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mercoledì 26 marzo 2014

Gli anziani perugini: "Su Piazza Matteotti caddero le bombe"


Perugia, 26 marzo 2014 - Per ora  il dubbio è sciolto: la bomba in piazza Matteotti non c'è. Ma per averne la certezza bisognerà attendere ancora qualche giorno, quando gli artificieri torneranno per fare altre verifiche. Intanto però la città si interroga: davvero furono sganciati ordigni sul centro storico durante la Seconda guerra mondiale? Le testimonianze – e anche la Storia a questo punto - sono concordi sul fatto che non fu un bombardamento alleato quello che colpì alcuni punti della città alta, quanto piuttosto opera del cosidetto “Orfanello” che Francesco Innamorati ricorda essere un “aereo tedesco che girava da solo e di notte. Un soprannome canzonatorio che sviliva la funzione bellica di questo aereo – racconta – ridotto a essere unico ricognitore e che la fantasia popolare a Perugia diceva fosse guidato dal prefetto fascista Rocchi...”. Bombe, o meglio 'bombette' su piazza Matteotti ne caddero, questo sembra ormai acclarato.
“RICORDO bene quella notte. Dormivo all'aperto in attesa del cessato allarme, vicino Porta Sole dove abitavo. Ad un certo punto udii arrivare il solito aereo, lo chiamavamo Orfanello, e dopo poco sentii un gran botto. Erano da poco passate le 2 di notte e il mattino successivo vidi un'enorme buca in piazza Matteotti, proprio in quel punto”. Giuseppe Spaccini ha 88 anni, la mente lucida, il piglio di un ragazzo. E' lui uno dei testimoni (sono sette o otto) che hanno segnalato al Comune che in piazza Matteotti ci sarebbe un ordigno bellico inesploso. E indica il punto preciso dove ricorda cadde il residuato: l'intersezione tra via Oberdan e la piazza stessa. “Qui davanti c'era un macellaio – spiega Spaccini – e ricordo bene che l'area dove cadde era proprio questa perché fu subito recintata per evitare che le persone si avvicinassero”. In verità dubbi sul punto preciso ce ne sono, eccome: le testimonianze raccolte dai tecnici del Comune infatti sono di diverso tipo e le segnalazioni riguardano posizioni differenti (si veda anche l'articolo qui sotto). Secondo Spaccini però “dopo una settimana hanno chiuso la buca e tutto è tornato come prima”. Che l'ordigno sia stato rimosso? E' possibile. “Mia madre mi raccontò che la bomba era caduta in un altro punto – sostiene Simonetta Franchi -. Lei aveva un negozio proprio in cima alla piazza e ha un ricordo molto lucido di quello che accadde in quei giorni e mi ha confermato che l'ordigno cadde proprio davanti a dove c'era Tarpani”. L'enigma su dove sia caduta la bomba resta.
«ERANO ordigni di piccole dimensioni: i cosiddetti “spezzoni” (o bombe a grappolo) quelli che vennero sganciati su piazza Matteotti dai nazifascisti. Per fortuna era notte e non
ci furono vittime. Solo qualche vetrina andata in mille pezzi». Era l’estate del 1944. Perugia, liberata dagli Alleati da appena due mesi, ancora tremava sotto i colpi delle rappresaglie.
IL MAESTRO Franco Venanti, classe 1930, leggeva ancora le avventure di Pinocchio quando l’Orfanello, così veniva chiamato il velivolo da ricognizione pilotato dai tedeschi, fece
quelle isolate incursioni sul centro storico. «Ecco — dice l’artista, mostrandoci un ordigno ammaccato— questo era uno degli spezzoni sganciati sulla piazza. Non esplose perché
andò a incagliarsi sul marciapiede davanti a Tarpani. Gli artificieri provvidero alla rimozione delle bombe e alla bonifica dell’area. Io ne chiesi una per ricordo e come vedete ancora la conservo». E’ la testimonianza di Venanti che torna indietro nel tempo per raccontarci quel pezzo di storia cittadina. E in base ai suoi ricordi, trascritti poi nel libro Quando le rondini facevano primavera, «nella piazza—dice—è impossibile che ci
siano ancora residuati inesplosi di grandi dimensioni. Un altro ordigno, più grande degli spezzoni, venne invece lanciato sempre dall’‘Orfanello’ vicino al Brufani. L’albergo
era il quartier generale dellaVArmata degli alleati e i tedeschi provarono a bombardarlo. Fu una strage: la bomba non colpì il Brufani ma cadde in via Caporali e colpì il palazzo
che fa angolo con via del Pozzo.
CI FURONO una ventina di morti. Ricordo il corpo dilaniato di un professore che la mattina prima era venuto a negozio da mio padre per regalarmi il libro illustrato del burattino di Collodi». Venanti aiuta a fare chiarezza su un’altra leggenda: chi c’era a bordo
del ricognitore durante quelle notti? «Si vociferava —scrolla le spalle —che dietro le incursionidell’Orfanello ci fosse un perugino molto famoso. Io non ci ho mai creduto,
perché è impensabile che seminasse tanto terrore e sangue tra la sua gente».
Fonte:
http://www.lanazione.it/umbria/cronaca/2014/03/26/1044509-anziani_perugini_piazza_matteotti_caddero_bombe.shtml

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