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mercoledì 6 agosto 2014

Aziona una bomba a mano e si fa esplodere


SEBENICO. Ancora un suicidio, l’ennesimo, tra i reduci croati della Guerra patria, come viene definito in Croazia il conflitto di vent’anni fa contro gli indipendentisti dell’ ex Krajina di Knin (Tenin). Un uomo di quarantanove anni, padre di due bambini, Željko Kneževic, ha deciso di farla finita ieri mattina all’entrata della località di villeggiatura di Vodizze, nella regione di Sebenico. Ha voluto compiere l’ estremo gesto proprio il 5 agosto, Giornata nazionale dei reduci (definiti i difensori croati) e Giornata della Vittoria e del Ringraziamento patriottico, con manifestazioni rievocative svoltesi in tutto il Paese. Kneževic si è ucciso con una bomba a mano, attivata nella rotatoria da cui si entra nel centro della cittadina dalmata. Ha voluto suicidarsi con addosso l’uniforme mimetica delle Forze armate croate, quella che indossava con orgoglio negli anni Novanta del secolo scorso, convinto come tanti che la Croazia - liberatasi dei ribelli serbi -, sarebbe potuta essere un Paese benestante e senza disoccupazione. Non é andata così, come ha scoperto a proprie spese l’ex combattente. L’uomo, infatti, era rimasto senza la pensione militare benchè fosse stato ferito in servizio durante la guerra in località Velika Glava, teatro di sanguinosi scontri tra croati e serbi nell’entroterra di Scardona. Alla cocente delusione si era aggiunta anni fa la malattia che aveva visto l’uomo rinunciare giocoforza al lavoro di benzinaio nel marina dell’ Aci a Vodizze, per poi essere posto in pensione. Una disperazione la sua, che probabilmente gli ha fatto maturare l’idea di compiere l’insano gesto. A scoprire il corpo straziato dall’esplosione innescata dall’ordigno è stato un ciclista che ha voluto mantenere l’anonimato. «Sono entrato nella rotatoria e ho pensato che quella uniforme a brandelli fosse stata gettata da qualcuno nell’intento di liberarsi da stracci inutili. Mi sono avvicinato - ha raccontato ai giornalisti - e ho visto un corpo irriconoscibile che giaceva in una pozza di sangue. Ho subito chiamato la polizia». Dalla fine della guerra, in Croazia si sono tolti la vita circa 2mila reduci (cifra ufficiosa, quella reale potrebbe essere maggiore) e molti l’hanno fatto per essere rimasti senza lavoro, costretti a vivere in condizioni di povertà. (a.m.) Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/08/06/news/aziona-una-bomba-a-mano-e-si-fa-esplodere-1.9721990
http://ilpiccolo.gelocal.it/

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