche
foto. Su chi sia stato a ritrovare l’ordigno e ad abbandonarlo sul
Porto, al momento nessuna traccia. Si pensa, comunque, a qualcuno che è
andato a pescare durante la notte, incurante del fermo pesca, e che si
sia ritrovata la bella “sorpresa” incastrata nelle reti e non potendo
denunciare le cosa perché in quel momento irregolare, per paura di una
bella contravvenzione ha ben pensato di depositare la bomba a due passi
da bar, case e imbarcazioni.
Mentre le forze dell’ordine portano avanti tutte le indagini del caso,
gli uomini della polizia municipale hanno presidiato l’area per tutta
la mattina, per lasciare posto poi alla Guardia di finanza ed alla
Capitaneria di porto. L’ordigno verrà fatto brillare nella giornata di
oggi dagli artificieri di Bologna. Intanto se qualcuno dovesse mai
ritrovarsi un una situazione simile, si raccomanda di abbandonare
l’eventuale ordigno dalla parte opposta del Portocanale, all’altezza
della Darsena dove non ci sono abitazioni e dove le persone non possono
accedere. E quindi, anche con una telefonata anonima, avvertire
immediatamente le forze dell’ordine.
Fonte:
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/08/01/news/un-ordigno-bellico-sul-portocanale-1.5486325
Il mio commento
LA BOMBA IN BANCHINA
Non ha torto la dott.ssa Annarita Bova giornalista de La Nuova
Ferrara, infatti i nostri fondali (ma non solo) sono colmi di residuati
bellici di ogni tipo, genere e caricamento. Qualcuno pensa che conclusa
la seconda guerra mondiale in Italia, molte munizioni non utilizzate
siano state scaricate tra Adriatico e Tirreno. Da sempre questo portale
evidenzia lo stesso problema in terraferma. L’ultima guerra tra
operazioni di bombardamento, avanzamenti, ritirate militari colma il
paese di residuati bellici, comprese le già micidiali “mine”. Oggi la
notizia per mezzo de “la Nuova Ferrara: un villeggiante, un turista di
passaggio, quest’ultimo scorge il perverso manufatto a ridosso di una
banchina di Porto Garibaldi nei pressi d’alcune scuole elementari e
udite, udite, accanto ad una colonnina per rifornire le imbarcazioni.
L’uomo intuisce il momento di grande pericolo, non perde tempo, telefona
immediatamente ai Carabinieri di Comacchio. I militari tempestivamente
sono sul luogo, increduli identificano il residuato bellico. E’ una
bomba d’aereo risalente la seconda guerra mondiale. La recintano, creano
aree di sicurezza, la piantonano, allontanano le folle di curiosi,
contemporaneamente i Carabinieri tentano di spiegarsi in quale modo la
bomba abbia raggiunto il piccolo molo. Non è possibile spostare una
bomba d’aereo a mani nude. E’ troppo pesante, fosse pure da 100 libre.
Questo particolare dovrebbe escludere la teoria del pescatore, dei
pescatori. Non solo, un residuato bellico sommerso in mare da tanti anni
muta aspetto, l’involucro si ricopre di piccole alghe, sassolini,
sabbia e tanto altro. Altra sembianza assume la bomba se rinvenuta nel
sottosuolo del luogo: un corpo sporco, unto di qualcosa di simile
all’argilla. Anche in questo caso non sarebbe possibile spostare
l’ordigno senza l’aiuto di un mezzo meccanico o idraulico.
Giovanni Lafirenze
Ordigno bellico rinvenuto ad Olbia
27/07/2012
OLBIA - Giovedì pomeriggio, in via Logudoro a Olbia, nei pressi
dell’ex deposito di artiglieria, è stato rinvenuto un ordigno bellico.
Si tratta di una bomba di aereo inesplosa, risalente alla 2^ guerra
mondiale.
Il ritrovamento casuale è stato effettuato dall’operaio di
un’impresa di movimento terra di Cabras, mentre manovrava una ruspa
durante i lavori di sistemazione degli argini del Rio Gadduresu.
Sul posto sono giunti i carabinieri artificieri del Comando
Provinciale di Nuoro che hanno messo in sicurezza la zona, in attesa
dell’intervento degli esperti del Genio militare di Macomer. Per
precauzione è stato chiuso al traffico il sovrastante cavalcavia tra via
V. Veneto e via Roma.
Fonte:
http://notizie.alguer.it/n?id=50642
Il mio commento
LA BOMBA AD OLBIA: STORIA E TEMPI DA RISPETTARE
Premesso che in questo preciso momento storico irto di numerose
difficoltà economiche, puntualizzare quali dovrebbero essere le condotte
da perseguire in fase di scavo edilizio (e non solo) per non incorrere
nel rischio d’incocciare un residuato bellico potrebbe sembrare banale,
ma così non è. Infatti nessuna recessione giustifica scavi, scatolari,
trincee, senza una bonifica bellica preventiva, ancora peggio se codesti
lavori si effettuano nei pressi di ex depositi o polveriere militari in
uso alla prima o Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente queste righe
sono orientate nei confronti della bomba d’aereo rinvenuta ad Olbia, in
pieno centro urbano, nei pressi di un ex deposito militare, a qualche
centinaio di metri sia dal fascio ferroviario sia da Via Redipuglia, una
bellissima strada la quale oltre ad essere frequentatissima è la via di
comunicazione (lungomare) che conduce al vicino porto della città. Il
tutto documentato da un lancio Ansa del 27 luglio 2012 il quale spiega
come un lavorante della ditta (…) comandato a riordinare, risistemare
due argini del Rio Gadduresu, nel pomeriggio del 26 (a poche ore dal
rientro a casa) per mezzo del mezzo meccanico incappa un tremendo
ostacolo. L’uomo è stato risparmiato da una bomba d’aereo residuato dei
bombardamenti dell’estate 1943. Olbia durante la seconda guerra mondiale
è stata colpita in ogni luogo, sia militare, sia civile. La struttura
portuale era strategicamente fondamentale, l’isola riceveva rifornimenti
da Civitavecchia, Livorno e Genova. Ma torniamo al rinvenimento
occasionale del 26 luglio, mi chiedo, ci dovremmo chiedere: questa crisi
giustifica la non inclusione della bonifica sistematica prima di
eseguire scavi edili ? Come può essere possibile per un progettista di
Salerno, (…) Olbia non includere nel progetto competente il rischio
bellico? In questo caso è stata commessa una grave leggerezza a scapito
della sicurezza sul lavoro e non solo (una bomba in città). La proprietà
o chi gestisce in questo caso il corso d’acqua, luogo del rinvenimento
non ha minimamente pensato a tutto ciò che ha patito la città nel corso
dell’ultima guerra? La presenza dell’ex deposito militare? Da non
credere ma è così. Forse committente, DL, responsabili alla sicurezza
inconsapevolmente hanno confuso storia della città con tempi da
rispettare a tutti i costi. Attenzione e che nessuno possa credere che
il pericolo sia impercettibile: “il 21 luglio a Treviso un uomo ha
subito numerosi danni fisici per aver volutamene provocato l’esplosione
di un piccolo (7.35) residuato bellico”. Non solo, l’esplosione del 19
luglio di una bomba a causa di un rogo tra i campi di Venafro.
Immaginate l’esplosione di una bomba d’aereo (Fermo, Ostiglia docet…)
Alla prossima bomba
Giovanni Lafirenze
Indagine 40814
Il booktrailer del romanzo thriller "Indagine 40814" di Luca
Valente (Attilio Fraccaro Editore, 2011). Video: Francesco Sandonà.
Musiche: Alessandro Casula. [versione standard (3 min. circa). In
lavorazione la versione lunga (10 min. circa)].
Fonte:
http://www.lucavalente.it/indagine40814/
Bomba nel parco Nicholas Green
25/07/2012
Ha portato il figlio a giocare nel parco, quando incredulo, a pochi
metri da loro ha visto un oggetto metallico spuntare da un cespuglio.
Insospettito ed allarmato ha allertato la polizia: si trattava di una
bomba a mano 'Oto'. Ennesimo ordigno bellico, rinvenuto casualmente per
le vie della città.
A fare la scoperta un papà bolognese, ieri pomeriggio ai giardini
Nicholas Green, vicino via della Certosa. Sul luogo sono intervenuti gli
artificieri del Genio ferrovieri dell'Esercito, che hanno prima
delimitato la zona, poi hanno prelevato l'ordigno che è stato depositato
in un'area demaniale in attesa di essere fatto brillare.
Fonte:
http://www.bolognatoday.it/cronaca/bomba-parco-Nicholas-Green-certosa.html
I roghi fanno esplodere un ordigno bellico
19/07/2012 - VENAFRO
Vasto incendio, dalle 10 di stamani, tra Venafro e Conca Casale. Sul
posto in azione 4 squadre della protezione civile regionale, una dei
Vigili del Fuoco e una del Corpo Forestale dello Stato con due
elicotteri della Protezione civile regionale. Alle 13,45, in quest’area,
contrada Le Sode per la precisione, durante le fasi di spegnimento le
fiamme hanno fatto scoppiare un ordigno bellico. L’esplosione,
fortunatamente, non ha arrecato danni a cose o persone. L’area è stata
perimetrata, verificata e bonificata. Tutto il territorio interessato
dall’incendio è attualmente in fase di bonifica.
