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sabato 29 novembre 2014

Parte la bonifica di Torre Gavetone


“Partirà martedì 2 dicembre 2014 la prima operazione di ricognizione per la bonifica dagli ordigni bellici delle acque di Torre Gavetone. Quel tratto di costa è tra le spiagge libere più amate dai molfettesi ma abbiamo dovuto vietare la balneazione per la nota presenza di ordigni bellici. E' per questo che siamo grati alla Marina Militare per aver accolto il nostro invito a operare anche in quella zona da anni oggetto di interdizione”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio annuncia il provvedimento che pur rientrando nell’ambito dell’accordo di programma per la “bonifica del medio e basso adriatico” non era mai stato attuato. 
“Il nucleo Sdai – spiega il sindaco – ha nelle ultime settimane effettuato la bonifica in un’area importante del porto, una zona di ingresso ad alta densità di ordigni, inerti e cavi in acciaio che sarà presto interessata dai lavori di messa in sicurezza. Come previsto dal contratto dopo lo Sdai entra in acqua una società privata incaricata di effettuare nelle stesse aree la verifica necessaria per ottenere la seconda e definitiva certificazione delle aree. Durante questa seconda fase il nucleo Sdai è libero di operare e per questo motivo abbiamo richiesto l’intervento nella zona antistante Torre Gavetone”. 
Il sindaco ha anche emanato una ordinanza di interdizione al traffico veicolare e pedonale dell’area a ridosso di Torre Gavetone, nel tratto compreso tra l’area di parcheggio terza cala fino al confine col Comune di Giovinazzo per una distanza dalla battigia fino a cinquanta metri, verso l’entroterra. 
“Vogliamo – aggiunge l’assessore all’ambiente Rosalba Gadaleta – provare a restituire balneabilità a un tratto tra i più belli della nostro mare. Lo Sdai da martedì entrerà in acqua e verificherà la presenza dei punti di contatto segnalati sulle carte e potrà fare una stima dei tempi necessari alla bonifica. Tutte le operazioni si dovranno svolgere in condizioni di assoluta sicurezza e per questo motivo a salvaguardia dei cittadini il Comando della Polizia Urbana e la Capitaneria di Porto si occuperanno delle interdizioni delle aree”. Fonte: http://www.laltramolfetta.it/content_/news_zoom.asp?id_news=14054

ilfatto.net

"Allarme fosforo per il mare Adriatico", sommozzatori scandagliano i fondali


di Pasquale Bergamaschi
Ascoli, 29 novembre 2014 - Lo strano caso, ovverofumo e fiamme che prendono corpo dalle reti appena tirate a bordo dall’equipaggio del motopeschereccio ‘Marpesca’ di Termoli, dell’armatore Giacomo Cannarsa, in pesca a 5 / 6 miglia all’altezza di Cupramarittima, potrebbe avereuna più che concreta giustificazione. La sostanza gelatinosa, sembra a base di fosforo, che il comandante della ‘Marpesca’ ha raccolto in due barattoli poi consegnati al comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto, Sergio Lo Presti, per gli esami di rito, potrebbe essere il contenuto delle ‘bombe a grappoli’ che gli aerei americani sganciavano in Adriatico al termine delle missioni nei Balcani, ai tempi della guerra fratricida dei popoli dell’ex Jugoslavia. «Come si leggeva a quei tempi, cioè nel 1999 – dice il comandante Pietro Merlini – queste bombe a grappoli di colore giallo contenevano sostanze infiammabili e dovevano essere scaricate prima che gli aerei americani tornassero alla base. Ricordo che proprio in quel periodo un’imbarcazione di Rimini, se non sbaglio ‘Il Profeta’, incappò nel contenuto di queste bombe e prese fuoco in coperta, come è successo al ‘Marpesca’». Chiedendo ad altri comandanti della flottiglia peschereccia sambenedettese, comunque mai incappata in questi imprevisti post – bellici, la risposta è identica. Afferma Franco Cameli: «A me non è mai accaduto, però l’unico legame potrebbe essere quello della sfortunata pesca, invece del pesce la sostanza gelatinosa infiammabile». Stessa dichiarazione del collega Umberto Cosignani che però aggiunge a sostegno di quanto detto dal comandante Merlini. «Nel 1999, durante la guerra nei Balcani, gli aerei americani smaltivano in Adriatico le ‘bombe a grappoli’ incendiarie, tant’è che nell’anno successivo, come armatori – pescatori delle marinerie dell’Adriatico, fummo costretti a 3 mesi di fermo pesca: 1 mese e mezzo giustificato dal riposo biologico e l’altro mese e mezzo, dal fermo bellico, il tempo che servì a bonificare l’Adriatico dalle bombe infiammabili». Stando ai fatti, non tutte sono state ‘ripescate’ e di qui l’ipotesi che potrebbe calzare a pennello al caso del ‘Marpesca’: nelle sue reti è finito una specie di barattolo con materiale infiammabile, sicuramente con larga percentuale di fosforo. Un imprevisto che non ha comportato gravi danni alle cose e alle persone dell’equipaggio del ‘Marpesca’, come invece è accaduto tanti anni fa, subito dopo la II guerra mondiale, ai motopescherecci saltati in aria per aver pescato degli ordigni bellici. «Accade ancora – dicono alcuni pescatori – ma le bombre che entrano nelle reti le buttiamo nelle zone dove non si pesca, altrimenti, per le varie questioni burocratiche si rischia di stare fermi un mese circa». Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/sub-bombe-al-fosforo-mare-1.443574
ilrestodelcarlino.it

