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sabato 18 aprile 2015

Rubiera: Emessa ordinanza urgente in vista del disinnesco di un ordigno bellico rinvenuto sul Tresinaro


Nella mattinata di oggi il Sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, ha emesso una ordinanza urgente a seguito della comunicazione ricevuta dal Genio Pontieri di Piacenza che ha fissato per il 21 aprile, martedì, alle ore 9,30, l’inizio delle operazioni di disinnesco di un ordigno bellico rinvenuto sul Tresinaro. Nello specifico, si tratta di una granata inesplosa probabilmente della seconda guerra mondiale. Nella giornata del 21 aprile 2015, dalla mattina fino alla rimozione dell’ordigno ed alla definitiva messa in sicurezza del sito, saranno adottate specifiche misure di sicurezza: sarà vietato il traffico stradale e di pedoni in via della Chiusa relativamente all’area critica che è stata individuata – tra i 100 e 180 metri dalle operazioni – e verrà vietata la permanenza di persone in alcuni fabbricati in prossimità della zona operativa fino alla cessazione delle operazioni di bonifica. A seconda delle scelte tecniche degli artificieri, si provvederà a evacuare altre strutture comunque preallertate o a spostare l’ordigno in “zona sicura”. Alle persone a cui verrà richiesto di trascorrere alcune ore fuori casa sarà prestata la necessaria assistenza da parte dei servizi comunali, un punto di raccolto sarà attivato a Ponte Luna. Tutti gli interessati verranno contattati in queste ore. Il disagio, comunque, non dovrebbe essere lungo. La zona sarà presidiata da Carabinieri e Polizia Municipale. Eventuali informazioni e domande possono essere rivolte al numero di telefono del Comune 0522 622201 o all’URP 0522 622202. Fonte: http://modena2000.it/2015/04/18/rubiera-emessa-ordinanza-urgente-in-vista-del-disinnesco-di-un-ordigno-bellico-rinvenuto-sul-tresinaro-martedi-via-della-chiusa-sara-inibita-al-traffico/

venerdì 17 aprile 2015

Ordigno bellico inesploso nel bosco di Pianosinatico


CUTIGLIANO. Un ordigno bellico inesploso, risalente presumibilmente alla Seconda Guerra Mondiale, è stato rinvenuto lunedì scorso da un residente nei boschi circostanti Pianosinatico, nel Comune di Cutigliano. “Stavo camminando nel bosco – ci racconta Graziano Seghi, autore del ritrovamento – quando ho notato qualcosa in terra. Vado spesso in giro per i boschi, anche a cercare funghi, dunque ho l’occhio vigile e allenato rispetto a chi non è abituato. L’oggetto era in parte ricoperto di terra, ma ci ho messo poco per capire che si trattava di una bomba. Era arrugginita e le mancava un pezzo, ma ancora carica di tritolo. Non è la prima volta che mi capita – prosegue Seghi - essendo un assiduo frequentatore del bosco, mi è capitato altre volte di fare questo genere di ritrovamenti. Come sempre, ho segnalato la presenza dell’ordigno ai Carabinieri. Stavolta, tuttavia, siccome la bomba era situata vicino ad un gruppo di case dove abitano anche alcuni ragazzini, prima di andarmene, l’ho spostata e l’ho nascosta per cercare di limitare il pericolo, cosa che ovviamente ho riferito all’Arma”. Giunta la comunicazione del ritrovamento, la Prefettura ha subito dato disposizioni per la bonifica della zona che avverrà nei prossimi giorni. Il Comune di Cutigliano ha già emesso l’emesso l’apposita ordinanza di chiusura dell’area per pubblica incolumità, valida finché la bomba non sarà rimossa. Le operazioni, come sempre, saranno condotte dagli artificieri dell’esercito provenienti da Cremona, col servizio di sorveglianza svolto dai Carabinieri della locale stazione. Quanto alle modalità, una volta presa visione del sito, gli artificieri decideranno se far brillare l’ordigno sul posto o se spostarlo in un luogo più isolato per l’esplosione. (e.v.) Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2015/04/17/news/ordigno-bellico-inesploso-nel-bosco-di-pianosinatico-1.11253536
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Una mina anticarro trovata vicino al cimitero di Breda


Un ordigno bellico della prima guerra mondiale è stato trovato su un terreno lungo via Levada, nei pressi del cimitero di Breda-Pero. Si tratta di una mina anticarro dal diametro di 40 centimetri e dal peso di 15 chilogrammi, ancora inesplosa, risalente alla Guerra del 1915/18 (in foto). Il fatto è avvenuto martedì mattina, nel terreno di proprietà di Tarcisio Carlesso, 78 anni, presidente della sezione artiglieri di Breda. «Mentre stavo sistemando il terreno adiacente l'abitazione ho visto spuntare l'ordigno dalla terra. Ho sospeso i lavori e ho subito avvertito i carabinieri», spiega Carlesso. I militari dell’Arma hanno provveduto a isolarla e metterla in sicurezza in attesa che arrivino gli artificieri dell'esercito a prelevarla e a portarla in un posto sicuro per farla brillare. L'ordigno bellico era intatto, è uno dei tanti che si trovano un po' in tutta la zona che è stata teatro di eventi bellici. (ga.p.) Fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/04/16/news/una-mina-anticarro-trovata-vicino-al-cimitero-di-breda-1.11250638

