andrea chatrian
Questa mattina la bomba è stata fatta brillare dagli specialisti del 32° reggimento genio della brigata alpina Taurinense (l’Esercito ha la competenza esclusiva sui residuati bellici) che hanno lavorato assieme a Regione e forze dell’ordine. A trasportare in quota gli artificieri del genio alpino, che in due ore hanno neutralizzato anche un altro ordigno di calibro inferiore, è stato un elicottero della Protezione Civile.
«In Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, interventi del genere sono praticamente all’ordine del giorno, per i genieri del 32° - fanno sapere i militari -: ogni anno gli artificieri neutralizzano in media 400 ordigni. I ritrovamenti avvengono su segnalazione di cittadini, soprattutto in occasione di lavori di scavo o di ristrutturazione, che fanno emergere a decenni di distanza i residuati risalenti allo scorso conflitto mondiale. Tipicamente gli ordigni inesplosi vengono trovati nei cantieri, nei boschi, in zone collinari e montuose, ma anche nelle abitazioni, dove spesso si celano veri e propri arsenali risalenti al 1940-45».
Quando si trova un residuato bellico bisogna stare molto attenti. «In genere - continuano i militari - sono ancora attivi, dal momento che l’esplosivo non perde il proprio potenziale col passar degli anni, mentre gli inneschi possono diventare labili e provocare deflagrazioni accidentali alla minima manomissione. Il rischio dei residuati bellici può essere mitigato prestando attenzione nell’avvistare oggetti metallici sospetti e soprattutto nel non toccarli, avvisando prontamente le forze dell’ordine».
la thuile
A segnalare quello strano oggetto, che sembrava tanto una bomba, è
stato un semplice escursionista. Che però ci aveva visto giusto.
Nascosto sotto una roccia nel Vallone di Orgères tra quota 2370 e 2450
metri, c’era un ordigno da 152 millimetri rimasto lì dalla Seconda
Guerra Mondiale. Un secondo è stato trovato Questa mattina la bomba è stata fatta brillare dagli specialisti del 32° reggimento genio della brigata alpina Taurinense (l’Esercito ha la competenza esclusiva sui residuati bellici) che hanno lavorato assieme a Regione e forze dell’ordine. A trasportare in quota gli artificieri del genio alpino, che in due ore hanno neutralizzato anche un altro ordigno di calibro inferiore, è stato un elicottero della Protezione Civile.
«In Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, interventi del genere sono praticamente all’ordine del giorno, per i genieri del 32° - fanno sapere i militari -: ogni anno gli artificieri neutralizzano in media 400 ordigni. I ritrovamenti avvengono su segnalazione di cittadini, soprattutto in occasione di lavori di scavo o di ristrutturazione, che fanno emergere a decenni di distanza i residuati risalenti allo scorso conflitto mondiale. Tipicamente gli ordigni inesplosi vengono trovati nei cantieri, nei boschi, in zone collinari e montuose, ma anche nelle abitazioni, dove spesso si celano veri e propri arsenali risalenti al 1940-45».
Quando si trova un residuato bellico bisogna stare molto attenti. «In genere - continuano i militari - sono ancora attivi, dal momento che l’esplosivo non perde il proprio potenziale col passar degli anni, mentre gli inneschi possono diventare labili e provocare deflagrazioni accidentali alla minima manomissione. Il rischio dei residuati bellici può essere mitigato prestando attenzione nell’avvistare oggetti metallici sospetti e soprattutto nel non toccarli, avvisando prontamente le forze dell’ordine».
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