venerdì 28 novembre 2014

Misteriosa gelatina in mare Reti di un peschereccio a fuoco


SAN BENEDETTO - Fiamme a bordo del Marpesca, un peschereccio di Termoli che nella notte è stato costretto a rientrare anzitempo al porto di San Benedetto. Il fuoco si sarebbe sprigionato da una sostanza gelatinosa raccolta dalle reti della barca che, una volta asciugata, avrebbe dato vita ad una sorta di autocombustione. I marittimi a bordo avevano infatti tirato in barca le reti già da almeno un'ora senza accorgersi che, tra le maglie, si era depositata quella strana sostanza. Erano a circa 5 miglia di distanza dalla costa, in fase di rientro, quando si sono resi conto delle fiamme che avevano iniziato a sprigionarsi proprio dalla zona di rimessaggio delle reti. "Il fumo era denso - ha spiegato una volta tornato a terra il comandante dell'imbarcazione - e non capivamo cosa fosse accaduto. La paura è stata davvero tanta". Le fiamme sono comunque state spente in poco tempo ed è stata allertata immediatamente la capitaneria di porto. Da San Benedetto è partita una motovedetta che ha raggiunto il motopesca e lo ha scortato fino allo scalo sambenedettese dove i campioni della misteriosa sostanza sono stati presi in consegna dai militari che ora lo faranno analizzare. Difficile al momento capire di cosa possa trattarsi. Le ipotesi sono le più disparati e molti parlano di qualche componente di residuati bellici. Fonte:http://terrarealtime.blogspot.it/2014/11/misteriosa-gelatina-in-mare-reti-di-un.html
terrarealtime.blogspot.it

JESOLO. Un ordigno bellico della Grande Guerra rinvenuto nei giardini della scuola elementare


JESOLO. Un ordigno bellico della Grande Guerra rinvenuto nei giardini della scuola elementare in via Antiche Mura a Jesolo Paese. Paura l'altra mattina nel corso dei lavori della Jesolo Patrimonio che stava scavando con i suoi addetti per realizzare un canale per le acque meteoriche. Gli operai hanno trovato sotto terra un proiettile della prima guerra di circa 35 centimetri e hanno dato l'allarme, subito in contatto con il presidente della Jesolo Patrimonio, Giuseppe Borin. Sul posto sono giunti immediatamente gli agenti del commissariato di Jesolo, carabinieri della stazione e gli artificieri. Gli alunni erano ancora in classe e l'area del ritrovamento è stata immediatamente circoscritta e messa in sicurezza dalla Jesolo turismo assieme a polizia e carabinieri in attesa dell'arrivo degli artificieri che sono stati chiamati senza perdere tempo. Gli artificieri sono intervenuti con una delicata operazione dopo che l'orario delle lezioni era terminato. Hanno dunque preso l'ordigno e lo hanno trasferito in luogo sicuro dove è stato fatto brillare. «Tutti hanno lavorato perfettamente», ha detto il presidente Borin, «i nostri addetti hanno immediatamente dato l'allarme fermandosi per non rischiare di toccare l'ordigno. L'area è stata circoscritta e messa in totale sicurezza, mentre gli artificieri hanno agito solo dopo che le lezioni erano finite e gli alunni tornati a casa». (g.ca.). Fonte: http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/11/28/news/un-ordigno-bellico-vicino-alla-elementare-1.10399864
nuovavenezia.gelocal.it