giovedì 16 aprile 2015

Bombe in mare, niente bagni a Marina del Cantone


MASSA LUBRENSE. La stagione balneare prende il via con un intoppo: niente bagni lungo la spiaggia dei vip di Marina del Cantone. A decretarlo è stato il sindaco Leone Gargiulo che ha emesso un’apposita ordinanza. Provvedimento che nasce sulla base di una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia. La guardia costiera aveva già emesso una propria ordinanza che vietava la navigazione e lo stazionamento dei natanti in un raggio di 200 metri dalla linea di costa. Ciò fino a quando non fossero stati rimossi gli ordigni bellici ritrovati nell’area del pontile di Marina del Cantone. Ora il sindaco Leone Gargiulo ha stabilito anche che lo stesso pontile non potrà essere utilizzato e la balneazione è vietata fino a quando le bombe non saranno portate via dagli artificieri. Fonte: http://www.sorrentopress.it/bombe-in-mare-niente-bagni-a-marina-del-cantone/


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FREGENE: ORDIGNO BELLICO SUL LUNGOMARE


Un proiettile di mortaio della seconda guerra mondiale sul lungomare di Fregene. E’ stato trovato nei giorni scorsi durante i lavori di realizzazione della nuova pista ciclabile, proprio davanti allo stabilimento Il Sogno del Mare. L’ordigno, lungo una trentina di centimetri e di calibro 57, era all’interno di un vecchio fortino che è stato demolito. Lo avevano costruito i soldati tedeschi durante l’estate del 1943 quando pensavano che le truppe alleate sarebbero sbarcate sul litorale romano. Sono stati i lavori di sminamento ad individuare il proiettile che poi è stato preso in consegna dall’esercito e fatto brillare dagli artificieri del Genio Pontieri sulla spiaggia di Fregene. E’ rimasto intatto invece l’ultimo fortino, più grande del primo, una volta ripulito e sistemato, sarà recintato e aperto a visite didattiche per i bambini delle scuole. Fonte: http://www.fregeneonline.com/cronaca/ordigno-bellico-sul-lungomare
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mercoledì 15 aprile 2015

Guardia Costiera e Reparti subacquei della Marina Militare: fatto brillare un residuato bellico


Nella giornata odierna sono state effettuate le operazioni di brillamento in mare di un residuato bellico presumibilmente della seconda guerra mondiale, rinvenuto presso la Foce del torrente Acquachiara del Comune di Casalbordino .L’ordigno, contenente ancora esplosivo e quindi potenzialmente pericoloso, è stata opportunamente imbarcato e trasferito in zona di sicurezza dai palombari del Nucleo S.D.A.I. (sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona, competente per territorio e, successivamente, fatti brillare in un idoneo punto individuato a circa un miglio dalla costa mediante il posizionamento sullo stesso di una cosiddetta “contro carica” esplosiva.Le operazioni si sono svolte con successo ed in totale sicurezza sotto il coordinamento e con l’assistenza logistica della Guardia Costiera di Vasto, grazie all’impiego della motovedetta CP 517, che ha inoltre collaborato alle operazioni di messa in sicurezza del tratto di mare interessato dalle operazioni di brillamento.I Nuclei S.D.A.I. sono reparti Operativi della Marina Militare dislocati sul territorio che hanno, tra i compiti istituzionali, proprio l’intervento d’urgenza su ordigni esplosivi residuati bellici in mare e lungo la battigia.Si ricorda, come sempre, che il numero blu “1530” per le emergenze in mare è sempre attivo su tutto il territorio nazionale, servizio gratuito a conferma dell’impiego del Corpo profuso per la salvaguardia della vita umana in mare. Fonte: http://www.quiquotidiano.it/?p=61030&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=casalbordino-guardia-costiera-e-reparti-subacquei-della-marina-militare-fatto-brillare-un-residuato-bellico
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Rubiera, passante trova nel Tresinaro una bomba inesplosa


