Il nostro interlocutore sul posto è l’insegnante Maria
Grazia Carlomusto che giustamente propone ai plessi scolastici i nostri
interventi rivolti al tema pericolo da residuato bellico, visto che la zona è
da questo punto di vista a “codice rosso”. I dirigenti scolastici accolgono con
entusiasmo la Campagna dell’ANVCG e il 30 Novembre l’incontro ha inizio alle
ore 9:00 presso la scuola San Giovanni XXII di via Licinio Refice. Gli studenti
ragazzini ascoltano con attenzione le mie parole. Non solo, qualcuno dei
piccoli, riferisce in aula i ricordi tramandati dal nonno, il dialogo con le
classi prosegue tra spontanee, ma attente e puntuali domande alle quali rispondo
con grande attenzione. Concludiamo l’argomento residuati bellici per
intraprendere il tema dei “giochi pirici” che tanto giochi non è possibile
considerarli. I ragazzini concordano e, questo è comprensibile dalle loro
risposte. Saluto ragazzi e insegnanti per trasferirmi alla scuola Rinascita” in
Piazza San Pio. Giungo con leggero anticipo. In attesa dell’ex artificiere
Patrizio D’Ambrosio e con l’aiuto di un assistente scolastico sistemo computer
e proiettore. La sala magna si riempie,
gli studenti, orgoglio degli insegnanti, si accomodano ai banchi. L’ex
artificiere D’Ambrosio inizia a dialogare con i piccoli, nel contempo prendo
appunti. Prima di partire con i video presento ai piccoli, l’Associazione e le
ragioni della nostra presenza in aula. Racconto del Presidente Nazionale Avv.
Giuseppe Castronovo, di Nicolas e dei suoi amici di Novalesa. Dopo la
proiezione del video che coinvolge a fondo i ragazzi le domande si susseguono
numerose: <<qual è la bomba più pericolosa?>>, <<chi ha
inventato le bombe?>>, <<è vero che le bombe a mano hanno un tempo
esatto per scoppiare>>. Patrizio D’Ambrosio,
li guarda uno ad uno, lo vedo sorridere, si gira verso di me e sussurra:
<< figli miei>> Patrizio risponde, io prendo appunti. Un ragazzino
si alza, chiede spiegazioni tecniche tra la bomba atomica e quella all’Idrogeno.
Certo la TV, i telegiornali, coinvolgono le “curiosità dei bimbi”, ma questi
studenti sono attenti ed intuitivi. Merito del team insegnanti e delle
famiglie. Le domande continuano << qual è stato il primo bombardamento
aereo della storia?>>. Non mi sembra vero, una domanda del genere
dovremmo riceverla in un liceo, poso penna e blok notes, rispondo al bimbo e,
anche in questa scuola il confronto si conclude dialogando del problema “botti
di fine anno” D’ambrosio riesce a
conquistare il consenso di tutti i presenti. La giornata è terminata, salutiamo
gli insegnanti, la direzione, gli assistenti, il prossimo incontro con le
scolaresche è previsto il giorno 2 dicembre. È la mattina del due dicembre,
termino d’aggiornare le pagine web di biografiadiunabomba, una veloce doccia,
alle ore nove sono già alla scuola Giuseppe Verdi, in via Verdi. In aula la conversazione
si trasforma in una sottile e strategica partita a scacchi tra domande e
risposte, argomento le guerre del passato e del presente. Periodi diversi, ma
identiche tragedie. L’incontro termina, ovviamente, con il consiglio di non
utilizzare petardi di fine anno, anche una semplice stella filante è in grado d’
ustionare, creare problemi in casa o altrove. Verso le 11: 00 mi trasferisco
presso l’Istituto Pietro Bono. Ad accogliermi la Vice Preside Giulia Pica. Nell’aula
magna m’incontro con il Presidente Provinciale A.N.V.C.G. Giovanni Vizzacaro, il Vice presidente e la segretaria
della sezione e la pedagogista Marcella Ciapetti. Nel contempo la sala si
riempie di studenti. La professoressa Giulia Pica dopo aver presentato i
relatori cede il microfono al Presidente Vizzacaro il quale dopo aver
ringraziato Istituto scolastico, vice Preside ed alunni, porge i saluti dell’Associazione
Nazionale Vittime Civili di Guerra e del presidente Nazionale Avv. Giuseppe
Castronovo. Vizzacaro spiega le ragioni della campagna nazionale nelle scuole d’Italia,
si rivolge ai giovani in aula, racconta del suo passato, ad un tratto sembra
commuoversi, la sua voce annaspa tra profondi sospiri. I ragazzi comprendono il
momento d’emozione del Presidente ed
applaudono. Il Presidente, riprende, ai ragazzi, lui che la guerra l’ha vissuta
spiega che non vorrebbe più vedere le attuali terribili immagini, ma
desidererebbe un mondo più dialogante e concettualmente orientato nei confronti
di un lungo periodo di pace. Altri applausi per il Presidente. Giunge il mio
turno, avvio il documentario, spiego il pericolo prodotto da residuati bellici,
racconto di Nicolas e dei suoi amici, infine cedo il microfono alla dott.ssa Marcella Ciapetti che spiega ai ragazzi che nonostante il
pericolo “terrorismo” l’Italia è ben
protetta sotto ogni aspetto d’intelligence, forze militari e di polizia e che
soprattutto non possiamo non dobbiamo aver paura. La pedagogista termina la
lezione, il mio discorso ricomincia non più con bombe è proietti, ma è rivolto
al pericolo dei giochi pirici. Non mi dilungo sull’argomento, spiego loro che
se un bimbo raccoglie un petardo inesploso, mentre la mamma osserva una vetrina
e il “”gioco pirico” esplode la donna potrebbe anche subire una denuncia
giudiziaria. In pratica, oltre al danno, la beffa. La giornata termina, il
Presidente Vizzacaro saluta, ringrazia per l’attenzione insegnati ed alunni e
con la mente segnata dalla convinzione d’aver svolto bene il nostro compito
promettiamo di tornare tra le aule di Frosinone prima possibile.
Giovanni Lafirenze
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Scuola San Giovanni XXII |
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Scuola San Giovanni XXII |
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Scuola La Rinascita
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Scuola La Rinascita |
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Scuola La Rinascita |
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Scuola La Rinascita |
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Scuola Giuseppe Verdi |
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Scuola Giuseppe Verdi |
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Scuola Pietrobono
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