Una ventina fino a questo momento gli interventi, sparsi sull’intero
territorio regionale. Il rogo più preoccupante ed esteso quello a San
Martino in Pensilis, che non è stato ancora domato. Sull’area,
coordinate dalla S.O.U.P (Sala Operativa Unificata Permanente) sono
ancora al lavoro in maniera ininterrotta da stamani le squadre dei
Vigili del Fuoco, della Forestale e della Protezione civile con un
elicottero della Protezione civile regionale.
Fonte:
http://www.informamolise.com/ultime-notizie/92124-venafro-conca-casale-il-rogo-fa-esplodere-un-ordigno-bellico
Stelvio, Monte Scorluzzo: artificieri in azione per un ordigno della prima guerra mondiale
Ancora ritrovamenti bellici sulla linea del fronte della Grande
Guerra nei dintorni dello Stelvio. Stavolta si tratta di un ordigno,
evidentemente inesploso, rinvenuto nell’area dello Scorluzzo che è
particolarmente ricca di reperti e tracce della prima guerra mondiale e
per questo motivo sempre molto frequentata.
Proprio per questo motivo, per evitare ogni possibile rischio ai
tanti visitatori, è stato deciso di intervenire per mettere l’area in
completa sicurezza. Come ci ha comunicato il sindaco di Bormio, Giuseppe
Occhi, l’operazione di bonifica verrà messa in atto nella giornata di
mercoledì 25 luglio 2012 con esperti artificieri che provvederanno a far
brillare l’ordigno bellico rinvenuto nella zona Filon del Mot – Monte
Scorluzzo.
Un intervento per il quale è stata deciso per tutta la giornata il
divieto di accesso a questa area (transitando sia dal Passo dello
Stelvio sia dalla II o III Cantoniera) ed il sorvolo della zona stessa.
Analoga operazione è stata annunciata per il 26 luglio 2012, questa
volta in territorio di Valfurva e più precisamente nell’area del
ghiacciaio Dosegù. Al riguardo il sindaco di Valfurva Angelo Cacciotto
ha disposto con una propria ordinanza il divieto di accesso nell’area
interessata dalle operazioni per un raggio di 1.500 metri dal punto di
intervento degli artificieri.
Fonte:
http://www.altarezianews.it/2012/07/23/stelvio-monte-scorluzzo-artificieri-in-azione-per-un-ordigno-della-prima-guerra-mondiale/
Operai di Hera trovano 15 ordigni bellici
20/07/2012 - IMOLA
Allo spuntare di residuati bellici siamo abituati, un po’ meno se si
tratta di ben quindici proiettili di artiglieria da circa cinquanta
chili l’uno, lunghi 55 centimetri con un diametro di 15, più qualche
candelotto e formella di tritolo. Questa invece è la singolare scoperta
fatta da alcuni operai di Hera che nella mattinata di mercoledì 11
luglio stavano scavando per posizionare delle tubature sulle colline
imolesi, in via Suore, non lontano dall’incrocio con via Montecatone.
Tra un colpo di benna e l’altro sono emerse le bombe risalenti alla
Seconda guerra mondiale. Immediata la telefonata al Commissariato. Sul
posto si sono precipitati il dirigente Sergio Culiersi e gli
artificieri. Mentre gli agenti transennavano la zona, gli artificieri
hanno messo in sicurezza gli ordigni. Vista la vicinanza con la Linea
Gotica, con tutta probabilità si tratta di materiale lasciato dai
tedeschi durante la ritirata del 1944, magari in previsione di un
attentato per rallentare l’avanzata alleata. Non è la prima volta che in
un cantiere di Hera si scoprono ordigni bellici. Un mese fa, durante la
posa di nuovi tubi del gas in via Busa, tra via Remondino e via
Piratello, fu trovata una bomba inesplosa.
Fonte:
http://www.sabatosera.it/index.php/operai-di-hera-trovano-quindici-ordigni-bellici-81284/
Esplode ordigno bellico: ferito un uomo
MARINA DI GROSSETO - Aveva una passione per le vecchie munizioni
del tempo della guerra che cercava nei campi un tempo terreno di
battaglia. Un uomo di 53 anni di Marina di Grosseto è rimasto seriamente
ferito, nel primo pomeriggio di oggi, mentre, nella sua abitazione
stava sistemando la sua collezione di munizioni.
L’uomo è stato trasferito all’Ospedale Misericordia di Grosseto.
Sull’incidente sono in corso le indagini dei Carabinieri di Grosseto.
Fonte:
http://www.ilgiunco.net/2012/07/14/esplode-ordigno-bellico-ferito-un-uomo/
FANNO IL BAGNO NEL PIAVE E TROVANO UNA BOMBA
SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - Fanno il bagno nel Piave e scoprono un ordigno bellico della prima guerra mondiale.
E' successo qualche giorno fa a Falzè di Piave. Tre ragazze avevano
deciso di fare il bagno nel fiume sacro alla patria e per raggiungere
l'altra sponda hanno iniziato a camminare sul greto. Ed è qui, tra i
sassi, che hanno notato l'enorme bomba di cannone. Le ragazze hanno dato
subito l'allarme e chiamato la polizia locale di Sernaglia della
Battaglia.
Sul posto gli agenti hanno transennato l'area e fatto rimuovere
l'ordigno, che ora attende di esser fatto brillare dagli artificieri.
Fonte:
http://www.oggitreviso.it/fanno-bagno-nel-piave-trovano-una-bomba-49473
La bomba al Crescent? Non è seria
Visita di 100 architetti nella «zona rossa»
SALERNO - La prima cosa che viene in mente nel mettere a confronto
la bomba rinvenuta nell'area del Crescent con quella che tenne Salerno
con il fiato sospeso, quattro anni fa, è un celebre aforisma di Carlo
Marx: «la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come
tragedia, la seconda come farsa». Se nel 2008 infatti il ritrovamento
dell'ordigno bellico ebbe una cadenza quasi da psicodramma collettivo,
con la gente realmente impressionata dall'ipotesi esplosione, stavolta
ci troviamo di fronte ad una situazione quasi da commedia all'italiana.
Vediamo perchè. Anzitutto non è ancora ben chiaro perchè siano trascorse
ventiquattr'ore e più dal momento in cui la bomba è stata ritrovata,
giovedì alle 16.30, al momento in cui è scattata la vera e propria
emergenza (comunicato della Prefettura delle ore 19.37 di venerdì).
L'ESCURSIONE - In questo lasso di tempo si colloca, venerdì
mattina, l'escursione, assolutamente incosciente (nel senso che non
sapevano) di cento architetti provenienti da tutt'Italia proprio nel
cantiere di piazza della Libertà, in quella che a tutti gli effetti già
doveva essere «zona rossa». Ma c'è un altro elemento che deve far
riflettere: ieri mattina a poche decine di metri dal luogo del
ritrovamento, sulla spiaggia di Santa Teresa, la gente prendeva
tranquillamente il sole. Ma allora è pericoloso o non è pericoloso stare
nei paraggi della bomba? E se da una parte gli esperti, parlando di
spoletta a rilascio ritardato, lasciano intendere che le operazioni di
disinnesco saranno più complicate di quattro anni fa, dall'altra c'è il
sindaco De Luca che invita ad evitare allarmismi. La gente ha altro a
cui pensare: il trasporto pubblico ormai definitivamente morto, Minosse
che non dà tregua, il ritorno della Salernitana. La bomba, con questi
chiari di luna, rischia di far solo ridere. E' una bombetta.
Gabriele Bojano
Fonte:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/9-luglio-2012/bomba-crescent-non-seriavisita-100-architetti-zona-rossa-201929214370.shtml
Seguirà commento...
Ordigno bellico nel cassonetto
Ecocentro chiuso d'urgenza
09/07/2012
Peschiera. Isola ecologica chiusa dopo il ritrovamento all'interno
del container destinato alla raccolta del ferro di una bomba da mortaio
di circa 15 centimetri risalente alla seconda guerra mondiale e
inesplosa, cioè perfettamente integra. L'ecocentro rimarrà chiuso sino
alla bonifica che dovrà essere fatta dagli artificieri, attesi per un
sopralluogo già oggi. Ignoto l'autore o gli autori del gesto che poteva
avere conseguenze anche gravi e che sono state evitate grazie al
controllo regolarmente svolto dagli addetti in servizio alla struttura.
«Chiunque sia stato ha compiuto una leggerezza inaudita», dice
l'assessore Valter Carletti, «perché questo tipo di container viene
svuotato con il cosiddetto ragno, ovvero quella specie di grande pinza
che preleva il ferro, lo solleva e lo fa cadere nel contenitore del
mezzo di trasporto. Un'operazione nella quale questo ordigno, che si
presenta esternamente intatto, per quanto vecchio di sessant'anni,
poteva esplodere. Meno male che il personale addetto all'ecocentro
verifica tutti i giorni lo stato dei vari container».
Dopo il ritrovamento è stato lo stesso personale a contattare la
polizia locale e gli amministratori comunali. Fatto il primo
sopralluogo, gli agenti hanno immediatamente chiuso con transenne
l'isola ecologica. Completati gli accertamenti, il sindaco Umberto
Chincarini ha firmato l'ordinanza «contingibile e urgente» di chiusura.
Il provvedimento è stato trasmesso, oltre che al Comando della polizia
locale, anche alla Prefettura di Verona, Compagnia e Stazione dei
carabinieri di Peschiera del Garda e alle aziende interessate
all'attività dell'ecocentro.