di Daniele Petrone
Rubiera, 15 aprile 2015 - «Scusate, c’è una bomba a mano nel Tresinaro». Non si tratta di uno scherzo telefonico fatto al Comune di Rubiera, ma della realtà. Un passante, mentre passeggiava lungo il torrente nella zona di Rubiera, si è imbattuto in una granata inesplosa. E ha subito allertato il Comune. Il residuo bellico, risalente con ogni probabilità – anche se è ancora tutto da accertare - alla Seconda Guerra Mondiale, è stato rinvenuto in via della Chiusa, nell’alveo del Tresinaro e nelle vicinanze del Canale di Carpi. L’area è fuori dai sentieri e dalle vie di comunicazione di pubblico interesse, ma è comunque facilmente raggiungibile dal pubblico. Così il Comune ha informato immediatamente la Prefettura che ha ordinato al sindaco Emanuele Cavallaro di adottare ogni necessaria misura volta a salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Così la zona dove c’è la granata è stata transennata con cartelli ben visibili di pericolo da parte delle forze dell’ordine che stanno vigilando per garantire il divieto di accesso alla popolazione. Inoltre il sindaco ieri ha emanato «Il divieto di accesso all’area delimitata sarà valido per tutti ad esclusione del personale preposto alle operazioni e sarà valido fino alla rimozione dell’ordigno bellico ed alla definitiva messa in sicurezza del sito», si legge nel testo. Rimozione che sarà stabilita, nei modi e nei tempi, nelle prossime ore. La Prefettura ha informato il Ministero della Difesa, come da protocollo in questi casi, che a sua volta invierà tra oggi e domani una squadra di artificieri. Che disinnescheranno l’ordigno e bonificheranno tutta l’area. Oltre a poter fornire informazioni più precise e di carattere storico sul ritrovamento bellico. Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/bomba-tresinaro-rubiera-1.857109
ilrestodelcarlino.it


Spunta un ordigno bellico a Ca' Noghera, vicino al Casinò


Spunta un ordigno bellico a Ca' Noghera, 14 aprile 2015
L'ordigno si trovava in una zona piuttosto isolata, tant'è vero che le forze dell'ordine hanno dovuto "scarpinare" per raggiungere il punto esatto in cui è stato trovato. Fuori programma nell'ambito dei lavori di rifacimento di alcuni argini in località Ca' Noghera per gli operai del consorzio "Acque Risorgive", che martedì pomeriggio si sono imbattuti a un certo punto in un residuato bellico risalente alla seconda guerra mondiale. Ad una prima analisi si tratta di un ordigno apparentemente integro, e proprio per questo pericoloso. Naturalmente le operazioni, non distante dalla sede di terraferma del Casinò, sono state bloccate per permettere l'intervento degli esperti. Sul posto sono giunti quindi i carabinieri, che hanno messo in sicurezza l'area interessata dal ritrovamento. Si tratterebbe di un grosso ordigno lungo sessanta centimetri, che non appena possibile verrà rimosso con tutte le cautele del caso. Rallentando gioco forza la sistemazione degli argini che il consorzio ha in programma a Ca' Noghera. Fonte: http://www.veneziatoday.it/cronaca/trovato-ordigno-bellico-ca-noghera-14-aprile-2015.html





Arsenale da guerra in casa, arrestato un pensionato


San Giovanni in Persiceto (Bologna), 14 aprile 2015 - Più di 40 pistole con calibri da guerra, una bomba a mano e una mina anti-uomo funzionanti, mitragliette M12 in uso alle forze dell’ordine. Sono alcune delle armi sequestrate a San Giovanni in Persiceto (Bologna) a casa e nel garage di un pensionato 60enne che è stato arrestato dai carabinieri. Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/arsenale-guerra-casa-arrestato-pensionato-1.854774

martedì 14 aprile 2015

Ladispoli, alunni della Corrado Melone hanno partecipato ad una manifestazione contro le mine e ordigni bellici inesplosi


