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biografiadiunabomba

martedì 28 maggio 2013

In casa proiettili di guerra, gradese assolto


Se un proiettile è inutilizzabile non può essere considerato alla pari della detenzione di un’arma da guerra. Con una sentenza che l’avvocato Roberto Cianci, difensore dell’imputato, dichiara essere oltre che ragionevole anche innovativa, il Tribunale di Gorizia ha assolto un giovane pescatore gradese, il ventiduenne Simone Corazza, che era stato accusato di detenzione di armi da guerra. Un reato grave, punito con la pena da un minimo di uno a un massimo di 8 anni di reclusione. Corazza aveva rinvenuto, impigliati nelle reti da pesca, 8 bossoli e un proiettile, e li aveva tenuti a casa come cimelio. Solo che i carabinieri li avevano scoperti con la contestuale denuncia del pescatore. Il proiettile e i bossoli in questione sono residuati bellici della Seconda guerra mondiale in pessime condizioni (era specificato anche nel capo d’imputazione) del tutto inutilizzabili e innocui. Al termine del dibattimento il pubblico ministero aveva richiesto la condanna del Corazza a un anno e due mesi di carcere, oltre a una pena pecuniaria. Il Tribunale è stato, però, di diverso avviso, tanto da aver ritenuto che il fatto non potesse costituire reato. «Il paradosso - afferma l’avvocato Cianci - è che la detenzione di un bossolo o di un proiettile cosiddetto da guerra, sebbene inutilizzabile, risulterebbe punita con una pena da uno fino a 8 anni a fronte dei minimi 8 mesi di reclusione previsti per la detenzione abusiva di un’arma comune quale, in ipotesi, una funzionante pistola di piccolo calibro comunque di letale potenzialità». Il Tribunale ha, invece, accolto la tesi difensiva secondo cui il reato non può ipotizzarsi nel caso in cui sia esclusa l’effettiva possibilità tecnica di un riutilizzo ovvero di utilizzo dei bossoli o delle cartucce. «Tale circostanza – conclude il legale -, nel caso specifico da chiunque percepibile e anche confermata dai carabinieri che avevano proceduto al sequestro dei cimeli, ha indotto il Tribunale ad assolvere l’imputato, ritenendo pure superflua la subordinata richiesta di una consulenza balistica da me formulata». (an.bo.)
Fonte:
 http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/05/26/news/in-casa-proiettili-di-guerra-gradese-assolto-1.7140638

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