«Per garantire la piena sicurezza dell'area abbiamo chiuso anche la
strada laterale che da Borgo Secolo va verso il campo sportivo perché
sappiamo che in questa stagione viene spesso utilizzata dai ragazzi che
partecipano ai grest estivi», precisa l'assessore. «Attendiamo l'arrivo
degli artificieri che speriamo possano intervenire subito, perché in
estate la presenza di turisti e dei proprietari delle seconde case
aumenta inevitabilmente la mole di lavoro dell'ecocentro. Per questo
contiamo di poterlo riaprire al più presto». Se tutto andrà bene, forse
già oggi. G.B.
Fonte:
http://www.larena.it/stories/dalla_home/384200_ordigno_bellico_nel_cassonetto_ecocentro_chiuso_durgenza/
Trovato ordigno della Seconda Guerra Mondiale
SALERNO - Un ordigno bellico, risalente alla seconda guerra
mondiale, è stato trovato a una profondità di dieci metri nel cantiere
del Crescent, il progetto di riqualificazione urbano di Salerno,oggetto
di numerose contestazioni da parte degli ambientalisti.Sul posto i
carabinieri, con gli speciali reparti degli artificieri e gli
artificieri dell'Esercito, per effettuare una prima ricognizione. Da
quanto si è appreso la bomba, sganciata da un aereo, peserebbe 500 libre
e sarebbe munita di due spolette, proprio come quella disinnescata
qualche anno fa nel centro di Salerno in via Rafastia, dove fu
necessario evacuare la popolazione nel raggio di un chilometro. E' stata
convocata una riunione del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura
al quale partecipano, oltre al vice prefetto vicario Giovanni Cirillo e
il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, anche i massimi esponenti delle
forze dell'ordine provinciali e i rappresentanti del Genio di Caserta
con gli esperti artificieri.
Fonte:
http://www.campanianotizie.com/cronaca/salerno/28452-trovato-ordigno-bellico-della-ii-guerra-mondiale.html
26 ordigni bellici in bosco vicino alla A1
(ANSA) - FIRENZE, 06 LUG - Sono 26 le bombe di mortaio risalenti
alla seconda guerra mondiale che sono state ritrovate oggi in un bosco a
50 metri dell'autostrada A1, nel tratto compreso tra Barberino del
Mugello e Roncobilaccio. La scoperta e' stata fatta alle 15,30 da un
cercatore di funghi. Sul posto polizia stradale e artificieri della
polizia, che hanno disinnescato i residuati bellici e li hanno
trasportati in una cava dove saranno fatti brillare in sicurezza nei
prossimi giorni. Le operazioni non hanno causato disagi al traffico.
Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2012/07/06/26-ordigni-bellici-bosco-vicino-1-disagi-traffico_7154193.html
Costa, due mesi di stop alla rimozione
dell'ordigno bellico sul fondale
Sarà sospesa la procedura di rimozione e bonifica dell'ordigno
bellico trovato il 16 giugno scorso sul fondale dell'Isola del Giglio,
davanti a cala Arenella, poco distante dal relitto della Costa
Concordia. Il provvedimento resterà in vigore «fino alla fine del
prossimo mese di agosto, data orientativamente prevista per il
completamento delle operazioni di stabilizzazione del relitto della
Concordia».
È quanto stabilito oggi in una riunione tenuta presso la prefettura
di Grosseto, presenti il prefetto Marco Valentini e, tra gli altri,
rappresentanti della Regione Toscana, della Provincia di Grosseto, del
Comune di Isola del Giglio, del nucleo Sdai del dipartimento militare
marittimo di La Spezia, del commissario delegato per l'emergenza del
naufragio nave Costa Concordia. «Per quanto concerne le necessarie
attività di bonifica - si legge in una nota della prefettura -, è stata
in particolare affrontata la questione della prossimità del relitto
della nave Costa Concordia, nella condivisa necessità di escludere che
un'eventuale esplosione accidentale dell'ordigno nel corso delle
relative operazioni di rimozione, che non può essere a priori esclusa,
possa comportare conseguenze sulla stabilità dello scafo».
Una volta che la situazione lo consentirà, sottolinea la prefettura,
«su indicazione del consorzio incaricato del recupero del relitto, si
procederà tempestivamente alla bonifica che potrà essere anticipata ove
si possa disporre, nel frattempo, di elementi scientifici certi che
escludano effetti sulla stabilità dello scafo della nave Costa Concordia
derivanti da un'eventuale esplosione accidentale in fase di rimozione».
«L'attività svolta nei giorni scorsi dal nucleo Sdai del dipartimento
militare marittimo di La Spezia - si spiega - ha in primo luogo
consentito di accertare che l'oggetto ritrovato è effettivamente una
mina di fabbricazione italiana, posizionata a 188 metri dalla costa,
adagiata sul fondale a 53 metri di profondità, distante circa 500 metri
in linea di aria dallo scafo della nave Costa Concordia». Il tratto di
mare interessato è interdetto alla navigazione.
03 luglio 2012
Fonte:
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/3-luglio-2012/costa-due-mesi-stop-rimozione-la-rimozione-un-ordigno-bellico--201863028995.shtml
Buongiorno Afghanistan - Puntata con Pierdavide De Cillis
3^ Puntata di Buongiorno Afghanistan di Fabio Caressa in cui c'è un
servizio sugli Artificieri Italiani con un omaggio a DAVIDE, MAURO e
gli altri caduti.
Fonte:
http://www.youtube.com/watch?v=Bqu8jp5pkRs&feature=share&noredirect=1
Nel mare di Formia rinvenuto un ordigno bellico a 7 metri di profondità
28 Giugno 2012
Nell'ambito delle attività di ispezione dei fondali marini di Molo
Azzurra di Formia, la Guardia Costiera ha rinvenuto, a sette metri di
profondità, un ordigno bellico - un proiettile da mortaio - risalente ai
bombordamenti alleati della primavera 1944. Il residuato bellico verrà
fatto brillare al largo dagli artificieri della Marina Militare di
Taranto.
Fonte:
http://www.latinapress.it/cronaca-latina-provincia/notizie-cronaca/cronaca-provincia/5421-nel-mare-di-formia-rinvenuto-un-ordigno-bellico-a-7-metri-di-profondita
Cinecittà: esplosione in un appartamento, muore un operaio
ROMA - Esplosione in un appartamento a Cinecittà: un
operaio romeno di 26 anni è morto dilaniato da una bomba a mano che i
proprietari della casa usavano come ferma carte. Sembra che uno dei
familiari avesseavuto un passato nell'esercito. La tragedia è avvenuta
al primo piano di un palazzo in via Tuscolana 791, all'altezza della
fermata metro Lucio Sestio. Gli operai stavano facendo un lavoro di
ristrutturazione. Gli altri due colleghi dell'operaio deceduto si sono
salvati perché erano andati a pranzo.
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/cinecitt_esplosione_in_un_appartamento_muore_un_operaio/notizie/205263.shtml
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
CAPITANERIA DI PORTO LA MADDALENA
SERVIZIO SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE E PORTUALE
- SEZIONE TECNICA E DIFESA PORTUALE -
ORDINANZA N. 59/12
Interdizione in località Isola Giardinelli –
lato Nord, Comune di La Maddalena (OT)- Ritrovamento di presunto ordigno
bellico.
Il sottoscritto Capitano di Fregata (CP), Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di La Maddalena,
VISTA
la denuncia in data 27.06.2012, assunta in pari data al prot. n.
10341, del Sig. PLASTINA Luigi, relativa al ritrovamento di un presunto
ordigno bellico nello specchio acqueo antistante Isola di Giardinelli –
lato Nord, Comune di La Maddalena (OT) più precisamente a circa 8 metri
dalla costa, ad una profondità di 2 metri circa;
CONSIDERATA
la necessità di prevenire il verificarsi di possibili incidenti e
salvaguardare l’incolumità delle persone e/o delle cose, nonché le
esigenze relative alla sicurezza della navigazione;
VISTI
gli artt. 17 – 30 del Codice della Navigazione e l’art. 59 del relativo Regolamento di Esecuzione (Parte Marittima).
ORDINA
Articolo 1
A partire dalla data odierna e sino a termine esigenze, per un
raggio di 100 metri dal punto “ALFA”, di coordinate Lat. 41° 14.229′N –
Long. 009° 26.564′E (Sistema di riferimento WGS 84), meglio indicate
nell’allegata cartina, parte integrante della presente Ordinanza, sono
interdetti: il transito, la sosta, l’ancoraggio, la pesca, l’attività
subacquea e qualsiasi attività diportistica e/o professionale in genere.
Articolo 2
I contravventori alla presente, salvo che il fatto non configuri un
diverso e/o più grave illecito, saranno perseguiti ai sensi degli artt.
1164 e 1231 del Codice della Navigazione e dell’art. 53 del Codice sulla
Nautica da Diporto. Gli stessi, saranno altresì ritenuti responsabili
per eventuali danni a terzi in dipendenza di omissioni o violazioni alla
presente Ordinanza.
Articolo 3
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare la
presente Ordinanza, la cui diffusione verrà assicurata: mediante
l’affissione all’albo di questa Capitaneria ex art. 59 del Regolamento
di Esecuzione al Codice della Navigazione, comunicazione agli organi di
informazione, l’invio ai soggetti interessati e la pubblicazione sul
sito internet
www.guardiacostiera.it/lamaddalena/ordinanze.