di Sara Agnelli III M

Giovedì 9 Aprile 2015 io, la mia classe ed altri alunni abbiamo assistito a una manifestazione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi a Roma, presso l’Auditorium della Casa Madre dei Mutilati d’Italia. Si è trattato dell’evento “Conoscere per Ri-conoscere, viaggio nelle scuole d’Italia e di Gaza” in occasione della Giornata Mondiale per la promozione e l’assistenza all’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, organizzata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ONLUS in collaborazione con il Comitato Italiano per l’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
Appena entrati in questo edificio, a destra era presente un’iscrizione che mi ha colpita particolarmente: “Dalla celebrazione del milite ignoto deve cominciare il nuovo periodo della nostra storia altrimenti meglio sarebbe non turbare il sonno senza risveglio dei morti che presidiano per secoli i confini della patria. Dal popolo d’Italia XXI Novembre MCMXXI.” Accompagnata a questa inscrizione molto bella vi era un’immagine che simboleggiava la gloria. Oggi nel mondo purtroppo la gloria, spesso equivale, alla vittoria di una guerra.
“Ogni volta che si inizia una guerra non la si finisce mai”.
Queste sono le parole iniziali di un discorso di un Assistente Tecnico B.C.M. (Bonifica Campi Minati), durante un documentario che abbiamo visto all’inizio della manifestazione per introdurci l’argomento trattato: la campagna di sensibilizzazione relativa agli ordigni bellici inesplosi che prenderà il via nelle scuole italiane il prossimo anno. In questo filmato scorrevano immagini ed interviste; in particolare sugli eventi di ritrovamento di mine e ordigni inesplosi, ma ancora funzionanti, costruiti più di settant’anni fa oppure addirittura di cento anni fa che colpiscono le generazioni più moderne.
Purtroppo, abbiamo appreso che il nostro Paese è ancora colmo di ordigni di origine bellica inesplosi e molte volte cittadini totalmente innocenti vengono colpiti, mutilati o perdono la vita. Basta digitare su Google “ordigni inesplosi scoperti” per accorgerci che quasi quotidianamente se ne ritrovano ancora!
Spesso quando gli Assistenti B.C.M. vanno nei campi per togliere o rendere innocui questi oggetti, vedono decine e decine di ragazzi a giocare con totale serenità su questi suoli disseminati da mine.
Purtroppo ancora oggi, persone trovano questi oggetti con forme strane e spesso colorate, che inducono alla curiosità dell’individuo di scoprire di cosa e si tratta e quindi lo si maneggia, fino a che esplode.
Un avvenimento simile è accaduto ad un ragazzo poco più grande di noi presente in sala, Nicolas.2013, Novalesa tre ragazzi di quindici anni erano in un campo a preparare il suolo per la produzione di patate. Si accorsero della presenza di un oggetto, simile ad un barattolo colorato. Quell’oggetto era una bomba a mano, lanciata durante la Seconda Guerra Mondiale, che è esploso, provocando gravi danni al corpo, un ragazzo è stato privato della vista e della mano.
Dopo aver ascoltato il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Associazione Mutilati Invalidi Civili di guerra. Egli è stato privato della vista all’età di nove anni, quando trovò insieme ad un altro bambino di circa sette anni, una penna che al sole brillava. Essi all’epoca decisero di spartirsi ciò che avevano ritrovato, come se fosse un tesoro prezioso. Cercarono di dividerla, ma con le loro mani piccole non ci riuscirono del tutto, così presero una pietra di piccole dimensioni e quando premettero sull’oggetto questo esplose, privando di una mano il bambino più piccolo e della vista Giuseppe. Il Presidente Castronovo ci ha fatto un discorso molto bello, che approvo completamente, dicendo che noi adolescenti siamo la luce e la speranza e abbiamo il compito di costruire le fondamenta per le generazioni future. Dobbiamo nutrire questo impegno, ed è la ragione che deve guidare i nostri comportamenti, senza affidarci all’istinto e alla violenza; esse portano solo morte e mutilati. Noi dobbiamo costruire la pace, perché essa porta la libertà, la giustizia, la democrazia. La parola guerra deve essere abolita. Essa è un’offesa alla cultura, alla ragione, all’intelligenza, alla sensibilità e all’umanità.
Successivamente abbiamo ascoltato il Vicepresidente del Senato on. Linda Lanzillotta, che ha detto che è molto più economico spendere per sminare il territorio, che sostenete le spese ed il dolore per curare e mantenere chi viene mutilato. Quindi ha parlato il Senatore Giuseppe Marinello, presidente Commissione Ambiente e Territorio, poi Lucia Coraci e il Rappresentante dell’Agenzia per rifugiati palestinesi che hanno tutti toccato con piena sensibilità ed esaustività gli argomenti bellici attuali in particolare nei pressi della città di Gaza. Quindi un responsabile di sicurezza per conto dell’URNWA, ci ha raccontato attraverso alcune slides come è composta questa organizzazione internazionale, in cosa consiste e gli interventi effettuati a Gaza.
Questo argomento è stato abbracciato anche da Hani Fagawi, membro dell’UNMAS (United Nations Mine Actions), una delle agenzie dell’ONU, attraverso un collegamento Skype, illustrandoci attraverso immagini e testi ciò che l’organizzazione svolge.
Dopo la testimonianza di Nicolas Marzolino, il ragazzo ferito dall’esplosione di una bomba a mano a Novalesa e del suo papà, Raphael Dallaporta ci ha mostrato il suo nuovo book fotografico intitolato “Antipersonnel”, riguardante gli ordigni bellici inesplosi e la loro pericolosità.
Molto interessante è stato il discorso del Capitano Zonzini che ci ha parlato dell’argomento in modo approfondito, in particolare soffermandosi sui ruoli fondamentali che le Forze dell’Ordine svolgono, e, dalle azioni principali che dobbiamo fare nel caso trovassimo un oggetto di cui non ne sappiamo la provenienza e di cosa si tratti.
A chiudere l’incontro è stato infine Giovanni Lafirenze che ha parlato del suo libro “La mia bonifica. Ordigni inesplosi nei conflitti mondiali in Italia” che ciascuno di noi ha avuto in regalo.
Mi è piaciuta moltissimo questa esperienza perché ho appreso tante cose importanti ed in particolare sono rimasta colpita dalla maniera limpida, dolce, diretta con la quale Giuseppe Castronovo ha condotto il suo discorso, nonostante abbia toccato argomenti duri e forti.
Ringraziamo il Preside, i nostri docenti, il Sindaco Paliotta e l’Associazione promotrice dell’evento che ha messo a nostra disposizione un pullman per recarci a Roma (e che ci ha fornito anche un cestino per il pranzo al sacco).

