di Enrico Valentini
Gli artificieri dell'esercito ne hanno già recuperate circa 2mila, ma si stima ve ne siano alcune decine di migliaia: bombe a mano, granate, munizioni, proiettili da mortaio, tutti ancora efficienti. E' la Santa Barbara lasciata dall'esercito tedesco in fuga nel 1944 sulle rive del Lago Albano. La diminuzione dell'altezza delle acque ha portato alla luce numerosi ingressi di depositi di bombe proprio a ridosso del parco della residenza estiva dei Papi a Castel Gandolfo. Fino a quando il lago nascondeva quel segreto non vi erano in effetti pericoli, ma adesso non si poteva più rischiare di lasciare "scoperto" quell'imponente arsenale. Così è scattata una maxi operazione di bonifica finanziata dalla Regione Lazio con 170 mila euro. Gli addetti della società campana specializzata nelle ricerche e gli artificieri del sesto reggimento Genio Pionieri di Roma hanno già messo in sicurezza una mole di residuati bellici da Guiness dei primati: finora sono state recuperate circa duemila bombe a mano e altrettante spolette, 15 bombe da mortaio di vario calibro, una decina di granate e almeno sette chili di munizionamento per armi leggere, inventario che si va ad aggiungerai a quanto, negli ultimi anni era già emerso in modo accidentale, complice il lento ma progressivo ritiro delle acque. Ma i ricordi della precipitosa ritirata alla quale furono costretti i militari nazisti, nel 1944, sotto il costante martellamento dei bombardieri alleati, sono destinati a continuare per molto tempo ancora: ispezionati minuziosamente, infatti, appena 50 metri di arenile, nel tratto di via dei Pescatori, nei pressi del centro federale del Coni.
Fonte:
http://chesne.blogspot.it/2013/06/castel-gandolfo-2mila-bombe-tedesche.html
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