Falso allarme per residuo bellico
Finale Ligure. Mobilitazione della Capitaneria di Porto nello
specchio acqueo della spiaggia della Finanza a Finale. Il bagnino di uno
stabilimento balneare ha segnalato la presenza di un presunto ordigno
bellico, un oggetto che appariva come un residuato di guerra, nel tratto
di mare a circa 10 metri dalla spiaggia libera.
La pattuglia della Guardia Costiera ha identificato sul posto
l’oggetto metallico, quindi in via precauzionale ha interdetto la zona
di arenile interessata con alcune transenne ed ha posto un gavitello a
segnalazione del potenziale pericolo. All’operazione hanno partecipato
anche gli agenti della polizia municipale.
Un centro diving locale, poi, si è offerto di effettuare fotografie
all’oggetto. Le immagini sono state inviate al nucleo Sdai di Maridipart
della Spezia per ottenere un parere tecnico sulla situazione.
Dopo aver visionato le foto, la Marina Militare ha escluso che si
potesse trattare in alcun modo di materiale esplosivo, ritenendo invece
probabile che si tratti di residui di materiale edile. Domani gli
operatori provvederanno alla rimozione dei residui metallici.
Fonte:
http://www.ivg.it/2012/06/finale-falso-allarme-per-residuo-bellico-alla-spiaggia-della-finanza/
Il mio commento…
Un bagnino crede, pensa di riconoscere un residuato bellico sommerso
nei pressi del lido della Guardia di Finanza a Pietra Ligure.
Ovviamente il guardaspiaggia segnala i propri dubbi alla Guardia
Costiera di zona, la quale per naturali ragioni di sicurezza invia
propri uomini ad interdire l’area di mare interessata in attesa dei
gruppi autorizzati a riconoscere e rimuovere l’eventuale bomba. In fatti
in questi casi nessuno può varcare il limite indicato dall’autorità
portuale. Ancora peggio avvicinarsi ad eventuali piccole boe posizionate
per indicare la posizione del residuato, regole queste ultime infrante
da un centro diving locale il quale in buona sostanza decide di scattare
qualche foto alla probabile bomba da far pervenire ai tecnici della
Marina Militare. Gli specialisti in divisa azzurra ricevute le foto
comprendono subito che non si tratta d’alcun residuato bellico smorzando
ogni emergenza e future polemiche sia per chi avrebbe concesso
impossibili (per legge) autorizzazioni ad avvicinarsi a residuati
bellici sommersi, sia per chi si sarebbe accostato per scattare foto a
residuati segnalati, violando le disposizioni emesse della Capitaneria
di Finale Ligure.
Giovanni Lafirenze
10° Reggimento Genio Guastatori - Granata disinnescata
Data: 21 giugno 2012
Ieri un pericoloso residuato bellico della prima guerra mondiale è
stato rimosso e neutralizzato, nel comune di Valfurva (SO), a cura degli
artificieri del 10° reggimento genio guastatori di Cremona.
L’ordigno, una granata di artiglieria italiana da 210 mm ad alto
esplosivo della 1^ Guerra Mondiale, era stato rinvenuto a 1627 metri di
quota, nella zona boschiva fra il comune di Valfurva e la frazione di
Santa Caterina di Valfurva, incastrato sulla riva del fiume Frodolfo.
Coordinate dalla Prefettura di Sondrio, le operazioni di bonifica
sono iniziate nella prima mattinata con l’identificazione dell’ordigno,
la messa in sicurezza, la rimozione e il brillamento dell’ordigno in
un’idonea località, a circa 25 km di distanza, scelta in seguito alla
valutazione dell’area di ritrovamento, particolarmente scoscesa.
L’intervento, durato circa sei ore, è uno dei tanti che le 7 unità
dell’Arma del genio, coordinate dal 1° Comando Forze di Difesa comandato
dal Generale Danilo Errico, eseguono per bonificare l’Italia
centro-settentrionale dai numerosi e ancora pericolosi residuati bellici
presenti.
Il solo 10° reggimento ne ha effettuati 132 nel 2011, per un totale
di 1.336 ordigni bellici bonificati, fra i quali 8 bombe d’aereo.
La preparazione tecnico-professionale e la preziosa esperienza degli
specialisti EOD (Esplosive Ordinance Disposal), spesso maturata nei
Teatri di Operazioni disinnescando insidiosi ordigni di circostanza
(IED), risulta indispensabile per l’esecuzione degli interventi nella
necessaria cornice di sicurezza.
Fonte:
http://www.esercito.difesa.it/Notizie/Pagine/GRANATADISINNESCATA120621_33.aspx
Ritrovati ordigni bellici - artificieri in azione
23 giugno 2012
La terra restituisce ordigni inesplosi che risalgono all’ultimo
conflitto mondiale: due proiettili da mortaio sono stati ritrovati
vicino alla spiaggia lungo il corso dell’Oglio, nel tratto tra
Castelvisconti e Borgo San Giacomo, mentre nella campagna di Cumignano
sul Naviglio è venuta alla luce una bomba.
A scoprire i due proiettili è stato un pescatore che frequentemente
si reca sulle rive dell’Oglio; l'ordigno di Cumignano, invece, è stato
rinvenuto da un trattorista al lavoro nei campi. In entrambi i casi le
aree a rischio sono state transennate: si attende, ora, l'intervento
degli artificieri.
Fonte:
http://www.laprovinciadicremona.it/territorio/ritrovati-ordigni-bellici-artificieri-in-azione-1.199164
San Lazzaro, rinvenuta bomba: 850 famiglie evacuate, chiuso tratto A14 e ferrovia
“San Lazzaro, trovata bomba: domanica 24 giugno traffico interdetto si A14 e treni Bologna-Taranto
Ritrovata a San Lazzaro una bomba risalente alla seconda guerra
mondiale: una GenBomba da 500 libbre inglese d'aereo, inesplosa. Era
sepolta all'angolo di via Caduti di Sabbiuno e via Poggi, in
corrispondenza della rotonda Iqbal Masih (precedentemente indicata
all'incrocio tra via Vittoria e via Spinelli). A portarla alla luce gli
operai impegnati in un cantiere per la realizzazione di una condotta di
gas metano.„
San Lazzaro, trovata bomba: domanica 24 giugno traffico interdetto si A14 e treni Bologna-Taranto
"L'ordigno sarà disinnescato - per ordinanza della prefettura di
Bologna - domenica 24 giugno. La delicata operazione richiederà
l'evacuazione di 850 famiglie circa, domiciliate nella zona circostante,
e la chiusura di alcuen vie al traffico."
"Entro le 11.30 del 24 giugno - specifica il Comune di San Lazzaro -
dovranno essere evacuati tutti gli edifici nel raggio di 800 metri dalla
bomba.
Gli accessi all'area saranno transennati dalla Polizia Municipale,
mentre le strade interessate saranno pattugliate dai Carabinieri.
(consulta Planimetria strade chiuse al traffico). Le operazioni di
disinnesco della bomba inizieranno alle 13.20 e saranno condotte dal
Genio Ferrovieri di Castel Maggiore." "Raccomandiamo - conclude il
Comune - di chiudere porte, imposte ed il rubinetto del contatore del
gas utilizzando l'apposita valvola. Le finestre e le vetrate vanno
lasciate aperte (nell'impossibilità di tenere aperte finestre o vetrine,
provvedere ad idonea nastratura dei vetri).
viabilità e trasporti - Tutte le strade comprese nella Danger Zone,
come visibili nella Planimetria strade chiuse al traffico saranno chiuse
dalle ore 11.45 e sino alla conclusione del disinnesco. Verrà istituito
il divieto di sosta sul lato sud di via Pasolini e sull'area del
parcheggio adiacente alla sede della Polizia Municipale.
A partire dalle ore 13.20 sarà interrotto il traffico ferroviario
sulla linea Bologna-Taranto. Il tratto dell'autostrada A14 compreso tra i
caselli Bologna fiera e Castel San Pietro sarà temporaneamente chiuso.
Le corse della linea 19 C termineranno al capolinea di via Kennedy anzichè al capolinea di via Ca' Ricchi.
Fonte:
http://www.bolognatoday.it/cronaca/san-lazzaro-bomba-24-giugno-treni-a14.html
Trovata bomba nel cantiere
12/06/2012
IMOLA - Un ordigno bellico risalente alla Seconda
guerra mondiale è stato rinvenuto ieri mattina dagli operai al lavoro in
un cantiere stradale in via Busa, tra via Piratello e via Remondino.
Scava, scava, gli addetti hanno fatto la pericolosa scoperta mentre
erano impegnati nella posa di nuove condutture della rete del gas per
conto di Hera. Una giornata di martelli pneumatici e vanghe si è così
trasformata in una custodia di svariati chili di esplosivo.
Del caso si stanno occupando gli agenti della polizia di Stato che
per prima cosa hanno transennato l’area interessata, obbligando a
distanza di sicurezza curiosi e passanti. Un cartello metteva così in
guardia: “Pericolo esplosione ordigno bellico”.
Ora tutto passerà nelle mani del nucleo artificieri, che dopo la
rimozione dell’ordigno, inesploso dopo essere stato lanciato da un
bombardiere, provvederanno a farlo brillare in area sicura.