Ordigno bellico rinvenuto lungo la sp "Canale di Solarolo": strada chiusa domenica


Ordigno bellico rinvenuto lungo la sp "Canale di Solarolo": strada chiusa domenica

Sospesa temporaneamente la circolazione del traffico lungo un tratto della strada provinciale 10 “Canale di Solarolo" dal km 1 al 3+500, dalle ore 8.30 alle ore 10 di domenica e fino al termine delle operazioni di rimozione e allontanamento dell'ordigno. Durante tale sospensione tutti i veicoli provenienti da Bagnara di Romagna- Solarolo e Felisio e diretti verso la S.S. n. 9 “Via Emilia”, percorrendo  la strada provinciale n° 10 “Canale di Solarolo", saranno deviati lungo la strada provinciale n° 22 "Pilastrino- S. Mauro" e quindi sulla strada provinciale n° 47 "Borello- Castelnuovo". Tutti i veicoli provenienti dalla S.S. n. 9 “Via Emilia” con direzione di marcia verso Bagnara di Romagna- Solarolo, effettueranno il percorso inverso. Fonte: http://www.ravennatoday.it/cronaca/ordigno-bellico-rinvenuto-lungo-la-sp-canale-di-solarolo-strada-chiusa-domenica.html




giovedì 27 novembre 2014

Teggiano: rinvenuti due ordigni bellici nella frazione Piedimonte


di Gerardo Lobosco
Due ordigni bellici, rimasti inesplosi e presumibilmente risalenti al Secondo Conflitto Mondiale, sono stati rinvenuti in Via Camarelle, nei pressi della Chiesa Madonna delle Grazie, nella frazione Piedimonte di TeggianoI due ordigni sono stati rinvenuti casualmente da un uomo che, avendo la custodia di un’abitazionedisabitata da decenni, si è recato nella stessa per un normale controllo. Una volta fatta la scoperta, l’uomo ha prontamente allertato i Carabinieri della stazione di Teggiano, i quali si sono recati sul posto unitamente ai Vigili Urbani ed a una squadra speciale dell’Esercito, che ha recuperato i due ordigni trasportandoli in una cava dismessa in località Petrosella, dove sono fatti brillare. Presente all’operazione di rimozione degli ordigni bellici anche l’assessore Enzo De Paola, che ha disposto l’ordinanza di chiusura della zona e ha coordinato la fase di rimozione. L’operazione si è svolta in pochi minuti senza creare nessun disagio agli abitanti della popolosa frazione. Fonte: http://www.ondanews.it/teggiano-rinvenuti-due-ordigni-bellici-nella-frazione-piedimonte/
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Con l'aratro scopre una bomba nel campo


