di Ida Trofa
La Capitaneria di Porto del Circondario Marittimo di Napoli alle ore 13,23 ha fatto brillare un ordigno bellico nelle acque antistanti il territorio del Monte di Procida. L’esplosione, con la sua onda d’urto, ha raggiunto anche l’isola d’Ischia al punto che si è temuto che si trattasse di un terremoto.
L’esplosione è stata respirata anche dalle strumentazioni dell’Osservatorio Vesuviano.
La Capitaneria di Porto del Circondario Marittimo di Napoli alle ore 13,23 ha fatto brillare un ordigno bellico nelle acque antistanti il territorio del Monte di Procida. L’esplosione, con la sua onda d’urto, ha raggiunto anche l’isola d’Ischia al punto che si è temuto che si trattasse di un terremoto.
L’esplosione è stata respirata anche dalle strumentazioni dell’Osservatorio Vesuviano.
L’ordigno era stato ritrovato per caso
Nei giorni scorsi, durante un’ispezione subacquea eseguita da una ditta privata alla condotta metanifera che collega l’isola di Procida a Bacoli, su un fondale di circa 20 metri, il residuato bellico è stato rinvenuto ed è stato identificato come una bomba d’aereo da 500 libbre (circa 250 kg) per 1,2 metri di lunghezza. Nello specifico l’ordigno bellico è delle dimensioni di oltre 60 cm di lunghezza e 10 cm di diametro, dalle forma di proiettile.A seguito della segnalazione, la Prefettura di Napoli ha attivato la procedura d’emergenza prevista in questi casi, chiedendo quindi l’intervento del Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) della Marina Militare. Un team del Nucleo Sdai si è recato nella zona, interdetta alla navigazione, alla pesca e alla sosta, in seguito al rinvenimento per effettuare una prima ispezione subacquea che confermi la natura dell’oggetto segnalato e pianificare l’operazione di rimozione dell’ordigno. Nella mattinata di oggi, mercoledì 28 maggio, i subacquei della Marina Militare hanno provveduto alla rimozione dell’ordigno e al suo trasferimento in una località appositamente prescelta per procedere al suo brillamento. Per motivi di sicurezza, lo spostamento del residuato bellico è avvenuto con l’ausilio di un galleggiate che lo ha tenuto sospeso ad una profondità di pochi metri dal pelo dell’acqua, poi è stato trainato, a lentissimo moto, verso il luogo individuato per l’esplosione. Un sub della Marina Militare ha applicato alla bomba da far brillare una ‘controcarica’ di tritolo ad innesco elettrico.
Assunte tutte le cautele dal battello d’appoggio con la cornice di sicurezza attiva, sono stati collegati i cavi elettrici con l’inizio del conto alla rovescia che ha portato al brillamento dell’ordigno.
Assunte tutte le cautele dal battello d’appoggio con la cornice di sicurezza attiva, sono stati collegati i cavi elettrici con l’inizio del conto alla rovescia che ha portato al brillamento dell’ordigno.
Lo Specchio acqueo interessato è quello antistante il porto di Acquamorta, e più precisamente nelle coordinate geografiche Lat. 40° 47.227′ N Long. 014° 01.410. Fonte: La Capitaneria di Porto del Circondario Marittimo di Napoli alle ore 13,23 ha fatto brillare un ordigno bellico nelle acque antistanti il territorio del Monte di Procida. L’esplosione, con la sua onda d’urto, ha raggiunto anche l’isola d’Ischia al punto che si è temuto che si trattasse di un terremoto.
L’esplosione è stata respirata anche dalle strumentazioni dell’Osservatorio Vesuviano.
L’ordigno era stato ritrovato per caso
Nei giorni scorsi, durante un’ispezione subacquea eseguita da una ditta privata alla condotta metanifera che collega l’isola di Procida a Bacoli, su un fondale di circa 20 metri, il residuato bellico è stato rinvenuto ed è stato identificato come una bomba d’aereo da 500 libbre (circa 250 kg) per 1,2 metri di lunghezza. Nello specifico l’ordigno bellico è delle dimensioni di oltre 60 cm di lunghezza e 10 cm di diametro, dalle forma di proiettile.A seguito della segnalazione, la Prefettura di Napoli ha attivato la procedura d’emergenza prevista in questi casi, chiedendo quindi l’intervento del Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) della Marina Militare. Un team del Nucleo Sdai si è recato nella zona, interdetta alla navigazione, alla pesca e alla sosta, in seguito al rinvenimento per effettuare una prima ispezione subacquea che confermi la natura dell’oggetto segnalato e pianificare l’operazione di rimozione dell’ordigno. Nella mattinata di oggi, mercoledì 28 maggio, i subacquei della Marina Militare hanno provveduto alla rimozione dell’ordigno e al suo trasferimento in una località appositamente prescelta per procedere al suo brillamento. Per motivi di sicurezza, lo spostamento del residuato bellico è avvenuto con l’ausilio di un galleggiate che lo ha tenuto sospeso ad una profondità di pochi metri dal pelo dell’acqua, poi è stato trainato, a lentissimo moto, verso il luogo individuato per l’esplosione. Un sub della Marina Militare ha applicato alla bomba da far brillare una ‘controcarica’ di tritolo ad innesco elettrico.
Assunte tutte le cautele dal battello d’appoggio con la cornice di sicurezza attiva, sono stati collegati i cavi elettrici con l’inizio del conto alla rovescia che ha portato al brillamento dell’ordigno.
Assunte tutte le cautele dal battello d’appoggio con la cornice di sicurezza attiva, sono stati collegati i cavi elettrici con l’inizio del conto alla rovescia che ha portato al brillamento dell’ordigno.
Lo Specchio acqueo interessato è quello antistante il porto di Acquamorta, e più precisamente nelle coordinate geografiche Lat. 40° 47.227′ N Long. 014° 01.410. Fonte: http://www.ildispari.it/it/ordigno-bellico-fatto-brillare-londa-durto-raggiunge-ischia/
http://www.ildispari.it/ |
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