Fonte della notizia : Terzobinario
Fonte:http://www.newmediamagazine.it/ladispoli-alunni-della-corrado-melone-hanno-partecipato-ad-una-manifestazione-contro-le-mine-e-ordigni-bellici-inesplosi-19436.

newmediamagazine.it

Commedia in due atti: Ordigno bellico nella ciclabile, il sindaco lo sposta in una buca


Sembrerebbe una vicenda alla Stanlio e Ollio o se preferite alla Gianni e Pinotto, anzi visto che la storia accade nel Bel Paese potremmo rievocare e giustamente ogni forma d’italico umorismo nazional-popolare. L’assurda novella è presentata il 13-04-2015 a Sandrigo Provincia di Vicenza. Il primo atto si apre con il solito geniaccio che per ragioni “oscure” al pubblico decide d’abbandonare una bomba da mortaio in un pozzetto dell’acquedotto scoperto e situato all’interno di una pista ciclabile. La scena è ben diretta gli spettatori  la percepiscono con sensazioni diametralmente opposte, c’è chi ride per la non credibile presenza di un pozzetto aperto e non segnalato all’interno di una pista ciclabile, altri si commuovono per l’audacia del personaggio senza più bomba. Il palcoscenico si riempie di altri attori, sembrano spaventati dall’ordigno e chiamano i Carabinieri. Questi ultimi in un lampo superano le quinte, recintano il tombino con bomba, come si dice, mettono in sicurezza l’area infine e sempre per motivi legati all’incolumità delle persone allontano le comparse sul palco. Dalla platea partono potenti applausi il pubblico è soddisfatto, gli attori ringraziano, la sala s’illumina. I presenti divisi per gruppi discutono animosamente <<le bombe non si spostano e non si buttano né tra tombini né altrove>> urla un signore. << non è vero, non è vero, ma quali bombe ormai a distanza di tanti anni sono solo dei fastidiosi pezzi di ferro arrugginiti>> gli fa eco altro spettatore. In sala le luci si affievoliscono, le tende si spalancano, è l’inizio del secondo atto.
Sul palco è visibile la pista ciclabile, la presenza del tombino è individuabile dal nastro segnaletico messo a bella posta dai Carabinieri. Il pubblico applaude. All’improvviso entrano due attori il primo bruno, altezza media, piuttosto magro  spiega << ecco signor Sindaco, la vede la bomba>>
<<certo che la vedo è pure recintata, i Carabinieri hanno chiuso la ciclabile per questo pezzo di ferro>> risponde il secondo attore, capelli corti grigi, barbetta occhio furbo.
<< solo per ragioni di sicurezza signor Sindaco, solo per ragioni di sicurezza, questi ordigni possono ancora esplodere>>. In sala il pubblico è nel panico.
<< ma che dici, ma che dici, ma quale bomba, ma quale sicurezza, ora ti faccio vedere io come si fa>> il Sindaco attore si china con forza afferra la bomba da mortaio.
<< Sindaco non lo faccia, oltre a creare, produrre pericolo commette un reato, i Carabinieri hanno recintato l’area. Il suo è un reato penale e civile>> supplica l’amico dell’attore Sindaco, ma la risposta di quest’ultimo è immediata <<ma quale reato io sono il Primo cittadino, comando io, dammi quella pala che sotterriamo questo residuato in quel campo agricolo>>  Il pubblico ride, applaude dal fondo del teatro parte una ola che si trasforma in una standing ovation tutta per lui. Il secondo atto è terminato, la commedia non del tutto.
La gente è appagata dalla storia dei due protagonisti principali. Il tizio che butta la bomba nel tombino e dall’attore sindaco che dopo l’intervento dei Carabinieri la sposta. La gente si disperde, chi torna alle proprie case, chi si rifugia nei bar, chi si ferma a chiacchierare in piazza. Da un vicolo la voce di un bambino
<<papà, papà, ma l’altro giorno è venuto a scuola un signore che ha spiegato a tutti che gli ordigni sono pericolosi, che la gente ancora oggi si fa male con queste bombe>>
<< ahahahah piccolo mio quella è gente che non sa che fare e perde tempo a raccontare frottole a voi studenti, il messaggio che attraverso questa commedia  il sindaco rivolge ai propri cittadini trasmette il vero, unico significato, le bombe delle guerre passate si possono spostare come e quando si vuole>>
<< hai ragione papà, infatti il signore che è venuto a scuola con tanto di manifestini raffiguranti tanti tipi di ordigni sembrava pure un po’ mona>>

Giovanni Lafirenze 
lapiazzaweb.com

Ordigni bellici fatti brillare sul Montalbano. Erano stati ritrovati a Piccaratico e Sovigliana