CASTEL BOLOGNESE - Con ogni probabilità era destinata alla stazione ferroviaria della cittadina, ma lei, inesplosa, ha atteso 70 anni prima di venire alla luce. Si tratta di una bomba d'aereo rinvenuta in un podere in via Farosi dal proprietario del fondo. L'agricoltore l'ha scoperta mentre arava, con il vomere che l'ha scheggiata emettendo un insolito rumore metallico. Comprensibile la paura dell'uomo, trovandosi davanti davanti quei 300 chilogrammi di esplosivo che dormivano sotto terra. Con la stazione dei treni a circa 300 metri di distanza, è plausibile che l'obiettivo del bombardamento che ha fatto precipitare quella bomba su Castel Bolognese fosse proprio la rete ferroviaria.
Già un paio di mesi fa analoga sorte toccò ad un agricoltore imolese, quando in via Di Mordano il suo aratro si agganciò ad una bomba da 500 kg sepolta sotto terra. Campi agricoli che per decenni non hanno subito aratura e che ora portano allo scoperto il loro ricordi della Seconda guerra mondiale, con quella stagione '43/'44 caratterizzata dai bombardamenti degli Alleati.
La bomba di Castel Bolognese è stata scoperta ai primi di ottobre e domenica effettuerà ciò per cui era stata realizzata: esplodere. Verrà rimossa dal terreno agricolo di via Farosi e successivamente verrà portata nella cava di via Tebano (Riolo Terme) per essere fatta brillare. Nella frazione di Cuffiano, dalle 9 fino al termine delle operazioni (circa le 14), sarà infatti interdetta la circolazione veicolare e pedonale di via Vincenzo Fantaguzzi dal civico 24-26 (podere Celletta) al civico 5 (podere Casetto) per il brillamento dell'ordigno bellico nella cava di via Tebano. E un altro ricordo degli scontri per la Liberazione... passerà alla storia. Fonte:  http://www.romagnanoi.it/news/home/1211735/Con-l-aratro-scopre-una-bomba.html

romagnanoi.it-Foto: Warner Maurizi

Riolo, domenica sarà neutralizzato un ordigno bellico nella cava di via Tebano


Riolo, domenica sarà neutralizzato un ordigno bellico nella cava di via Tebano
L'amministrazione comunale di Riolo Terme comunica che domenica nella frazione di Cuffiano dalle 9 al termine delle operazioni (circa ore 14,00) sarà interdetta la circolazione sia veicolare che pedonale della Via Vincenzo Fantaguzzi dal civico 24-26 (podere Celletta) al civico 5 (podere Casetto) per il brillamento di un ordigno bellico nella cava di via Tebano. Fonte: http://www.ravennatoday.it/cronaca/neutralizzazione-bomba-cava-via-tebano-riolo.html


mercoledì 26 novembre 2014

Ritrovato e disinnescato un residuato bellico rinvenuto nell'area ex stazione ferroviaria


Il 16 novembre durante le operazioni di bonifica dell’area ex stazione ferroviaria di Aulla, è stato rinvenuto un residuato bellico, nella fattispecie un proiettile da mortaio di tipo incendiario contenente fosforo. E' stata data immediata notizia del ritrovamento al maresciallo Tellini comandante stazione carabiniere di Aulla e alla prefettura di Massa Carrara che ha disposto la messa in sicurezza dell’ordigno, richiedendo l’intervento di nucleo specializzato dell’esercito italiano. Oggi 26 novembre gli artificieri del Nucleo E.O.D. di Piacenza, dopo un sopralluogo, con inizio delle operazioni alle 9 hanno proceduto alla rimozione, al trasporto e al brillamento in sicurezza dell’ordigno presso la cava Monte Porro in loc. Calamazza di Aulla. Assistevano alle operazioni il maresciallo Andrea Tellini, il delegato del comune di Aulla Juri Gorlandi, il medico del 118 con ambulanza e personale di supporto della Croce Bianca di Aulla e un responsabile della cava. Fonte: http://www.lagazzettadimassaecarrara.it/aulla/2014-3/11/ritrovato-e-disinnescato-un-residuato-bellico-rinvenuto-nell-area-ex-stazione-ferroviaria/