Fonte:
http://www.romagnanoi.it/news/Cronaca/732476/Trovata-una-bomba-nel-cantiere.html
Colico, al forte Fuentes
trovate tre bombe a mano
6 Giugno 2012
Isola del Giglio: Un altro problema per l'isola del Giglio. E'
stato infatti ritrovato un ordigno bellico nel mare antistante il
Giglio, in località Cala Arenella. La Capitaneria di Porto ha interdetto
lo specchio acqueo in un raggio di 100 metri. E' fatto divieto di
transito, ancoraggio, sosta e pesca fino a quando l'ordigno non sarà
fatto brillare e la zona messa al sicuro. Si tratta, nello specifico, di
una bomba di 2 metri tonda risalente alla seconda guerra mondiale,
posizionata a 53 metri di profondità. Cala Arenella si trova a Giglio
Porto, non distante dalla nave Concordia.
Fonte:
http://www.maremmanews.tv/it/index.php?option=com_content&view=article&id=20420:ordigni-bellici-ritrovati-allarenella&catid=42:cronoca&Itemid=54
Colico, al forte Fuentes
trovate tre bombe a mano
COLICO - I responsabili del Forte Montecchio Nord hanno trovato
tre bombe a mano della Seconda guerra mondiale nelle cisterne di
raccolta dell'acqua piovana. Si tratta di ordigni del tipo Srcm, società
romana costruzioni meccaniche, modello 1935. Difficile datarle perché
sono ancora in uso nell'esercito italiano. E' intervenuto il Nucleo
regionale degli artificieri per far brillare gli ordigni.
Fonte:
http://www.laprovinciadilecco.it/stories/Cronaca/294137_colico_al_forte_fuentes_trovate_tre_bombe_a_mano/
Amati: ritrovati altri ordigni bellici nel sottosuolo nuova sede Regione
04 Giugno 2012
È salito a 12 il numero degli ordigni ritrovati nell'area dove
sorgerà la nuova sede del Consiglio regionale della Puglia. Lo comunica
l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano
Amati. Durante i lavori in corso per bonificare l'area "Campo San Marco"
infatti, sono stati ritrovati altri due ordigni bellici risalenti alla
Prima Guerra Mondiale. Si tratta di due bombe d'aereo al fosforo di
nazionalità inglese. Sul posto sono tempestivamente intervenuti uomini
del Comando di zona dei Carabinieri, che hanno rinterrato gli ordigni e
messo in sicurezza l'intera area. Quanto prima si recheranno sul posto
uomini dell'XI Reparto del Genio Militare di Foggia per eseguire le
necessarie operazioni di ritiro o brillamento in loco. Le opere di
bonifica hanno portato al ritrovamento di altri 10 ordigni e stanno
riguardando la rimozione dei rifiuti speciali esistenti nell’area e
quella da ordigni esplosivi residuati bellici. I lavori sono eseguiti da
una ditta specializzata sotto il controllo dell’Ispettorato delle
Infrastrutture dell’Esercito, 10° Reparto Infrastrutture Ufficio B.C.M.,
che procede anche al collaudo delle aree bonificate contestualmente
all’avanzamento dei lavori. Il ritrovamento dell'ordine e la presenza di
diffusi segnali ferromagnetici, rilevati da speciali apparecchiature,
sta costringendo all'esecuzione delle opere di scavo per strati
successivi.
Fonte:
http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&id=13172&opz=display
Bomba della Vallugola giace ancora in fondo al mare
Pesaro, 30 maggio 2012 - SONO CONTINUATE per tutta
la giornata di oggi le ricerche della bomba - un residuato bellico di
circa 100 chili della seconda guerra mondiale, lunga quasi due metri,
sganciata da un bombardiere - trovata da un sub nel marzo scorso, a
circa 600 metri a sud del porto dal porto della Valugola e a circa 200
metri dalla costa. L'ordigno dovrebbe trovarsi in un tratto di mare
profondo circa 2 metri e mezzo. Era stato localizzato, ma pare che negli
ultimi giorni si sia insabbiato rendendo difficile il suo recupero. Per
oggi era previsto infatti un brillamento al largo dell'ordigno che non
c'è stato.
I sommozzatori dello Sdai di Ancona - il Servizio Difesa Antimezzi
Insidiosi della Marina Militare - stanno lavorando da due giorni per
trascinare la bomba più al largo e farla brillare. Le operazioni di
recupero erano state rimandate per diverse settimane a causa delle
condizioni avverse del mare. La zona è stata interdetta per un ampio
tratto, per ovvie ragioni di sicurezza, dalla Capitaneria di Porto e il
luogo da ieri mattina è stato presidiata da polizia, uomini della
Protezione Civile e Polizia municipale.
Sul posto anche qualche curioso. L'imminente inizio della stagione
turistica fa sì che la vicenda sia seguita con ancora maggiore
interesse.
ale. maz.
Fonte:
http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2012/05/30/721291-bomba_della_vallugola_giace_ancora_fondo_mare.shtml
Ordigno bellico nella sabbia davanti al villaggio Marzotto
JESOLO. Ordigno bellico nella sabbia, paura davanti al villaggio
Marzotto dopo piazza Torino. Un operatore e un bagnante lo hanno visto
affiorare dalla sabbia ieri mattina e hanno dato immediatamente
l'allarme, mentre tutt'attorno si sono riuniti i bagnanti incuriositi
dal ritrovamento.
Sul posto sono giunti gli agenti della capitaneria di porto che
hanno transennato l'area in attesa dell'arrivo degli artificieri della
polizia di Stato e del commissariato di Jesolo che si sono uniti ai
vigili del fuoco di Jesolo, anch'essi sulla spiaggia e pronti ad
intervenire in caso di emergenza. E' stato subito chiaro che l'ordigno
in questione non era a rischio esplosione. Risaliva alla prima guerra
mondiale, ed è stato subito messo in sicurezza totale dagli artificieri
della polizia e poi trasportato in un luogo sicuro dove sarà fatto
brillare come avviene secondo le normali procedure. Nel corso della
stagione sarà potenziata questa collaborazione tra le forze dell'ordine
per far fronte ad ogni emergenza sulla spiaggia. (g.ca.)
Fonte:
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2012/05/27/news/ordigno-bellico-nella-sabbia-davanti-al-villaggio-marzotto-1.5167882
Bambini ritrovano ordigno bellico a Fuorigrotta
26 Maggio 2012
NAPOLI - Un ordigno bellico, una granata di
fabbricazione jugoslava, è stato rinvenuto nel pomeriggio a Napoli, nei
pressi di un camion parcheggiato in via Giacomo Leopardi, quartiere
Fuorigrotta. La granata era in grado di esplodere e fare danni ingenti.
Ad accorgersi dell'oggetto sono stati alcuni bambini che giocavano
all'interno di un parco.Informati gli adulti, questi a loro volta hanno
chiamato la polizia. Sul posto sono intervenuti volanti del
commissariato San Paolo, dell'Ufficio Prevenzione, artificieri e
personale della polizia Scientifica. Tutta l'area è stata messa in
sicurezza: l'ordigno era nascosto in un contenitore di plastica ed
avvolto in un panno. L'ordigno è stato identificato in una granata a
mano di forma ovale liscia, di fabbricazione dell'ex Iugoslavia, modello
M52P3, efficiente e completa di spoletta. Su disposizione del pm di
turno l'esplosivo è stato rimosso per essere distrutto. Sull'episodio
sono in corso indagini da parte della polizia.
Fonte:
http://www.campanianotizie.com/cronaca/napoli/24454-bambini-ritrovano-ordigno-bellico-a-fuorigrotta.html
Arriva l'Estate e gli ordigni bellici restano nel mare
Molfetta - È tornata l'estate, si riapre la stagione balneare,
senza bandiere blu per Molfetta, e le istituzioni tacciono sulla
bonifica bellica in atto. I divieti di balneazione per Torre Gavetone
non sono stati rimossi ma i cartelli della Capitaneria sono stati
distrutti dai vandali.
Il Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche (CNBAC) dopo la
giornata di studi intitolata “Armi chimiche, un’eredità ancora
pericolosa” tenutasi a Roma presso il Senato della Repubblica Italiana
il 21 febbraio scorso in collaborazione con la Legambiente Nazionale,
torna a riunirsi a Molfetta. Sabato 19 maggio 2012 alle ore 11.30, nella
sua sede in via F. Campanella 50, il CNBAC terrà una conferenza stampa
per fare il punto della situazione dei siti nazionali interessati alla
presenza di ordigni bellici a caricamento chimico, delle iniziative
parlamentari promosse dopo il convegno di Roma e della situazione della
bonifica a Molfetta.
Relazioneranno i rappresentanti dei vari coordinamenti territoriali
(Lago di Vico, Colleferro, Pesaro, Ischia, Molfetta) introdotti dal
presidente nazionale Alessandro Lelli di Pesaro.
Fonte:
http://www.ilfatto.net/index.php?option=com_content&view=article&id=12412:molfetta-arriva-lestate-e-gli-ordigni-bellici-inesplosi-restano-nel-mare-sabato-una-conferenza&catid=42:Appuntamenti&Itemid=63
Genvoa - ordigno su ponte Etiopia
10/05/2012
Genova. Un proietto d’artiglieria di fabbricazione tedesca da 203
mm di calibro è stato ritrovato durante il dragaggio del fondale
portuale in prossimità di ponte Etiopia. Oggi, con inizio delle
operazioni alle ore 09:30, gli artificieri del 32° reggimento genio
della brigata alpina Taurinense hanno proceduto alla neutralizzazione
dell’ordigno.
