FIRENZE. «Di fronte alla costa fra Palermo e
Trapani» è «accertata la presenza di un gran numero di ordigni della
seconda guerra mondiale» che vengono abitualmente recuperati dai
«pescatori del luogo, con conseguente frequente utilizzazione per la
pesca di frodo». È quanto ricorda il gip di Firenze nell'ordinanza
d'arresto di Cosimo d'Amato, citando una sentenza della corte d'assise
di Firenze del 1998 sulle stragi di Mafia.
Il gip ricorda anche quanto ha recentemente
spiegato il tenente di vascello Piero Privitera, ascoltato come
consulente dalla procura di Firenze. Privitera ha raccontato che
«nell'attività svolta fra il 2005 e il 2006 presso lo Sdai di Augusta,
competente per il territorio di Santa Flavia (Palermo), erano stati
recuperati numerosi ordigni bellici, tra i quali una mina P200 italiana,
con 200 grammi di tritolo, due bombe di profondità MK/ inglesi,
contenenti 147 kg di tritolo ciascuna, 2 bombe di profondità francesi,
contenti 105 kg ciascuna di tritolo».
Nella
sentenza del 1998, ricorda ancora il gip, era riportata la spiegazione
di un altro consulente dei pm, il capitano di vascello Roberto Vassale:
«Molto spesso i pescherecci incocciano con le reti di questi ordigni che
possono essere mine da fondo, siluri, a volte anche bombe di aereo,
mine di profondità. E non sempre queste bombe, questi ordigni vengono
consegnati alle autorità competenti per il brillamento».
Fonte:
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/palermo/dettaglio/articolo/gdsid/222576/
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