Un proiettile di artiglieria tra i rifiuti. All'Ecolat arrivano gli artificieri


A PRIMA VISTA sembrava il solito pezzo di ferro. Poi invece il sospetto si è tramutato in paura, quando quel pezzo di ferro arrugginito si avvicinava nel nastro trasportatore. Paura, ieri mattina, alla Ecolat, l'azienda grossetana di smaltimento di rifiuti che si trova nella zona industriale a nord della città: una donna, che lavora al nastro trasportatore che si utilizza per dividere i rifiuti manualmente, ha infatti notato questo grosso ferro arrugginito. Quando ha provato a prenderlo si è accorta della pesantezza e ha avvertito il responsabile. Ci è voluto un attimo per capire che quel cilindro arrugginito di circa quaranta centimetri di lunghezza era un residuato bellico inesploso, probabilmente della Seconda guerra Mondiale. IMMEDIATO è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati prima i carabinieri e poi gli artificieri dell'Esercito che hanno messo in sicurezza l'ordigno. Una bomba, quindi, un proiettile di artiglieria della Seconda Guerra Mondiale che era stato trovato chissà dove e soprattutto che era stato buttato in un cassonetto dell'immondizia. I CARABINIERI della compagnia di Grosseto stanno indagando sulla vicenda ma è molto complicato risalire all'autore di un gesto del genere anche perché i cassonetti dell'indifferenziato sono sparsi in ogni parte della città e quindi è impossibile individuare chi ha pensato bene di abbandonare un residuato bellico in un cassonetto. Possibile comunque che la bomba sia stata trovata sotto terra e abbandonata proprio in un cassonetto. Fonte: http://www.seitoscana.it/rassegna-stampa/26112014-un-proiettile-artiglieria-i-rifiuti-allecolat-arrivano-gli-artificieri

martedì 25 novembre 2014

Mirco Lorenzon, selfie con bomba della Grande guerra


SAN BIAGIO. Durante la passeggiata sul Piave l’assessore provinciale Mirco Lorenzon ha rinvenuto una bomba della Prima guerra mondiale, e postato la relativa foto con commento sul suo profilo Facebook. «Il Piave ogni tanto ci restituisce proiettili ed elmetti della Grande Guerra. Questa volta lo ha fatto vicino al centenario della Prima Guerra Mondiale, con un ordigno di grandi dimensioni», ha detto Lorenzon. Il rinvenimento è avvenuto domenica pomeriggio nella zona di Negrisia, ma con ogni probabilità quella bomba arriva da San Biagio, dove erano posizionate le artiglierie dell’esercito italiano. Un proiettile, quello rinvenuto da Lorenzon, piuttosto grande, un metro e mezzo per circa 50 kg di peso, che l’assessore non ha avuto timore di spostare a mani nude. La bomba, inesplosa, era certamente dell’esercito italiano, e sarebbe stata sparata dall’artiglieria di San Biagio contro il Mulino della Sega. È lì che i ragazzi del ’99 hanno vissuto la loro prima battaglia, e hanno dovuto affrontare il fuoco nemico. L’assessore Lorenzon il pomeriggio stesso ha comunicato il ritrovamento dell’ordigno ai carabinieri, che provvederanno alla messa in sicurezza dell’area. Gli artificieri nei prossimi giorni preleveranno la bomba, per poi farla brillare in un sito sicuro. Nel frattempo l’area della bomba non è accessibile al pubblico per motivi di sicurezza. (f.c.) Fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/11/25/news/mirco-lorenzon-selfie-con-bomba-della-grande-guerra-1.10380484
tribunatreviso.gelocal.it

La mostra dedicata all'attacco di Pearl Harbor a Nettuno dal 7 al 9 dicembre


Per il 73° anniversario dell’attacco giapponese a Pearl Harbor (7 dicembre 1941) il collezionista e storico nettunese Sergio Baldazzi dal 7 al 9 dicembre 2014 allestirà una mostra documentaria nei locali dell’Associazione Artiglieri d’Italia, al Largo B. Buozzi n. 6 a Nettuno. La mostra, unica nel suo genere in tutta Italia, sarà inaugurata domenica 7 dicembre 2014 alle ore 10,00 e resterà aperta fino a martedì 9 dicembre 2014 con il seguente orario: 9:30/12:00/15:00-17:30 Fonte: http://www.ilcaffe.tv/articolo/9108/la-mostra-dedicata-all-attacco-di-pearl-harbor-a-nettuno-dal-7-al-9-dicembre

Rinvenuto altro ordigno bellico


Nuovo presunto ordigno bellico rinvenuto lunedì 24 novembre nell’isola Maddalena, nelle acque antistanti località Abbatoggia, ad una profondità di circa 33-34 metri. Pertanto la Capitaneria di Porto ha emesso l’ordinanza n. 156 con la quale dispone che per un raggio di 100 metri dal punto “ALFA”, di coordinate stimate φ 41° 14.990 N – λ 009° 22.960 E (Sistema di riferimento WGS 84), sono interdetti: il transito, la sosta, l’ancoraggio, la pesca, l’attività subacquea e qualsiasi attività diportistica e/o professionale in genere. Fonte: http://gallurainformazione.net/rinvenuto-altro-ordigno-bellico/

