di Igor Cipollina
MANTOVA. Come una scena di guerra, ma in sicurezza. Attraverso il filtro di un presente innocente e accaldato. Sacchi di sabbia, saracinesche sigillate, finestre aperte e rubinetti del gas chiusi. Tutti fuori, via, lontani. La città si prepara a trattenere il fiato per la rimozione della bomba d’aereo, traccia e memoria della seconda guerra mondiale, affiorata da un cantiere Tea. Così lo spicchio di Mantova che s’affaccia e sviluppa attorno a viale Montello, dove domani mattina alle 8 gli artificieri dell’esercito estrarranno la bomba per poi farla brillare nel nulla (relativo) del Büs dal gat. Detta così l’operazione può suonare meccanica e banale, quasi fosse una routine, in realtà richiede un’organizzazione millimetrica e non tollera imprevisti né slittamenti. L’Unità di crisi locale e il Centro di coordinamento soccorsi saranno allestiti in Prefettura, mentre in viale Montello ci sarà una seconda linea, una stazione mobile in contatto diretto e costante con Palazzo di Bagno. L’ordinanza del sindaco Mattia Palazzi è di ieri, il conto alla rovescia per il piano di evacuazione è già scattato: 329 le persone da allontanare per il tempo della bonifica (stimato in sei ore, ma il calcolo è per approssimazione e potrebbe esaurirsi anche prima). Firmato dall’assessore Iacopo Rebecchi e dal comandante della polizia locale Paolo Perantoni, l’avviso ai cittadini è stato consegnato nei giorni scorsi. A mano, indirizzato a «tutti i cittadini residenti, domiciliati o comunque presenti negli immobili siti in viale Montello, dal civico 11 compreso al civico 33 compreso e dal 16 compreso al 42 compreso, nonché negli immobili siti in viale Brigata Mantova, ai numeri civici 1, 1A, 1B, 1C, e viale Montegrappa numero 19». Cittadini che dalle 7 alle 8 di domani dovranno liberare casa, non prima di aver spalancato tutte le finestre e portefinestra che si affacciano su viale Montello, scotchandone i vetri con del nastro adesivo applicato in modo da formare una X (per evitare che in caso di scoppio vadano in frantumi). Lo scotch è già stato fornito e i volontari del Sepris - il servizio di pronto intervento sociale - insieme agli agenti della polizia locale si offrono anche di applicarlo alle finestre. Premura massima per chi tra i 329 cittadini da evacuare non è autosufficiente o non ha un posto dove andare fuori dalle mura del suo appartamento: tre i punti di raccolta previsti, la casa di riposo Isabella d’Este in piazzale Michelangelo, il PalaLù di Lunetta e, come alternativa estrema, il Palabam di Boccabusa. Per un totale di posti che supera quota 400, anche se, da una prima ricognizione, le persone a cui offrire trasporto e riparo - pure il pranzo se necessario - dovrebbero essere una decina. L’invito del Comune è a comunicare eventuali necessità di assistenza anche medica, telefonando alla polizia locale (800505454 e 0376-320080) o al Sepris (3382273781). La macchina organizzativa camminerà anche sulle gambe dei vigili del fuoco e delle altre forze dell’ordine, che vigileranno su viale Montello per scoraggiare sciacalli eventuali, e della protezione civile, che scorterà insieme alla polizia locale l’autocarro militare diretto al Büs dal gat (per la viabilità leggi l’articolo a fianco). Con la bomba a bordo. A completare il parco mezzi anche un autobus, pulmini e due ambulanze della Croce Rossa. Come una scena di guerra, ma in bianco e nero, senza paura. Fonte: http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2015/07/07/news/scatta-l-ora-della-bomba-in-viale-montello-ecco-il-piano-1.11738170