Per evitare che la memoria collettiva si dissolva –si legge
nell'invito indirizzato per il sesto anno consecutivo dalla Società di Storia
Patria di Terra di Lavoro a tutti i Parroci della Città– e a monito delle
presenti e delle future generazioni, a mezzogiorno, dai singoli campanili,
echeggeranno 12 rintocchi a martello».
Mentre è ancora viva l’eco gioiosa delle attività
liturgico-culturali in onore dell’Assunta, in una radicata tradizione di fede e
di folklore, già si delinea a Caserta un altro significativo momento di
riflessione collettiva. Questa volta, però, per la ricorrenza dolorosa del 27
agosto 1943, allorquando la città fu investita dalla storica incursione aerea
americana che causò 300 vittime civili oltre un numero rilevante ma imprecisato
di militari. Nelle settimane immediatamente successive al 25 luglio (caduta di
Mussolini), il fronte si riversò sul territorio nazionale col terrorismo aereo
mirato a determinare il «ribaltone » delle alleanze che portò all'armistizio
dell’8 settembre. Per evitare che la memoria collettiva si dissolva –si legge
nell'invito indirizzato per il sesto anno consecutivo dalla Società di Storia
Patria di Terra di Lavoro a tutti i Parroci della Città– e a monito delle
presenti e delle future generazioni, a mezzogiorno, dai singoli campanili,
echeggeranno 12 rintocchi a martello». «Mai come in questi tempi in cui la
violenza più cruenta, sia interna che nelle terre fuori area, sta tormentando
l’umanità - dichiara il presidente dell’Istituto storico, Alberto Zaza
d’Aulisio - si avverte la necessità di contribuire a scuotere le consapevolezze
confidando nel ricordo per quanti sembrano di aver dimenticato le atrocità del
passato e per sensibilizzare quanti non hanno mai conosciute le sofferenze
atroci di una guerra. La popolazione civile di Caserta, così come quella
dell’intera provincia, dal 20 luglio al 4 ottobre 1943 subì lutti e rovine,
dapprima ad opera degli avversari anglo- americani e poi degli ex alleati
tedeschi, diventati truppe di occupazione». Il presidente aggiunge: «Non
bastano la Medaglia di Bronzo al Valor Militare conferita alla Provincia nel 1996
(presidente Pasquale d’Albore) né quella d’Oro al Merito Civile per il
Capoluogo nel 2000 (sindaco Luigi Falco su mia proposta e relazione) né i
riconoscimenti analoghi per Bellona, Caiazzo, Cancello ed Arnone, Capua,
Carinola, Conca della Campania, Grazzanise, Mignano Montelungo, Mondragone,
Orta di Atella, Rocca d’Evandro, (in istruttoria Roccamonfina), San Pietro
Infine, Sparanise, Tora e Piccilli – conclude Zaza d’Aulisio – ma urge lavorare
per una nuova cultura che recepisca gli insegnamenti della storia affinché
possano, finalmente, trionfare le esortazioni paterne di Papa Francesco per la
Pace». Al concerto dei campanili si unirà la sirena della Scuola Specialisti
dell’Aeronautica Militare. Fonte: http://www.caiazzorinasce.net/2014/08/da-caiazzo-san-pietro-infine-dodici.html
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