La Spezia - "La Spezia, dal punto di vista del pericolo bellico, è sicuramente una città da codice rosso". I lavori di Piazza Europa entrano nella delicata fase della bonifica bellica, con l'esperto Giovanni Lafirenze e la ditta Biotto di Camponogara che in questi giorni stanno compiendo i primi rilievi. La lunga storia dei bombardamenti subiti dalla città nella Seconda guerra mondiale ha lasciato traccia nel sottosuolo, e lo scavo della piazza per impiantare un parcheggio sotterraneo necessita innanzitutto di una verifica di sicurezza.
"Prima di tutto si compie una scansione superficiale con i metal detector - illustra Lafirenze - poi di praticano fori di alcuni metri in cui inserire dei cavi di metallo che permettono anche in questo caso di rilevare i campi magnetici creati dagli oggetti di metallo". Rimossi gli alberi, è la zona delle aiuole quella perlustrata in questi giorni; seguirà quella sotto i pali della luce e infine la parte più vicina alla strada. "E' quella la zona più difficile da sondare, perché ci sono molte infiltrazioni di acqua che non rendono agevole il lavoro. Alcuni potrebbero pensare che si tratti di un eccesso di zelo cercare oggi ordigni inesplosi: in verità nel 2013 ci sono stati otto feriti a causa di vecchi ordigni ritornati alla luce". A settant'anni dalla fine dell'ultima guerra, le vecchie bombe continuano ad esplodere. "Manufatti di ghisa con dentro materiali poco deperibili come il tritolo, che non teme l'acqua, il freddo, il caldo e il tempo. Le cartucce con la polvere da sparo sono meno pericolose. In ogni caso capita ancora di dissotterrare residuati, soprattutto in campagna, e in quei casi bisogna chiamare le forze dell'ordine e non tentare di rimuoverli. Tempi per finire l'opera? Difficile fare una stima sui tempi necessari a completare il lavoro. Dipenderà anche da cosa troveremo".
A. Bonatti
Fonte:
http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Attualita/-Ordigni-bellici-la-Spezia-e-citta-da-148080.aspx
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