OTRANTO - Un ordigno bellico, probabilmente residuo della Seconda guerra mondiale (come tanti ne esistono nelle acque del Mediterraneo), ritrovato ad Otranto e fatto brillare dagli uomini del nucleo Sdai (servizio difesa antimezzi insidiosi) della Marina militare nella mattinata. Si tratta di una mina di presunta fabbricazione tedesca, di forma sferica, del diametro di un metro, con spuntoni e ancora attiva. Tutto è iniziato lo scorso 3 novembre da un subacqueo professionista, un palombaro locale, Franco Muoio, nel tentativo di recuperare la canna da pesca di un diportista, all'altezza del terzo braccio del Molo San Nicola, nell'area portuale. L'uomo si è accorto del corpo metallico, presente ad una profondità di circa 11 metri, in un punto di transito di navi, ed ha avvertito subito l'Ufficio circondariale marittimo, che, su disposizione del comandante Gian Marco Miriello, ha provveduto alla messa in sicurezza dell'area con una delibera a tutela dell'incolumità di naviganti e allertando tutte le autorità competenti, a partire dalla Prefettura di Lecce. Due giorni dopo sono iniziate le operazioni dello Sdai, che ha dapprima visionato l'ordigno bellico. Successivamente il corpo metallico, quasi del tutto insabbiato, è stato ripulito, ma le condizioni non ottimali del mare hanno compromesso le operazioni, che sono state ultimate nella mattinata odierna, quando un mezzo della Guardia Costiera ha trasportato al largo la mina e l'ha fatta brillare in un fondale di circa 70-100 metri di profondità. Consistente il carico di esplosivo, contenuto all'interno.
Fonte: http://otranto.lecceprima.it/recupero-ordigno-bellico-otranto.html
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