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giovedì 19 dicembre 2013

Taurinense tra i banchi di scuola contro le bombe del passato


Bombe a mano, proiettili per mortaio, ordigni aerei inesplosi o improvvisati. Residuati bellici della Seconda guerra mondiale ancora in grado di scoppiare, mutilare, uccidere. Gli uomini del 32° reggimento Genio Guastatori della brigata alpina Taurinense quest’anno ne hanno neutralizzati 1300, 640 erano di tipo pesante.  Dal 2006 gli specialisti del team di pronto intervento “EOD” - sigla inglese che significa: Explosive Ordinance Disposal, cioè bonifica ordigni esplosivi - hanno competenza sul tutto il Nord-Ovest del Paese. Quest’anno il 67% degli interventi è avvenuto in Piemonte, il 29% in Liguria, il resto in Valle d’Aosta. In provincia di Torino le “penne blu” hanno fatto brillare ben 104 ordigni tra cui la bomba Alleata da 250 chili che da settant’anni “dormiva”, inesplosa, a due passi dal centro commerciale Le Gru, a Grugliasco.  Purtroppo non quella a mano, una Srcm in dotazione all’esercito fascista, che ha mutilato e accecato il ragazzo che l’aveva imprudentemente estratta da un muretto in pietra a Novalesa. Per questo motivo la scorsa estate la Taurinense ha concertato con la Prefettura e le autorità scolastiche torinesi la campagna di prevenzione che si è svolta in alcune scuole della Valsusa. «Per rendere il mondo un po’ più sicuro» hanno spiegato gli alpini agli studenti. La frase è di Mauro Gigli, ufficiale della Taurinense caduto tre anni fa con il collega Pier Davide De Cillis mentre disinnescava una mina dei taleban ritrovata ad Herat, in Afghanistan. 
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