Artificieri dell’esercito in azione oggi, martedì 14 aprile, nelle campagne di Vinci. Stamani infatti erano programmate delle operazioni di recupero e distruzione di alcuni ordigni bellici ritrovati nelle scorse settimane. In particolare si trattava di far brillare alcuni proiettili di artiglieria, ritrovati in zona Piccaratico durante alcune operazioni di movimento terra, e altre munizioni recuperate da alcuni appassionati di metal detector in via Pietramarina a Sovigliana, vicino alle Industrie Bitossi. Gli artificieri sono stati scortati dalla polizia municipale fino alla località Le Croci sul Montalbano dove sono stati fatti brillare gli ordigni. Fonte: http://www.gonews.it/2015/04/14/vinci-ordigni-bellici-fatti-brillare-sul-montalbano-erano-stati-ritrovati-a-piccaratico-e-sovigliana/

Bomba sulla ciclabile, il sindaco col badile la mette in sicurezza


SANDRIGO – (Gz) Pur di non dover chiudere per questioni di sicurezza la pista ciclabile il sindaco Giuliano Stivan s’è occupato personalmente di spostare un ordigno bellicorinvenuto ieri proprio ai margini del percorso che unisce Sandrigo ad Ancignano. La presenza della bomba, probabilmente un proietto da mortaio della seconda guerra mondiale lungo circa 35 centimetri, è stata segnalata intorno a mezzogiorno da un passante all’interno di un pozzetto per lo scarico delle acque scoperto, abbandonata con tutta probabilità da qualcuno che voleva disfarsi di un ingombrante souvenirsenza dover dare troppe spiegazioni. Gli operai del Comune, dopo l’intervento dei carabinieri della locale Stazione, hanno provveduto a mettere in sicurezza l’ordigno posizionandogli attorno alcuni sacchi di sabbia e recintando la zona. Troppo vicino però alla ciclabile: così quando il primo cittadino di Sandrigo è arrivato sul posto ha imbracciato una pala ed ha scavato una buca in un campo a distanza di sicurezza dove il proiettile d’artiglieria è stato definitivamente posizionato in attesa dell’arrivo degli artificieri per la bonifica. Fonte: http://www.ilgazzettino.it/VICENZA-BASSANO/PROVINCIA/sandrigo_sindaco_giuliano_stivan_bomba_badile/notizie/1295433.shtml
ilgazzettino.it

lunedì 13 aprile 2015

Inciampa in una bomba inesplosa


SAN BIAGIO DI CALLALTA Stava passeggiando lungo i campi adiacenti la Postumia, dietro l'ex distributore Tamoil di San Biagio di Callata, quando vicino al piede ha trovato un ordigno bellico inesploso della prima guerra mondiale. Protagonista della vicenda Alvise Fioravanti, titolare dell'omonima azienda agricola che sorge proprio nei terreni a lato della statale. Era sabato pomeriggio, Fioravanti era con un agricoltore quando hanno rinvenuto la granata, intatta e carica, tra le zolle del terreno appena lavorato. Come era arrivata lì visto che il greto del Piave e il terreno dove altre volte erano stati rinvenuto ordini era assai distante? Difficile a dirsi: «forse trasportato da qualche mezzo agricolo» dice Fioravanti, «il che rende ancor più problematica la cosa visto quanti sono i mezzi che lavorano qui... e visto che questo ordigno come altri era ancora carico». Il timore di un incidente è alto. I carabinieri, immediatamente intervenuti sul posto, hanno messo in sicurezza la granata in attesa degli artificieri che interverranno probabilmente già oggi per recuperare la piccola bomba e trasportarla in un luogo sicuro per farla esplodere. Due giorni fa, a Falzè di Oderzo, sempre in un campo, era stato rinvenuto un altro ordigno risalente alla Grande Guerra. (f.d.w.) Fonte: http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2015/04/13/treviso-inciampa-in-una-bomba-inesplosa-12.html?ref=search

Bomba inesplosa in via Bicocchino fatta brillare dagli artificieri


di Stefano Salomoni

La sorpresa, e anche la paura, del proprietario del terreno intento a pulire un fossato di scolo in via Bicocchino, a Imola, è stata grande. Dal sottosuolo, da una profondità di circa un metro, è emersa una bomba, residuato bellico della seconda guerra mondiale. Le dimensioni erano ridotte, circa 9 centimetri di larghezza per 35 di lunghezza, ma l’ordigno presentava ancora la spoletta inserita e quindi poteva esplodere. La telefonata al 113 ha fatto intervenire gli agenti della polizia di Stato che hanno isolato la zona. Il nucleo artificieri ha poi provveduto a farla brillare, sempre nella stessa mattinata. La tipologia sarebbe di quelle bombe che durante il secondo conflitto mondiale gli aerei sganciavano in prossimità delle stazioni ferroviarie e lungo i binari per impedire gli spostamenti e le comunicazioni via treno. Fonte: http://www.nuovodiario.com/2015/04/13/bomba-inesplosa-in-via-bicocchino-fatta-brillare-dagli-artificieri/