L’operazione, resa urgente dalla vicinanza dell’ordigno ad un
deposito di carburanti, si è conclusa alle 14:45 con il trasporto e la
distruzione del proietto in una cava d’inerti a Campomorone (GE),
consentendo così la ripresa dei lavori sospesi con il ritrovamento.
Gli specialisti dell’Esercito appartenenti al 32° genio sono
organizzati in team di pronto intervento ‘EOD’, Explosive Ordnance
Disposal, cioe’ bonifica ordigni esplosivi, compito che assolvono dal 1
aprile del 2006 per tutto il territorio del nordovest. Questo intervento
è stato effettuato dal Caporal Maggiore Capo Alessandro Agus a capo del
nucleo EOD che vanta ormai una preziosa esperienza maturata anche nella
lotta agli insidiosi ordigni artigianali nel corso delle varie missioni
operative svolte all’estero.
Il 32° reggimento guastatori fa parte della brigata alpina
Taurinense ed è una delle 7 unità dall’Arma del Genio che hanno
l’incarico esclusivo di bonificare il territorio dell’Italia centro
settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e
pericolosi (già 38 gli interventi effettuati dall’inizio dell’anno solo
nel nord-ovest). Si tratta di un’attività particolarmente delicata
pianificata dal 1° Comando Forze di Difesa con sede a Vittorio
Veneto e diretto dal generale Danilo Errico.
Fonte:
http://www.genova24.it/2012/05/genova-trovato-ordigno-a-ponte-etiopia-dopo-le-operazioni-di-bonifica-la-distruzione-in-cava-a-campomorone-32799/
Bari - 10 ordigni rallentano lavori
BARI - «Altri cinque ordigni bellici sono stati ritrovati nell'area
dove sorgerà la nuova sede del Consiglio regionale pugliese». Lo rende
noto l'Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile
Fabiano Amati, specificando che si tratta di una parte di una bomba già
esplosa e di altro quattro ordigni presumibilmente al fosforo e di
fabbricazione inglese. «Le operazioni di bonifica - ha detto Amati -
stanno procedendo per strati successivi e i continui ritrovamenti, già
10 fino a questo momento, stanno rallentando ulteriormente le operazioni
di bonifica dell'intera area. Presumibilmente, gli ordigni che stiamo
ritrovando, sono in qualche modo riconducibili ad una delle giornate più
tragiche che la città di Bari visse durante la seconda guerra mondiale:
il 2 dicembre del 1943. In quella data, persero la vita oltre mille tra
civili e militari e il porto di Bari subì un violentissimo
bombardamento tedesco, che provocò la maggiore perdita navale delle
forze alleate dopo Pearl Harbour». Una squadra di artificieri ha già
eseguito un sopralluogo questa mattina ed a breve tornerà per rimuovere
le bombe. Intanto, è stata fatta brillare la granata ritrovata pochi
giorni fa e sono stati rimossi gli altri due ordigni precedentemente
individuati. Le operazioni di bonifica e ricerca bellica stanno
riguardando l'area «Campo San Marco», su cui sarà realizzata la nuova
sede del Consiglio regionale. Allo stato è in corso, infatti, la prima
fase dei lavori, relativa alle opere di bonifica dell’area, acquistata
dall’Agenzia del Demanio, e già sede della polveriera militare
intitolata al tenente d’artiglieria Carlo Cassinis. La bonifica riguarda
la rimozione dei rifiuti speciali esistenti nell’area e quella da
ordigni esplosivi residuati bellici e sono eseguiti da una ditta
specializzata sotto il controllo dell’Ispettorato delle Infrastrutture
dell’Esercito, 10° Reparto Infrastrutture Ufficio B.C.M., che procede
anche al collaudo delle aree bonificate contestualmente all’avanzamento
dei lavori. All’interno dell’area di cantiere sono state rinvenute,
inoltre, alcune lastre di eternit in cemento – amianto, che una ditta
specializzata provvederà a rimuovere secondo le procedure previste dalla
vigente normativa. I materiali scavati inquinanti e non riutilizzabili
saranno trasportati alle discariche autorizzate, mentre il restante
materiale sarà interamente riutilizzato per il livellamento delle quote
esterne e per la realizzazione del grande parco che circonderà sia la
nuova sede del Consiglio Regionale che degli Assessorati.
Fonte:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/17-maggio-2012/cantiere-regione-gia-10-bombegli-ordigni-bellici-rallentano-lavori-201226023884.shtml
Terzo ordigno a Bari
Bari
Durante i lavori di bonifica bellica eseguita dove sorgerà il nuovo
palazzo del Consiglio Regionale pugliese è stata rinvenuta la terza
granata risalente alla seconda guerra mondiale. Giovedì 10 maggio sono
intervenuti i tecnici EOD dell’undicesimo Reggimento Guastatori Foggia, i
quali hanno deciso di effettuare il brillamento all’interno dell’area
Campo San Marco. Intanto i lavori di bonifica bellica proseguono. Il
dirigente Tecnico BCM Luigi Natale (bonifica Campi Minati) responsabile
dell’andamento dei lavori di bonifica, non esclude ulteriori
rinvenimenti.
Il team impegnato nel lavoro di bonifica è guidato dall’Assistente Tecnico Bcm Andrea Dicaterino.
San Gregorio (RC),incendio fa esplodere ordigno bellico, danni a capannone
Un ordigno bellico e' esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio a Reggio Calabria.
L'esplosione ha distrutto il tetto di un capannone utilizzato per la
vendita di mobili senza provocare danni a persone. La zona dove e'
avvenuta l'esplosione si trova nei pressi dell'aeroporto di Reggio che
fu bombardato durante la seconda guerra mondiale. Sul posto sono
intervenuti gli agenti della polizia, gli artificieri ed i vigili del
fuoco.
Fonte:
http://www.ntacalabria.it/78096/san-gregorio-rcincendio-fa-esplodere-ordigno-bellico-danni-a-capannone/
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 15 MAG - Un ordigno bellico e' esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio a Reggio Calabria.
L'esplosione ha distrutto il tetto di un capannone utilizzato per
la vendita di mobili senza provocare danni a persone. La zona dove e'
avvenuta l'esplosione si trova nei pressi dell'aeroporto di Reggio che
fu bombardato durante la seconda guerra mondiale. Sul posto sono
intervenuti gli agenti della polizia, gli artificieri ed i vigili del
fuoco.(ANSA).
Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2012/05/15/Incendio-fa-esplodere-ordigno-bellico-danni-capannone_6874750.html
Reggio Calabria: ordigno bellico innescato da incendio sterpaglie finisce su tetto azienda
Reggio Calabria, 15 mag. (Adnkronos) - Un
residuato bellico e' esploso questo pomeriggio a San Gregorio, nella
zona sud della citta' di Reggio Calabria. Secondo quanto ricostruito
dalla Polizia, l'esplosione e' stata innescata da un incendio si
sterpaglie lungo il fiume. La granata e' finita sul tetto di un'azienda
di mobili e ha provocato qualche danno, ma fortunatamente non sono state
interessate persone.
Sul posto e' giunto l'artificiere del XII Reparto Mobile che ha
analizzato l'ordigno stabilendo che era un residuato della Seconda
guerra mondiale.
Fonte:
http://www.liberoquotidiano.it/news/1015309/Reggio-Calabria-ordigno-bellico-innescato-da-incendio-sterpaglie-finisce-su-tetto-azienda.html
ESPLODE RESIDUATO BELLICO A R. CALABRIA, DANNI A CAPANNONE DITTA
(AGI) - Reggio Calabria, 15 mag. - Un proiettile di granata, quasi
certamente residuato bellico, e' esploso a causa di un incendio di
sterpaglie nel greto del torrente San Gregorio, a Reggio Calabria,
raggiungendo, a oltre 50 metri di distanza, il tetto di un capannone di
un negozio di mobili. Il fatto e' accaduto intorno a mezzogiorno in
localita' San Gregorio. La zona e' adiacente all'aeroporto dello
Stretto, bersaglio, durante l'ultimo conflitto mondiale, di intensi
bombardamenti alleati. L'incendio di sterpaglie probabilmente ha
innescato l'ordigno, che giaceva inesploso sotto al torrente, la cui
onda d'urto ha sfondato il tetto del capannone della ditta "Costantino
Cucine Arredamenti", fortunatamente senza provocare danni a persone. Sul
posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti, i vigili del fuoco e
l'artificiere antisabotaggio in forza al XII Reparto Mobile. (AGI)
Red/Adv
Fonte:
http://www.ilquotidianoweb.it/news//350528/Esplode-residuato-bellico--Danni-al-tetto-di-un-capannone.html
REGGIO CALABRIA
Esplode residuato bellico
Danni al tetto di un capannone
Un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale è esploso a
seguito di un incendio divampato nei pressi del torrente San Gregorio.
