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domenica 23 novembre 2014

Battipaglia: La Domenica della bomba


Domenica di grande concitazione a Battipaglia, protagonista indiscussa “la bomba” . Questa mattina Radio Castelluccio ha seguito live tutte le operazioni di disinnescodell’ordigno bellico risalente al secondo conflitto mondiale ritrovato in via Parmenide, nel rione Taverna.
Nella lunga diretta, dalle 8:30 alle 13:00, in collegamento televisivo con il canale interregionale SeiTv, Barbara Landied Ertilia Giordano hanno raccolto informazioni, contributi, aggiornamenti sulle procedure poste in essere per la bonifica della bomba, senza trascurare la contestualizzazione storica e sociale dell’avvenimento. Lamessa in sicurezza della zona interessata ha avuto inizio alle ore 6:00 di questa mattina, quando si è proceduto all’evacuazione delle abitazioni e delle attività commerciali prospicienti l’area a rischio. I residenti sono stati ospitati nel centro di accoglienza allestito presso l’Istituto “E. Ferrari”, che ha raccolto 55 adulti e 11 bambini, predisponendo un’area giochi e celebrando anche la Santa Messa. In contemporanea è stata allestita, a partire dalle ore 9:00, un’area stampa presso il comune di Battipaglia. Alle 10:00 si è svolta la conferenza stampa alla presenza del Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Panatalone e di tutte le forze dell’ordine interessate, dall’Esercito, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Protezione Civile, per assicurare la massima sicurezza e la tutela della popolazione. Il Prefetto ha colto l’occasione per ringraziare tutti i cittadini evacuati che hanno collaborato di buon grado alle attività di sgombero. Tutti i dettagli dell’operazione di disinnesco, invece, sono stati delineati dal Capitano dell’Esercito Acunzi. Dopo l’evacuazione dell’area, infatti, gli artificieri hanno provveduto allo “spolettamento”, fase che prevede un tempo medio che va dalle tre alle quattro ore. Acunzi ha anche rivelato il luogo dove far brillare la bomba, ovvero la cava De Rosa nei pressi del CastelluccioIntorno alle ore 11:00, dagli studi della radio, si è avvertito un forte boato, mentre una nuvola di fumo si è alzata dal terrapieno. Un suono fragoroso, ma non abbastanza potente da far pensare alla deflagrazione dell’ordigno. Dopo i timori iniziali, il coordinatore della Protezione Civile di Battipaglia ha confermato alla redazione di Radio Castelluccio l’esito positivo del primo tentativo di spolettamento, riducendo così i tempi necessari per completare le procedure e consentendo agli evacuati di rientrare nelle proprie abitazioni già nelle prime ore del pomeriggio. In caso contrario, sarebbe stato necessario passare alla fase di svuotamento chimico dell’esplosivo contenuto all’interno della bomba, che si sarebbe protratto fino a sera. Per approfondire la pericolosità degli ordigni bellici inesplosi è intervenuto in diretta telefonica, come esperto artificiere, il dottor Giovanni Lafirenze, amministratore del portale “Biografia di una Bomba”, autori di saggi e protagonista di bonifiche di campi minati: una lunga intervista nel corso della quale è emersa un’Italia sempre più “discarica bellica” con ingenti costi, non solo di vite umane, ma anche di risorse finanziarie da investire nelle operazione di disinnesco. Il rinvenimento ha indotto anche una profonda riflessione storica, ripercorrendo i
grandi bombardamenti del ’43, quando la città di Battipaglia fu quasi completamente rasa al suolo, per poi essere ricostruita negli anni del boom economico. Immagini di guerra che sono state d’ispirazione alle grandi pellicole cinematografiche del neorealismo italiano e oggetto di approfondimento e di ricerca universitaria in occasione delle celebrazioni del centenario del primo conflitto mondiale, un momento cruciale della storia che ha determinato il passaggio nel secolo breve delineato da Hobsbawm in suo saggio. Guerre tecnologiche, in cui per la prima volta l’artificiale prevale sul naturale, con la comparsa delle mitragliatrici e delle armi di distruzione di massa. Guerre di trincea, in cui cambia la percezione, passando dalla vista all’udito: “non si vede, ma si sente” e riuscire a sentire l’arrivo del bombardamento imminente può salvare la vita. Guerre epistolari, con 4 miliardi di lettere spedite dal fronte solo durante la prima guerra mondiale: i soldati, in gran parte contadini, imparano a scrivere per raccontare l’orrore e la brutalità vissuti sulla propria pelle. Guerre dove si impara, soprattutto, dopo l’unificazione del paese, a parlare una lingua comune, l’italiano. L’ennesima breaking news durante la diretta radio intorno alle ore 12:30. Ad interrompere il silenzio delle operazioni le sirene dei mezzi delle forze dell’ordine che, dopo la rimozione, hanno scortato la bomba da via Parmenide alla cava per farla brillare. E così gli animi si sono finalmente rilassati dopo ore di profonda tensione, mentre chi è stato evacuato ha potuto far rientro nella propria casa. Fonte: http://www.radiocastelluccio.it/la-domenica-della-bomba/

a cura di Barbara Landi ed Ertilia Giordano
interviste a cura di Lucio Rossomando
video di Edoardo Di Lorenzo

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