nuovodiario.com


Torna sul lido la bomba d’aereo inesplosa


CASALBORDINO. La mareggiata di marzo l’aveva risucchiata e portata al largo. Ieri i marosi hanno restituito la bomba d’aereo inesplosa finita sulla battigia una prima volta a fine febbraio e poi sparita. L’area è transennata dall’Ufficio circondariale marittimo (Circomare) di Vasto. Motivi di sicurezza impongono l’interdizione di un lungo tratto di spiaggia a Casalbordino lido, a nord del litorale, a cento metri dalla statua della Madonnina. La bomba d’aereo inesplosa risale alla Seconda guerra mondiale. Dopo il suo rinvenimento, il comandante del Circomare, Giuliano D’Urso, ha allertato gli artificieri sperando che possano raggiungere il litorale casalese prima del ponte del 25 aprile. I cittadini e gli operatori sollecitano le autorità preposte a recuperare prima possibile il residuato bellico restituendo la spiaggia a residenti e turisti. La bomba d’aereo è l’ennesima riaffiorata nel Vastese. L’ordigno inesploso ha un diametro di circa 50 centimetri ed è lungo un metro. L’autorità marittima, avvertita del fatto ieri mattina, ha disposto immediatamente la recinzione dell’area in attesa delle operazioni di disinnesco. A nessuno è consentito avvicinarsi per motivi di sicurezza. Negli ultimi dieci anni sono una dozzina le bombe tornate in superficie e altrettante sono state ritrovate sui fondali marini del comprensorio vastese. L’ordigno, che pesa circa 250 libbre (128 chilogrammi circa) probabilmente sarà trasferito in una cava a Fossacesia, sotterrato ad almeno quattro metri di profondità e fatto brillare ricorrendo all’utilizzo di una carica di esplosivo. (p.c.) Fonte: http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2015/04/12/news/torna-sul-lido-la-bomba-d-aereo-inesplosa-1.11225876 
ilcentro.gelocal.it

1915, aprile: quei gas tossici a Ypres


di Emma Moriconi
È nell'aprile del 1915 che fanno il loro ingresso sulla scena bellica i gas asfissianti. Il 22 aprile, alle 17,30, i tedeschi  nei pressi di Ypres aprirono 5.730 bombole e avvelenarono la terra con 168 tonnellate di cloro. Il cloro, che veniva già impiegato sin dal 1910 per creare vernici e medicinali in Germania, è una sostanza molto più pesante dell'aria: scese così dentro le trincee e falcidiò i soldati: prima gli algerini della 45ma divisione coloniale e i fanti della 87ma divisione territoriale francese. Dieci minuti e cinquemila morti. La reazione può essere solo una: organizzarsi come si può, usando una specie di maschere antigas molto rudimentali costituite da garze imbevute di urina. Il gas Fosgene fu scoperto da John Davy, chimico inglese, nel 1812. Nel 1860 Guthrie, inglese anche lui, scoprì il gas Yprite: il sistema di messa a punto per la sua produzione industriale si deve invece ad un tedesco, Meyer. Secondo alcune fonti dunque furono i tedeschi i primi a mettere mano alle sostanze tossiche e ad impiegarle nel primo conflitto mondiale. Come frequentemente accade nelle vicende storiche, le fonti sono spesso in disaccordo e secondo altri a cominciare la guerra dei gas furono invece i francesi. E, secondo questa impostazione, accadde sul finire del 1914 quando i francesi esplosero alcune cariche di gas lacrimogeno contro le truppe tedesche in avanzata verso Parigi. Probabilmente la discrepanza tra le fonti dipende dal fatto che questo utilizzo da parte della Francia e risalente al 1914 fu casuale e non determinò ulteriori utilizzi né sperimentazione. In compenso utilizzo intenso ne fece la Germania che già nell'ottobre del '14 e poi nel gennaio del '15 ne fece uso in battaglia. La temperatura molto fredda impedì tuttavia ai gas di ottenere il successo completo. Successo che giunse appunto, invece, il 22 aprile 1915 durante la seconda battaglia di Ypres, quando le condizioni climatiche ne consentirono il pieno utilizzo e il fattore sorpresa giocò un ruolo determinante. Se infatti le truppe francesi furono prese alla sprovvista e vennero falcidiate, gli stessi tedeschi non si aspettavano di ottenere tanto e non approfittarono come avrebbero potuto del crollo delle linee nemiche, consentendo agli avversari di riorganizzarsi. L'opinione pubblica reagì comprensibilmente con molto animo nei confronti di questo impiego di un'arma tanto subdola, ma quando si è in guerra l'etica spesso lascia il posto all'opportunità e presto ne fece uso ogni schieramento. Del resto i gas tossici saranno pure una brutta arma d'attacco, ma i cannoni lo sono forse meno? I gas sono più subdoli, certo, ma le bombe non sono più poetiche e nobili. Il 24 settembre 1915 quattrocento lanciagas inglesi sono pronti a colpire i tedeschi a Logos. Queste armi, dicevamo, sono subdole, e lo sono per tutti. Le condizioni meteo di quell'alba del 24 settembre producono una stagnazione di parte del gas nelle vicinanze delle linee inglesi. Durante la battaglia di Riga, sul Fronte Orientale, nel 1917 i tedeschi arriveranno a produrre l'Yprite, detto anche gas mostarda, dagli effetti vescicanti potentissimi, che vedrà contaminati anche portantini di feriti, medici e personale sanitario chiamato a fronteggiarne gli effetti devastanti. Di questi gas faranno uso tutti, anche gli italiani, nel corso della prima guerra mondiale. Necessaria conseguenza dell'impiego di questa nuova e terrificante arma fu la necessità di dotarsi di maschere antigas, disagevoli, pesanti, soffocanti e comunque mai al'altezza fino in fondo di contrastare la terribile azione delle sostanze venefiche. Alla fine della guerra i Russi contarono oltre 419mila vittime dei gas tra i loro soldati. La triste classifica vede al secondo posto la Germania con circa 200mila caduti, subito sotto la Francia con 190mila morti a causa dei gas. Centomila le vittime dell'Austria-Ungheria, quasi 73mila quelle degli USA, 60 mila gli italiani uccisi da quest'arma micidiale. I gas utilizzati nel corso della Grande Guerra furono di vario tipo, lacrimogeni, starnutenti, irritanti dell'apparato respiratorio, ulceranti. Tutti terribili, tutti mortali. Fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org/news/la-nostra-storia/864393/1915--aprile--quei-gas.html