Via De Marchesetti, rinvenuti bossoli e cartucce risalenti al primo conflitto mondiale


Via De Marchesetti, rinvenuti bossoli e cartucce risalenti al primo conflitto mondiale
Ieri mattina personale del Nucleo regionale artificieri del Friuli Venezia Giulia della Polizia di Stato è intervenuto in una zona boschiva che costeggia via De Marchesetti dove poco prima un ragazzo, con un metal detector, aveva rinvenuto alcune cartucce e parti di esse. Giunti sul posto, dopo aver esaminato il materiale, gli artificieri appuravano che erano cartucce e bossoli per fucile Carcano modello 91 e calibro 6,5 mm., risalenti al primo conflitto mondiale e in pessimo stato di conservazione. Tutti i residuati sono stati acquisiti per la successiva distruzione. Fonte: http://www.triesteprima.it/cronaca/via-de-marchesetti-rinvenuti-bossoli-e-cartucce-risalenti-al-primo-conflitto-mondiale.html


lunedì 24 novembre 2014

Trovato ordigno bellico nello stagno del Calich


ALGHERO - Trovato un ordigno bellico nei pressi dello stagno del Calich ad Alghero. La zona in cui è stato rinvenuto è poco distante dal palazzo dei Congressi ed è ora inaccessibile. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Alghero. Probabilmente l'ordigno è stato abbandonato da qualcuno, a pochi passi dal marciapiede di viale Burruni. Le operazioni verranno eseguite dagli artificieri di Macomer nella mattinata di martedì. Fonte: http://notizie.alguer.it/n?id=81272

Dal fondo agricolo emerge un proiettile della Seconda Guerra Mondiale


Dal fondo agricolo emerge un proiettile della Seconda Guerra Mondiale
Un proiettile risalente al secondo conflitto mondiale è riemerso lunedì mattina da un fondo in via Montebellino a Cesena. La scoperta è stata effettuata durante lavori di scavo nel terreno di proprietà di un'azienda agricola locale. Immediatamente è stato dato l'allarme al 113. Sul posto è intervenuta una Volante del locale Commissariato di Polizia, che ha provveduto alla messa in sicurezza dell'area. L'ordigno, 50 centimetri per 15, sarà presto neutralizzato. Fonte: http://www.cesenatoday.it/cronaca/ordigno-bellico-ritrovato-questa-mattina-via-montebellino-cesena-24-novembre-2014.html
cesenatoday.it




domenica 23 novembre 2014

Trovata mina seconda guerra mondiale


(ANSA) - LAMEZIA TERME (CATANZARO), 23 NOV - Un residuato bellico è stato trovato su una spiaggia in località Ginepri, a Lamezia Terme. L'ordigno è una mina anticarro risalente alla seconda guerra mondiale. Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro che provvederanno a mettere in sicurezza l'area e poi a far brillare la bomba.