Probabilmente le fiamme hanno innescato la bomba che esplodendo ha
sfondato il tetto di un capannone di un negozio di mobili
Un proiettile di granata, quasi certamente residuato bellico, è
esploso a causa di un incendio di sterpaglie nel greto del torrente San
Gregorio, a Reggio Calabria, raggiungendo, a oltre 50 metri di distanza,
il tetto di un capannone di un negozio di mobili. Il fatto è accaduto
intorno a mezzogiorno in località San Gregorio. La zona è adiacente
all'aeroporto dello Stretto, bersaglio, durante l'ultimo conflitto
mondiale, di intensi bombardamenti alleati. L'incendio di sterpaglie
probabilmente ha innescato l'ordigno, che giaceva inesploso sotto al
torrente, la cui onda d'urto ha sfondato il tetto del capannone della
ditta «Costantino Cucine Arredamenti», fortunatamente senza provocare
danni a persone. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti, i
vigili del fuoco e l'artificiere antisabotaggio in forza al XII Reparto
Mobile.
15 maggio 2012 16:36
Fonte:
http://www.ilquotidianoweb.it/news//350528/Esplode-residuato-bellico--Danni-al-tetto-di-un-capannone.html
Nell'appartamento Milani nascondeva arsenale
BRENTONICO. Avevano ragione da vendere i vicini
di casa di Ettore Milani a temere per la loro incolumità. Dopo
l'esplosione di sabato pomeriggio nello scantinato di Crosano mentre
l'uomo tentava di aprire una granata, i carabineri hanno ispezionato
l'abitazione di Milani trovando un vero e proprio arsenale: sei bombe a
mano ed altri quattro ordigni a carburo. E fortuna, viene da dire, che
Milani vittima di un'insana passione per i reperti della guerra, li
tenesse in casa: fossero stati custoditi nel locale dove era solito
armeggiare per disinnescarli, l'esplosione di sabato avrebbe avuto
effetti davvero devastanti.
Sarebbe finita ben peggio per lui che ora si trova ricoverato al
Santa Chiara di Trento in condizioni gravi ma non in pericolo di vita.
Dovrà rinunciare alle tre dita (un quarto dito lesionato invece pare
salvo) della mano destra maciullate dall'esplosione: nonostante il
tempestivo intervento subito dopo l'arrivo a Trento in elicottero non
c'è stato nulla da fare. Scongiurata, e questa è una notizia positiva,
l'amputazione della gamba gravemente lesionata. Difficilmente Milani,
grande sportivo oltre che appassionato di ordigni bellici, potrà tornare
a fare il maestro di sci ed il bagnino, ma almeno potrà tornare a
camminare. Non potrà invece esimersi dal fare i conti con la giustizia
visto che si è beccato una denuncia per detenzione di armi da guerra
(già in passato i carabinieri gli avevano trovato ordigni in casa) con
il rischio di una condanna da 1 a 8 anni.
Tirano un sospiro di sollievo Danilo Frisetti, che abita
nell'appartamento sotto Milani, e i vicini di casa che più di una volta
lo avevano diffidato dal custodire reperti bellici pericolosi. Quei
reperti che i carabinieri di Brentonico con i colleghi del nucleo anti
sabotaggio di Bolzano hanno trovato e sequestrato nell'appartamento. Sei
bombe a mano e quattro ordigni a carburo che sono saltati fuori nel
corso dell'ispezione. Una semplice follia, quella di Milani, che ha
messo in pericolo anche la vita di altri: e a cosa serve, come ha fatto
mentre era a terra sanguinante, chiedere scusa ai vicini?
Fonte:
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/05/07/news/nell-appartamento-milani-nascondeva-un-vero-arsenale-1.4476066
Il mio commento:
LA FOLLIA
Certo si potrebbe pensare e scrivere che da anni l'Italia è pronta a
sbalordire tramite comportamenti talvolta completamente privi di buon
senso. Sabato 5 maggio 2012 più quotidiani lanciano la grave notizia:
Esplode un residuato bellico probabilmente risalente alla prima
guerra mondiale, un colpo da cannone da 149 mm. Il protagonista di
questa storia dell'assurdo è un quarantunenne residente a Crosano di
Brentonico, provincia di Udine. Sembra a dire delle numerosi fonti che
l'uomo fosse intento ad aprire la granata aiutato (sembra) da una lama
elettrica (roba da pazzi). L'illegale passione di questa persona era già
nota in paese. Infatti il tizio riceve più denunce dalle Forze
dell'Ordine competenti nel territorio. Ma torniamo all'accaduto: L'uomo
raccoglie il residuato chissà dove (nel momento che lo raccoglie è già
denunciabile per detenzione), lo trasporta nel garage di casa (a
discapito della sicurezza di chi incrocia per strada), dove pensa bene
di aprire e svuotare la granata del proprio esplosivo ( quale
esplosivo…? Cosa intende farne…?). Ma è illuminato dal suo Dio, infatti
per compiere tale lavoro decide stringere la bomba tra le gambe…!!!!!
(no non è possibile….!!!!). L'esplosione è devastante, l'uomo è
proiettato fuori dal garage, ovviamente con numerose ferite sul corpo
(…), è stato soccorso dalla Croce Rossa del paese ed è stato trasportato
con un elicottero all'ospedale Santa Chiara di Trento.
Morale della storia:
Questo signore (per non scrivere altro), sicuramente non è mosso
dall'amore per la storia, non condivide alcuna passione rivolta ai
cimeli dei Caduti in guerra, perché i veri ricercatori storici del
settore, al cospetto di un residuato bellico esplodente, allertano le
Forze dell'Ordine, non si portano la granata a casa (un
condominio…!!!!!). Vista la grave situazione economica italiana a questo
tizio gli farei pagare, sia le spese del soccorso per mezzo
dell'elicottero, sia le spese mediche. Non ricordo più da quanti anni
biografiadiunabomba "sito web"ben conosciuto continua a spiegare che le
granate non possono essere rimosse…mah….
Giovanni Lafirenze
Bomba sotto l'ospedale, arrivano gli artificieri
Silva Collecchia
9 maggio 2012
Sarzana - Un ordigno, residuato bellico sganciato dagli aerei
alleati durante il secondo conflitto mondiale, è riaffiorato sotto il
pavimento del vecchio ospedale di Sarzana. Il complesso fu gravemente
danneggiato da un bombardamento che a fine dicembre del 1943 provocò la
morte di ben otto persone. La scoperta dell'ordigno, che in città ha
riaperto una ferita mai del tutto rimarginata, è stata fatta dagli
operai del cantiere che sta ristrutturando l'antico edificio destinato
ad ospitare la "Cittadella della salute".
La bomba si trova sotto una parte del pavimento della struttura
che si affaccia su via Paci, aveva la spoletta danneggiata. L'ordigno
sarà preso in consegna domani dagli artificieri della Taurinense che
effettueranno quasi un tour in Val di Magra.
Prima di occuparsi della bomba spuntata al San Bartolomeo, infatti
gli artificieri saranno impegnati sulle colline di Castelnuovo Magra.
Anche in questo caso la storia ha fatto riaffiorare un ordigno bellico
la cui spoletta risulta gravemente danneggiata e quindi in condizioni di
"instabilità".
Gli uomini del 32° Reggimento del Genio guastatori dell'Esercito
che fanno parte della Brigata Taurinense entreranno in azione domattina
alle 10 in via Paradiso a Castelnuovo Magra. La bomba riposa nello scavo
di una cantiere edile. Quando gli operai l'hanno vista hanno subito
avvertito i carabinieri che hanno transennato la zona.
Gli artificieri prenderanno in consegna le due bombe che saranno
trasportate in una cava della Val di Vara - nel territorio del comune di
Riccò del Golfo - dove saranno fatte brillare.
Per consentire le operazioni di rimozione e bonifica dei siti,
saranno impegnati gli uomini delle forze dell'ordine presenti in Val di
Magra che saranno all'opera per vietare che la circolazione di messi e
persone ostacoli l'operazione. Non è stata prevista però alcuna
evacuazione dei residenti, ma un servizio d'ordine rafforzato nelle zone
più critiche.
Fonte:
http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2012/05/08/APhZfUTC-bomba_sotto_ospedale.shtml#ixzz1uNGxgp75
Deposito di esplosivi sotto l'arcata di
un ponte: nascondeva ordigni nazisti
8 Maggio 2012
PORDENONE - A oltre 65 anni di distanza ritrovati detonatori
tedeschi vicino a un ponte che l'esercito nazista voleva evidentemente
far saltare per coprirsi la ritirata. Sono stati i carabinieri di
Cimolais a sequestrare questa mattina a Claut 159 residuati bellici che
risalgono alla Seconda guerra mondiale. I militari stavano compiendo
perlustrazioni nella vallata sulla base di segnalazioni della
popolazione su un deposito di esplosivo, occultato sul finire del
conflitto mondiale.
Ricostruendo gli elementi, i militari sono giunti al ponte sul
torrente Chialedina. Sotto l'arcata del manufatto, hanno rinvenuto i
detonatori, di fabbricazione tedesca, efficienti e ottimamente
conservati, e la canna parzialmente arrugginita di un fucile di tipo
ancora non identificato. Le indagini mirano ora ad accertare se vi fosse
qualcuno che conoscesse il deposito.
Fonte:
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=194787&sez=NORDEST
Ordigni bellici rinvenuti a Selinunte
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Egr. Sig. Lafirenze,
la presente per comunicarle che quanto ella ha scritto su
tp://www.biografiadiunabomba.it ci riguarda, purtroppo non risponde al
vero, e mi meraviglia che un uomo con la decantata esperienza che ne fa
sul suo sito internet abbia abboccato a una notizia distorta data da
qualche inesperiente giornalista.