domenica 12 aprile 2015

Tagliano l'erba nel vigneto: spunta un ordigno bellico


FONTE - (gz) Trovano un ordigno bellico inesploso del secondo conflitto mondiale nel vigneto. È successo sabato pomeriggio a Fonte Alto. Del fatto sono stati subito informati i carabinieri della locale stazione che si sono recati sul posto e hanno messo in sicurezza sia la bomba che l'area del ritrovamento, in attesa dell'arrivo degli artificieri dell'esercito. La bomba è stata scoperta in un vigneto in via San Nicolò di proprietà della famiglia Zanotto. Fonte: http://www.ilgazzettino.it/index.php?p=articolo&sez=PAY&ssez=TREVISO_PAY&id=1292774

Bomba, Genova come Albisola: 70mila da evacuare intorno al porto


di
Marco Menduni
Roberto Sculli
Genova - Circa settantamila genovesi da evacuare. Porto, aeroporto, autostrada e ferrovie chiusi. Il blocco della rete dei cellulari e delle trasmissioni tv e radio in un’ampia porzione di città. È il quadro che si profila per l’operazione di bonifica e di rimozione dell’ordigno bellico trovato lo scorso 5 febbraio a Calata Bettolo, in porto. Un ordigno «importante», così come l’hanno definito all’Autorità portuale. Una bomba di più di un metro di lunghezza, sganciata da un aereo alleato durante la Seconda guerra mondiale. Per le dimensioni, il peso e il potenziale distruttivo è perfettamente sovrapponibile a quella disinnescata, trasferita e poi fatta esplodere, giovedì scorso ad Albisola : un’operazione lunga e molto delicata che per sei ore ha spezzato la Liguria in due.

Gli artificieri dell’esercito che l’hanno analizzata giudicano si debba intervenire con sollecitudine e hanno inviato la loro relazione al ministero della Difesa. Allo stesso destinatario è partita una richiesta inviata dalla prefettura di Genova, perché si possano utilizzare in, quest’occasione, modalità di intervento meno rigide rispetto a quelle standard. Più simili a quelle in vigore nel recente passato e adottate, ad esempio, per il brillamento di un altro ordigno, nell’estate 2012, trovato nella stessa area del porto.

Un’operazione piuttosto simile, in particolare con i nuovi dispositivi di sicurezza, era stata portata a termine, l’anno scorso, nel cuore di Vicenza. In quell’occasione, ribattezzata “bomba day”, erano state 27 mila le persone sgomberate in un raggio di 2,5 chilometri per rimuovere una bomba con 1.800 chili di esplosivo. Lo scorso febbraio è toccato a Carrara: 17 mila le persone evacuate nel Comune toscano. In entrambi i casi si è quindi trattato di numeri elevati, ma non paragonabili a quanto dovrebbe essere messo in pratica a Genova, in un contesto densamente urbanizzato. Ecco perché il prefetto Fiamma Spena, d’intesa con il suo vice Paolo D’Attilio, già regista di altre, impegnative operazioni di bonifica, ha chiesto che sia valutata l’applicazione di misure meno restrittive. Per non dover ordinare la desertificazione di una parte così ampia di città. Oltre al blocco, questo inevitabile nel centro ponente, di strade, aerei e traghetti.

La risposta da Roma non è ancora arrivata. E si comprende la cautela: ogni - seppure remota - conseguenza nefasta di un’operazione così delicata potrebbe gravare su chi avesse concesso l’eventuale deroga.


gli approfondimenti sul Secolo XIX o nell’edicola digitale
Fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/04/13/ARqOtF7D-evacuare_intorno_albisola.shtml
ilsecoloxix.it