Battipaglia: La Domenica della bomba


Domenica di grande concitazione a Battipaglia, protagonista indiscussa “la bomba” . Questa mattina Radio Castelluccio ha seguito live tutte le operazioni di disinnescodell’ordigno bellico risalente al secondo conflitto mondiale ritrovato in via Parmenide, nel rione Taverna.
Nella lunga diretta, dalle 8:30 alle 13:00, in collegamento televisivo con il canale interregionale SeiTv, Barbara Landied Ertilia Giordano hanno raccolto informazioni, contributi, aggiornamenti sulle procedure poste in essere per la bonifica della bomba, senza trascurare la contestualizzazione storica e sociale dell’avvenimento. Lamessa in sicurezza della zona interessata ha avuto inizio alle ore 6:00 di questa mattina, quando si è proceduto all’evacuazione delle abitazioni e delle attività commerciali prospicienti l’area a rischio. I residenti sono stati ospitati nel centro di accoglienza allestito presso l’Istituto “E. Ferrari”, che ha raccolto 55 adulti e 11 bambini, predisponendo un’area giochi e celebrando anche la Santa Messa. In contemporanea è stata allestita, a partire dalle ore 9:00, un’area stampa presso il comune di Battipaglia. Alle 10:00 si è svolta la conferenza stampa alla presenza del Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Panatalone e di tutte le forze dell’ordine interessate, dall’Esercito, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Protezione Civile, per assicurare la massima sicurezza e la tutela della popolazione. Il Prefetto ha colto l’occasione per ringraziare tutti i cittadini evacuati che hanno collaborato di buon grado alle attività di sgombero. Tutti i dettagli dell’operazione di disinnesco, invece, sono stati delineati dal Capitano dell’Esercito Acunzi. Dopo l’evacuazione dell’area, infatti, gli artificieri hanno provveduto allo “spolettamento”, fase che prevede un tempo medio che va dalle tre alle quattro ore. Acunzi ha anche rivelato il luogo dove far brillare la bomba, ovvero la cava De Rosa nei pressi del CastelluccioIntorno alle ore 11:00, dagli studi della radio, si è avvertito un forte boato, mentre una nuvola di fumo si è alzata dal terrapieno. Un suono fragoroso, ma non abbastanza potente da far pensare alla deflagrazione dell’ordigno. Dopo i timori iniziali, il coordinatore della Protezione Civile di Battipaglia ha confermato alla redazione di Radio Castelluccio l’esito positivo del primo tentativo di spolettamento, riducendo così i tempi necessari per completare le procedure e consentendo agli evacuati di rientrare nelle proprie abitazioni già nelle prime ore del pomeriggio. In caso contrario, sarebbe stato necessario passare alla fase di svuotamento chimico dell’esplosivo contenuto all’interno della bomba, che si sarebbe protratto fino a sera. Per approfondire la pericolosità degli ordigni bellici inesplosi è intervenuto in diretta telefonica, come esperto artificiere, il dottor Giovanni Lafirenze, amministratore del portale “Biografia di una Bomba”, autori di saggi e protagonista di bonifiche di campi minati: una lunga intervista nel corso della quale è emersa un’Italia sempre più “discarica bellica” con ingenti costi, non solo di vite umane, ma anche di risorse finanziarie da investire nelle operazione di disinnesco. Il rinvenimento ha indotto anche una profonda riflessione storica, ripercorrendo i
grandi bombardamenti del ’43, quando la città di Battipaglia fu quasi completamente rasa al suolo, per poi essere ricostruita negli anni del boom economico. Immagini di guerra che sono state d’ispirazione alle grandi pellicole cinematografiche del neorealismo italiano e oggetto di approfondimento e di ricerca universitaria in occasione delle celebrazioni del centenario del primo conflitto mondiale, un momento cruciale della storia che ha determinato il passaggio nel secolo breve delineato da Hobsbawm in suo saggio. Guerre tecnologiche, in cui per la prima volta l’artificiale prevale sul naturale, con la comparsa delle mitragliatrici e delle armi di distruzione di massa. Guerre di trincea, in cui cambia la percezione, passando dalla vista all’udito: “non si vede, ma si sente” e riuscire a sentire l’arrivo del bombardamento imminente può salvare la vita. Guerre epistolari, con 4 miliardi di lettere spedite dal fronte solo durante la prima guerra mondiale: i soldati, in gran parte contadini, imparano a scrivere per raccontare l’orrore e la brutalità vissuti sulla propria pelle. Guerre dove si impara, soprattutto, dopo l’unificazione del paese, a parlare una lingua comune, l’italiano. L’ennesima breaking news durante la diretta radio intorno alle ore 12:30. Ad interrompere il silenzio delle operazioni le sirene dei mezzi delle forze dell’ordine che, dopo la rimozione, hanno scortato la bomba da via Parmenide alla cava per farla brillare. E così gli animi si sono finalmente rilassati dopo ore di profonda tensione, mentre chi è stato evacuato ha potuto far rientro nella propria casa. Fonte: http://www.radiocastelluccio.it/la-domenica-della-bomba/

a cura di Barbara Landi ed Ertilia Giordano
interviste a cura di Lucio Rossomando
video di Edoardo Di Lorenzo