Ho scritto e pubblicato la notizia sulla bonifica avvenuta a Selinunte, ma non ho mai detto che la bonifica l'abbia fatta
l'ASSOCIAZIONE ANGELI PER LA VITA di Castelvetrano, della quale sono oltre che volontario l'addetto stampa.
La nostra Associazione è si intervenuta ufficialmente sul luogo
teatro della bonifica, ma con una ambulanza di soccorso avanzato 2
soccoritori qualificati e un dottore in scienze infermieristiche, solo
per assicurare il primo soccorso, in quanto attivati da Prefettura e
Dipartimento di protezione civile, poichè abbiamo competenza nel settore
sanitario.
A dimostrazione di quanto affermo e nell'attesa di una correzione
delle notizie divulgate, Le invio il testo originale del comunicato con
allegate le foto inviate ai media.
L'occasione mi torna gradita per porgere cordiali saluti.
Linkiamo l'articolo dell'Associazione Angeli per la Vita:
CLICCA QUI
Riportiamo inoltre link di quotidiani on-lineche hanno riportato correttamente la notizia:
http://www.castelvetranoselinunte.it/ordigni-bellici-recuperati-a-selinunte/19425/#testoarticolo
http://www.mazaraonline.it/?p=36805
http://castelvetranonews.it/notizie/attualita/selinunte/3-bombe-nelle-acque-vicine-il-porticciolo-di-selinunte-effettuata-la-bonifica/
venerdì 4 maggio 2012
È stato bonificato il porticciolo di Selinunte dal dipartimento
regionale di protezione civile e dall'associazione gli angeli per la
vita di Castelvetrano.
Sono state recuperate 3 bombe che giacevano a circa 4 metri di
profondità nello specchio d'acqua antistante il porticciolo, a circa 200
metri dal bagnasciuga.
Fonte:
http://www.telesud3.com/cronaca/ordigni-bellici-rinvenuti-a-selinunte-10632.asp
Il mio commento:
Una notizia davvero curiosa. La fonte dichiara una bonifica bellica
portata a termine da un dipartimento di protezione Civile coadiuvata da
un'associazione dello stesso paese. La bonifica si è conclusa con il
rinvenimento a pochi metri dal bagnasciuga di 3 bombe probabilmente a
vista posate sul fondo dai tempi della guerra mondiale o per altri
motivi. Naturalmente è necessario comprendere se queste persone sono
abilitate alla ricerca di residuati bellici del tipo esplodente,
probabilmente no.
Le bombe in acqua
Ogni residuato bellico posato sul fondo marino, con il passare del
tempo diventa indistinguibile in quanto l'involucro dello stesso assume
stessi colori, stesso aspetto dell'ambiente che lo circonda, perciò è
inevitabilmente ricoperto di vegetazione, sassolini etc..Ma una volta
riconosciti, individuati come deve comportarsi il sub impegnato
nell'operazione subacquea…? Non deve toccare, spostare nulla, proprio
perché non essendo un tecnico non può riconoscere stabilità, nazionalità
e caricamento del residuato bellico. Anzi è obbligo avvisare
carabinieri e Capitaneria di Porto. Quest'ultima Autorità avvierà ogni
procedura per l'eliminazione dei probabili residuati bellici, per mezzo
dei nuclei SDAI della Marina Militare (mia convinzione che le operazioni
siano state affidate appunto allo Sdai).
G.L.
Bomba da 500 libbre scoperta in un campo
04/05/2012
Una memoria di ferro, non c'è che dire. È merito di un pensionato
se s'è potuta scoprire una bomba della Seconda guerra mondiale in un
campo di via Chioda alle Golosine. L'altro giorno la ditta che esegue
periodicamente dei lavori di bonifica nel terreno del consorzio Zai ha
rinvenuto una bomba da 500 libbre nel terreno. Ma a dare l'imbeccata è
stato un nonnetto residente nella zona che si ricordava che all'epoca
aveva fatto notizia quella bomba caduta e non esplosa, ed era stata meta
di pellegrinaggi dei ragazzini. Ebbene l'ordigno di fabbricazione
britannica è ancora lì, come hanno avuto modo di constatare ieri i due
sott'ufficiali del VIII genio guastatori paracadutisti Folgore della
Briscese che sono stati a fare il sopralluogo per verificare lo stato
dell'ordigno. Il caponucleo caporal maggiore capo Saverio Gallo e il
sergente maggiore Giuseppe Quattruomini, coordinati dal capitano
Giuseppe La Ianca hanno esaminato la bomba che era stata coperta da un
telo di nylon e hanno subito notato che la spoletta posteriore era
ancora innescata e anche rotta. Quindi la bomba è potenzialmente
pericolosa. Di spostarla non se ne parla proprio. Per ragioni di
sicurezza non diamo l'esatta ubicazione di dove si trova. L'area attorno
è stata transennata e il luogo verrà tenuto d'occhio dalle forze
dell'ordine. Ieri pomeriggio sul posto c'era anche una pattuglia delle
Volanti e pure l'automedica, perchè quando ci sono i sopralluoghi
l'allerta è massima. Adesso il Genio farà una relazione dettagliata che
fornirà alla prefettura. Verranno poi fatti i comitati per il disinnesco
e il trasporto del reperto bellico. E verrà fissata la data per il
brillamento.A.V.
Fonte:
http://www.larena.it/stories/dalla_home/358618_bomba_da_500_libbre_scoperta_in_un_campo/
Bomba in via Chioda
Area già in sicurezza
E' stata messa in sicurezza l'area di via Chioda dove nei giorni
scorsi è stato rinvenuto un grosso ordigno bellico della seconda guerra
mondiale. Nel pomeriggio c'è stato il primo intervento degli uomini
dell'ottavo reggimento genio guastatori "Folgore" di Legnago, che hanno
bonificato l'area isolando i congegni di accensione. Nei prossimi giorni
il vertice, in Prefettura, in cui verranno definite le operazioni per
il disinnesco e il brillamento. Agli ordini del capitano Giuseppe La
Ianca hanno operato il caporal maggiore Saverio Gallo e il sergente
maggiore Giuseppe Quattromini. La bomba, di fabbricazione inglese, pesa
cinquecento libbre e conterrebbe circa duecentocinquanta chili di
esplosivo.
La Ianca ha rivolto un plauso alla proprietà dell'area, il
Consorzio Zai, per avere attivato una bonifica preventiva a seguito
della segnalazione di un anziano residente del posto. L'area è poco
abitata ma è accanto alla linea ferroviaria Verona-Mantova e in un
corridoio di volo del Catullo.
Fonte:
http://www.tgverona.it/pages/121/325546/Bomba_in_via_ChiodaArea_gia_in_sicurezza.html
I sommozzatori faranno brillare una bomba sotto la condotta dell'Eni
di Giacomo Mascellani
Cesenatico (Forlì Cesena), 2 maggio 2012 - Slittano a questo fine
settimana o all'inizio della prossima, le operazioni di recupero della
bomba rinvenuta a circa 15 chilometri dalla costa di Cesenatico nord,
che si trova sotto una condotta dell'Eni, che dalla piattaforma "Cervia
A" dove si estrae gas, porta a terra sino al Rubicone.
Soltanto domani arriveranno gli operai dell'Eni per preparare il
terreno alla squadra specializzata della Marina Militare, che poi si
dovrà organizzare. Il residuato bellico ha una lunghezza di circa un
metro ed un diametro di una ventina di centimetri. La bomba fu scoperta
due settimane fa da alcuni operai dell'Eni, che stavano posizionando una
condotta di piccole dimensioni a lato della condotta principale. I
lavori sono stati interrotti, ma i primi tentativi di ricognizione e
recupero, imposti dalla prefettura di Forlì, sono andati a vuoto a causa
della scarsa visibilità.
Così l'autorità marittima ha deciso di far intervenire prima una
squadra di subacquei dell'Eni per posizionare due gavitelli e segnalare
l'area dove è presente l'ordigno. Questo dovrebbe appunto avvenire
domani, e successivamente entreranno in azione i sommozzatori dello Sdai
di Ancona, per capire precisamente di quale ordigno si tratta e quindi
attivare le procedure per farlo brillare in un tratto di mare sicuro,
ovviamente distante dalla piattaforma.
Fonte:
http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/2012/05/02/706183-sommozzatori_faranno_brillare.shtml
Residuati bellici trovati a Crotone, arriva il Genio Militare26 aprile 2012
Sono arrivati poco dopo le 11:30 in piazza Castello a Crotone gli
uomini dei Genio Militare, con un apposito mezzo, per le ricerche di
residuati bellici nell'area, rinvenuti durante le operazioni di
risistemazione della zona. In particolare, le ricerche si concentrano
nell'area delimitata che è quella della cosìddetta vasca, in cui si
ritiene possibile la presenza di ordigni o altro materiale bellico. E
gli uomini del genio militare, insieme ad una ditta specializzata,
dovranno accertare la presenza di questo materiale, per poi,
eventualmente, rimuoverlo e poter proseguire i lavori di
riqualificazione della piazza.Fonte:
http://www.cn24.tv/news/45979/residuati-bellici-trovati-a-crotone-arriva-il-genio-militare.html